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    Covid: 12 membri in nuovo Cts, Locatelli coordinatore

    (ANSA) – ROMA, 16 MAR – Il nuovo Comitato tecnico scientifico
    sarà composto da 12 membri e il nuovo coordinatore sarà il
    presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli.   
    E’ quanto stabilirà un’ordinanza del capo della Protezione
    Civile Fabrizio Curcio, d’intesa con la presidenza del
    Consiglio.   
    La decisione è stata presa “in relazione alla nuova fase
    dell’emergenza” e considerata “l’accelerazione delle attività
    inerenti al nuovo piano vaccinale”, che hanno reso necessario
    “razionalizzare le attività del Cts, al fine di ottimizzarne il
    funzionamento anche mediante la riduzione del numero dei
    componenti”. Nel nuovo Comitato saranno dunque presenti non solo
    “appartenenti al campo scientifico-sanitario” ma anche esperti
    del “mondo statistico, matematico-previsionale o ad altri campi
    utili a definire il quadro della situazione epidemiologica e ad
    effettuare l’analisi dei dati raccolti necessaria ad approntare
    le misure di contrasto alla pandemia”.   
    I nuovi membri sono dunque Franco Locatelli, Silvio
    Brusaferro, che avrà il ruolo di portavoce, Sergio Fiorentino,
    cui spetta il compito di segretario, Giuseppe Ippolito, Cinzia
    Caporale, Giorgio Palù, Giovanni Rezza, Fabio Ciciliano, Sergio
    Abrignani, Alessia Melegaro, Alberto Giovanni Gerli, Donato
    Greco.   
    “Ai precedenti componenti del Comitato – conclude il
    Dipartimento – va il ringraziamento del Capo Dipartimento per
    l’importante lavoro fin qui svolto”. (ANSA).   

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    Sole 24 Ore: debutta il nuovo formato, alla politica una pagina

    Con pagine più strette, ridotte da sette a sei colonne, ha debuttato oggi il nuovo formato del Sole 24 Ore, rinnovato anche nella scansione delle pagine. Una sola è dedicata alla politica italiana, seguita da due di economia e politica internazionale, “perché l’Italia non è l’ombelico del mondo e quanto accade in casa nostra è sempre più conseguenza di partite giocate in Europa e Oltreoceano”, come ha spiegato il direttore Fabio Tamburini. 
       Il quotidiano è passato dal formato 40×56 del Broadsheet a quello 35×53 del Rhenish, “più maneggevole e di facile lettura, una colonna in meno e leggermente più corto, senza però alcun taglio dei contenuti offerti perché la riduzione degli spazi verrà compensata dall’aumento delle pagine”, ha scritto Tamburini nel suo editoriale, precisando che verrà raddoppiato lo spazio riservato a commenti e analisi.
       Nel restyling si aggiorna anche l’app, introducendo, fra l’altro, i comandi vocali, per accedere sullo smartphone direttamente alla digital replica del quotidiano. Altri comandi consentiranno di raggiungere gli articoli salvati, l’archivio delle copie, il sito con tutta l’informazione free, la sezione premium 24+ o i podcast. Tutti gli articoli avranno una versione audio generata artificialmente.
    Ogni giorno alle 19 è previsto un brief, ovvero un appuntamento con una selezione dei contenuti di giornata che fa anche da anteprima del giornale in edicola l’indomani, disponibile in versione digitale subito dopo la mezzanotte. 

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    Letta, virata di Salvini sull'Ue è come se il Papa dicesse 'Dio non esiste'

