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    Il pm Catello Maresca ufficializza la candidatura a sindaco di Napoli

    Il magistrato Catello Maresca ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Napoli nel corso di un incontro con i rappresentanti del Partito Liberale Europeo di Napoli. Lo rende noto Il Ple in un comunicato.Maresca ha ottenuto questa mattina il via libera dal Csm alla richiesta di aspettativa dalle sue funzioni nella magistratura.Non si conoscono ancora dettagli su liste e simboli: la candidatura di Maresca avrà probabilmente una forte connotazione civica all’interno dello schieramento di centrodestra. Oggi il leader della Lega Salvini ha detto di essere “strafelice” della disponibilità del pm anticamorra.    

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    Copasir, Fico e Casellati chiedono nomi alla Lega

    I presidenti della Camera e del Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati, hanno inviato stamani una lettera ai capigruppo della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari per chiedere di indicare i due nomi per il Copasir, in sostituzione del deputato Raffaele Volpi, che era presidente, e del senatore Paolo Arrigoni, che si sono dimessi, in modo da reintegrare il plenum del Comitato. E’ stato riferito al termine della conferenza dei Capigruppo di Montecitorio.
    “Ci siamo impegnati a garantire il funzionamento del Copasir – rispondono i capigruppo di Senato e Camera della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari – ma a differenza di altri le dimissioni non le diamo per scherzo. Contiamo sulle dimissioni di tutti i membri del Comitato, così da ricostruirlo e affidarne la presidenza all’opposizione. L’attuale organismo non risponde ai criteri di legge”.    

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    Mottarone: Fontana, rabbia lascia senza parole

    (ANSA) – MILANO, 26 MAG – “La rabbia per quanto accaduto e
    per le rivelazioni della nottata lascia senza parole”: il
    presidente della Lombardia Attilio Fontana commenta in questo
    modo i provvedimenti di fermo per la morte di 14 persone nel
    crollo della funivia del Mottarone. Vittime di una “strage che
    doveva essere evitata”.   
    “I freni di sicurezza erano stati manomessi per aggirare un
    problema e aprire la funivia. Le ammissioni, durante
    l’interrogatorio di questa notte, che hanno portato a 3 arresti.   
    L’unica luce di speranza di questa storia – ha aggiunto – rimane
    il piccolo Eitan, salvato dall’abbraccio del papà. Resta il
    dolore per le vittime di una strage che doveva essere evitata”.   
    (ANSA).   

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    Centrodestra lavora su candidati, strappo Brugnaro agita Forza Italia

    Centrodestra al lavoro alla caccia dei candidati nelle grandi città, mentre Forza Italia è scossa dallo strappo del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, pronto, secondo alcuni rumors a dar vita a Montecitorio a un nuovo gruppo parlamentare. Il nome sarebbe ‘Coraggio Italia’, e vedrebbe la luce già nelle prossime ore grazie alla convergenza dei deputati ‘totiani’ di Cambiamo! e di alcuni azzurri del nord est. Iniziativa che, a quanto apprende l’ANSA, sarebbe stata accolta con una fortissima irritazione da parte del presidente Silvio Berlusconi. Nel frattempo, nel borsino del totonomi per il Campidoglio, salgono le quotazioni di Simonetta Matone, giudice minorile, romana doc, molto stimata per la sua carriera brillante, la cui popolarità è aumentata anche grazie alle frequenti apparizioni a “Porta a Porta”, il salotto tv di Bruno Vespa. Tutti i partiti della coalizione confermano che ancora non s’è presa alcuna scelta definitiva, che ora è il momento del confronto sulle ‘rose’ dei nomi possibili, almeno una decina.
    “Non siamo alle finali, anzi nemmeno ai quarti…”, ironizzano in molti all’interno del centrodestra. Anche sull’ipotesi che la soluzione finale sia già nel ticket Michetti- Racca, Matteo Salvini è stato molto freddo: “Sulle comunali non inseguo i giornali. La chiusura di un accordo non la decide Repubblica ma noi. A breve troveremo un accordo. Racca e Michetti sono nomi importanti ma ce ne sono molti altri”. 
    Insomma, pare che per la conferma dei candidati definitivi serviranno quindi ancora diversi giorni. Detto questo, si inseguono voci più o meno incontrollate: la parola d’ordine è massima prudenza, evitare di bruciare candidati e lavorare nella massima riservatezza. Ma nelle chat dei partiti che seguono il borsino del toto-candidati l’ipotesi Matone è quella che viene più citata. Una soluzione suggerita dalla delegazione azzurra al vertice dei leader, ora apprezzata anche dalla Lega e al momento non esclusa da Fratelli d’italia. Già nel 2008 capo gabinetto del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, la sua sembrava una candidatura di bandiera di Forza Italia, ma ora pare sia diventata qualcosa di più.
    Sempre in corsa per il Campidoglio resta l’avvocato e l’opinionista radiofonico Enrico Michetti. Tuttavia sia la Lega, sia Fratelli d’Italia insistono che non è in ‘pole position’ ma un candidato interessante come ce ne sono diversi altri. Solo il tempo dirà se il candidato sia già lui e i partiti lo stanno in qualche modo ‘proteggendo’ o se, invece, ancora la partita è realmente tutta aperta. Insomma ‘calma e gesso’ malgrado chi ha parlato con Michetti ostenta ottimismo, tanto da prevedere la designazione definitiva addirittura.
    Intanto, sul fronte milanese, in tanti a Montecitorio si chiedono quali siano i grandi imprenditori e i grandi primari che nelle prossime ore dovrebbero dare la sua disponibilità a Matteo Salvini, come annunciato dallo stesso segretario leghista, per sfidare Giuseppe Sala. 

