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    Festa dei nonni, Papa Francesco: auguri, grazie per la vostra testimonianza

    “Dio ha un popolo numeroso di nonni. Loro sono testimoni privilegiati dell’amore fedele di Dio, l’anello indispensabile per educare alla fede i piccoli e i giovani. A tutti i nonni e le nonne, tanti auguri e grazie per la vostra testimonianza!”. Lo dice Papa Francesco in un tweet nel giorno in cui si celebra la Festa dei Nonni.
     “Auguri, nonne e nonni, nel giorno in cui si celebra la vostra festa. La bellezza e il valore che la vostra vita è nelle vite delle nostre famiglie e di tutto il Paese è nostro patrimonio preziosissimo. Grazie per la cura che avete delle nostre relazioni più forti e vere. Grazie perché offrite ogni giorno la sapienza di chi apre la strada, perché accompagnate le giovani generazioni e portate per mano e custodite con amore i loro sogni grandi. Buona festa dei nonni a tutte e tutti, che sia un giorno di gioia grande nelle nostre famiglie”. Lo scrive la ministra per le Pari opportunità la Famiglia Elena Bonetti su Facebook. 
     “Auguri a tutte le nonne e nonni, veri pilastri delle nostre famiglie e della società, un patrimonio generazionale e culturale che merita di più dalle istituzioni in termini di servizi migliori, sostegno alla non autosufficienza, tutela delle pensioni”. Lo scrive su twitter il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra. 
     “Faccio i miei più cari auguri a tutte le nonne e i nonni d’Italia, il vero ammortizzatore sociale di questo Paese.” Così, il Segretario generale Uil Pensionati Carmelo Barbagallo. “Le nonne, i nonni e più in generale le persone anziane e pensionate sono portatrici di tradizioni e memorie e svolgono un ruolo fondamentale di sostegno all’interno e all’esterno della famiglia, sia per quanto riguarda le attività quotidiane, sia dal punto di vista economico. Questo ruolo -continua Barbagallo- deve essere riconosciuto e valorizzato: bisogna finalmente capire che le persone anziane sono una grande risorsa e che devono poter continuare a svolgere un ruolo attivo nella società. Per questo, serve un cambiamento globale delle politiche, per far diventare l’Italia un Paese a misura di anziano. Bisogna tutelare il potere d’acquisto della popolazione anziana. Bisogna riformare il sistema socio sanitario e prevedere misure specifiche per gli anziani più fragili e non autosufficienti. Bisogna investire sull’invecchiamento attivo lungo tutto l’arco della vita, sulla prevenzione, sulla domotica, sulla protesica. In questo modo si creano buoni nuovi posti di lavoro per i più giovani e si migliora l’autonomia e la qualità della vita delle persone anziane. Bisogna rafforzare gli scambi tra le generazioni, ad esempio i giovani possono svolgere un ruolo importante nell’alfabetizzazione digitale delle persone anziane. I giovani corrono veloce e gli anziani conoscono la strada. Solo insieme potranno far crescer il nostro Paese”.    
       In più di una famiglia su tre i nonni aiutano il bilancio domestico con una tendenza accentuata dalla crisi scatenata dalla pandemia. E’ quanto emerge da una rilevazione on line della Coldiretti sul sito www.coldiretti.it divulgata in occasione della Festa dei Nonni.
    In Italia la festa – sottolinea la Coldiretti – riguarda circa 12 milioni di persone ed è stata istituita per legge nel 2005, ma quest’anno segna un primo ritorno alla normalità grazie al progredire della campagna vaccinale, dopo le lunghe settimane di lockdown e misure di restrizione che avevano costretto i più anziani a rinunciare ai contatti con i familiari per timore dei contagi. I nonni – precisa la Coldiretti – sono così potuti tornare ad accudire i nipoti sostenendo i genitori, soprattutto con il venire meno dello smart working, ma a volte contribuendo anche ai bilanci, soprattutto di chi si è trovato in difficoltà con la crisi. Il risultato è che la presenza di un pensionato in casa viene considerata dal 38% degli italiani un fattore determinante per contribuire al reddito familiare, mentre il 35% guarda ai nonni come un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall’orario scolastico.
    C’è poi un 17% che – continua la Coldiretti – ne apprezza i consigli e l’esperienza ed un 4% che si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico. Solo un residuo 6% considera i pensionati un peso o un ostacolo. Come nella migliore tradizione agricola – spiega la Coldiretti – la presenza degli anziani fra le mura di casa è quindi quasi sempre considerata un valor aggiunto all’interno di un welfare familiare che deve fare i conti sia con la gestione delle risorse economiche disponibili sia con quella del tempo e dei figli in situazioni dove molto spesso entrambi i genitori lavorano e sono fuori casa la maggior parte della giornata. La presenza dei nonni – sottolinea la Coldiretti – è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case. Uno stile nutrizionale – ricorda Coldiretti – basato sui prodotti della dieta mediterranea ha consentito una speranza di vita tra le più alte a livello mondiale.    

