More stories

  • in

    Mattarella: 'Ripartenza sarà efficace se ci sarà dialogo'

    “Sono lieto di inviare un saluto augurale all’odierna edizione di Sky TG24 Live In, che si svolge a Firenze – città simbolo del Rinascimento – nel segno della ripresa nazionale, in un delicato momento di transizione tra la difficile fase delle chiusure e del coprifuoco e la progressiva ripresa della normalità in tutti i campi”. Lo afferma il presidente Sergio Mattarella in un messaggio in occasione dell’evento.
    Sono “convinto che la “ripartenza” sarà efficace se le diverse componenti della società sapranno intrecciare, nel rispetto dei propri ruoli, un dialogo fruttuoso”, ha aggiunto il capo dello Stato.
    “I media – chiamati ad affrontare le rapide trasformazioni tecnologiche che ne stanno cambiando radicalmente la fisionomia – sono uno strumento prezioso e irrinunciabile nella costruzione e nel consolidamento della democrazia, contribuendo a promuovere il confronto delle idee, accrescendo la coscienza critica dei cittadini, diffondendo informazione, conoscenza, sollecitazioni e proposte”, dice il capo dello Stato.

  • in

    Università: Messa, ritorno in presenza ma con flessibilità

    Per il prossimo anno accademico, “laddove l’epidemia lo permetta”, “ci organizziamo per una riapertura completa”, in presenza, delle Università, ma garantendo “flessibilità” per andare incontro anche alle “esigenze degli studenti”, in particolare dei fuori sede. Lo ha detto Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca, in un dialogo online con Michele Brambilla, direttore di Quotidiano Nazionale e il Resto del Carlino. “L’unico aspetto per cui ho chiesto agli atenei di essere attenti – ha detto Messa – è quello di riportare studenti in aula senza forti coercizioni”.
    “Molti atenei si sono già attrezzati per riaprire in presenza sia per le lezioni sia per gli esami”, spiega la ministra, che sottolinea l’esigenza di “flessibilità”, ad esempio “se a ottobre dovessimo avere problemi, essere rapidi di cominciare l’alternanza tra presenza e distanza”. Agli atenei ha chiesto di riportare gli studenti in aula con gradualità “perché ci sono tanti studenti fuori sede che in questo momento non vogliono riaffittare e spendere per trasferirsi, ma che trovano tanto comoda la Dad. Vanno convinti a ritornare in sede – sottolinea Messa – ma farlo dal giorno alla notte non è secondo me adeguato. Devi anche andare incontro alle esigenze degli studenti”. Insomma l’Università “riprenderà in presenza, tutti vogliono la presenza – continua – e mano mano che passano l’ansia e l’angoscia credo ci sarà anche la ripresa spontanea. L’importante è avere flessibilità, adottare metodi attrattivi degli studenti per riportarli volontariamente in sede”. Terzo aspetto, chiarisce, avere “tutte le precauzioni a disposizione”, anche tamponi a campione da fare ogni tanto e presidi sanitari.    

