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    Draghi in Senato: 'Campagna vaccinale in Italia più spedita che in Ue'

     “Dopo un’avvio stentato la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti” e “in Italia la campagna procede più spedita della media Ue: a oggi l’86% sopra i 12 anni almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi nelle comunicazioni al Parlamento in vista del Consiglio europeo del 20-21 ottobre. 
    “Voglio ringraziare tutti i cittadini – ha proseguito il premier – che hanno scelto di vaccinarsi, in particolare i giovani e giovanissimi, e chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane dopo aver superato le proprie esitazioni. La curva epidemiologica è sotto controllo grazie al senso di responsabilità dei cittadini. Questo ci permette di mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità. Voglio ricordare che prima dell’ultimo Consiglio europeo, a fine giugno, meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale. Negli ultimi quattro mesi, l’Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni. Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri, e all’immane opera logistica compiuta sin dall’inizio di questo governo”. Un applauso dell’Aula ha sottolineato il passaggio su medici e infermieri.
    “Il Consiglio europeo – ha detto ancora Draghi – riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini. Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l’insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti. Solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50% della popolazione mondiale”. 
    “Al Consiglio, discuteremo inoltre dell’approccio europeo per affrontare e superare eventuali future pandemie”, “dobbiamo investire nella scienza e nella ricerca, che ci hanno permesso di avere vaccini efficaci e sicuri in pochi mesi”. Draghi ha sottolineato che “dobbiamo evitare il ripetersi dei pericolosi episodi di protezionismo sanitario a cui abbiamo assistito nei primi mesi della pandemia. Continueremo a lavorare per migliorare la risposta globale a future crisi sanitarie anche in tutte le sedi multilaterali appropriate. Dobbiamo migliorare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE nel digitale. Vogliamo trovare soluzioni condivise su quattro versanti: la sicurezza cibernetica, la concorrenza, i servizi digitali e l’intelligenza artificiale. Sul fronte della cybersicurezza, il nostro obiettivo è garantire un quadro normativo chiaro e identificare risposte rapide e coordinate. Per quanto riguarda l’agenda digitale, il Consiglio intende definire la tabella di marcia per gli obiettivi del 2030, anche con l’indicazione di scadenze e di un sistema di monitoraggio. Gli obiettivi europei per il 2030 riguardano quattro aree prioritarie: infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; competenze digitali. L’Italia ha fatto propri questi obiettivi (dell’agenda digitale ndr) e ne ha anticipato il raggiungimento al 2026, anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo ancora indietro, ma intendiamo colmare rapidamente il divario che ci separa dal resto d’Europa, e in alcuni settori arrivare a guidare la transizione digitale europea”.
    “L’Italia sostiene il Regolamento UE sui servizi digitali, anche per proteggere efficacemente prodotti e contenuti realizzati in Italia. La nostra convinzione è che quello che è illecito off line debba essere illecito anche on line”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, riferendo in Aula al Senato in vista del Consiglio europeo. “Sulla concorrenza – ha spiegato -, lavoriamo sulle proposte di regolamentazione europea per il mercato e i servizi digitali. L’Italia sostiene la proposta di Regolamento sui mercati digitali e ne auspica la pronta adozione”.
    “Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette. Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”
    “Per quanto riguarda le migrazioni – ha poi ricordato Draghi –  l’Italia aveva promosso una discussione sul tema nel Consiglio europeo di giugno, con l’obiettivo di incoraggiare una gestione davvero europea dei flussi. Anche i Paesi preoccupati dai cosiddetti ‘movimenti secondari’ hanno preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale. Su quest’ultimo aspetto, l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, riferendo in Aula al Senato in vista del Consiglio europeo. “Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini. Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione. La transizione ecologica non comporta una riduzione dei posti di lavoro ma un aumento”.
    “È sempre più chiaro che la transizione digitale, quella ecologica e le altre grandi sfide globali non si possono affrontare con successo senza un profondo e massiccio intervento dello Stato. Va tenuto presente perché l’intervento dello Stato è sia a livello Ue sia nazionale e quando si discute di regole e impegni che stiamo assumendo possono essere affrontati con un impegno delle finanze degli Stati molto consistente”. Così il premier Mario Draghi nelle sue comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue. “Dopo un’avvio stentato la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti” e “in Italia la campagna procede più spedita della media Ue: a oggi l’86% sopra i12 anni almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata”, ha affermato Draghi nelle comunicazioni alla Camera seguite a quelle del Senato.
    “Dopo aver avuto 132mila morti, in coscienza bisogna fare tutto il possibile e quello che è necessario”. Lo dice il premier Mario Draghi nella replica alla Camera, rispondendo all’onorevole Cabras di Alternativa c’è, che sollevava dubbi sul Green pass. La frase di Draghi è stata accolta da un lungo applauso dell’Aula. 
    Sul Covid “non solo il passato ma il presente ci insegna che questa è la strada giusta: il Regno Unito abbandonata ogni cautela si trova di fronte a 50mila contagi giornalieri e 200 morti ieri. Questo ci insegna che non usciremo da questa situazione in un istante. Anche nell’uscita bisognerà uscire con gradualità”, dice Draghi nella replica in Aula alla Camera. 
    “Ci sono 16 Stati a cui è riconosciuta l’estensione del Green pass. Per altri è in corso di analisi: c’è molto lavoro del ministero della Salute per accordi ad hoc. Se si riuscisse ad avere un coordinamento europeo su questo sarebbe sicuramente meglio, ne parlerò al Consiglio”, spiega Draghi.
    I dati dimostrano “l’efficacia delle misure messe in campo” con l’estensione del Green pass obbligatorio ai luoghi di lavoro: “Dal decreto con l’estensione nei luoghi di lavoro le prime dosi di vaccino sono cresciute del 46% rispetto al trend atteso dal 16 settembre”, aggiunge Draghi nella replica in Aula alla Camera.