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    Sicilia: Miccichè, lavorerò per rimettere vitalizi

    (ANSA) – ROMA, 02 OTT – “Lavorerò per rimettere i vitalizi.   
    Ancora una volta mi sono ritrovato a questo convegno di Cateno
    De Luca con una signora che si è permessa di chiedermi quanto
    guadagno perché per lei rappresento ancora la casta. Quando sono
    entrato in politica ero un ricco manager di impresa e
    guadagnavo uno stipendio importante, ho lasciato l’inacarico per
    mettermi a servizio della gente. Non ho rubato, non rubo e mai
    ruberò e avrò solo 400 euro di pensione per questa demagogia”. A
    dirlo oggi durante l’assemblea regionale degli amministratori
    municipali organizzata da Cateno De Luca e Sicilia Vera il
    presidente dell’assemblea regionale Gianfranco Miccichè che ha
    sbottato contro una persona che partecipava all’assemblea e gli
    ha chiesto ironicamente quanto guadagnava come presidente
    dell’Ars. Miccichè molto irritato ha aggiunto: “Ora sono passato
    ad uno stipendio sempre ottimo, circa 7000 euro, al mese ma
    prenderò appunto di pensione solo 400 euro al mese grazie al
    modo di ragionare di questa gente e dei M5S. Ora mi sono rotto
    veramente il prossimo che mi chiede quanto guadagno voglio
    vedere il suo conto corrente, il mio è sempre in rosso”. (ANSA).   

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    Gli impresentabili sono nove, c'è anche Lucano

    Nove ‘impresentabili’ alle prossime elezioni Comunali e uno solo alle regionali in Calabria, che è Mimmo Lucano, condannato nel processo sui presunti illeciti nella gestione dei migranti. La Commissione parlamentare Antimafia annuncia la black list dei candidati, almeno secondo il Codice di autoregolamentazione dei partiti e la legge Severino. Tra i nove candidati che non passano l’esame dopo le verifiche della Direzione Nazionale Antimafia, quattro concorrono per le Comunali a Roma: tra questi, Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina (ex M5s ora in Forza Italia), risulta un decreto di giudizio immediato per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione dello stadio della Roma.    Dall’associazione mafiosa alla concussione o il riciclaggio, sono diversi i reati per cui gli imputati per i quali il Codice di autoregolamentazione dei partiti chiede, senza imporlo, l’esclusione dalle candidature di coloro che sono stati rinviati a giudizio e dunque non solo i condannati, come invece prevede la Legge Severino. Secondo quest’ultima i candidati segnalati, qualora eletti, vedrebbero sospesa la carica di rappresentante.    Alle regionali in Calabria l’unico ‘bocciato’ è Mimmo Lucano, condannato nel processo sui presunti illeciti nella gestione dei migranti, è candidato all’assemblea regionale della Calabria a sostegno dell’uscente sindaco di Napoli Luigi De Magistris.    All’ex sindaco di Riace i giudici del tribunale di Locri hanno inflitto pene per i reati di associazione a delinquere responsabile di abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.    “Mi piacerebbe che la stessa attenzione e la stessa inflessibilità mostrata con Lucano venisse manifestata da altri Tribunali e Procure nei confronti di altri soggetti, che magari sono stati oggetto di esposti senza che però vi sia stato alcun provvedimento da parte delle Procure”, ha poi commentato sulla condanna lo stesso presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra.    In riferimento alle Comunali, invece, oltre a De Vito gli altri ‘impresentabili’ indicati dall’Antimafia a Roma sono Maria Capozza (Forza Italia) Viorica Mariuta e Antonio Ruggiero (entrambi del Movimento Idea Sociale). Nella black list ci sono anche candidati nelle città di Cosenza (Gianluca Guarnaccia, a suo carico due rinvii a giudizio, uno per associazione di stampo mafioso), Siderno (Domenico Barbieri, condanna non definitiva a sei mesi per detenzione di stupefacenti), Napoli (Carlo De Gregorio, nei suoi confronti emessa condanna per importazione, detenzione e commercio di sostanze stupefacenti), Bologna (Riccardo Monticelli, inflitta con pronuncia irrevocabile pena per delitto di detenzione ai fini di spaccio). Una posizione a parte è quella di Franco Metta, candidato sindaco a Cerignola, il tribunale lo avrebbe dichiarato incandidabile perché già sindaco di un Comune sciolto per mafia. 

