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    Gli auguri al Papa, da Mattarella a Sassoli

      “Santità, atterrato a Parigi per la Visita di Stato che mi accingo a iniziare nella vicina e amica Francia, ho appreso del suo ricovero al Policlinico Gemelli. L’affettuoso pensiero degli italiani tutti, di cui mi faccio interprete unendovi il mio personale, accompagna in queste ore Vostra Santità, unitamente ai più cordiali auguri di buona convalescenza e ancor migliore e pronta guarigione”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio a Papa Francesco.
    “I miei migliori auguri per una rapida guarigione a Papa Francesco. Io e il Parlamento europeo gli siamo vicini”. Così in un tweet il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha espresso la sua vicinanza e quella dell’Eurocamera al Papa in seguito alla notizia dell’operazione a cui è stato sottoposto il Pontefice.
    “I miei più sinceri auguri di pronta guarigione a Papa Francesco, ricoverato oggi al Gemelli di Roma”, scrive su Twitter la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
    “Rivolgo un pensiero a Papa Francesco da parte di tutta la città di Roma. Auguri di pronta guarigione”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi in un tweet.
    “A nome di Fratelli d’Italia rivolgo un pensiero affettuoso e i migliori auguri di pronta guarigione a Papa Francesco”, dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
       

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    Battaglia sul ddl Zan, M5s contro gli emendamenti Iv

    Tensione nella maggioranza sul ddl Zan. M5s attacca gli emendamenti di Italia Viva: ‘Suonano come un tentativo di affossare la legge. Pensare di eliminare i termini ‘orientamento sessuale’ e ‘identità di genere’ e tornare alla definizione di omofobia e transfobia rischia di farci compiere un altro passo indietro, come già in passato”, dicono i parlamentari M5s del gruppo Pari Opportunità.
    “La legge va fatta, è urgente, ma non le va affidata una finalità pedagogica – così il capogruppo Iv al Senato Davide Faraone -. Proprio perché deve colpire gli abusi, i crimini, le prevaricazioni, deve essere scritta bene e non dare adito ad alcun dubbio interpretativo. Questo il compito che dobbiamo affidare alla legge. Ho il dubbio che questo concetto non sia condiviso da alcuni promotori, che in buona fede pensano che al testo si debba affidare invece una finalità propagandistica, ciò che normalmente si affida ad un manifesto, non ad un articolato normativo da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica”. “Il ddl Zan così com’è difficilmente diventerà legge dello Stato, se modificato come indicato da Scalfarotto e dallo stesso Zan nel testo presentato alla camera il 4 luglio 2018, sì. Vogliamo allargare i diritti o accontentarci di una bandierina? Io non ho dubbi su cosa fare”, conclude Faraone.

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    Mattarella a Biden, forza partenariato più importante che mai

    “La ricorrenza dell’Independence Day mi offre la gradita opportunità di inviare a Lei, signor Presidente, e all’amico popolo americano le più cordiali felicitazioni della Repubblica Italiana, unitamente ai miei personali auguri di prospero avvenire. Pochi mesi orsono il 160° anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche ci ha consentito di riflettere sulle origini dell’eccezionale rapporto che lega Stati Uniti e Italia, uniti da un’amicizia che ha radici antiche ma è capace di proiettarsi con fiducia verso il futuro. Ne costituiscono il fondamento – oltre alla presenza di una ampia e operosa comunità di origine italiana nel suo Paese – la condivisione di un irrinunciabile patrimonio ideale che caratterizza, rendendole più dinamiche, le nostre società libere, democratiche, aperte al contributo di cittadini portatori di culture diverse”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden.
     “In questo tempo di sfide globali senza precedenti, che solo insieme possiamo superare, – scrive il Capo dello Stato – la forza del partenariato tra Washington e Roma è più importante che mai. Esso consentirà ai nostri Paesi – ne sono certo – di rinnovare la propria vicinanza e accrescere il capitale di fiducia su cui si fonda la comune azione a favore della sicurezza, di un ordine internazionale basato su regole, della tutela dei diritti umani e di uno sviluppo globale autenticamente sostenibile. La perdurante vitalità dei legami transatlantici, rinvigoriti dalla sua recente visita in Europa, merita di essere costantemente alimentata e sostenuta. L’Italia aderisce con convinzione a tale compito, nella consapevolezza che Stati Uniti e Unione Europea sono chiamati a lavorare sempre più strettamente insieme e nei molteplici ambiti di comune interesse. Nel rinnovare i più fervidi auguri di benessere per la Sua persona, per la Sua famiglia e per tutti i cittadini degli Stati Uniti d’America, desidero farmi interprete dei sentimenti di partecipe cordoglio e sincera solidarietà del popolo italiano a seguito del crollo del Champlain Towers South Condo”.
       

