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    Roma Capitale, Raggi, 'la base M5S voti mia candidatura su Rousseau'

    “E’ il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma. Basta ambiguità e giochi di palazzo. Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi in un post su Facebook. 
    “Lo scorso anno, mi sono candidata in piena trasparenza. Vorrei la stessa chiarezza da parte di tutti e non leggere retroscena o assistere, come avviene ormai da anni, a trame di potere volte a isolare chi è scomodo… Il mio pensiero va anche a Giuseppe Conte che stimo -aggiunge Raggi nel post- Lo ripeto: basta ambiguità. Se qualcuno ha altri piani sulla città, lo dica apertamente. Si dia voce alla base. Intendiamoci: no a formule arzigogolate ma un voto netto sulla mia candidatura a Roma. Gli strumenti ci sono. La scelta alle persone. #AvantiConcoRAGGIo”.

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    M5S: arriva ok Rousseau, via a governance a 5 membri

    Via libera definitivo da parte degli iscritti su Rousseau alla nuova governance collegiale del M5S. La votazione, conclusasi alle 12, vede la netta prevalenza dei favorevoli, con una percentuale attorno all’80%. Sui 6 quesiti in media sono state espresse 11.514 preferenze. Il picco dei click ha visto votare 11.947 attivisti su un parco iscritti di 119.721 membri. Con il sì di Rousseau cambia lo Statuto del M5S.
    “In questa fase di transizione delicata lavoreremo, come Associazione Rousseau per consentire agli iscritti di poter eleggere il prima possibile questo organo collegiale e definire così una guida politica legittimata dal basso che possa assumere le decisioni politiche e associative necessarie nell’immediato e fondamentali per consentire al MoVimento di poter costruire la sua strada per il futuro”. E’ quanto si legge in un post dell’Associazione Rousseau secondo il quale, tra i requisiti per entrare nel Comitato direttico, i candidati “dovranno essere in regola con le rendicontazioni al mese indicato sul sito

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    Draghi emozionato ringrazia Mattarella, 21 gli applausi

     “Nel ringraziare, ancora una volta il presidente della Repubblica per l’onore dell’incarico che mi è stato assegnato, vorrei dirvi che non vi è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia”. Lo dice il premier Mario Draghi in Aula al Senato.
    Ringraziamenti anche  al predecessore Giuseppe Conte che “ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica come mai era accaduto dall’Unità d’Italia”.
    Un applauso più lungo, sicuramente il più fragoroso del suo intervento, è stato rivolto dai senatori al premier Mario Draghi nell’ultimo passaggio del discorso quando ha detto: “Oggi l’unità non è un’opzione ma un dovere” ed è così in nome dell'”amore per l’Italia”. I senatori si sono alzati. Subito dopo l’aula è stata sospesa per consentire al premier di depositare le sue comunicazioni a Montecitorio e riprenderà alle 12.30. Prima di lasciare l’aula a Draghi si sono avvicinati per un breve saluto la senatrice di +Europa Emma Bonino e il senatore a vita Mario Monti.
    Sono stati 21 in tutto gli applausi che hanno contrassegnato i 53 minuti di durata delle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio nell’Aula del Senato. 
    LE CITAZIONI – “Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell’insegnamento di Cavour:’à le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”.
    “Come ha detto papa Francesco ‘Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. E io penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore’. Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori , biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane”.

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    Nasce il coordinamento Pd-5s-LeU, sfida al centrodestra

        Una maggioranza nella maggioranza. Nasce in Parlamento l’intergruppo Pd, M5s e Leu per promuovere iniziative comuni. Parte al Senato, dove oggi si vota la fiducia al governo Draghi e dove il dissenso nei cinquestelle è più forte. L’operazione vuole gettare le basi per un’alleanza più strutturata e per molti rappresenta anche una sfida a Lega e FI, che siedono allo stesso tavolo nel Consiglio dei Ministri, e che per tutta risposta, nelle stesse ore, riuniscono i loro vertici.   
       Salvini rivendica l’unità con gli azzurri e con Fratelli d’Italia e continua a mostrare un doppio registro. Mentre organizza incontri con tutti i leader, a partire da Nicola Zingaretti, e si mostra collaborativo, riesce anche ad attaccare l’euro: “Solo la morte è irreversibile”, dice il segretario della Lega a chi gli chiede se abbia archiviato le posizioni contro la moneta unica ora che è al governo con l’ex presidente della Bce. E, ancora, dice di aspettarsi che Draghi “rilanci” il Ponte sullo Stretto.
        Nicola Zingaretti risponde affermando che l’importanza di una politica monetaria unitaria dovrebbe essere cosa “superflua” da ricordare. Il segretario Dem promette però di voler dare seguito alle richieste del nuovo presidente del Consiglio e di non voler ingaggiare “guerriglie quotidiane”. Anche se le distanze con la Lega restano tutte, non si stanca di ripetere. Vuole guardare ai contenuti, osserva, e per questo, aggiunge, può essere utile anche un’alleanza parlamentare come quella con 5S e LeU.    I tre gruppi rivendicano l’esperienza del governo Conte II e si preparano a coordinare l’attività parlamentare per cominciare: Dem, cinquestelle di LeU si incontreranno prima di ogni Conferenza dei Capigruppo per trovare un’intesa sul calendario dei lavori e anche a cercare una sintesi al momento della presentazione degli emendamenti ai vari testi. “Un’ottima notizia”, commenta il ministro della Salute e esponente di LeU Roberto Speranza. Allo studio anche un documento programmatico: potrebbe essere un testo abbastanza breve di un paio di pagine nel quale ribadire le priorità per combattere l’emergenza sanitaria, economica e sociale e per concretizzare la transizione ecologica e l’innovazione digitale.
        Plaude Giuseppe Conte, che parla di un’iniziativa “giusta e opportuna” per rilanciare “l’esperienza positiva di governo che si è appena conclusa”. Ma lo sguardo più che essere rivolto al passato deve essere proiettato avanti e – spiega chi ha lavorato all’operazione – punta a delineare un perimetro identitario ad una futura alleanza. Fuori le destre dunque e fuori anche Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi non sembra intimorito, al contrario: si tratta di una scelta che “apre una prateria per chi vuole costruire la casa dei riformisti. Italia Viva c’è e ci sarà. Per il riformismo, contro il populismo”, avverte Ettore Rosato.   
       Anche dentro il Pd c’è chi non apprezza la mossa. La minoranza, che spinge per il congresso del partito, mette in guardia da quelle che gli appaiono come “fughe in avanti”. Non è il momento, scrivono in una nota Vincenzo D’Arienzo, Tommaso Nannicini e Francesco Verducci, di fare “forzature”, quello che serve è “una discussione vera su come il Pd voglia svolgere la propria funzione e definire la propria identità”. Tranchant Matteo Orfini: “intergruppi che guardano al passato hanno davvero poco senso”, twitta. Avverte invece del rischio di aumentare le difficoltà per il neopremier il deputato Dem e costituzionalista Stefano Ceccanti: il dibattito sulla fiducia servirà al “Pd per marcare soprattutto la propria particolare sintonia col Presidente del Consiglio. Qualsiasi ulteriore esigenza viene ovviamente dopo questo orientamento politico”.   
       Il centrodestra sorpreso dall’iniziativa rivendica di avere da tempo dato vita a un coordinamento: l’ipotesi di creare una cabina di regia strutturata fra Lega e Fi, lasciando fuori FdI, complicherebbe la costruzione del puzzle delle alleanze alle amministrative, si rileva nei due partiti.    

