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    Draghi: 'Stretta necessaria, ma azione a sostegno delle famiglie'

    Visita del premier Mario Draghi al centro vaccinale di Fiumicino, situato nei pressi dell’aeroporto Leonardo da Vinci. Poco prima del presidente del Consiglio al centro sono arrivati il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
    “Questa è la mia prima visita in un sito vaccinale, è stata una visita breve ma veramente bella. Questi ragazzi che lavorano come volontari o in forma permanente hanno reso questo che è un luogo medico un luogo di speranza, entrando qui si capisce che ne usciremo”, ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al centro vaccinale di Fiumicino.
    “A più di un anno dall’inizio dell’emergenza purtroppo c’è una nuova ondata di contagi: nell’ultima settimana più di 150mila infezioni contro le 131mila della settimana precedente, un incremento di ricoverati quasi di 5000 persone, della terapia intensiva di seicento unità. Questi numeri impongono massima cautela” per “limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie”. 
    “Qualche giorno fa ho ringraziato gli italiani per la loro infinita pazienza. Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti. Sono necessarie per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti. Ma, a queste misure, si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia”, ha aggiunto Draghi.
    L’INTERVENTO DI DRAGHI
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    “Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting.”  
    “Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi – ha detto Draghi -. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino.”  “L”Ema sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo”, spiega.
    “Qualunque sia la decisione finale dell’Ema, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità. Ad oggi, si vedono già i primi risultati di questa accelerazione”, ha detto il premier Mario Draghi.
    “Di oggi è la conclusione del primo contratto tra un’azienda italiana e un’azienda titolare di un brevetto. Continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia”. 
    Sui vaccini, “ad oggi, si vedono già i primi risultati di un’accelerazione. Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L’obiettivo è triplicarlo presto. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi – ha aggiunto il premier -, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson”. 
    “Il decreto che comprende tutte le altre misure di sostegno all’economia è previsto per la settimana prossima. Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati”. 
    I 32 miliardi saranno impegnati nel decreto Sostegni “ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio”, ha spiegato il presidente del Consiglio nel suo intervento nel corso della visita all’hub vaccinale di Fiumicino.
    “L’Italia ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie – ha detto Draghi -. Abbiamo proceduto a vaccinare nelle Rsa, dove vivono i nostri concittadini più fragili. Infine, abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico. Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute. A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica. È un modo di mostrarci una comunità solidale”.
    “Il nostro obiettivo, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all’emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni. Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati”.  
    “L’Unione europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati. In queste settimane abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende in ritardo con le consegne. Seguiteremo a farlo, per difendere la salute degli italiani”, ha detto ancora Draghi.
    “Le misure previste nel decreto legge” Sostegni “sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente – ha sottolineato il premier -. Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i “nuovi poveri”, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite Iva che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali”. 
    E poi ancora: “Fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini. Pensiamo solo che con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare”. 
    “Vorrei ringraziarla veramente con tutto il cuore, questa visita è un prezioso gesto di attenzione e riconoscimento verso tutto il personale impegnato in questa campagna. Posso dirlo da osservatore, ce la stanno mettendo tutta e meritano un grande ringraziamento da parte di tutti noi. Da qui lanciamo un messaggio di speranza e fiducia, ce la faremo”, ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti rivolgendosi al premier Mario Draghi nel centro vaccinale di Fiumicino.

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    Esame avvocati, ecco tutte le novità

