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    Green pass: Salvini, al lavoro per ridurre problemi

    “Stiamo lavorando per evitare problemi, ricordando che l’Italia è l’unico Paese che prevede il green pass per tutti i lavoratori”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini a Radio 24. “Il nostro obiettivo è aiutare i 3 milioni di lavoratori che non ce l’hanno e rischiano di rimanere senza stipendio. Non mi sembra il modo migliore per aiutare le persone. Il tampone gratis è meglio di niente. Siccome è un obbligo imposto dallo Stato, giusto che lo Stato gli vada incontro”.  “La piazza di domani sarà di parte. Ora bisogna parlare a tutti, contro gli estremisti, senza andare alla guerra”. Così il leader della Lega parlando della manifestazione in programma domani a Piazza San Giovanni convocata dai sindacati.   

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    Rush finale per i ballottaggi a Roma, Torino e Trieste

    Ultimo giorno di campagna elettorale per i ballottaggi. Leader in campo nelle città al voto. A Roma, Torino, Trieste e in altri 7 capoluoghi di Provincia le sfide per i sindaci non assegnati al primo turno. Il centrodestra cerca la riscossa dopo la sconfitta dal 3-4 ottobre, il Pd va a caccia dei voti del M5s. 
     Enrico Letta già pregusta la vittoria: “Il nostro sforzo è far sì che” ai ballottaggi vincano “Gualtieri a Roma e Lo Russo a Torino. Se così fosse sarebbe un trionfo”, scandisce di buon mattino. In particolare, il voto della Capitale sarà un test utile a verificare se gli elettori di quel “campo largo” tanto invocato dai dem convergano effettivamente sullo stesso candidato. Sul fronte opposto, il centrodestra è proprio nella Città Eterna che cerca la riscossa ricompattandosi sotto la bandiera della “pacificazione”.    Intanto, con grande soddisfazione della Comunità Ebraica di Roma, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni apre un’istruttoria a carico di Radio Radio, “riguardo ad alcune affermazioni concernenti gli ebrei e il nazifascismo pronunciate nel corso di alcune trasmissioni”. L’emittente radiofonica, che fa sapere che “è tutto un equivoco”, è quella in cui interveniva abitualmente l’attuale candidato a sindaco del centrodestra Enrico Michetti, travolto dalle polemiche nei giorni scorsi per un controverso articolo sulla Shoah pubblicato nel 2020 proprio sul sito dell’emittente.    Comunque vada, la sfida andrà avanti fino all’ultimo momento utile, tra comizi, faccia a faccia (il più recente su Skytg24) e chiusura della campagna elettorale. Domani venerdì 15 ottobre il candidato del centrosinistra, dalle 17 chiamerà a raccolta i suoi supporter a piazza del Popolo dove dovrebbe spuntare anche il sindaco eletto di Napoli Gaetano Manfredi, simbolo della riuscita dell’asse giallorosso alle amministrative. Il competitor Enrico Michetti comincerà un’ora dopo a Campo dei Fiori con Giorgia Meloni e in collegamento Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.    A dividerli, quando ormai sarà cominciato il silenzio elettorale, ci sarà anche la piazza di sabato chiamata dai sindacati in risposta all’assalto alla Cgil di una settimana fa: Gualtieri ci sarà, Michetti no. 
    Torino ‘sfida centrale’, leader in campo per la cittàA Torino, come Roma sfida centrale dei ballottaggi, a pochi giorni dal voto sale la tensione. Il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo è in vantaggio con il 43,6%, quello del centrodestra Paolo Damilano è staccato al 38,9%, ma come ha ricordato la leader Fdi Giorgia Meloni, in città accanto a Damilano, “il ballottaggio è un’altra cosa, per cui i dati di partenza si azzerano e si ricomincia da capo”. Abbandonato ogni fair play sabaudo, i due avversari puntano ora su una campagna più aggressiva. Il centrodestra crede nella rimonta, e  si farà forte anche dell’appoggio in arrivo dalla prevista visita sotto la Mole del leader della Lega Matteo Salvini. “Ci rivolgiamo – ha affermato oggi Meloni – a tutti: ai tantissimi che non sono andati a votare, particolarmente nelle periferie, a quella parte dell’elettorato avversario che magari è delusa da una sinistra che fingeva di essere vicino ai più deboli e invece si è messa a fare la majorette dei poteri forti, e anche a quella parte dell’elettorato 5 Stelle che non ci sta a fare il vassallo del Pd”. Nel centrosinistra, dove a tirare la volata finale per Lo Russo sarà  il segretario Pd Enrico Letta, si confida negli oltre 4 punti di vantaggio del primo turno, sapendo di poter contare anche sugli elettori del candidato sindaco della sinistra Angelo d’Orsi, che ha già dato il suo pubblico endorsement. Non ci sono stati apparentamenti, per cui i voti del Movimento 5 stelle saranno un’incognita. Dalle dichiarazioni dei giorni scorsi non sembrerebbero diretti verso il centrodestra, ma molti elettori pentastellati potrebbero scegliere di restare a casa.

