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    Voto fuorisede: stop Viminale a ddl per Regionali ottobre

    Gli studenti fuorisede non potranno votare alle regionali e alle amministrative di ottobre nelle città dove risiedono per studio, come prevede un ddl all’esame della Commissione affari costituzionali e promosso dal Collettivo Beppe Valarioti. In una riunione informale tra i membri della Commissione e rappresentanti del ministeri dell’Interno, guidati dal sottosegretario Ivan Scalfarotto, questi hanno detto che il Viminale ha dei problemi tecnici “insormontabili” per poter attuare questa legge anche se fosse approvata dal Parlamento. Uno spiraglio è stato aperto per le future elezioni politiche, europee e per i referendum.    

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    M5s, Rousseau: 'Dopo 30 giorni nessuna promessa onorata'

    “Oggi è trascorso esattamente un mese da quando Giuseppe Conte garantiva pubblicamente: “i debiti non si discutono, si onorano”. Dopo 30 giorni nessuna promessa è stata onorata, anzi. Perché? Perché le promesse pubbliche di Giuseppe Conte sono state, invece, smentite privatamente da Vito Crimi che ha comunicato a Rousseau che, in realtà, il (suo) MoVimento non ha alcuna intenzione di onorare gli impegni. E così sta accadendo. Anzi, peggio”. Lo denuncia con un post su Facebook, Enrica Sabatini, socia di Rousseau, sottolineando che “da tempo c’è un accordo che attende di essere siglato, ma che Crimi fa saltare costantemente”.
    “Accanto all’enorme debito di mezzo milione di euro che il MoVimento 5 Stelle di Vito Crimi non intende riconoscere – aggiunge Sabatini -, si aggiungono ogni giorno che passa ulteriori e pesanti spese sulle spalle di Rousseau per erogare servizi previsti dalla legge e che il MoVimento 5 Stelle di Vito Crimi, ovviamente, si rifiuta di saldare”. “Questo – osserva – è il MoVimento 5 Stelle di Vito Crimi. Quello che manda in cassa integrazione le persone, grazie anche al lavoro delle quali centinaia di eletti siedono in parlamento. Quello che costringe chi ha sempre lavorato con dedizione e serietà a chiedersi se questo mese potrà pagare l’affitto o le bollette. Quello che tutti rimangono a guardare senza intervenire, mentre distrugge tutto quello che migliaia di persone hanno costruito con i loro sacrifici e il loro impegno in 15 anni. Da tempo – ricorda Sabatini – c’è un accordo che attende di essere siglato, ma che Vito Crimi fa saltare costantemente e che prevede una conclusione dei rapporti tra MoVimento e Rousseau serena e soprattutto rispettosa verso quelle persone che meritano il dovuto e che ogni giorno devo guardare negli occhi sentendomi in difficoltà al posto di chi, invece, dovrebbe vergognarsi essendo responsabile di quello che sta avvenendo. Le parole e le frasi a effetto sui social non servono, sono necessari i fatti lontano dai riflettori e dai like. È lì che si riconoscono le persone credibili”. 
    “Dunque secondo l’associazione Rousseau quando si tratta di chiedere soldi, Vito Crimi è il rappresentante legale titolato a firmare accordi, ma quando si tratta di adempiere a quanto prescrive la legge e cioè la restituzione dei dati degli iscritti al Movimento 5 Stelle che ne è titolare, non riconoscono le richieste che arrivano da Vito Crimi. Affermazioni fantascientifiche, senza capo nè coda”. Lo dichiara il capodelegazione M5S Stefano Patuanelli.   

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    Mattarella, noi in debito con giovani, ridisegnare il futuro