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    Francia: Bardella sostituirà Le Pen durante le presidenziali

    (ANSA) – PARIGI, 04 LUG – Il giovane Jordan Bardella, 25
    anni, è stato designato oggi “primo vicepresidente” del
    Rassemblement National e sarà quindi lui a prendere il posto di
    Marine Le Pen alla guida del partito durante la campagna per le
    presidenziali. La nuova direzione del partito è stata presentata
    oggi al congresso riunito a Perpignan, nel sud-ovest della
    Francia.   
    Il passaggio di testimone è in programma a settembre dopo il
    voto dei militanti del partito che hanno approvato una modifica
    dello statuto che consente questa presidenza “ad interim” per 12
    mesi. (ANSA).   

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    Parolin, processo porti verità, triste per persone coinvolte

    “Bene che ci sia una decisione perché le autorità giudiziarie si sono prese più di un anno e mezzo per decidere. Sono molto triste per le persone coinvolte”. Così il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, da Strasburgo, ha commentato i rinvii a giudizio in Vaticano per i fondi della Segreteria di Stato. “Non mi esprimo sul resto perché non ho ancora letto i documenti resi pubblici ieri – ha detto ai cronisti -. Dobbiamo aspettare il processo e sperare che porti verità. Speriamo che sia breve, perché molte persone hanno sofferto”. “Se mi chiedono di testimoniare al processo lo farò”, ha aggiunto il porporato. 
    “Credo che da un punto amministrativo – ha risposto ancora ai giornalisti il card. Parolin -, la questione al centro del processo sia risolta, dopo molte decisioni prese dal Papa sul controllo delle finanze della Santa Sede”.

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    M5s: Conte approva la mediazione, ma restino miei punti fermi

    Giuseppe Conte firma la tregua con Beppe Grillo e la mediazione che punta a rilanciare il Movimento Cinque Stelle ed evitare scissioni, ma restino fermi alcuni principi fondamentali. L’ex premier, fanno notare fonti vicine, non può che valutare positivamente il tentativo di mediazione in atto, dal momento che lui stesso ha sempre lavorato per trovare una sintesi e per evitare spaccature e scissioni. Ben venga questo tentativo, di cui Conte era stato preventivamente informato, se utile a rilanciare il M5s e a dar vita a un nuovo corso, tenendo fermi però quei principi fondamentali su cui si è già espresso con chiarezza.
    Una cena di Beppe Grillo con Luigi Di Maio e Roberto Fico, venerdì sera a Marina di Bibbona, ha aperto la via alla mediazione nel M5s. L’incontro del fondatore del M5s con il ministro degli Esteri e il presidente della Camera ha preceduto il post su Facebook con cui Grillo ha sospeso la votazione del direttivo e incaricato un comitato di sette, inclusi gli stessi Di Maio e Fico, di una mediazione su statuto, carta dei valori, codice etico.
    Di Maio si è mostrato ottimista: “Non è semplice ma io ci credo, troveremo una soluzione per ripartire”.
    E prende il via il lavoro del comitato dei sette esponenti del Movimento 5 stelle chiamati a trovare una mediazione sulle modifiche allo statuto, al codice etico e alla carta dei valori. In tempi brevi (“brevissimi”, ha scritto venerdì Beppe Grillo) si cercherà un’intesa sulle nuove regole in grado di mettere d’accordo il fondatore del M5s con l’ex premier Giuseppe Conte. Ma una deadline, assicurano diverse fonti pentastellate, non c’è: “Il comitato si prenderà il tempo che serve per arrivare a una soluzione, potrebbero volerci tra i sette e i dieci giorni”, spiega una fonte di primo piano. Se si arriverà a una sintesi ‘benedetta’ sia da Grillo che da Conte il passaggio successivo dovrebbe essere un voto degli iscritti sulle nuove regole. Ma il lavoro è ancora alle battute iniziali, con i primi contatti tra i mediatori. Del comitato fanno parte Roberto Fico e Luigi Di Maio, protagonisti dell’iniziativa che ha portato a sbloccare l’impasse, il presidente del comitato di garanzia Vito Crimi, il capogruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Ettore Licheri, la capogruppo in Parlamento europeo Tiziana Beghin, il ministro Stefano Patuanelli.