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    Green pass: salta il limite di 48 ore di anticipo per i controlli

     I datori di lavoro, sia pubblici sia privati, potranno chiedere in anticipo la verifica del green pass in base alle esigenze organizzative – ad esempio per le attività su turni: salta dal testo finale del Dpcm con le linee guida sulle verifiche del green pass sul lavoro, pubblicato sul sito di Palazzo Chigi, la previsione del limite di 48 ore di anticipo entro cui chiedere la verifica del certificato.

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    Verso un decreto unico su fisco e sicurezza lavoro domattina in Cdm

    Un decreto unico, con le misure fiscali e le norme sulla sicurezza sul lavoro. E’ il provvedimento che dovrebbe arrivare domani, probabilmente in mattinata, sul tavolo del Consiglio dei ministri. Lo si apprende da diverse fonti, secondo le quali il veicolo del decreto unico servirebbe anche ad agevolare i lavori parlamentari di esame e conversione del provvedimento, nella sessione di bilancio che sta per aprirsi con il varo della manovra.    

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    Elezioni 2021: domenica i ballottaggi, occhi puntati su Roma, Torino e Trieste

    Domenica 17 e lunedì 18 ballottaggi per la scelta dei sindaci nei comuni nei quali nessuno dei candidati abbia superato il 50% al primo turno. Occhi puntati su Roma, Torino e Trieste. 
    “Il primo turno è andato già molto bene, siamo tornati in sintonia con il Paese, abbiamo tre sindaci di grandi metropoli, ora il nostro sforzo è far sì che Gualtieri a Roma e Lo Russo a Torino completino il quadro. Se così fosse sarebbe un trionfo, ma è già un successo con il primo turno. Aspetto di vedere il ballottaggio, credo di poter dire che se vincessero sarebbe molto importante per Torino e Roma”, dice il leader del Pd Enrico Letta.
    Lunedì dopo i ballottaggi per le Comunali il leader della Lega Matteo Salvini si riterrà soddisfatto “se tanta gente andrà a votare”. Come ha spiegato nell’intervista a a Radio anch’io su Radio 1, “ci sono oltre 40 comuni al voto, da Roma a Torino, da Caserta a Trieste: mi piacerebbe che votasse tanta gente. Il dato eclatante del primo turno – ha proseguito – è che la metà degli italiani non si fida di nessuno. Quindi è inutile festeggiare un sindaco in più o in meno quando va a votare un terzo della gente”. Roma e Torino sono importanti? “Per me sono importanti anche Caravaggio e Cassano d’Adda”, ha risposto Salvini.

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    Papa: “L'aborto è omicidio, sì all'obiezione di coscienza”

    “Voi siete sempre al servizio della vita umana – ha detto il Papa ai farmacisti ospedalieri -. E questo può comportare in certi casi l’obiezione di coscienza, che non è infedeltà, ma al contrario fedeltà alla vostra professione, se validamente motivata. Ed è anche denuncia delle ingiustizie compiute ai danni della vita innocente e indifesa”. In particolare sull’aborto “sono molto chiaro: si tratta di un omicidio e non è lecito diventarne complici”. E “il nostro dovere è la vicinanza: stare vicino alle situazioni, specialmente alle donne, perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva, perché in realtà non è la soluzione”. “Oggi c’è un po’ la moda di pensare che sarebbe una buona strada togliere l’obiezione di coscienza – ha osservato il Pontefice ‘a braccio’ -. Ma guardate che questa è l’intimità etica di ogni professionista della salute, e questo non va negoziato, mai”. “E’ proprio la responsabilità ultima dei professionisti della salute”, ha aggiunto. 
       