     “Abbiamo un debito verso le future generazioni, e non è solo quello finanziario. E’ un debito che si esprime nei confronti dei giovani, con la necessità di disegnare in maniera adeguata il futuro dei nostri ragazzi.    Rifuggendo dalla tentazione di farsi rinchiudere nella considerazione effimera ed esclusiva del momento presente, una condizione effimera che ignora il passato e la storia e trascura il futuro. C’è l’esigenza del nostro Paese di pensare ai giovani per consegnarli un futuro adeguato”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’università del Sacro cuore di Cremona. “La storia di Cremona è stata attraversata dalla tragedia della pandemia, che ha seminato dolori e lutti”. Qui si unisce “insieme il ricordo delle vittime, la sofferenza dei familiari, l’abnegazione di chi negli ospedali si è speso per salvare vite. Tutto questo viene raccolto con il riferimento al senso di comunità che rappresenta Cremona e la sua provincia. La mia visita intende esprimere la fiducia della ripresa che si è avviata nella convinzione che la ripresa sarà certamente veloce ed efficace. E’ questo l’augurio che desidero consegnare a Cremona”.”Siamo in un momento di ripresa nel nostro Paese. Il recupero di questo straordinario complesso, in un suggestivo campus, è frutto di una collaborazione tra pubblico e privato. Una condizione preziosa che vale più in generale: la collaborazione nel Paese è indispensabile per definire e attuare i programmi del Pnrr. La loro tempestiva attuazione ha bisogno del concorso e dell’energia di tutte le forze del Paese. La collaborazione deve essere avvertita per ogni decisione”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Cremona.   

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    Cei, Italia provata da pandemia, Recovery è un'opportunità

    Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) “può essere una occasione importante di crescita collettiva”, “questo Piano può inoltre diventare un’opportunità per rilanciare l’economia del Paese, dando respiro e ristoro ad una società provata dalla persistente emergenza sanitaria, che sta producendo effetti molto pesanti sulla situazione socio-economica”. Lo ha sottolineato il Presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, introducendo questa mattina i lavori dell’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana.I vescovi italiani chiedono maggiore impegno sulla sicurezza sul lavoro. “A proposito di lavoro, chiediamo un’attenzione perché questo avvenga sempre in condizioni sicure. Basta morti sul lavoro! È un’emergenza da affrontare: servono una strategia e una forte iniziativa nazionale che coinvolga tutti, Governo, Istituzioni e cittadini. Ci auguriamo che si proceda in tal senso”, ha detto il Presidente della Cei.I vescovi italiani chiedono alle istituzioni di sostenere gli arrivi in sicurezza dei migranti. “La Conferenza Episcopale Italiana, attraverso i suoi Uffici nazionali, ha garantito l’arrivo in Italia e l’accoglienza in sicurezza – ha ricordato il Presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti – di oltre mille profughi dal Medio Oriente e dall’Africa, dimostrando che è possibile un’alternativa agli ingressi irregolari e alle morti in mare, su cui un giorno sarà severo e inappellabile il giudizio di Dio: ‘Dov’è tuo fratello?'”.

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    Comunali: nel centrodestra manca ancora intesa su candidati grandi città

