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    Vaccini: Zingaretti, gravissimo taglio dosi Astrazeneca

     “Gravissima la riduzione improvvisa della consegna di vaccini #Astrazeneca. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma con questa incertezza è tutto più difficile.    L’Italia tuteli gli interessi nazionali e le programmazioni delle Regioni, intanto prepariamoci alla produzione di vaccini validati da Ema e Aifa da parte delle nostre aziende”. Lo scrive su Fb il segretario del Pd e governatore del Lazio Nicola Zingaretti.  

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    Mattarella, preservare nostro sistema sanitario e investire

    “Il nostro sistema sanitario nazionale, pur tra le tante difficoltà, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell’intera collettività. Per queste ragioni rivolgo, a nome di tutti gli Italiani, un saluto riconoscente a tutto il personale sanitario ed esprimo commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi”. E’ il messaggio inviato di Sergio Mattarella, al Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli nella prima Giornata Nazionale del personale sanitario.
    Nel messaggio di Sergio Mattarella, al Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli nella prima Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, il Capo dello Stato afferma che questa è “importante occasione per rinnovare la più profonda riconoscenza del Paese verso tutti coloro che con professionalità e abnegazione si sono trovati, e tuttora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica che, a distanza di poco più di un anno dalla sua comparsa, ancora ci affligge”.
    “Fin dall’inizio della diffusione del virus, il personale sanitario si è dimostrato all’altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l’epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile. È stato un impegno contrassegnato da difficoltà e sofferenze: moltissimi operatori hanno contratto il virus e tante sono le vittime che abbiamo dovuto piangere tra medici e infermieri. Soprattutto a loro va dedicata questa Giornata”, si legge nel messaggio. 
    “Il prolungarsi della pandemia produce drammatiche conseguenze, segnando di dolori e lutti le nostre comunità e innescando una crisi economica e sociale di grave portata. Antichi squilibri sono aumentati, nuove fratture si sono prodotte. E’ necessaria un’azione coraggiosa per ricucire quel che si è lacerato e per rinnovare ciò che è utile a costruire un domani migliore”, ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al Presidente Nazionale delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (ACLI) in occasione del congresso. “Insieme alle istituzioni, tutti i corpi intermedi e il terzo settore, espressione della società civile, sono chiamati a partecipare alla sfida di una vera e propria rinascita, che ponga la dignità della persona e l’affermazione dell’eguaglianza dei diritti e delle opportunità al centro delle iniziative, come detta la Costituzione Repubblicana. Per assicurare prospettive di un futuro positivo alle generazioni più giovani”, dice il Capo dello Stato. “In questo tempo, così difficile, di fronte alle emergenze causate dalla pandemia, è motivo di apprezzamento il loro impegno all’educazione civica, per rafforzare le reti di solidarietà, per ampliare la partecipazione democratica, per ridurre le diseguaglianze sociali”, afferma Mattarella nel messaggio alle Acli. “Nelle difficoltà abbiamo riscoperto la capacità di resilienza della nostra gente, il senso del dovere di molti, la solidarietà e la gratuita azione volontaria a favore di chi ha più bisogno, il valore delle reti associative”, sottolinea il Capo dello Stato.

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    Covid: Fontana ringrazia i sanitari

    (ANSA) – MILANO, 20 FEB – “Il grazie va a tutte le donne e gli uomini da un anno impegnati oltre le proprie forze ed energie nella lotta per la vita”: comincia con questo un post del presidente della Lombardia, Attilio Fontana, pubblicato oggi, nella giornata nazionale del personale sanitario che è anche il giorno in cui si scoprì a Codogno, nel Lodigiano, il primo malato italiano di Coronavirus.    “Oggi – ha aggiunto – , questo ringraziamento si concretizza in una campagna vaccinale che ha l’obbiettivo di riportare gli ospedali alla loro straordinaria normalità”. (ANSA).   