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    Usa: Biden firma la legge per evitare lo shutdown

    (ANSA) – WASHINGTON, 30 SET – Il presidente americano Joe
    Biden ha firmato la legge che stanzia fino ai primi di dicembre
    nuovi fondi per il funzionamento del governo federale Usa, senza
    i quali alla mezzanotte americana sarebbe scattato lo shutdown.   
    Il provvedimento nelle scorse ore era stato approvato dai due
    rami del Congresso. (ANSA).   

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    Russia: nozze tra l'italiana Bettarini e il granduca Romanov

    San Pietroburgo, l’ex capitale imperiale russa, ospita il matrimonio di un discendente della famiglia reale russa nel primo evento del genere in più di un secolo. Il granduca George Mikhailovich Romanov, infatti, si sposa con la fidanzata (italiana) Rebecca Virginia Bettarini nella cattedrale di Sant’Isacco in un’elaborata cerimonia religiosa con centinaia di ospiti stranieri presenti.
    L’ultimo zar di Russia Nicola II, sua moglie e i suoi cinque figli furono uccisi da un plotone d’esecuzione rivoluzionario nel luglio 1918 nella cantina della casa di un mercante a Ekaterinburg. “Questa città è stata il primo posto in Russia in cui siamo tornati”, ha detto George Mikhailovich, 40 anni, alla testata pietroburghese Fontanka riguardo alla scelta di San Pietroburgo per il suo matrimonio.
    “È un luogo molto, molto vicino alla famiglia”. Bettarini, 39 anni, si è convertita alla fede ortodossa russa l’anno scorso e ha preso il nome di Victoria Romanovna. Figlia dell’ambasciatore Roberto Bettarini, si è ufficialmente fidanzata nel dicembre 2020, dopo che il granduca ha ricevuto il permesso di sposarsi da sua madre, che è formalmente capo della casa imperiale.   

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    Mattarella cerca casa a Roma, inquilina gli chiede un selfie

    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella cerca una nuova casa a Roma. Mercoledì pomeriggio, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il Capo dello Stato si è recato a visitare un appartamento in una zona semicentrale della Capitale, tra Villa Ada e Villa Borghese.
    L’appartamento è attualmente abitato da una giovane donna, che ha già disdetto il contratto ma che sta facilitando le visite dei nuovi inquilini: quando ha aperto la porta e si è trovata di fronte il presidente della Repubblica non ha resistito e per immortalare il momento ha chiesto al Capo dello Stato un selfie.
    Richiesta accettata da Mattarella che si è messo in posa accanto alla giovane donna. La richiesta, secondo quanto viene riferito sul Corriere della sera, del Capo dello Stato sarebbe quella di avere l’appartamento in affitto disponibile entro dicembre. 

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    Letta: “Draghi resti a Chigi, questo governo deve durare”

       Mentre è impegnato a lanciare lo sprint di Roberto Gualtieri al Campidoglio, Enrico Letta insiste su Mario Draghi a Palazzo Chigi fino al 2023. Il segretario Pd non spinge l’attuale premier verso il Colle, come stanno facendo diversi esponenti politici di peso, del governo e non: dal leghista Giancarlo Giorgetti all’azzurro Renato Brunetta. E pure Silvio Berlusconi, anche se poi smentisce. Per Letta, “mandare Draghi al Quirinale e poi andare al voto non è nell’interesse dell’Italia. L’interesse dell’Italia di oggi è che questo governo duri”. Matteo Salvini intanto rimarca le distanze dal ‘suo’ ministro Giorgetti. A chi gli domanda se senza Draghi siano a rischio gli investimenti con il Pnrr, risponde: “E che siamo un popolo di scemi? Draghi è una grande personalità, ma in Italia abbondano uomini validi”. Insomma, la partita per il Colle si giocherà a inizio 2022 ma le scosse di assestamento sono già cominciate.    Anche il leader del M5s, Giuseppe Conte, sembra non voler alimentare gli entusiasmi sul premier: “Lo dico alla luce di una doppia esperienza di governo: sarebbe sbagliato per l’intero Paese e per tutti noi pensare che un uomo solo al comando possa risolvere tutti i problemi”.    La posizione del Nazareno è sempre quella e Letta la ribadisce nel comizio romano con cui dà la spinta finale al candidato di centrosinistra, Roberto Gualtieri, per la guida della Capitale: Gualtieri, dice il segretario dem, “sperimenterà un lavoro importante e impegnativo, quello di dimostrare che è attorno a noi che si costruisce la coalizione larga e inclusiva che vince contro le destre”. Certo è che l’alleanza di centrosinistra romana è ‘monca’: manca il M5s, che Letta vorrebbe dialogante in vista della sfida elettorale del 2023. Non solo, nella Capitale i rapporti con Virginia Raggi sono tesi, tanto che lo stesso Conte ha storto la bocca quando gli è stato chiesto se i 5 Stelle appoggeranno Gualtieri a un eventuale ballottaggio, se non ci sarà la sindaca uscente. Anche Gualtieri non ha fatto grandi concessioni: al secondo turno, “parleremo con gli elettori di Raggi e Calenda, ma non farò apparentamenti con M5S, con Azione e Italia Viva”. Per Letta, il voto del 3 e 4 ottobre, specie con gli schieramenti delle suppletive che lo vedono in campo a Siena, è “la prova generale delle prossime elezioni politiche”, quando ci sarà un nuovo bipolarismo: centrosinistra contro destra. Il segretario traccia la linea che il Pd intende varcare: “Le grandi metropoli che votano sono 5 . Noi del Pd e del Centrosinistra ne abbiamo vinte due su cinque l’altra volta.    Quindi per me due su cinque non darebbe un risultato soddisfacente, tre su cinque sarebbe soddisfacente oltre sarebbe un trionfo”. Ma il voto a Roma sarà quello che più peserà sulla valutazione dei successi o meno delle forze politiche. “Il confronto è fra noi e le destre – dice Letta, guardano oltre i confini della Capitale – Non ci sono alternative, se non vinciamo noi sarà Giorgia Meloni a festeggiare e sarà la Lega.    Non sarà una buona notizia per Roma, per l’Italia, per nessuno di noi”. In vista del voto, anche il vicario del Papa a Roma, il cardinale Angelo De Donatis, formula il suo auspicio: “Mi auguro per Roma che mantenga la sua vocazione all’accoglienza, all’inclusione, alla capacità di ospitare. Qualsiasi persona sia chiamata a rivestire il ruolo pubblico spero abbia a cuore la vocazione universale di questa città”.  

