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    Di Maio, Mes crea tensioni, massimo sforzo su Recovery

    Il Mes? “Noi abbiamo ottenuto questi 209 miliardi, in parte a fondo perduto, lavoriamo a spendere bene quelli. Abbiamo vinto quel negoziato e ora diciamo all’Ue non ci bastano e ce ne andiamo a prendere altri, anche perché i soldi del Mes non sono regalati, sempre debito sono”.    Lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.    “L’obiettivo di spendere i 209 mld di euro richiede il massimo sforzo. Se noi alimentiamo il dibattito sul Mes non facciamo nient’altro che creare tensioni nella maggioranza”, aggiunge.    

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    Mattarella: vigili sul Covid, il futuro ci chiede la ripresa

     “Siamo ancora in pieno tempo Covid ma speriamo di aver lasciato alle spalle la parte piu insidiosa della pandemia” anche se non si deve abbassare la guardia.     “Abbiamo di fronte a noi un percorso che speriamo si concluda in fretta, ma dobbiamo approcciarci a “un futuro che che ci interpella su prospettive di ripresa”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando al Pirelli Hangar Bicocca di Milano, per un evento intitolato ‘La Rinascita ai tempi del Covid’.
    “Spero che l’attenzione, oggi così centrale nei confronti della medicina e della ricerca, non sia effimera e legata alla pandemia ma che permanga stabilmente in futuro con un lavoro in comune. Tutto ciò impegna alla collaborazione aperta e inclusiva per una prospettiva di salute. La ricerca scientifica non ha confini” per cui un’alleanza per i vaccini “e’ una condizione e una realta’ di particolare importanza”.
    “Italia e Germania – ha aggiunto Mattarella – sono due Paesi solidi con molte somiglianze. Ad esempio l’avanzo primario di bilancio. Negli ultimi anni, solo Germania e Italia hanno avuto un avanzo primario costante, e questo va detto rispetto all’uso di categorie arbitrarie, come paesi cultori della frugalita’ o non frugalita’”.
    “Certamente – prosegue il presidente della Repubblica – è decisiva la capacita di dare attuazione al green deal e ritrovare una sovranità tecnologica europea. Le tecnologie sono inarrestabili e occorre collocarsi alla testa di questo processo perchè ricerca e formazione sono fondamentali. Germania e Italia hanno un ruolo importante, anche nell’Unione europea”. 

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    Rogo porto Ancona: Meloni, no comizio, sostegno a operatori

    (ANSA) – ANCONA, 17 SET – “Volevamo chiudere con una grande manifestazione ad Ancona, era prevista molta gente, abbiamo scelto, per rispetto alla città, di annullare il nostro comizio e siamo stati al porto a portare la nostra solidarietà agli imprenditori e agli operatori che sono stati colpiti dall’incendio della scorsa notte”. Lo ha detto ad Ancona, in riferimento al rogo che ha devastato un’area da 40mila metri quadrati all’ex Tubimar, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni arrivata ad Ancona a sostegno del candidato del centrodestra alla presidenza di Regione, il deputato di Fdi Francesco Acquaroli.    Volevamo anche “portare il nostro sostegno ai vigili del fuoco che stanno ancora lavorando dopo ore. – ha aggiunto – Abbiamo voluto dare un segnale di attenzione, di rispetto per questo territorio”. Prima di incontrare i giornalisti, Meloni e Acquaroli hanno compiuto un sopralluogo nell’area portuale colpita dall’incendio e poi hanno incontrato gli imprenditori e l’Autorità portuale. (ANSA).   

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    Regionali: verso l'election day, scontro sul Mes tra Lega e Pd

