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    Abusi chierichetti Papa: 6 ottobre la sentenza del processo

    (ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 16 LUG – La sentenza del
    processo per i presunti abusi al Preseminario San Pio X, che
    ospita i chierichetti del Papa, ci sarà il 6 ottobre 2021. Lo ha
    annunciato, al termine dell’udienza che si è tenuta oggi, il
    presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone. “Ogni
    contributo è stato prezioso, il Tribunale a questo punto è in
    grado di decidere”, ha detto Pignatone.   
    Gli imputati sono don Gabriele Martinelli, per il quale il
    Promotore di Giustizia ha chiesto la condanna a sei anni di
    reclusione, e don Enrico Radice, per il quale il Pg ha chiesto
    invece quattro anni di reclusione.   
    Il Preseminario è legato alla diocesi di Como. Un
    procedimento parallelo è in corso poi al Tribunale di Roma.   
    (ANSA).   

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    Messa, incoraggiare la presenza negli atenei secondo vaccinazione

    “Per quanto riguarda la vaccinazione del personale docente universitario non abbiamo dati, li stiamo raccogliendo, c’è stata un’adesione importante non solo del personale, dei professori, ma anche dei ricercatori, degli specializzandi, del personale tecnico amministrativo. Per riaprire ritengo che, così come in Europa per viaggiare, si chieda un pass, un green pass nelle università non lo possiamo introdurre in maniera obbligatoria, però incoraggiare la presenza senza bisogno di distanze a seconda dello stato vaccinazione del proprio personale credo che sia corretto”. Così a Fanpage.it Maria Cristina Messa, ministra dell’Università.
    “Credo che dobbiamo agire su due fronti, il primo è essere al fianco degli studenti nel riportarli in presenza, quindi aiutarli a ricominciare una vita che magari hanno un pò abbandonato, oppure che non ritengono più così fondamentale come era prima e lo possiamo fare solo essendo attrattivi, quindi dobbiamo agire sulla forza di attrazione. Il secondo è quello di aiutare tutto il personale a promuovere la vaccinazione perché noi per ora non abbiamo affrontato il tema di coloro che non si vogliono vaccinare; adesso andrà affrontato”, ha concluso la ministra Messa. 

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    2 agosto: ministra Cartabia a commemorazione strage stazione

    (ANSA) – BOLOGNA, 16 LUG – Sarà la ministra della Giustizia
    Marta Cartabia a rappresentare il Governo alla commemorazione a
    Bologna per il 41/mo anniversario della strage alla stazione del
    2 agosto 1980. Lo annuncia il Comune. Per il sindaco Virginio
    Merola “la presenza della ministra Cartabia è un fatto molto
    importante in un anno nel quale la ricerca di giustizia è in
    pieno corso. Ringrazio il Governo per aver risposto con
    sollecitudine al nostro invito”. (ANSA).   

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    Ferrovie:nuova stazione Bari, 3mila mq con 11,4 milioni euro

    (ANSA) – BARI, 16 LUG – Tre livelli per una superficie
    complessiva di oltre 3 mila mq, un investimento complessivo di
    11,4 milioni di euro e ulteriori fondi per 6,9 milioni di euro
    che entro il 2024 consentiranno la realizzazione del nuovo
    terminal bus. Sono i numeri della nuova stazione ferroviaria di
    Bari Centrale, inaugurata oggi alla presenza del ministro delle
    Infrastrutture Enrico Giovannini.   
    Il corpo di fabbrica, lungo 140 metri e caratterizzato da una
    facciata interamente a vetri, ospiterà a piano terra una sala
    d’attesa con biglietteria self service e cinque locali
    commerciali, mentre il primo e il secondo piano saranno
    destinati a uffici. Si affaccia su via Capruzzi, sul fronte
    opposto a quello principale di Piazza Moro, e diventa un secondo
    ingresso nella stazione. Le opere fin qui realizzate, oltre al
    nuovo edificio, includono i lavori di riqualificazione dei
    sottopassi.   
    Gli interventi, per 18,3 milioni di euro in totale, sono
    cofinanziati dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità
    Sostenibili e realizzati da Grandi Stazioni Rail, società
    controllata da RFI (Gruppo FS Italiane).   
    In occasione della inaugurazione, con l’ad di Rete Ferroviaria
    Italiana, Vera Fiorani e l’ad di Grandi Stazioni Rail, Silvio
    Gizzi a fare gli onori di casa, riapre oggi al pubblico anche il
    sottopasso rosso, dotato di nuovi ascensori a servizio di tutte
    le banchine e di un nuovo percorso sotterraneo collegato
    direttamente al sottopasso verde. (ANSA).   

