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    Coronavirus: Conte, stop alle gite scolastiche e mascherine anche in casa

    Il premier Conte esclude nuovo lockdown “a ragion veduta: se la curva dovesse continuare a salire, si potrebbe pensare a lockdown circoscritti. I numeri ci sono, la maggioranza è coesa. Cercheremo di licenziare il Dpcm già stasera”.  “Nel Dpcm – spiega Conte – andremo a inserire la previsione delle mascherine all’aperto che abbiamo già messo in termini generali nel decreto legge. Mentre però è vincolante la norma sulle mascherine all’aperto, inseriremo una forte raccomandazione sulle mascherine all’interno delle abitazioni private in presenze di persone non conviventi. Non riteniamo di introdurre una norma vincolante ma vogliamo dare il messaggio che se si ricevono persone non conviventi anche in casa bisogna usare la mascherina.

    Quarantena e tamponi: si cambia

    Stop alle gite scolastiche, attività didattiche fuori sede e gemellaggi. E’ una delle misure proposte, secondo quanto si apprende, dal governo nel corso della cabina di regia con le regioni e gli enti locali. Il provvedimento dovrebbe entrare nel Dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà nelle prossime ore.
    Stop alle feste private, con una “forte raccomandazione” a limitare anche quelle in casa, se partecipano più di sei persone. E’ la proposta che il premier Giuseppe Conte avrebbe illustrato nel corso della riunione con Regioni e Comuni a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio avrebbe spiegato, a quanto si apprende, che sul punto una riflessione è ancora in atto. Alcuni tra i ministri continuano infatti a spingere perché venga introdotto un divieto vero e proprio, anche in casa. Una decisione, in vista del varo del nuovo dpcm anti Covid, potrebbe essere presa nella riunione dei capi delegazione che si terrà in serata. Comunque per le feste legate a matrimoni o altre cerimonie dovrebbe essere introdotto un limite massimo di trenta persone partecipanti.
    Tra le proposte, anche il limite di mille persone negli stadi all’aperto e capienza dei palazzetti che sale fino al 15% anche se non si potrà andare oltre i mille spettatori. Rispetto ai precedenti provvedimenti, dunque, non cambia nulla per quanto riguarda gli stadi mentre salta il limite massimo di 200 persone per quelli al chiuso. 
    Si valuta anche la sospensione degli sport di contatto, come il calcetto o il basket, a livello amatoriale, ma consentirli a livello dilettantistico, per le società che abbiano adottato protocolli per limitare i contagi. La ratio, viene spiegato, è non penalizzare chi per la ripresa dell’attività ha fatto investimenti e adottato protocolli, a partire dalle diverse federazioni sportive. 
    “I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno”. Si legge nella Circolare del Ministero della Salute che aggiorna le indicazioni riguardo la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena. Viene inoltre raccomandato di: eseguire il test molecolare a fine quarantena a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze.

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    Dl agosto cambia, dal superbonus al congedo per figli