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    Covid: Fontana, in Lombardia parametri da zona bianca

    (ANSA) – MILANO, 26 MAG – “La Lombardia da oggi ha parametri
    da zona bianca”. Lo ha annunciato il presidente della Regione
    Attilio Fontana, durante una visita all’hub vaccinale di
    Novegro, alle porte di Milano. L’incidenza di casi positivi per
    100.000 abitanti, infatti, negli ultimi 7 giorni è scesa a 48.   
    “Iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel – ha aggiunto – ma
    la nostra lotta al Covid non è finita”. (ANSA).   

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    Comunali: Salvini, per Roma c'è anche la giudice Matone

    “A differenza di Pd e 5Stelle, che litigano e andranno separati alle urne, noi abbiamo l’imbarazzo della scelta e troveremo nomi condivisi”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, ha parlato della partita delle elezioni comunali a Roma in un’intervista al Messaggero. Per Roma Fratelli d’Italia ha lanciato Enrico Michetti, un avvocato-editorialista radiofonico. “Michetti è certamente un nome valido come, per esempio, quello di Simonetta Matone, apprezzata giurista che con il suo lavoro ha salvato tanti bambini e ragazzi da abusi e violenze, premiata come Donna dell’Anno nel Lazio nel 2005 – commenta Salvini – Siamo a buon punto anche sul programma. Bisogna investire bene sul Giubileo 2025 e per farlo abbiamo già fatto un passo importante: grazie al ministro Garavaglia siamo riusciti a investire 500 milioni del Recovery sul progetto Roma caput mundi. C’è molto lavoro da fare, dopo i disastri Raggi-Zingaretti”.
    Secondo Salvini “il quadro delle candidature è definito praticamente ovunque e a Roma e Milano l’intesa è matura”, e sul perché si faccia tanta fatica a trovare persone che vogliano candidarsi, precisato che “come Lega abbiamo già fatto alcune proposte: equiparare lo stipendio dei sindaci delle grandi città ai parlamentari e rivedere alcuni reati a partire dall’abuso d’ufficio”.
    Infine la politica nazionale ed i rapporti con il Pd nella maggioranza di governo: “Letta mi insulta praticamente ogni giorno, non mette in difficoltà me bensì tutto il governo. Letta parla di Ius soli, patrimoniale e ddl Zan quando nell’ultimo decennio il Pd è stato quasi sempre in maggioranza e non è mai riuscito a concretizzarle. Pensa di farlo adesso con la Lega? È una provocazione per me, per Draghi, per tutta la maggioranza e addirittura per il Colle”.

