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    Breccia di Porta Pia, 150 anni fa Roma diventava italiana

     Centocinquant’anni fa, con l’ingresso dei bersaglieri dalla breccia di Porta Pia, Roma diventava italiana.
    Oggi il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo e il sindaco, Virginia Raggi, accompagnati dal rappresentante della Regione Lazio, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli e dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Salvatore Farina, ha deposto una corona d’alloro in memoria dei caduti presso la lapide commemorativa della battaglia del 1870, lungo le mura aureliane.Un picchetto armato di Bersaglieri, corpo dell’Esercito protagonista della presa di Roma, ha reso gli onori alle Autorità indossando l’uniforme storica in dotazione alle truppe dell’epoca. 
    A commemorazione della ricorrenza sono stati emessi quattro francobolli italiani, raccolti in un apposito foglietto. I francobolli sono tutti validi per la posta prioritaria per l’Italia fino a 100 grammi di peso (2,80 euro). Il foglietto presenta sul lato destro la riproduzione del dipinto “La breccia di Porta Pia” di Carel Max Quaedvlieg (Collezione Apolloni); e’ un’opera di un pittore olandese dell’Ottocento, noto anche per le sue vedute di Roma e dintorni (e’ morto proprio a Roma nel 1874). Sul lato sinistro del foglietto sono invece inseriti verticalmente i quattro francobolli che riproducono:- sullo sfondo del tricolore italiano, la copia custodita nel Museo Storico dei Bersaglieri del monumento al Bersagliere di Publio Morbiducci esposta nel piazzale antistante Porta Pia;- la facciata interna di Porta Pia;- il logo del Raduno dei Bersaglieri a Roma;- il dipinto “I Bersaglieri” di Michele Cammarano, conservato nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Il bollettino illustrativo dell’emissione e’ stato scritto dal Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, gen. Ottavio Renzi. 
       

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    Mike Pompeo: 'Il Vaticano non rinnovi l'accordo con la Cina'

    “Due anni fa la Santa Sede ha raggiunto un accordo con il partito Comunista Cinese nella speranza di aiutare i cattolici in Cina. Ma l’abuso del Partito Comunista Cinese sui fedeli è solo peggiorato. Il Vaticano metterebbe in pericolo la sua autorità morale se rinnovasse l’accordo”. Lo afferma il segretario di Stato Mike Pompeo. “Il Dipartimento di Stato è una voce forte per la libertà religiosa in Cina e nel mondo. Continueremo a farlo e a essere a fianco dei cattolici cinesi. Chiediamo al Vaticano di unirsi a noi”, aggiunge Pompeo.
    “I cattolici sono fra le voci più forti a Hong Kong per i diritti umani, inclusi Martin Lee e Jilly Lai. Pechino li ha arrestati, li ha spiati per il ‘reato’ di promuovere la libertà. Il Vaticano dovrebbe stare con i cattolici e il popolo di Hong Kong”, aggiunge Pompeo in una serie di tre tweet, ai quali allega anche un suo editoriale per First Things, rivista religiosa e conservatrice. Un editoriale nel quale afferma che la “storia ci insegna che i regimi totalitari possono solo sopravvivere nel buio e nel silenzio. Se il Partito Comunista Cinese” riuscisse ad “assoggettare la Chiesa Cattolica e le comunità di altre religioni, allora i regimi che disdegnano i diritti umani saranno rafforzati, e il costo per resistere alla tirannia da parte dei credenti salirà”.   

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    Covid: Fauci, ritorno a normalità non prima del Natale 2021