  • in

    Mattarella, la tutela dei più fragili è diritto costituzionale

    “Desidero rivolgere un sentito saluto alla seconda Conferenza nazionale della Salute mentale, realizzata dal Ministero della Salute a 20 anni dalla prima edizione: offre l’occasione di riflettere sulle relative patologie. L’Italia è stata pioniera in tema ponendo le basi per il superamento di limiti e barriere nella tutela delle persone con malattie psichiche”. Inizia così il telegramma inviato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione della Conferenza Nazionale. “La cura della malattia mentale – aggiunge – è sfida complessa e richiede che i più fragili siano seguiti e tutelati in conformità ai diritti costituzionali”. 
    “Va rivolta attenzione alle famiglie che, con sacrificio e dedizione, suppliscono ai limiti strutturali di un sistema che anche la pandemia ha contribuito a mettere ulteriormente a dura prova”, prosegue il telegramma del Presidente della Repubblica. “Compito delle istituzioni – aggiunge Mattarella – è quello di mettere in campo ogni azione per promuovere la solidarietà nei confronti dei più deboli, rimuovendo gli ostacoli all’integrazione e alla crescita della personalità nella società civile, garantendo il rispetto della dignità del malato”. E conclude: “Nel rinnovare l’apprezzamento per l’iniziativa e per l’impegno quotidiano a servizio dei più fragili, formulo i migliori auguri di buon lavoro”. 
    Occorre “favorire il pieno superamento dello stigma con cui è stata spesso marchiata la malattia mentale e, in generale, di far prevalere la cultura della comunità sulla mentalità dello scarto, secondo cui si prestano cure e attenzioni maggiori a chi apporta vantaggi produttivi alla società, dimenticando che quanti soffrono fanno risplendere, nelle loro esistenze ferite, la bellezza insopprimibile della dignità umana”. Lo dice Papa Francesco nel messaggio inviato alla Conferenza sulla salute mentale al ministero della Salute. 
    Il Papa, nel messaggio alla Conferenza nazionale sulla salute mentale, innanzitutto esprime “la stima della Chiesa e mia personale per i medici e gli operatori sanitari coinvolti in questo delicato campo. Il loro impegno nel venire incontro alle condizioni di quanti soffrono di disturbi psichici, offrendo loro terapie opportune, è un grande bene per le persone e per la società. Risulta pertanto di massima importanza – sottolinea Papa Francesco – acquisire sempre più consapevolezza dei requisiti professionali e umani richiesti per la cura di questi nostri fratelli e sorelle”. Papa Francesco rileva poi che questi malati “hanno avvertito con particolare gravità i devastanti effetti psicologici della pandemia”. Per il Pontefice “è dunque auspicabile che da una parte non manchi il potenziamento del sistema sanitario di tutela della malattia mentale, anche mediante il sostegno alle realtà impegnate nella ricerca scientifica su tali patologie, e dall’altra si promuovano le associazioni e il volontariato che si pongono accanto ai malati e ai loro familiari”. Bergoglio ribadisce dunque l’importanza della “cura integrale della persona. Curare il prossimo, infatti, non è solo un lavoro qualificato, ma una vera e propria missione, che si realizza pienamente quando la conoscenza scientifica incontra la pienezza dell’umanità e si traduce nella tenerezza che sa avvicinare e prendere a cuore gli altri”. Il Papa, nella conclusione del suo messaggio, ringrazia gli operatori sanitari e li incoraggia “a proseguire sulla feconda via della cura solidale”.    

  • in

    Ddl Zan: Macron, bene Draghi, Francia Stato laico da tempo

     “Quello che posso dire è che l’approccio dell’esecutivo italiano è giusto. La Francia è uno Stato secolare e laico da molto tempo, in Francia decide sempre il governo”. Lo dice il presidente francese Emmanuel Macron a margine del Consiglio europeo a Bruxelles interpellato dai cronisti italiani sulle tensioni tra Italia e Vaticano sul ddl Zan.
    Le parole del capo dell’Eliseo sono riportate dai siti di Repubblica e del Corriere della Sera.
    Sul provvedimento, in vista della riunione dei capigruppo di maggioranza di mercoledì prossimo il dialogo resta comunque in salita sul ddl Zan. La ministra Bonetti parla di arrivare ad una “convergenza trasversale”, attraverso un “tavolo politico” sul ddl, che deve essere varato “nel più breve tempo possibile”.
    Il leader della Lega Salvini rilancia: “Sto aspettando da giorni la chiamata di Letta che ha il mio numero perché polemiche di mesi sul ddl Zan possono essere superate in due minuti. Io sono pronto, da Pd e Cinquestelle sento un silenzio assordante”.  

