More stories

  • in

    In Comune foggiano un solo candidato sindaco, ma manca quorum

    Per soli 58 voti non è stato raggiunto il quorum, pertanto Lesina (Foggia) non avrà il suo sindaco e dovrà tornare al voto. È quanto rende noto la Prefettura di Foggia. Il caso singolare e’ accaduto nel comune Foggiano dove oltre che per il referendum e le regionali si votava anche per il rinnovo del consiglio comunale. Alla competizione elettorale si è presentata una sola lista di centrodestra con un solo candidato alla fascia tricolore: Primiano Leonardo Di Mauro a capo della civica “Lesina Azzurra”.
    Affinché la votazione fosse valida , avrebbe dovuto recarsi alle urne il 50% più uno de 5746 elettori. L’affluenza è stata del 49,01%, pertanto si tornerà a votare per il rinnovo del consiglio comunale probabilmente nella prossima primavera.   

  • in

    Regionali: vincono voto utile e liste dei Presidenti

    Il 3 a 3 di questa tornata di Regionali è caratterizzato da un forte protagonismo dei presidenti eletti, le cui liste civiche risultano addirittura il primo partito nel Veneto di Luca Zaia e nella Liguria di Giovanni Toti. Ma è anche una tornata all’insegna del voto utile, determinante in Toscana e Puglia dove è stato significativo il voto disgiunto di molti elettori di M5s.
    Il Movimento di Vito Crimi rimane su soglie modeste, lontano anni luce da quelle del 2018 e 2019, mentre il Pd non solo archivia la grande paura di perdere la Toscana, ma vi risulta essere il primo partito con il 34%, “mangiandosi” Italia Viva, ferma al 3,7% E’ quanto emerge dalle prime proiezioni basate su un campione significativo di seggi scrutinati, mentre solo in nottata si avranno i dati definitivi.
    Le due Regioni il cui risultato era politicamente più “pesante” erano Toscana e Puglia, governate finora dal centrosinistra e in bilico secondo i sondaggi. Infatti le rilevazioni davano il centrodestra sicuramente vincente in Veneto, Liguria e Marche, con il centrosinistra in grando di mantenere senza incertezze solo la Campania con Vincenzo De Luca. Rispetto al testa a testa che ci si aspettava tra Giani e Ceccardi in Toscana e tra Emiliano e Fitto in Puglia, le proiezioni hanno regalato il sorriso a Nicola Zingaretti: i candidati del Pd si stanno affermando con un distacco più marcato del previsto sugli antagonisti di centrodestra. Emiliano è al 46,1% rispetto al 37% di Raffaele Fitto, mentre Eugenio Giani è al 47,2% contro il 40,8% di Susanna Ceccardi.
    In attesa dello scrutinio reale sembra essere stato decisivo il voto disgiunto di molti elettori di M5s, che hanno sì votato la lista del Movimento ma hanno votato come presidente i candidati con più chance di vittoria, cioè Emiliano e Giani. Infatti i candidati Governatori di M5s hanno ottenuto meno voti di quanto lasciassero pensare i sondaggi: In Puglia Antonella Laricchia si attesta all’11,9%, 3-5 punti meno delle aspettative, e in Toscana Irene Galletti non va oltre il 7,1%. Per altro in Puglia ha funzionato il voto di preferenza sui numerosissimi candidati al Consiglio regionale delle 15 liste che sostenevano Emiliano. Anzi quelle che si riferivano esplicitamente a lui, hanno ottenuto il 27,3%, ben 10 punti più del Pd.
    E qui si inserisce il discorso delle liste del Presidente. In Veneto la Lista Zaia è al 47,3% annichilendo Lega (14,9%), Fdi (8,3%) e FI (2,6%). In Liguria la Lista di Toti sale al 22,1% rispetto al 16% della Lega, al 9,4% di Fdi e al 4,3% di FI. Cifre che proiettano i due governatori su una dimensione di leadership nazionale.
    M5s risulta ininfluente nella vittoria o nella sconfitta del Pd in cinque regioni su 6. In Liguria l’alleanza M5s-Pd su Ferruccio Sansa ha fallito l’obiettivo, e in Puglia e Toscana la corsa in solitaria del Movimento non ha influito sulla vittoria di Emiliano e Giani. Invece nelle Marche se il 9,3% del pentastellato Mercorelli si fosse sommato al 37,6% del Dem Mangialardi, la partita con Acquaroli (47,3%) sarebbe stata aperta.
    Tra i partiti con i risultati più deludenti, a fianco di Fi, c’è Italia Viva. Il partito di Renzi è bloccato al 3,7% nella sua Toscana, e i candidati Governatori non sono andati meglio: Scalfarotto al 2% in Puglia, Massardo al 2,8% in Liguria, Sbrollini sotto l’1% in Veneto.
       