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    Il Papa: “Grato a medici e infermieri morti per Covid, sono eroi”

    Papa Francesco rivolge “un pensiero speciale” ai medici, infermieri e operatori sanitari deceduti a causa della pandemia, “ricordando lo svolgimento generoso e a tratti eroico della loro professione vissuta come una missione”. “L’esempio di tanti nostri fratelli e sorelle che hanno messo a repentaglio la propria vita fino a perderla suscita in tutti noi viva gratitudine ed è motivo di riflessione di fronte a tanta oblatività”, dice il Pontefice nel messaggio, letto da mons. Vincenzo Paglia, inviato in occasione della Giornata nazionale in memoria dei medici e degli odontoiatri scomparsi per Covid-19.
       Il messaggio del Papa è stato letto dall’arcivescovo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, a conclusione della cerimonia commemorativa promossa dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. “L’intera società – afferma Francesco – è stimolata a testimoniare sempre più l’amore al prossimo e la cura degli altri, specialmente in più deboli. La dedizione di quanti anche in questi giorni sono impegnati negli ospedali e nelle strutture sanitarie è un vaccino contro l’individualismo e l’egocentrismo, e dimostra il desiderio più autentico che abita il cuore dell’uomo: farsi accanto a coloro che hanno più e bisogno e spendersi per loro”.
        “Mi unisco spiritualmente a quanti sono riuniti al significativo evento commemorativo ed invio il mio benedicente saluto”, conclude papa Francesco.  

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    Governo: Duello tra i partiti, si allontana la lista dei sottosegretari

    La guerra dei numeri tra i partiti di maggioranza, l’implosione del M5S e l’alta tensione nel Pd frenano la partita sui sottosegretari che, nell’iniziale strategia del presidente del Consiglio Mario Draghi, avrebbe potuto chiudersi già questo fine settimana. Nulla da fare, invece. Il gioco degli equilibri tra i partiti a sostegno del governo, dopo l’espulsione dei dissidenti dal M5S, si è fatto più complesso. Mentre, nel Pd, non si ferma la trincea delle donne e della minoranza Dem, che chiedono al segretario Nicola Zingaretti di non procedere a nessuna trattativa sui sottosegretari prima della direzione di giovedì prossimo.
    Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a margine della cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, avrebbero avuto uno scambio di vedute sul dossier. Nuovi contatti non si escludono nelle prossime ore.
    Proprio per le tensioni in atto e la “fame” di posti dei partiti, la “quota” tecnici potrebbe essere ridotta, magari solo all’Editoria e al Mef.
    Mentre, sull’onda del pressing delle forze politiche, il premier potrebbe dare il suo placet alla nomina di alcuni viceministri nella squadra dei sottosegretari. Ma il D-Day rischia di slittare a metà della prossima settimana. Anche il Cdm convocato per lunedì mattina, a meno di improvvise accelerazioni, non avrà sul tavolo la lista dei sottosegretari.
    C’è un dato, innanzitutto, ad aver complicato il quadro. Lega e FI, con l’espulsione dei senatori M5S che hanno votato contro Draghi, hanno la maggioranza a Palazzo Madama rispetto al Movimento, al Pd e a Leu. “Spiace per le decine di voti contrari a Draghi e le conseguenti espulsioni di parlamentari grillini. Ancora più responsabilità, impegno e passione sono richiesti alla Lega ed al centrodestra di governo, noi ci siamo”, sottolineano fonti leghiste. “Quando torneremo al Viminale ci saranno cambiamenti”, avverte non a caso Matteo Salvini da Catania, dove si trova per la quarta udienza preliminare del processo Gregoretti. E il nome che Salvini ha in mente per l’Interno è quello di un ritorno: Nicola Molteni.
    Tra i leghisti in corsa ci sono anche Claudio Durigon (Lavoro), Stefano Candiani (come alternativa a Molteni), Luca Coletto per la Salute e Massimo Bitonci per il Mef.
    Tra i Dem, intanto, sulla scia del caso dell’assenza delle donne tra i ministri, la tensione resta molto alta. Zingaretti convoca una direzione per giovedì dal titolo: “l’affermazione di un partito di donne e di uomini al centro di una nuova fase politica”. “Molto bene. Ovviamente fino a quella data nessuno preparerà liste di sottosegretari. Vero?”, attacca a stretto giro Chiara Gribaudo e dello stesso avviso è Titti Di Salvo, lei stessa membro della Direzione. Sul tavolo non c’è solo la questione dei sottosegretari ma anche la carica di vice segretario del Pd, dopo l’arrivo di Orlando a capo del dicastero del Lavoro.
    Anche Forza Italia, in queste ore, mostra un crescente dinamismo. A Palazzo Chigi, si apprende da fonti parlamentari, sarebbe stata mandata una lista di 20 nomi per i 7 posti sicuri che gli azzurri starebbero chiedendo. Tra i favoriti ecco Valentino Valentini per gli Esteri, Francesco Paolo Sisto per la Giustizia, Gilberto Pichetto Fratin per il Mef. In corsa anche Anna Grazia Calabria, Lucio Malan, Simone Baldelli, Stefania Prestigiacomo. Con un altra carica in ballo: quella di vicepresidente della Camera (al posto di Mara Carfagna), alla quale punta anche la Lega.
    Il M5S post-scissione perderà un paio di posti nel governo. Laura Castelli al Mef, Pier Paolo Sileri alla Salute e Mirella Liuzzi al Mise viaggiano verso la conferma. Stefano Buffagni è in direzione Ministero della Transizione ecologica, Gianluca Vacca alla Cultura, Luca Carabetta all’Innovazione e Gilda Sportiello (sponsorizzata dal vicecapogruppo Ricciardi) al Sud sono potenziali new entry.
    Anche tra i “piccoli” la tensione è alta. Cambiamo! ambisce a due posti, uno in più di Leu. +Europa guarda agli Esteri con Benedetto della Vedova e anche i renziani – tra i quotati Davide Faraone a Lucia Annibali – chiedono spazio.   

