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    Pd, Zingaretti formalizza le dimissioni. Le Sardine: 'il Pd apra le sue porte'

    Nicola Zingaretti ha inviato formalmente oggi pomeriggio la lettera di dimissioni da segretario nazionale del Partito Democratico alla Presidente del partito Valentina Cuppi cui, da oggi, spetterà la gestione ordinaria del Partito fino all’Assemblea nazionale del 13 e 14 marzo. Lo rende noto l’ufficio stampa del Pd. 
    Intanto, le Sardine annunciano un presidio: “Domani andremo al Nazareno, non come sardine, ma come semplici cittadine, attivisti, militanti di altri partiti, lavoratrici, disoccupati, antifasciste, femministe, pensionati e disillusi. Le stesse persone che riempivano le piazze un anno fa”. E precisano. “Non ci andremo sfondando le porte ma chiedendo di aprirle – scrivono -. Se il PD non va al Paese, il Paese andrà al PD”. “Proporremo a Valentina Cuppi di portare il partito nel mare aperto del confronto, di aprire le porte delle sezioni, a partire dalla sede nazionale”.
    Riunione della Segreteria dem, ma senza Zingaretti, all’indomani della sua decisione di dimettersi contro lo stillicidio interno e dicendo di vergognarsi si parli solo di ‘poltrone e primarie’. ‘Ho fatto un passo di lato ma non scompaio, rispetterò le scelte dell’Assemblea sulla decisione’ delle dimissioni, ha spiegato Zingaretti stamattina, durante l’inaugurazione di un playground alla periferia di Roma. ‘Mi auguro che il mio gesto aiuti il PD a ritrovare la voglia di discutere anche con idee diverse ma con più rispetto e efficacia”, ha aggiunto. 
    “Salvini stia tranquillo, il governo Draghi è forte e solido, andrà avanti e troverà il Pd al 1000 per 1000 per portare avanti il programma”, ha sottolineato. “Io ce l’ho messa tutta ma non c’è l’ho fatta a cambiare questo clima. Ho fatto un passo di lato, non scompaio”.
    NARDELLA A TAGADA’

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    Morto l'ex sindaco di Milano Carlo Tognoli, aveva 82 anni

    L’ex sindaco di Milano e due volte ministro Carlo Tognoli è morto questa mattina nel capoluogo lombardo. Lo annuncia Bobo Craxi: “Carlo Tognoli, un pezzo della storia milanese, della Storia Socialista e anche della nostra vita che se ne va. Un grande dolore”, ha scritto su Twitter. 
    Tognoli aveva 82 anni e a novembre era stato colpito dal covid, mentre si trovava ricoverato all’ospedale Gaetano Pini per la frattura del femore. Da sempre iscritto al Psi, Tognoli è stato sindaco di Milano per 10 anni, dal 1976 al 1986, per poi diventare prima europarlamentare e poi deputato. E’ stato poi ministro per i Problemi delle Aree Urbane del Turismo e dello Spettacolo fino al 1992, per poi lasciare ogni carica politica.   

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    Papa: tacciano le armi in Iraq e ovunque, basta violenze

