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    Venezuela: Maduro, l'Ue riveda le sanzioni o niente dialogo

    (ANSA) – ROMA, 25 FEB – Il presidente della Repubblica del Venezuela, Nicolás Maduro, ha dichiarato ieri sera a Caracas che “se l’Unione europea non opererà una rettifica delle sanzioni imposte ai funzionari venezuelani, non vi sarà mai più una ripresa del dialogo” bilaterale riguardante la soluzione della crisi interna del Paese.    Alludendo, in un discorso rilanciato dalla tv statale Vtv, alla decisione da lui presa di dichiarare ‘persona non grata’ l’ambasciatrice comunitaria, Isabel Brilhante Pedrosa, Maduro ha ribadito che o l’Ue “rivede la sua decisione, o sarà impossibile in futuro riprendere il dialogo”.    Il Venezuela, ha proseguito, “ha la sua dignità e sa rispondere a qualsiasi aggressione, da qualunque parte essa provenga. Invece, ha proseguito, l’Ue “crede di essere la nuova potenza imperiale mondiale con un diritto di trattare i Paesi latinoamericani come sue colonie”.    Infine Maduro si è rammaricato della decisione di Bruxelles di imporre nuove sanzioni dopo che “già erano stati fatti passi importanti con un Paese europeo per ristabilire il dialogo”.    Noi, ha concluso senza fornire particolari, “stavamo cercando di dialogare con una Nazione europea per permettere un dialogo fra tutti i settori dell’opposizione e il chavismo. Ma, dopo questo, non si può fare più nulla”. (ANSA).   

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    Il governo non allenta le misure. Dpcm fino a Pasqua

    La variante inglese, a maggior diffusione, sarà presto prevalente. L’Rt si appresta a superare la soglia 1. Le terapie intensive in 5 regioni sono sopra la soglia critica del 30%. Con questi dati, “non ci sono le condizioni per allentare le misure di contrasto alla pandemia”.
    E il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 6 marzo, coprirà anche le vacanze di Pasqua, fino a martedì 6 aprile. E’ netto il ministro della Salute Roberto Speranza nel ribadire al Parlamento la linea della prudenza, in continuità col Conte 2.
    Mentre il leader della Lega Matteo Salvini continua a reclamare “un cambio di passo” e nella maggioranza si allargano le richieste di riaperture serali di ristoranti ed altre attività.
    Per una definizione del Dpcm si attendono i dati del monitoraggio settimanale del venerdì ed il premier Mario Draghi tesse la sua tela europea in vista del Consiglio straordinario di oggi e domani.
    I numeri delle ultime 24 ore indicano un nuovo balzo dei positivi: sono 16.424 contro i 13.314 del giorno precedente. Calano le vittime: 318 contro 356, mentre il tasso di positività sale al 4,8% (+0,4%) e i malati intubati sono 11 in più. Il Bresciano – ieri in ‘arancione rafforzato’ – oggi fa segnare il picco di contagi, con 901 casi. Altri Comuni entrano in zona rossa e l’Alto Adige estende fino al 14 marzo il lockdown duro.
    Speranza offre una prospettiva positiva: si vede “finalmente la luce in fondo al tunnel”. Il Covid, grazie alla progressione della campagna vaccinale, “può essere arginato”. Ma, avverte, “in questo ultimo miglio non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Non ci sono oggi le condizioni epidemiologiche per allentare le misure di contrasto”. Sottovalutare i rischi, dice il ministro, porterebbe ad “una nuova diffusione incontrollata del contagio, che metterebbe nuovamente in crisi i nostri ospedali e renderebbe più difficile la nostra campagna di vaccinazione”. Ecco perchè, osserva, “sarebbe un grave errore se all’improvviso, senza una chiara evidenza scientifica”, ci fosse un cedimento delle prescrizione adottate. La strada è invece quella di continuare a differenziare le misure sul pano regionale, agendo in modo proporzionale alla situazione di contagio di ciascun territorio: strategia che “ci ha permesso finora di non ricorrere ad altri lockdown generalizzati”.
    L’emergere delle varianti condizionerà la campagna vaccinale e dunque vanno tenute sotto controllo. Proprio negli ultimi giorni è stata segnalata, da parte di cinque Regioni la necessità di 25 zone rosse per contenere focolai. Si tratta, evidenzia Speranza, di “misure restrittive indispensabili”, pur nella consapevolezza che comporteranno sacrifici. In proposito il titolare della Salute ha assicurato che il Governo è impegnato a promuovere “congrui ristori” per le attività colpite. Ma la bussola nella scrittura del nuovo Dpcm sarà “il principio di tutela e salvaguardia del diritto fondamentale alla salute”, perché “non ci può essere vera crescita, senza sicurezza sanitaria”.
    In Gazzetta Ufficiale, intanto, è stato pubblicato il decreto legge che proroga il divieto di spostamenti tra le regioni fino al 27 marzo, consentendo comunque “il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”. Le faq – non aggiornate – presenti sul sito del Governo precisano che anche le seconde case rientrano in questa definizione. Ma le ordinanze regionali o locali che hanno istituito le zone rosse o ‘arancione rafforzato’, come nel Bresciano, vietano questi spostamenti e dunque vanno rispettate perchè più restrittive delle norme nazionali.

