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    Senatrice Granato non mostra green pass ma entra in Senato. Dopo questo caso, non si potrà più entrare senza il certificato

    La senatrice no-pass, Laura Granato (Ac), è entrata a Palazzo Madama, sede del Senato, rifiutando di mostrare il proprio green pass e sta ora prendendo parte alla seduta della Commissione Affari costituzionali, che sta esaminando proprio il decreto che estende l’obbligo del certificato verde a tutti i posti di lavoro. 
    “Non ho intenzione di esibire il green pass” ha detto Granato alla commessa che glielo chiedeva all’ingresso laterale, quello di S. Luigi dei francesi. “Lei può entrare – le ha risposto la commessa -, ma noi dobbiamo fare una segnalazione ai questori”. Granato ha quindi passato il varco e, interpellata dall’Ansa, ha spiegato che in mattinata una scena analoga si era svolta allorché si era recata nel suo ufficio, nel palazzo ex Isma, esterno a Palazzo Madama, situato in piazza Capranica: “Anche in quel caso il commesso mi ha fatto passare annunciandomi che avrebbe fatto una segnalazione ai questori”. Granato si è quindi recata nell’aua della Commissione Affari costituzionali dove è iniziato l’esame del decreto sul green pass, al quale la senatrice di Ac ha presentato diversi emendamenti: “Vediamo che succede quando dovrò entrare in Aula” ha quindi detto ai cronisti. Le sanzioni previste dall’Ufficio di presidenza in caso di mancata esibizione del green pass, possono raggiungere la sospensione fino a 10 sedute, con la decurtazione della diaria”.
    Dieci giorni di sospensione: è la sanzione a carico della senatrice Laura Granato (Ac) che si è rifiutata di mostrare il green pass entrando in Senato. Lo ha deciso il Consiglio di Presidenza, come ha annunciato in Aula la presidente Maria Elisabetta Casellati.
    Granato ha lasciato Palazzo Madama, dopo la decisione del Consiglio di presidenza di irrogarle la sanzione di 10 giorni di sospensione. Ha ascoltato la decisione del Consiglio di presidenza in Transatlantico, seguendo dal monitor l’annuncio fatto in Aula dalla presidente Maria Elisabetta Casellati. Dopo di che la senatrice no pass non ha tentato di entrare in Aula, dove era previsto un suo intervento dopo le comunicazioni del ministro Lamorgese. Granato ha quindi lasciato autonomamente Palazzo Madama.

    Granato entra in Senato senza mostrare il green pass: “mi rifiuto di esibirlo”

     
    I senatori che rifiuteranno di esibire il green pass, non potranno più entrare a Palazzo Madama e nei palazzi adiacenti che fanno capo al Senato. Lo ha deciso il Consiglio di presidenza del Senato che ha esaminato il caso di Laura Granato (Ac) entrata senza mostrare il certificato verde.
    La Commissione Affari costituzionali del Senato aveva sospeso i propri lavori per la presenza in aula della senatrice Laura Granato. Il presidente della Commissione Dario Parrini ha sospeso la seduta in attesa di avere indicazioni da parte dell’Ufficio di Presidenza. “Ho ricevuto una comunicazione ufficiale da parte dei questori – ha riferito ai cronisti Parrini – sulla presenza in commissione di una senatrice che aveva violato il regolamento sul green pass. In accordo con gli stessi questori ho sospeso la seduta perché non si può lavorare quando viene violato il regolamento su un punto così importante come la sicurezza e la salute. Ora attendo le decisioni dell’ufficio di presidenza, sulle modalità per riprendere i lavori”.La Commissione stava esaminando proprio il decreto che estende l’obbligo del certificato verde a tutti i luoghi di lavoro. 

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    Open: procura chiude indagini, 15 indagati 4 sono società

    (ANSA) – FIRENZE, 19 OTT – La procura di Firenze ha chiuso le
    indagini su presunte irregolarità nei finanziamenti a Open, la
    fondazione nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo
    Renzi, tra cui la kermesse annuale alla ex Stazione Leopolda.   
    Sono 11 le persone indagate destinatarie dell’avviso di
    conclusione delle indagini, tra cui lo stesso attuale leader di
    Italia Viva Matteo Renzi, più Maria Elena Boschi, Luca Lotti,
    l’ex presidente di Open Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco
    Carrai. Coinvolte nell’inchiesta anche quattro società.   
    Tra i reati contestati a vario titolo nell’inchiesta
    compaiono il finanziamento illecito ai partiti, corruzione,
    riciclaggio, traffico di influenze. (ANSA).   

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    Pd: Letta, onore ed emozione tornare alla Camera

    “Un onore e una grande emozione entrare di nuovo in Aula, qualche anno dopo”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta, postando una foto dell’Aula della Camera, scattata dal suo scranno. Letta è di nuovo deputato, dopo essere stato eletto alle suppletive di Siena. Una standing ovation dei deputati del Pd ha accolto il primo ingresso nell’Aula della Camera del segretario del Pd.

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    Colloquio Draghi-Putin su Afghanistan e G20

    Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto stamattina una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Lo rende noto Palazzo Chigi. Al centro dei colloqui vi sono stati gli ultimi sviluppi della crisi afghana, i lavori preparatori del prossimo Vertice G20 e le relazioni bilaterali.
    Il governo talebano è ottimista sull’instaurazione di un dialogo per un miglioramento dei rapporti con il nuovo inviato Usa per l’Afghanistan, Tom West. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri dell’Emirato islamico, affermando che si erano già registrati “buoni progressi nei negoziati con le due amministrazioni degli Stati Uniti guidati da Zalmay Khalilzad”, l’inviato di Washington che si è dimesso nelle scorse ore.
    Gli inviati speciali di Russia, Cina e Pakistan hanno espresso il sostegno per un’assistenza umanitaria ed economica urgente all’Afghanistan. Lo ha detto il ministero degli Esteri russo citato da Interfax. “I partecipanti hanno scambiato opinioni sulle minacce alla sicurezza e hanno espresso un interesse comune a fornire assistenza umanitaria ed economica urgente all’Afghanistan”, ha detto il ministero degli Esteri russo in una dichiarazione pubblicata sul suo sito web dopo la riunione a Mosca, tenutasi nel formato della ‘troika allargata’ sull’Afghanistan (che include gli Stati Uniti – assenti – oltre a Russia, Cina e Pakistan).    