    “Invidio molto Matteo Salvini che ha una idea su tutto e che dice la sua su tutto, esattamente il modello tipico italiano tutti ct della Nazionale, ma penso invece che la politica fatta così tutto sommato abbia fatto tanti danni. La pandemia ci ha dimostrato quanto sia importante fidarsi della scienza e di chi ha competenze e responsabilità di prendere le decisioni”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in un incontro con la stampa estera, a Roma, rispondendo a una domanda sul vaccino Sputnik.
    “A maggior ragione dopo la complessa giornata di ieri”, aggiunge (riferendosi allo stop alla somministrazione dei vaccini AstraZeneca n.d.r.) serve “una politica responsabile” visto che “è facile aizzare la paura”.
    Quanto alle posizioni politiche dell’ex Ministro dell’Interno leghista ha aggiunto: “Ho visto Salvini fare la virata” sull’Ue “ed essere ora tranquillamente su quelle posizioni….. E’ come se il Papa andasse a San Pietro e dicesse ‘cari fedeli vi devo dire una cosa che è rilevante ma non cambia niente, abbiamo scoperto che Dio non esiste, ma continuate a andare a messa’. Mi è sembrato che il ragionamento di Salvini sul programma Draghi fosse la stessa cosa: l’Europa non è la causa di tutti i mali come abbiamo raccontato per anni, ma facciamo finta di niente”. 
    Rispondendo ad una domanda sul perchè lui dovrebbe resistere di più di altri segretari del Pd “fagocitati” dalla guerra tra correnti, Letta ha risposto: “Perché questa è l’ultima chance”.
    Sull’ingresso di M5s nel Pse, il neo segretario del Pd ha fatto sapere che ne parlerà “con gli europarlamentari e il capogruppo Benifei, non voglio dire una cosa senza averne parlato con loro ma la mia tendenza è di essere favorevole ad una evoluzione in termini europeistici di M5s, se l’evoluzione è l’approdo al Pse non sono ancora in grado di dirlo perché non ho ancora fatto tutte le verifiche”. 
    “I 5 Stelle guidati da Conte – ha proseguito Letta – saranno una sorpresa e sono disponibile a capire meglio. Siamo interessati a stabilire un rapporto con loro. Il Paese deve andare a un confronto fra due vasti campi, da una parte le destre, con Salvini e Meloni protagonisti, e dall’altra parte un’alleanza di centrosinistra guidata dal Pd che dialogherà con i 5 Stelle”. “Ho molto filo da tessere”, e “nei prossimi giorni incontrerò Conte”. “Terrò insieme il Pd e c’è l’alleanza di centrosinistra da costruire, con i 5 stelle, sarà un campo largo e articolato, ma vincente. L’incontro con Conte, ma non solo con lui, anche tanti atri esponenti politici, Speranza sarà uno dei primi”. “Diamo per scontato che Salvini e Meloni si mettano insieme alle prossime elezioni, ma ora sono un all’opposizione dell’altro, queste contraddizioni esploderanno”.
    “Non pensiate che sia arrivato qua per essere un commissario del Pd che lo commissaria per renderlo più con la testa chinata nei confronti del governo. Sono qua perché ritengo che il Pd sia a casa sua col programma del governo e per preparare l’alleanza di centrosinistra guidata dal Pd che vincerà le elezioni del 2023. Questo è l’impegno di prospettiva”, ha aggiunto.
       

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    Vaccini: opposizioni,Regione abbia piano

    (ANSA) – MILANO, 16 MAR – Accelerare sulla riforma della
    legge Maroni, che regola la sanità regionale lombarda e dotare
    la Lombardia di un piano vaccinale “degno di questo nome”. E’
    quanto hanno chiesto i partiti di opposizione al Consiglio
    regionale lombardo (Pd, M5S, Azione, Lombardi civici europeisti,
    +Europa) insieme ad alcune associazioni, sindacati e partiti
    (Arci, Acli, I Sentinelli, Cgil, Sinistra italiana, Articolo 1)
    nel corso di una conferenza stampa online dal titolo ‘Regione
    Lombardia: zona rossa per incapacità’.   
    “La notizia di oggi è che tutte le realtà della società
    civile e politica dicono a Regione Lombardia svegliati – ha
    spiegato il capogruppo del Partito democratico al Consiglio
    regionale lombardo, Fabio Pizzul -, perché il fattore tempo è
    importante in questo momento, per smettere di rincorrere il
    virus. Muoviti a varare un piano vaccinale degno di questo nome
    e se non ce la fai fatti aiutare, il generaLe Figliuolo cominci
    dalla Lombardia a rimettere ordine in un piano vaccinale che non
    funziona”. I partiti del centrosinistra in consiglio regionale
    chiedono poi il perché “il 70% degli anziani iscritti al portale
    non sono stati ancora vaccinati – ha aggiunto Pizzul – e a chi
    è andato il milione di vaccini già inoculati. La Lombardia si
    faccia aiutare. Si faccia in fretta anche sulla revisione della
    legge 23 che impatta sulla possibilità di gestire la pandemia”.   
    (ANSA).   

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    Aldo Moro, il 16 marzo 1978 il sequestro. Mattarella in via Fani

    Il 16 marzo del 1978 veniva rapito il presidente della DC, Aldo Moro, e trucidata la sua scorta: Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino.
    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di fiori in via Fani dove le Brigate Rosse sequestrarono l’allora Presidente della Democrazia Cristiana uccidendo cinque agenti della sua scorta.
    “Ci separano – dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – quarantatré anni dal disumano assassinio in Roma, ad opera dei terroristi delle brigate rosse, di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino. Difensori dello Stato di diritto, della libertà e della democrazia della Repubblica, pagarono con la vita il mandato loro affidato di proteggere Aldo Moro, statista insigne, presidente della Democrazia Cristiana, il cui calvario sarebbe durato sino al successivo 9 maggio quando il suo corpo venne fatto ritrovare in via Caetani. Una data, quella del 16 marzo 1978, incancellabile nella coscienza del popolo italiano”. 
        “Lo sprezzo per la vita delle persone, nel folle delirio brigatista, lo sgomento per un attacco che puntava a destabilizzare la vita democratica italiana,- afferma Mattarella – rimangono una ferita e un monito per la storia della nostra comunità. Sono vite strappate agli affetti familiari da una violenza sanguinaria, sono lacerazioni insanabili. Alle vittime va un pensiero commosso e ai familiari la solidarietà più intensa, che il trascorrere degli anni non ha mai indebolito”.    La democrazia italiana, sostiene il capo dello Stato, “venne privata, in quell’agguato, di uno dei leader più autorevoli e capaci di visione. Il corso della storia repubblicana ne fu segnato. In quei terribili giorni si fece strada un forte sentimento di unità, diffuso nel Paese e che fu decisivo per isolare le bande del terrore, per respingere i loro folli progetti e le insinuazioni della loro propaganda.    Una unità che si tradusse in più avvertita responsabilità verso il valore delle istituzioni democratiche, garanzia delle libertà scolpite”. 