    “Non ho dubbi: ce la faremo. E lo faremo grazie a una combinazione di vaccini sicuri ed efficaci e di politiche sanitarie adeguate”. Così l’immunologo Anthony Fauci, capo della task force Usa contro il Covid-19 in un colloquio con Repubblica in cui fa presente che il tempo che ci vorrà “dipende da una serie di fattori. Primo di tutti, il vaccino e la sua efficacia: lo avremo rapidamente e sarà distribuito nel corso del 2021. Quindi: se le persone continueranno a comportarsi in modo adeguato e saranno vaccinate, da qui a un anno cominceremo a esserne fuori. Magari non del tutto in tutto il mondo: questo non potrà accadere prima di quattro anni”.    Per il Natale 2021? “Lo spero. Non c’è garanzia. Ma ci sono tanti vaccini in sperimentazione in tutto il mondo. Alla fine, uno sicuro ed efficace ci sarà. Quindi, sì: spero che per il Natale 2021 potremo tornare a una qualche forma di normalità”.    “Non credo” saremo completamente coperti dal virus una volta vaccinati: “Ci sono molti vaccini che proteggono al 95-97%, come quello del morbillo che è uno dei più efficaci. Ma dubito che riusciremo mai a mettere a punto un vaccino così efficace contro Covid-19. Ci spero, ma sarei soddisfatto se avessimo un vaccino efficace al 70-75% o giù di lì. Non proteggerà tutti, ma proteggerà la maggioranza. E così il virus non avrà l’opportunità di diffondersi. Andrà benissimo così”. Le cose da fare in attesa sono: “indossare le mascherine, tutti. Tenere una distanza di sicurezza di 180 centimetri o più. Evitare gli assembramenti di qualunque tipo. Cercare di fare le cose all’aperto. E lavarsi le mani il più spesso possibile”.
        

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    Usa, pacco con sostanza tossica spedito a Trump

    Un pacco indirizzato alla Casa Bianca e contente ricina, sostanza letale per l’uomo, è stato intercettato dalle forze dell’ordine. Il pacco aveva come destinatario Donald Trump. Lo riporta Cnn citando alcune fonti, secondo le quali sono state avviate indagini sul caso. 

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    Elezioni: insediati i seggi elettorali, oltre 46 milioni al voto

    Sono stati costituiti alle 16 i seggi elettorali in vista del voto (Referendum costituzionale, Suppletive del Senato, Regionali ed Amministrative). Nei seggi si provvede all’autenticazione delle schede per la votazione, mediante apposizione della firma dello scrutatore, all’apertura del plico contenente il bollo della sezione ed all’apposizione del timbro nell’apposito spazio.
    Per il Referendum sono chiamati alle urne 46.415.806 elettori, in un totale di 61.622 sezioni. Per le elezioni suppletive del Senato gli aventi diritto al voto sono 427.824 per la Sardegna (Collegio uninominale 03 Sassari) in 581 sezioni e 326.475 per il Veneto (Collegio uninominale 09 Villafranca di Verona) in 393 sezioni.
    Le elezioni regionali (in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia) interesseranno 18.471.692 elettori e un totale di 22.061 sezioni.
    Le elezioni amministrative si svolgeranno, invece, in 957 comuni, di cui 608 nelle regioni a statuto ordinario e 349 nelle regioni a statuto speciale: per un totale di 5.703.817 elettori alle urne e 6.756 sezioni.
    Domenica 20 i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23, lunedì dalle 7 alle 15. Alla chiusura dei seggi seguiranno gli scrutini delle suppletive, del referendum e delle regionali.
    Gli scrutini delle elezioni amministrative cominceranno alle ore 9 di martedì 22 settembre.

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    Ex malata Covid presidente seggio, 'Non ho paura'

    (ANSA) – BARI, 19 SET – “Ho accettato perché sono sensibile alle tematiche sociali e alla questione della democrazia”. Asia Iurlo, presidente del seggio ospedaliero del Policlinico di Bari, è una degli oltre duecento baresi chiamati a sostituire coloro che hanno rinunciato alla nomina. E’ una 25enne studentessa di Medicina all’Università di Bari e sei mesi fa è stata contagiata dal Covid, come tutta la sua famiglia.    Ha avuto esperienza come scrutatrice nelle elezioni universitarie ma sarà la sua prima volta da presidente di seggio. La sua, come la sezione Covid, sarà allestita nell’ex centro trasfusionale del Policlinico. Le regole sono chiare: mascherine, guanti, distanziamento e matite sanificate ad ogni voto.    “E’ importantissimo votare – spiega – e hanno diritto a farlo anche le persone ospedalizzate che forse, più di altre, possono comprendere i bisogni di una democrazia e la necessità di fare una scelta che potrà influire anche sulla capacità di cura”.    (ANSA).   