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    Regeni: Di Maio, la verità resta un obiettivo fondamentale

    “Il perseguimento della verità è sempre stato, e continuerà ad essere, un obiettivo fondamentale da raggiungere nelle nostre relazioni con l’Egitto. Alla verità hanno diritto Giulio e la sua famiglia, ma anche l’Italia intera”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.”Arrivare a un quadro definitivo, e sancito da un giusto processo, non restituirà Giulio ai suoi genitori, ma riaffermerà la forza dei valori di giustizia, trasparenza e stato di diritto in cui credeva”, ha detto il ministro esprimendo ai genitori del ricercatore la vicinanza del governo. 
    “I progressi ultimamente ottenuti risultano insufficienti. Ne siamo ben consapevoli. Ma è anche utile evidenziare quanto l’ex Procuratore della Repubblica di Roma Pignatone ha sottolineato nell’audizione qui di pochi giorni fa: ‘La presenza dell’Ambasciatore è stata una scelta giusta, alla luce dell’importanza di un dialogo diverso da quello esclusivamente giudiziario avuto in alcune fasi'”. 
    “Nonostante le molte difficoltà, di fronte al suo ricordo e alla sua famiglia, Governo e Parlamento hanno l’obbligo morale di continuare a fare quanto in loro potere”. 
    L’avvio del processo sulla morte di Regeni il 14 ottobre è stato un “risultato che nelle settimane successive al ritrovamento del corpo di Giulio era insperato. Anche per questo, alla nostra Polizia Giudiziaria e alla nostra Magistratura – cui i diplomatici e le altre Amministrazioni coinvolte hanno sempre garantito la massima assistenza – va il nostro sincero ringraziamento”. “Cruciale – ha detto ancora – è stato il ruolo della società civile e dell’opinione pubblica tutta, che hanno fortemente sostenuto la famiglia di Giulio e la loro ferma domanda di verità”.
    “Le consultazioni tra Italia ed Il Cairo riguardano temi bilaterali come la Libia, il Medio Oriente, la diga, questo è il lavoro che facciamo con tutti i Paesi, anche quelli con cui siamo più in difficoltà come l’Egitto per scongiurare guai peggiori a livello bilaterale”. Il governo, ha aggiunto Di Maio, non ha “implementato accordi commerciali”.
    “I rapporti con l’Egitto non potranno svilupparsi nella loro pienezza fino a quando non sarà fatta piena luce su quanto accaduto, considerando anche la giusta, persistente ed elevatissima sensibilità sulla vicenda da parte delle Istituzioni e dell’opinione pubblica italiana. Anche per questo abbiamo sensibilizzato i nostri partner in sede di Unione Europea e Nazioni Unite sulle nostre richieste di giustizia e verità”. 
    “Daremo pieno sostegno all’autorità giudiziaria utilizzando tutti gli strumenti internazionali per eseguire la sentenza, una volta che ci sarà stata”. “Ora il nostro obiettivo è supportare il procedimento penale a carico degli imputati”, ha sottolineato Di Maio.