More stories

  • in

    Afghanistan: Di Battista, ora bisogna parlare con i talebani

    “Ai talebani di essere ‘riconosciuti’ importa poco o nulla. Sono i vincitori della guerra in Afghanistan e, piaccia o non piaccia, se si vuole avere un minimo di influenza su una terra strategica o se si vuole dar seguito alle dichiarazioni contrite e mettere in piedi corridoi umanitari per migliaia di profughi, bisogna parlare con loro. Punto. Oltretutto non sarebbe nulla di nuovo”. Così l’ex deputato del M5s, Alessandro Di Battista su Tpi.it. “Preferisco scrivere verità scomode che accodarmi a un esercito di sepolcri imbiancati che non dovrebbero neppure pronunciare la parola Afghanistan dopo aver difeso una guerra scellerata”. (

     “Da anni ormai pezzi grossi dell’intelligence dei Paesi occidentali trattano con i talebani.    Ci hanno trattato emissari di capi di Stato, dirigenti dei ministeri degli Esteri, Ong, persino direttori di imprese straniere”, sostiene Di Battista nell’editoriale pubblicato dal giornale online a proposito della crisi afghana.    “Anche la prima vittima della guerra in Afghanistan è stata la verità – esordisce – Gli Stati Uniti e i suoi servi sciocchi non hanno bombardato l’Afghanistan (così come l’Iraq, la Libia o la Siria) per eliminare il terrorismo, la sharia, il burqa o per garantire diritti umani. E chi ancora si beve questa balla è complice dei padroni e padrini del pianeta. I talebani, che piaccia o meno, non avevano nulla a che vedere con l’attentato alle Torri gemelle, così come Saddam Hussein non possedeva armi chimiche. Certo, fanno scalpore le immagini degli afghani aggrappati al carrello di un aereo nordamericano e precipitati nel vuoto. Questa è la guerra. Questa è stata la guerra in Afghanistan. Una guerra oscena, ipocrita, inutile. Una guerra, oltretutto, persa”.    “Sono anni che sostengo che la guerra in Afghanistan, combattuta per ossequiare gli interessi delle grandi fabbriche di morte nordamericane e per creare un avamposto Usa in un Paese geo-politicamente strategico (l’Afghanistan ha quasi 1.000 km di confine con l’Iran, non è lontano dal Mar Caspio, dove opera la marina russa, ed è collegato alla Cina attraverso il Corridoio del Wakhan) fosse una follia e che la storia della democrazia da esportare fosse una fake news. Oggi se ne accorgono orde di ipocriti”, prosegue Di Battista. A suo avviso “se si vorranno aprire strutture sanitarie occorrerà parlare con i talebani. Se si volesse impedire che un Paese così importante si consegnasse ai cinesi come il fantasmagorico esercito afghano addestrato a suon di miliardi dei contribuenti Usa o europei si è consegnato ai talebani, beh, occorrerà trattare con loro. Altrimenti si può sempre tentare la strada della guerra umanitaria per scalzare dal potere i mullah del nuovo millennio. In fondo ha funzionato alla grande, non è vero? È la posizione di alcuni politici di centro-destra. Tornare in guerra dopo averla persa. Fenomeni al potere”.    

  • in

    Gb: Verdi nel governo Snp in Scozia, target è referendum 2024

    La Scozia ha un nuovo governo locale, guidato dalla leader degli indipendentisti dell’Snp Nicola Sturgeon e sostenuto dai Verdi come il precedente, ma con l’inedito ingresso diretto in veste di junior partner della formazione ecologista, che in passato si era limitata all’appoggio esterno. Una novità assoluta nell’intero Regno Unito.
    La compagine vedrà la presenza di sottosegretari, anche se non di ministri Verdi, e garantirà all’Snp di consolidare il proprio controllo dell’assemblea di Edimburgo dopo aver rivinto le elezioni amministrative del maggio scorso mancando tuttavia di un seggio l’obiettivo della maggioranza assoluta. L’accordo, illustrato da Sturgeon e dai co-leader della branca scozzese dei Verdi britannici, Lorna Slater e Patrick Harvie, include l’impegno comune a cercare di ottenere un referendum bis post Brexit sulla secessione dal resto del Regno entro la metà della legislatura regionale attuale, cioè nel 2024, ma solo a patto che frattanto l’emergenza legata alla pandemia sia del tutto superata. Una indicazione meno netta e ravvicinata rispetto a quanto l’Snp avesse evocato in campagna elettorale, ma comunque centrale nella piattaforma congiunta, a dispetto del ‘no’ opposto finora dal governo centrale di Londra di Boris Johnson (il cui placet costituzionale è necessario) a qualunque nuova ipotesi referendaria almeno sino a dopo la conclusione della legislazione in corso.
    Nel programma anche proposte di accelerazione delle strategie ambientali contro il cambiamento climatico, in una sorta di sfida più avanzata (sulla carta) alla stessa politica Green promessa dal governo Johnson a livello nazionale in vista della conferenza sul clima CoP26 che a novembre sarà ospitata sotto presidenza britannica proprio in Scozia, a Glasgow. Su questo fronte, peraltro, Sturgeon ha imposto ai verdi un atteggiamento meno radicale nei confronti dell’industria petrolifera e del gas, storicamente importanti nel territorio del nord: siglando un impegno alla revisione delle licenze per l’estrazione (legata al contenimento delle emissioni nocivi), ma non a fissare alcuna scadenza sulla loro cancellazione tout court.
       

