More stories

  • in

    Nodo su movida e convivialità, ipotesi anticipo del Dpcm

    Il governo al lavoro per il varo del nuovo Dpcm sulle misure anti Covid per far fronte all’emergenza. A palazzo Chigi riunione dei capi delegazione con il premier Giuseppe Conte. 
    Il nodo della movida e della convivialità, a quanto si apprende da fonti di governo, è stato al centro della riunione dei capidelegazione e del premier Giuseppe Conte.E si è discusso anche dell’idea di chiudere i locali alle 24, orario che non avrebbe ripercussioni negative sui ristoranti.
    Alla riunione è inoltre emersa l’ipotesi di anticipare il varo del Dpcm a lunedì sera ma – spiegano le stesse fonti – essendo i tempi molto stretti non si può escludere che la nuova stretta venga messa in campo, come da programma, nella serata di mercoledì.
    Domani i ministri coinvolti dalle nuove misure – che includeranno anche una rimodulazione dello smart working – lavoreranno sulla messa a punto dei provvedimenti.
    Speranza, non siamo fuori dalla fase difficile. Riunione d’urgenza domenica del Cts. Oggi si registra un nuovo balzo dei contagi in Italia. Nelle ultime 24 ore i positivi sono aumentati di 5.724, con 29 morti. 
       

  • in

    Roghi per 100 anni annessione Alto Adige

    (ANSA) – BOLZANO, 10 OTT – Per ricordare il 100/o anniversario dell’annessione dell’Alto Adige all’Italia, che ricorre oggi, gli Schuetzen hanno acceso sulle montagne numerosi roghi raffigurante la scritta “100”. A passo Rombo, sul confine italo-austriaco, in presenza dei comandanti degli schuetzen del Tirolo, Alto Adige e Trentino è stata installata una grande corona di spine.    “Sappiamo di non poter spostare il confine di ingiustizia con violenza, ma tantomeno si può pretendere di definire giusta un’ingiustizia e continueremo con tutta la nostra forza a impegnarci per i diritti” dell’antico Tirolo, afferma il comandante altoatesino Juergen Wirth Anderlan.    Gli Schuetzen tradizionalmente, a giugno, accendono dei roghi sulle montagne la prima domenica dopo Corpus Domini per ricordare il voto fatto al sacro cuore durante le guerre anti-napoleoniche. (ANSA).   

  • in

    Giornata mondiale della salute mentale, Mattarella: 'Nessuno resti solo'

    “La Giornata mondiale della salute mentale costituisce l’occasione per riflettere sui bisogni delle persone più fragili e sulla vulnerabilità psichica connessa alle condizioni di isolamento sociale e di emarginazione. Quest’anno, le vicende della pandemia hanno acuito la sofferenza delle persone affette da patologia psichica, spesso costrette a vivere lontano dalle proprie famiglie per ragioni terapeutiche e che si sono trovate in alcuni casi ad affrontare in solitudine gli effetti della chiusura”. Comincia così il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.    E prosegue: “Un ruolo fondamentale per il supporto alle persone con malattia psichica continua a essere svolto dalle famiglie, di frequente gravate di una gestione difficile dal punto di vista economico e relazionale. Diventa quindi importante il ruolo delle istituzioni, affinché nessuno venga lasciato solo e sia permesso a tutti di accedere all’assistenza più adeguata su tutto il territorio nazionale. Un’attenzione particolare deve essere destinata alla scuola e agli altri spazi educativi e relazionali, che vanno incoraggiati e sostenuti per creare reti e forme di integrazione tra le persone”. Per il capo dello Stato quindi, “la salute mentale è un diritto che deve essere garantito a tutti, tutelando e sostenendo coloro che non possono auto-rappresentarsi. L’Italia da tempo si colloca in una posizione di avanguardia nell’approccio al tema e costituisce un punto di riferimento nel contesto internazionale. Per questo è importante continuare a sostenere gli investimenti in programmi di salute mentale. Venire meno a questo impegno costituirebbe un arretramento culturale e civile che, proprio in questo momento, il nostro Paese non si può permettere”. Mattarella dunque conclude: “L’impegno delle istituzioni e della società civile deve essere quello di tutelare la dignità di ogni individuo, sostenendolo anche e soprattutto nelle condizioni di fragilità.    Dobbiamo stare al fianco di chi lotta contro la sofferenza psichica, affinché sia garantita a tutti una vita all’insegna dell’inclusione e del superamento di pregiudizi e discriminazioni”.    