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    De Micheli: “E' allo studio la cedolare secca per i negozi”

    “Oggi la possibilità di estensione della cedolare secca senza le attuali limitazioni rimane allo studio del governo ma la valutazione finale sarà fatta soltanto con i dati di assestamento” dei conti pubblici “alla luce dei numeri non negativi del terzo trimestre”. Lo ha detto a proposito della cedolare secca sugli affitti, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli intervenendo al 30esimo convegno del Coordinamento legali di Confedilizia a Piacenza.
    “Non ci sono intenzioni di aumenti delle imposte – ha assicurato – stiamo cercando di lavorare esattamente sul fronte opposto”.

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    Si chiude la campagna nel segno della Toscana

    La “foto di Firenze” dice tutto. All’inizio della campagna elettorale, in pochi avrebbero scommesso sul fatto che Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani avrebbero scelto la Toscana per il comizio finale, con tanto di telefonata di Silvio Berlusconi. Col passare delle settimane, però, la Regione è diventata “contendibile”. Se la candidata leghista Susanna Ceccardi sconfiggesse il dem Eugenio Giani diventerebbe il primo presidente toscano di centrodestra. Le Regionali si giocano lì. Sì, è vero, ballano anche la Puglia e le Marche, entrambe di centrosinistra, ma la Toscana sembra avere un peso specifico maggiore: un ribaltone potrebbe avere ripercussioni sulla guida del Pd e pure sul governo. Il test non riguarda direttamente il Movimento Cinque Stelle, che corre con una sua candidata, Irene Galletti. Per i pentastellati conta di più l’altra partita, quella del referendum sul taglio dei parlamentari. E’ una loro battaglia storica ma, per poter passare all’incasso, il Sì non solo dovrà vincere, ma dovrà farlo in maniera schiacciante. Salvini ha corso gli ultimi cento metri “toscani” giocando anche sul sarcasmo.
    “Per 50 anni qui la partita nemmeno si giocava – ha detto – ora invece sono nervosetti, insultano, ma se insulti vuol dire che hai capito che devi preparare le valigie e che vai a casa”. Poi, sul palco fiorentino, grande sfoggio di ottimismo: “Si può fa’, il centrodestra unito e compatto può farcela”, ha esordito Giorgia Meloni. E siccome “Conte non rassegnerebbe le dimissioni – ha aggiunto – il presidente della Repubblica una riflessione dovrebbe farsela”. Il Cavaliere ha guardato oltre la Toscana: “Questa nostra coalizione vincerà in tutta Italia e lunedì festeggeremo nelle Marche, in Campania, in Veneto, ovunque”.
    La replica di Zingaretti è stata in stile Berlinguer: “Combattiamo casa per casa per difendere il buongoverno e fermare la destra”. Non c’è solo la Toscana, comunque. Al voto va la Puglia, con il presidente di centrosinistra Michele Emiliano insidiato da Raffaele Fitto, di Fratelli d’Italia. E vanno le Marche, dove Maurizio Mangialardi prova a mantenere a sinistra la Regione, malgrado il centrodestra riponga buone speranze in Francesco Acquaroli. Tanto che, a dar manforte al proprio candidato, è arrivato Zingaretti, per il comizio finale. Meno suspense per le altre, dove i governatori uscenti sembrano ben avviati verso la riconferma: Vincenzo De Luca in Campania per il centrosinistra e per il centrodestra Luca Zaia in Veneto e Giovanni Toti in Liguria. Il segretario del Pd non collega pubblicamente l’esito del voto al suo destino alla guida del partito: “Il tema non è quello”, ha tagliato corto. Ma c’è già chi si diletta a disegnare scenari, con il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, in prima fila fra i papabili successori. E il governo? I leader di governo da giorni rispondono che, comunque vada, non ci saranno cambi, nemmeno rimpasti. Anche le forze di maggioranza ripetono lo stesso refrain. “Fino a che ci sono cose da fare – ha detto Zingaretti – si va avanti, se il governo si ferma la bici cade”.
    E Di Maio: “Abbiamo tante cose da fare per questo Paese insieme. Abbiamo un governo da portare avanti”. Perfino il compagno di viaggio meno entusiasta, Matteo Renzi, si è allineato: “Non si mette continuamente in discussione il governo”.