More stories

  • in

    Gerusalemme, annullata la Marcia nazionalista ebraica di giovedì

      La Marcia delle bandiere, la manifestazione nazionalista ebraica in programma giovedì prossimo a Gerusalemme, è stata annullata. Lo hanno fatto sapere, citati dai media, gli organizzatori dopo che la polizia non ha concesso il passaggio della Marcia nel quartiere musulmano della Città Vecchia.
      La manifestazione è al suo secondo stop: la prima volta doveva svolgersi il 10 maggio scorso ma fu annullata dopo le proteste sulla Spianata delle Moschee e il conseguente scoppio della guerra tra israeliani e palestinesi. La decisione è legata a motivi di ordine pubblico e a possibili nuove violenze in città. Lo stesso ministro della Difesa Benny Gantz ne aveva chiesto lo stop.
       Proteste arrivano dalla destra nazionalista: Bezalel Smootrich, del partito sionista religioso, ha definito la decisione “una resa vergognosa al terrorismo e alle minacce di Hamas”. Hamas aveva annunciato ritorsioni se la Marcia si fosse svolta e l’Autorità nazionale palestinese (Anp) aveva messo in guardia Israele da possibili nuove violenze.   

  • in

    Conte, disorientano alcune decisioni del Governo ma sostegno leale

      “Alcune decisioni del governo ci hanno disorientato ma continueremo a sostenerlo”. E’ quanto afferma l’ex premier Giuseppe Conte in un’intervista al “Corriere della sera” nella quale illustra come sarà il nuovo M5s: “Questo periodo non ha giovato al M5s, ma con la nuova leadership tornerà a far sentire la sua voce in modo chiaro e forte e lavoreremo, come sempre, per il bene del Paese”.    Conte sottolinea che “alcune decisioni hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessità. Ma noi che abbiamo lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi più acute della pandemia vogliamo essere protagonisti anche della ripartenza. Lo saremo in modo leale e costruttivo senza rinunciare ai nostri valori e alle nostre battaglie”. Sul nuovo M5s, spiega che “avrà un respiro più ampio e internazionale, sarà in costante dialogo con la società civile e con tutte le componenti sane del Paese.    Allargheremo il nostro raggio di azione a tutti i ceti produttivi. E non ci saranno più ‘no’ pregiudiziali”.    L’ex premier nega con decisione il dualismo con Di Maio: “Sono tre anni che questo presunto dualismo scompare e riappare sui giornali, in realtà abbiamo sempre lavorato proficuamente fianco a fianco; Luigi darà il suo contributo fondamentale anche al nuovo Movimento”. E sulla sostituzione di Arcuri con Figliuolo commenta: “Sono situazioni incomparabili. Arcuri ha fatto un lavoro straordinario nonostante critiche ingenerose e spesso strumentali”.    Poi parla di sé e del M5s: sarò “eletto democraticamente e chiamato a operare la sintesi in modo da orientare la rotta e tenere la barra dritta. Non avremo un uomo solo al comando, ma nuove figure e ruoli con numerosi organi. Ho assunto con grande entusiasmo l’impegno a elaborare il nuovo progetto e portare il nuovo statuto, che sarà votato prima delle cariche elettive”.    Gli iscritti “li consulteremo ancor più di prima, attraverso una piattaforma telematica che rimarrà lo strumento principale”. La questione del secondo mandato “non è nel nuovo statuto, sarà risolta in seguito con il nuovo codice etico e la discussione sarà fatta in modo trasparente. Nel nuovo Movimento la figura del garante non può non essere Grillo, presenza insostituibile”.    Con Casaleggio “le strade si sono divise, ma io e tutto il Movimento abbiamo grande rispetto per Casaleggio, padre e figlio”. E sui fuoriusciti osserva: “L’appoggio a Draghi è stato una scelta difficile e io ho rispetto per chi si è allontanato.    Ma non potevamo volgere le spalle alla sofferenza degli italiani, quella scelta andava compiuta”.    Sulle suppletive alla Camera, chiarisce di non avere “mai pensato di correre per il seggio di Roma” e sull’alleanza con il Pd alle amministrative spiega: “Non do affatto un giudizio negativo del dialogo che stiamo coltivando col Pd e le altre forze di sinistra. La direzione di marcia è chiara e la nostra identità sarà così forte che ci consentirà di dialogare anche con l’elettorato moderato”. (ANSA).   

