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    Giustizia: 177 sì, il Senato approva la riforma penale

    Il Senato ha approvato la riforma del processo penale con 177 sì, 24 no nel testo già licenziato dalla Camera, che quindi è legge.
    L’approvazione della riforma del processo penale, come quella del processo civile, sono tra le condizioni poste dall’Ue per erogare i fondi del Recovery Plan.
    “In pochi giorni, l’approvazione definitiva del ddl di riforma del processo penale; il primo via libera anche per quello del processo civile: sul fronte ‘giustizia’ stiamo rispettando in pieno gli impegni sottoscritti con l’Europa”. Lo sottolinea la ministra della Giustizia Marta Cartabia dopo il voto definitivo dell’aula del Senato al ddl di riforma del processo penale.
       

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    Siani, Lamorgese: 'E' un dovere trasmettere la sua passione etica'

    “E’ un preciso dovere di tutti noi tramandare alle nuove generazioni la passione e la tensione etica del giornalista Giancarlo Siani colpito dalla violenza camorrista per la sua instancabile attività di denuncia delle attività criminali, in particolare, dei clan Gionta e Nuvoletta, e per la sua opera di informazione e sensibilizzazione della società civile sui temi della legalità”: lo sottolinea il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nell’anniversario della sua vile uccisione avvenuta il 23 settembre 1985.”Il nome di Giancarlo Siani è indissolubilmente legato alla realtà di Torre Annunziata – città che due anni fa gli ha conferito la cittadinanza onoraria -, territorio particolarmente difficile in cui massimo è l’impegno della magistratura e delle forze di polizia, anche alla luce della recente recrudescenza criminale”, prosegue la titolare del Viminale.
    Il ministro dell’Interno conclude ricordando come, proprio per dare un segno tangibile della presenza e dell’impegno dello Stato in un’area con una forte presenza criminale, abbia dato un convinto e energico impulso “al progetto di rifunzionalizzazione del plesso confiscato di Palazzo Fienga, ex vera e propria roccaforte del Clan Gionta, presso il quale verrà realizzata una cittadella della legalità interforze, dando così anche una viva testimonianza dell’intrinseco valore connesso al riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti alla criminalità organizzata”.   

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    Eutanasia: superato 1 milione di firme

    Sono più di un milione gli italiani che hanno sottoscritto il Referendum Eutanasia Legale, a due settimane dalla consegna delle firme in Corte di Cassazione, prevista l’8 ottobre. L’obiettivo delle 500.000 firme necessarie per il deposito è stato dunque raddoppiato, con 640.621 firme cartacee raccolte ai tavoli in tutta Italia e 372.000 online tramite firma digitale. Lo annuncia Filomena Gallo, Segretario della Associazione Luca Coscioni. Nelle stesse ore il Comitato Promotore del Referendum ha ufficialmente completato la certificazione della soglia minima richiesta da consegnare in Cassazione per poter indire il Referendum.
    Sono 513.540 le firme già corredate di “certificato di iscrizione nelle liste elettorali” e dunque pronte per il deposito (311.540 cartacee e 202.000 digitali). Intanto, riferisce l’associazione, il lavoro per la certificazioni delle altre firme raccolte continua fino alla data del deposito. Si tratta di “un risultato straordinario che arriva esattamente 15 anni dopo la lettera di Piergiorgio Welby al Presidente Giorgio Napolitano per chiedere l’eutanasia. Era il 23 settembre 2006 e l’allora Presidente della Repubblica rispose augurandosi che il tema fosse affrontato nelle sedi più idonee. Ebbene da quel momento il Parlamento non è riuscito a riunirsi neppure un momento per discuterne”, ha dichiarato Filomena Gallo ricordando che “per chiedere dopo 15 anni il motivo di questo silenzio, Mina Welby, Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, si è recata a Montecitorio, ricordando ai Parlamentari il tempo trascorso senza rispettare né il richiamo del Presidente Napolitano, né le sentenze della Consulta e nemmeno la minima discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita”. “La notizia del milione di firme raggiunte e delle 500.000 pronte per la consegna rappresenta un traguardo importante. Il referendum sull’eutanasia legale è l’unico strumento che abbiamo a disposizione dopo tanto tempo per affermare il principio di autodeterminazione della persona e garantire la possibilità di decidere il proprio fine vita. Senza le discriminazione che oggi ancora esistono”, ha concluso Filomena Gallo.    

