More stories

  • in

    Vaccini: Salvini, in settimana in Lombardia sistema Poste

    (ANSA) – MILANO, 22 MAR – “L’obiettivo è correre. Entro la
    settimana dovrebbe arrivare Poste” a gestire le prenotazioni dei
    vaccini in Lombardia. Così Matteo Salvini alla sede Avis di
    Lambrate, a Milano, per donare il sangue. “Ho sentito Bertolaso,
    Fontana e la Moratti – ha aggiunto -. Già oggi, senza i vaccini
    promessi e con i problemi informatici segnalati, la Lombardia è
    la Regione che ha vaccinato più di tutti in Italia. Non sono più
    ammesse incertezze. Dobbiamo correre, ma in tutta Italia”. “Se
    qualcuno ha sbagliato, ha rallentato o non ha capito, paga,
    viene licenziato e cambia mestiere, come accade in qualsiasi
    impresa privata” ha detto Salvini.   
    Il leader della Lega ha commentato con i giornalisti gli
    ennesimi disagi nella campagna vaccinale della Regione, a causa
    del cattivo funzionamento del sistema di prenotazioni della
    società regionale Aria Spa. (ANSA).   

  • in

    Pd: Delrio, l'autonomia dei gruppi parlamentari va rispettata

        “Condivido” le parole di Letta “sulla necessità che il Pd sia all’avanguardia nella parità di genere. Nei ruoli che ho rivestito ho rifiutato di ratificare proposte che non rispettavano questo criterio. E mi sono battuto perché a 3 delle 5 presidenze delle commissioni alla Camera spettanti al Pd fossero indicate donne. Credo che questa sfida sia tanto più importante oggi, alla luce di decisioni prese anche in questi giorni che confermano nella politica una preponderanza di ruoli maschili. Condivido anche che, in ogni caso, l’autonomia dei gruppi parlamentari vada rispettata”. Così il capogruppo alla Camera Graziano Delrio
     “Lo ha ricordato il segretario che – aggiunge Delrio – non vuole dimenticare le giuste distinzioni di responsabilità e perimetro. Le questioni personali vanno sempre messe in secondo piano rispetto alle scelte politiche, alla autonomia del Parlamento e al bene della nostra comunità di democratiche e democratici. Ad una visione di politica come servizio ho ispirato il mio operato in questi anni, cercando di trovare sempre e di mantenere l’unità del gruppo in frangenti molto difficili, in una legislatura che ha finora cambiato tre governi. Non ci sono dubbi che, come prassi in occasione dell’elezione del Segretario, c’è la mia disponibilità ad affidare alla autonoma valutazione delle deputate e dei deputati come andare avanti nel nostro lavoro avendo di mira esclusivamente il modo migliore per svolgere il nostro ruolo nel Parlamento”.    