    “Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque! Cessino gli interessi di parte, quegli interessi esterni che si disinteressano della popolazione locale. Si dia voce ai costruttori, agli artigiani della pace! Ai piccoli, ai poveri, alla gente semplice, che vuole vivere, lavorare, pregare in pace. Basta violenze, estremismi, fazioni, intolleranze!”. E’ il forte appello lanciato dal Papa nel suo primo discorso in Iraq, al governo, al corpo diplomatico e alle autorità civili.
    Francesco, primo Pontefice nella storia a visitare l’Iraq, è arrivato oggi a Baghdad, dopo essere decollato  stamattina alle 7.45 con un Airbus A330, dall’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma. “Questo è un viaggio emblematico, un dovere verso una terra martoriata da molti anni”, aveva detto il Pontefice salutando i giornalisti sull’aereo.
    Ee è una Baghdad blindata quella che ha accolto il Pontefice. Le strade sono costellate da militari e polizia, anche con mezzi blindati. Sorvolano il cielo alcuni elicotteri militari. Subito fuori dall’aeroporto si sono comunque viste piccole folle di persone con bandierine irachene e vaticane e cartelli di ‘benvenuto’ per Papa Francesco. Il resto della città invece è praticamente vuoto, quasi tutti i negozi sono chiusi e non ci sono persone nelle strade. L’Iraq in questi giorni è in lockdown a causa della pandemia.
    Dall’aeroporto al Palazzo presidenziale, il Papa si è spostato con un’auto blindata, “una Bmw 750, un’auto di sicurezza speciale a prova anti-proiettile”. Lo riferiscono fonti della sicurezza irachena. E’ forse la prima volta che in un viaggio internazionale il Papa accetta di salire su un’auto blindata, che comunque è sempre stata messa a disposizione dai Paesi che lo hanno ospitato nelle sue visite. 
    Durante i quattro giorni di soggiorno in Iraq, saranno sette in totale i discorsi pronunciati da Bergoglio. Il suo rientro in Italia è previsto per lunedì 8 marzo, in tarda mattinata, all’aeroporto militare di Roma Ciampino.  
    Il viaggio del Papa in Iraq è un segno di continuità dopo quello negli Emirati Arabi Uniti ed è un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana. È quanto sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio al papa che in queste ore è in volo verso Baghdad per il suo 33mo viaggio apostolico. “Desidero far pervenire a Vostra Santità – spiega il capo dello Stato – un sentito ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui, dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia, si accinge a partire per il tanto desiderato Viaggio Apostolico in Iraq”. “Realizzando un proposito che San Giovanni Paolo II non poté attuare, la Sua presenza in Iraq rappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell’intera regione una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine. La missione di Vostra Santità assume, inoltre, una particolare valenza quale segno di continuità dopo il Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti, compiendo un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana”. “Giungano quindi a Vostra Santità i più fervidi auguri per questa impegnativa missione – conclude Mattarella -, unitamente alle espressioni del profondo affetto del popolo italiano e della mia personale considerazione”.

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    Esercito: 106 anni Brigata Sassari, festa sul treno storico

    (ANSA) – CAGLIARI, 05 MAR – In occasione del 106/o anniversario della costituzione della Brigata Sassari (marzo 1915), l’azienda di traporto pubblico extraurbano regionale, che gestisce anche le ferrovie a scartamento ridotto della Sardegna, e il Comune di Mandas hanno organizzato un viaggio speciale a bordo di un treno celebrativo.    La partenza è prevista sabato 6 marzo dalla Stazione San Gottardo a Monserrato (Cagliari) con a bordo i vertici militari della Brigata Sassari, tra i quali il Comandante del 151/o Reggimento Fanteria, Colonnello Marco Granari e i fanti con la divisa storica della Grande Guerra.    Il treno farà sosta a Dolianova e Senorbì dove saranno accolti a bordo i sindaci Ivan Piras e Alessandro Pireddu in fascia tricolore mentre alle12.40, all’arrivo alla stazione di Mandas e alla presenza del generale Andrea Di Stasio, del sindaco di Mandas Umberto Oppus e dell’amministratore unico di Aarst Roberto Neroni, si terrà la cerimonia di presentazione del busto raffigurante lo scrittore inglese David Herbert Lawrence che viaggiò sulla stessa tratta 100 anni fa.    Il Trenino Verde della Sardegna, con un convoglio speciale in onore della Brigata, sarà composto da un locomotore, due carrozze d’epoca del 1913 e un carro-bagagliaio perfettamente operativi; mezzi recuperati delle maestranze di Arst.    “Questo evento speciale è una ulteriore conferma del particolare attaccamento di Arst a quel periodo storico e – fa sapere l’azienda – alla Brigata Sassari, alla quale ha già destinato la più antica Stazione ferroviaria di Tempio Pausania come Museo storico della stessa Brigata Sassari”. La stessa stazione di Tempio, con il Trenino Verde, è stato il Luogo del cuore FAI più votato in Sardegna, al termine del decimo censimento nazionale, classificandosi al 24/o posto. (ANSA).   

