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    Elezioni suppletive: a Siena la scommessa di Letta

    Il 3 e 4 ottobre si vota anche per le elezioni suppletive in due collegi della Camera dei deputati a Siena (collegio Toscana 12) e a Roma, Primavalle.
    Per il collegio di Siena, lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, sono in corsa il segretario del Pd Enrico Letta, l’imprenditore Tommaso Marrocchesi Marzi (civico sostenuto dal centrodestra) e il leader del partito comunista Marco Rizzo.
    Ha fatto discutere la scelta del segretario Dem di non correre sotto il simbolo del suo partito. Scelto invece un logo con il suo nome su campo rosso. “Per privilegiare – ha scritto su twitter Letta – #allargamento e spirito di #coalizione”. “È del tutto naturale, scontato – dicono dal Nazareno – che per l’elezione suppletiva in un Collegio uninominale col maggioritario un candidato sostenuto da una coalizione cosi’ ampia utilizzi un simbolo inedito e realizzato per questo. Basti pensare ai precedenti di Gualtieri e Ruotolo per le suppletive del 2020. Nel caso di Letta la coalizione intorno al suo nome e’ molto larga e composita. Una coalizione da privilegiare e rispettare con umilta’ . Il tema del logo del PD e’ una non questione politica”.
    Si vota anche nel collegio di Primavalle lasciato libero da Emanuela del Re, deputata del M5S che è divenuta incompatibile essendo stata nominata Rappresentante Permanente della UE per il Sahel. A giocarsela sono Andrea Casu per il Pd, Pasquale Calzetta di Forza Italia e Luca Palamara. A destare polemiche la mancata candidatura di un esponente M5s, in un primo tempo di era fatto il nome di Elisabetta Trenta. 

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    'Io maltrattata, Palombelli ha mai avuto pistola alla testa?'

    (ANSA) – ORISTANO, 17 SET – “Gentilissima Barbara Palombelli,
    questa nella foto sono io, e ci tengo subito a precisare che no,
    non me la sono andata a cercare, non sono mai, mai, mai stata
    aggressiva, che non sono mai stata una donna esasperante”.   
    Inizia così il post della consigliera comunale di Oristano, ex
    M5s, Patrizia Cadau, che lo scorso anno aveva deciso di
    pubblicare una sua foto, dopo avere subito maltrattamenti in
    famiglia. Oggi ci rimette la faccia – martoriata – per
    rispondere alle dichiarazioni di Barbara Palombelli, durante la
    puntata de Lo Sportello di Forum.   
    “Non avevo fatto niente, né quella volta né tutte le altre:
    eppure ciò non mi ha risparmiato dall’essere addirittura
    sequestrata in casa mia, di mangiare e dormire insieme ai miei
    figli chiusi a chiave di nascosto – scrive nel lungo messaggio
    su Facebook – Non ho fatto niente ma questo non ha impedito al
    violento di continuare ad abusare di me e dei miei figli anche
    con la minaccia armata. Palombelli, lei ha mai sentito la canna
    di un’arma premuta alla testa o in bocca? No vero? Si ritenga
    fortunata e non ci faccia la morale con tanta spocchia”.   
    “Palombelli – aggiunge – ritengo che lei sia parte del
    problema, non me ne voglia: ritengo la sua cultura, causa di
    quanto è accaduto e continua ad accadere a me, la ritengo
    responsabile del silenzio e dell’omertà cui siamo costrette a
    vivere grazie a parole come le sue: di una violenza
    insopportabile. La ritengo responsabile e a questo punto
    dovrebbe solo chiedere scusa. A tutte – conclude – A tutte
    quelle che si alzano la mattina e non sanno se la sera saranno
    ancora vive per raccontare quello che le sto raccontando io”.   
    (ANSA).   

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    Consiglio di Stato: La richiesta del Green pass è legittima, non viola la privacy

    La richiesta di Green pass non viola la privacy ed è legittima. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che, pronunciandosi in sede cautelare, ha ribadito la validità e l’efficacia delle disposizioni attuative (il Dpcm del 17 giugno 2021) del sistema incentrato sulla certificazione verde Covid-19, il Green pass.
    Il Consiglio, confermando la decisione del Tar Lazio n. 4281/2021, ha respinto quanto sostenuto da 4 cittadini, non vaccinati, secondo i quali il meccanismo di contenimento dell’epidemia delineato dal legislatore nazionale comporterebbe un pregiudizio della riservatezza sanitaria, in contrasto con la disciplina europea sulla protezione dei dati sanitari.
    La decisione cautelare ha rilevato che, “in ogni caso, non essendo stata dimostrata l’attualità del pregiudizio lamentato dai ricorrenti, restando salva la libera autodeterminazione dei cittadini che scelgono di non vaccinarsi, risulta prevalente l’interesse pubblico all’attuazione delle misure disposte attraverso l’impiego del Green pass, anche considerando la sua finalità di progressiva ripresa delle attività economiche e sociali”.In ogni caso, viene sottolineato, in sede di merito il Tar potrà approfondire le questioni relative alla disciplina europea in materia di dati sanitari.   