  • in

    Il Pd di Letta: subito due donne capogruppo, stop personalismi

    Enrico Letta dice no al partito dei “personalismi” e rilancia annunciando due donne come nuovi capogruppo di Camera e Senato. Il segretario del Pd parla in una lunga intervista a “Il Tirreno” nella quale dice no ai veti ai 5 stelle sulle alleanze e avverte: “i circoli troppo spesso sono stati usati più per costruire carriere che per creare dibattiti. Non posso immaginare che nel nostro partito – dice tra l’altro Letta – ci siano solo volti maschili al vertice. Non possiamo essere quelli con uomini al comando e donne vice, quando va bene. Servono leadership mischiate , specie adesso che in Europa ci sono Angela Merkel, Ursula Von der Leyen e Christine Lagarde. Per me questo è un passaggio chiave”.
    Nell’intervista il segretario chiarisce che non c”è alcuna bocciatura per Delrio e Marcucci: “Sono tra le figure di maggior rilievo che abbiamo, hanno lavorato benissimo e potranno tornare utilissimi in altri ruoli. Siamo intorno alla metà della legislatura ed è giusto lasciare spazio a due donne”. Le sceglierà lei? Gli viene chiesto. “Assolutamente no.Ai gruppi suggerisco che votino e scelgano senza drammi. Non le indico io le capogruppo, le scelgano”. Per quanto riguarda il tema delle alleanze, Letta spiega: “Se si va da soli si perde. Vogliamo unire la sinistra e lavorare ad un discorso comune con i 5 stelle. Ma senza veti . Battere le destre sarà difficilissimo , non possiamo dividerci”. Da qui la considerazione che Renzi “sbaglia atteggiamento” sui pentastellati. “Noi vogliamo aprire alleanze, non mettiamo veti, non ne vogliamo”. Letta dice tra l’altro di essere stato particolarmente colpito dal messaggio che ha ricevuto da Giorgia Meloni. “E’ stata una telefonata molto corretta come deve essere tra maggioranza e opposizione . Le istituzioni si riformano insieme, è importante avere un buon rapporto”. 
    “Per vincere” le elezioni contro il centrodestra “dobbiamo comporre una grande alleanza in cui stia il M5S, che ha vissuto un’evoluzione europeista importante e positiva. La disponibilità di Giuseppe Conte di guidare il M5S è un a buona notizia e sono sicuro che ci capiremo. E’ mio dovere aprire quest’alleanza anche con chi ha lasciato il Pd”. Lo dice, in un’intervista al quotidiano spagnolo La Vanguardia, il segretario del Pd Enrico Letta. E a chi gli chiede se è sua intenzione aprire anche a Iv di Matteo Renzi Letta risponde: “Dipende da loro, io sono disposto a dialogare con tutti”.
    “Il punto è che ciascuno può suonare strumenti diversi ma bisogna evitare di suonare altri spartiti, come è successo negli ultimi mesi. Questo non è accettabile. Tutti i grandi partiti hanno sensibilità diverse, ma ciò non deve appannare l’identità di un partito”. L’ha detto il vicesegretario del Pd, Giuseppe Provenzano ospite di ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3, rispondendo a una domanda sulle ‘correnti’ interne al partito.
    Il senatore Eugenio Comincini di Italia viva passa al Pd. L’annuncio oggi su Facebook. “Ho chiesto di poter tornare nel Pd. Un anno e mezzo fa aderii ad Italia Viva”, scrive il parlamentare, “fu una scelta sofferta” per “costruire, fuori dal Pd, “una casa dei riformisti”. “Italia Viva oggi appare sospesa, non decisa su aspetti sui quali per me non può esserci confusione”. Secondo Comincini i campi politici, “continuano ad essere due: il centrosinistra, imperniato sul Pd, e il centrodestra, imperniato sulla Lega. Non c’è una terza via: io non vedo le condizioni perché possa nascere un soggetto centrista liberaldemocratico”.”Ritorno nel Pd senza etichette, con le mie idee e le mie convinzioni”, si legge ancora nell’annuncio dell’addio a Italia viva da parte senatore Comincini che sottolinea “rientro nel Pd da persona libera”. “Quella – aggiunge – che qualche giornalista chiama “transumanza” per me è libertà di assumere scelte difficili in un quadro politico che definire mutevole sarebbe riduttivo. Il tema giustamente posto da Enrico Letta dei cambi di casacca (sul quale pure io mi sono a lungo interrogato) va affrontato alla radice: riconnettendo realmente gli eletti con la scelta degli elettori. Torno in pace, senza essere “cavallo di Troia” di nessuno, disponibile al confronto sulle idee”. “Un anno e mezzo fa non avevo chiesto garanzie né ho avuto nulla in cambio per la mia scelta. Come è naturale e giusto che sia, non le ho certo chieste ora che torno sui miei passi. – prosegue il senatore – Non è nel mio stile.
        Se peraltro avessi voluto ottenere qualcosa in cambio, avrei fatto questa scelta quando, durante la crisi di governo, la transumanza (quella vera) mi riconosceva un peso politico e numerico infinitamente maggiore di quello che ho in questo momento”. “Questa settimana – scrive Comincini – ho quindi chiesto di rientrare nel Pd motivandone la ragioni alla segreteria nazionale di Enrico Letta, al capigruppo Marcucci, ai segretari lombardo Vinicio Peluffo e metropolitano milanese Silvia Roggiani. Li ringrazio per l’accoglienza: non era affatto scontata dopo la mia scelta di un anno e mezzo fa. Nelle prossime ore formalizzerò la mia decisione alla Presidente del Senato Casellati. E quindi riprenderò l’attività con il colleghi Senatori con i quali avevo iniziato la legislatura”. 