  • in

    Lavoro: Provenzano, su blocco licenziamenti 'girandola Lega'

      Sul tema del blocco dei licenziamenti “c’è una continua girandola da parte della Lega, la posizione del Pd invece è stata chiara. Direi che quello della Lega è un attegiamento irresponsabile, ogni giorno cambiano posizione, Giogetti non è un opinionista, è il ministro dello Sviluppo Economico, è lui che deve indicare i settori che vanno protetti. Il Pd non vuole bloccare i licenziamenti in eterno ma accompagnare con la riforma degli ammortizzatori”. Così il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano, a Studio 24 su Rainews, alla vigilia dell’incontro dei vertici Pd con i leader di Cgil,Cisl e Uil. 
       “Conte è un uomo di equilibrio – aggiunge – è un uomo anche moderato e credo che voglia fare un percorso che tenga in M5s istanze diverse. Che M5s sia distinto dal Pd è un fatto di chiarezza che auspico, è bene che le forze politiche definiscano meglio la propria identità”. “Considero molto positivo – sostiene Provenzano – il divorzio tra il movimento e Rousseau. E’ stata un’anomalia molto grave che il potere di un partito sfosse in mano ad una società privata e ha determinato un vulnus democratico che è stato risolto. Ora con Conte il M5S prende una strada nuova sicuramente più vicina alle nostre posizioni e ho visto un’evoluzione posizitiva durante il governo con noi”.   “Spero che Letta entri in Parlamento perché così può svolgere meglio il proprio lavoro ma nel Pd le candidature le decisono i territori”, osserva Provenzano commentando l’ipotesi che il leader dem si candidi alle suppletive nel seggio di Siena.

  • in

    Recovery, Giovannini, in arrivo il decreto per Fondo complementare

      Un nuovo elenco di opere da commissariare “lo presenteremo” nei “prossimi giorni”. Arriveranno “un decreto che consentirà di utilizzare il Fondo complementare” e “una legge delega prima dell’estate” sulla modifica del Codice degli appalti. Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, intervistato da ‘Il Messaggero’ e aggiunge: “Aiuteremo i commissari con una specifica unità di contatto del ministero che darà supporto per la preparazione dei bandi di gara, il dialogo con i territori, proponendo le pratiche migliori, nel rispetto dei principi della sostenibilità”.    “Nei prossimi giorni arriverà un decreto che consentirà di utilizzare il Fondo complementare – spiega – visto che in alcuni casi i fondi vanno a progetti mai attuati nel nostro Paese e quindi privi di norme attuative, come quello per l’elettrificazione delle banchine dei porti. Quasi 2 miliardi andranno invece alla riqualificazione residenziale pubblica per finanziare progetti validi già presentati nell’ambito del bando per la qualità dell’abitare, che però aveva una copertura limitata”.    “La trilogia (Pnrr, decreto Semplificazioni e reclutamento) è un passo avanti fondamentale – dice – perché i tre provvedimenti sono costruiti per stare insieme, dare una nuova visione integrata. Il tutto sperimentando un nuovo modo per realizzare i progetti, rispettare maggiormente l’ambiente, ridurre i tempi, aumentare il confronto con tutte le parti in causa, a cominciare dai cittadini”.    “Ci sono 62 miliardi da impiegare tra i fondi europei e il fondo complementare – rileva – la cura del ferro da 25 miliardi prevede, ad esempio, l’elettrificazione di linee che ne erano prive, non solo l’alta velocità per il Sud. Così come ci sono le risorse per il trasporto pubblico locale, per rinnovare il parco bus e le metro, per circa 8,4 miliardi. E i fondi per la riqualificazione dell’edilizia urbana, per mettere in sicurezza la rete idrica, per il territorio”.    “I tecnici che assumeremo al ministero – prosegue Giovannini – saranno impegnati non solo a monitorare le opere ma anche ad aiutare gli enti locali, le stazioni appaltanti, le amministrazioni ad agire in maniera rapida, efficiente e innovativa, anche per ciò che concerne l’uso dell’economia circolare. Abbiamo reingegnerizzato i processi, non solo semplificato”.
      Le nuove opere, spiega il ministro, “in totale saranno 40 per un valore complessivo di circa 13 miliardi. Si tratta di alcuni interventi legati alle Olimpiadi Milano-Cortina, le tranvie della Capitale, interventi ferroviari in Lombardia, l’Aurelia bis in Liguria, alcuni presidi della pubblica sicurezza”. Il Codice degli appalti sarà oggetto di “una legge delega prima dell’estate. Il tema è delicato ma abbiamo già migliorato il quadro generale; stiamo studiando con Inail e ministero del Lavoro per ridurre i rischi di incidenti.    E poi sono stati introdotti elementi di premialità per le imprese che assumeranno giovani e donne”. I lavori del Pnrr, per la parte di competenza del ministero, daranno da qui al 2026 “circa 600mila” posti di lavoro, “cioè mediamente 120mila all’anno”.   