    Doppio orale al posto degli scritti, e al centro del primo esame un caso pratico in materia di diritto civile o penale o amministrativo. E a giudicare i 26mila candidati per la prima volta ci saranno anche ricercatori e magistrati con le stellette. Sono alcune delle novità dell’abilitazione 2021 alla professione forense, introdotte con il decreto approvato dal Consiglio dei ministri.
    PRIMO ORALE Per ogni quesito, saranno preparate tre buste numerate e sigillate e il candidato -che sarà presente nella sede d’esame assieme al segretario, mentre la commissione sarà collegata da remoto- ne dovrà scegliere una. Al centro una questione di carattere pratico-applicativo, per valutare la capacità di inquadrare problemi giuridici e di argomentarne la soluzione: il candidato dovrà quindi individuare i nodi problematici, le disposizioni applicabili, sostanziali e processuali, i principi rilevanti e gli eventuali orientamenti giurisprudenziali pertinenti.Il primo orale durerà un’ora dalla dettatura del quesito e nella prima mezzora sarà possibile consultare i codici, anche annotati con la giurisprudenza e prendere appunti. I quesiti sono predisposti dalla commissione esaminatrice sulla base di linee-guida predisposte a livello centrale per assicurarne l’uniformità. Dopo ogni discussione, la sottocommissione (con 3 componenti invece dei tradizionali 5)si ritirerà in camera di consiglio e comunicherà l’esito della prova al candidato.E’ ammesso alla seconda prova orale solo chi ottiene un punteggio di almeno 18 punti.
    SECONDO ORALE si terrà a non meno di 30 giorni di distanza dal primo. Durata prevista, tra 45 e 60 minuti per ogni candidato, che sosterrà l’esame davanti alla sottocommissione del distretto della propria Corte d’Appello.Cinque le materie (una tra diritto civile e diritto penale; una tra diritto processuale civile e diritto processuale penale; tre, tra diritto costituzionale, amministrativo, tributario, commerciale, diritto del lavoro, diritto dell’Unione europea, diritto internazionale privato, diritto ecclesiastico), oltre a ordinamento forense e diritti e doveri degli avvocati. Tra le materie scelte dal candidato, devono essere compresi il diritto civile e il diritto penale – obbligatori nelle prove scritte – se non già scelti per la prima prova orale.Viene giudicato idoneo il candidato che nella seconda prova orale ottiene un punteggio complessivo non inferiore a 108 punti e un punteggio non inferiore a 18 punti in almeno cinque materie.
    POSITIVITA’ O QUARANTENA AL COVID-19 In questi casi o in quelli di isolamento fiduciario, il candidato potrà chiedere una nuova data per lo svolgimento della prova, che si dovrà comunque tenere entro dieci giorni dalla fine dell’impedimento.   

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    L'intervento di Draghi IL TESTO