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    Pd: Gribaudo, direzione sulla parità convocata giovedì

    Mentre il premier Mario Draghi lavora a completare la squadra di governo continuano le prese di posizione nel Pd per chiedere un riequilibrio della rappresentanza femminile e, in generale, un dibattito sulla parità. “Il Pd – fa sapere Chiara Gribaudo – ha convocato la Direzione sulla parità per giovedì 25. Molto bene. Ovviamente fino a quella data nessuno preparerà liste di sottosegretari. Vero?”. 
    La Gribaudo oggi aveva fatto sapere che non avrebbe accettato una eventuale nomina al governo senza che prima fosse convocata la direzione. “Ha ragione Marisa Rodano: non ci sarà credibilità finché non avremo fatto un passaggio politico – aveva detto – per fare chiarezza e dimostrare coerenza. Non nego che sarei onorata e felice di mettermi a disposizione del Presidente Draghi per lavorare in maniera concreta e operativa, con le idee e le proposte sul lavoro che conoscete e che porto avanti da sempre. Ma non credo che avrei e che avremmo, come comunità politica, la credibilità di portarle avanti al governo se oggi non tenessimo la schiena dritta”. “Sì, comporta fatica seguire un percorso coerente. Ma non lo facciamo per attaccare qualcuno, non stiamo chiedendo congressi o teste da tagliare. Stiamo chiedendo un percorso che ci permetta di continuare a combattere le nostre battaglie. Perché abbandonando i principi del progetto democratico, quelle battaglie non le possiamo vincere”.
    “Quando il 16 febbraio – ha detto anche Titti Di Salvo – ho presentato insieme a molte altre donne del Pd la richiesta della direzione nazionale urgente con un odg assunto dalla Conferenza delle donne democratiche, l’abbiamo fatto convinte che di fronte alla sconfitta e all’errore dell’assenza di ministre Pd al governo si dovesse rispondere coinvolgendo tutto il Pd sulla necessità per il Pd e per il Paese della costruzione vera di un partito di donne e uomini”. “Non abbiamo scritto nell’odg che la direzione fosse convocata prima della nomina dei sottosegretari, pensavamo fosse sufficiente scrivere urgente”. 
     

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    M5S: Espulsi i 21 deputati che non hanno votato la fiducia. La lettera di espulsione: 'Violato voto base'