  • in

    'Il 25 aprile Bella Ciao va cantata dopo Mameli'

    Subito dopo l’Inno di Mameli, il 25 aprile va intonata ‘Bella Ciao’, riconoscendone così il “carattere istituzionale”. L’idea è targata Pd, Iv e LeU ed è racchiusa in una proposta di legge a prima firma del deputato Dem Gian Mario Fragomeli. Presentata alla Camera lo scorso 21 aprile, non ha ancora avviato il suo iter in Parlamento dove occorrerà allargare i consensi per puntare al via libera.
    Il testo di legge è di poche righe e parte dal presupposto che Bella Ciao sia “un’espressione popolare” che rappresenti “valori fondanti” della Repubblica. Ragion per cui le spetta un posto d’onore: in occasione della Festa di Liberazione dal nazifascismo dovrà essere cantata immediatamente dopo l’inno nazionale. Per motivare meglio le ragioni di una tale richiesta, i deputati nell’introduzione al testo ripercorrono la storia della canzone cercando di costruire una carta d’identità politicamente neutrale: “Possiamo affermare con certezza – scrivono – che ‘Bella ciao’ non è espressione di una singola parte politica, ma che, al contrario, tutte le forze politiche democratiche possono ugualmente riconoscersi negli ideali universali ai quali si ispira la canzone”.
    E per avvalorare la tesi, ricordano vari episodi: genesi e diffusione del testo sono “avvenuti in più fasi” e “la forma definitiva che tutti conosciamo compare diversi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale”. Mentre la melodia “può essere fatta risalire a ben prima del XX secolo, e si perde tra i canti della tradizione popolare slava”. Ma non basta. Sulle note di Bella Ciao si chiuse anche il congresso della Dc nel 1976 che elesse segretario Benigno Zaccagnini. A dimostrazione, osservano Pd, Iv e LeU, che si tratta di una canzone che difende “i valori della democrazia contro ogni forma di prevaricazione”. Intonata ancora oggi in tutto il mondo, adesso la canzone della resistenza potrebbe assumere il rango di un inno, almeno il 25 aprile, se troverà una maggioranza a favore in Parlamento.   

  • in

    M5S, Crimi: 'Nuova casa quasi pronta, verifiche sui dati'

    Con l’avvio del processo di trasferimento dei dati relativi agli iscritti al M5s, Rousseau ha al momento consegnato solo il 10% dei dati in suo possesso. Si tratta, tuttavia, dei dati che potranno servire ad avviare in qualsiasi momento consultazioni degli iscritti. Il recupero dei dati da parte del Movimento riguarda infatti non il 10% degli iscritti ma il 10% dei dati custoditi dalla piattaforma: si tratta, viene spiegato, dei dati base che serviranno, presumibilmente, ad indire la prima votazione. Tutti gli altri dati, un patrimonio “enorme” custodito dall’Associazione, verranno invece recuperati dal M5s nel corso del tempo.
    “Le operazioni tecniche di trasferimento, per la parte relativa ai dati degli utenti, si sono svolte ieri. La gestione e l’inserimento in un nuovo ambiente di gestione di una mole così elevata di dati – quasi 300 mila record – è una operazione che richiede accuratezza, tempi congrui, e molte verifiche. In tempi rapidissimi sarà disponibile anche l’interfaccia web, cioè una pagina da cui effettuare il login. La nostra nuova casa è quasi pronta”. Lo scrive su Fb il capo politico M5S Vito Crimi dopo l’intesa raggiunta con Rousseau sulla riconsegna al movimento dei dati degli scritti ma anche l’addio di Davide Casaleggio al movimento.
    “Oggi è un giorno importante perché segna il passaggio tra il nostro passato e il nostro futuro come movimento politico. C’è il dispiacere per una rottura con Davide Casaleggio ma allo stesso tempo la necessità di proseguire nel cammino in un modo diverso, saldo nel valori e nuovo nei metodi e nei modi. Quello che ora viviamo è un giro di boa indispensabile per poter andare avanti e fronteggiare le sfide di un mondo e una società che evolvono. Oggi è un giorno importante e deve essere trattato come tale”, scrive su Fb il presidente della Camera Roberto Fico.