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    Gelo di Giorgetti sul manifesto sovranista della destra europea

    Gelo del ministro leghista Giancarlo Giorgetti sul manifesto sovranista della destra europea firmato anche dal Carroccio e da Fratelli d’Italia e rivendicato da Salvini.
    “Dico la verità, non ho fatto a tempo a leggerlo”: ha risposto il ministro a una domanda sul manifesto sovranista firmato fra gli altri da Matteo Salvini, da Giorgia Meloni e dal presidente ungherese Orban. “Se ne sta occupato Lorenzo Fontana delle politica estera della Lega, è una persona che conosco e di cui mi fido. Quindi – ha concluso in visita a un gazebo del Carroccio a Varese – dovete chiedere a lui”.  
    “C’è bisogno dell’unità delle forze della sinistra: dobbiamo stare il più possibile insieme. Non sottovaluto la sfida arrivata ieri dai 16 partiti sovranisti europei, con un documento firmato da Orban e Morawiecki e da Salvini e Meloni: cambia molto lo scenario europeo e anche quello italiano. Non è possibile sottoscriverlo e sostenere il governo europeista di Draghi: c’è una contraddizione chiara, evidente e netta. E’ come se tifasse Milan e Inter insieme”, dice Enrico Letta alla conferenza del Psi, ribadendo “sostegno convinto a Draghi” e il progetto “di centrosinistra che sia vincente nel 2023 alle elezioni politiche”. 
       

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    Fondi Segreteria di Stato, in 10 a giudizio, anche Becciu

    Con decreto in data odierna, il Presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Il processo avrà inizio all’udienza del prossimo 27 luglio. La richiesta di citazione a giudizio è stata presentata nei giorni scorsi e riguarda personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell’allora Autorità di Informazione Finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale: in tutto si tratta di 10 persone, compreso il card. Angelo Becciu, e 4 società. 
    Le attività istruttorie sui fondi della Segreteria di Stato, svolte anche con commissioni rogatoriali in numerosi altri paesi stranieri (Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna, Jersey, Lussemburgo Slovenia, Svizzera), “hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori dei mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane, avendo attinto anche alle risorse, destinate alle opere di carità personale del Santo Padre”, spiega il comunicato della Sala stampa della Santa Sede.
    “Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza”. Lo afferma in una nota il cardinale Angelo Becciu, dopo il rinvio a giudizio nell’inchiesta sui fondi della Segreteria di Stato. “In questi lunghi mesi si è inventato di tutto sulla mia persona – prosegue -, esponendomi ad una gogna mediatica senza pari al cui gioco non mi sono prestato, soffrendo in silenzio, anche per il rispetto e la tutela della Chiesa, a cui ho dedicato la mia intera vita”.
    A chiedere i rinvii a giudizio, tramite emissione del decreto di citazione, sono stati il promotore di giustizia Gian Piero Milano, l’aggiunto Alessandro Diddi e l’applicato Gianluca Perone.
       La Segreteria di Stato della Santa Sede, individuata nell’inchiesta come “persona offesa” insieme all’Istituto per le Opere di Religione (Ior), si costituirà parte civile nel processo. La Segreteria di Stato, si apprende, sarà assistita in aula dall’avvocato Paola Severino, ex ministro della Giustizia.
        Il processo che si aprirà il 27 luglio riguarderà quindi: René Brülhart, al quale l’accusa contesta il reato di abuso d’ufficio; Mauro mons. Carlino, al quale l’accusa contesta i reati di estorsione e abuso di ufficio; Enrico Crasso, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, corruzione, estorsione, riciclaggio ed autoriciclaggio, truffa, abuso d’ufficio, falso materiale di atto pubblico commesso dal privato e falso in scrittura privata; Tommaso Di Ruzza, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, abuso d’ufficio e violazione del segreto d’ufficio; Cecilia Marogna, alla quale l’accusa contesta il reato di peculato; Raffaele Mincione, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, truffa, abuso d’ufficio, appropriazione indebita e autoriciclaggio; Nicola Squillace, al quale l’accusa contesta i reati di truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio; Fabrizio Tirabassi, al quale l’accusa contesta i reati di corruzione, estorsione, peculato, truffa e abuso d’ufficio; Gianluigi Torzi, al quale l’accusa contesta i reati di estorsione, peculato, truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio. E le società: HP Finance LLC, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l’accusa contesta il reato di truffa; Logsic Humanitarne Dejavnosti, D.O.O., riferibile a Cecilia Marogna, alla quale l’accusa contesta il reato di peculato; Prestige Family Office SA, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l’accusa contesta il reato di truffa; Sogenel Capital Investment, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l’accusa contesta il reato di truffa. Taluni dei reati vengono contestati anche “in concorso”.    Sono emersi elementi anche a carico del card. Giovanni Angelo Becciu, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione.    “Le indagini, avviate nel luglio 2019 su denuncia dell’Istituto per le Opere di Religione e dell’Ufficio del Revisore Generale, hanno visto piena sinergia tra l’Ufficio del Promotore e la sezione di Polizia giudiziaria del Corpo della Gendarmeria – spiega un comunicato della Sala stampa della Santa Sede -. Le attività istruttorie sono state compiute altresì in stretta e proficua collaborazione con la Procura di Roma ed il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Apprezzabile anche la cooperazione con le Procure di Milano, Bari, Trento, Cagliari e Sassari e le rispettive sezioni di polizia giudiziaria”.