    Entra in vigore il nuovo decreto: spostamenti tra Regioni vietati fino al 27 marzo

    Oggi Speranza e la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini, si confronteranno con Regioni, Province e Comuni sulle nuove misure da adottare. Una riunione che arriva a poche ore dalla sentenza con cui la Consulta – accogliendo il ricorso del governo contro la legge anti Dcpm della Valle d’Aosta – ha stabilito che spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia.
    Dai territori comunque sale forte la richiesta di inserire nei provvedimenti anche i ristori per le attività economiche che vengono temporaneamente colpite dalle chiusure. L’apertura dei ristoranti a cena viene invocata dalla leader di FdI, Giorgia Meloni. Insiste sulla linea ‘aperturista’ Matteo Salvini: “credo che un ritorno alla vita e all’attività di categorie chiuse da troppo tempo – osserva – sia un’idea condivisa con il presidente Draghi. Salute e lavoro non sono su piani separati: a rischio due milioni di posti di lavoro. Ci rendiamo conto del problema?”. Nessuna marcia indietro del governatore dem dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ieri aveva appoggiato la posizione del leader leghista. “Quando il ministro Franceschini, che mi sembra faccia ancora parte del Pd – ricorda – ha proposto, quando potrà essere consentito, di riaprire non solo i musei, ma anche cinema e teatri, fa una proposta di buon senso”. Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, invita a riaprire i ristoranti la sera.   

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    Ecco la lista dei sottosegretari e viceministri

    Ecco la lista dei sottosegretari e dei viceministri approvati dal Consiglio dei ministri:
    Questa la squadra.
    Presidenza del Consiglio 
    • Deborah Bergamini, Simona Malpezzi (Rapporti con il Parlamento)
    • Dalila Nesci (Sud e coesione territoriale)
    • Assuntela Messina (Innovazione tecnologica e transizione digitale)
    • Vincenzo Amendola (Affari europei)
    • Giuseppe Moles (Informazione ed editoria)
    • Bruno Tabacci (Coordinamento della politica economica)
    • Franco Gabrielli (Sicurezza della Repubblica)
    Esteri e cooperazione internazionaleMarina Sereni – viceministroManlio Di Stefano,Benedetto Della Vedova
    InternoNicola Molteni,Ivan Scalfarotto,Carlo Sibilia
    GiustiziaAnna Macina,Francesco Paolo Sisto
    DifesaGiorgio Mulè,Stefania Pucciarelli
    EconomiaLaura Castelli – viceministroClaudio Durigon,Maria Cecilia GuerraAlessandra Sartore
    Sviluppo economicoGilberto Pichetto Fratin – viceministroAlessandra Todde – viceministroAnna Ascani
    Politiche agricole alimentari e forestaliFrancesco Battistoni,Gian Marco Centinaio
    Transizione ecologicaIlaria Fontana, Vannia Gava
    Infrastrutture e trasportiTeresa Bellanova – viceministroAlessandro Morelli – viceministroGiancarlo Cancelleri
    Lavoro e politiche socialiRossella Accoto,Tiziana Nisini
    IstruzioneBarbara Floridia,Rossano Sasso
    Beni e attività culturaliLucia Borgonzoni
    SalutePierpaolo Sileri,Andrea Costa.
    Sarà successivamente designato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport.

