More stories

  • in

    Governo: Zingaretti, bene vertice, impegno a unità

    “E’ stata una buona e utile occasione per assumerci l’impegno di lavorare uniti e concentrarci sull’emergenza Covid”. Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine del vertice di maggioranza. “Mi sembra ci sia un salto di qualità positivo”, aggiunge. “E’ stato un incontro proficuo per consolidare il governo, avanti fino al 2023″. Lo dice il capo politico M5S Vito Crimi al termine del vertice di maggioranza.”Oggi si è fatto un passo in avanti, stabilendo le tappe di un lavoro politico e programmatico che ci porterà entro la fine del mese a capire se ci sono i presupposti di un patto di legislatura”. Lo dice Matteo Renzi, che esce soddisfatto dall’incontro di maggioranza a Palazzo Chigi. “Bene che la richiesta di un tavolo politico sia stata accolta da Conte e che ci sia una sintonia forte soprattutto con il Pd dì Zingaretti. Ora mettiamoci al lavoro: se sono rose fioriranno”.   

  • in

    Dpcm, Regioni rosse in rivolta. Governo attacca: 'E' surreale'

    IL DCPM ENTRA IN VIGORE IL 6 NOVEMBRE Sono le Regioni a fornire i dati su cui poggia il monitoraggio relativo all’andamento della situazione epidemiologica. E nella cabina di regia che elabora quei parametri ci sono tre rappresentanti indicati dalle stesse Regioni. Dunque “è surreale” che alcuni governatori, “anziché assumersi la loro parte di responsabilità”, facciano “finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i loro territori”. Il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo aver firmato l’ordinanza che inserisce le Regioni nelle zone ‘rossa’ e ‘arancione’, stoppa la rivolta dei presidenti e passa al contrattacco. Sostenuto, sottolinea il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, “da tutto il governo” e dagli scienziati. Lo scontro è però duro e non è destinato a spegnersi, almeno nell’immediato: i governatori insistono chiedendo una verifica o minacciando, lo fa il presidente facente funzioni della Calabria rossa Nino Spirlì, di impugnare il provvedimento. Non solo: nelle prossime ore arriveranno i nuovi dati – probabilmente non domani ma sabato – relativi alla settimana 26 ottobre-1 novembre e non è affatto escluso che chi oggi si trova nella zona gialla possa finire in quelle dove sono previste maggiori restrizioni: a rischio ci sono almeno la Campania, la Liguria, il Veneto, la Toscana.Il nodo su cui si sta consumando lo scontro è formalmente tecnico – il sistema di raccolta dei dati è andato in tilt in diverse regioni ma è anche vero che i 21 parametri indicati dal monitoraggio sono complessi e in condizioni di emergenza è impensabile riuscire a raccoglierli tutti – ma in realtà è politico: la maggior parte delle Regioni continua a chiedere misure nazionali e il governo insiste sulla necessità di intervenire a livello locale. Per mettere in campo interventi che servano davvero a contenere il contagio laddove è più diffuso, ha detto ieri il premier Giuseppe Conte, e che non penalizzino e ulteriormente chi è in una situazione migliore di altri. Le misure graduate per ogni regione, conferma il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, “anticipano il rischio ed evitano fin quando possibile il lockdown generalizzato”. L’attacco delle Regioni, partito subito dopo la conferenza stampa del premier, è andato avanti a testa bassa tutto il giorno, in un clima teso anche in Conferenza Stato-Regioni e spalleggiato da tutta l’opposizione: non a caso Matteo Salvini è stato il primo a parlare. Attilio Fontana ha saputo del lockdown della Lombardia, dice, “con un messaggino mentre Conte era in televisione. E poi parlano di collaborazione”. Uno dopo l’altro, i governatori hanno invocato “chiarezza”, criticato la mancanza di un criterio di “valutazione oggettivo”, accusato l’esecutivo di aver fatto scelte su dati vecchi. “Non ho ancora capito come e perché il governo abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili” attacca il presidente del Piemonte Alberto Cirio, chiedendo una verifica e criticando la mancanza di un metodo “oggettivo”. “Chiarezza” chiede anche l’altro governatore ‘rosso’, il valdostano Erik Lavevaz mentre Spirlì annuncia di voler impugnare l’ordinanza: “non meritiamo l’isolamento”. Anche le Regioni arancioni non ci stanno. “Siamo su ‘Scherzi a parte'” denuncia Musumeci. Accuse contro le quali il governo fa quadrato, con Conte che ripete l’invito a “non perdere il senso di unità nazionale”. Dalle regioni arriva uno “spettacolo indecoroso”, sono invece le parole del ministro degli Esteri Luigi di Maio che porta alla luce quello che in molti, anche tra i tecnici, cominciano a pensare sia il vero problema, il titolo V della Costituzione. “A fine pandemia questo scontro inaccettabile imporrà di semplificare e riorganizzare lo Stato”. Dal blog 5S ricordano invece ai governatori che “non si sono voluti assumere le responsabilità e ora si lamentano delle chiusure”.Conferma da domani (6 novembre) al 14 novembre della sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole, da quella dell’Infanzia alle Superiori e conferma del blocco della mobilità interprovinciale. Sono alcuni dei contenuti dell’ordinanza 89, in corso di pubblicazione, firmata del presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, che contiene ulteriori misure di prevenzione e contenimento dell’epidemia da Covid-19. Viene ribadita la fascia oraria (tra le 6 e le 8,30) in cui è consentita la pratica dello jogging. Si tratta, si sottolinea dall’Unità di Crisi, della conferma, in relazione al nuovo Dpcm, delle misure adottate nelle settimane scorse sull’attività scolastica e sulla mobilità.

