More stories

  • in

    Recovery: il Pnrr dell'Italia inviato alla Commissione Ue

     Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a quanto si apprende da fonti di governo, è stato inviato alla commissione Ue. Il Recovery Plan italiano è stato approvato ieri in Consiglio dei ministri. E’ iniziato infatti l’invio telematico (si tratta in sostanza di un upload sulla piattaforma digitale di Bruxelles dei Recovery Plan dei Paesi membri) del Pnrr italiano e della “corposa” documentazione che lo accompagna.  Ecco il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia: 191,5 miliardi da spendere, da qui al 2026, per avviare il rilancio del Paese e superare il duro colpo inferto dalla pandemia. Già il 18 giugno, nella riunione dell’Ecofin, potrebbe arrivare il via libera di Bruxelles al piano, se – come confidano ai vertici del governo – l’Italia sarà uno dei primi Paesi a depositarlo. L’auspicio è accedere subito, entro l’estate, alla prima tranche di anticipo dei fondi, che in totale per l’Italia potrebbe arrivare a 25 miliardi nel 2021. Ma fin da subito per il governo parte la difficile sfida delle riforme, in una “road map” da brividi, sia per i tempi di realizzazione che per le distanze politiche da colmare, su temi come giustizia e fisco, in maggioranza. Poi, partirà il percorso dell’attuazione, anche quello difficilissimo, perché se si sfora il cronoprogramma si perdono i fondi: “Spendere bene” è il mantra di Draghi. Se l’Italia fallisce, ha avvertito a più riprese il premier, fallisce l’intera impresa avviata dall’Ue. Draghi porta il piano in Cdm per la “presa d’atto” finale, dopo l’illustrazione al Parlamento. E insieme al Pnrr il Consiglio dei ministri approva un decreto legge che istituisce il fondo complementare al Recovery plan da 30,6 miliardi che finanzierà, fino al 2033, i progetti che per i tempi di realizzazione o per la natura degli interventi non potevano entrare nel Piano. Per il 2021 il fondo potrebbe essere alimentato con un primo finanziamento fino a 5 miliardi (ma la cifra potrebbe essere inferiore, le stime sono in corso). Si tratta comunque di risorse destinate ad avere grande impatto sul territorio, dai fondi per le aree colpite dal terremoto, a quelli per il rifacimento delle strade e la sicurezza stradale. Gli enti locali, a partire dalle Regioni, vogliono avere voce in capitolo. Ecco perché il ministro Maria Stella Gelmini ai colleghi già seduti al tavolo del Cdm chiede di poter convocare la Conferenza unificata, per un confronto prima del via libera al decreto: il Cdm viene sospeso per quattro ore, il ministro Daniele Franco illustra il testo ai governatori. Qualche tensione sul fondo complementare, con alcune modifiche in extremis, fa tardare di poche ore l’approvazione del Recovery plan italiano. Nel fondo “extra” – finanziato dall’Italia – rientrano 31 investimenti che vanno dal 5G alla tecnologia satellitare, dal rinnovo delle flotte di bus e navi all’Ecobonus, fino a fondi per l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria e un sistema di monitoraggio da remoto di ponti, tunnel e viadotti. E ancora: dalle polis, case di servizi per la cittadinanza digitale nei comuni più piccoli, a finanziamenti per la sanità e gli ospedali. A Bruxelles risultano intanto arrivati i piani di Francia, Germania, Portogallo, Grecia e Slovacchia. Per l’Italia è importante essere nel gruppo “di testa” in ordine di presentazione, perché così avrà più chance di accedere alla prima tranche di anticipo delle risorse in programma a luglio. L’approvazione dei primi piani – la Commissione ha due mesi per esaminarli – è prevista all’Ecofin del 18 giugno. Il governo di Draghi confida di essere nell’elenco e che l’esame di Bruxelles non riservi sorprese, vista l’interlocuzione informale che ha accompagnato la preparazione del testo. I ministri già esultano. Luigi Di Maio conta più di 100 miliardi in totale al Sud (ma il campano Vincenzo De Luca dice che il nord è favorito), Maria Cristina Messa 15 miliardi su università e ricerca, Patrizio Bianchi sottolinea che la scuola non ha mai avuto tanti soldi. Ma ancora alcuni passi devono essere compiuti prima di iniziare a spendere. Sulle riforme, in particolare, il nostro Paese sarà giudicato. E sulle riforme la sfida è impervia. A maggio bisognerà mettere a punto il decreto sulla governance del Piano, con il nodo politico ancora da sciogliere della composizione della cabina di regia che, a Palazzo Chigi, avrà la supervisione. Sempre a maggio sono attesi il varo del decreto Imprese sulla base dell’ultimo scostamento di bilancio (potrebbe arrivare non la prossima settimana ma quella successiva) e i decreti su Pa e semplificazioni. Poi entreranno nel vivo riforme come il fisco e la concorrenza, da completare entro luglio, e la giustizia, attesa entro settembre. In realtà la riforma del processo civile e penale è già stata incardinata da più di un anno in Parlamento ma – a dare la misura dell’entità dell’impresa – si registra in commissione alla Camera un nuovo rinvio degli emendamenti sul ddl penale. Spetterà alla ministra Marta Cartabia sbrogliare la matassa: una proposta sulla prescrizione è attesa nelle prossime settimane. “Unità e coesione sono essenziali per vincere”, dice Andrea Orlando. Un messaggio che sembra rivolto anche agli altri componenti della larga maggioranza.   