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    Vaticano: card. Parolin rinnova cda del Bambino Gesù

    (ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 16 LUG – Il cardinale Segretario
    di Stato Pietro Parolin, in base ai “poteri conferiti da Sua
    Santità Francesco”, ha nominato i membri del nuovo Consiglio di
    Amministrazione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Oltre a
    Mariella Enoc, già riconfermata presidente nel gennaio scorso,
    fanno parte del nuovo Consiglio Bianca Maria Farina, mons.   
    Pietro Gallo, Fabio Gasperini, Sergio Gatti, Agostino Miozzo,
    Alessandra Perrazzelli, la duchessa Maria Grazia Salviati e
    Valentina Bonomo in Salviati.   
    La Segreteria per l’Economia dello Stato Città del Vaticano
    ha nominato anche il nuovo presidente del Collegio dei Revisori
    dei Conti: Maximino Caballero Ledo. Membri effettivi – designati
    dal cardinale Parolin – Carlo Regoliosi e Tiziano Onesti.   
    Confermati membri supplenti Gianni Artegiani e Antonio Di Iorio.   
    Il Consiglio di Amministrazione resterà in carica sino
    all’approvazione del bilancio consuntivo relativo all’ultimo
    esercizio del mandato (2023).   
    Il Segretario di Stato Parolin, partecipando all’ultimo
    Consiglio di Amministrazione, ha voluto esprimere “un sentito
    ringraziamento ai consiglieri uscenti per il lavoro svolto”.   
    Alle parole del cardinale si aggiungono quelle della presidente
    Enoc: “Ringrazio il cardinale Parolin, tutti i consiglieri che
    sin dall’arrivo in Ospedale hanno supportato il mio lavoro e i
    nuovi membri del Cda per aver accettato l’incarico affidato loro
    dal Segretario di Stato”. “Il Consiglio appena nominato –
    sottolinea ancora la presidente – entra a far parte della
    squadra del Bambino Gesù in una fase di grande transizione.   
    L’augurio, per i prossimi anni, è di guidare insieme l’Ospedale
    nel passaggio verso il nuovo, pur nella continuità della storia
    e dei valori che lo caratterizzano”. (ANSA).   

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    Ok Camera a missione Libia ma defezioni maggioranza

    La Camera ha approvato ad amplissima maggioranza l’autorizzazione delle missioni militari all’estero, con il sì anche di Fdi che per la prima volta ha votato con la maggioranza che sostiene il governo Draghi. A sollevare i distinguo è stata, come in passato, la missione di cooperazione con la Guardia costiera libica, con diversi deputati della maggioranza, prima 40 e poi 54, che in due votazioni ne hanno chiesto la sospensione. Rimane in ogni caso l’impegno al governo, a “verificare” dal prossimo anno, “le condizioni per il superamento della suddetta missione”, come chiesto da tutto il Pd.
    In base alla legge quadro sulle missioni all’estero del 2016 il Consiglio dei ministri delibera ogni anno quali missioni continuare e quali nuove autorizzare, e presenta al Parlamento il Documento. Questo viene discusso dalle Commissioni Difesa ed Esteri che portano in Aula una relazione, che viene poi votata attraverso una risoluzione. Mercoledì sera in Commissione nella relazione è stata inserito, su richiesta del Pd (Enrico Borghi e Lia Quartapelle) l’impegno al governo a “verificare” l’anno prossimo “le condizioni per il superamento” della cooperazione con la Guardia costiera libica, con l’eventuale trasferimento della missione a quella a guida Ue Irini.
    Un impegno che evidentemente non è bastato ad alcuni parlamentari della maggioranza da sempre critici visto l’operato della Guardia costiera libica che recentemente ha addirittura sparato ai barconi di naufraghi e contro pescherecci italiani. Di qui l’adesione di una trentina di essi ad una mozione di Sinistra Italiana, primo firmatario Erasmo Palazzotto, che chiedeva l’immediata cessazione della missione.
    Tra i firmatari parlamentari del Pd (Laura Boldrini, Matteo Orfini) e di Articolo Uno, il partito del ministro Speranza, e Riccardo Magi (+Europa-Azione). Al momento del voto i numeri sono saliti a 40, visto che anche 8 deputati di M5s hanno appoggiato la risoluzione, che è stata bocciata. La risoluzione di maggioranza che autorizzava le missioni è stata comunque approvata con voto biparisan, con 438 sì, compreso quello di Fdi, cosa che ha spinto il ministro Lorenzo Guerini ad esprimere soddisfazione: “Un consenso così ampio e trasversale significa che c’è condivisione di fondo sulla strategia del governo sulla tutela degli interessi nazionali di sicurezza e sugli impegni militari nelle regioni in cui siamo presenti”. In un secondo scrutinio sulla missione in Libia, su cui era stato chiesto lo stralcio del voto, i no sono saliti a 54, visto che anche Italia viva si è espressa contro. Ora tocca al Senato dove le dinamiche politiche appaiono simili.