  • in

    Salvini: 'Non chiedo le elezioni anticipate'

     “Come sempre e più di sempre, anche questa volta dico GRAZIE ai milioni di Italiane e di Italiani che ci hanno dato fiducia. Se i dati verranno confermati, da domani Lega e centrodestra saranno alla guida di 15 Regioni su 20! E anche dove non ce l’abbiamo fatta, tutti al lavoro con un solo obiettivo: aiutare, proteggere e far crescere la nostra bellissima Italia”. Lo scrive Matteo Salvini su faceook. 
    Le elezioni anticipate “non le chiedevo ieri e non le chiedo oggi. Prima ci sono meglio è, ma non per le elezioni regionali e il referendum”, ha sottolineato Salvini in conferma stampa, confermando l’intezione di non usare il voto delle amministrative a livello nazionale.
    Quanto al trionfo di Zaia in Veneto, il leader della Lega ha commentato: “Che sia uno dei governatori più amati è un motivo di vanto. Non temo e non soffro nessuna competizione interna, la mia competizione è con il Pd”.

  • in

    La periferia per il Sì, i centri storici votano No

    Il Si vince anche a Roma, Milano, Torino, sospinto soprattutto dalla periferia, ma il centro storico delle città ha premiato il No. Insomma se l’andamento del voto per il referendum per il taglio dei parlamentari a Roma, Milano e Torino è assolutamente in linea con il dato nazionale, nei quartieri a vocazione borghese, ovvero le zone dove tradizionalmente il voto è più orientato verso il centrosinistra, ha prevalso di gran lunga il No. Un elemento questo che a Roma, dove il Sì ha registrato il 60% dei voti, si sposa con un dato politico in più e significativo: a votare No sono stati solo i municipi I e II, ovvero il centro storico, entrambi a guida Pd in una capitale a trazione pentastellata. Proprio qui però il No ha prevalso e non di misura: nella roccaforte del I municipio a guida Sabina Alfonsi e nel II con la minisindaca Francesca del Bello il No si attesta rispettivamente al 56% e al al 57%.
    Stessa situazione a Milano dove il Si incassa il 56,4%: nel centro storico la situazione è rovesciata col 56,5% di voti per il No. Nella capitale lombarda il Sì prevale in tutti gli altri 8 Municipi, ma comunque con un dato inferiore a quello nazionale, visto che in una sola zona è stato superato il 60%.
    Anche a Roma il sì al taglio dei parlamentari vince in periferia, anche qui con una media che si attesta sul 60% , compresi gli altri due municipi a guida Pd, ovvero al III col 59% e all’VIII al 56% Altro dato significativo: il Si stravince al VI municipio , ovvero nella periferia difficile di Tor Bella Monaca e Torre Angela dove raggiunge il 73%, il dato più alto nella capitale. Ma sempre all’VIII municipio si registra un altro record capitolino, ovvero l’affluenza più bassa, il 39,38%.
    A Torino il Sì si attesta al 60,74%, ma, anche qui, le uniche circoscrizioni ad avere premiato il no sono state il Centro e la Crocetta, il quartiere elegante del capoluogo piemontese, dove il no ha ottenuto il 56,84%.   

  • in

    Trump: entro sabato nuovo giudice. I dem pensando all'impeachment

    Donald Trump stringe sulla nomina alla Corte Suprema dopo la morte del giudice Ruth Bader Ginsburg e annuncia la sua scelta in una rosa di 4-5 candidate per venerdì o sabato, dopo i funerali dell’icona liberal a metà settimana e alla vigilia del primo duello tv con Joe Biden.
    Una accelerazione per consentire al Senato, controllato dai repubblicani, di confermare la nomina in tempi record prima dell’election day del 3 novembre, sfidando i dem che minacciano un nuovo impeachment per abuso di potere. “Quando hai i voti puoi fare quello che vuoi” ha spiegato a Fox News. “E se i Dem mi metteranno sotto impeachment per aver fatto il mio dovere costituzionale, vinceremo tutte le elezioni, riconquistando pure la Camera”, ha aggiunto il tycoon, per ora sempre indietro nei sondaggi e nella raccolta fondi (141 milioni meno del rivale).
    Il presidente ha messo in dubbio anche le ultime volonta’ della Ginsburg, la quale prima di morire aveva lasciato scritto alla nipote che il suo “più fervente desiderio è di non essere rimpiazzata prima che si insedi un nuovo presidente”. “Non so se lo ha detto o se è stato scritto da Adam Schiff, da Nancy Pelosi o Chuck Schumer, sarei piu’ incline per la seconda” ipotesi, ha insinuato riferendosi rispettivamente al presidente della commissione intelligence della Camera, alla speaker del ramo basso del Parlamento e al leader dem al Senato.
    Il tycoon non vuole lasciarsi scappare l’occasione di nominare il suo terzo giudice alla corte suprema cementando una maggioranza conservatrice che sara’ chiamata a pronunciarsi su questioni decisive per la vita politica e sociale americana, dall’aborto all’immigrazione, dall’ambiente alla probabile controversia sul conteggio dei voti.