  • in

    Papa: il primo luglio incontro in Vaticano per il Libano

    (ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 25 GIU – Il Papa ha chiamato
    i leader cristiani del Libano per una giornata di preghiera e
    dialogo in Vaticano. L’evento si terrà il primo luglio per
    “camminare insieme”, come ha sottolineato il Prefetto della
    Congregazione per le Chiese orientali, il cardinale Leonardo
    Sandri, in una conferenza stampa in Vaticano. “La comunità
    cristiana, in tutte le sue componenti, si interroga, riflette e
    prega: lo fa nelle persone dei Capi delle rispettive Chiese e
    Comunità ecclesiali, che vengono a Roma non portando soltanto sè
    stessi, ma il grido di un popolo, che certamente li accompagna
    in preghiera”.   
    L’incontro sarà di carattere religioso e la giornata sarà
    chiusa da un intervento del Papa che “sicuramente conterrà
    indicazioni e appelli anche frutto delle considerazioni che
    emergeranno da quella giornata e che potranno essere importanti
    per il futuro del Libano”. Non è prevista la presenza di
    politici “perché la proposta arrivata dal Libano”, e accolta dal
    Papa, era quella di “un incontro religioso delle comunità
    cristiane”, come ha spiegato il Segretario vaticano per i
    rapporti con gli Stati, monsignor Richard Gallagher”.   
    Papa Francesco ha espresso più volte il desiderio di visitare
    il Libano ma vorrebbe farlo nel momento in cui il Paese troverà
    una soluzione alla crisi politica che però “non si vede
    all’orizzonte – dice Gallagher -. L’incontro in Vaticano
    potrebbe dare un contributo a questo processo”. A questo punto,
    secondo il diplomatico “è difficile” ipotizzare un viaggio del
    Papa in Libano entro la fine dell’anno ma è più probabile
    all’inizio del prossimo.   
    “Il Signore Dio ha progetti di pace. Insieme per il Libano”,
    è il motto che campeggia sul logo dell’evento del primo luglio.   
    La giornata comincerà alle 8.30 a Santa Marta con il saluto del
    Papa ai responsabili delle Comunità cristiane libanesi e ai
    membri delle delegazioni. Proseguirà con la preghiera nella
    basilica di San Pietro e con le successive sessioni di
    consultazioni al Palazzo Apostolico. La giornata si chiuderà con
    il discorso del Papa alle 18. (ANSA).   

  • in

    Grillo: 'E' il momento di Conte. Sono utile e voglio rafforzarlo'

    “Voglio preservare la democrazia diretta, io non voglio indebolirlo, voglio rafforzarlo. Questo è il momento di Conte”. E’ quanto avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il fondatore del Movimento Beppe Grillo durante l’incontro con i senatori pentastellati che è in corso alla Camera. Grillo ha aperto alla possibilità del terzo mandato. “Io sono sempre stato contrario” avrebbe ricordato in assemblea ai deputati a cui, tuttavia, ha aggiunto: “però possiamo discuterne”.
    “Io – ha detto ancora Grillo – posso essere molto utile a Conte, lo deve capire”. Grillo avrebbe definito anche Giuseppe Conte “un razionale” e se stesso “un visionario” che conosce il M5s dalle origini.  Tra pochi giorni Beppe Grillo e Giuseppe Conte presenteranno il nuovo Statuto M5s. Lo ha promesso Grillo ai deputati. Sul nuovo testo “per 3/4 è stato già trovato l’accordo” ha riferito il garante.
    In mattinata un colloquio telefonico mattinata tra il leader in pectore del M5s, Giuseppe Conte e il garante e fondatore del Movimento, Beppe Grillo era servito a placare gli animi. Ieri Conte aveva dichiarato che in caso di presenza di Grillo a Roma lo avrebbe incontrato ma, al momento, l’unica conferma che arriva da ambienti 5s su una loro interlocuzione riguarda solo il contatto telefonico. 