  • in

    Ipotesi dl Imprese in Cdm in settimana, con il rinvio delle cartelle

     Proroga al 31 maggio 2021 della sospensione delle attività di riscossione e della notifica delle cartelle. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che è in corso di definizione il provvedimento normativo che differirà alla fine del mese prossimo il termine di sospensione delle attività di riscossione, attualmente fissato al 30 aprile 2021 dal Decreto Sostegni.La sospensione, introdotta a partire dall’8 marzo 2020 dall’art. 68 del Decreto Cura Italia, ricorda il Mef, riguarda tutti i versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione, nonché l’invio di nuove cartelle e la possibilità per l’Agenzia di avviare procedure cautelari o esecutive di riscossione, come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti. Restano sospese, inoltre, le verifiche di inadempienza che le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica devono effettuare prima di disporre pagamenti di importo superiore a cinquemila euro.
    “Lavoro costantemente con Durigon su cose serie come le cartelle esattoriali, ci sono 30 milioni di cartelle esattoriali che rischiano di partire da domani, sarebbe un massacro. Stiamo lavorando notte e giorno, e conto di essere arrivato al risultato finale, per rinviarne la partenza”. Così il leder della Lega Matteo Salvini a Radio Capital. “Il nostro obiettivo è la rottamazione delle cartelle più vecchie e per chi era in difficoltà economica già prima del Covid il saldo e stralcio”, ha spiegato.   “L’obiettivo di 500mila vaccinazioni al giorno è stato centrato nei tempi indicati dal commissario Figliuolo: questo dimostra che il cambio di passo c’è stato, eccome, e che il nuovo piano funziona. L’altro segnale incoraggiante è il Pil stimato in risalita da Confindustria già nei prossimi mesi, con un forte rimbalzo nel terzo trimestre, in linea con la media europea. L’Italia sta ripartendo grazie al governo Draghi e al rischio ragionato delle prime riaperture. Ora però serve un altro tassello: la proroga dello stop alle cartelle esattoriali, che deve essere totale e non solo light”. Lo afferma in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini.