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    Sprint del governo Draghi sui provvedimenti attuativi

    Sprint sui proveddimenti attuativi delle leggi nell’esecutivo Draghi. E’ quanto viene sottolineato nella Terza relazione sul monitoraggio dei provvedimenti attuativi riferibili alle ultime due legislature che è stata stilata – e illustrata questo pomeriggio in Consiglio dei ministri – dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.
    “Dal 13 febbraio 2021 ad oggi sono stati adottati 237 provvedimenti attuativi con un andamento crescente che ha raggiunto il livello più alto con l’adozione di 70 provvedimenti nel mese di giugno”, si legge nel documento di tredici pagine.
    IL TESTO
    Il “metodo” adottato dal premier Mario Draghi e da Garofoli ha previsto “l’individuazione per ogni amministrazione di obiettivi quantitativi di riduzione dell’arretrato con l’assegnazione di target specifici di decreti da adottare, a partire dai mesi di giugno e luglio 2021”, si legge nel testo che, nel monitoraggio sui ministeri, tiene conto di alcuni parametri: dallo stock di provvedimenti attuativi assegnati all’urgenza dei provvedimenti stessi fino al cronoprogramma indicato dalle singoli amministrazioni nella fase istruttoria. E rispetto ai due precedenti esecutivi di questa legislatura si è registrata una forte accelerazione. “Nel primo Governo i primi 5 mesi di attività hanno visto l’adozione di 78 decreti attuativi; nel secondo Governo sono stati adottati 91 decreti attuativi.
    Nei primi 5 mesi di questo Governo i decreti adottati sono stati 237”, spiega la relazione. Nel mese di giugno, sono stati adottati 70 provvedimenti, pari al 50,4% del target prefissato da Palazzo Chigi. “Non tutte le Amministrazioni – si legge – hanno operato allo stesso modo. Hanno raggiunto I target assegnatI il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dell’Università e ricerca e il Ministero del Turismo (che ha anche adottato un provvedimento in più rispetto al target prefissato)”. Tra i ministeri più indietro figurano la Difesa, il la Giustizia, e il Mite: su tutti, si osserva nel documenti, si registrano tuttavia “segnali di recupero” in luglio. Nella relazione si invitano tutti i ministeri a stare al passo con i target prefissati e si individuano i nuovi obiettivi per agosto e settembre: la riduzione dell’arretrato di ulteriori 133 provvedimenti.
    L’arretrato dei provvedimenti attuativi, per il governo italiano, non è certo una novità. Dalla XVII legislatura, infatti, al momento dell’insendiamento di Draghi, sono stati ereditati 313 provvedimenti da adottare ridotti a 278 al mese di luglio con uno smaltimento di poso superiore all’11%. E il “peso” di questi provvedimenti è innanzitutto sul Mef e sul ministero delle Infrastrutture. L’attenzione del governo sull’attuazione del programma e sul recupero degli arretrati resta altissima. Come stabilito nel Cdm del 10 giugno scorso, ha spiegato Garofoli nella riunione di oggi “è stata istituita la Rete governativa permanente dell’attuazione del programma di governo, coordinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e costituita dai Nuclei permanenti per l’attuazione del programma di governo istituiti da ciascun Ministero”. 
       

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    M5s: incontro Grillo e Conte a Marina di Bibbona

     Incontro a Marina di Bibbona (Livorno) tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte.    Il ‘padre’ del M5s e l’ex premier sono stati a pranzo insieme in un locale della località di mare dove il comico possiede Villa Corallina, il ristorante il Bolognese da Sauro.    Beppe Grillo e Giuseppe Conte, accompagnati solo dagli uomini della scorta, si sono presentati alle 14.30. Hanno ordinato un antipasto di pesce e una spigola al forno con verdure, conversando tra loro, sarebbe stato notato, in un clima molto cordiale. Alle 16 erano sempre al tavolo, in attesa del dolce preparato da Celeste, figlia del proprietario. 
     “E ora pensiamo al 2050!”. Con queste parole il Garante del M5S Beppe Grillo pubblica sul suo profilo Fb la foto della “pace” tra lui e Giuseppe Conte. Nell’immagine i due sono seduti al tavolo del ristorante di Marina Di Bibbona teatro dell’incontro, mentre parlano sorridenti. 
    IL POST DI GRILLO