  • in

    Mattarella: 'Pandemia non è sconfitta, proseguire con l'impegno'

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale una delegazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Dopo l’intervento del presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, il Presidente Mattarella ha rivolto un indirizzo di saluto. Era presente all’incontro il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini. 
    “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza fa parte di un più ampio progetto europeo volto a governare la transizione verso un’economia verde e digitale senza trascurarne le ricadute a livello sociale. Questa grande sfida, comune all’intera Europa, riguarda in modo particolare e assolutamente decisivo l’Italia. Ci si presenta l’opportunità di superare nodi strutturali che, da anni, limitano le nostre potenzialità di crescita e indeboliscono la coesione sociale”, ha detto il presidente Mattarella incontrando la delegazione.
    Per affrontare la “grande sfida” del Pnrr “è indispensabile un clima di collaborazione e di responsabilità istituzionale e che le Regioni continuino a fornire il loro imprescindibile contributo in una logica di sistema, a tutela dell’interesse nazionale. Tra breve dovrà essere avviata la fase di concreta, veloce, attuazione degli interventi. È un impegno destinato a non esaurirsi a breve, ma per il quale occorre il massimo della continuità nella realizzazione. Governo, Parlamento, Regioni, Comuni, Province, sono chiamati a fare ciascuno la propria parte”, chiede Mattarella parlando dal Quirinale. “Siamo al primo atto. Nei primi interventi legislativi di attuazione del Pnrr si è registrato il coinvolgimento delle Regioni e questo elemento rappresenta un criterio efficace anche per le scelte future”. “Se prevarranno – come sono certo – uno spirito e un senso di responsabilità repubblicani riusciremo nell’impresa di dar vita a un Paese più forte, in grado di contribuire positivamente, da protagonista, al futuro dell’Unione Europea”, ha aggiunto il capo dello Stato.
    “Sul Next Generation si gioca il futuro dell’Unione Europea. Se avremo successo, e, naturalmente, se questo si verificherà anche negli altri Paesi, è prevedibile che la modifica del Patto di stabilità assumerà un orientamento più favorevole alla crescita, così avviata, e risulterà più agevole individuare meccanismi stabili di condivisione delle politiche di investimento attraverso l’emissione di titoli europei”, ha detto ancora il capo dello Stato incontrando la delegazione della Conferenza delle regioni al Quirinale.
    “La pandemia non è stata ancora definitivamente sconfitta, e l’impegno dovrà comunque proseguire anche per accompagnare la ripresa dell’economia e l’azione riformatrice avviate nell’ambito dell’Unione Europea”, ha spiegato Mattarella.
    “I successi nell’azione di contrasto al virus sono il frutto di una leale collaborazione che ha coinvolto tutti gli attori istituzionali nella valorizzazione dei rispettivi ruoli”, ha aggiunto Mattarella. “Il pluralismo istituzionale, le autonomie territoriali e quelle sociali – autonomie che riflettono, rispettandola, la preziosa articolazione del nostro Paese – si sono confermati – ha aggiunto Mattarella – valori fondanti della Repubblica, in grado di assicurarle forza ed efficacia, insieme al consenso dei cittadini”.
    “Sia sul piano politico che su quello mediatico ogni differenziazione (tra le Regioni, ndr) è vista spesso con diffidenza, talvolta con ostilità, tanto da giustificare una nostalgia centralista che, evidentemente, si fonda su una memoria corta rispetto alle conseguenze che proprio l’approccio centralista ha causato al progresso civile ed economico dei territori”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al Quirinale nel 40/esimo anniversario della nascita dell’organismo. “Credo che ci sia un equivoco di fondo che va ormai superato: l’idea vetusta che l’interesse nazionale corrisponda alla competenza statale”, ha aggiunto.
    “Con il presidente Mattarella è andata bene come sempre, sono stati toccati i temi importanti che ci interessano, anche quelli dell’autonomia differenziata e dell’articolo 116. Per quanto riguarda il Veneto, vi dico che noi sul fronte dell’autonomia continuiamo ad andare avanti, e la richiesta di autonomia resta forte come prima”, ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, dopo l’incontro.