    Intervento del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al centro vaccinale dell’Aeroporto di Fiumicino.
    Buonasera a tutti. Voglio prima di tutto ringraziare la Croce Rossa Italiana, Aeroporti di Roma, la regione Lazio e l’Istituto Lazzaro Spallanzani che hanno contribuito ad allestire questo centro vaccinale. Un grazie anche all’Ing. Rita Adelfio e al Dott. Valerio Mogini, che mi hanno accompagnato durante la visita. A voi, come a tutti i medici, gli infermieri e i volontari che lavorano instancabilmente in tutti i presidi sanitari d’Italia, va la più profonda riconoscenza mia e di tutto il Paese. A più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ci troviamo purtroppo davanti a una nuova ondata di contagi. Nell’ultima settimana, si sono registrate 150.175 nuove infezioni, a fronte delle 130.816 della settimana precedente – un aumento di quasi il 15%. In queste due settimane, l’incremento dei ricoverati positivi al virus è stato di quasi 5.000 persone, e il numero di pazienti in terapia intensiva è cresciuto di oltre 650 unità. Questi dati ci impongono la massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie.
    Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo, e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi. Sulla base dell’evidenza scientifica, il governo ha adottato oggi misure restrittive che abbiamo giudicato adeguate e proporzionate. Lo abbiamo fatto con un decreto legge, che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto nella discussione. Le nostre scelte sono state condivise più volte nella Conferenza Stato-Regioni, nello spirito di massima collaborazione tra i diversi livelli dell’amministrazione. L’ultima riunione è avvenuta questa mattina, subito prima del Consiglio dei Ministri. Qualche giorno fa ho ringraziato gli italiani per la loro infinita pazienza. Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti. Sono necessarie per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti. Ma, a queste misure, si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting. Il decreto che comprende tutte le altre misure di sostegno all’economia è previsto per la settimana prossima. Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati. Ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio. Le misure previste nel decreto legge sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente.
    Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i “nuovi poveri”, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite IVA che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali. L’altro impegno che ho preso con i cittadini è quello di dare nuovo vigore alla campagna vaccinale. Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’AIFA, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Agenzia Europea per i Medicinali sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo.
    Qualunque sia la decisione finale dell’EMA, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità. Ad oggi, si vedono già i primi risultati di questa accelerazione. Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L’obbiettivo è triplicarlo presto. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson. Inoltre, di oggi è la conclusione del primo contratto tra un’azienda italiana e un’azienda titolare di un brevetto. Continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia. L’Unione Europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati. In queste settimane abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende in ritardo con le consegne. Seguiteremo a farlo, per difendere la salute degli italiani. Il nostro obbiettivo, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all’emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni. Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati. Per questo cambio di passo, avremo bisogno dell’aiuto di molti.
    Penso prima di tutto ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Opereranno nel pieno rispetto dei protocolli medici, per garantire somministrazioni rapide e sicure. Il loro contributo è centrale per il successo di questa campagna, come lo è già stato in tutte le altre fasi della pandemia, ma fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini. Pensiamo solo che con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare. Collaborazione decisiva è anche quella con le regioni. Lo Stato, attraverso il Commissario straordinario e la Protezione Civile, si farà carico di intervenire in tutte le situazioni di difficoltà. Il principio è quello della sussidiarietà, nel rispetto delle prerogative che la Costituzione assegna a ogni livello dell’amministrazione pubblica. L’Italia ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie, che deve poter operare in sicurezza, nell’interesse di tutti. Abbiamo poi proceduto a vaccinare nelle Residenza Sanitarie Assistenziali, dove vivono i nostri concittadini più fragili. Infine, abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico. Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute. A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica. È un modo di mostrarci una comunità solidale, proteggendo chi più ha da temere per gli effetti della pandemia. Pur consapevole delle difficoltà, oggi voglio darvi un messaggio di fiducia e forza. Questo governo vi accompagnerà con la stessa intensità mostrata nel suo primo mese di lavoro.

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    Minacce a industriali: due indagati

    (ANSA) – MILANO, 12 MAR – Due esponenti dell’estrema sinistra di Bergamo sono indagati nell’inchiesta della Procura di Brescia sulle buste con proiettili e minacce a firma Nuclei proletari lombardi indirizzate la scorsa estate al presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, al presidente di Confindustria Brescia, Stefano Scaglia, e per la bomba carta inviata a settembre al presidente di Confindustria Brescia, Giuseppe Pasini, per le presunte pressioni per evitare la zona rossa a Nembro e Alzano. Si tratta di una donna di 65 anni che fa parte della segreteria provinciale del Prc e di un uomo di 64, entrambi condannati nel vecchio processo di Prima Linea.    Ieri – riportano l’Eco di Bergamo e il Giornale di Brescia – la Digos di Bergamo su disposizione dei pm della Dda Bresciana Silvio Bonfigli e Katy Bressanelli hanno eseguito perquisizioni nelle case di entrambi sequestrando pc, telefonini e casa della donna anche tre etti di marijuana. Entrambi sono stati portati in questura per il prelievo salivare, in modo da accertare se sono loro le tracce di dna trovate sulle buste, a causa delle quali gli esponenti di Confindustria sono finiti sotto scorta.    I due, che hanno partecipato ad alcune manifestazioni del Comitato popolare verità e giustizia per le vittime del Covid (comitato diverso e più a sinistra rispetto a Noi denunceremo) sono indagati per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico e minacce aggravate.    “Non sapevo di quelle lettere anonime, non avevo letto la notizia sui giornali – ha riferito la donna all’Eco di Bergamo -. Sono serenissima, le pare che una donna di 65 anni possa fare una cosa del genere? La polizia avrà voluto vedere il personaggio che potevo essere 40 anni fa. Ma dopo la condanna al processone non ho preso nemmeno una multa”. Rifondazione si dice certa dell’estraneità di entrambi. (ANSA).   