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    Roma: nei sondaggi Michetti avanti, Gualtieri favorito

    Enrico Michetti, candidato del centrodestra avanti, seguito dal Roberto Gualtieri del centrosinistra, che però è favorito al ballottaggio, con un 53% di preferenze: è questa la situazione della corsa a sindaco di Roma fotografata da due sondaggi (Messaggero-Swg e Corsera-Ipsos).
    A distanza gli altri due candidati principali (in corsa il 3 e 4 ottobre nella Capitale sono in tutto 22): il Corriere della Sera attribuisce il terzo posto alla sindaca uscente, Virginia Raggi (15,5%) seguita da Carlo Calenda con il 14%. Posizioni invertite per l’altro sondaggio che vede il candidato di Azione al terzo posto con una forchetta tra il 18 e il 22%, con l’esponente di M5s accreditata di un 15-19%.
    Per Michetti Ipsos vede un consenso con un range 29-33% mentre Gualtieri è al 26-30%. Swg accredita il candidato di centrodestra al 36% e quello che potrebbe essere il suo sfidante al ballottaggio al 28,5%. Ambedue i sondaggi danno l’ex ministro in pole per il successivo ballottaggio del 17-18 ottobre) anche se sono tanti ancora gli indecisi.
    Sempre per Swg, il Pd a Roma potrebbe essere il primo partito con il 22,8% seguito da Fdi con il 18.2%. Le liste pro Raggi arriverebbero al 14,3%. Posizioni identiche con valori leggermente diversi anche secondo Ipsos.

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    Mattarella, il rafforzamento della Difesa Ue rafforza anche la Nato

    I risultati raggiunti dalla Nato “sono evidenti e straordinari: primo fra tutti i 70 anni di pace nel continente europeo. L’Alleanza atlantica rappresenta per l’Italia una pietra angolare in coordinamento con Ue che contribuisce alla stabilità. Sono convinto che il rafforzamento dell’Unione europea in questo campo (Difesa e sicurezza ndr) basato sulla complementarietà con la Nato e la condivisione di risorse militari fornirà contributo prezioso e qualificato al processo di rafforzamento dell’Alleanza alla stabilità dell’indispensabile rapporto transatlantico”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella dalla base Nato di Napoli. 
    Mattarella è in visita al Comando Jfc Naples della Nato per il 70′ anniversario della presenza dell’Alleanza Atlantica in Italia. Presenti anche il vicesegretario Nato Mircea Geoana, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, l’ammiraglio Robert Burke comandante del Comando interforze alleato di Napoli.    

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    Emiliano, tampone gratis a chi non si vaccina è un errore

    (ANSA) – TARANTO, 17 SET – “C’è chi dice: va bene, avete
    fatto il Green pass, ma ora fate i tamponi gratuiti. Così quelli
    che non si vogliono vaccinare possono evitare di vaccinarsi e
    fanno i tamponi gratuiti. Ci siamo permessi di dire
    nell’incontro con il ministro Brunetta che questa era una scelta
    sbagliata. Devo dire che con il Green pass il governo ha fatto
    una cosa straordinaria e quindi il presidente del Consiglio
    Draghi ha tutto il mio elogio insieme al ministro Brunetta”. Lo
    ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano,
    in un incontro a Taranto nell’ambito del Medimex, a cui ha
    partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi
    Lopalco.   
    “Ci sono i sindacati – ha puntualizzato il governatore – che
    dicono addirittura: facciamo il vaccino obbligatorio.   
    L’obbligatorietà di un vaccino non è una barzelletta perché il
    corpo è sacro e ogni trattamento sanitario obbligatorio ha il
    suo impatto, ha le sue conseguenze giuridiche. Sappiate però che
    i nostri bambini, neonati o quasi, hanno obbligo vaccinale e
    senza rispettare l’obbligo vaccinale non vanno né all’asilo nido
    né alle scuole per l’infanzia”.   
    Però “l’obbligo – ha detto ancora Emiliano – è l’estrema
    ratio. Questo perché il corpo è sacro. Viene costruito un
    sistema che spinge alla vaccinazione ed è una motivazione soft
    che io condivido. Escludo che persone con intelletto non abbiano
    capito che il vaccino sia centrale in questa vicenda, è pura
    malafede”.   
    Il presidente Emiliano ha infine ricordato che la Puglia è la
    regione che “ha vaccinato nella fascia di pericolosità il più
    alto numero di persone, come ha iniziato a vaccinare i ragazzi
    dai 12 ai 19 anni ha fatto crollare del 50% i contagi in quella
    fascia”. (ANSA).   