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    Al superpoliziotto Gabrielli la delega agli '007'

      Direttore del Sisde, capo della Protezione civile, capo della Polizia ed ora Autorità delegata ai Servizi. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ceduto in mani esperte il delicato settore dell’intelligence. Il suo predecessore Giuseppe Conte, aveva tenuto per sè la delega fin quasi alla fine della sua permanenza a Palazzo Chigi: l’ambasciatore Pietro Benassi, da lui indicato, è rimasto così in carica solo per pochi giorni.    Quella di Gabrielli – nato 61 anni fa a Viareggio – è una storia di incarichi importanti, in istituzioni diverse. Laureato in giurisprudenza, padre di tre figli, entra in polizia nel 1985. Due anni dopo passa alla Digos di Imperia e da lì inizia un percorso che lo porterà a coordinare le indagini che hanno consentito di fare luce sulle stragi mafiose della primavera-estate del 1993, fino ad arrivare all’arresto dei brigatisti responsabili degli omicidi di Massimo D’Antona, Marco Biagi e del sovrintendente della polizia Emanuele Petri, nel 2003.    Nel dicembre 2006 – Governo Prodi – viene nominato direttore del Sisde, che l’anno dopo diventerà Aisi. Il più giovane a dirigere il servizio segreto. Che lascia nel giugno del 2008. Il 6 aprile 2009 c’è il terremoto dell’Aquila: viene nominato prefetto del capoluogo abruzzese con il compito non solo di gestire il momento difficile dell’emergenza, ma anche di vigilare sulla regolarità degli appalti per evitare infiltrazioni criminali. Nell’aprile 2010 succede a Guido Bertolaso al vertice della Protezione civile: si occupa di terremoti, alluvioni, incendi, ma anche del ‘miracoloso recupero’ – come venne definito – della Costa Concordia.    Poi, nell’aprile 2015, il passaggio alla guida della prefettura di Roma e nell’aprile 2016 il sogno che diventa realtà: viene nominato capo della Polizia-Direttore generale della pubblica sicurezza.    Da capo della Polizia lavora con diversi ministri dell’Interno, anche con Matteo Salvini, con il qualche non sono mancate le polemiche dopo che però il leader leghista aveva lasciato il Viminale. Ora nel Governo Draghi guiderà da ‘tecnico’ di rango un settore che conosce molto bene.    

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    Il Cdm slitta alle 18, all'odg la nomina dei sottosegretari

    Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha dato il via libera alla lista dei sottosegretari del governo Draghi. Il Cdm che era stato convocato alle 17 era poi slittato alle ore 18 e l’ordine del giorno era stato integrato con la nomina dei sottosegretari.
    Al capo della Polizia Franco Gabrielli dovrebbe andare la delega ai Servizi segreti. Mentre nove sottosegretari sarebbero andati alla Lega che potrà occuparsi di temi fondamentali: tra gli altri Viminale, Scuola, Infrastrutture, Agricoltura. 
    Si è trattato sino all’ultimo momento sulla lista. E sono emerse tensioni su alcune caselle e in particolare i dubbi M5s sull’editoria, ma anche il nodo del ministero della Difesa al quale sarebbe stato assegnato un solo sottosegretario. Intanto iniziano a trapelare i primi nomi dei candidati che andranno a ricoprire i ruoli di sottogoverno. A Franco Grabrielli attuale capo della polizia andrebbe la delega ai Servizi. Mentre uno dei nodi ancora da sciogliere che avrebbe portato alla sospensione della riunione è la decisione sulla delega all’editoria, casella che andrebbe a Forza Italia con Giorgio Mulè ma sul nome ci sarebbero i dubbi del Movimento 5 stelle e non solo. Altro problema sarebbe la decisione di dare al ministero della Difesa guidato da Lorenzo Guerini un solo sottosegretario: dovrebbero salire a due. Per quanto riguarda le caselle da riempire, il Movimento Cinque Stelle avrebbe 11 sottosegretari: Giancarlo Cancelleri (Mit); Alessandra Todde (Mise); Manlio di Stefano (Esteri); Pierpaolo Sileri (Salute); Laura Castelli (Mef); Carlo Sibilia (Interno); Rossella Accoto (Lavoro); Dalila Nesci (Sud); Anna Macina (Giustizia); Barbara Floridia (Istruzione); Ilaria Fontana (transizione ecologica). A Pd e Forza Italia spetterebbero 6 posti. Per i Dem i candidati sarebbero: Enzo Amendola, Marima Sereni, Anna Ascani, Assuntela Messina, Simona Malpezzi, Alessandra Sartore, che potrebbe andare all’Economia. Gli azzurri in lista invece sarebbero: Giorgio Mulè, Deborah Bergamini, Francesco Paolo Sisto; Francesco Battistoni; Gilberto Pichetto Fratin. Ad esprimere soddisfazione è la Lega che fa sapere, tramite fonti del partito, di avere 9 sottosegretari. I nomi che fino ad ora circolano sono quelli di Barbara Saltamartini, Claudio Durigon, Claudio Borghi, Rossano Sasso, Massimo Bitonci e Tiziana Nisini. Ci sarebbe anche Gian Marco Centinaio all’Agricoltura ma il nome incontrerebbe qualche dubbio nel M5s. Per Iv dovrebbero tornare al governo Teresa Bellanova e Ivan Scalfarotto. Per Leu ci sarebbe Maria Cecila Guerra ed infine un sottosegretario dovrebbe andare anche a Cambiamo!.   