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    Superbonus rimodulato e stop al bonus facciate, è polemica. Sindacati contro quota 102

    Superbonus, pensioni, Reddito di cittadinanza e taglio delle tasse: si apre ufficialmente la battaglia sulla manovra.
    L’invio all’Ue – e per conoscenza al Parlamento – del Documento programmatico di bilancio (Dpb), rivela alla maggioranza e alle parti sociali i contorni di una legge di bilancio da almeno 23 miliardi (ce ne sono 23,4 in deficit): tra le poste più cospicue, oltre agli 8 miliardi per il fisco, ci sono i 4,1 miliardi che vanno alla sanità, di cui 2 per l’acquisto di vaccini e medicine per il Covid e 2 miliardi contro il caro bollette. Lo spazio di manovra è enorme, ma lo sono anche gli appetiti. Perciò Mario Draghi, in Parlamento per un’informativa sul Consiglio Ue, viene sommerso di richieste di ampliare il Superbonus al 110%. Più fondi per tagliare le tasse, a discapito del Reddito, chiede Matteo Salvini a nome del centrodestra. Non “si svilisca” il Reddito, avverte Beppe Grillo. Ma le trattative forse più difficili, anche con le parti sociali, sono quelle che si annunciano sul meccanismo che sostituirà quota 100 per le pensioni e sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Dovrebbe essere convocato per la prossima settimana il Consiglio dei ministri sulla legge di bilancio, che sarà probabilmente preceduto da nuove riunioni con i capidelegazione di maggioranza e con i sindacati.
    Il tema spinoso è come superare quota 100, il meccanismo di pensionamento anticipato che anche l’Ocse torna a bocciare perché non sostenibile, facendo sì che il “passaggio al regime ordinario sia graduale ed equilibrato”. La proposta sul tavolo è “quota 102” nel 2022 e “quota 104” nel 2023. Ma non si esclude anche un sistema articolato su più anni. La Lega, che ha messo a verbale il suo dissenso in Cdm, punta a ottenere il meccanismo più ampio possibile, tutelando alcune categorie come i lavoratori precoci e le pmi. Il Pd con il ministro Andrea Orlando chiede di tutelare gli “usuranti” e le donne (ad ora è saltata anche Opzione donna, mentre sembra confermata l’Ape social). Dal governo non chiudono a meccanismi diversi da quello individuato, a una condizione: che siano sostenibili. Nel Dpb sono stanziati in deficit per il prossimo anno 600 milioni, ma i sindacati chiedono di più: una riforma organica. “Quota 102 è un po’ una presa in giro: noi abbiamo proposto una riforma vera del sistema e questa non lo è”, dichiara Maurizio Landini della Cgil. Per la Cisl il meccanismo individuato è “inaccettabile”, per la Uil “è una beffa”. Nell’attesa di aprire il tavolo sul taglio delle tasse, per capire come tagliare il cuneo fiscale, se incidere sull’Irpef o sui contributi, se toccare l’Irap (il governo avrebbe forti dubbi), i partiti si concentrano sui bonus edilizi. Il ministro Pd Dario Franceschini si batte contro l’eliminazione dell’incentivo al 90% per rifare le facciate. Il M5s batte sulle barricate per il “suo” Superbonus al 110%. La misura – sia pur non citata nel Dpb – è destinata ad essere confermata fino al 2023, ma solo per i condomini. Il ministro Stefano