  • in

    Afghanistan: Critiche a Conte per le aperture. Di Maio: 'Non giudicarli dalle parole'

    Tensione tra i pentastellati dopo le parole di Giuseppe Conte e la sua ‘apertura’ al dialogo con il nuovo Emirato islamista. “E’ importante agire in maniera coordinata nei confronti dei talebani. Dobbiamo giudicarli dalle loro azioni, non dalle loro parole”, sembra correggerlo Di Maio che chiede di “mantenere una posizione ferma sul rispetto dei diritti umani e delle libertà, e trasmettere messaggi chiari tutti insieme”.
    Ma Conte – con Grillo sullo sfondo che parla di “fuga disonorevole” e “macchia indelebile” – difende la sua linea di “dialogo serrato” pur con la ferma richiesta del “rispetto dei diritti umani” e replica duramente ai suoi detrattori: “Di fronte al disastro umanitario che è in corso in Afghanistan, dove sono in pericolo i più elementari diritti fondamentali, è vergognoso che in Italia ci sia chi gioca a strumentalizzare fatti e dichiarazioni per biechi fini di polemica politica”.
    Oltretutto, scrive su Fb, visto che “la polemica proviene dagli esponenti di quella stessa forza politica che ha inneggiato al “rinascimento arabo” e che ha sostenuto fideisticamente che il percorso che si stava compiendo in Afghanistan fosse risolutivo e privo di errori”.

  • in

    MATTARELLA AL MEETING DI RIMINI, GIOVANI TRASMETTANO PASSIONE E ASCOLTO

    (ANSA) – RIMINI, 20 AGO – “Il Meeting di Rimini è luogo di incontro, di amicizia, di riflessione, di cultura per tanti; per i giovani in particolare. È innanzitutto a loro che desidero rivolgere il saluto più caloroso e l’incoraggiamento a trarre da questa esperienza una spinta a raccogliere e a trasmettere passione, solidarietà, capacità di ascolto e di dialogo; valori fondamentali in tutti gli ambiti della vita quotidiana”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Meeting di Cl.    Ringrazio la comunità degli organizzatori – la Fondazione Meeting, la Fondazione per la Sussidiarietà, la Fraternità di Comunione e Liberazione – per aver portato ancor più avanti, per un nuovo tratto di strada, il testimone che hanno ricevuto: credo che aver realizzata l’edizione di quest’anno non sia stato semplice, a fronte delle necessarie limitazioni legate alla pandemia. È, dunque, motivo di soddisfazione aver riaffermato la tradizione del Meeting ed essere riusciti a offrire questa rinnovata occasione di incontro”, conclude. (ANSA).   

  • in

    Emiliano,in Puglia coinvolto M5s ma servono movimenti civici

    (ANSA) – BARI, 20 AGO – “I pugliesi hanno fatto vincere le
    ultime elezioni regionali a quella che un tempo chiamavamo la
    coalizione di centrosinistra e io, come mi ero impegnato a fare,
    ho coinvolto il Movimento 5 Stelle. Però tra il Movimento 5
    Stelle e il Pd ci sono altrettanti elettori che non hanno una
    casa strutturata, non si riconoscono nei partiti. Quindi servono
    movimenti civici che però non possono non essere organizzati. La
    lista ‘Con Emiliano’ si è costituita in un movimento e io mi
    auguro che il dialogo tra tutte le componenti civiche, anche con
    le liste che non hanno passato la legge elettorale pugliese,
    possano unirsi dando rappresentanza, dando la possibilità di
    fare attività politica”. E’ il progetto politico illustrato ieri
    sera dal governatore Michele Emiliano alla festa di ‘Con’ a
    Manfredonia, nel Foggian.   
    “La politica – ha aggiunto – non si esaurisce nel giorno
    delle elezioni, ci sono anche i momenti in cui bisogna
    riflettere, pensare, scrivere programmi, costruire classe
    dirigente. Nel 2004 a Bari assessori comunali erano Antonio
    Decaro, Francesco Boccia: abbiamo costruito classe dirigente,
    sindaci. Oggi quasi tutti i sindaci dei capoluoghi di provincia
    sono di centrosinistra, speriamo a breve anche quello di Foggia,
    ma non tutti sono del Pd. E quindi bisogna dare rappresentanza”.   
    (ANSA).   