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    Zingaretti solidale con Barbara D'Urso,è caso web

    E’ subito caos sul web. Su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha difeso il “Live” della conduttrice Barbara D’Urso dopo che alcuni rumors circolati sui social parlano di chiusura in anticipo a fine marzo (notizia questa ultima che Mediaset interpellata non conferma: “non abbiamo informazioni in merito”). Zingaretti alla presentatrice (da tre edizioni) del talk show Mediaset Live non è la D’Urso ha scritto: “In un programma che tratta argomenti molto diversi tra loro – è il post del segretario del Pd indirizzato a @carmelitadurso – hai portato la voce della politica alle persone. Ce n’è bisogno!”.

    .@carmelitadurso in un programma che tratta argomenti molto diversi tra loro hai portato la voce della politica vicino alle persone. Ce n’è bisogno! #noneladurso
    — Nicola Zingaretti (@nzingaretti) February 24, 2021
        Da ricordare che il leader dem andò in collegamento al programma Mediaset a parlare di Covid e di crisi di governo, l’ultima volta il 17 gennaio scorso.    Dopo il post di Zingaretti centinaia i commenti: “Uno dei punti più bassi del centrosinistra”. Chi si sfoga con la solita battuta “Salvini, esci da questo corpo”. O “Gli hanno hackerato l’account?”. O Luca Bizzarri: «Alle volte, nell’uso dei social, rivaluto Carlo Calenda». Selvaggia Lucarelli in un lungo post su Facebook dopo tra l’altro scrive: “Della serie: la famiglia Berlusconi mi ridimensiona? Il Pd mi sostiene! E passo pure per epurata. E quel furbone di Zingaretti non capisce in che gioco si è infilato”.    Ma perché questo tweet del segretario oggi? Sul Live della D’Urso si affastellano indiscrezioni a rilanciarla per prima ieri il sito Dagospia: il talk potrebbe subire uno stop anticipato al 28 marzo. Al suo posto potrebbe arrivare Paolo Bonolis con Avanti un altro ma c’è anche chi ipotizza l’avvicendamento con Scherzi a parte.    A difendere la conduttrice scende in campo Imma Battaglia: «Il sessismo imperante di questo momento storico fa un’altra vittima illustre; stavolta tocca a Barbara d’Urso, la conduttrice del programma capace di influenzare e contaminare la politica usando il linguaggio del popolo!».    Sullo sfondo, il calo (reale o presunto) degli ascolti per la D’Urso. Vero è che sui motivi di una eventuale chiusura prima del tempo si rincorrono voci che Mediaset al momento non conferma né smentisce. L’unica ad aver commentato è stata la conduttrice stessa che nel corso della puntata di Pomeriggio Cinque ha dichiarato: “Quello che si legge sui social è importante, quello che si dice anche ma ci sono molti siti che spesso anche con cattiveria, raccontano le notizie a loro modo”.    Per poi aggiungere: “Si parla, si parla senza sapere come stanno realmente le cose”.   