  • in

    Corea Sud-Usa: Moon in visita da Biden il 21 maggio

    (ANSA) – PECHINO, 30 APR – Il presidente sudcoreano Moon
    Jae-in e quello americano Joe Biden terranno i loro primi
    colloqui al vertice in programma a Washington il prossimo 21
    maggio.   
    Lo hanno annunciato le parti, confermando così che Moon sarà
    il secondo leader internazionale a incontrare Biden di persona
    alla Casa BIanca dopo la visita del premier nipponico Yoshihide
    Suga.   
    La decisione dei leader di tenere un vertice di persona
    nonostante le situazioni “difficili” attribuibili alla pandemia
    Covid-19 dimostra “l’importanza dell’alleanza Seul-Washington”,
    ha rimarcato l’Ufficio presidenziale sudcoreano.   
    Tra i temi in dicussione, oltre al corposo dossier sulla
    Corea del Nord, le parti riaffermeranno la forza dell’alleanza
    e lo sviluppo ulteriore di “una cooperazione globale e
    reciproca” e l’amicizia tra i rispettivi di popoli. Previste
    “discussioni approfondite” sullo stretto coordinamento per la
    completa denuclearizzazione della penisola coreana e
    l’istituzione di una pace permanente, in base a una nota diffusa
    dal portavoce Chung Man-ho.   
    Negate, invece, le notizie sull’ingresso di Seul nel forum
    sulla sicurezza regionale, chiamato Quad, di cui fanno parte
    Usa, Giappone, India e Australia.   
    Soul mantiene la posizione di partecipazione al formato di
    consultazione sulla sicurezza purché rispetti i principi di
    “trasparenza, apertura e inclusività” e le norme internazionali.   
    (ANSA).   

  • in

    Inchiesta procura Perugia su presunta associazione segreta

    (ANSA) – PERUGIA, 30 APR – Sarebbe associazione segreta il
    reato ipotizzato dalla procura di Perugia nel fascicolo aperto
    in seguito alle dichiarazioni dell’avvocato siciliano Piero
    Amara. E’ quanto apprende l’ANSA.   
    Sull’inchiesta in corso viene comunque mantenuto l’assoluto
    riserbo e non vengono comunque fornite alcun tipo di conferme
    ufficiali. Al momento non risulterebbero comunque indagati.   
    Al centro del troncone d’indagine avviato dopo che alcune
    dichiarazioni dell’avvocato Amara sono state trasmesse da Milano
    a Perugia ci sarebbe l’ipotesi di una sorta di loggia che
    potrebbe coinvolgere vari ‘pezzi’ del Paese. Inchiesta condotta
    dal procuratore capo del capoluogo umbro Raffaele Cantone e da
    alcuni sostituti sulla quale viene mantenuto un riserbo.   
    Gli accertamenti sono comunque in una fase iniziale con le
    ipotesi tutte da verificare. Tra queste la possibilità che
    alcuni ‘pezzi’ delle istituzioni possano avere avuto l’obiettivo
    di condizionare le nomine in magistratura ma anche altri settori
    della vita del Paese. (ANSA).   

  • in

    Mafia: Mattarella, coscienza pubblica ripudi ogni violenza

    “Educare gli studenti al rispetto dei principi civici significa porre le basi per costruire una collettività futura libera da ogni forma di condizionamento criminale. Per queste ragioni manifesto il mio apprezzamento verso il Progetto educativo promosso ogni anno dal Centro da Lei presieduto, quale tangibile contributo al consolidamento di una coscienza pubblica che ripudia ogni espressione di violenza”. Così Sergio Mattarella, in un messaggio al Presidente del Centro di studi “Pio La Torre”, Vito Lo Monaco, nel giorno del trentanovesimo anniversario della morte per mano mafiosa di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo.    