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    Dimissioni e sfiducia, decade sindaco di Spoleto

    (ANSA) – SPOLETO (PERUGIA), 11 MAR – Prima le dimissioni poi la sfiducia approvata dal Consiglio comunale: Umberto de Augustinis è decaduto da sindaco di Spoleto dove ha guidato una Giunta di centro-destra. Espressione della lista civica Laboratorio Spoleto, è stato sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.    Dopo le dimissioni presentate dal sindaco nel corso della seduta odierna del Consiglio è stato respinto a maggioranza il possibile rinvio della discussione a venerdì. I consiglieri comunali hanno quindi approvato la mozione di sfiducia con 15 voti favorevoli e un astenuto.    Il Comune spiega che l’esito della votazione comporta “l’immediata decadenza del sindaco e della Giunta e la nomina, in via provvisoria, del commissario”.    Come previsto dall’art. 141 del Testo unico degli enti locali con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno, verrà ora sciolto il Consiglio comunale.    Con lo stesso decreto sarà nominato in via definitiva il commissario cui sono attribuiti tutti i poteri spettanti al Consiglio, alla Giunta e al sindaco in attesa del primo turno utile per le elezioni. (ANSA).   

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    Lazio: Crimi, c'è ok di Grillo, voto iscritti appena possibile

    “Nei momenti più importanti della nostra evoluzione, sono sempre stati gli iscritti a determinare le scelte del MoVimento” e “le votazioni sostenute fin qui ci hanno sempre conferito un mandato chiaro: esserci, partecipare, incidere, lavorare non per il bene del MoVimento, ma per il bene dei cittadini, anche sostenendo alleanze con altre forze politiche”. Così Vito Crimi in un post del M5s. “Acquisito il parere favorevole del nostro Garante Beppe Grillo, ho approvato la proposta di partecipazione del MoVimento 5 Stelle al governo della Regione Lazio.Tale scelta sarà anche sottoposta al voto degli iscritti non appena sarà possibile”.”Anche nel Lazio inizia il cammino verso la transizione ecologica”. “In ogni scelta che ha compiuto, il MoVimento 5 Stelle ha sempre messo i temi, gli obiettivi e gli interessi dei cittadini davanti a tutto” e “ora ci apprestiamo a compiere un altro importante passo: contribuire al governo della Regione Lazio, con l’obiettivo di realizzare un programma condiviso, frutto della convergenza di proposte e idee maturata in questi anni”. Questa scelta “arriva a seguito del percorso comune che il MoVimento ha condiviso in questi anni con la giunta del presidente Zingaretti” su temi specifici.     

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    Pd: Letta arrivato a Roma: 'Domani sciolgo la riserva'. Zingaretti, soluzione più forte per rilancio sfida