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    Vaccini: Meloni, Italia può trattare con Sputnik, si sbrighi

    “Speranza si assuma la responsabilità di dirci entro i prossimi giorni quali sono i vaccini sicuri da utilizzare e poi tratti con le case farmaceutiche per avere nuove dosi di vaccini. Speranza e il governo italiano possono a oggi, in base ad evidenze scientifiche, derogare alla burocrazia e procedere. Si può fare in sicurezza, velocemente, e a norma di legge”. Lo dice la leader di Fdi Giorgia Meloni.”La possibilità di assicurarsi nuove dosi passa per i vaccini che non sono oggetto di trattative con l’Ue. Io non so se lo Sputnik è sicuro o meno, ma il governo italiano questi dati ce li ha e può decidere di derogare alla burocrazia”.     

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    Pd, Zingaretti lascia: 'Basta stillicidio, mi dimetto da segretario'

    Con un “coup de theatre”, che ha colto di sorpresa tutti i dirigenti del Pd, Nicola Zingaretti ha annunciato le dimissioni da segretario del Partito, decisione che dovrà essere ratificata dall’Assemblea nazionale Dem già convocata per il 13 e 14 marzo. Dopo un primo momento di silenzio, dal partito si è levato un coro di inviti a ripensarci e ritirare le dimissioni: non solo dalla maggioranza ma anche da esponenti della minoranza Pd, da Guerini a Delrio. Ma secondo i fedelissimi il governatore non avrebbe ad ora intenzione di tornare indietro rispetto a una scelta meditata.

    L’Assemblea del 13 era nata per trovare una mediazione tra quanti sostengono il segretario e quanti, sia tra le minoranze che tra la maggioranza, chiedevano un congresso. Ora potrebbe diventare molto combattuta, con un vincitore e uno sconfitto, con rischi per la tenuta del Partito e del governo. A metà pomeriggio, sul profilo Facebook di Zingaretti, è apparso un lungo post in cui il segretario attaccava la posizione delle minoranze di Base Riformista (l’area di Guerini e Lotti) e dei Giovani Turchi (quella di Orfini), granitici sulla richiesta del congresso, descrivendole come interessate solo a “poltrone e primarie” proprio mentre “in Italia sta esplodendo la terza ondata” della pandemia. Altro rimprovero viene poi rivolto per la mancanza di ” franchezza, collaborazione e solidarietà”.
    “Mi ha colpito – ha scandito Zingaretti – il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto”. Poi l’annuncio del passo indietro: “Visto che il bersaglio sono io, per amore dell’Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili”.
    Le dimissioni sono state talmente inaspettate che le prime reazioni sono arrivate dagli altri partiti, a cominciare dal M5s di Luigi Di Maio e Rocco Crimi, fino alla Lega di Matteo Salvini, che hanno espresso il timore che la mossa possa terremotare il governo. Anche nl’ex premier Giuseppe Conte si dice dispiaciuto del passo indietro di colui che definisce “un leader salido e leale”. Dopo le prime fasi di sgomento, nel Pd sono emerse due posizioni: la prima muscolare, che ha chiesto che l’Assemblea respinga le dimissioni di Zingaretti, così da sconfiggere le minoranze interne (così Virginio Merola, Francesco Boccia, Giuseppe Provenzano, Monica Cirinnà, Enrico Rossi, ecc); la seconda timorosa di ripercussioni sulla tenuta del Partito e del governo che ha chiesto allo stesso Zingaretti di ritirare le dimissioni.
    Tra questi ultimi i ministri Dario Franceschini e Andrea Orlando, che sostengono il segretario all’interno del Partito, e il titolare della Difesa, Lorenzo Guerini, leader di Base Riformista; e con loro il capogruppo alla Camera Graziano Delrio e ancora, tra i tanti, Debora Serracchiani, Marina Sereni, Andrea De Maria, Matteo Mauri, Anna Rossomando. Il loro auspicio è di trovare un’intesa all’Assemblea per decidere insieme un percorso che porti a un congresso tematico in autunno, senza rimettere in discussione la guida del Partito. Un passaggio questo necessario come hanno spiegato lo “zingarettiano” Marco Paciotti e Antonio Misiani, dell’area di Orlando: il primo ha sottolineato che vanno “sciolti i nodi politici” all’interno del partito, e il secondo ha insistito su un “vero e proprio percorso costituente” che ridefinisca l’identità del Pd e la sua proposta per il Paese. Una Costituente che anche Giorgio Tonini ha rilanciato. Il resto di Area Riformista resta contrariata nel timore che la mossa del segretario possa bloccare il congresso e anche la riflessione sulla identità del Pd. La domanda che ha rimbalzato in Transatlantico e nelle chat è se Zingaretti sia o meno disposto a ritirare le dimissioni, evitando il redde rationem con le minoranze. Al di là dell’amarezza sul piano personale, anche i più vicini al segretario non si sbilanciano: “La decisione di Nicola Zingaretti mi addolora – ha detto Goffredo Bettini -. Ne comprendo le ragioni. Spero ci sia lo spazio per un ripensamento. Il Pd ha bisogno della sua onestà, passione e intelligenza politica”.

