More stories

  • in

    Azzolina: 'Parte consistente del Recovery sia per l'istruzione'

    Un focus sull’edilizia scolastica: ne ha parlato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina intervenendo sul Recovery Fund in commissione Istruzione e Cultura alla Camera. “La scuola deve essere prima di tutto sicura. Non posso nascondere – ha detto la ministra – che con non poche difficoltà, negli ultimi mesi, sono stati riavviati importanti stanziamenti che ora vanno sicuramente potenziati e fatti confluire in un Piano pluriennale complessivo di efficientamento e ammodernamento degli edifici scolastici. Questo piano deve contemplare anche nuove costruzioni, realizzate secondo principi di innovazione didattica, oltre che di sostenibilità energetica e ambientale”. 
    “Per la realizzazione di tutti gli obiettivi che ho esposto è necessario che una parte consistente delle risorse a disposizione nell’ambito del Recovery Fund sia destinata al capitolo Istruzione. Si tratta di un impegno che Governo e Parlamento non possono non condividere perché proprio dalla scuola passa il futuro del Paese”. “Le nostre idee e i nostri progetti saranno attentamente vagliati ma possiamo dire che il Governo ha già posto su di essi grande attenzione”.
    “Ascolteremo con profondo spirito di collaborazione e condivisione tutti i suggerimenti che giungeranno dal Parlamento”, ha proseguito la ministra per la quale “Abbiamo un’occasione di grande rilievo che non possiamo sprecare e una chiamata ad una grande responsabilità a cui non possiamo non rispondere. Se utilizziamo bene le risorse che perverranno dall’Europa potremo insieme intervenire su alcuni dei mali storici della nostra scuola, potremo lasciarci alle spalle le stagioni peggiori che l’hanno ferita più volte e l’hanno mortificata togliendole risorse e speranze. Dobbiamo guardare ad un futuro immediato in cui la Scuola possa riprendersi il proprio spazio perché è dovere di tutti far tornare la scuola al centro delle strategie, delle cure e dell’interesse del nostro Paese”. “Le studentesse e gli studenti, i docenti, gli educatori, il personale scolastico e le famiglie ci guardano con interesse ma anche con grandi speranze ed aspettative. Non possiamo deluderli”, ha concluso la titolare del Miur.
    Interventi per migliorare il rapporto numerico docenti/studenti per classe, diminuendo il sovraffollamento e per supportare il diritto allo studio nelle scuole e nelle università, con il preciso scopo di incoraggiare la formazione globale e lo scambio multiculturale. Sono due degli obiettivi di cui ha parlato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “L’obiettivo è accrescere le competenze chiave per l’apprendimento permanente, in particolare le competenze linguistiche, favorire l’accesso ad un’istruzione di qualità indipendentemente dal contesto socio-economico di appartenenza, contrastando il fenomeno della dispersione scolastica”.

  • in

    Procura Foggia chiede archiviazione per Emiliano

    (ANSA) – BARI, 23 SET – La Procura di Foggia ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, accusato di corruzione. Il reato era contestato in concorso con Angelo e Napoleone Cera, padre e figlio rispettivamente ex parlamentare e consigliere regionale pugliese dell’Udc, e dell’assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggieri.    La Procura “ha avanzato richiesta di archiviazione per l’ipotesi di reato che mi vedeva indagato con altre 3 persone, per insussistenza del fatto – ha commentato Emiliano – E ciò in conseguenza degli elementi correttamente e lealmente acquisiti dalla Procura su mia indicazione, a seguito di attività difensiva. Ho dedicato tutta la mia vita alla difesa della legalità, prima da magistrato, poi da sindaco e ora da presidente di Regione. Ricoprendo ruoli istituzionali è inevitabile essere sottoposti a verifica da parte della magistratura”. “E proprio in quel lavoro della magistratura – ha aggiunto – sta la garanzia di tutti i valori in cui credo. Ecco perché invito tutti ad avere fiducia nella Giustizia”. (ANSA).   