Patuanelli insiste perché sia estesa almeno a tutto il 2022 anche alle villette. “Il governo faccia di più”, insiste Giuseppe Conte. Insistono anche i piccoli comuni, con Antonio Decaro. Si vedrà. Di sicuro però la percentuale del rimborso dovrebbe calare progressivamente, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025, secondo le ipotesi. Draghi rinvia le richieste che lo assalgono in Parlamento al tavolo adeguato: “ne parliamo in manovra”. Ma torna a insistere sui temi della transizione ecologica e digitale e sulle politiche attive del lavoro, sul fronte pubblico e privato, per evitare che la disoccupazione, mentre il mondo del lavoro cambia connotati, diventi “cronica”. E’ uno dei temi che interseca il Reddito di cittadinanza, che dovrebbe vedere controlli più stringenti e l’introduzione di un meccanismo di decalage dopo il rifiuto della seconda offerta di lavoro (ma il M5s chiede che l’importo cali solo dell’1%). Il M5s segna la sua trincea, con la richiesta di Grillo di non ridimensionare la misura, il centrodestra proverà a ridurre le risorse (8,8 miliardi di cui 800 milioni aggiuntivi). Quanto alla riforma degli ammortizzatori sociali, sono ad ora previsti 3 miliardi, ma Orlando assicura che ci saranno risorse sufficienti a coprire la cig per tutti. Il tema – sollevato dalle piccole imprese e dalla Lega – è come ridurre il costo per i piccoli e come intersecare la riforma con la Naspi. Nessuna traccia infine c’è ancora del cashback: Conte attende di capire se e come sarà rinnovata la sua misura, ad ora sospesa. Mentre ci saranno sei mesi in più per gli incentivi alle aggregazioni bancarie, con le Dta della “norma Mps”. 

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    Media, i talebani decapitano una giovane pallavolista

    Una giocatrice della nazionale giovanile di pallavolo dell’Afghanistan, Mahjubin Hakimi, è stata decapitata dai talebani a Kabul. A denunciarlo al Persian Independent, secondo i media indiani, è una sua allenatrice, identificata per ragioni di sicurezza con lo pseudonimo Suraya Afzali. La ragazza sarebbe stata assassinata ad inizio ottobre, ma la notizia non è stata diffusa dai familiari per timori di rappresaglie.
    Secondo l’allenatrice, le circostanze dell’uccisione della sportiva erano note solo ai familiari. Prima dell’arrivo al potere dei sedicenti studenti coranici, precisano i media, la pallavolista giocava per la squadra comunale della capitale afghana. Delle giocatrici della nazionale giovanile, ha aggiunto l’allenatrice, solo due sono riuscite a scappare all’estero, mentre tutte le altre “sono state costrette a fuggire e nascondersi” e i tentativi di trovare “aiuto da organizzazioni e Paesi internazionali non hanno avuto successo”.
    Nelle scorse settimane, una trentina di atlete della nazionale di volley dell’Afghanistan avevano già raccontato di temere violenze e rappresaglie da parte dei talebani per la loro attività sportiva, chiedendo alla comunità internazionale di aiutarle a lasciare il Paese. Alcune loro compagne che invece erano riuscite a fuggire avevano denunciato l’uccisione ad agosto di un’altra giocatrice della squadra a colpi di pistola.   

