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    Gb: la regina ringrazia per gli auguri ma pensa a Filippo

    (ANSA) – LONDRA, 21 APR – La regina Elisabetta è grata per i
    numerosi messaggi di auguri ricevuti oggi nel giorno del suo
    compleanno numero 95, ma non nasconde la “grande tristezza” per
    la recente scomparsa del principe consorte Filippo dopo 73 anni
    di matrimonio e d’unione inossidabile, sottolineando di trovare
    conforto soprattutto negli omaggi rivolti alla sua memoria. Lo
    si legge in un messaggio diffuso attraverso il profilo Twitter
    della Royal Family britannica.   
    “Ho ricevuto, in occasione oggi del mio 95esimo compleanno,
    tanti messaggi di auguri – scrive Sua Maestà – che ho apprezzato
    moltissimo. Mentre con la mia famiglia viviamo un momento di
    grande tristezza, è di conforto per tutti noi guardare e
    ascoltare i tributi rivolti a mio marito dal Regno Unito, dal
    Commonwealth e da tutto il mondo. La mia famiglia e io vogliamo
    ringraziarvi per il sostegno e la gentilezza che ci avete
    mostrato negli ultimi giorni; ne siamo profondamente commossi e
    continuiamo a ricordare lo straordinario impatto avuto da
    Filippo su un numero incalcolabile di persone lungo la sua
    vita”. (ANSA).   

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    Presidente Assemblea Umbria a Draghi, togliere il coprifuoco

    (ANSA) – PERUGIA, 21 APR – Il presidente dell’Assemblea
    legislativa dell’Umbria, Marco Squarta, intende scrivere al
    premier Mario Draghi per chiedergli di togliere il coprifuoco.   
    “Imporre un orario di rientro a casa e di sospensione di ogni
    attività – secondo l’esponente di FdI – è una limitazione
    inaccettabile delle libertà personali garantite dalla nostra
    Costituzione”.   
    Per Squarta, “parlare ancora di coprifuoco dopo più di un anno
    dall’inizio dell’emergenza non è tollerabile”. “Il coprifuoco –
    aggiunge in una nota dell’Assemblea – è una misura del tutto
    inutile che compromette le riaperture costringendo operatori
    economici, esercenti di bar e ristoranti, luoghi di svago come
    cinema e teatri a concentrare ogni attività in un arco di tempo
    limitato che, anziché contenere gli assembramenti, non farebbe
    che aumentarli”.   
    Secondo l’esponente di Fratelli d’Italia “non esistono ragioni
    secondo cui si debba mangiare o godere di uno spettacolo entro
    le 22”. “Il rischio – sostiene – è solamente quello di contrarre
    i tempi di offerta dei servizi ammassando i cittadini gli uni
    sugli altri. Piuttosto dovremo potenziare controlli e vigilanza
    e garantire l’osservanza dei necessari protocolli indispensabili
    per il mantenimento delle norme di sicurezza. Nel 2020 hanno
    chiuso 300 mila imprese in Italia rimuovere ogni ostacolo alla
    ripresa economica è una necessità. Le regole ci sono, gli
    italiani hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e
    adesso meritano di ripartire senza vincoli assurdi dettati solo
    da logiche che non hanno nulla a che fare con la prudenza”.   
    (ANSA).   

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    Covid: bozza decreto, torna zona gialla. 'Certificazione verde' con vaccino o tampone

