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    S.Francesco: Acquaroli, stimolo per impegno istituzionale

    (ANSA) – ASSISI, 04 OTT – L’accensione della lampada votiva sulla tomba di San Francesco ad Assisi, a nome delle Regioni italiane, “è una grande responsabilità, una grande testimonianza”. Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che ha presenziato alla cerimonia, accanto alla presidente dell’Umbria Donatella Tesei, a sua volta accanto al premier Giuseppe Conte, insieme alla folta delegazione marchigiana. La sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli ha acceso la lampada che arde perpetuamente dopo aver versato l’olio donato dalle Marche. L’accensione, ha detto Acquaroli, “racchiude anche un messaggio importante che bisogna testimoniare, per rilanciare i valori del francescanesimo, in questo momento così difficile a causa della crisi economica, della pandemia e della ricostruzione che lascia al di fuori delle proprie abitazioni ancora tante famiglie e intere comunità. Ad Assisi cogliamo lo stimolo a concretizzare il nostro impegno istituzionale per essere portatori dei valori su cui si fondano la nostra repubblica e la nostra democrazia”.    (ANSA).   

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    Arriva “norma Willy”, Daspo e pene più severe a violenti. La famiglia: 'Non altre norme ma pene certe'

    Un inasprimento delle pene per il reato di rissa e il Daspo dai locali pubblici e di intrattenimento per chi sia stato denunciato o condannato per atti di violenza fuori da un locale. E’ la novità che i ministri Alfonso Bonafede e Luciana Lamorgese, a quanto si apprende, si preparano a introdurre nel decreto sicurezza.
    Una “norma Willy” che arriva dopo l’uccisione del giovane fuori da una discoteca e aumenta le pene per chi abbia partecipato a una rissa, facendo salire la multa da 309 a 2000 euro e la reclusione – se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa – da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (ora va da tre mesi a cinque anni). Per i protagonisti di disordini o di atti di violenza il questore può disporre il Daspo da specifici locali o esercizi pubblici: se violato c’è la reclusione fino a due anni e una multa fino a 20.000 euro.
    “La famiglia di Willy vuole una pena certa e giustizia. Come avvocato non credo che legiferare in emergenza sia la cosa più saggia. Già adesso ci sono norme severe ma bisogna far sì che le pene siano espiate e abbiano funzione educativa”. Così l’avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia di Willy Monteiro Duarte, interpellato in merito alla norma che sarà inserita nel decreto sicurezza in cui si prevedono pene più severe e daspo per chi commette violenze fuori ai locali. “Bisognerebbe valutare perché episodi del genere si verificano e a chi sono ascrivibili – prosegue l’avvocato Marzi – occorrerebbe una maggiore vigilanza ad esempio nelle palestre e nelle scuole, magari allungando la permanenza anche pomeridiana”.
    Si inasprisce il Daspo nei confronti degli spacciatori e arriva una norma per contrastare il traffico di droghe via web. Sono due novità che, a quanto si apprende, compaiono nell’ultima bozza del decreto sicurezza atteso domani in Cdm. Il questore, in base alle nuove norme, potrà disporre il divieto di accesso in specifici locali a chi sia stato denunciato o condannato, anche in via non definitiva, per lo spaccio davanti a scuole, università, negozi o locali: chi viola il Daspo incorrerà nella reclusione da sei mesi a due anni (ora è prevista la sospensione della patente) e in una multa da 8.000 a 20.000 euro. Un’altra norma dispone la creazione di un elenco di siti web usati per lo spaccio cui deve essere inibito l’accesso dai fornitori di connettività a internet: le violazioni sono sanzionate con multe da 50mila a 250mila euro.   