  • in

    Omofobia: la legge Zan, dopo il sì della Camera ora è ferma al Senato

    La legge Zan contro l’omofobia ha l’obiettivo di proteggere persone omosessuali, donne e disabili dai cosiddetti reati d’odio, cioè l’istigazione a commettere atti violenti o discriminatori nei loro confronti. La Camera il 4 novembre scorso ha infatti approvato in prima lettura a scrutino segreto, con 265 si e 193 no, la proposta di legge che ha adottato il nome del relatore, il Dem Alessandro Zan, e che prende spunto da diverse proposte di legge di iniziativa di deputati di Leu, Pd, M5s ed anche Fi. La legge è ora ferma al Senato e, come ha spiegato Franco Mirabelli del Pd, il ddl, trasmesso dalla Camera, non è stato ancora incardinato a Palazzo Madama per “le resistenze della Lega”.
    Si tratta di un provvedimento trasversale che solo dopo diversi anni è riuscito ad approdare in Parlamento. La prima proposta di legge a riguardo risale addirittura al 2013 mentre il testo Zan ha cominciato il suo iter in commissione Giustizia della Camera solo nell’autunno del 2019. E il ddl lo scorso anno la decisa opposizione di Lega e Fratelli d’Italia. Proprio la presenza di un testo della “azzurra” Giusi Bartolozzi ha reso inizialmente possibile in Commissione Giustizia il sostegno di Fi, che alla fine ha scelto di allinearsi a Lega e Fdi. Solo cinque “liberal” di Fi hanno votato a favore (Bartolozzi, Polverini, Prestigiacomo, Vito e Perego). Il centrodestra ha sostenuto che si tratta di una legge che introduce un reato di opinione, tanto è vero che in Aula, lo scorso novembre, i deputati di Fdi hanno inscenato una protesta indossando un bavaglio mentre la Lega ha scandito “liberta’ , liberta’ “.
    Ecco in pillole le novità che cosa introdurrebbe:
    – CARCERE: reclusione fino 18 mesi o multa fino a 6.000 euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identita’ di genere o sulla disabilita’ “; carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi; reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi.
    – CLAUSOLA SALVA IDEE: “sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonche’ le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla liberta’ delle scelte, purche’ non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.
    – GIORNATA NAZIONALE: il 17 maggio e’ la giornata nazionale contro l’omofobia dedicata alla promozione della cultura del rispetto e dell’inclusione nonché al contrasto dei pregiudizi, delle discriminazioni. Le scuole di ogni ordine e grado dovranno inserire nella propria offerta formativa programmi di sensibilizzazione a questo tipo di discriminazioni.
    – CENTRI ANTI-VIOLENZA: 4 milioni l’anno per dei centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, per prestare assistenza legale, sanitaria, psicologica, ed anche alloggio e vitto alle vittime dei reati di odio e discriminazione.   

  • in

    Governo: Salvini, nel prossimo decreto legge fino a 100 miliardi se servono

     “Questo decreto è il primo mattoncino, ovviamente occorrerà fare molto di più. Sullo scostamento di bilancio noi chiederemo al governo coraggio, visione e di mettere tutto quello che serve”. Così Matteo Salvini aprendo la scuola di formazione politica della Lega a Milano. E ha aggiunto: “Quello che ci sarà bisogno di mettere sul tavolo nel prossimo dl ad aprile non sarà qualcosina, ma una montagna, non da scialacquare ma che serve, è la benzina da rimettere nel motore. Quindi con 20 miliardi non vai da nessuna parte, 30,40,50, 60, 70… 100 se servono”, perchè “la benzina che metti adesso, la recuperi al doppio del suo valore”.