  • in

    Salvini vedrà Draghi: 'Massimo sostegno alle riforme'

    Domani pomeriggio, a Roma, Matteo Salvini incontrerà il Presidente del Consiglio Mario Draghi. L’obiettivo del leader della Lega, spiegano dal partito, “è ribadire il massimo sostegno alle riforme nel nome della concretezza, della semplificazione e della velocità. Sarà anche l’occasione per illustrare al premier la proposta di federazione dei gruppi di centrodestra che sostengono il governo, un progetto costruttivo e di unità, utile per rafforzare l’azione dell’esecutivo in Italia e in Europa”. 
    “La federazione non sarebbe solo con Forza Italia ma guarda a tutte le anime del centrodestra al governo. Poi è chiaro che l’alleanza alle politiche sarà questa e sarà vincente; tuttavia coordinare l’azione delle forze di centrodestra per presentare ordini del giorno comuni, iniziative comuni, fare dichiarazioni comuni, ritengo sia una cosa intelligente”, ha detto in mattinata Matteo Salvini. “La mia è una proposta. Per natura propongo, non dispongo. A Draghi – ha puntualizzato poi a Mezz’ora in più – offriamo una forza unica che può essere la prima in Parlamento, in Italia, nelle Regioni, in Europa”.
       

  • in

    Card. Bassetti auspica ritorno a chiese gremite di popolo

    (ANSA) – PERUGIA, 06 GIU – “Spero che presto si possa tornare
    a quella partecipazione di popolo di Dio che gremiva le nostre
    chiese”: è l’auspicio espresso dal cardinale Gualtiero Bassetti,
    presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve,
    nell’omelia della solennità del Corpus Domini celebrata nella
    cattedrale di San Lorenzo. “Guai a noi se ci arrendessimo e si
    raffreddasse il grande patrimonio della nostra fede che nasce
    dall’Eucaristia” ha aggiunto. Per poi sottolineare che tante
    persone, che si sono abituate a partecipare alla messa stando a
    casa, hanno difficoltà a tornare in chiesa”.   
    Per Bassetti “l’Eucaristia non è soltanto un rito a cui si
    assiste, ma, soprattutto, è il sacrificio di Cristo che si
    rinnova e a cui si partecipa e nel quale tutti, tutti, siamo
    parte attiva”.   
    Una celebrazione che non è culminata, per il secondo anno
    consecutivo, a seguito della pandemia, con la tradizionale e
    suggestiva processione del Santissimo Sacramento per le vie
    principali del centro storico del capoluogo umbro. Tutto si è
    invece svolto in cattedrale. Con i fedeli – riferisce
    l’Archidiocesi – presenti in numero esiguo, come ha notato lo
    stesso presule nel parlare di “fede inaridita” a causa della
    pandemia ma non solo.   
    “Il primo luogo che dobbiamo preparare per questa festa – ha
    sottolineato il presidente della Cei – non è qualche cosa di
    esteriore, ma è il nostro cuore. Ai tempi di san Francesco,
    dicono i biografi, la società umbra si era molto inaridita, ma
    oggi, purtroppo, anche per via della pandemia, dico anche,
    perché non le vanno date tutte le colpe, ci siamo un pò
    inariditi tutti e lo vedo anche nella Chiesa italiana. Tante
    persone, che si sono abituate a partecipare alla messa stando a
    casa, hanno difficoltà a tornare in chiesa… Vedo oggi la nostra
    cattedrale semi vuota…”. (ANSA).