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    Cdm nomina Lamberto Giannini nuovo capo della Polizia

     Il Consiglio dei ministri ha nominato Lamberto Giannini nuovo capo della Polizia. 
    “Mi congratulo con il prefetto Lamberto Giannini che da oggi è il nuovo capo della Polizia – direttore generale della Pubblica sicurezza”. Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. La nomina, ha aggiunto,”è stata deliberata dal cdm su proposta del ministro dell’Interno in virtù di un curriculum di eccellenza e di un apprezzamento sulle qualità personali e professionali condiviso a tutti i livelli istituzionali, che la rendono ancor di più solida garanzia per cittadini e forze di polizia”.
    Il leader della Lega Matteo Salvini ha inviato un messaggio di complimenti e di buon lavoro al nuovo capo della Polizia, prefetto Lamberto Giannini.
    Giannini, nato a Roma il 29 gennaio 1964, dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma, è entrato nei ruoli della Polizia di Stato nel 1989 frequentando il 74° corso per Vice-Commissari presso l’Istituto Superiore di Polizia. Per oltre 25 anni ha operato come investigatore nel mondo dell’antiterrorismo, guidando, in ordine di tempo, la Digos della Questura di Roma, il Servizio Centrale Antiterrorismo e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, della quale è stato direttore dal 1 ottobre 2016 al 23 dicembre 2020. Dal 2 gennaio 2021 ricopriva l’incarico di capo della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.Come Capo della Polizia succede al Prefetto Franco Gabrielli con il quale ha lavorato, per molti anni, spalla a spalla durante importanti indagini contro il terrorismo interno ed internazionale.Tra le più importanti operazioni portate a termine dal prefetto Giannini ricordiamo:  gli arresti dei terroristi appartenenti al gruppo della Nuove Brigate Rosse e che, tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, con gli omicidi D’Antona, e Biagi e del poliziotto Emanuele Petri, avevano ripreso la lotta armata in Italia riportando alla mente i sanguinari anni di piombo;  lo smantellamento di una cellula neo-brigatista che aveva posto in essere un grave attentato dinamitardo contro militari italiani ed aveva in animo di effettuare un attacco contro il vertice G8 in programma alla Maddalena; l’arresto nel 2005 a Roma di uno dei terroristi che, nel luglio di quell’anno, aveva tentato di farsi esplodere, insieme ad altri complici, nella metropolitana di Londra.   

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    Voto amministrative tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Il Cdm approva il decreto

    Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato il decreto legge che rinvia le elezioni amministrative e suppletive a una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre
    Sul tavolo del governo il rinvio a dopo l’estate di tutte le elezioni amministrative previste da qui a fine giugno: le Regionali in Calabria dell’11 aprile, le suppletive a Siena, le amministrative che si terranno in circa 1200 Comuni. Tra i quali metropoli come Roma, Milano, Napoli, Torino.
    Si terranno tra il 15 settembre e il 15 ottobre le elezioni amministrative previste nel 2021. È quanto prevede la bozza del decreto legge sul differimento delle elezioni, che sarà in Cdm ed è ancora suscettibile di modifiche. Il testo riguarda le Comunali (tra cui Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino), le suppletive per la Camera a Siena e le Regionali, già indette in Calabria. Il decreto dispone il rinvio a causa “del permanere del quadro epidemiologico da Covid-19 diffusamente grave su tutto il territorio nazionale e dell’evolversi di significative varianti del virus che presentano carattere ulteriormente diffusivo del contagio”. Per l’anno 2021, limitatamente alle elezioni Comunali e circoscrizionali il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste e candidature è ridotto ad un terzo. Lo prevede la bozza del decreto sul differimento delle consultazioni elettorali che sarà all’esame del Cdm nel pomeriggio.