    Nessuna intesa definitiva raggiunta dal tavolo dei leader del centrodestra sui candidati alla guida dei grandi città. “Il centrodestra correrà unito in tutte le città che andranno al voto: sul tavolo ci sono molti profili, alcuni inediti che si sono fatti avanti recentemente. Proprio per questo ci sarà un altro vertice a breve, dopo alcuni approfondimenti sugli aspiranti sindaci più interessanti”. Così la nota congiunta del vertice del centrodestra al termine della riunione dei leader. 
    Il vertice dei leader ha deciso di stringere i tempi nella ricerca dei candidati unitari per le prossime sfide nelle grandi città. Già la prossima settimana – a quanto si apprende – si punta a tenere un nuovo vertice in cui ogni partito proporrà la propria rosa di nomi, una lista da cui scegliere i futuri candidati sindaci. La linea è raggiungere un accordo su nomi ‘civici’ e non politici.
    La riunione si è svolta nella sede del gruppo della Lega alla Camera il vertice dei leader del centrodestra dedicato alla discussione sulle candidature alle prossime comunali. Oltre al leader della Lega, Matteo Salvini, presenti alla riunione, per Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Francesco Lollobrigida, per Forza Italia, Antonio Tajani e Licia Ronzulli, Maurizio Lupi per “Noi con l’Italia”, Antonio De Poli e Lorenzo Cesa per l’Udc, per “Cambiamo” Giovanni Toti (in collegamento da remoto) e il senatore Gaetano Quagliariello.
    “Michetti e Racca sono sicuramente nomi interessanti come ce ne sono altri”. Così la leader di FdI, Giorgia Meloni, lasciando il vertice del centrodestra.
    “Per rispetto di tutti non do giudizi su questo o quel candidato. C’è qualche primario e grande imprenditore che deve dirci se ci sta”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, al termine del vertice del centrodestra. “Sono finalmente usciti diversi nomi di civici. La scelta di allargare alla società civile – prosegue – sta dando i suoi frutti. Quattro o cinque nomi sono emersi che non c’erano. Ognuno si impegnato ad approfondire. Entro poco tempo vedremo di chiudere”.
    “Il nome di Enrico Michetti come candidato sindaco per Roma? I nomi che circolano sono diversi, come diverse sono le ipotesi”, ha detto lin mattinata la leader di FdI Giorgia Meloni a Radio 24. Meloni ha sottolineato che di nomi si parlerà prima con gli alleati rimarcando: “Da settimane chiedo la convocazione di un tavolo, però penso che il modo migliore di operare sia decidere insieme. Noi lavoriamo per vincere nei Comuni. Siamo perfettamente in tempo e in partita”, ha aggiunto Meloni rimarcando come il centrodestra a Roma andrà “con un unico candidato, gli altri con tre”. 
    “Ci sono tanti nomi, non solo il mio. Sono decisioni ancora premature”: così Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, commenta all’ANSA l’ipotesi di una sua candidatura per il centrodestra come sindaco di Milano, apparsa su alcuni quotidiani. “Si vedrà – continua – Bisogna trovare un sindaco vicino ai cittadini, a questa grande impresa. Vediamo”.
    Tra i nomi che fanno capolino anche quello di Maurizio Gasparri. “Io candidato a sindaco di Roma per il c.destra? Oggi si riuniranno i leader della coalizione, io non parteciperò a quella riunione, per lasciarli liberi di discutere. Decidano quello che vogliono – dice il diretto interessato a Un giorno da pecora – non ci si autocandida. Se c’è già l’accordo? Non mi risulta e non ne ho notizia, il mio numero ce l’hanno, se vogliono mi chiamano, se vogliono fare diversamente scelgano un candidato forte”. “Se hanno un candidato buono lo sostengo, spero che Bertolaso ci ripensi, se lo facesse saremmo tutti più contenti”, ha aggiunto Gasparri a Rai Radio1.
    “Io non sto azzannando il partito di Salvini, ma il M5s e il Pd che, entrambi superati da Fdi secondo alcuni sondaggi. Le rilevazioni vanno sempre prese con le molle, ma rimane che i primi due partiti oggi in Italia siano due partiti di centrodestra. Io credo che questo deve fare interrogare dove sta la gente rispetto ai palazzi. Questa rivalità forzata tra Lega e Fdi a me non appassiona e non appartiene – aggiunge -. Io credo che la sfida sia crescere tutti insieme” per poi “avere una maggioranza solida” al governo.
    “Credo che nessuno, alla luce del lavoro fatto da FdI e anche del lavoro fatto da Adolfo Urso, possa dubitare sul fatto che qualunque esponente di FdI dovesse andare a ricoprire qualsiasi tipo di incarico lo farà esclusivamente difendendo l’interesse nazionale italiano. Noi non abbiamo amici, non siamo tifosi di nessuna nazione e di nessun leader straniero. Siamo tifosi soltanto dell’Italia”. Così la leader di FdI Giorgia Meloni a Radio 24 commentando il caso Copasir. Interpellata sulle parole del presidente dimissionario del Copasir, il leghista Raffaele Volpi, su Urso e FdI, Meloni ribatte: “Non comprendo queste polemiche e non intendo stare a questo livello. Tutti sanno che Volpi è stato presidente del Copasir perché, quando la Lega passò all’opposizione, giustamente rivendicò a norma di legge di avere la presidenza e lui divenne presidente con il voto determinante di Adolfo Urso. Perché per noi le regole valgono e valgono sempre. A me può dispiacere sentire alleati, in alcuni casi degli esponenti, che hanno parole così dure verso di noi che a volte non hanno nemmeno nei confronti del Pd o del M5s. Però non voglio alimentare la polemica”. “Se fosse stato un problema di poltrone, da unico partito all’opposizione, avremmo posto il problema della presidenza di tutte le commissioni di garanzia che ricordo vanno per prassi all’opposizione. Non lo abbiamo fatto perché, in diversi casi, si trattava anche di esponenti del centrodestra e non volevamo creare fibrillazioni o difficoltà. Il tema del Copasir è molto serio – dice Meloni – noi abbiamo posto un problema serenamente e aspettiamo si risolva. Senza polemica, spero si risolva positivamente”.