  • in

    M5s: Conte, verso l'accordo con Rousseau

    Il tempo per la rifondazione del Movimento 5 Stelle è a un passo: Giuseppe Conte lo promette: “I tempi sono maturi” annuncia, assicurando che nei prossimi giorni “sarà fissato un grande evento in cui coinvolgeremo tutti gli iscritti, discuteremo sul nuovo statuto, di una carta di principi e valori per dare una chiara identità politica al Movimento”. Il conto alla rovescia ci sarà anche per la riorganizzazione interna (“Verranno eletti i nuovi vertici” assicura) e, dice, per la soluzione delle diatribe con la piattaforma Rousseau. 
    Il M5s – avrebbe detto d’altra parte Conte incontrando i capigruppo M5s – va verso una separazione consensuale con Rousseau.  L’accordo, avrebbe precisato l’ex premier ai parlamentari, potrebbe arrivare “nelle prossime ore”.
    L’uscita dell’ex premier in ben due avvenimenti pubblici intanto è già il segnale che, nonostante il travagliatissimo percorso di passaggio dal vecchio al nuovo, Conte non getterà la spugna: non è poco considerata la preoccupazione, a volte anche irritazione, serpeggiata tra i parlamentari per il continuo rinvio dell’annuncio del suo progetto. Ma c’è una spiegazione: oggi a Cagliari si terrà l’udienza della Corte d’appello che deve decidere sul ricorso presentato dal M5S contro la nomina del “curatore speciale” chiamato dal Tribunale a rappresentare legalmente il Movimento. Il giudice ha stabilito che allo stato dei fatti, neppure il “reggente” Vito Crimi ha la titolarità di capo politico.
    Tanto che la Procura potrebbe decidere di intimare al garante Beppe Grillo di indire le elezioni per la nomina dell’organismo di leadership collegiale come hanno richiesto gli iscritti con un voto durante gli Stati generali M5s. La questione di lana caprina è intimamente legata alla soluzione della trattativa con Rousseau: Davide Casaleggio si rifiuta di cedere la lista degli iscritti ai 5 Stelle, perché lo Statuto lo obbliga a consegnarla solo al capo del Movimento. Che ora, appunto, non c’è. Per questo Conte deve traguardare questa data del 30 aprile, sperando che da Cagliari arrivi una decisione in grado di procedere con il suo programma. Senza contare che c’è una frangia del Movimento che avversa il progetto di Conte e spera nell’intervento della Procura per arrivare all’elezione dell’organo dirigente collegiale: per loro per loro sarebbe un modo per entrare nella ‘stanza di comando’ e gestire dall’interno la transizione. I rapporti tra il M5s e Rousseau, sono ormai ai ferri corti. Conte ha di nuovo promesso a breve un ” chiarimento sulla piattaforma digitale” sottolineando di nuovo che “la responsabilità’ politica deve essere distinta dalla gestione tecnica della piattaforma”. Casaleggio reagisce alla messa all’angolo annunciando che aprirà la sua piattaforma e i propri servizi “a tutte quelle formazioni civiche che si apprestano a correre alle elezioni amministrative 2021”. Non solo, permetterà a queste liste, di “utilizzare appositi spazi comunicativi del Blog delle Stelle”. Un blog da sempre considerato il canale di comunicazione ufficiale del Movimento 5 Stelle. 
       

  • in

    Lega: bufera su Durigon per inchiesta Fanpage. Salvini: 'E' per nascondere i problemi di Grillo'

    E’ bufera sul sottosegretario al Mef Claudio Durigon (Lega), dopo un’inchiesta di ‘Fanpage’ secondo la quale, durante una cena, parlando dell’inchiesta sui fondi del Carroccio avrebbe dichiarato che “quello che fa le indagini sulla Lega lo abbiamo messo noi”.
    Alta tensione alla Camera fra Lega e M5s dopo la richiesta dei Cinquestelle al ministro dell’Economia Franco di riferire sulle affermazioni di Durigon. Numerose le richieste di dimissioni, ma fonti della Lega fanno sapere che Durigon “è tranquillamente al lavoro” e ha già presentato dieci querele. 
    “Mi sembra una vicenda surreale, i 5Stelle si stanno agitando per nascondere i problemi di Grillo”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini parlando del caso del sottosegretario leghista, Claudio Durigon, alla stampa fuori dal Senato.
    “Piena fiducia” nella Guardia di Finanza che ha dimostrato “professionalità”, “rigore” e “tempestività” nelle indagini su Lombardia Film Commission e i sospetti fondi neri per la Lega. Lo dichiarano il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi in merito alle parole del sottosegretario leghista Claudio Durigon riportate in una inchiesta di Fanpage. I due pm, titolari del fascicolo, “nel confermare la fiducia nei militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf che hanno indagato su Lfc ribadiscono la tempestività, la professionalità e il rigore negli accertamenti che sono stati loro delegati”