    Tornano le zone gialle e arriva la “certificazione verde” per gli spostamenti tra le Regioni. E’ quanto si legge in una bozza, ancora suscettibile di modifiche, del decreto legge Covid atteso in Cdm domani. Le misure, scaglionate a partire dal 26 aprile come anticipato la scorsa settimana dal governo, dovrebbero avere validità fino al 31 luglio. Fino a questa data infatti dovrebbe essere disposta la proroga dello stato d’emergenza Covid.  Arriva la “certificazione verde” per gli spostamenti tra Regioni di colore diverso. Lo prevede la bozza di decreto legge Covid. Il certificato potrà essere cartaceo o digitale e varrà sei mesi per i vaccinati e per chi sia guarito dal Covid: per chi abbia concluso un intero ciclo di vaccinazione sarà rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la somministrazione; per chi sia guarito viene rilasciato dall’ospedale, medico di base o pediatra. Varranno invece 48 ore i certificati per chi abbia effettuato test molecolare o antigenico, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie. Dal 26 aprile riaprono in zona gialla i ristoranti a pranzo e cena “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto” mentre dal primo giugno potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso. Lo prevede la bozza del decreto che dovrebbe approdare domani in Cdm nella quale si conferma il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. La bozza prevede inoltre in la zona gialla dal 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici.Sempre dal 26 aprile in zona gialla gli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto” sono svolti solo con “posti a sedere preassegnati” con distanza di almeno un metro: la capienza non può essere superiore al 50% di quella massima, ma al massimo con 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Lo prevede la bozza di dl Covid. Alcuni eventi si potranno riservare solo a chi abbia certificato verde. Dal primo giugno si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25% e non più di 1000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso.Le scuole superiori potranno adottare “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica” affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%, della popolazione studentesca” mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita “ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione studentesca”. E quanto prevede la bozza del Decreto che dovrebbe approdare in Cdm domani. Le disposizioni, prosegue il testo, “non possono essere derogate da provvedimenti dei presidenti delle Regioni” fatto salvo casi di “eccezionale e straordinaria gravità” dovuti al Covid.Considerati gli scenari epidemiologici e il sovraccarico dei servizi territoriali e ospedalieri, il Comitato tecnico scientifico ha dato parere favorevole alla proroga dello stato di emergenza fino al 31 luglio. Proroga necessaria, afferma il portavoce del Cts Silvio Brusaferro “per affrontare al meglio le misure di contenimento e supportare la campagna vaccinale che vede attualmente come target prioritario le fasce fragili della popolazione”.    

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    Covid, Salvini: da maggio riaperture anche per i locali al chiuso

    “Dopo essere riuscita ad ottenere le riaperture di tutte le attività all’aperto dal 26 aprile, il ritorno alla vita nelle Regioni (gialle e bianche) con situazione sotto controllo e la possibilità di spostarsi fra Regioni, la Lega proporrà in Consiglio dei ministri e in Parlamento, in accordo con Sindaci, Governatori e associazioni, la riapertura dai primi di maggio anche delle attività al chiuso e l’estensione almeno fino alle 23 della possibilità di uscire”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini.
    Sul piano di riaperture del governo “siamo a metà dell’opera, visto che secondo qualcuno non si doveva parlare di ritorno a vita fino a maggio-giugno, invece abbiamo ottenuto che si seguano le regole della scienza ma siamo a metà strada. In altre capitali europee ad esempio a Madrid, rispettando rigidi protocolli, bar e ristoranti sono aperti fino alle 23, oltre a cinema e teatri. Se i dati continueranno a essere confortanti, limitare le aperture solo alle attività all’aperto mi sembra inutile”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini ospite di ’24 Mattino’ su Radio 24.

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    Recovery, Draghi: più trasparenza, avrà una piattaforma digitale