  • in

    Covid: locali Trieste chiusi dalle 23 per Barcolana

    (ANSA) – TRIESTE, 10 OTT – Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha firmato oggi un’ordinanza “contingibile e urgente” di Protezione civile per la chiusura, nel territorio del Comune di Trieste, dalle ore 23.00 di oggi fino alle ore 5.00 di domani, dei locali che effettuano prevalente attività di somministrazione di bevande di qualunque genere e tipo.    L’atto evidenzia il legame con gli eventi legati alla Barcolana, che favorisce “un notevole afflusso di persone nelle zone centrali della città prospicienti il mare”. (ANSA).   

  • in

    Mattarella: 'Tenere aperta l'Italia è responsabilità comune'

    La necessità di mantenere aperte le scuole, le fabbriche, gli uffici implica una maggiore responsabilità dei singoli nel prevenire e limitare i contagi. La libertà non è un fatto esclusivamente individuale, ma si realizza insieme agli altri, richiedendo responsabilità e collaborazione. Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella nel corso di un colloquio al Quirinale con la presidente greca Katerina Sakellaropoulou. La presidente greca, si è appreso, nel corso dell’incontro ha citato la frase di Mattarella rivolta a Boris Johnson: “amiamo la libertà ma amiamo anche la serietà”. E ha sottolineato la grande serietà da parte di italiani e greci nel fronteggiare la pandemia.   

  • in

    L'ultima testimonianza di Liliana Segre: 'Non ho mai perdonato'