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    Sondaggi, Lega al 24,2%, Pd al 17,4%

    Se si andasse alle elezioni politiche la Lega si confermerebbe il primo partito con il 24,2% dei consensi. Segue il con Pd 17,4%. A pari merito il Movimento Cinque Stelle e Fratelli d’Italia, entrambi con il 17% dei consensi. E’ quanto emerge dal sondaggio settimanale realizzato da Swg sulle intenzioni di voto.
        Sempre secondo i dati dell’istituto demoscopico Forza Italia otterrebbe il 6,5% dei consensi; Azione il 3,2% e Italia Viva 2,2%. Più Europa sarebbe al 2%, Sinistra Italiana al 2,8% mentre i Verdi all’1,9%dei consensi.

    NOTA INFORMATIVA: valori espressi in %. Date di esecuzione: 10-12 marzo 2021. Metodo di rilevazione: sondaggio
    CATI-CAMI-CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti maggiorenni. (ANSA).   

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    Bianchi: Scuola in presenza il prima possibile, Maturità esame vero

    “La scuola tornerà in presenza e in sicurezza il prima possibile. Abbiamo tenuto aperto il I ciclo fino allo stremo”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervenuto a Uno Mattina su Rai 1.  “Bisogna essere ancorati alla realtà: tutti volevamo tenerle aperte le scuole, abbiamo tenuto le attività in presenza fino allo stremo, abbiamo tenuto i bambini in presenza fintantochè è stato possibile. Stiamo lavorando per riportare la scuola in presenza e in sicurezza il prima possibile. Non sono decisioni a cuor leggero ma lo abbiamo fatto con senso di responsabilità. Sono scelte in cui tutto il paese deve essere presente”, ha aggiunto il ministro. 
    “Questa è una storia nuova, il virus è cambiato, la variante inglese colpisce i bambini, non li esclude come era al primo giro, i nostri figli e nipoti sono a rischio: con responsabilità abbiamo dovuto mettere questa bandiera rossa. Questo pericolo insieme lo vinceremo”.
    “In questo anno gli insegnanti hanno lavorato moltissimo, hanno fatto tantissime esperienze, la dad non è quella dello scorso anno. Gli insegnanti hanno sempre tenuto la porta aperta e il contatto con i ragazzi. La scuola è in presenza per definizione ma non è stata ferma. Serve fiducia negli insegnanti in questa fase, stiamo soffrendo ma dallo sofferenza si esce elaborando quanto è successo. Bisogna insegnare ai ragazzi ad elaborare quanto successo e ampliare l’offerta didattica e fare un ponte tra questo e il prossimo anno. Il punto è la fiducia nei propri insegnanti”.
    “Quella di quest’anno – ha detto ancora il ministro – sarà una prova di maturità vera: abbiamo abbandonato l’idea che si lavorava 5 anni e poi arrivava una busta con i temi e si faceva una sorta di lotteria. I ragazzi avranno un mese per poter svolgere il loro lavoro prepararlo e consegnarlo; la prova inizierà con la discussione di questo lavoro. Non è un esame all’acqua di rose né di emergenza: è una prova di maturità in cui i ragazzi potranno dimostrare come sono cresciuti, è un passaggio in avanti, non ci siamo messi all’angolo, è un esame di maturità vero”.

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    Scuola: Bianchi, in presenza il prima possibile

    “La scuola tornerà in presenza e in sicurezza il prima possibile. Abbiamo tenuto aperto il I ciclo fino allo stremo”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervenuto a Uno Mattina su Rai 1. “Bisogna essere ancorati alla realtà: tutti volevamo tenerle aperte le scuole, abbiamo tenuto le attività in presenza fino allo stremo, abbiamo tenuto i bambini in presenza fintantochè è stato possibile. Stiamo lavorando per riportare la scuola in presenza e in sicurezza il prima possibile. Non sono decisioni a cuor leggero ma lo abbiamo fatto con senso di responsabilità. Sono scelte in cui tutto il paese deve essere presente”, ha aggiunto il ministro. 
    “Questa è una storia nuova, il virus è cambiato, la variante inglese colpisce i bambini, non li esclude come era al primo giro, i nostri figli e nipoti sono a rischio: con responsabilità abbiamo dovuto mettere questa bandiera rossa. Questo pericolo insieme lo vinceremo”, ha spiegato il ministro.