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    Salvini: 'Fontana ha saputo della zona rossa mentre Conte era in Tv'

    Il presidente della Regione Lombardia è stato avvisato che la sua Regione era in zona rossa “ieri sera con un messaggino, un colpo di telefono… poi parlano di collaborazione”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in una telefonata alla trasmissione ‘L’Aria Pulita’ sul canale 7Gold. “Ieri sera ho chiamato Attilio Fontana che, pensate la follia, come gli altri governatori, è stato avvisato via messaggino, con colpo di telefono, mentre il signore Conte era in televisione. Ma che modo di lavorare? E poi parlano di collaborazione”.
     “Noi non stiamo solo a lamentarci ovviamente, ci stiamo organizzando da ieri su come evitare questo problema con i sindaci, con gli imprenditori, con i presidi, con gli insegnanti, con il governatore Fontana. Non ci rassegniamo a stare a casa cosi a guardare le previsioni del tempo”, ha aggiunto Salvini. “Oggi escono i dati nuovi, che senso ha prendere una decisione cosi pesante, cosi punitiva sulla base di dati vecchi? Non passeremo certo la giornata a guardare il cielo”, ha concluso.

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    Da Lombardia a Basilicata, mappa misure Regioni

    Quattro Regioni in zona rossa, due in zona arancione, le restanti in zona gialla: il premier Giuseppe Conte, in diretta tv, elenca le tre fasce in cui l’Italia, da qui al 3 dicembre, sarà divisa a seconda del livello di rischio legato al Covid e alla tenuta sanitaria. A ciascun “colore” è affidato un pacchetto di misure ad hoc: la zona rossa, di fatto, prevede un lockdown. In tutto il Paese il coprifuoco scatta alle 22.
    REGIONI ROSSE.    Sono Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta. Sono in vigore, da venerdì, le misure più restrittive previste dal Dpcm.    L’uscita di casa va motivata, sono chiusi bar, ristoranti, negozi, la Dad è prevista dalla seconda media in poi. E’ vietato spostarsi da un Comune all’altro, nonché uscire od entrare nella Regione. Torna l’autocertificazione anche per gli spostamenti all’interno di una città.
    REGIONI ARANCIONI.    Sono Puglia e Sicilia. I ristoranti e e bar restano chiusi per tutta la giornata. I negozi restano aperti. La Dad è prevista solo alle superiori. La circolazione all’interno di un Comune è permessa ma non lo è abbandonare il proprio Comune di residenza, domicilio o abitazione. E’ vietato entrare o uscire dalla Regione.
    REGIONI GIALLE.    Sono Veneto e Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Sardegna, Marche, Molise, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata. In queste Regioni vigono le misure restrittive più “morbide” previste dal Dpcm. In ristoranti e i bar sono aperti fino alle 18, i negozi restano aperti fino a orario di chiusura. I centri commerciali sono chiusi nei weekend. E’ possibile spostarsi all’interno della Regione e da una Regione gialla all’altra.    

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    Covid, tutte le misure in vigore da venerdì

    “Tutte le nuove misure previste dall’ultimo Dpcm – quelle riservate alle aree gialle, arancioni e rosse – saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre”. E’ quanto spiega Palazzo Chigi sottolineando che “lo ha deciso il governo per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività”.
    “Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c’è l’alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche”, ha detto il premier Conte. “Se introducessimo misure uniche in tutta italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”.
    “Se introducessimo misure uniche in tutta italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”.  
    “Nell’area gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria”. 
    Anche Toscana, Molise, Marche, Sardegna e Friuli Venezia Giulia rientrano nell’area gialla. 
    Anche il Veneto e le provincie di Trento e Bolzano, secondo quanto annunciato dal premier Giuseppe Conte in tv, rientrano nell’area gialle con le misure restrittive più “morbide” previste nel Dpcm.
    “Nell’area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia”. “Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa”, ha annunciato Conte. 
    “Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente” con i “rappresentanti delle Regioni”, ha sottolineato Conte in conferenza stampa in tv.
    “Già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera, un nuovo decreto legge” per i ristori. 