    Il Recovery diventa inattuabile se non è comunicato, disegnato, digitalizzato con trasparenza. Ogni progetto ha un cronoprogramma, questa informazione verrà posta su una piattaforma digitale in modo che sia controllabile e monitorabile “da parte di tutti”. Lo avrebbe detto, secondo quanto si apprende da alcuni partecipanti, Mario Draghi nell’incontro con le imprese. Ma il miglior modo – avrebbe aggiunto – per controllare l’attuazione nei tempi e modi che saranno decisi è il confronto continuo con voi: il modo migliore di fare trasparenza. Sono molto contento di questo incontro ma immagino ce ne saranno tanti altri nei mesi prossimi. La fase dell’attuazione del Recovery plan sarà “fondata su tre pilastri”. Lo avrebbe spiegato il premier Mario Draghi, a quanto si apprende da alcuni partecipanti, ai rappresentanti delle associazioni datoriali. Il primo pilastro è la semplificazione, di norme, dei tempi politici, inclusi poteri sostitutivi, semplificazione istituzionale. Il secondo pilastro sono le riforme, soprattutto della pubblica amministrazione e della giustizia civile. Il terzo pilastro è la trasparenza.
    “Un contributo prioritario alla riduzione del debito” arriverà da “una robusta crescita economica cui contribuirà l’adozione del Pnrr e gli investimenti aggiuntivi: una rapida e completa attuazione del piano è la principale sfida che il Paese deve affrontare”. Così il ministro dell’Economia Daniele Franco in audizione sul Def. “Per il periodo 2022-2033 il decreto in corso di definizione impiegherà ulteriori risorse per 56 miliardi” per i progetti extra Recovery: “si tratta nello specifico di 30,5 miliardi” nel 2021-26 per “realizzare il Piano nazionale di investimenti complementare al Pnrr, circa 10 miliardi da destinare al finanziamento di ulteriori grandi opere nel settore ferroviario” che “potrebbero interessare per la maggior parte le Regioni del Meridione”, di “15,5 miliardi che reintegreranno il Fondo di sviluppo e coesione” utilizzati per realizzare i progetti de Recovery. Così il ministro Daniele Franco in audizione sul Def.
    La riduzione prevista nel Def di 8 punti di deficit/PIL nel 2022-24 è “credibile solo con tassi di crescita sostenuti”, avverte Confindustria. “Per evitare azzardi” bisogna “prevedere interventi per una crescita solida”; “questo obiettivo può essere raggiunto solo con interventi per innalzare la crescita e renderla solida e duratura”: è la posizione espressa dal presidente Carlo Bonomi all’incontro con il premier Mario Draghi sul recovery fund. “Considerato che il debito pubblico dell’Italia è previsto superiore al 150% del Pil per anni, sarebbe auspicabile proporre in Europa un piano B, solido e credibile, di rientro del debito”. Confindustria sottolinea “le necessità più urgenti per le imprese: liquidità, patrimonializzazione, ristori, lavoro” all’incontro del premier Mario Draghi con le associazioni delle imprese sul recovery fund. “Le misure emergenziali varate nel 2020 hanno alleviato i colpi della crisi, ma hanno altresì determinato un forte aumento del debito delle imprese. Sulle imprese industriali grava inoltre la sensibile crescita dei prezzi delle materie prime che riducono ulteriormente i cash flow”, è la posizione sottolineata dal leader degli industriali, Carlo Bonomi. Sul capitolo ristori, dice Confindustria, “registriamo il cambio di passo nell’annuncio di voler superare la logica dei contributi calcolati solo sulle perdite di fatturato, inserendo anche i costi fissi nella valutazione dei sostegni da erogare”. Per quanto riguarda il lavoro, “i numeri delineano un’emergenza assoluta: tra febbraio 2020 e febbraio 2021, abbiamo perso 945 mila occupati, soprattutto giovani, donne, occupati a tempo e autonomi, nonostante il blocco dei licenziamenti assunto solo in Italia”.
       

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    Spagna: ordinata restituzione di beni espropriati ai Franco

    (ANSA) – MADRID, 20 APR – Un tribunale ha ordinato la
    restituzione alla famiglia di Francisco Franco di beni
    espropriati ai discendenti del dittatore spagnolo e che si
    trovavano all’interno di una residenza estiva da lui utilizzata
    e situata in Galizia. Lo riportano i media iberici.   
    Si tratta del denominato Pazo de Meirás, la cui proprietà è
    passata allo Stato lo scorso dicembre in seguito a una sentenza
    giudiziaria. Allora si aprì una disputa su chi avesse diritto
    alla titolarità di mobili e altri oggetti ritrovati all’interno
    del palazzo, come tavoli, sedie, quadri, tappeti o stoviglie.   
    Questi vennero trasferiti allo Stato come misura cautelare, ma
    la famiglia di Franco presentò ricorso.   
    Il tribunale dell’Audiencia provinciale di La Coruña ha
    stabilito ora che la sentenza dello scorso anno si riferiva solo
    all’immobile e non ai beni ritrovati al suo interno. Pertanto,
    lo Stato dovrà aprire un altro procedimento per reclamarne la
    titolarità.   
    Per adesso, oltre a restituire i beni espropriati, dovrà
    anche risarcire la famiglia di Franco “per i danni provocati”.   
    (ANSA).   