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    Letta: 'Il Pd con Draghi sul patto per lavoro e crescita'

    “Noi sosteniamo il governo fino alle elezioni, fino alla scadenza naturale”. Dal Pd c’è “una spinta al governo ad andare avanti fino a scadenza naturale”, ha detto Enrico Letta uscendo dall’assemblea di Confindustria.
    “Bene! Draghi lancia a Sindacati e Imprese la proposta di un grande Patto per il lavoro e la crescita. Noi siamo d’accordo. È il momento giusto. Sul modello di quello che fece Ciampi”, ha scritto invece su twitter il segretario dem.    

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    Confindustria, Bonomi all'Assemblea: 'Bene Draghi, continui a lungo questa esperienza'

    Confindustria si augura che il premier Mario Draghi “continui a lungo nella sua attuale esperienza” e avverte: prosegua “senza che i partiti attentino alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale”. Il presidente Carlo Bonomi dedica ampio spazio della sua relazione all’assemblea annuale degli industriali alla figura di Draghi, uno degli “uomini della necessita”, diverso dagli “uomini della provvidenza” come chi ha dato vita a “un regime ventennale di oppressione” e dagli “uomini del possibile”, quelli del “calcio alla lattina”, del “rinvio eterno”. Le riforme bisogna farle adesso. Basta rinvii, basta giochetti, basta veti. Davvero basta”, avverte il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, esprimendo la “preoccupazione” per il cronoprogramma per le rforme legate al Pnrr che “rischia di slittare”. Per gli industriali “è una strada profondamente sbagliata quella del gioco a risiko delle bandierine del consenso effimero”. Confindustria “si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il precesso delle riforme”; ” A chi flirta con i no vax invece di pensare alla sicurezza di cittadini e lavoratori, come a chi pensa che questo Governo è a tempo”.

    Bonomi cita Draghi, lunga standing ovation
    Una prima lunga standing ovation, di oltre un minuto, per il premier Mario Draghi appena il presidente di Confindustria Carlo Bonomi lo cita durante l’intervento all’Assemblea degli imprenditori. E poi di nuovo altri caldi applausi durante l’intevento che dedica al premier un lungo endorsement. Il president del consiglio è seduto in prima fila, accenna un sorriso e saluta con il capo gli oltre mille imprenditori assiepati nel Palazzetto dello Sport nel quartiere Eur a Roma. (ANSA).
    ‘E’ tempo di cambiare e fare scelte giuste per l’Italia’
    “È il tempo di decidere di scegliere di cambiare. Di fare le scelte più giuste per far crescere l’Italia nel mondo.La cosa più difficile della vita è capire quale ponte devi attraversare e quale ponte devi bruciare. Perché cambiare è certo difficile, ma non cambiare per l’Italia è fatale”. E’ il messaggio contenuto nella conclusione dell’intervento del presidente di Confindustria Carlo Bonomi che cita una frase di Bebe Vio definita eroina della passione dello sforzo e della volontà: “Fatti dire che è impossibile, e dimostra a tutti che puoi farcela”.
    ‘Riforme adesso, no a chi flirta coi no vax’ 
    “Le riforme bisogna farle adesso. Basta rinvii, basta giochetti, basta veti. Davvero basta”, avverte il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, esprimendo la “preoccupazione” per il cronoprogramma per le rforme legate al Pnrr che “rischia di slittare”. Per gli industriali “è una strada profondamente sbagliata quella del gioco a risiko delle bandierine del consenso effimero”. Confindustria “si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il precesso delle riforme”; ” A chi flirta con i no vax invece di pensare alla sicurezza di cittadini e lavoratori, come a chi pensa che questo Governo è a tempo”. 
    ‘Sindacati, facciamo noi un vero Patto per l’Italia’
     “Facciamolo almeno noi un vero Patto per l’Italia”: Bonomi, dal palco dell’assemblea si rivolge “direttamente ai leader” di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri. “Luigi, Maurizio, Pierpaolo, noi non siamo partiti in lotta, noi abbiamo un grande compito comune. Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali della nostra Italia, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere”, dice Bonomi, indicando tre “esempi concreti” su cui partire: sicurezza sul lavoro, politiche attive e smart working. 
    ‘Stato rinunci a proventi Iva-accise su energia’
     “Siamo ansiosi di comprendere come il Governo tenterà di arginare questi aumenti affinchè non si traducano in una stangata per le famiglie italiane”, dice il presidente di Confindustria, sottolineando il tema degli aumenti delle commodities dalle minerarie ai metalli e fino all’aumento “vertiginoso dei prezzi energetici”. E dice: “E’ ovvio che per noi la miglior soluzione temporanea sarebbe una rinuncia dello Stato ai suoi massicci proventi attraverso Iva e accise che gravano su energia e combustibili”.       