  • in

    Afghanistan: Sala, in arrivo prime famiglie a Milano

    (ANSA) – MILANO, 19 AGO – “Nei prossimi giorni raggiungeranno
    la nostra città alcune decine di cittadini afghani, con le
    proprie famiglie, che hanno collaborato con le Forze Armate, con
    l’Ambasciata italiana e con l’Agenzia italiana per la
    cooperazione allo sviluppo in Afghanistan”. Lo ha scritto sulle
    sue pagine social il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, spiegando
    come il Comune e la Prefettura di Milano, a cui il coordinamento
    nazionale per l’emergenza assegnerà una quota di nuclei
    familiari provenienti dall’Afghanistan, hanno avviato la loro
    collaborazione.
    “Il Comune, su richiesta della Prefettura di Milano e in
    collaborazione con gli Enti del Terzo settore, sta individuando
    e verificando gli spazi adeguati, – ha aggiunto il sindaco – che
    non possono essere improvvisati perché devono essere dotati dei
    servizi minimi adeguati per l’accoglienza di nuclei familiari”.

    “Penso che ciascuno debba fare la sua parte, piccola o grande
    che sia, davanti a un’emergenza epocale come quella afgana, e
    noi siamo orgogliosi di ciò che stiamo facendo”, ha concluso
    Sala. (ANSA).   

  • in

    Afghano, a Perugia studio ma sorelle non possono

    (ANSA) – PERUGIA, 18 AGO – “L’Afghanistan con il ritorno dei
    talebani non avrà futuro e sono preoccupato per la mia famiglia.   
    In particolare per le mie mie quattro sorelle che non potranno
    più lavorare o studiare. Per le donne sarà davvero molto dura”:
    a parlare è Habib Mahboobullah, afghano ventinovenne, costretto
    sei anni fa a lasciare il suo Paese per “un problema con un
    talebano molto potente che all’epoca era anche membro del
    parlamento. Mi voleva morto”, racconta all’ANSA dalla sua stanza
    di nemmeno dieci metri quadrati, al terzo piano di un palazzo a
    ridosso del centro storico di Perugia.   
    Habib, dopo avere attraversato l’Iran, la Turchia, la Grecia e
    per ultima la Norvegia – dove vive sua moglie, afghana, con il
    loro bimbo di quasi due anni – è arrivato in Italia nel novembre
    del 2019 grazie al programma internazionale chiamato
    “sussidiaria”, protezione riservata ai perseguitati e a Perugia
    sta studiando l’italiano anche con il sostegno della Caritas
    diocesana. “Ma in questi giorni non riesco a stare sui libri –
    spiega Habib – il mio pensiero è solo rivolto a mia mamma, a mio
    padre e ai miei fratelli e sorelle che vivono a Baghlan, una
    città che dista circa sei ore di macchina da Kabul”.   
    Il tablet, da dove segue le notizie e chiama attraverso
    internet la sua famiglia, è sul tavolinetto assieme ai pacchi di
    biscotti. Accanto c’è il letto con un vecchio materasso e
    dall’altra parte il lavandino. Il ventilatore al centro della
    stanza è sempre accesso. Il suo italiano non è ancora perfetto,
    a volte sente l’esigenza di tornare su concetti già espressi per
    rafforzarli. Lo fa ad esempio per le condizioni che si
    troveranno a vivere le donne della sua terra, mostrando così di
    non credere alle promesse dell’Emirato islamico. “Ora le ragazze
    del mio Paese – dice – dovranno starsene chiuse in casa”.   
    (ANSA).   

  • in

    Eutanasia: Cei, è vittoria dell'individualismo e nichilismo

    “Grave inquietudine” viene espressa dalla Presidenza della Cei per la raccolta di firme per il referendum che mira a depenalizzare l’omicidio del consenziente, aprendo di fatto all’eutanasia nel nostro Paese. “Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l’angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita – si legge in una nota -. Scegliere la morte è la sconfitta dell’umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali”. 
     “Non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire – rileva ancora la Presidenza della Cei -, ma ‘il Magistero della Chiesa ricorda che, quando si avvicina il termine dell’esistenza terrena, la dignità della persona umana si precisa come diritto a morire nella maggiore serenità possibile e con la dignità umana e cristiana che le è dovuta’ (Samaritanus bonus, V, 2)”.