  • in

    Giornata in ricordo delle vittime innocenti di mafie, gli appelli del Papa e di Mattarella

    “Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo”. Lo scrive il presidente Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. 
    “Solo quando le organizzazioni criminali verranno estirpate dai nostri territori, potremo dire di aver onorato davvero la memoria di tutte le vittime di mafia. Coltivare il ricordo di coloro che hanno perso la vita lottando per la legalità è un imperativo categorico.Lo Stato faccia sentire che c’è. Specialmente oggi, con l’emergenza economica aggravata dalla pandemia, è alto il rischio che i clan facciano da banche alle imprese e da ufficio di collocamento per chi perde il lavoro”. Lo dichiara il presidente del Senato, Elisabetta Casellati nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
    Il Papa: le mafie sono contro il Vangelo, ora arricchite dalla pandemia – “Oggi in Italia si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Lo ha ricordato il Papa all’Angelus sottolineando che “le mafie sono presenti in varie parti del mondo e, sfruttando la pandemia, si stanno arricchendo con la corruzione”. Papa Francesco le ha definite “strutture di peccato”, “contrarie al Vangelo di Cristo”, che “scambiano la fede con l’idolatria”. “Oggi facciamo memoria di tutte le vittime e rinnoviamo il nostro impegno contro le mafie”, ha esortato il Papa.

  • in

    Governo: Lite Letta-Salvini. Il segretario Dem: 'Pessimo il suo inizio sul dl sostegni'. La replica: 'Stia sereno'

    Botta e risposta tra il neo segretario del Pd Enrico Letta e Matteo Salvini. Ad andare all’attacco per primo è Letta: “Molto bene. Il decreto Sostegni interviene su salute, scuola, turismo, cultura e aiuta lavoratori e imprese. Bene Draghi. Bene i ministri. Male, molto male che un segretario di partito tenga in ostaggio per un pomeriggio il Cdm (senza peraltro risultati). Pessimo inizio Salvini”, scrive su twitter riferendosi alle tensionii in Cdm sulla questione cartelle.
    “C’è chi pensa allo ius soli – è la replica di Matteo Salvini – e c’è chi pensa ad aiutare gli italiani in difficoltà con un decreto da 32 miliardi. Basta con le polemiche, Enrico stai sereno”. 
     “Non c’è da fare polemica, se noi in Cdm puntiamo i piedi per difendere l’Italia che produce lo facciamo nell’interesse dell’Italia, non è un capriccio. E ci batteremo per risarcire anche dei costi fissi le imprese”. Lo dice, commentando le parole di Letta, il coordinatore nazionale di Fi Antonio Tajani ai microfoni di Skytg24. 

  • in

    Renzi, con Draghi sconfitta populismo e trionfo politica

    Sfida Renzi al Pd sulle riforme. Per nuova stagione riformista, dice, passiamo dalle parole ai fatti: giustizia, sud, cantieri, diritti, riforme, lavoro. ‘Vediamo il Pd da che parte sta’. Una Primavera delle idee, pronto al confronto e invitando a ‘spezzare insieme la catena di odio creata da Grillo’.
    “C’è nuova stagione politica che l’Italia ha davanti a se ed è la primavera che si è aperta con il cambio di governo e l’arrivo di Mario Draghi, non ci credeva nessuno e ci davano dei pazzi”. “Con il governo Draghi si è aperta la stagione della primavera italiana: è la sconfitta del populismo e il trionfo della politica”. Così il leader di Italia viva, Matteo Renzi nel suo intervento all’assemblea del partito.
    E ha aggiunto: “Con la crisi di governo abbiamo restituito credibilità all’Italia nel giro di due mesi. Ci dicevano: siete divisi e invece è grazie alla vostra determinazione, è merito della nostra comunità se ha vinto la politica sul populismo”.