    Ultime battute di campagna elettorale in vista del voto di domenica e lunedì per Regionali, comunali e referendum. E lo scontro più aspro va in scena tra Pd e Lega con il segretario Dem che attacca Matteo Salvini (“da lui solo odio”). Zingaretti fa anche un appello agli elettori M5s. “Rispetto le identità, ma non giochiamo con il fuoco. E’ tempo che il popolo si riunisca attorno a candidature che possano vincere. Non basta testimoniare le proprie idee e farle perdere. Non chiedo di tradire le identità ma per farle contare bisogna vincere. Un fatto, non un’opinione, è che tutte le candidature del Pd sono in grado di battere le destre. Qui in Toscana è Giani in grado di fermare ‘boia chi molla’”. 
    Iv e Pd all’attacco anche sulle parole di Matteo Salvini sul Mes. Dov’è la trappola del Mes? “É negli articoli 13 e 14 del trattato del Mes”, ha detto Salvini rispondendo a una domanda di ‘Uno Mattina’ su Rai 1 sulle sue riserve ad accettare il fondo salva Stati. “Sono soldi dati a prestito da restituire a precise condizioni a un organismo che ha sede in Lussemburgo – ha continuato il leader della Lega – che non ha responsabilità civile e penale ed è coperto da segreto di Stato. Quindi questo organismo oggi mi presta questi soldi, fra 2 anni potrebbe dirmi ‘questi soldi me li restituisci, alzi l’età per andare in pensione in Italia fino a 70 anni oppure raddoppi la tassazione sulla casa’”. E ha concluso: “Io questi soldi preferisco chiederli piuttosto ai risparmiatori italiani, che solo la settimana scorsa hanno chiesto 84 miliardi di buoni del Tesoro e il governo gliene ha dati solo 10, 2 Mes. Se ci fidiamo degli italiani non abbiamo bisogno di alcun Mes”.
    “Finalmente oggi la verità, la Lega preferisce la patrimoniale al Mes. Come sempre tante belle parole, peccato che non corrispondono ai fatti. A quanto pare, Salvini preferisce attingere ai risparmi degli italiani piuttosto che ai soldi dell’Europa”. Lo scrive su Facebook il Presidente di Italia Viva, Ettore Rosato. “Noi la pensiamo in maniera completamente diversa – prosegue il vice presidente della Camera – gli italiani sono già stati tassati abbastanza”.
    “Per lo meno è stato chiaro. Salvini ha detto che non vuole il Mes perchè vuole attingere ai risparmi dei risparmiatori italiani. Glielo avranno consigliato i suoi commercialisti”. Così il vicesegretario Pd Andrea Orlando su twitter.
       

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    Regionali: Di Maio, non credo rimpasto sia sostenibile

    “Vediamo quali saranno i risultati delle Regionali e capiremo gli effetti. Non credo che i cittadini siano affascinati dall’idea del rimpasto perché fare un rimpasto significa cambiare delle figure nel governo e quindi una serie di mondi che dialogano con quel Ministero si vedono cambiare per la terza volta interlocutore in due anni e mezzo. Questo secondo me non è sostenibile anche dal punto di vista della crisi in cui siamo”. Lo dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ospite di Porta a Porta.
    “In questo momento – ha detto Di Maio – mettere a repentaglio il governo, con una crisi mondiale, credo sia da irresponsabili: chi proverà a farlo metterà a rischio l’Italia soprattutto nella fase della sessione di bilancio. L’obiettivo nostro è andare avanti nei prossimi tre anni e far uscire l’Italia dalla crisi meglio di prima”.
    “Sicuramente serve un momento di chiarezza – ha detto a proposito del dibattito all’interno di M5s – e per quanto riguarda la futuro leadership le persone che sono centrali nel M5S le conosciamo, poi decidederemo. Io sto pensando a fare il ministro, voglio contribuire alla crescita del Movimento, in una visione governista, nel senso che l’Italia deve essere governata bene”.
    “La riforma della tassazione, necessariamente, è uno degli strumenti per far crescere il Paese. E’ ben chiaro che i soldi del Recovery non possono entrare direttamente nell’abbassamento delle tasse dirette ma la riforma fiscale ha bisogno di tale abbassamento e, allo stesso tempo di eliminare le tasse indirette delle imprese”. “Noi veniamo da una crisi senza precedenti, dobbiamo essere ambiziosi. L’obiettivo nostro è permettere al ceto medio di avere meno carico fiscale”, aggiunge.

       

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    Mattarella, grazie Germania, la sua posizione nell'Ue decisiva