  • in

    Ddl Zan: Parolin, la Santa sede non chiede di bloccare la legge

    Il presidente della commissione Giustizia del Senato, il leghista Ostellari, ha convocato per mercoledì un tavolo di confronto della maggioranza sul ddl Zan contro la omotransfobia. Un passo verso la trattativa dopo la tensione con il Vaticano. ‘Lo Stato italiano è laico, non confessionale. Concordo pienamente con il presidente del Consiglio Draghi sulla laicità dello Stato e sulla sovranità del Parlamento italiano’, ha detto anche il Segretario di Stato vaticano Parolin, aggiungendo che la Santa Sede non vuole bloccare la legge ma esprime una preoccupazione su possibili interpretazioni. Il card. Parolin spiega la genesi dell’iniziativa della Santa Sede: “Avevo approvato la Nota Verbale trasmessa all’ambasciatore italiano e certamente avevo pensato che potevano esserci reazioni. Si trattava, però, di un documento interno, scambiato tra amministrazioni governative per via diplomatica. Un testo scritto e pensato per comunicare alcune preoccupazioni e non certo per essere pubblicato”. Il Segretario di Stato vaticano rileva poi che “l’intervento è stato preventivo proprio per fare presenti i problemi prima che sia troppo tardi. Il disegno di legge è stato già approvato, peraltro, da un ramo del Parlamento. Un intervento solo successivo, una volta cioè che la legge fosse stata adottata, sarebbe stato tardivo. Alla Santa Sede si sarebbe potuto imputare un colpevole silenzio, soprattutto quando la materia riguarda aspetti che sono oggetto di un accordo”. Infine spiega perché sia intervenuto il Vaticano e non la Cei: “La Conferenza episcopale italiana – dice Parolin a Vatican News – ha fatto tutto il possibile per far presenti le obiezioni al disegno di legge. Ci sono state due dichiarazioni in proposito e il quotidiano dei cattolici italiani, Avvenire, ha seguito con molta attenzione il dibattito. Anche la Cei, con la quale c’è piena continuità di vedute e di azione, non ha chiesto di bloccare la legge, ma ha suggerito delle modifiche.
    Le preoccupazioni della Santa Sede sul ddl Zan sono legate al fatto che “il concetto di discriminazione resta di contenuto troppo vago. In assenza di una specificazione adeguata corre il rischio di mettere insieme le condotte più diverse e rendere pertanto punibile ogni possibile distinzione tra uomo e donna, con delle conseguenze che possono rivelarsi paradossali e che a nostro avviso vanno evitate, finché si è in tempo. L’esigenza di definizione è particolarmente importante perché la normativa si muove in un ambito di rilevanza penale dove, com’è noto, deve essere ben determinato ciò che è consentito e ciò che è vietato fare”. 
    “La palla sta nel campo del Pd: noi, la Lega e tutto il centrodestra, siamo pronti a sederci attorno a un tavolo per risolvere tutti i problemi di questa legge”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini.
    “Secondo noi il ddl Zan così com’è costruito ha al suo interno tutte le componenti e tutte le garanzie, in questo momento la cosa migliore è andare in parlamento e ognuno dirà la sua. La nostra è di approvarlo così com’è”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta. “Dopo gli atti, le parole e i comportamenti di ostruzionismo totale tenuti in questi mesi, è evidente che l’offerta di dialogo della Lega non è credibile – dicono fonti del Nazareno -. E’ solo un atteggiamento strumentale finalizzato a far impantanare il provvedimento. In ogni caso, la prima cosa da fare è votare l’approdo del Ddl Zan in Aula”. “L’ipotesi di arrivare a un testo condiviso diverso da quello che ha avuto il via libera della Camera è altamente improbabile. La strada maestra è approvare al Senato il testo così come è uscito dalla Camera, senza modifiche, senza riaprire alcun fronte. Con i voti di Iv la maggioranza c’è”.