More stories

  • in

    Covid, verso il nuovo dpcm. Regioni: “Stretta localizzata sui locali, no alla chiusura delle palestre”

    Si è svolta una riunione tra governo e Regioni in vista del nuovo dpcm sulle misure anticontagio da Covid. Si andrebbe verso una “stretta alla movida, ma localizzata”: questa una delle proposte delle Regioni, le quali si sono anche dette contrarie a una possibile misura restrittiva sulla chiusura delle palestre. E’ quanto si apprende al termine del vertice. Conte riunisce alle 16 i capi delegazione sul nuovo dpcm sul Covid. Il premier, tra le 19 e le 20, terrà una conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare il dpcm con le nuove misure anti-covid.
    Per locali e pub le Regioni propongono di “valutare una misura che consenta dalle ore 18 il solo consumo al tavolo”. L’orario anticipato di chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe quindi essere applicato sono in alcuni quartieri di quelle città o Comuni dove il contagio è più elevato o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici. Su questa proposta ci sarebbe il parere favorevole di gran parte del Governo e delle stesse Regioni.
    “Abbiamo chiesto di non intervenire penalizzando ulteriormente i locali pubblici con altre riduzioni di orario”, riferisce Giovanni Toti vice Presidente della Conferenza delle Regioni, che in loro rappresentanza chiede al governo “più didattica a distanza a rotazione per i ragazzi degli ultimi anni. Per alleggerire i mezzi serve anche scaglionare ingressi nelle scuole e nei luoghi di lavoro”.
    Non ci sarà una riduzione della quota di riempimento dei mezzi di trasporto locali, ma l’adozione di altre misure: l’ingresso scaglionato per le scuole superiori, orari differenziati per i lavoratori e un maggior ricorso allo smart working rispetto al 50% attuale. Con le aziende si è poi concordato un maggior controllo sulle banchine delle metropolitane per agevolare i flussi di salita e discesa. Sono queste le indicazioni che la ministra dei Trasporti Paola De Micheli.
    “Su scuola, università e trasporti le proposte di Regioni ed enti locali sono di buon senso”, ha detto il ministro Boccia.
    “La scuola in presenza è fondamentale per tutti”ha ribadito la Ministra Lucia Azzolina. Le università sono luoghi sicuri, la didattica è già al 50% a distanza, le lezioni sono controllate, con uso della mascherina e distanziamento, tutto è stato programmato con protocolli specifici e la massima attenzione, è impossibile fare di più all’università, è la posizione del ministro dell’Università Gaetano Manfredi.
    “La scuola deve rimanere aperta, e’ una priorita’ di questo paese assieme al lavoro”, ha rassicurato Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico.
    “Sono convinto che lo sport sia un motore di ripartenza ed ecco perché in queste ore ci stiamo battendo affinché, in sicurezza e nel rispetto di protocollo rigidi, lo sport possa continuare il più possibile”. Così il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Al ministro hanno fatto appello i centri sportivi. Interviene anche Giovanni Malagò: “Nessuna decisione avventata sullo sport: l’eventualità paventata di chiusura di tutte i campionati e le attività organizzate dall’associazionismo sportivo va in contrasto con i protocolli approvati dal Cts d’intesa col Ministero”, afferma il presidente del CONI.
       

  • in

    Papa: le tasse vanno pagate, è un dovere dei cittadini

     “Le tasse vanno pagate”, “pagare le tasse è un dovere dei cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato. Al tempo stesso, è necessario affermare il primato di Dio nella vita umana e nella storia, rispettando il diritto di Dio su ciò che gli appartiene”. Lo ha detto il Papa all’Angelus spiegando che “da qui deriva la missione della Chiesa e dei cristiani: parlare di Dio e testimoniarlo agli uomini e alle donne del proprio tempo”.
     “Desidero rivolgere una parola di incoraggiamento – ha detto in un altro passaggio – e di sostegno ai pescatori fermati da più di un mese in Libia e ai loro familiari. Affidandosi a Maria Stella del mare mantengano viva la speranza di poter riabbracciare presto i loro cari”. “Preghiamo in silenzio per i pescatori e per la Libia”, ha aggiunto. 
    Il Papa ha ringraziato per la liberazione di padre Maccalli e ha aggiunto: “Preghiamo per i missionari e per i catechisti e anche per quanti vengono perseguitati o vengono rapiti in varie parti del mondo”. 
    Oggi si celebra la Giornata Missionaria Mondiale. Lo ha ricordato il Papa all’Angelus sottolineando che “ogni cristiano è chiamato ad essere un tessitore di fraternità. Lo sono in modo speciale i missionari e le missionarie, sacerdoti, laici, consacrati che seminano il Vangelo nel grande campo del mondo. Preghiamo per loro e diamo loro il nostro sostegno concreto”, ha detto Papa Francesco.   