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    Omofobia: sono 170 le audizioni, nella lista da Platinette a Nordio

    Sono 170 le audizioni ‘ammesse’ sul disegno di legge contro l’omotransfobia, che è all’esame della commissione Giustizia del Senato. A presentare il calendario completo è stato il presidente della commissione, il leghista Andrea Ostellari (che è anche relatore del provvedimento), dopo aver accorpato alcune richieste anche per evitare sovrapposizioni. Inizialmente quelle proposte erano oltre 200, più della metà della Lega. Ostellari avrebbe proposto che si svolgano un giorno a settimana, indicativamente ogni martedì: immaginando una media di una decina di audizioni a giornata, servirebbero almeno 4 mesi per concludere il ciclo. 
    Tra le 170 audizioni ammesse ci sono nomi di giuristi, procuratori, avvocati, esponenti di chiese e movimenti di varie religioni, psicologi e psicoterapeuti, rappresentanti del mondo omosessuale, femministe, giornalisti. Per il mondo religioso si va da monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei a Riccardo di Segni dell’Unione delle comunità ebraiche in Italia, da Yassine Baradai, segretario nazionale dell’Unione delle comunità islamiche in Italia ad Alessandro Dini Ciacci, responsabile della chiesa dei mormoni. Altri previsti nel calendario sono Mauro Coruzzi in arte Platinette, il presidente facente funzioni della Calabria, Nino Spirli’, Rossana Dettori della segreteria nazionale della Cgil, Massimo Gandolfini del Family day, Cristina Gramolini di Arcilesbica, l’ex presidente di Arcigay nazionale Aurelio Mancuso, l’ex pm Carlo Nordio. Per l’Unione nazionale delle donne italiane sono previste la presidente Vittoria Tola e Pina Nuzzo, poi le femministe Monica Sargentini Ricci e Marina Terragni e il filosofo Stefano Zecchi.
    “Chi ha paura del confronto? Noi no, e siamo pronti a discutere con lealtà di ddl Zan e della proposta del centrodestra, per tutelare tutte le vittime di discriminazioni e violenza. Giovedì iniziamo con le prime audizioni, che saranno 170 in tutto. Senza confronto non c’è democrazia”. Lo scrive su Facebook il leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia del Senato e relatore del disegno di legge Zan.
    “Le 170 audizioni disposte da Ostellari sul Ddl Zan non sono un approfondimento, sono una provocazione intollerabile. Non amo il muro contro muro, ma qui siamo alla presa in giro”. Lo scrive il deputato del Pd Filippo Sensi su Twitter.
    “Sulla legge Zan il presidente Ostellari ha proposto 170 audizioni, nonostante avessimo chiesto una selezione che consentisse tempi rapidi. È evidente che il presidente ha come unica finalità quella di affossare la legge. Ha preso in ostaggio la commissione e sequestrato il ddl, impedendo la possibilità di votare e di discutere nascondendo fino a oggi le richieste di audizione. Credo che a questo punto si debbano riunire i presidenti dei gruppi favorevoli alla legge Zan per valutare come portare in Aula al più presto il ddl approvato alla Camera e denunciare le forzature regolamentari operate per impedire l’approvazione della legge”. Così su Facebook il senatore del Pd, Franco Mirabelli che fa parte della commissione Giustizia di Palazzo Madama che sta esaminando il disegno di legge contro l’omotransfobia.
    “È chiaro che si tratta di puro boicottaggio. La Lega propone 170 audizioni in Commissione sul ddl Zan solo per allungare i tempi. Una provocazione irricevibile. Ora i gruppi favorevoli si accordino per portare in aula il ddl già approvato alla Camera”. Lo afferma Laura Boldrini, deputata del PD.
    “170 audizioni, con il solo scopo di fare ostruzionismo e condannare la legge Zan a un percorso infinito, fino a quando sarà troppo tardi per approvarla: questo è lo spettacolo indegno che ci regala oggi la commissione Giustizia del Senato”. Così in una nota il segretario generale di Arcigay, Gabriele Piazzoni. “Leggendo l’elenco degli auditi, potremmo concludere, con amara ironia, che manca solo il mago Otelma. Possibile che il Senato debba prestare il fianco in questo modo alla ridicolizzazione delle istituzioni democratiche del nostro Paese?”, ha aggiunto rivolgendo inoltre un appello ai parlamentari: “Le forze politiche che hanno raggiunto il compromesso sul testo di legge approvato alla Camera devono sostenere la conclusione del percorso legislativo. Le recenti notizie che riportano un febbrile lavoro di Italia viva per raggiungere un nuovo compromesso ci preoccupano: proprio Italia viva ha giocato un ruolo di prima linea nel raggiungimento di una mediazione alla Camera e ha influenzato in maniera significativa i contenuti del testo approvato. Pertanto, non si capisce perché ora intenda rimettere in discussione tutto. Si vada in aula, si discuta e si voti, senza altri scambi sulle nostre vite. Per una volta abbiano i partiti, Iv inclusa, il coraggio di lasciare che sia l’aula a decidere se la legge deve o non deve essere approvata. Una legge manomessa e svuotata, che di contrasto all’omotransfobia ha solo il titolo, non serve a nessuno”, ha concluso.
    “Per il M5s chiedere di esaminare il ddl Zan in Aula non e’ piu’ un’ipotesi da valutare ma una cosa da fare. E’ da un mese che abbiamo le firme pronte. Ho aspettato gli altri partiti di centrosinistra, adesso basta e attiviamo l’articolo 77 del regolamento del Senato. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, non a parole. Ho raccolto l’adesione di Leu, spero vogliano firmare anche i colleghi del Pd, su Italia viva non saprei. Potremmo fare la richiesta già oggi”. Così la senatrice del M5s, Alessandra Maiorino sul ddl contro l’omotransfobia.
    “Siamo disponibili a portare il provvedimento in Aula nel momento in cui il pallottoliere ci dà una maggioranza. Quindi ha fatto bene il senatore Mirabelli a proporre un confronto con i partiti che alla Camera hanno votato il ddl Zan, per capire se ci sono scostamenti di posizione. Sento ad esempio che Faraone dice ora cose diverse, ci spieghi su cosa ha cambiato idea”. Così la senatrice del Pd, Monica Cirinnà a proposito dello ‘sprint’ chiesto dal M5s per far approdare il ddl Zan nell’aula del Senato. E ha aggiunto: “Chi ha problemi parli, perché se si vuole portare in fondo la legge, servono certezze per non correre rischi con il voto alla cieca”. “Un calendario con 170 audizioni è una presa in giro. Questa è la commissione Giustizia non “casa Ostellari” – aveva commentato in precedenza la senatriced del Pd –  Ormai il tentativo di affossare il testo in commissione è evidente, andiamo presto in aula senza relatore con la dichiarazione d’urgenza”.
    “Mi sembra prematuro parlare dell’ipotesi di andare in aula, aspettiamo di vedere cosa succede in commissione. Intanto si inizia con il ciclo di audizioni. Non è che si può andare in aula perché sono in calendario 170 audizioni. Strada facendo diminuiranno, forse saranno una decina in meno”. A dirlo il senatore di Italia viva, Giuseppe Cucca uscendo dalla commissione Giustizia che sta esaminando il disegno di legge contro l’omotransfobia.
    I vescovi italiani chiedono di evitare “forzature” con il disegno di legge Zan contro l’omofobia. “Ribadiamo come ci sia ancora tempo per un dialogo aperto per arrivare a una soluzione priva di ambiguità e di forzature legislative”, ha detto il Presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il cardinale. Gualtiero Bassetti, aprendo i lavori all’Assemblea generale in corso a Roma.
       