    Ventun deputati del M5S sono stati espulsi dal gruppo alla Camera. Si tratta sia dei deputati che ieri a Montecitorio hanno votato contro la fiducia al governo Draghi sia di quelli che si sono astenuti sia di quelli che non hanno risposto alla chiama, eccetto quelli che risultavano in missione. Lo apprende l’ANSA da fonti parlamentari.  L’espulsione è stata comunicata agli interessati dal capogruppo Davide Crippa. “Il fatto oltre a denotare il mancato rispetto delle decisioni assunte dagli iscritti con la votazione in rete e, conseguentemente, dagli organi del Movimento, pregiudica l’immagine e l’azione politica del nostro gruppo parlamentare”, ha scritto il capogruppo Davide Crippa. Al netto delle espulsioni di oggi, il gruppo M5S da oggi conta 168 deputati.
    “Come già avvenuto al Senato – aveva annunciato Vito Crimi su Fb – anche i portavoce del MoVimento 5 Stelle che nel voto di fiducia alla Camera si sono espressi diversamente dal gruppo parlamentare verranno espulsi. Chi ha scelto di votare diversamente ha scelto di chiamarsi fuori da questo gruppo, lasciando dei vuoti. Ora le fila vanno serrate, affinché l’azione del gruppo, della squadra, sia ancora efficace”. 
    “Oggi siamo qui, ancora una volta, senza tirarci indietro davanti alle difficoltà. Forse questo è il giorno di quiete che aspettavamo per iniziare a curare le ferite. Ed io farò del mio meglio nel dare il mio contributo. Ricordo che tanti colleghi che hanno votato in dissenso sono parte fondamentale del Movimento, oltre che amici fraterni e compagni di tante battaglie. Serve unità adesso, perché proprio in questo momento comincia la nostra più grande partita”, scrive su Fb Paola Taverna.
    “Il collegio dei probiviri si esprime all’unanimità dei propri membri su ogni provvedimento. Ritengo, quindi, opportuno sospendere in questo momento tutte le attività di ordinaria competenza e spettanza del collegio quali richiami, sospensioni ed espulsioni degli iscritti e portavoce del Movimento in attesa che vengano ricostituiti, secondo il mio punto di vista, in maniera completa nel pieno dello svolgimento delle funzioni, oltre che nel rispetto dei contrappesi associativi di tutti gli organi del M5S”, spiega la probivira Raffaella Andreola in un’intervista a LaCnews24 rilanciata anche sul suo profilo Fb.
     

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    G7: Per Draghi salute bene globale, le regole vanno condivise

    La salute va intesa come bene pubblico globale, che va regolato con principi trasparenti e regole condivise. E’ questo il ragionamento che il premier Mario Draghi ha affrontato nel corso del G7 straordinario convocato sulle risposte alla crisi pandemica e alle strategie per la ripresa. Il presidente del Consiglio, nel suo intervento, ha richiamato l’esigenza di riservare attenzione ai cambiamenti climatici e alle biodiversità, la cui tutela è essenziale per prevenire future pandemie. 
    IL G7 STANZIA 7,5 MILIARDI DI DOLLARI PER VACCINI ANTI-COVID
    L’Italia ha espresso grande sostegno all’ACT-Accelerator e sta lavorando ad un nuovo contributo economico all’Act-Accelarator (meccanismo all’interno delle Nazioni Unite per l’accelerazione della campagna vaccinale).
    In qualità di Presidenza del G20, l’Italia sta anche valutando la proposta avanzata mercoledì dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres per istituire una “Task Force di emergenza G20” volta a sviluppare un Piano vaccinale globale.
    La Salute sarà al centro dell’impegno internazionale italiano, come dimostra il prossimo Global Health Summit di Roma: un momento decisivo per la definizione di una strategia comune mondiale contro la pandemia. Quanto fatto finora da tutti i Paesi, ovvero mitigare le conseguenze immediate della crisi sociale con politiche espansive, deve essere integrato con un’efficace campagna vaccinale – necessaria per stabilizzare il trend sanitario ed evitare ulteriori mutazioni del virus.
    Per l’Italia l’accesso equo, universale e di massa ai vaccini è un imperativo non negoziabile: la salute è un bene comune globale, un principio ispiratore anche dell’agenda della Presidenza italiana G20. Mai come oggi, esercitare leadership significa essere solidali.
    C’è poi il capitolo della ripresa, in merito al quale, il ragionamento del governo italiano verte sul trasformare la crisi in opportunità: significa concentrare gli sforzi su una ricostruzione che, a livello globale, sia capace di prendersi cura del Pianeta ed intervenire laddove la faglia della diseguaglianza è più accentuata. L’attenzione alla sfida del climate change, infine, è un punto fermo cui è necessario rispondere in maniera decisa. A questo proposito, la COP 26 sul cambiamento climatico – che l’Italia organizza in partnership con il Regno Unito – e la Cop 15 (sulla biodiversità) saranno appuntamenti cruciali per testare la comune capacità di risposta.