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    Allarme Ue sugli estremismi, Forza nuova alla sbarra al Senato

    Una decina di giorni di trattative e discussioni dopo l’assalto alla sede della Cgil non sono bastati a ricomporre la frattura in Parlamento sul tema del neofascismo.    Fra accuse reciproche, dita puntate, distinguo e toni accesi, il dibattito in Senato si è chiuso con la votazione di due mozioni ben diverse: una, su cui hanno trovato la sintesi Pd, Leu, M5s e Italia viva, che chiede al Governo di “valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista”. E una seconda sottoscritta dal centrodestra che “impegna il Governo a valutare le modalità per attuare ogni misura prevista dalla legge per contrastare tutte – nessuna esclusa – le realtà eversive”.    Un confronto che nelle stesse ore si è riproposto con simile durezza a Strasburgo, dove l’Europarlamento ha dibattuto sulla crescita degli estremisti nel continente, con Lega e Conservatori che hanno contestato la lettura della Commissione, definendola “faziosa” e “non corrispondente alla realtà dei fatti”. “Abbiamo visto come a Roma gruppi neofascisti abbiano scatenato il caos attaccando la sede di un sindacato – ha sottolineato la commissaria Ue all’Uguaglianza Helena Dalli -: ciò mostra che l’odio e l’intolleranza non sono solo all’interno di organizzazioni clandestine ma sono sempre più alla luce e rischiano di minare la stabilità delle nostre democrazie. Abbiamo bisogno di una riposta rapida e ampia all’insorgere degli istinti violenti e del razzismo”.    Un confronto ancor più duro è andato in scena a Palazzo Madama. Da una parte i partiti che una volta sostenevano il governo Conte e ora hanno trovato una sintesi sull’antifascismo, seppur con toni più morbidi nell’ordine del giorno varato nel corso del pomeriggio, in sostanza un atto di indirizzo al governo, in cui sono convogliate le quattro mozioni, sottoscritto anche dal gruppo delle Autonomie. Dall’altra Forza Italia, Lega e Fdi (quest’ultima ha ritirato la sua mozione per riproporla settimana prossima), uniti su questo fronte nel giorno del vertice fra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini per ribadire, in sostanza, che vanno condannate le violenze di ogni colore e che il Parlamento non ha gli strumenti per sollecitare il governo a sciogliere un partito senza una sentenza che ne certifichi il reato di ricostituzione del movimento fascista. Al voto per alzata di mano, i vari partiti si sono espressi solo sulla propria mozione, con un paio di eccezioni: Andrea Marcucci, a differenza del resto del gruppo del Pd, ha votato contro quella di centrodestra, così come Sandro Ruotolo del Gruppo misto.    Il governo nella fase di discussione non ha dato un parere, rimettendosi alle mozioni. La linea del premier Mario Draghi resta quella di attendere: una valutazione sullo scioglimento di Forza nuova è in corso, e verrà sviluppata tenendo conto degli input provenienti dal Parlamento ma soprattutto dei provvedimenti della magistratura.    

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    Gualtieri proclamato sindaco di Roma. In Campidoglio passaggio di consegne con Raggi

    Roberto Gualtieri, a quanto si apprende, è stato proclamato sindaco di Roma. Andrà giovedì in Campidoglio. Per la prima volta dunque domani salirà a Palazzo Senatorio da primo cittadino della capitale dove ad attenderlo ci sarà la sindaca uscente Virginia Raggi. Tra i due avverrà un passaggio di consegne. Raggi aveva incontrato Gualtieri, come anche il suo competitor Enrico Michetti, prima del ballottaggio e gli aveva illustrato i dossier più importanti per la capitale.