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    Mattarella promulga legge per voto ai diciottenni per Senato

    Il presidente Sergio Mattarella, ha promulgato la legge di riforma costituzionale che prevede il voto ai diciottenni per il Senato. Si tratta, si legge sul sito del Quirinale, della “modifica all’art. 58 della Costituzione, in materia di elettorato per l’elezione del Senato della Repubblica”. Il Senato aveva approvato lo scorso luglio la riforma che attribuisce ai 18enni il voto per eleggere il Senato. Sono interessati dalla riforma quasi 4 milioni i giovani, tra i 18 e i 24 anni. La riforma entrerà in vigore dalle prossime elezioni politiche e da allora le due Camere avranno la stessa base elettorale.    

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    Il Pd rilancia la 'coalizione larga'. Calenda: 'Unità da M5s a Azione? Non mi convince'

    All’indomani dei ballottaggi che hanno visto il centrosinistra vittorioso a Roma e Torino, Enrico Letta rilancia sulla ‘coalizione larga’ che coinvoga un arco di forze che va da Azione a M5s. Mettere insieme Iv e Calenda con il M5s? – dice il segretario Dem a Radio Uno – “Siamo per le sfide impossibili, il nostro mantra è questo qua. Tom Cruise”.  “Prendiamo il caso di Roma – dice ancora il segretario del Pd – Gualtieri ha raddoppiato i voti rispetto al primo turno, e vuol dire che ha preso tanti voti di persone che al primo turno hanno votato per Calenda e per Raggi. Alla fine il meccanismo del doppio turno ha funzionato, come quello di una coalizione larga, a cui lavoro da tempo. Siamo all’inizio ma ci lavoreremo”.
    Freddo Carlo Calenda: “La lettura di queste ore del Pd ‘si vince mettendo tutto insieme da Conte a Calenda’ non mi convince affatto. Il dato delle elezioni è la scomparsa politica del M5S e la sconfitta della destra sovranista. Occorre rompere le alleanze con le forze anti sistema”. Lo twitta Carlo Calenda, leader di Azione. “Compito delle forze liberali è trovare una sintesi. Per farlo occorre essere netti sul rapporto tra politica e business/lobby, sul rinnovamento della classe dirigente. Non si può stare con Miccichè e Cuffaro in Sicilia e con Fico a Napoli” o “non è la versione italiana di Renew ma la versione Toscana dell’Udeur.” Coraggio”.

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    Comunali, Meloni: 'Centrodestra sconfitto ma non è debacle'. Salvini: 'Abbiamo più sindaci di 15 giorni fa'

    “Passiamo da 8 a 10: al momento il centrodestra ha più sindaci rispetto a 15 gioeni fa”. E’ stato il primo commento del leader della Lega, Matteo Salvini ai ballottaggi, da Catanzaro. “Se uno viene eletto da una minoranza della minoranza è un problema non per un partito, ma per la democrazia”.
    “Centrodestra esce sconfitto alle amministrative: non riusciamo a strappare al centrosinistra le grandi città. Ma da sconfitta a debacle, è eccessivo. Debacle è del M5s, il Pd sta festeggiando sulle spoglie degli alleati grillini”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, commentando i ballottaggi.

    Enrico Letta commenta l’esito del voto al Nazareno: “Ho sempre imparato che la cosa più importante è ascoltare gli elettori. E loro sono più avanti di noi, si sono saldati e fusi, quelli del centrosinistra e della coalizione larga che ho voluto costruire. Con una vittoria trionfale”. 
    “Un risultato clamoroso e importante ovunque, in tutta Italia. Abbiamo vinto sia quando la destra ha sbagliato che quando ha azzeccato i candidati. Ho sentito un conferenza stampa surreale di Salvini che raccontava una vittoria del centrodestra, pensavo fossero immagini di archivio”.  
    “Unità vuol dire migliori candidati, una coalizione larga e uno sforzo di allargamento fondamentale”, ha detto ancora il segretario del Pd commentando l’esito del voto, al Nazareno.

    “Il vero protagonista di questa tornata di ballottaggi è in modo drammatico l’astensionismo. Un astensionismo che sfiora il 60% è un dato che deve farci riflettere e dovrebbe allarmare tutte le forze politiche. Il Movimento 5 Stelle ha il dovere di dare una risposta a chi non crede più nella Politica come soluzione”. Così il leader M5s Giuseppe Conte commenta in un post i risultati dei ballottaggi. “Il Movimento 5 Stelle a Roma, Torino e Trieste sarà all’opposizione. Lavoreremo in modo costruttivo ma senza fare sconti a chi governerà le città perché la nostra stella polare sarà sempre l’interesse esclusivo dei cittadini”. 
    “Grazie ai romani per questo risultato così significativo, di cui sono onorato. Ci metterò tutto il mio impegno”, ha detto Roberto Gualtieri nella sede del suo comitato elettorale. 
    “Sarò il sindaco delle romane, dei romani e di tutta la città. Inizia un lavoro straordinario per rilanciare Roma e per farla crescere, per farla diventare più inclusiva e per farla funzionare”.