    “Vorrei ringraziare per la posizione che la Germania ha assunto in ambito europeo. Le conseguenze della pandemia sono state drammatiche in tutta Europa e la Ue ha ritrovato le ispirazioni originarie e un grande senso di reponsabilità. La posizione della Germania è stata decisiva.
    Tutti ricordiamo l’iniziativa franco-tedesca fondamentale per superare prigrizie e ritardi. Ora bisogna intensificare nell’Unione il nostro impegno”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella a Milanco per una visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. 
    “Sono molto contento di essere qua. Da molti mesi non ci vediamo, era la volta buona per abbracciarci ma non si può”, ha sorriso Steinmeier, salutando Mattarella a Palazzo Reale, prima tappa della visita ufficiale in cui mascherine e distanziamento non hanno nascosto il feeling fra i due capi di Stato, legati da un forte comune sentire europeista. “All’amicizia italo-tedesca si aggiunge la nostra personale amicizia: per questo ti ho chiamato ‘caro amico Frank-Walter'”, ha detto l’inquilino del Quirinale, che ha più volte sottolineato come il rapporto bilaterale fra Italia e Germania debba essere d’esempio, nel corso di una giornata chiusa alla Scala, con l’inno alla Gioia, dopo il pranzo a Palazzo Reale, una visita al Duomo e una tavola rotonda sulla ‘rinascita ai tempi del Covid’.
    E’ stata una visita “con un profondo significato di integrazione europea”, ha sottolineato Mattarella, riconoscendo che “la posizione della Germania è stata decisiva” nei drammatici mesi in cui l’Europa ha dovuto reagire alla pandemia. “Tutti ricordiamo l’iniziativa franco-tedesca fondamentale per superare pigrizie e ritardi”, ha aggiunto, riservando più tardi un riferimento più esplicito a chi, come l’Olanda, più si è opposto al Recovery Fund. “Negli ultimi 25 anni, fra i grandi Paesi del G7 solo Germania e Italia hanno avuto un avanzo primario costante – ha osservato -. Senza polemiche, questo va detto rispetto all’uso di categorie arbitrarie, come Paesi cultori della frugalità o non frugalità”. Le risorse in arrivo dall’Europa aiutano a guardare avanti. La speranza è di essersi messi alle spalle la fase più dura, quella raccontata in mattinata ai due capi di Stato dai medici e da alcuni malati, intubati in ospedali lombardi e risvegliati nelle terapie intensive di quelli tedeschi. “Abbiamo di fronte a noi un percorso che speriamo si concluda in fretta, ma dobbiamo approcciarci a un futuro che che ci interpella su prospettive di ripresa”, ha chiarito Mattarella. E non è ancora a portata di mano la soluzione definitiva, il vaccino. “Deve essere accessibile per tutti, il virus può essere sconfitto se lo sconfiggeremo ovunque”, ha sottolineato Steinmeier, dopo aver ascoltato cinque prestigiosi punti di vista nel panel del pomeriggio al Pirelli Bicocca Hangar.   

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    Usa 2020, Jim Carrey sarà Joe Biden al Saturday Night Live

    (ANSA) – NEW YORK, 17 SET – Il Saturday Night Live ha il suo Joe Biden. L’ex vice presidente nonchè attuale candidato democratico alla presidenza sarà ‘reincarnato’ attraverso Jim Carrey. Lo show satirico della Nbc tornerà in onda dal prossimo tre ottobre in tempo per il rush finale della campagna elettorale per l’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti ed è pronto a prendere di mira i candidati.    La scelta di Carrey viene a sorpresa visto che l’attore non fa parte del cast abituale e il personaggio di Biden era stato precedentemente impersonato da Jason Sudeikis. Tuttavia SNL negli ultimi anni ha portato nello show diversi attori famosi tra cui Robert de Niro nelle vesti di Robert Mueller (il procuratore speciale per le indagini sul Russiagate, ndr), Brad Pitt nel ruolo del Dr. Anthony Fauci e Alec Baldwin come il presidente Donald Trump. (ANSA).   

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    Coronavirus: Solinas, governo usa due pesi e due misure

    (ANSA) – CAGLIARI, 17 SET – “Se mai ci fosse bisogno di conferma che viviamo in un Paese dove il governo utilizza due pesi e due misure, questa vicenda è la rappresentazione plastica. Mentre in Sardegna si impugnano ordinanze adottate per tutelare salute pubblica, in altre parti del Paese si adottano ordinanze discriminatorie nei confronti dei sardi prevedendo test e quarantena per chi proviene dall’Isola, si adotta e si copia il passaporto sanitario proposto da noi. Ora mi aspetto dal governo che impugni anche quelle ordinanza”. Lo ha detto il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas in una conferenza stampa convocata dopo la decisione del Tar di sospendere l’efficacia dei tre articoli dell’ordinanza relativi ai test obbligatori per chi entra nell’Isola.    Solinas ha anche precisato che “le sentenze si rispettano e non si discutono, qui si tratta di atto monocratico del presidente Tar e qualche commento lo facciamo”.    “Ad alcune Regioni, guarda caso tutte dello stesso colore politico, alcune cose sono consentite – ha sottolineato il presidente della Regione sarda – ad altre non solo non sono consentite, ma nel momento in cui si adottano divengono un imbarazzante fastidio che mina alla leale collaborazione tra Stato e Regione”.    Secondo il governatore della Sardegna, “l’ordinanza 43 rappresentava un punto di equilibrio tra tutela sanitaria e libertà costituzionalmente garantite, non voleva essere un freno alla libera circolazione ma promuovere l’incremento dello screening così da circoscrivere la circolazione virale”. (ANSA).