  • in

    Usa: cerimonia e camera ardente Ginsburg a metà settimana

    Camera ardente alla corte suprema mercoledi’ e giovedi’ per la giudice Usa Ruth Bader Ginsburg. Lo ha reso noto la stessa corte. Mercoledi’ e’ prevista una cerimonia privata nella Great Hall con la famiglia, gli amici piu’ stretti e membri della corte.
    Dopo la cerimonia la salma della magistrata restera’ in cima alla scalinata dell’edificio per l’omaggio del pubblico. La bara sara’ adagiata sul catafalco di Lincoln, trasportato per l’occasione dal Congresso. La sepoltura e’ in programma la prossima settimana nel cimitero nazionale di Arlington.   

  • in

    Elezioni, Lamorgese: voto in sicurezza nonostante il Covid

    “Si sono appena concluse le operazioni elettorali, sono state elezioni particolarmente complesse ma la macchina dello Stato ha fatto fronte a tutte le difficoltà nonostante il Covid e le elezioni si sono svolte in tutta sicurezza. E’ stata una prova molto impegnativa e ringrazio tutte le istituzioni, le prefetture, i Comuni gli scrutatori, le forze di polizia e la parte del volontariato e della Protezione civile che ci ha aiutato per la parte sul voto da accogliere in casa”. Così la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese commentando il voto.  
    “Sono 375 i comuni che hanno trovato seggi alternativi alle sedi scolastiche è stato avviato un tavolo perchè quanto prima si vada avanti su questa strada per evitare che si debba votare nelle strutture scolastiche”.”I Comuni che hanno votato sono stati 1179. di cui 155 con una popolazione superiore a 15 mila abitanti e 1024 con meno di 15 mila abitanti. Abbiamo garantito il diritto di voto a tutti gli italiani ed è stato un grande servizio fatto al Paese, dimostrando come uno Stato democratico riesce a far fronte in tutte le situazioni”, ha sottolineato la ministra.   

  • in

    Bielorussia, Tikhanovskaya: 'Pronti a protestare per anni, se necessario'

    “Sullo sfondo della situazione politico-militare che si sta evolvendo intorno alla Bielorussia, il presidente ha deciso di tenere la Fase 2 dell’esercitazione” chiamata ‘Fratellanza Slava 2020’. Lo ha reso noto il ministero della Difesa bielorusso. “Le operazioni coinvolgeranno circa 6.000 soldati e più di 500 mezzi militari, tra cui 1.000 soldati e 100 mezzi delle Forze Armate della Federazione Russa”, ha aggiunto.
    Ieri la polizia di Minsk ha arrestato 442 manifestanti per violazione della legge sui raduni. Lo ha detto la portavoce del ministero dell’Interno, Olga Chemodanova. Oggi a Bruxelles i ministri degli Esteri Ue hanno incontrato Svetlana Tikhanovskaya, leader dell’opposizione bielorussa. ‘Non è un’interferenza negli affari interni. La democrazia e i diritti umani sono al cuore dell’identità dell’ Ue”, ha detto l’Alto Rappresentante Josep Borrell. 
    “Continueremo a protestare per settimane, mesi, anche anni, se necessario. Non saremo più ostaggi di Lukashenko, non vivremo più nelle sue prigioni, non torneremo più nello stato in cui abbiamo versato per ventisei anni”. Così Tikhanovskaya, in un’audizione alla commissione Affari esteri del Parlamento Ue. “Quando guardate me e tutte queste persone dovete capire che per ventisei anni abbiamo vissuto in dittatura, abbiamo avuto paura ogni giorno”, ha aggiunto. “Non è una rivoluzione geo-politica, a favore o contro la Russia o a favore o contro l’Ue. E’ una rivoluzione democratica per la Bielorussia”, ha sottolineato. 
    Poi ha chiesto “all’intera comunità internazionale di non accettare la legittimazione di Lukashenko perché non è legittimato agli occhi del popolo bielorusso. Hanno rubato i nostri voti durante le elezioni”.