  • in

    Recovery, Di Maio: treno non ripassa, lavoriamo insieme

     “Quelle messe a disposizione dall’Europa sono risorse ingenti. Il Recovery Fund vale più del Piano Marshall. Dobbiamo fare presto, ma anche bene. È un treno che non ripasserà più. Un’occasione unica per modernizzare il nostro Paese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’audizione alla Camera sul Recovery Fund. “Vogliamo cogliere questa opportunità – ha sottolineato – lavorando tutti insieme, con il Parlamento, maggioranza e opposizione, e con le forze sociali”.  Da parte del governo c’è il “massimo impegno” per usare al meglio il recovery fund, “posso assicurarvi che è quello che stiamo facendo da mesi”: lo ha detto il ministro degli Esteri. “Stiamo entrando nella fase di razionalizzazione delle proposte” su come impiegarlo, ha aggiunto Di Maio, sottolineando la necessità di “concentrare in modo strategico” le risorse “e affrontare i nodi strutturali che hanno frenato la crescita”.   

  • in

    La mappa post-voto, al centrodestra più capoluoghi

    La mappa dell’Italia post-voto, in attesa comunque dei ballottaggi, vede il centrodestra in vantaggio sul centrosinistra nella conta dei capoluoghi, dove il Movimento 5 Stelle piazza otto sindaci (Virginia Raggi a Roma, Chiara Appendino a Torino, Roberto Gravina a Campobasso, Paola Massidda a Carbonia e Roberto Gambino a Caltanissetta).
    Centrodestra e centrosinistra si distribuiscono equamente le amministrazioni dei capoluoghi di regione, mentre in quelli di provincia il centrodestra ha un vantaggio di una decina di sindaci
    CAPOLUOGHI DI REGIONE
    – Centrodestra (8): L’Aquila (Pierluigi Biondi), Potenza (Mario Guarente), Catanzaro (Sergio Abramo), Trieste (Roberto Dipiazza), Genova (Marco Bucci), Cagliari (Paolo Truzzu), Perugia (Andrea Romizi), Venezia (Luigi Brugnaro)
    – Centrosinistra (8): Bologna (Virginio Merola), Milano (Giuseppe Sala), Ancona (Valeria Mancinelli), Bari (Antonio Decaro), Palermo (Leoluca Orlando), Firenze (Dario Nardella), Trento (Franco Ianeselli), Aosta (Fulvio Centoz)
    CAPOLUOGHI DI PROVINCIA –