    Venticinque miliardi per dare una spinta all’economia e cercare di non soccombere all’emergenza Covid: il decreto legge agosto incassa il via libero definitivo del Parlamento dopo aver ottenuto il voto di fiducia alla Camera con 294 sì e 217 voti contrari (due soli gli astenuti). Blindato l’iter a Montecitorio, che non ha toccato palla nel merito, il provvedimento è stato ampliato nel corso dell’esame in Senato, dove si è deciso di semplificare il superbonus. A garantire lo sveltimento delle procedure, la scelta di consentire ai condomini di adottare le delibere con una maggioranza di un terzo dei millesimi dell’edificio. Ma nel dl c’è spazio anche per il congedo più facile per i genitori con i figli in quarantena e per altre misure in favore dello smart working, in particolare per i lavoratori ‘fragili’.
    La parte del leone, nel decreto agosto, la fanno ancora una volta gli strumenti di sostegno al reddito, dalla Cig Covid alle nuove indennità, che assorbono, insieme alle misure per incentivare il lavoro, circa 12 miliardi. E un’altra fetta cospicua va a Comuni, Province, Regioni, che ricevono altri 5 miliardi per far fronte ai servizi nonostante le casse vuote e in prospettiva se ne vedono liberare altrettanti per riaprire i cantieri, dalle strade alle scuole. Per la riapertura degli istituti scolastici è stata stanziato circa un miliardo e anche la sanita’ ha di nuovo una sua piccola parte, sia con i fondi (circa mezzo miliardo) per ridurre le liste di attesa, sia con quasi 400 milioni a disposizione del commissario per finanziare vaccini italiani contro il Coronavirus. Altra voce ‘pesante’ il nuovo intervento sulle tasse, che vale in tutto circa 6 miliardi: il rinvio ad aprile dell’acconto di novembre per gli autonomi (soggetti Isa e forfetari) vale 2,2 miliardi, il resto va alla rateizzazione lunga dei pagamenti delle scadenze sospese durante il lockdown. Chi non ha pagato tasse, ritenute e contributi a marzo, aprile e maggio, non sara’ piu’ obbligato a saldare tutto entro la fine dell’anno, ma potra’ optare per il saldo della meta’ del dovuto entro dicembre e il resto in altre 24 rate mensili. Le attivita’ legate a cultura e turismo, peraltro, non dovranno nemmeno pagare la seconda rata dell’Imu (per cinema e teatri saltano anche i pagamenti del 2021 e del 2022) e i tavolini all’aperto si potranno continuare a tenere fino a fine anno senza dover pagare Tosap e Cosap per l’occupazione del suolo pubblico. E fino al 15 ottobre incassano l’esenzione anche gli ambulanti.
    Per i ristoranti di tutta Italia si aggiunge il contributo a fondo perduto per gli acquisti di materie prime 100% made in Italy che parte da 2.500 euro, mentre quelli dei centri storici di 29 citta’ d’arte ad alta vocazione turistica potranno optare per l’altro contributo che parte da un minimo di 1000 euro e puo’ arrivare a un massimo di 150mila. Il contributo vale anche per taxi e Ncc che potranno ricevere fino a 600 euro ulteriori grazie al bonus viaggio. A loro volta tutti questi soggetti, insieme a tutte le altre attivita’ produttive, hanno potuto continuare a utilizzare la Cig Covid, legata al blocco dei licenziamenti, per ulteriori 18 settimane o in alternativa godere di uno sconto sui contributi per i dipendenti fatti rientrare al lavoro, che diventa di 6 mesi per le nuove assunzioni. Per tutti i cittadini, infine, le rate delle cartelle restano sospese solo ancora per pochi giorni (fino a metà ottobre) mentre da dicembre, pagando con carte e bancomat, si cominceranno ad accumulare punti che daranno diritto al cashback.

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    Covid: circolare Ministero: asintomatici, 10 giorni di quarantena

    Nuova Circolare del ministero della Salute che aggiorna le indicazioni sulla durata e il termine dell’isolamento e della quarantena, tenendo conto della situazione epidemiologica, delle evidenze scientifiche, delle indicazioni di organismi internazionali come OMS ed ECDC e del parere del Comitato Tecnico Scientifico che si è riunito domenica.1) ASINTOMATICI “Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale va eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test)”.2) SINTOMATICI “Le persone sintomatiche risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).3) CONTATTI STRETTI “I contatti stretti di casi con infezione confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno”. Viene inoltre raccomandato di: eseguire il test molecolare a fine quarantena a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze. E ancora: prevedere accessi al test differenziati per i bambini; di non prevedere quarantena né l’esecuzione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici o nel caso in cui, in base al giudizio delle autorità sanitarie, si renda opportuno uno screening di comunità; promuovere l’uso della App Immuni per supportare le attività di contact tracing.4) CASI POSITIVI A LUNGO TERMINE “Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato)”.La Circolare chiarisce infine che : l’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.