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    Vaccini: Draghi, l'Italia donerà 45 milioni di dosi entro l'anno

    “Noi siamo pronti a triplicare i nostri sforzi” nella donazione di dosi dei vaccini. “Entro fine anno doneremo 45 milioni di dosi” ai Paesi più poveri. Lo dice il premier Mario Draghi intervenendo al ‘Global Covid-19 Summit’, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. In occasione del Global Health Summit di Roma Draghi aveva annunciato la donazione, da parte dell’Italia, di 15 milioni di dosi. “Abbiamo fatto grandi progressi” nella distribuzione dei vaccini attraverso il programma Covax ma “ci sono ancora grandi disuguaglianze” e per questo “bisogna essere pronti a essere più generosi”, sottolinea il premier. 
    “La cooperazione globale è essenziale per permettere che finisca quest’emergenza pandemica e per prevenire le emergenze sanitarie”, aggiunge il premier. “Nel mondo 2,5 miliardi di persone sono vaccinate e un miliardo è parzialmente vaccinato (con una dose, ndr)”, ricorda il capo del governo.
    “Uno dei punti deboli nella risposta globale alla pandemia è stato l’insufficiente coordinamento tra autorità sanitarie e finanziarie. Come presidenza del G20 noi vogliamo istituire il ‘Global Health e Finance Board” che “potenzierà la cooperazione globale nella governance e nel finanziamento per la risposta e la prevenzione alle pandemie”, afferma inoltre Draghi intervenendo al ‘Global COVID-19 Summit’. Il Board “supporterà la collaborazione tra il G20 e l’Oms, al Banca Mondiale ed altre organizzazioni internazionali. Noi accogliamo la proposta americana di un Fondo finanziario intermediario”, aggiunge. “Lasciatemi nuovamente ringraziare il presidente Biden per la sua leadership nel promuovere questo evento – prosegue – Certamente il G20 a Roma partirà dai risultati di oggi”. 
    “I meccanismi multilaterali, come l’acceleratore Act e Covax, rimangono gli strumenti più efficaci per assicurare un’efficace distribuzione dei vaccini e per creare la capacità necessaria per somministrarli – spiega il premier – Dobbiamo anche offrire adeguato supporto logistico per assicurare che i vaccini raggiungano coloro che ne hanno più bisogno. Perché, con l’aumento della capacità produttiva, la sfida principale sarà come trasportare i vaccini, non come produrli”. 
    “La salute è un bene pubblico globale e deve essere preservata ovunque”, dice il premier, aggiungendo che “il vertice globale sulla salute (Global Health Summit), tenutosi lo scorso maggio a Roma, è un buon esempio di ciò che un multilateralismo efficace è in grado di produrre. I Paesi e le aziende farmaceutiche hanno promesso dosi di vaccini e finanziamenti in favore dei Paesi vulnerabili. E nella Dichiarazione di Roma ci siamo impegnati a rispettare una serie di principi comuni per essere meglio preparati ad affrontare la prossima minaccia sanitaria”.

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    Giustizia: ok dal Senato alla fiducia sui due articoli che costituiscono la riforma del processo penale

    Il Senato ha approvato con 208 sì e 28 no la fiducia al primo articolo della riforma del processo penale.
    Il Senato ha approvato anche la questione di fiducia posta dal governo sul secondo articolo della riforma del processo penale con 200 sì e 27 no. Il voto finale sul provvedimento si svolgerà giovedì mattina. 
    Il governo ha posto in Senato due questioni di fiducia sui due articoli che costituiscono la riforma del processo penale. La richiesta è stata fatta dal ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. 
    La protesta di Ac – Palloncini rossi, blu e gialli pieni di elio con su scritto “Vergognatevi’ sono volati liberi sul soffitto dell’Aula del Senato, dove è apparso anche un cartello con su scritto “impunità di Stato”. E questa la protesta dell’Alternativa c’è nel corso della discussione generale sul ddl per la riforma Penale che ha avuto inizio subito dopo l’intervento del senatore Mattia Crucioli. La presidente di turno Anna Rossomando ha sospeso l’Aula per cinque minuti, sono intervenuti i commessi d’Aula, la protesta è rientrata e la discussione è ora di nuovo in corso.