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    Antonio Catricalà morto suicida. La Procura apre un'indagine

    Antonio Catricalà, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell’Antitrust, è stato trovato morto nella sua abitazione a Roma, nel quartiere Parioli.
    Catricalà, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo di pistola. Sul posto è presente la Polizia e la Scientifica. 
    Catricalà aveva 69 anni, dal 2017 era presidente del cda della società Aeroporti di Roma e nei giorni scorsi era stato nominato presidente dell’Igi, l’Istituto grandi infrastrutture.
    UN CIVIL SERVANT DAI MOLTI RUOLI – IL PROFILO

    La Procura di Roma ha avviato un fascicolo di indagine in relazione al suicidio dell’ex Garante dell’Antitrust. Il pm di turno Giovanni Battisti Bertolini si è recato in via Antonio Bertoloni nel quartiere Parioli.
    IL SUO ULTIMO ARTICOLO
    L’Aula del Senato ha rispettato un minuto di silenzio, su invito della presidente Elisabetta Casellati, in memoria di Antonio Catricalà.
    Casellati, al termine della commemorazione di Franco Marini, ha informato che “è venuto a mancare” l’ex sottosegretario, esprimendo “il cordoglio personale e dell’Assemblea” alla famiglia.
    Molti i messaggi di cordoglio alla famiglia dell’ex presidente dell’Antitrust. “Grande amico, grande servitore dello Stato, Antonio Catricalà lascia un incolmabile vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto e hanno avuto l’onore e il privilegio di lavorare con lui”, scrive su Facebook il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, aggiungendo che “è un dolore fortissimo”.
    “Siamo sgomenti, sconvolti e addolorati per la morte di Antonio Catricalà. Fine giurista, uomo di Stato che ha saputo rappresentare le Istituzioni con disciplina e onore. Mancherà profondamente alla comunità politica di Forza Italia, mancherà all’Italia. Alla famiglia le più sentite condoglianze”, scrive in una nota Giorgio Mule’, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

       

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    M5s, il Tribunale di Cagliari nomina un curatore

       Il Tribunale di Cagliari ha nominato un curatore speciale del Movimento Cinquestelle “rimasto privo di rappresentanza legale”. Il 17 febbraio scorso, infatti, gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno votato per la modifica dello statuto del M5s, introducendo un Comitato direttivo di cinque membri al posto del Capo politico, con tutte le funzioni di rappresentanza legale. La prima sezione civile ha deciso su istanza dalla consigliera regionale della Sardegna Carla Cuccu che il 27 gennaio scorso era stata espulsa dal Movimento con provvedimento firmato da Vito Crimi. Il curatore nominato dal Tribunale è l’avvocato del foro di Cagliari, Silvio Demurtas.    Nell’istanza per la nomina del curatore, firmata dagli avvocati Patrizio Rovelli e Lorenzo Borrè, si fa presente che “fino al 16 febbraio la rappresentanza legale del Movimento competeva all’organo Capo politico, senonché con delibera del 17 febbraio l’assemblea degli iscritti ha modificato lo statuto abolendo tale organo e sostituendolo con il Comitato direttivo”. Ma, “senza che si sia proceduto contestualmente alla nomina dei cinque componenti, né prevista una norma transitoria che prevedesse a quale organo affidare la rappresentanza legale”.    Insomma, si è verificata una vacatio dei poteri di legale rappresentanza, ha spiegato Carla Cuccu, che ha chiesto la nomina di un curatore speciale proprio per poter “correttamente instaurare il contenzioso giudiziario”.    Secondo Carla Cuccu, “ora il pm presso il Tribunale di Cagliari solleciterá i provvedimenti necessari per la costituzione della nuova rappresentanza e cioè l’elezione dei componenti del Comitato direttivo, votazioni che sembrano ancora in alto mare, anche per via del terremoto che ha colpito molti parlamentari del MoVimento”.