    “Ora sono convinto che la soluzione più forte ed autorevole per prendere il testimone della Segreteria sia Enrico Letta. La sua forza e autorevolezza sono la migliore garanzia per un rilancio della nostra sfida di grande partito popolare, vicino alle persone e non alle polemiche. Promotore di un progetto per l’Italia e l’Europa e baricentro di qualsiasi alternativa alle destre. Tutto il sistema politico italiano sta ridefinendosi. Il Pd con Letta definirà un suo profilo adeguato e competitivo”. Così Nicola Zingaretti su fb.”Domani sciolgo la riserva’. Lo ha detto Enrico Letta appena arrivato a Roma. L’ex premier, chiamato a scogliere la riserva sulla candidatura alla segreteria del Pd, è sbarcato all’aeroporto di Fiumicino alle 14.30con un volo di linea Alitalia da Parigi.
    Venerdì a mezzogiorno, dunque, il Pd potrebbe avere il suo nuovo segretario, che l’Assemblea nazionale di domenica sancirebbe con un voto quasi unanime. Letta ha infatti annunciato che entro 48 ore scioglierà la riserva sulle richieste di candidarsi alla guida del Pd.
    Il nodo che ha spinto l’ex premier ad attendere è costituito dall’ampiezza della base che lo sosterrà all’Assemblea, visto che a questo appuntamento intende presentarsi non come semplice traghettatore verso un “congresso conta” da tenersi entro pochi mesi, bensì come segretario a tutti gli effetti, senza limiti temporali al suo mandato se non quelli dello statuto, che si impegna ad aprire una fase costituente per il Partito per il suo rinnovamento. “Sono grato per la quantità di messaggi di incoraggiamento che sto ricevendo – ha scritto su Twitter Letta – Ho il Pd nel cuore e queste sollecitazioni toccano le corde più profonde. Ma questa inattesa accelerazione mi prende davvero alla sprovvista; avrò bisogno di 48ore per riflettere bene. E poi decidere”.
    In effetti appena domenica, sempre sui social, lo stesso Letta aveva escluso un suo ritorno in campo. Ma Dario Franceschini e Nicola Zingaretti sembrano i più decisi a sostenere il suo arrivo. L’argomento usato è che il suo nome sarebbe stato quello più unitario, quello con più possibilità di tirar fuori il Pd dalla “palude” in cui è finito. Se il primo ha optato per la riservatezza, il secondo ha fatto capire il proprio orientamento attraverso le dichiarazioni di alcuni dirigenti a lui vicini che hanno incoraggiato Letta a sciogliere la riserva e tutte le correnti a dargli l’appoggio. Certo, Goffredo Bettini, affermando di non “avere preclusioni” verso Letta, ha lasciato intendere di non essere tra gli artefici dell’operazione, tanto è vero che ha insistito che al partito servirà comunque “un chiarimento” politico tra le sue varie anime. “Chiarimento” che si traduce con la parola congresso, che era quello che chiedeva Base Riformista, che con Letta candidato è rimasta spiazzata. E’ infatti chiaro che l’allievo prediletto di Beniamino Andreatta accetterebbe solo di fare il segretario a pieno titolo, con la scadenza al 2023 prevista dallo Statuto, così da guidare i Dem non solo alle amministrative di ottobre, ma anche nelle trattative di gennaio 2022 per l’elezione del Presidente della Repubblica. Invece, da Base Riformista è arrivato il sì a Letta, ma con la precisazione di Andrea Marcucci e Alessia Morani che occorrerebbe comunque un congresso in autunno.

       

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    Orlando: 'Direzione è proroga blocco licenziamenti'

    “Andiamo nella direzione di una proroga del blocco dei licenziamenti, che però per i lavoratori che dispongondo di strumenti ordinari sarà legata ad un termine che sarà definitivo; per coloro non coperti da strumenti ordinari sarà agganciata alla riforma degli ammortizzatori sociali”. Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, in audizione alla commissione Lavoro del Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero. 
    “Il primo intervento” da realizzare “è la riforma degli ammortizzatori sociali in una direzione di universalismo e semplificazione”, tema su cui si “è già aperto il confronto con le parti sociali”, che punti ad un “accesso più rapido al sostegno” e ad una “estensione della protezione”, indipendemente dal settore e dalla dimensione dell’impresa. La riforma “deve essere strettamente connessa ad una riforma delle politiche attive del lavoro”, aggiunge.
    Bisogna “affrontare con urgenza la sfida della campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, per la quale abbiamo predisposto una intesa con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, che utilizzi anche i medici aziendali nella somministrazione dei vaccini. C’è già un gruppo tecnico che sta lavorando per la predisposizione dei protocolli”. 
    Dalle comunicazioni obbigatorie del ministero del Lavoro a gennaio risultano “oltre 100 mila posizioni lavorative in meno occupate da donne rispetto a quelle occupate da uomini”. Nel corso del 2020, sottolinea, “sono andati accrescendosi anche i differenziali di genere nei tassi di attività, sostanzialmente annullando i progressi fatti registrare nei tre anni precedenti. E’ l’effetto di accresciute difficoltà di conciliazione con i carichi familiari nel corso della pandemia”.