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    Dl Covid: Camera, ok definitivo al provvedimento

    Via libera definitivo dell’Aula della Camera al decreto legge in materia di vaccini, che contiene norme anche in materia di giustizia e di concorsi pubblici. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 311 voti favorevoli, 47 contrari e due astenuti. 
    Il decreto definitivamente approvato alla Camera si riferisce alle misure di contenimento del Covid-19. Tra l’altro, esenta i somministratori del vaccino dalla responsabilità penale per omicidio colposo o lesioni personali colpose, qualora tali eventi si producano in conseguenza della vaccinazione (articolo 3) e disciplina un obbligo di vaccinazione per il personale sanitario e socio-sanitario che svolge la sua attività nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private, nelle farmacie, para-farmacie e studi professionali. Nel testo ci sono poi disposizioni valide fino al 31 luglio per l’esercizio dell’attività giudiziaria (con riguardo anche al processo contabile) in tempo di emergenza pandemica , autorizza il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti a posporre di centottanta giorni lo svolgimento delle elezioni degli organi territoriali e nazionali.
    Arrivano poi misure di semplificazione per lo svolgimento delle procedure dei concorsi per l’accesso al pubblico impiego da bandire o già banditi e si differisce il termine di vigenza delle graduatorie a scorrimento del personale del Ministero della giustizia. Infine arrivano misure urgenti per lo svolgimento delle prove scritte del concorso per magistrato ordinario. Nella lettura al Senato è stato, poi, ripristinato su tutto il territorio nazionale, l’accesso a strutture residenziali socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice, per familiari e visitatori muniti delle certificazioni verdi Covid-19.