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    Cento anni dalla nascita di Luciano Lama. Draghi: 'Si oppose alla brutalità dell'estremismo'

    Cento anni fa nasceva Luciano Lama, uomo politico e sindacalista, storico segretario generale della Cgil (sua la segreteria più lunga). Lama “ha contribuito in modo decisivo al mantenimento della pace sociale nel Paese, difendendo gli interessi dei lavoratori e opponendosi in modo fermo alla brutalità dell’estremismo”, scrive il presidente del Consiglio Mario Draghi letto dal segretario della Cgil Maurizio Landini in occasione dell’incontro a Palazzo Giustiniani. “A nome di tutto il Governo, voglio ricordare con commozione – afferma il premier – la figura di Luciano Lama in occasione del centenario dalla sua nascita. Partigiano, sindacalista e senatore della Repubblica, Lama è stato uno dei protagonisti dello sviluppo economico, sociale e civile dell’Italia. Uomo coerente e coraggioso, ha guidato la Confederazione Generale Italiana del Lavoro in anni terribili, in cui l’Italia era sconvolta dalla violenza e dal terrorismo”. “La sua azione incessante a difesa dei più deboli, la sua costante opera di mediazione e la sua convinta difesa della democrazia – conclude Draghi – hanno permesso al sindacato di acquisire un ruolo centrale nella modernizzazione del Paese e di rendere grande l’Italia”.
    “Ricordare nel centesimo anniversario della nascita Luciano Lama – scrive il presidente della Repubblica in un messaggio al presidente della fondazione Di Vittorio Fulvio Fammoni – significa richiamare la figura di un leader tra i più prestigiosi del movimento sindacale italiano, un parlamentare autorevole, un sindaco amato dai suoi concittadini. L’apporto da lui recato alla storia delle nostre istituzioni, il lascito ideale e civile che ha contraddistinto la sua lezione di vita, sono un patrimonio prezioso per la coscienza civile della Repubblica”.
    “Giovane partigiano – prosegue Mattarella – ha partecipato alla Liberazione dal nazifascismo. Nel sindacato si è battuto per i diritti del lavoro, per una società più equa e giusta, per la difesa delle istituzioni democratiche. Il sindacato, come più volte egli stesso ha sottolineato, è stato la sua scuola di vita e una scuola di democrazia. La sua azione è stata accompagnata da un alto senso di responsabilità nazionale, che lo ha accompagnato nelle battaglie sindacali e politiche, ponendo sempre a tema gli interessi generali del Paese”.
    “Ha affrontato con forza tante contrattazioni sui salari e i diritti senza, tuttavia, esitare, quando la crisi economica impose scelte di moderazione, a stipulare un patto tra le forze produttive a sostegno del valore delle retribuzioni e dell’occupazione. Luciano Lama ha affrontato a viso aperto il terrorismo che cercava di mettere radici nelle fabbriche e nell’insediamento della sinistra. La sua fermezza ebbe per lui costi personali, che non esitò mai ad affrontare in nome di un bene comune superiore: la salvaguardia della democrazia e della Costituzione. Il suo nome, a buon diritto, è collocato tra artefici della democrazia Repubblicana”, conclude Mattarella.

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    Comunali: Letta, se vinciamo a Roma e Torino è un trionfo

    “Il primo turno è andato già molto bene, siamo tornati in sintonia con il Paese, abbiamo tre sindaci di grandi metropoli, ora il nostro sforzo è far sì che Gualtieri a Roma e Lo Russo a Torino completino il quadro. Se così fosse sarebbe un trionfo, ma è già un successo con il primo turno. Aspetto di vedere il ballottaggio, credo di poter dire che se vincessero sarebbe molto importante per Torino e Roma”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a Radio anch’io su Radio 1, in vista dei ballottaggi per le elezioni Comunali.
    “E’ necessario continuare sull’azione di convincimento e richiesta di buonsenso. Se si cede su una regola fondamentale, a cui tutti ci siamo adeguati e che ci sta portando fuori dall’emergenza, diventa tutto più complicato”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, a Radio anch’io su Radio 1, alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass. “Spero non si paralizzi il Paese, sarebbe una grave responsabilità di una minoranza – aggiunge -. Non vaccinarsi non è una motivazione reale per bloccare il Paese. L’abbiamo fatta tutti, non si vede perché qualcuno che non vuole vaccinarsi debba bloccare il Paese, non ha senso”.
    “Non vedo quale delegittimazione ci sia – dice inoltre replicando alle parole di ieri di Salvini a Draghi – c’è bisogno di delegittimare le frange estreme squadriste fasciste che hanno assaltato la sede della Cgil. Lo si può fare senza bisogno ogni volta di dire che bisogna delegittimare anche un lungo elenco di qualunque forma di violenza. Bisogna accusare quanto successo sabato. Punto, dopo di che ci si ferma lì. Noi saremo sabato in piazza senza bandiere di partito”.
    “E’ evidente che ci sono stati problemi e falle, ma gli attacchi della Meloni sono strumentali. E’ un modo per coprire quanto accaduto e soprattutto l’assunzione di responsabilità. Ha passato giorni a dire che non sapeva la matrice, ora cerca di scaricare su Lamorgese, ma non vedo cosa c’entri con la richiesta di pacificazione che ha fatto Salvini dopo aver incontrato Meloni”.