  • in

    Recovery: via libera del Cdm al Pnrr e al fondo extra da 30 miliardi. Domani all'Ue

    Il Cdm ha approvato la versione finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sarà inviato alla Commissione europea. Lo si apprende da fonti di governo al termine della riunione. Il Cdm ha dato il via libera anche al decreto legge che istituisce il fondo complementare al Recovery per le infrastrutture, fondo da 30,6 miliardi. La riunione del Consiglio dei ministri è terminata dopo circa cinquanta minuti. Tecnicamente quella del Consiglio dei ministri sul Recovery plan è stata una “presa d’atto”, dopo l’illustrazione della versione finale del Piano di ripresa e resilienza da parte del ministro dell’Economia Daniele Franco.
    Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia sarà trasmesso alla Commissione europea domani. Lo rendono noto fonti di Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera finale a piano. Dalla presidenza del Consiglio trapela “soddisfazione” per aver rispettato la scadenza europea, come ci si era prefissi.
    “Il Pnrr proposto dal governo Draghi è un piano di visione, di riforma, di strategia”. Lo dice all’ANSA la ministra di Iv Elena Bonetti, al termine del Consiglio dei ministri. “Piena soddisfazione – sottolinea la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia – sia per la qualità del piano che per aver mantenuto l’impegno sulla data del 30 aprile per la trasmissione alla Commissione europea. Il rispetto dei tempi, grazie anche al grande lavoro fatto dal ministro Franco, permetterà al nostro Paese di poter usufruire prima degli anticipi sulle risorse”.
    Il ministro Di Maio scrive su Facebook: “È stato appena approvato in Cdm il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo tra i primi Paesi ad inviarlo a Bruxelles e tra i primi che riceveranno i fondi del Recovery. In gioco ci sono oltre 220 miliardi di euro che saranno utilizzati per investire nelle competenze, per creare occupazione e per avviare grandi progetti all’insegna della transizione ecologica e della digitalizzazione. Altra cosa importante: circa 100 miliardi di euro andranno al Sud (88mld del Pnrr più 10mld del fondo investimenti complementare al Pnrr), per permettere a tutti gli italiani di avere le stesse opportunità”. 
    “Una grande occasione per il Paese su cui mobilitare tutte le energie e le forze vitali. Oggi può partire un percorso di ricostruzione. L’unità e la coesione sono le condizioni essenziali per vincere questa sfida #PNRR #NextGenerationEU”. Lo scrive su Twitter Andrea Orlando, ministro del Lavoro e capo delegazione del Pd al governo, al termine del Consiglio dei ministri sul Recovery plan.
    “Con il via libera definitivo in Consiglio dei ministri del Pnrr italiano si chiude la prima fase di impegno del governo di salvezza nazionale guidato da Mario Draghi. C’è l’orgoglio di essere entrati nel gruppo di testa delle nazioni europee, e di averlo fatto in appena dieci settimane di lavoro intensissimo. Ma c’è, soprattutto, la consapevolezza di aver assolto alla prima parte del ‘patto’ stipulato con gli italiani: riuscire a prendere il treno dei più ingenti finanziamenti per la ripresa mai visti in Italia dagli anni ’50”. Lo dichiara Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale.
    “La presidenza portoghese metterà in calendario l’approvazione dei primi piani” di Recovery “all’Ecofin del 18 giugno. Siamo anche pronti a convocare un Ecofin straordinario l’ultima settimana di giugno per approvare la seconda ondata di piani. Non possiamo perdere altro tempo, dobbiamo rilanciare la ripresa”: lo annuncia su Twitter il premier portoghese Antonio Costa, che detiene la presidenza di turno della Ue, congratulandosi con Francia, Germania e Grecia per l’invio dei piani. Il Portogallo è stato il primo a presentarlo.