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    Morto Bruno Caselli, direttore dell'ANSA dal 1990 al 1997

    Bruno Caselli è morto oggi a 94 anni a Roma, ne dà notizia la figlia Cristina. Direttore dell’Agenzia ANSA dal 1990 al 1997, era nato a Roma nel 1927. Si è spento alle 14 a Villa Margherita dove era ricoverato da una settimana e dove domani sarà allestita la camera ardente dalle 10,30 alle 12 e dalle 17 alle 19. Il funerale sarà in forma strettamente privata.
       Caselli divenne direttore il 16 gennaio del 1990, prendendo la pesante eredità lasciata per raggiunti limiti d’età da Sergio Lepri, storico direttore che guidava l’agenzia da quasi un trentennio, dal 1961. Ma Caselli, perfettamente conscio di essere il successore di un monumento del giornalismo, riuscì ad assicurare un passaggio morbido e gradito alla redazione, essendo a sua volta da anni una colonna portante dell’agenzia.
    A Via della Dataria aveva trascorso la sua vita professionale. All’ANSA Caselli, grande uomo di spirito, spesso autoironico, si era sempre fatto apprezzare per le doti professionali e per il buon carattere. Era tra l’altro vicedirettore già dal 1984, quindi da tempo lavorava al fianco di Lepri. Lasciò anche lui il timone solo per raggiunti limiti d’età per andare in pensione e dopo di lui fu nominato Giulio Anselmi, direttore dal 1997 ed attualmente presidente dell’ANSA.
       ”Nel momento in cui assumo la direzione dell”ANSA – scrisse Caselli quando fu nominato – invio un caloroso saluto ai direttori dei quotidiani soci e abbonati, a tutte le redazioni, a tutti gli utenti, pubblici e privati, in Italia e all’Estero. Il saluto si accompagna all’impegno mio e di tutto il corpo redazionale dell’agenzia a salvaguardare la linea di imparzialità e completezza dell’informazione, fin qui assicurata da Sergio Lepri, secondo lo statuto dell’agenzia e il mandato affidatomi dal consiglio d’amministrazione”.
       Fedeltà ad una linea e ad una vocazione professionale di riservatezza che era anche nel suo carattere e che lo aveva accompagnato nei lunghi anni passati all’ANSA, dove era entrato nel 1958. Nel 1955 era stato sempre dalle parti di Via Della dataria, ma questa volta portato dalla collaborazione con ‘Politica sociale’ nello staff del Quirinale, dell’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi da poco eletto.
       Seguì una breve esperienza nell’unico telegiornale dell’epoca diretto da Massimo Rendina, dal 1955 al 1958 quando iniziò dalla base la sua carriera all’ANSA. Prima praticante, poi caposervizio dal 1962, poi dal 1963 viceredattore capo, redattore capo nel 1965, redattore capo centrale nel 1975, vicedirettore per i servizi interni nel 1984.
       Gestendo quindi con grande equilibrio e in ruoli importanti di coordinamento i difficili Anni di Piombo, difficili per il paese così come per la sua principale agenzia di stampa. E infine arrivò la direzione dal 16 gennaio 1990.
    Con lui l’ANSA passò serenamente la boa dei 50 anni nel gennaio del 1996 e in quella occasione fu insignito del premio Buone Notizie, quando fu emesso anche un francobollo celebrativo. Anno in cui Caselli fu anche insignito del premio Ischia Giornalista dell’anno.