    Un lungo applauso e una standing ovation hanno salutato l’ingresso della senatrice a vita Liliana Segre nella tensostruttura allestita alla Cittadella della pace di Rondine, ad Arezzo, per ospitare la sua ultima testimonianza pubblica destinata alle scuole italiane e ai giovani del mondo.
    “Un giorno di settembre del 1938 sono diventare l’altra – ha raccontato la senatrice a vita – . So che quando le mie amiche parlano di me aggiungono sempre la mia amica ebrea. E quel giorno a 8 anni non sono più potuta andare a scuola. Ero a tavola con mio papa e i nonni e mi dissero che ero stata espulsa. Chiesi perché, ricordo gli sguardi dei miei, mi risposero perché siamo ebrei, ci sono delle nuove leggi e gli ebrei non possono fare più una serie di cose. Se qualcuno legge a fondo le leggi razziali fasciste una delle cose più crudeli è stato far sentire invisibili i bambini. Molti miei compagni non si accorsero che il mio banco era vuoto”.
    “Sono stata clandestina e so cosa vuol dire essere respinti. Si può essere respinti in tanti modi”.
    Nel lager, “quando non si ha niente, si ha solo il proprio corpo che dimagrisce a vista d’occhio, è molto difficile, salvo che nei romanzi, formare amicizie perché la paura di morire per un passo falso o un’occhiata, ti fa diventare quello che i tuoi aguzzini vogliono che tu sia: che tu diventi disumana, egoista. Dopo il distacco da mio padre il terrore di diventare amico di qualcuno e poi perderlo mi faceva preferire la solitudine, io aveo paura di perdere ancora qualcosa”. 
    “Quando si toglie l’umanità alle persone bisogna astrarsi e togliersi da lì col pensiero se si vuole vivere. Scegliere sempre la vita. Io sono viva per caso. Perché tutte sceglievano la vita, poche quelle che si sono suicidate anche se era facilissimo”.
    “Non ho mai perdonato, come non ho dimenticato, certe cose non sono mai riuscita a perdonarle”. “Il campo di sterminio funzionava alla perfezione, da anni, non c’era il minimo errore. Cominciammo a capire che dovevamo cominciare a dimenticare il proprio nome, che nella tradizione ebraica ha un significato. Mi venne tatuato un numero sul braccio e dopo tanti anni si legge ancora bene, 75190. E dovemmo subito impararlo in tedesco. Quando entrai ad Auschwitz non avevo ancora studiato Dante, lo studiai dopo, ed eravamo condannate a delle pene ma non c’era il contrappasso: pensavo di essere impazzita. Non racconto mai tutti i dettagli della mia prigionia”.
    “Per un attimo vidi una pistola a terra, pensai di raccoglierla. Ma non lo feci. Capii che io non ero come il mio assassino. Da allora sono diventata donna libera e di pace con cui ho convissuto fino ad adesso”, ha concluso. 
    “La Costituzione è stata scritta avendo davanti agli occhi le tragiche vicende che hanno coinvolto anche Liliana Segre da ragazza ed è stata approvata con la ferma determinazione di non permettere che i mostri del totalitarismo che avevano devastato l’Europa potessero ancora avvelenare l’Italia, il nostro continente. Mai più privazione della libertà, guerre di aggressione, mai più negazione dei diritti umani, mai più razzismo, odio, intolleranza. questa era la comune volontà dei padri costituenti. Merito loro se la nostra Repubblica è fondata su principi di grande valore: democrazia, libertà, uguaglianza, centralità della persona umana, pace e giustizia tra le nazioni”. Lo scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato oggi in occasione dell’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre.
    “Io sono venuto qui non per parlare ma per ascoltare l’ultima testimonianza pubblica della senatrice Segre. Una testimonianza di eventi così tragici che ha la funzione di interrogare le coscienze, di sollecitarci a scacciare via l’indifferenza e anche le ambiguità, di sollecitarci ad assumere posizioni chiare e scelte nette. Io offro la garanzia mia personale e dell’intero governo che questa testimonianza non finisce oggi ma si manterrà viva”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte intervenendo a Rondine
    “Il messaggio, la testimonianza di Liliana Segre, è racchiusa senza dubbio nella nostra Costituzione”. Lo ha affermato Roberto Fico, presidente della Camera, nel suo intervento di saluto all’evento ‘Grazie Liliana’ a Rondine (Arezzo), con la senatrice a vita Liliana Segre.

  • in

    Ue, rafforzare la lotta all'antisemitismo

    “Gli ebrei non si sentono al sicuro in molti Paesi dell’Ue. Subiscono attacchi su base regolare, in aumento durante la pandemia. Secondo quanto dimostra uno studio” del Centro europeo per i diritti fondamentali, “solo il 20% di questi attacchi viene denunciato” e “come Stati membri abbiamo concordato di rafforzare la lotta all’antisemitismo e sostenere le vittime”. Lo ha detto il ministro tedesco della Giustizia, Christine Lambrecht, presidente di turno, al termine del Consiglio Giustizia Ue, ricordando la tentata strage alla sinagoga di Halle di un anno fa che fece due vittime. 
    Maas, terrorismo di destra è il maggiore pericolo per il Paese – “Il terrorismo di destra è il maggiore pericolo per il nostro Paese”: lo ha scritto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas su twitter, ricordando la tentata strage alla sinagoga di Halle.”Ogni 24 minuti in Germania c’è un reato di estrema destra. Non sono casi isolati ma è l’amara realtà della destra radicale” ha proseguito il ministro. “Il compito di uno Stato è preoccuparsi che tutti coloro che vivono nel Paese siano protetti. Perciò abbiamo bisogno di forze di sicurezza che siano in prima linea nella lotta contro l’estremismo di destra”. Anche il presidente dei servizi segreti interni Thomas Haldenweg ha messo in guardia circa la “rapida ascesa dell’antisemitismo in Germania”. “Negli ultimi due anni i reati e gli atti di violenza contro gli ebrei o le istituzioni ebraiche sono notevolmente cresciuti” ha detto Haldenweg al Tagesspiegel in edicola oggi. 