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    Draghi: Casellati, auguri a Casini ricoverato in ospedale

    “A nome di tutti invio gli auguri al senatore Pier Ferdinando Casini di buona guarigione: è in ospedale e non è qui con noi oggi”. Lo ha detto la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati prima di dare la parola al presidente del Consiglio Mario Draghi. Le sue parole sono state seguire dall’applauso unanime dell’Assemblea di Palazzo Madama. 
    Era stato nei giorni scorsi lo stesso Casini ad annunciare, nel corso di un collegamento telefonico con l’Aria che Tira: “Ho il Covid, ma sto bene” 

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    Pd: Zingaretti, a favore di vicesegretario donna

    “Io su questo parlo soprattutto agli uomini del Pd: è accaduto, è grave e non deve più accardere”. Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ospite di Cartabianca, commentando le proteste delle donne Dem per la mancanza di una ministra espressione del partito nel governo Draghi. Zingaretti ha aggiunto che avere un “vicesegretario donna è una delle possibilità, io sono a favore. Non nego l’errore, la battuta d’arresto ma questo – ha aggiunto – è l’unico partito italiano in cui le donne rappresentano almeno la metà degli organismi dirigenti ed esecutivi, nella presidenza e nella gestione di molte commissioni”.    

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    Nasce intergruppo parlamentare 5S-Pd-Leu. Conte: giusto e opportuno

    “Alla vigilia del voto di fiducia al nuovo governo Draghi, abbiamo deciso, sollecitati da senatrici e senatori dei tre gruppi parlamentari, di intraprendere un’iniziativa comune: la costituzione di un intergruppo parlamentare che, a partire dall’esperienza positiva del Governo Conte II, promuova iniziative comuni sulle grandi sfide del Paese, dalla emergenza sanitaria, economica e sociale fino alla transizione ecologica ed alla innovazione digitale. Con questo spirito, da domani, saremo insieme per rilanciare e ricostruire il nostro Paese”. Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo al Senato di M5s, Ettore Licheri, del Pd, Andrea Marcucci, e di Leu, Loredana De Petris. “L’iniziativa annunciata dai Capigruppo in Senato di M5S-Pd-Leu di costituire un intergruppo parlamentare per promuovere iniziative che rilancino l’esperienza positiva di governo che si è appena conclusa è giusta e opportuna”. Lo dichiara l’ex premier Giuseppe Conte.    “In questa fase è ancora più urgente l’esigenza di costruire spazi e percorsi di riflessione che valorizzino il lavoro comune già svolto e contribuiscano ad indirizzare la svolta ecologica e digitale e le riforme di efficientamento della Pa e della giustizia nel segno di una maggiore equità e inclusione sociale”, sottolinea. “La nascita dell’intergruppo parlamentare Leu Pd M5s è un’ottima notizia e indica la strada giusta per coltivare un’idea di Paese che metta al centro la difesa dei beni pubblici fondamentali”. Lo dichiara il ministro della Salute Roberto Speranza.”La scelta di andare verso una coalizione strutturale tra Pd, M5s e Leu, codificata anche nell’intergruppo parlamentare appena annunciato, apre una prateria per chi vuole costruire la casa dei riformisti. Italia Viva c’è e ci sarà. Per il riformismo, contro il populismo”. Lo scrive su Twitter il presidente di Iv Ettore Rosato.”Siamo parlamentari del Pd. Pensiamo a rilanciare l’iniziativa del Pd e a farlo uscire da questa assurda subalternità. Intergruppi che guardano al passato hanno davvero poco senso. Pensiamo semmai al futuro”, lo scrive su Twitter Matteo Orfini, parlamentare del Partito Democratico.