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    Sarà dedicata a Gino Strada la PerugiAssisi

    (ANSA) – PERUGIA, 13 AGO – “Dedicheremo la prossima
    PerugiAssisi del 10 ottobre a Gino Strada e a tutte le persone
    che si stanno prendendo cura degli altri e del mondo in cui
    viviamo”: ad annunciarlo è Flavio Lotti, coordinatore della
    Marcia della pace. “La Marcia del 10 ottobre è dedicata alla
    costruzione della società della cura e Gino Strada è stato un
    emblema autentico della cura” ha sottolineato.   
    “Non abbiamo condiviso sempre le stesse scelte – ha
    sottolineato Lotti – ma l’ho sempre ammirato e stimato. Perché
    ha dedicato gran parte della sua vita alla cura delle vittime
    delle guerra, dei più deboli e bisognosi. Perché lo ha fatto
    sempre con una passione e una energia straordinaria. Perché in
    ogni sua azione muoveva insieme il cuore e la mente. Grazie
    Gino! La tua testimonianza continuerà a ispirare l’impegno di
    tanti giovani. Domenica 10 ottobre, a sessant’anni della prima
    marcia Perugia Assisi, torneremo a gridare insieme ‘fuori la
    guerra dalla storia!’ Non ti dimenticheremo mai”. (ANSA).   

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    Polonia: Parlamento approva legge che limita libertà media

    (ANSA) – VARSAVIA, 11 AGO – Il parlamento polacco dominato
    dal partito di Jaroslaw Kaczynski (Pis) dopo un lungo e acceso
    dibattito ha approvato la legge che di fatto limita
    profondamente la libertà dei media indipendenti in Polonia.   
    La norma prevede che i media polacchi siano controllati da
    proprietari nazionali e costringe quindi il gruppo statunitense
    Discovery a vendere la sua quota di maggioranza nella rete
    televisiva privata TVN, il cui canale di notizie TVN24 è molto
    critico nei confronti del governo.   
    Secondo la nuova legge (chiamata dalla opposizione “lex anti
    Tvn”) entro alcuni mesi gli investitori americani di questo
    canale potranno diventare solo soci minoritari. Una prospettiva
    già criticata dagli Usa che hanno minacciato il peggioramento
    degli rapporti bilaterali, finora molto stretti. La legge,
    approvata con 228 voti favorevoli e 216 contrari, passa ora al
    Senato dove l’opposizione ha una lieve maggioranza ed ha
    annunciato battaglia.   
    Le differenze di vedute sulla norma sono state tra i motivi
    che hanno portato ieri ad una profonda spaccatura nel governo
    polacco, con la decisione del premier Mateusz Morawiecki di
    silurare il suo vice e ministro dello sviluppo Jaroslaw Gowin
    che a sua volta ha annunciato che il suo partito Alleanza uscirà
    dall’esecutivo.   
    Ieri migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la
    Polonia contro la legge in quasi 100 città. (ANSA).   

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    Referendum: da oggi si può firmare anche on line

    Da oggi i referendum e le leggi di iniziativa popolare si possono firmare online, non solo ai gazebo. A partire da quello sull’eutanasia legale che è in corso e promosso, tra gli altri, dall’associazione Luca Coscioni. Ad annunciarlo è l’associazione stessa, che rivendica la novità insieme a Mario Staderini, ex segretario dei Radicali, dopo una battaglia politico-giudiziaria durata due anni.    La svolta arriva con un emendamento approvato negli scorsi giorni all’unanimità dalle commissioni Affari costituzionali e Ambiente per la raccolta firme per i referendum on line tramite identità digitale (Spid) e carta d’identità elettronica. 

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    Papa: giovani aiutino a realizzare mondo attento a bisognosi

    (ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 12 AGO – “Con l’aiuto dei
    giovani e il loro spirito innovativo possiamo realizzare il
    sogno di un mondo dove il pane, l’acqua, i medicinali e il
    lavoro fluiscano in abbondanza e arrivino prima ai più
    bisognosi. #YouthDay”. Lo dice Papa Francesco in un tweet nella
    Giornata dedicata alla gioventù. (ANSA).   