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    Conte: l'ospedale di Taranto come il ponte di Genova, facciamo presto

    “È come per il ponte di Genova. Siamo qui per sostenervi. Bisogna fare presto. Dobbiamo fare in tempo, non esiste che in Italia ci vogliano 2 anni, 3 anni, 4 anni, 5 anni per un’opera”. Lo ha detto a Taranto il premier Giuseppe Conte durante la cerimonia per la posa della prima pietra nel cantiere del nuovo ospedale San Cataldo. Il premier Conte, al termine della cerimonia, si è trattenuto brevemente con le maestranze impegnate nel cantiere per una foto di gruppo. “Ma qui – ha replicato il governatore pugliese Michele Emiliano, presente alla cerimonia – siamo in Puglia. Ce la facciamo” Poi ha aggiunto: “Il Presidente Conte è come Lebron James: cambia squadra, ma vince sempre”. 
    Il Raggruppamento Temporaneo di Imprese che eseguirà i lavori, capeggiato dalla Debar Costruzioni spa di Bari, con il Consorzio stabile COM, la CN Costruzioni Sp, la Edilco Srl, il Gruppo Mazzitelli e la Icoser, si è impegnato a consegnare l’opera in soli 399 giorni lavorativi (rispetto ai 1.245 posti come base di gara), impiegando tre turni giornalieri (uno notturno). 
    “A Taranto e nel Mezzogiorno il governo ha preso degli impegni” e “non sono annunci ma passaggi concreti, operativi”, ha il presidente del Consiglio. “La folta delegazione governativa qui presente è un messaggio che non può sfuggire: oggi a Taranto si compie un passo significativo: dopo la prima pietra dell’ospedale a San Cataldo, poniamo altre “pietre” per progetti di rilancio della città”.
    “Tutto il Mezzogiorno, e non solo Taranto, richiede progetti mirati, richiede un rilancio ed è qui che dobbiamo agire per colmare il divario digitale. Se non c’e’ accesso a internet non si può neppure applicare l’articolo 4 della Cosituzione che prevede il diritto di tutti di essere partecipi della vita sociale del paese. E per farlo dobbiamo avere tutti pari chance”, ha aggiunto Conte.”Chiudere un polo siderurgico in Italia è un problema di sistema, ma noi vogliamo accelerare la transizione energetica, la svolta verde. Arrivano anche i soldi del Recovery Fund e abbiamo la possibilità di farlo, abbiamo la possibilità anche di preservare l’occupazione fermo restando che oggi abbiamo sottoscritto vari progetti di diversificazione e nuovi contratti. Vogliamo qui offrire un riscatto economico, sociale culturale a questo territorio sofferente”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti in Prefettura dopo la sottoscrizione di accordi nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo.
       

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    No Tav 'zona Mulini bene culturale, niente cantiere'

    (ANSA) – TORINO, 12 OTT – I “Mulini” della Valle Clarea sono da considerare patrimonio culturale sotto tutela e quindi non possono essere interessati dall’allargamento del cantiere del Tav. E’ quanto affermano fonti del movimento che in Valle di Susa si oppone alla costruzione della nuova linea ad alta velocità Torino-Lione sulla base di documenti reperiti nell’archivio del Comune di Giaglione (Torino).    Dal municipio, secondo quanto viene riferito, sarebbe partita una segnalazione alla sovrintendenza per le valutazioni del caso. Alcuni mesi fa nella zona dei Mulini gli attivisti No Tav hanno allestito un presidio permanente.    I documenti raccolti risalgono al Settecento. “Le costruzioni – spiegano negli ambienti No Tav – sono una testimonianza dell’economia rurale tradizionale e quindi rientrano in quanto prevede l’articolo 10 del codice dei beni culturali promulgato nel 2004”. (ANSA).   