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    Conte: 'Restare uniti è l'unico modo per uscire dalla pandemia'

    “Le differenti opinioni e la diversità di vedute non devono minare il nostro costante sforzo di sorreggerci gli uni con gli altri. Dobbiamo ribadirlo forte, oggi, nel Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, di fronte a una comunità di donne e uomini che, come è stato in passato, con impegno e sacrifici è naturalmente votata a perseguire l’interesse generale. Esiste un solo modo per uscire da questo periodo drammatico: restare uniti. Sempre”. Così il premier Giuseppe Conte su fb in occasione del 4 novembre.
    Intanto  il testo del nuovo Dpcm, in formato world e Pdf, è stato pubblicato sul sito del Governo. Il provvedimento divide l’Italia in tre aree – gialla, arancione e rossa a seconda del livello di rischio – e non introduce cambiamenti rispetto all’ultimo testo circolato nella notte.
    Il testo finale del Dpcm non vieta di operare, a differenza di quanto previsto nell’ultima bozza, alle navi di crociera battenti bandiera italiana. “I servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana possono essere svolti solo nel rispetto delle specifiche linee guida di cui all’allegato 17 del presente decreto”, si legge nel decreto. 
    Le messe non sono vietate nel nuovo Dpcm che, nel pomeriggio, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il testo prevede che “il legale rappresentante dell’ente” individui “la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, pari a un metro frontale e laterale”. “L’accesso alla chiesa – si legge – resta contingentato da volontari e/o collaboratori. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di persone consentite si consideri l’ipotesi di incrementare il numero di celebrazioni liturgiche”. Il testo inoltre, prevede che “coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche siano tenuti a indossare mascherine”.

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    Dpcm: ecco cosa si può fare a seconda della zona

    Dal coprifuoco notturno al massimo possibile di smart working, dalla mascherina obbligatoria sempre a scuola allo stop alle crociere: ecco le misure del nuovo Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm)
    – COPRIFUOCO DALLE 22 ALLE 5 – “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute – si legge nella bozza del Dpcm -.. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
    – MOBILITA’ – Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – quelle caratterizzate da uno scenario di ‘elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di ‘massima gravità – “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. Nelle zone scenario 4 sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, tranne che per ragioni lavorative, di salute e per accompagnare i bambini a scuola.
    – SCUOLA – La mascherina sarà obbligatoria alle elementari e alle medie, anche quando i bambini sono seduti al banco, “salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili” con l’uso della mascherina. Nelle zone rosse anche per la seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza.
    – SMART WORKING – Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale: Nel settore Pubblico sarà compito di ciascun dirigente garantire il massimo livello di smart working.
    – TRASPORTI – A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e di quello ferroviario regionale è consentito “un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento”; ciò con esclusione, però, del “trasporto scolastico dedicato”, ossia gli scuolabus.
    – SPORT E ATTIVITA’ MOTORIA – Nelle zone rosse sospese le attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se all’aperto. E’ consentito “svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo” di mascherine. Si può svolgere “attività sportiva esclusivamente all’aperto” e da soli. Nel resto d’Italia i circoli sportivi restano aperti, ma è vietato l’uso degli spogliatoi.
    – NEGOZI, RISTORAZIONE E CENTRI COMMERCIALI – Stop anche alle attività di negozi e mercati nelle Regioni, Province e Comuni a massimo rischio (zone rosse). Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi, ma chiudono bar e ristoranti.In tutta Italia chiusi i centri commerciali nei week end
    – PARRUCCHIERI, BARBIERI ED ESTETISTI – Saranno chiusi nelle zone rosse.
    – MOSTRE, MUSEI E SALE GIOCHI – Sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente. Inoltre sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. – CROCIERE – Stop alle crociere delle navi passeggeri battenti bandiera italiana, escluse quelle in corso entro l’8 novembre.
    – CONCORSI – Stop alle prove pubbliche e private, tranne quelle per il personale della sanità e inoltre “a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”.
    – CORSI FORMAZIONE E SCUOLE GUIDA – Corsi pubblici e privati (a parte alcune eccezioni, come quelli di medicina) solo con modalità a distanza. Consentiti i corsi e le prove teoriche e pratiche di scuola guida alla motorizzazione civile e nelle autoscuole, ma “in presenza di un particolare aggravamento della situazione epidemiologica”, sarà disposta la temporanea sospensione delle prove pratiche di guida.