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    Si stringe il cerchio intorno a Durigon, pronta la sfiducia

    Una platea sempre più vasta – oltre ai politici si sono aggiunti l’Anpi e il sindaco di Stazzema – chiede le dimissioni dal Governo del sottosegretario all’Economia Claudio Durigon che vorrebbe intitolare il parco di Latina dedicato a Falcone e Borsellino al fratello di Mussolini. Dal M5S, a Leu, al Pd il coro è unanime: deve dimettersi. Ma se la maggioranza è compatta nel chiedere le dimissioni dell’esponente leghista, si divide sullo ius soli. Il Pd lo chiede a gran voce, mentre i 5S con Paola Taverna dice che “ora ci sono altre priorità”.
    Il futuro politico di Claudio Durigon e lo scontro perenne sullo ius soli agitano la maggioranza in questi giorni di pausa dei lavori parlamentari. Anche nelle ultime ore si fa più forte la pressione dell’asse “giallorosso” formato da Pd-M5s e Leu sul sottosegretario leghista perchè dimetta il suo mandato al governo. Di contro, il suo partito tiene il punto: finora nessuna dichiarazione ufficiale ma ambienti vicini al segretario federale fanno sapere che a loro giudizio si tratta di una polemica strumentale e che quindi la fiducia nei suoi confronti è immutata. Silenzio che però viene aspramente criticato dalla sinistra. “In questi ultimi giorni – accusa il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni – Matteo Salvini ha parlato di tutto e di più: dallo Ius soli ai migranti e al reddito di cittadinanza, di Marcinelle, Siena e pure di Fiorentina-Milan. Solo su una questione rimane afono o disinteressato: il suo sottosegretario Durigon che dovrebbe togliere il disturbo al più presto dal governo Draghi”. Contro la Lega, duro anche il Pd: “Salvini batta un colpo ed eviti questo silenzio terribile”, scrive su Facebook il dem Piero De Luca. Aver riproposto una vecchia idea del centrodestra pontino, cioè di cancellare l’intitolazione del Parco di Latina a Falcone e Borsellino per reintitolarlo ad Arnaldo Mussolini, provoca sconcerto anche al di là della normale dialettica politica. E in tanti chiedono che il premier Mario Draghi assuma l’iniziativa. “Inneggiare al fascismo – attacca Fabio Vallon, presidente del comitato provinciale Anpi-Vzpi Trieste – è incompatibile con qualsiasi ruolo governativo. Se Durigon non ha neppur quel minimo sussulto morale necessario per presentare le proprie dimissioni volontariamente, che il presidente del consiglio dei ministri Draghi applichi le proprie prerogative e revochi immediatamente le deleghe a siffatto figuro”.

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    Bianchi: il green pass tutela, non è una misura punitiva

    “Il green pass è uno strumento a tutela della salute di tutti, in particolare dei più fragili, non una misura punitiva. Ringrazio il personale scolastico che ha aderito con percentuali molto alte alla campagna vaccinale mostrando grande serietà e responsabilità. La vaccinazione è un elemento fondamentale per il rientro a scuola in sicurezza e in presenza”. Lo ribadisce il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel suo primo post su Facebook, in cui scrive tra l’altro che la riapertura della scuola “in presenza e in sicurezza è davvero l’obiettivo di tutto il Governo”.    

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    Papa: interrompe saluti udienza per telefonata

    (ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 11 AGO – Fuoriprogramma oggi al
    termine dell’udienza generale di Papa Francesco nell’Aula Paolo
    VI. Prima di congedarsi, con i consueti saluti ai fedeli, Papa
    Francesco ha visto porsi un cellulare dal suo assistente per una
    chiamata urgente. Francesco si è dunque allontanato col telefono
    per poi tornare a salutare i fedeli con sorrisi e benedizioni.   
    Il Vaticano, interpellato sul fuoriprogramma, si è limitato a
    dire che si trattava di una telefonata privata e che dunque non
    può essere comunicato nulla al riguardo. (ANSA).   

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    Durigon: Anpi Trieste, inammissibile esaltazione fascismo

    (ANSA) – TRIESTE, 11 AGO – “In un paese normale non sarebbe
    passato così tanto tempo tra le sconcertanti e vergognose
    dichiarazioni nostalgiche del peggior periodo politico,
    culturale ed etico dell’Italia del sottosegretario Durigon ed il
    suo allontanamento dalla scena politica e governativa.   
    Inneggiare al fascismo è incompatibile con qualsiasi ruolo
    governativo. Se Durigon non ha neppur quel minimo sussulto
    morale necessario per presentare le proprie dimissioni
    volontariamente, che il presidente del consiglio dei ministri
    Draghi applichi le proprie prerogative e revochi immediatamente
    le deleghe a siffatto figuro. Faccia seguire alle belle parole
    pronunciate in occasione dello scorso 25 aprile fatti
    conseguenti, perché attendere la mozione di sfiducia dei
    parlamentari sarebbe una sconfitta anche per lui”. Lo scrive in
    una nota Fabio Vallon, presidente del comitato provinciale
    Anpi-Vzpi Trieste. (ANSA).