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    Usa: è morto Walter Mondale, il vicepresidente di Carter

     – L’ex vicepresidente americano Walter Mondale è morto all’età di 93 anni. Lo riportano i media americani. Mondale è stato il vicepresidente di Jimmy Carter dal 1977 al 1981. Nel 1984 tentò la corsa alla Casa Bianca ma perse contro Ronald Reagan, che conquistò 49 Stati. Mondale entrò comunque nella storia per la scelta di Geraldine Ferraro come sua vice: è stata la prima volta che un candidato di uno dei maggiori partiti sceglieva una donna come running mate.    

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    Cina: HRW accusa, 'crimini contro l'umanità nello Xinjiang'

    (ANSA) – KASHGAR, 19 APR – La Cina è colpevole di “crimini
    contro l’umanità” per il trattamento oppressivo nei confronti
    degli uiguri e di altre minoranze musulmane nello Xinjiang, la
    vasta regione di nordovest. E’ l’attacco che Human Rights Watch
    (HRW) ha riservato nel suo ultimo rapporto diffuso oggi in cui
    il gruppo a difesa dei diritti umani ha citato i report sulla
    detenzione di massa sui musulmani, il giro di vite sulle
    pratiche religiose e le altre misure che equivalgono a crimini
    contro l’umanità come definiti dal trattato che ha istituito la
    Corte penale internazionale.   
    Da parte sua Qiao Xianghua, capo del Dipartimento pubblicità
    della prefettura di Kashgar, storica città della Via della Seta
    nel sud dello Xinjiang, ha osservato che “Kashgar ha raggiunto
    una buona stabilità”, ricollegandosi agli anni turbolenti
    segnati da atti di terrorismo e da violenze. “E ha anche messo a
    punto una buona qualità di sviluppo basata sull’industria,
    sull’agricoltura e sulla manifattura. Sui diritti umani, poi, è
    stato fatto molto per la tutela di tutte le minoranze etniche”,
    ha sostenuto Qiao, parlando a un gruppo di giornalisti di
    testate cinesi e straniere, tra cui l’ANSA, invitate nello
    Xinjiang.   
    Pechino è accusata di aver imprigionato più di un milione di
    uiguri, il principale gruppo etnico dello Xinjiang, mantenendone
    altri milioni sotto un rigido sistema di sorveglianza e di
    controlli, accusa il rapporto curato da HRW e dai ricercatori
    dalla Human Rights & Conflict Resolution Clinic della Stanford
    Law School. “Il governo cinese ha commesso, e continua a
    commettere, crimini contro l’umanità contro la popolazione
    musulmana turca. L’obiettivo apparente del governo cinese nella
    creazione dei campi è la cancellazione della cultura e della
    religione musulmana turca”, ha aggiunto il rapporto, dove si
    nominano uiguri, kazaki, kirghisi e altri gruppi nello Xinjiang.   
    Le politiche violano lo Statuto di Roma del 1998 della Corte
    penale internazionale che afferma che “gli attacchi diffusi o
    sistematici contro una popolazione civile sono un crimine”.   
    HRW e i ricercatori di Stanford non sono arrivati ;;ad
    accusare Pechino di genocidio, un’accusa avanzata dal governo
    degli Stati Uniti, dai legislatori in Belgio, Canada e Paesi
    Bassi e da altri gruppi per i diritti umani, perché non hanno
    documentato prove di “intenti genocidi”. HRW ha chiesto ai
    governi di collaborare per fare pressione sulla Cina affinché
    modifichi le sue politiche e alle Nazioni Unite di istituire una
    commissione d’inchiesta per indagare sulle accuse. (ANSA).