    Centrodestra (51): ABRUZZO: L’Aquila (Pierluigi Biondi), Pescara (Carlo Masci) BASILICATA: Potenza (Mario Guarente) CALABRIA: Catanzaro (Sergio Abramo), Cosenza (Mario Occhiuto), Vibo Valentia (Maria Limardo) CAMPANIA: Benevento (Clemente Mastella) EMILIA-ROMAGNA: Ferrara (Alan Fabbri), Forlì (Gian Luca Zattini), Piacenza (Patrizia Barbieri) FRIULI-VENEZIA GIULIA: Gorizia (Rodolfo Ziberna), Pordenone (Alessandro Ciriani), Trieste (Roberto Dipiazza), Udine (Pietro Fontanini) LAZIO: Frosinone (Nicola Ottaviani), Rieti (Antonio Cicchetti), Viterbo (Giovanni Maria Arena) LIGURIA: Genova (Marco Bucci), Imperia (Claudio Scajola), La Spezia (Pierluigi Peracchini), Savona (Ilaria Caprioglio) LOMBARDIA: Como (Mario Landriscina), Lodi (Sara Casanova), Monza (Dario Allevi), Pavia (Mario Fabrizio Fracassi), Sondrio (Marco Scaramellini) MARCHE: Ascoli Piceno (Marco Fioravanti), Urbino (Maurizio Gambini), Macerata (Sandro Parcaroli) PIEMONTE: Alessandria (Gianfranco Cuttica Di Revigliasco), Asti (Maurizio Rasero), Biella (Claudio Corradino), Novara (Alessandro Canelli), Vercelli (Andrea Corsaro) PUGLIA: Foggia (Franco Landella) SARDEGNA: Cagliari (Paolo Truzzu), Oristano (Andrea Lutzu) SICILIA: Catania (Salvatore Domenico Antonio Pogliese), Enna (Maurizio Antonello Dipietro, si vota il 4-5 ottobre), Ragusa (Giuseppe Cassì) TOSCANA: Grosseto (Antonfrancesco Vivarelli Colonna), Massa (Francesco Persiani), Pisa (Michele Conti), Pistoia (Alessandro Tomasi), Siena (Luigi De Mossi) UMBRIA: Perugia (Andrea Romizi), Terni (Leonardo Latini) VENETO: Treviso (Mario Conte), Venezia (Luigi Brugnaro), Verona (Federico Sboarina), Vicenza (Francesco Rucco).
    – Centrosinistra (36): ABRUZZO: Teramo (Gianguido D’Alberto) CAMPANIA: Avellino (Gianluca Festa), Caserta (Carlo Marino), Salerno (Vincenzo Napoli) EMILIA-ROMAGNA: Bologna (Virginio Merola), Modena (Gian Carlo Muzzarelli), Ravenna (Michele De Pascale), Reggio-Emilia (Luca Vecchi), Rimini (Andrea Gnassi) LOMBARDIA: Bergamo (Giorgio Gori), Brescia (Emilio Del Bono), Cremona (Gianluca Galimberti), Mantova (Mattia Palazzi), Milano (Giuseppe Sala), Varese (Davide Galimberti) MARCHE: Ancona (Valeria Mancinelli), Pesaro (Matteo Ricci) PIEMONTE: Cuneo (Federico Borgna), Verbania (Silvia Marchionini) PUGLIA: Bari (Antonio Decaro), Trani (Amedeo Bottaro), Brindisi (Riccardo Rossi), Lecce (Carlo Maria Salvemini), Taranto (Rinaldo Melucci) SICILIA: AGRIGENTO (Calogero Firetto), Palermo (Leoluca Orlando), Siracusa (Francesco Italia) TOSCANA: Firenze (Dario Nardella), Livorno (Luca Salvetti), Lucca (Alessandro Tambellini), Prato (Matteo Biffoni) TRENTINO ALTO ADIGE: BOLZANO (Renzo Caramaschi), Trento (Franco Ianeselli) VENETO: Padova (Sergio Giordani), Rovigo (Edoardo Gaffeo).   