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    La Nuova Sardegna festeggia i 130 anni

    “Due giorni di festa per parlare di futuro”. Così Antonio Di Rosa, direttore del quotidiano La Nuova Sardegna, anticipa il weekend di eventi per i 130 anni del giornale.
    Dall’inizio dell’anno sono state tante le iniziative, ma l’appuntamento clou va in scena da oggi alle 17 in piazza d’Italia a Sassari. Il salotto buono della città in cui La Nuova Sardegna è nata e ha solide radici, ospiterà incontri, dibattiti, eventi, concerti, interviste e testimonianze.
    Di Rosa sarà il padrone di casa, affiancato da Anna Piras, giornalista Rai, già caporedattrice regionale e oggi vicedirettrice di Rai Parlamento. Ci saranno Roberto Briglia e Gianni Vallardi, presidente e ad di DbInformation, che dal 2016 edita il giornale. Con i principali attori politici, istituzionali, economici, sociali e culturali dell’isola ci saranno, in presenza o in collegamento, i ministri della Transizione ecologica, dell’Istruzione e dello Sviluppo economico, Roberto Cingolani, Patrizio Bianchi e Giancarlo Giorgetti (i primi due oggi, il terzo domani), e giornalisti come Bianca Berlinguer, Giovanni Floris e Lucia Annunziata,, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, e Carlo Bonini, vice direttore di Repubblica.
    Il 9 agosto 1891 intellettuali e politici sassaresi – tra cui Enrico Berlinguer, il nonno dell’ex segretario del Pci, Pietro Satta Branca, Giuseppe Castiglia e Antonio Stara – fecero stampare il primo numero del settimanale La Nuova Sardegna, che il 17 marzo 1892 divenne un quotidiano. Chiusa nel 1926 dal fascismo, riprese le pubblicazioni nel 1947. Vent’anni dopo la comprò l’imprenditore Nino Rovelli. Dal 1980 fa capo al Gruppo Editoriale L’Espresso, che nel 2016 l’ha ceduta in affitto alla DBInformation.
    “130 anni sono tanti, ma saremo ancora a lungo testimoni di eventi rilevanti- afferma Antonio Di Rosa – La Nuova è un giornale democratico e liberale, lo è sempre stato, altrimenti non sarebbe stato chiuso per 21 anni dal fascismo”. Oggi “è il giornale di riferimento del Nord Ovest, ma è stimolo e motore in tutta la Sardegna”, aggiunge il direttore che ha un’idea precisa di ciò che accade nell’isola. “Troppe iniziative sono al palo”, denuncia. “Il Recovery Fund è l’ultima occasione, occorre sfruttare i tanti soldi in arrivo dall’Ue per infrastrutture, trasporti, bonifiche, agroalimentare, sistema portuale – sottolinea – servono investimenti che producano occupazione e sviluppo”.
    La Nuova, dal canto suo, “sarà sempre con chi vuole il bene della Sardegna e si adopera per questo”, assicura infine Di Rosa. “C’è chi trova ogni cavillo per non fare nulla – c’è un partito pericoloso, per niente minoritario, che non vuole che si faccia nulla e dice che va tutto bene, ma non bisogna temere di scommettere su seri piani di sviluppo economico e sociale”.Parlando di futuro, il pensiero va ai giovani. “Ci si lamenta perché i ragazzi vanno via – conclude Di Rosa – ma per consentire che tornino dopo essersi formati bisogna creare le condizioni”.    

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    Napoli: sondaggio premia Manfredi, vicino al 50%

    Gaetano Manfredi, candidato sindaco di Napoli di centrosinistra, M5S e forze civiche, è in testa ai sondaggi pubblicati da la Repubblica e la Stampa. L’ex rettore e ministro del governo Conte II se si votasse domani, secondo il sondaggio realizzato da Youtrend per Gedi e pubblicato dai due quotidiani, otterrebbe al primo turno il 48,2%, vicino a una possibile vittoria subito, contro il 26,2% di Catello Maresca, ex pm anticamorra, in lizza con il centrodestra, il 17,4% dell’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino ed il 7,4% di Alessandra Clemente. Notevole il numero di indecisi ed astenuti, pari al 52,4%. In caso di ballottaggio, Manfredi avrebbe il 69,2% contro il 30,8% di Maresca con per ora un 53,6% di astenuti e indecisi. Tra i partiti sarebbero in vetta i 5 Stelle, in forte calo, ma al 28% seguiti dal Pd con il 15,4%.