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    Sondaggi: Quorum/Youtrend; per 50,6% bene primi 100 giorni Draghi

    Mario Draghi promosso dopo i primi 100 giorni da capo del Governo. E’ quanto emerge da alcuni dei risultati del sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 diffuso oggi dal canale all news. Fra i ministri dell’esecutivo, quello più apprezzato è il Ministro della Salute Roberto Speranza. Mentre, tra il leader, Giuseppe Conte e l’attuale premier sono ai primi due posti, con l’ex presidente del Consiglio di due punti sopra l’attuale.
    Nel dettaglio, il 50,6% degli intervistati riconosce all’ex banchiere centrale di aver fatto un buon lavoro, il 27,6% non sa giudicare o non risponde mentre il 21,8% ha espresso un giudizio negativo. Per quanto riguarda i singoli ministri, il responsabile del dicastero della Salute, Roberto Speranza, è quello il cui operato ha ottenuto il gradimento maggiore (29%), seguito dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio (13,1%) e quello della Cultura Dario Franceschini (10,5%). Al 10,2% la ministra della Giustizia Marta Cartabia, al 9,6% Giancarlo Giorgetti a capo dello Sviluppo economico, mentre è all’8,7% l’apprezzamento per Luciana Lamorgese degli Interni. Seguono il ministro del Lavoro Andrea Orlando (6,5%), quello dell’Economia Daniele Franco (3,9%); mentre il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e quello delle Politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli sono entrambi al 3,5%.
    Fra le figure politiche il cui comportamento è stato maggiormente apprezzato negli ultimi mesi, Giuseppe Conte (34,7%) e Mario Draghi (32,8%) occupano i primi due posti.Seguono Giorgia Meloni (21,3%), Matteo Salvini (19%), Roberto Speranza (13,3%), Luigi di Maio (9,6%), Nicola Zingaretti (7,2%), Enrico Letta (6,4%) e Silvio Berlusconi (5,5%).
    Dopo la partenza del piano di distribuzione dei vaccini contro il Covid, sanità, sostegni ed economia sono le sfide considerate decisive per il Governo nei prossimi mesi dal campione complessivo, mentre scuola e immigrazione sono in fondo. Anche il capitolo riaperture ha un grande rilievo se si sommano quelle delle attività commerciali e delle scuole. Quindi, fra le priorità che il Governo dovrebbe porsi la Sanità è al 21,7%; il sostegno alle imprese e al mondo del lavoro al 17,9%; la lotta alla povertà e alla disoccupazione (17,4%); il taglio alle tasse (12,7%); le riaperture delle attività commerciali (11,9%); la costruzione di infrastrutture e grandi opere ecologicamente sostenibili (6,3%); la riapertura di scuole e università (4,4%); l’immigrazione (5,%). Si rileva come le priorità cambino in base al partito di riferimento: per esempio, tra gli elettori del PD e del M5S la Sanità è prioritaria (rispettivamente al 58% e al 56,5%) rispetto agli elettori di Lega (34%) e FdI (32%), mentre il rapporto è inverso sul tema immigrazione (50% per gli elettori leghisti e 29% per gli elettori di Giorgia Meloni; 6,6% per gli elettori del PD e 10,5% per quelli del M5S). 
    Il sondaggio ha infine rilevato anche le intenzioni di voto. Tra i partiti, in termini di coalizioni, c’è una sostanziale parità. La Lega è il primo partito ma non distante dagli altri: le prime quattro forze si trovano infatti in una forchetta di meno di 4 punti percentuali. Fratelli d’Italia è il terzo partito, e si avvicina al PD. In particolare, dalla rilevazione la Lega ottiene il 21.1%, il PD (19,5%), FdI (18.8%), M5S (17,3%), FI (7,4%), SI e Art. 1 – MDP (3,3%), Azione! (3%), Italia Viva (2,7%), +Europa (2,1%), I Verdi (1,8%). Gli indecisi e gli astenuti sommano il 46, 3%
    NOTA METODOLOGICA: Sondaggio di 807 interviste svolte con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview) tra il 20 e il 21 Maggio 2021 su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagato per quote di genere ed età incrociate stratificate per ripartizione ISTAT di residenza e titolo di studio. Il Margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%. 

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    Tajani: Berlusconista meglio, spero concluda presto questa fase di riposo

    Silvio Berlusconi “sta meglio. E’ in fase di convalescenza. Noi lo teniamo informato di tutto. Il leader di Fi è lui, io lo sostituisco. Mi auguro che questo momento di risposo assoluto si concluda il più presto possibile”. Lo ha detto il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani a Rai News 24.