  • in

    Elezioni: Conte: 'Niente rimpasto'. Zingaretti, ora fase nuova e rilancio dell'agenda di governo

    Sì alle modifiche dei decreti sicurezza, “ni” al Mes, no al rimpasto. Nel day after del voto su Regionali e referendum a parlare è Giuseppe Conte. E il premier appare subito consapevole del fatto che il voto è una medaglia a due facce: da un lato lo rafforza, dal’altro gli affida la non facile mission di districarsi tra il pressing del Pd e un M5S ai limiti dell’implosione. “Non ero in bilico ieri, non sono inamovibile oggi”, predica calma il presidente del Consiglio. Rinviando, ancora una volta, il “nodo dei nodi”: il Mes. “Il sì o il no al fondo è una questione pregiudiziale su cui non mi pronuncio. Se e quando si porrà il problema lo affronteremo con il Parlamento in trasparenza”, spiega il capo del governo. Le sue parole arrivano in un pomeriggio in cui, in una manciata di minuti, si alternano le dichiarazioni alla stampa di Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Alessandro Di Battista e Roberto Fico. Del resto, se l’esito dell’Election Day ha scongiurato l’ipotesi della spallata del centrodestra non ha, di certo, rassenerato il cielo sopra Palazzo Chigi. Il Pd ora vuole dettare la linea. Iv non si tirerà certo indietro. E il M5S, alle prese con la tempestosa preparazione del congresso, corre sul filo della scissione. “Gli amici del M5S non credo che si aspettassero brillanti risultati alle Regionali ma hanno motivo di che consolarsi con il referendum”, è la carezza che, non a caso, Conte affida ai pentastellati. Poco prima del premier a parlare è Zingaretti. “Al primo Cdm utile sui dl sicurezza si può procedere, nel governo va aperta una fase nuova”, è la linea del segretario Pd. Che ricorda come, dopo le Regionali, le forze del governo siano al 48,7% e quelle del centrodestra al 46,5%.
    Pressing del Pd sulle riforme, il giorno dopo il risultato elettorale. Mentre il premier, Giuseppe Conte, sostiene che non ci sarà un rimpasto. ‘Non mi sembra che il Pd ponga questo tema – afferma – ma pone un problema di rilancio dell’azione anche alla luce della sfida del Recovery’. “Crediamo che vada aperta una fase nuova e all’insegna del fare e della concretezza”, dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti in una conferenza stampa al Nazareno, parlando della maggioranza e del governo. Sottolinea la necessità del “rilancio di una nuova agenda di governo”.
    “Come ha detto molto bene Orlando poniamo dei temi di carattere politico e di contenuto. Non abbiamo mai posto altro. Starà poi al presidente del Consiglio nella sua totale libertà valutare sia il merito dei contenuti che la squadra. Non è il Pd che pone questo tema”, ha aggiunto Zingaretti, rispondendo a una domanda sul rimpasto.”Va aperto un grande cantiere, con un patto per le riforme – secondo il segretario del Pd -. Sul superamento del bicameralismo paritario, abbiamo pronto un testo di legge che depositeremo a breve alla Camere. Il secondo punto è la legge elettorale e ci auguriamo e facciamo appello alle forze di maggioranza per andare avanti. E’ già incardinata la modifica dei regolamenti parlamentari.
     “Il nostro dovere – afferma, in una diretta su Fb, Luigi Di Maio – è dimostare di mantenere la parola e non solo con il taglio dei parlamentari ma con una legge elettorale che ci eviti distorsioni e paracudati nei collegi. E poi la riforma dei regolamenti parlamentari: non dico di abolire il vincolo di mandato ma almeno” per introdurre regole che non consentano di “cambiare sempre casacca”. 
    Per l’appuntamento elettorale del 2021, dice Di Maio a Pomigliano, “dobbiamo fare un tavolo nazionale per mettere insieme le forze della coalizione di governo”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a margine di un incontro elettorale a Pomigliano d’Arco (Napoli). “Questo si deciderà nel Movimento – ha aggiunto – adesso una cosa alla volta. Ora lavoriamo ai ballottaggi in tutta Italia”.
    “Noi sui territori dobbiamo essere in grado di aggregare e non di escludere. In queste ore c’è chi alle comunali ha provato a mettere insieme delle coalizioni e ora sta andando ai ballotaggi”, ha detto ancora Di Maio: “Da stasera sarò nei territori per sostente i comuni che vanno al ballotaggio”. “Non dico che chi non lo ha fatto non è stato coraggioso: ma i cittadini italiani votando hanno dato un segnale premiando chi ha provato ad aggregarsi”.
    Il premier, Giuseppe Conte, si dice contento della squadra di governo e sottolinea di non sentire affatto di un rimpasto.

       

  • in

    Caramaschi vince fotofinish su Zanin

    (ANSA) – BOLZANO, 22 SET – A Bolzano il sindaco uscente Renzo Caramaschi, che guida una giunta Svp-centrosinistra, vince la volata al fotofinish contro il candidato del centrodestra Roberto Zanin. I due torneranno a sfidarsi tra due settimane al ballottaggio. Il 74enne Caramaschi dopo lo scrutinio di tutte le 80 sezioni registra il 33,96% dei consensi, mentre il 55enne Zanin riceve il 33,13%. Luis Walcher della Svp si ferma al 13,49%.    Per quanto riguarda invece le liste la Svp è il primo partito (14,77%), seguito da Lega (13,23%) e Pd (12,57%). In consiglio comunale Svp, Lega e Pd saranno presenti con 7 consiglieri ciascuna, Oltre Zanin e Verdi con 5, Lista Caramaschi, Fdi e Io sto con Bolzano Gennaccaro sindaco con 4 e infine il Team K con 2 consiglieri.    Restano fuori M5s, Casapound, Sinistra, Forza Italia e Italia Viva. (ANSA).