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    Speranza, test da medici di base sarà in piena sicurezza

    “L’esecuzione dei test antigenici affidata ai medici di medicina generale diventerà un pezzo fondamentale della nostra strategia. Questo deve però avvenire in piena sicurezza e stiamo lavorando insieme al commissario Arcuri, affinché, insieme ai test possano sempre arrivare ai medici anche tutti quei dispositivi di protezione che consentiranno l’esecuzione di questo impegno nella massima sicurezza”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante il question time alla Camera in merito a quanto previsto dall’accordo firmato il 27 ottobre e recepito il 29 dalla conferenza Stat -Regioni.
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    “La App Immuni è un pezzo fondamentale strategico del nostro lavoro. Al primo novembre risultano al ministero 9 milioni e 623.822 download, un dato in crescita significativa soprattutto nelle ultime settimane e penso che dovremmo tutti spingere perché questo numero cresca ancora di più. E’ un piccolo atto che invitiamo a compiere come contributo per combattere il virus”.

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    Parte 'Voci dalla Farnesina', podcast realizzato con l'ANSA

    ASCOLTA LA PUNTATA ZERO

    Raccontare, attraverso le voci di chi lavora al ministero degli Esteri e nella vasta rete di Ambasciate, Consolati e Istituti di Cultura, l’operato della Farnesina in Italia e nel mondo, consentendo uno sguardo dietro le quinte sull’attività del ministero: politica estera, cooperazione allo sviluppo, assistenza ai connazionali in difficoltà, emissione di visti turistici e d’affari, ma anche commercio internazionale, promozione del Made in Italy e molto altro. E’ con questo obiettivo che si inaugura oggi “Voci dalla Farnesina”, il nuovo canale podcast del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale realizzato in collaborazione con l’agenzia ANSA.
        Quali sono gli strumenti economici che la Farnesina mette in campo per i connazionali all’estero in difficoltà per effetto della pandemia? Cosa fa il ministero degli Esteri per promuovere la lingua e la cultura italiane all’estero attraverso la propria rete diplomatica e degli Istituti di Cultura? In che modo la cooperazione italiana allo sviluppo sta rispondendo alla crisi globale causata dalla pandemia per favorire il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Cosa fanno i Consolati italiani per assistere i nostri connazionali in stato di fermo o arresto all’estero? Questi saranno alcuni dei temi che ogni settimana saranno affrontati all’interno delle puntate podcast.    Saranno invece pubblicati con frequenza quotidiana nell’ambito della rubrica “Farnesina per le imprese” delle pillole interamente dedicate a presentare idee e opportunità specificatamente destinate alle imprese italiane a sostegno del loro percorso di internazionalizzazione.    Si comincia oggi con la puntata zero: un dialogo tra il segretario generale del ministero degli Esteri, l’ambasciatore Elisabetta Belloni, e il direttore dell’agenzia ANSA, Luigi Contu, per raccontare obiettivi e contenuti di questo nuovo progetto editoriale, che cerca di rispondere alla domanda “cosa vuol dire diplomazia” e quale impatto l’attività del ministero degli Esteri abbia sulla vita delle persone e sulla tutela e promozione degli interessi dell’Italia nel mondo.   

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    Omofobia: Camera approva legge. Protesta della Lega in Aula

    La Camera ha aprovato con scrutinio segreto la legge per contrastare l’omotransfobia, la misoginia e le violenze contro le persone disabili. I sì sono stati 265, i no 193, gli astenuti 1. L’approvazione è stato salutata da un prolungato applauso della maggioranza. La legge va ora in Senato. Cinque deputati liberal di Forza Italia hanno votato a favore in dissenso rispetto alla posizione del proprio gruppo parlamentare. Si tratta di Giusi Bartolozzi, Renata Polverini, Stefania Prestigiacomo, Elio Vito e Matteo Perego, che hanno annunciato la propria posizione in dissenso dal gruppo in Aula.
    Dopo che il presidente Fico ha proclamato il risultato della votazione, tutti i deputati di maggioranza si sono alzati in piedi ed hanno applaudito a lungo.
    Contrari i partiti del centrodestra. I deputati di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno protestato in Aula indossando un bavaglio. Al termine della dichiarazione di voto del rappresentante del gruppo, tutti i deputati hanno innalzato dei cartelli con la scritta “Libertà”, ed hanno urlato in coro ripetutamente “libertà!” fino a quando il presidente della Camera Roberto Fico non ha chiesto l’intervento dei commessi per rimuovere i cartelli.
     “Con il voto di oggi il Paese ha compiuto un importante passo in avanti verso la conquista di una legge di civiltà attesa da decenni”, dicono i deputati M5s della Commissione Giustizia della Camera.
    Il ddl Zan “è una legge di civiltà”, ha detto il Dem Walter Verini.  “Con questa legge ci mettiamo al passo con altri Paesi Ue nel tutela contro la discriminazione”, dice nell’Aula della Camera Lucia Annibali di Iv.