  • in

    Covid: Bonaccini, se necessario pronti a più restrizioni

    “Se il contagio aumenterà e troveremo situazioni più preoccupanti si dovrà essere pronti a eventuali maggiori restrizioni. Tutto dipende dai comportamenti che ognuno di noi adotta e dai controlli messi in campo”. Così Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, a 24Mattino su Radio 24 rispondendo a una domanda su eventuali misure più restrittive per la capienza dei mezzi di trasporto pubblico. 
    Nessun rischio di scontro Regioni-Governo, “saremo tutti responsabili, come abbiamo fatto nella prima fase, quella più drammatica. Dobbiamo fare di tutto perché non ritorni, non vedo questi rischi” ha aggiunto Bonaccini.
    “Dobbiamo stare attenti a non tornare indietro, un nuovo lockdown generalizzato questo Paese non può permetterselo” ha sottolineato il presidente e a proposito di chiusure di confini regionali, se necessario, Bonaccini risponde che “coi ‘se’ e i ‘ma’ si riempiono trasmissioni e giornali ma non si risolvono problemi. Di fronte a eventuali ricadute o meno – puntualizza – si discuterà”.
    Il presidente poi ha commentato le dichiarazioni di Walter Ricciardi consigliere del ministro Speranza e professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica, secondo il quale qualche regione avrebbe “dormito” in questi mesi sull’emergenza Covid. “Ricciardi non ha competenze istituzionali – sottolinea Bonaccini – e penso che qualche parola sia stata utilizzata fuori luogo”.
    LE DICHIARAZIONI DI RICCIARDI – Siamo “sulla lama di un rasoio, se non interveniamo subito tra due o tre settimane rischiamo di ritrovarci come in Francia, Spagna e Gran Bretagna”. Lo ha detto in un’intervista a La Stampa e Il Messaggero l’8 ottobre Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza e professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica.
    “Se non rinforziamo l’attività di testing con uomini e tamponi, se non attrezziamo i servizi sanitari in vista dell’influenza siamo nei guai – spiega -. Le persone contagiate devono essere indirizzate esclusivamente nei Covid hospital, ma bisognava aver già allestito Pronto soccorso dedicati ai sospetti Covid e prevedere percorsi separati dentro gli ospedali per evitare pericolose commistioni. Molte regioni però si sono addormentate e si è fatto poco o nulla. Ora con i ricoveri per influenza negli ospedali si rischia il caos”.
    I fondi sono stati stanziati, “è una questione di incapacità. Tanto è vero che alcune regioni, come Emilia Romagna e Veneto, si sono attrezzate”. E’ necessario per Ricciardi attrezzare un sistema di testing, ricorrendo anche ai privati “che naturalmente poi faccia rapidamente confluire tutti quanti i dati in un unico flusso”. L’errore maggiore nei mesi scorsi “lo hanno commesso personalità illustri della politica e della scienza alimentando l’illusione che tutto fosse finito e che il virus si fosse attenuato. Ma se i contagi non si azzerano la curva epidemica inevitabilmente riprende a salire. Tanto più quando si inducono le persone ad abbassare la guardia”.
    I numeri ci dicono “che siamo ancora in una fase di contenimento” nella quale rispettando bene le regole “possiamo invertire il trend. Altrimenti saremo costretti a passare alla fase di mitigazione, con chiusure a livello locale”. Con più di 500 casi Campania e Lombardia rischiano di diventare zone arancioni “e questo implicherebbe il divieto di spostamento da e per la regione. Ma dobbiamo assolutamente evitarlo”. Per quanto riguarda bar e ristoranti, il problema “non sono gli orari ma il rispetto delle regole che ci sono già”. Infine secondo Ricciardi per continuare a gestire questa pandemia, farebbe comodo anche il Mes: “Tutti i fondi che possiamo acquisire sono da canalizzare rapidamente per mettere in sicurezza il servizio sanitario nazionale”.