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    Marzabotto: Provenzano, qui per rinnovare scelta Resistenza

    (ANSA) – BOLOGNA, 04 OTT – “Essere qui è un modo di rinnovare una scelta”, “la Resistenza fu soprattutto questo: prendere parte, la parte dell’umanità. E credo che questo oggi valga ancora per le nuove generazioni che hanno visto la libertà e la democrazia come delle conquiste scontate, ma così non è. Non è nel mondo, non è nemmeno da noi dove sono costantemente minacciate, ecco perché bisogna ritrovarci in questi luoghi, riprendere il cammino che da qui è partito”. Così Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la Coesione territoriale a Marzabotto per la commemorazione dell’eccidio nazista avvenuto tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944.    “Un cammino tortuoso, drammatico per l’Europa – ha detto a margine delle iniziative – ma che ci ha portato a oggi, a questo tempo difficile che stiamo vivendo in cui l’Europa e l’Italia cercano la via per rialzarsi e riscattarsi”. Ricordare l’eccidio di Marzabotto, ha aggiunto, è “per non dimenticare” ma anche “per ritessere il filo che serve a ricostruire continuamente la nostra comunità politica sui valori che da questi luoghi, da quelle tragedie poi sono nati, e su cui si è fondata la nostra Repubblica e l’Europa”. (ANSA).   

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    Custode Assisi, mondo in balia globalizzazione

    (ANSA) – PERUGIA, 04 OTT – “Questo nostro mondo è in balia delle onde della globalizzazione selvaggia e dei nazionalismi irrazionali. Se vogliamo preparare il futuro, occorre anche guardare lontano”: è uno dei passaggi dell’omelia che il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, ha pronunciato durante la messa per la festa di San Francesco dalla Basilica Superiore. Ricordando che le Marche sono la regione che quest’anno ha donato l’olio per la lampada votiva, il francescano si è soffermato sull’ “operosità” della regione, “capace di proporre ancora oggi un eccellente modello economico-imprenditoriale fortemente radicato nel territorio e volano di socialità”. “Quello marchigiano può essere un modello per l’Italia che vuole rinascere – ha detto Gambetti -, ma non sarà sufficiente, come gli stessi cittadini delle Marche sperimentano nei loro territori. Viviamo infatti in una comunità globale. Siamo tutti su una barca che potrà restare a galla con alcuni accorgimenti, ma che è ancora senza un timone e non sa dove andare”. (ANSA).   

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    Conte ad Assisi per celebrazioni San Francesco

    (ANSA) – ASSISI (PERUGIA), 04 OTT – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è ad Assisi per partecipare alle celebrazioni per san Francesco. Con lui, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il premier è subito entrato nella Basilica Superiore di San Francesco assistere alla celebrazione. (ANSA).   

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    Arriva stretta salva centri storici su affitti brevi

    Arriva una stretta sugli affitti brevi delle case con l’obiettivo di salvare i centri storici dal rischio di finire per essere abitati solo dai turisti. La commissione Bilancio del Senato, in un rush notturno che si è chiuso alle prime luci dell’alba, ha approvato una raffica di modifiche al decreto legge agosto che vanno dalla semplificazioni delle norme sul superbonus al via libera per lo smart working per i genitori con figli in quarantena passando per la proroga a fine ottobre delle scadenze fiscali per le pmi e le partite Iva e per il bonus (fino a 3.500 euro) per il restyling elettrico delle auto. Il provvedimento sarà da lunedì in Aula al Senato, dove già si profila la richiesta di fiducia, e poi passerà per un esame lampo, e soprattutto blindato dalla Camera dei deputati. Deve infatti essere convertito in legge entro il 13 ottobre per evitarne la scadenza.
    Chi affitta più di 4 case verrà d’ora in poi trattato fiscalmente come un’impresa: soddisfatto il ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini, che definisce “molto positiva l’approvazione della norma che riporta i B&B allo spirito per cui sono nati, cioè ospitare le persone offrendo l’esperienza di vivere in una casa italiana”. Alt invece di Confedilizia, che sostiene sia una misura “mal calibrata” e che spinge al “sommerso”. Sempre per favorire il settore turistico, nella ridda di proposte approvate in poche ore, spunta l’innalzamento, e per tutto il 2020, dal 30 al 50% del credito di imposta per gli affitti delle strutture ricettive, che lascia contenta Federalberghi. Dal turismo alla cultura: il settore dello spettacolo dal vivo potrà godere di un tax credit del 30%. 