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    Kompatscher, con quarantena corta test mirati

    (ANSA) – BOLZANO, 11 OTT – “Una buona notizia non solo per le singole persone, ma anche per l’azienda sanitaria, che così potrà concentrare ancora più risorse sulla diagnosi precoce degli infetti e sul contenimento del diffondersi del virus”.    Commenta così il governatore Arno Kompatscher la notizia dell’accorciamento della quarantena a dieci giorni. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano nei giorni scorsi si era speso in questo senso nella conferenza Stato-Regioni e con il ministro Speranza.    “A Roma, oggi, è stata adottata una decisione importante. La proposta da noi portata avanti con forza è stata fatta propria dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) e dal Governo: il tempo di quarantena è ridotto a 10 giorni ed è necessario un solo test negativo per essere dichiarati guariti”, afferma Kompatscher.    (ANSA).   

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    Mattarella, la tutela della salute è il metro di civiltà delle economie avanzate

    “L’impegno per garantire la massima sicurezza sul lavoro non deve arretrare di fronte a nessun evento emergenziale, perché la tutela della salute di chi lavora costituisce un bene primario su cui si misura la civiltà delle economie avanzate. L’auspicio è che, nonostante le condizioni difficili create dalla pandemia, si tragga la spinta per aumentare gli investimenti sulla sicurezza, avvalendosi dei progressi offerti dalle nuove tecnologie e degli avanzamenti compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica”. E’ quanto chiede il presidente Sergio Mattarella in un messaggio inviato al Presidente dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro – ANMIL, Zoello Forni. 
    Mattarella, ripercussioni drammatiche sulla salute dei lavoratori – “In occasione della settantesima edizione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, rivolgo un cordiale saluto agli organizzatori e a tutti i partecipanti a questo appuntamento, che ci deve far riflettere sull’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro, per trovare soluzioni condivise ed efficaci in termini di prevenzione degli infortuni”. Lo afferma il presidente Sergio Mattarella in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro – ANMIL, Zoello Forn. “Quest’anno, a causa della pandemia si sono avute ripercussioni drammatiche sulla salute dei lavoratori. In molti sono stati particolarmente esposti al rischio, come nel caso del personale sanitario e socio-assistenziale. Dobbiamo ringraziare medici, tecnici della salute e tutto il personale dei servizi sanitari per aver fronteggiato inedite situazioni di emergenza: è questo l’ambito in cui si collocano un terzo degli infortuni con esiti mortali denunciati all’Inail nel primo semestre di quest’anno. Allo stesso modo, i lavoratori dei servizi essenziali, che hanno consentito la prosecuzione delle tante attività economiche ritenute indispensabili alla nostra vita quotidiana, hanno svolto la propria prestazione in condizioni di preoccupazione per la propria salute, permettendo a tutti noi di fronteggiare un momento drammatico. L’impegno per garantire la massima sicurezza sul lavoro – aggiunge Mattarella nel messaggio – non deve arretrare di fronte a nessun evento emergenziale, perché la tutela della salute di chi lavora costituisce un bene primario su cui si misura la civiltà delle economie avanzate. L’auspicio è che, nonostante le condizioni difficili create dalla pandemia, si tragga la spinta per aumentare gli investimenti sulla sicurezza, avvalendosi dei progressi offerti dalle nuove tecnologie e degli avanzamenti compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica”. Oggi, la Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, a differenza degli altri anni, si svolgerà in modo diverso a causa della pandemia, ma forte è l’impegno e la volontà di superare questa ferita sociale che lacera il nostro Paese. Desidero augurare il miglior successo alla celebrazione odierna che deve essere un’esortazione ad orientare l’azione comune delle Istituzioni verso la salvaguardia della salute e della sicurezza per il futuro lavorativo dei nostri concittadini». 
       