  • in

    Sardegna: minacce a Solinas, disegnata una forca

    (ANSA) – CAGLIARI, 05 NOV – Minacce al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas. L’immagine di una forca è stata disegnata sul marciapiede del centralissimo Largo Carlo Felice a Cagliari. A fianco, la firma degli anarchici. Immediata la solidarietà e la ferma condanna della Lega. “Si tratta di una chiara minaccia al governatore della Sardegna – dichiara in una nota il coordinatore regionale e deputato Eugenio Zoffili – a lui e a tutta la sua squadra va la mia solidarietà: episodi come questo non devono essere né sottovalutati, né taciuti, tanto più durante una grave crisi come quella che stiamo vivendo. Mi auguro che tutte le forze politiche, senza distinzione, prendano le distanze senza giustificare o minimizzare la portata di questi gesti squallidi”. Interviene anche il capogruppo in Consiglio regionale Dario Giagoni: “Le istituzioni, la democrazia e il rispetto stesso delle posizioni politiche altrui non sarà mai eclissato dai gesti di codardi che mirano a nascondersi dietro l’anonimato di una bomboletta spray”. (ANSA).   

  • in

    Covid: Arcuri, solo misure graduali evitano lockdown generale

    “Non è il momento dei contrasti ma della collaborazione”. Lo ha detto il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri in conferenza stampa riferendosi alle polemiche sul nuovo Dpcm, sottolineando la necessita di avere una “strategia comune per raggiungere gli obiettivi che abbiamo di fronte: raffreddare la curva dei contagi”.
    [embedded content]
     Secondo il Commissario, la situazione dell’Italia “è grave ma non fuori controllo” e questo grazie “a tutti gli sforzi e le misure che abbiamo messo in campo. Non siamo nella situazione di marzo”.
    Il monitoraggio “permette di graduare misure di contrasto per ognuna delle Regioni. E’ un sistema assai elaborato che anticipa il rischio ed evita misure generalizzate, evita fin quando possibile il lockdown di tutto il paese”. Così il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha commentato le restrizioni a livello regionale introdotte con il nuovo Dpcm. Anche Arcuri, come altri esponenti di governo, ha ricordato che il sistema di monitoraggio “è realizzato e aggiornato ogni settimana con contributo regioni” e ha sottolineato che “serve soprattutto alle regioni, ad alzare il livello di guardia e ad evitare guai peggiori”

  • in

    Caffaro: firmato accordo da 85 Mln euro

    (ANSA) – BRESCIA, 05 NOV – E’ stato firmato in diretta da remoto l’accordo di programma,, tra Stato, Regione Lombardia e Comuni, per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito di interesse nazionale di Brescia Caffaro. Un piano da 85 milioni di euro messi tra Regione e Governo.    “Brescia ha sempre saputo guardare avanti e ha contributo a rendere grande l’Italia. L’industria ha lasciato cicatrici profonde che vanno risanate” ha detto il premier Giuseppe Conte.    “Questo accordo di programma è un esempio virtuoso di come bisogna agire in sinergia per portare a casa il risultato. Lo dico sempre non sono i soldi che mancano ma bisogna saperli spendere” ha concluso Conte. (ANSA).   