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    Brexit: von der Leyen, 'buona telefonata con Johnson'

     “Buona telefonata con Boris Johnson sullo stato dei negoziati fra l’Ue ed il Regno Unito”. Lo twitta la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Nonostante i progressi compiuti, rimangono lacune significative. Abbiamo convenuto che è importante trovare un accordo come base solida per una relazione strategica”, ha aggiunto. 
    Secondo quanto riferisce una nota della Commissione europea, i due leader hanno sottolineato che “restano lacune significative” in particolare ma non solo nei settori della pesca, nel level playing field e sulla governance.
    Johnson e von Der Leyen hanno incaricato i loro capi negoziatori di “lavorare intensamente” per cercare di colmare queste lacune e hanno deciso di parlare regolarmente su questo tema.

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    Il Papa ha firmato ad Assisi la sua terza enciclica

     “Lo sforzo per costruire una società più giusta implica una capacità di fraternità, uno spirito di comunione umana. #TempoDelCreato #FratelliTutti”. E’ come una prima pillola, un assaggio della sua nuova enciclica, quello che papa Francesco diffonde via Twitter nel giorno della sua prima uscita da Roma dopo i lunghi mesi del lockdown. Ad Assisi, dove si è recato oggi per la quarta volta dopo le visite del 4 ottobre 2013, del 4 agosto 2016 e quella del 20 settembre dello stesso anno per la Giornata di preghiera per la pace, il Pontefice con un gesto di alto valore simbolico ha firmato oggi sull’altare della tomba di San Francesco, nella cripta della Basilica inferiore, la sua terza enciclica, la “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale, dopo avervi celebrato una messa in forma strettamente privata, davanti soltanto a una ventina di religiosi e religiose, causa anche le restrizioni dell’emergenza-Covid. La nuova enciclica ‘sociale’ pontificia segue la ‘Lumen fidei’ del 29 giugno 2013, iniziata da papa Benedetto XVI e integrata e firmata da Francesco, e la ‘Laudato si” del 24 maggio 2015, sull’ecologia integrale. E completa un cammino iniziato con la firma, il 4 febbraio dello scorso anno ad Abu Dhabi, del Documento sulla Fratellanza umana insieme al Grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, poi arricchitosi di ulteriori significati con l’esplodere della pandemia da Coronavirus. “Nessuno si salva da solo”, sostiene il Pontefice, nella prospettiva di “guarire un mondo malato” e di costruire una società non più fondata sull’egoismo e lo sfruttamento, anche della casa comune, bensì sulla fraternità e la condivisione. L’attesissimo testo verrà diffuso pubblicamente domani, festa di San Francesco, e presentato in una conferenza stampa in Vaticano dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, da Andrea Riccardi e altri. E tra le particolarità c’è che si tratta della prima enciclica firmata da un Papa fuori da Roma e dal Vaticano dai tempi di Pio IX, che all’epoca, però, era in fuga forzata, prima a Gaeta e poi a Napoli. A manifestare plasticamente, da parte di Bergoglio, l’ispirazione e la sintonia con i valori spirituali, umani e sociali incarnati otto secoli fa dal “poverello di Assisi”, da cui ha preso il nome da Pontefice. Prima di arrivare in auto nella città francescana, il Papa è andato in visita a Spello al monastero di clausura della Clarisse di Vallegloria, dove si è fermato anche a pranzo. Francesco era già stato ‘a sorpresa’ nella comunità di una ventina di religiose l’11 gennaio dello scorso anno. E prima ancora, il 25 agosto del 2016 le aveva accolte in Vaticano alla messa mattutina a Casa Santa Marta, pregando insieme a loro per le vittime del terremoto che aveva colpito l’Italia centrale: proprio le Clarisse di Vallegloria erano state duramente colpite dal sisma di Umbria e Marche nel 1997, costrette poi a vivere per 14 anni in un container. Al suo arrivo ad Assisi, dove è passato prima alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e poi ha brevemente visitato la Basilica di Santa Chiara, il Papa entrando nella Basilica inferiore è stato accolto dal cardinale Agostino Vallini, delegato pontificio per le Basiliche francescane, dal vescovo mons. Domenico Sorrentino, e dal custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti, che con lui ha concelebrato la messa nella cripta. Una celebrazione estremamente sobria, senza neanche l’omelia, al termine della quale il Papa ha firmato la “Fratelli tutti”, titolo alla vigilia contestato dai cultori delle questioni di genere poiché escluderebbe le donne, ma tratto da una delle “Ammonizioni” di San Francesco d’Assisi.