  • in

    Opposizione chiede stop lavori Aula Camera in settimana

    L’opposizione chiede di fermare i lavori dell’Aula alla Camera la prossima settimana. Lo si apprende da fonti di maggioranza, secondo le quali la richiesta sarebbe legata alla contrarietà a introdurre un meccanismo di voto a distanza.
    “Noi capigruppo di opposizione – precisa Riccardo Molinari, della Lega – siamo tutti in quarantena fiduciaria, anche io che ho tampone negativo. Per questa ragione abbiamo chiesto di non esaminare la prossima una legge importante come la legge Zan sull’omofobia, per consentire un dibattito ampio quando saremo presenti. Non è una richiesta di fermare tutto ma di non esaminare un provvedimento di legge così rilevante”.
    “I gruppi di opposizione, contrari ai lavori a distanza, hanno chiesto di sospendere per la prossima settimana i lavori di Aula alla Camera. Poi come pensano di riprendere?”. Se lo chiede Stefano Ceccanti (Pd).
       

  • in

    Covid: un caso a Santa Marta, la residenza del Papa

    Si registra un nuovo caso di Covid in Vaticano, questa volta a Santa Marta, la residenza del Papa. “Il malato, al momento asintomatico, è stato posto in isolamento, come anche coloro che sono venuti in contatto diretto con lui, e ha lasciato temporaneamente Casa Santa Marta, dove abitualmente risiede”, riferisce il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni.
    “Nei giorni scorsi i tre casi positivi tra residenti e cittadini dello Stato della Città del Vaticano sono guariti. Nel frattempo – riferisce il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni – è stato individuato un altro caso di positività al Covid-19 tra i residenti dello Stato, a cui si aggiungono i positivi riscontrati tra le Guardie Svizzere. Il malato, al momento asintomatico, è stato posto in isolamento, come anche coloro che sono venuti in contatto diretto con lui, e ha lasciato temporaneamente Casa Santa Marta, dove abitualmente risiede”.

  • in

    Santelli: note silenzio accolgono feretro alla Cittadella

    (ANSA) – CATANZARO, 17 OTT – Le note del “Silenzio”, intonate dal maestro Alessandro Silvestro dell’Orchestra sinfonica della Provincia di Catanzaro, hanno accolto, questa mattina, il feretro della presidente della Regione Calabria Jole Santelli nella piazza San Francesco di Paola alla Cittadella regionale a Catanzaro dove è stata allestita la camera ardente. A fare da cornice al feretro un picchetto d’onore in alta uniforme dei carabinieri, i Gonfaloni del Consiglio regionale, delle cinque Province della Calabria e della Città metropolitana di Reggio Calabria All’arrivo del feretro erano presenti il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini e l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio. Accanto alla bara le sorelle della presidente, Paola e Roberta, assessori consiglieri regionali.    Amministratori, dipendenti e anche semplici cittadini sono in fila per porgere un ultimo saluto alla governatrice. La camera ardente rimarrà aperta fino alle 13.30, poi il presidente della Conferenza episcopale calabra e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, benedirà la salma del presidente Santelli. Quindi il feretro muoverà verso il cimitero di Malito, paese di origine della presidente Santelli.    Il servizio d’ordine è garantito dalla Protezione civile regionale e dalla Croce rossa. (ANSA).   