  • in

    Dpcm:preoccupazione in Calabria, incertezza dopo zona rossa

    (ANSA) – CATANZARO, 05 NOV – C’è preoccupazione, ma anche voglia di far sentire in qualche modo la propria voce, tra le categorie del commercio e dei servizi, ma anche tra i cittadini, alla vigilia dell’entrata in vigore della zona rossa in Calabria.    Nessuno nega la fragilità del sistema sanitario regionale, ma da Catanzaro a Reggio e Cosenza, senza escludere le altre città grandi e piccole della regione, è palpabile la delusione per una decisione che molti non hanno accettato e che aggiunge ulteriore incertezza.    Solito traffico di auto, file davanti agli sportelli delle banche e delle Poste centrali e normale via vai mattutino ma non è un giorno come gli altri nel capoluogo di regione. “Cosa è stato fatto – dice il titolare di un negozio di abbigliamento di corso Mazzini, il ‘salotto buono’ di Catanzaro – da quelli che he avrebbero dovuto occuparsene per dotare le strutture ospedaliere dei posti, letto della strumentazione e del personale. Questa chiusura rappresenterà per noi il colpo definitivo”. “Si parla, si parla – concorda un avventore, ma di concreto però, non è stato fatto nulla”.    Preoccupazioni che non diminuiscono alla cassa di una bar-ristorante poco lontano dove fa bella mostra di sé il menu del giorno. “Per oggi siamo aperti regolarmente – dice la cassiera – ma da domani si potrà lavorare solo con l’asporto.    Certo con la chiusura di molti uffici e il ritorno massiccio allo smartworking, non c’è tanto da ben sperare”.    A qualche centinaio di metri, sulle panchine del giardinetti, c’è il solito crocicchio di pensionati. “E’ una vergogna – dice uno di loro più accalorato che ottiene il consenso degli altri – siamo stati trattati allo stesso modo di regione del Paese dove i contagi sono alle stelle. E non è giusto per la nostra debole economia”.    Situazioni che si ripetono anche a Reggio Calabria, dove la rabbia si coglie sui social e c’è chi sta pensando di manifestare pubblicamente la propria contrarietà, e a Cosenza divisa tra chi mostra amarezza per la nuova chiusura e chi ammette la difficoltà del settore sanitario. (ANSA).   

  • in

    Covid: Regione Calabria, impugneremo l'ordinanza di Speranza

    (ANSA) – CATANZARO, 05 NOV – “Impugneremo la nuova ordinanza del Ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale”. Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che annuncia un ricorso contro il provvedimento firmato dal ministro Roberto Speranza.    “Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti – aggiunge Spirlì – non hanno prodotto alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di “chiudere” una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta”.    “Altre regioni, con dati peggiori dei nostri – afferma ancora il presidente Spirlì – sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato, e ne sono felice, la chiusura.    Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la ‘vita’ o la ‘morte’ di un territorio. Perché è di questo che si tratta: un nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria. Nessuno nega le ataviche difficoltà del nostro sistema sanitario, ma, in queste ultime settimane, la Regione, attraverso misure differenziate e restrizioni mirate, è riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo”. “I dati ufficiali – dice ancora Spirlì – confermano la bontà di questa impostazione: attualmente, i posti di area medica occupati sono il 16%, quelli di terapia intensiva raggiungono invece il 6%. La soglia che dovrebbe far scattare la chiusura è del 30%. È dunque piuttosto arduo comprendere le ragioni che sorreggono l’ordinanza ministeriale. Il Governo ha deciso di punirci, ma noi non ci pieghiamo”. (ANSA).   

  • in

    Sala: Dpcm complesso, meglio uniforme

    (ANSA) – ROMA, 05 NOV – “Io non posso che dire che il sistema scelto dal governo per definire le zone gialle, arancioni e rosse sia troppo complesso”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato il nuovo decreto del governo per contenere i contagi da Covid, sulle sue pagine social. “Divide non solo per Regioni ma anche per Province.    Immaginatevi quanti distinguo, inoltre è basato sull’Rt e 21 indicatori, difficilissimi da decifrare. Io avrei scelto un sistema più semplice e uniforme – ha concluso -. Io non sono così certo che questa classificazione vista in maniera dinamica, in ottica di tendenza garantisca una decisione equa”. (ANSA).