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    Visco: “La politica monetaria continuerà a sostenere la ripresa”

    Contro la spirale negativa innescata dalla crisi pandemica bisogna intervenire con politiche di bilancio e monetarie accomodanti, per ridare fiducia a imprese e famiglie. Lunga intervista del governatore di Bankitalia Ignazio Visco in apertura del Corriere della Sera, con un’analisi della risposta dell’economia italiana allo choc covid e delle prospettive future. Il governo si è trovato a gestire una situazione drammatica, ma non ne è uscito male nel confronto internazionale. E ora deve cogliere le opportunità di questo momento epocale. Ai giovani servono fatti, non parole, perché dire a un giovane ‘stai tranquillo’, senza fatti che lo sostengano è sbagliato.    In tempo di pace, spiega Visco al Corriere, “non avevamo mai visto una caduta così pronunciata dell’attività economica”, ma in Banca d’Italia “restiamo dell’idea che siamo in una fase di progressivo recupero”. Bisogna fare di tutto per ridurre l’incertezza e per evitare la “caduta prolungata della domanda aggregata”.    Finché non si capisce cosa sarà il nuovo mondo, però, “la struttura della produzione e la natura degli investimenti non saranno definite e potremmo vivere una transizione complicata.    Questo è il quadro che più mi preoccupa, perché oggi è difficile dare risposte”.    Sul ruolo delle banche rispetto alle posizioni più difficili, Visco spiega che “l’autorità di vigilanza sa bene che una crescita dei crediti deteriorati è inevitabile. Ma se non mettiamo subito in bilancio ciò che manifestamente non può essere recuperato, le banche accumuleranno perdite tali da richiedere interventi di ricapitalizzazione rapidi e sostanziali, magari in condizioni di mercato difficili”. E aggiunge che “serve un’analisi onesta: se un’impresa non può essere rimessa in sesto, bisogna pensare ad altri interventi che il governo può fare che riguardano, ad esempio, sussidi per la disoccupazione e sostegno dei redditi”.    Il debito, sia pubblico che privato, in Europa “è già alto e crescerebbe ancora con la deflazione”, argomenta il numero uno di Bankitalia. Per evitare questo scenario, “la politica monetaria deve essere espansiva e restarlo a lungo nel tempo”.    L’Italia, aggiunge, ha sempre onorato il proprio debito, non ha mai rinunciato a pagarlo, ma in questo ci sono dei costi: “Se l’onere del debito è troppo alto, ciò limita la possibilità di usare le risorse per altri scopi importanti”. E chiarisce che ci sono tre variabili che contano: la crescita economica, gli interessi sulla carta pubblica e l’avanzo primario (al netto degli interessi, ndr). “Queste variabili sono collegate, ma è la crescita quella fondamentale: senza non riusciamo a far scendere il rapporto fra debito e prodotto, che è la dimostrazione più chiara della nostra capacità di rimborsare. Chi compra il debito, dev’essere sicuro che sarà onorato in pieno”.    Per quanto riguarda i giovani, il governatore sottolinea che ora che avremo “più investimenti in innovazione, ciò richiederà competenze elevate; è così anche per una pubblica amministrazione più capace. Ai giovani conviene studiare, investire su se stessi, sul proprio capitale umano”. Se “non riusciremo ad alzare di molto la partecipazione al lavoro – in particolare dei giovani, delle donne, delle persone nel Mezzogiorno – ci sarà una caduta del Pil”.    Infine il governo. Visco osserva che si è trovato a gestire una situazione drammatica, ma alla fine, nel confronto internazionale, non ne è uscito male. “Ha raccolto un’eredità molto difficile – dice il governatore -, perché siamo stati tutti responsabili in passato nel non essere capaci, come Paese, di cogliere al meglio le opportunità di un mondo più aperto.    Siamo rimasti nel nostro piccolo mondo, condannandoci a una stagnazione prolungata. Ecco perché l’opportunità che ha questo governo è epocale e va colta”.