  • in

    Coronavirus: Terapie intensive 'sparite' e caos test, cosa non va

    Contagi al record storico e il Paese a corto di munizioni nella battaglia contro il Covid. Crolla sotto i colpi dei nuovi numeri a cinque zeri la strategia delle cosiddette ‘tre T’ (tracciabilità, test e trattamento) in Italia annunciata e percorsa in questi mesi dai leader del sistema sanitario nazionale. L’ultima falla emerge dal confronto tra le Regioni e lo stesso Commissario per l’Emergenza: il numero delle effettive terapie intensive nei vari ospedali, uno degli indicatori principali delle criticità legate all’emergenza, rischia di essere ‘falsato’ a causa della mancata attivazione dei posti in rianimazione.
    “In questi mesi alle Regioni abbiamo inviato 3.059 ventilatori polmonari per le terapie intensive, 1.429 per le subintensive. Prima del Covid le terapie intensive erano 5.179 e ora ne risultano attive 6.628 ma, in base ai dispositivi forniti, dovevamo averne altre 1.600 che sono già nelle disponibilità delle singole regioni ma non sono ancora attive – spiega Arcuri, chiedendo ora a gran voce alle regioni di attivarle – Abbiamo altri 1.500 ventilatori disponibili, ma prima di distribuirli vorremmo vedere attivati i 1.600 posti letto di terapia intensiva per cui abbiamo già inviato i ventilatori”.
    Uno degli esempi riguarderebbe la Campania, che ha disposto le ordinanze più restrittive: prima del Covid aveva 335 posti letto di terapia intensiva. Il governo ha inviato 231 ventilatori per le terapie intensive e 167 per le sub intensive. Oggi risultano attivati 433 posti, ma dovrebbero invece essere 566.
    Al di sotto delle aspettative anche il funzionamento della ‘T’ dei tamponi. In diverse città si assiste a file di auto in coda ai ‘drive through’, a volte anche per più di otto ore. Diversi laboratori non sono preparati a contenere le migliaia di richieste degli utenti, molti dei quali si presentano senza prenotazione pur non essendo obbligati a fare il test perché non sospetti. “Sui tamponi – suggerisce il ministero Boccia – sarebbe opportuno utilizzare lo schema utilizzato da alcune regioni, Veneto, Lazio o Emilia Romagna che indicano chiaramente sul proprio sito i luoghi e i laboratori in cui è possibile effettuare tamponi, molecolari, antigenici e quelli rapidi validati dalle autorità sanitarie del G7 autorizzati la settimana scorsa”. Finora sono stati somministrati oltre 13 milioni di test ed è stata inoltre inviata due giorni fa una lettera alle stesse Regioni in cui si chiedeva di comunicare il fabbisogno di tamponi e reagenti per poter chiudere la nuova offerta. Arcuri ora attende dai governatori indicazioni per poter procedere ulteriormente, mentre altri 5 milioni di tamponi sono già acquistati.
    Si riaffaccia anche l’incubo della mancanza di mascherine tra i sanitari, che incide sulla prevenzione dei pazienti: le dosi di vaccino antinfluenzale “sono nella disponibilità della maggioranza dei medici di famiglia (che hanno chiesto agli italiani di mettersi in autolockdown) e sono arrivate nelle Asl, ma molti medici non le stanno acquisendo e dunque non stanno procedendo alla vaccinazione delle fasce di popolazione a rischio poichè stanno scarseggiando i dispositivi di protezione individuale dpi come mascherine, guanti e camici monouso”, denuncia Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg.
    Tra i combattenti anti-Covid più in difficoltà c’è anche la ‘T’ dei cosiddetti ‘tracciatori’, circa 9mila igienisti delle Asl che hanno il compito di scovare, testare e isolare le persone contagiose e che oggi si trovano di fronte ad un oceano di positivi attualmente in circolazione, oltre 107mila. Troppi malati per pochi cacciatori di virus. Il Governo ne aveva previsti all’inizio dell’emergenza almeno uno ogni 10mila abitanti, ma oggi quella cifra è irrisoria di fronte ai dati degli ultimi bollettini: per ogni nuovo contagiato bisogna rintracciare in media 20 suoi contatti stretti, quindi ogni giorno c’è da inseguire oltre 170 mila persone a rischio. E se in Basilicata (7,6 tracciatori ogni 10mila abitanti) Veneto (2,8), Trento (2,7) Lazio (1,8), Lombardia (1,3), Emilia (1,3) e Campania 623 (1,1) si rispetta ancora quel minimo, in Abruzzo, Calabria e Friuli si scende sotto quella soglia, già di per sé insufficiente.
    A confermare la situazione è anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute per l’emergenza Covid: “le Asl non sono più in grado di tracciare i contagi, quindi la strategia di contenimento del virus non va. Il contact tracing non sta funzionando nè manualmente, con le interviste ai positivi al virus sui loro contatti, nè tecnologicamente con Immuni”. Nonostante la massiva campagna pubblicitaria, stenta a decollare infatti anche la app: si segnala un aumento di oltre un milione e centomila download nella settimana dal 6 al 13 ottobre (+15%). Finora si tratta però ‘solo’ di nove milioni registrazioni rispetto alla possibile platea di 50 milioni di italiani che usano abitualmente il telefonino.   

  • in

    Covid, il nuovo dpcm tra domani e lunedì

    (ANSA) – ROMA, 17 OTT – E’ previsto tra domani e lunedì il varo del nuovo dpcm anti-Covid, al centro di un lungo vertice notturno a Palazzo Chigi. Tra le ipotesi ci sarebbe quella di un coprifuoco dalle 22, ma senza arrivare a un lockdown. Oggi incontro con le regioni. Da stasera in Lombardia pub e ristoranti chiudono alle 24. In Campania consentite da oggi le lezioni in presenza per gli asili. Ieri in Italia oltre 10mila nuovi contagi su 150mila tamponi e 55 morti, in calo rispetto agli 83 del giorno prima.   

  • in

    Manovra, intesa sull'assegno unico

    (ANSA) – ROMA, 17 OTT – Intesa raggiunta nel governo sull’assegno unico: partirà l’1 luglio 2021. Per la misura destinata a chi abbia figli saranno stanziati 3 miliardi per il 2021, che si aggiungeranno alla dote ottenuta dal riordino degli attuali aiuti per la famiglia. A regime l’assegno unico costerà 6 miliardi aggiuntivi.    La prima parte del vertice tra i capi delegazione e il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, tutta incentrato sulla manovra, è intanto terminata. Ora sul tavolo della riunione c’è l’emergenza Covid e le possibili misure di ulteriori restrizioni da mettere nel prossimo Dpcm.