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    Centro destra: vertice Berlusconi-Meloni-Salvini, “compatti per elezione del presidente della Repubblica”

     Riunione a villa Grande tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. L’incontro per fare il punto sul centrodestra dopo le amministrative. 
    “Il centrodestra intende continuare a lavorare come coalizione e ha confermato conseguentemente la propria indisponibilità a sostenere un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale”. E’ quanto si legge in una nota comune del centrodestra dopo l’incontro definito “cordiale”. 
     “In un clima di massima collaborazione, dopo un attento esame dei risultati elettorali e delle cause che li hanno determinati, i leader del centrodestra hanno stabilito che, d’ora in avanti, avranno incontri periodici – con frequenza settimanale – per concordare azioni parlamentari condivise. Con questo stesso spirito, il centrodestra intende muoversi compatto e per tempo per preparare i prossimi appuntamenti elettorali e politici, con particolare attenzione all’elezione del prossimo presidente della Repubblica”, si afferma ancora nella nota.  
    “L’obiettivo è di fare proposte comuni su tutto, oggi stiamo portando avanti una discussione comune, abbiamo una posizione comune anche sulle mozioni in aula, poi chi fa la maggioranza fa la maggioranza, chi fa l’opposizione fa l’opposizione. Ho chiesto a Berlusconi già la prossima settimana una riunione dei ministri di Lega e Forza Italia per coordinare l’attività di tutti i 6 ministri perché 6 ministri che lavorano compatti nel Consiglio dei ministri ottengono più risultati rispetto a chi lavora da solo”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini ai cronisti fuori dal Senato.
    “Il centrodestra compatto sarà determinante anche nell’elezione della presidenza della Repubblica, che sarà a febbraio ma abbiamo tempo per parlarne perché siamo a ottobre”, ha detto Salvini.
    “Ognuno nelle sue posizioni ma insieme per rivendicare una politica di taglio delle tasse”. Così il leader della Lega. “La lezione delle amministrative ci è servita, sia la sconfitta nei grandi comuni che l’astensionismo da record. Un centrodestra diviso e litigioso allontana fiducia e italiani e quindi abbiamo il dovere di lavorare compatti e il primo atto di compattezza lo dobbiamo dimostrare nelle prossime settimane con la legge di bilancio”, ha aggiunto Salvini. “La mia speranza e il mio obiettivo è di andare unitamente da Draghi sia chi è in maggioranza sia chi è all’opposizione per portare le richieste del centrodestra sul taglio delle tasse e avere una manovra coraggiosa che metta ancora più miliardi sul taglio tasse, sulle bollette di luce e gas, per chi assume lavoratori, per evitare il lavoro nero e che tenga in vita la flat tax”, ha detto il leader della Lega.
    “Il sistema proporzionale significa il caos, noi vogliamo un sistema che la sera del voto ti dice chi governa, chi ha vinto e perso, quindi un sistema maggioritario. A noi va benissimo l’attuale legge. Se qualcuno a sinistra vuole modificarla, possiamo ragionare ma di una legge ancora più maggioritaria. Quindi il ritorno al caos con 62 partiti e partitini, dal centrodestra unito avrà un no secco”, ha aggiunto Salvini.

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    Grillo: 'Non svilire il reddito di cittadinanza'

    “Per chi avesse ancora voglia di svilire una delle idee più rivoluzionarie di questo paese, ricordo che ogni critica al reddito di cittadinanza non è un attacco al M5S, ma un’offesa a 3,7 milioni di persone che fino a ieri non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena, e che finalmente non si sentono più invisibili”. Così Beppe Grillo, sul suo blog, difende il reddito di cittadinanza citando i dati Inps.
    “Proviamo a “far di conto” – scrive il fondatore M5S in un lungo post – al reddito di cittadinanza, una delle riforme sociali più importanti della storia della nostra repubblica, con queste informazioni preziose: i dati INPS sul reddito di cittadinanza aggiornati al mese di agosto 2021 ci raccontano che sono 1,36 milioni i nuclei beneficiari, per oltre 3 milioni di persone, con un importo medio di 546 euro, in particolare. Prevalgono i nuclei composti da tre e quattro persone, rispettivamente 646mila e 673mila. I nuclei con minori sono quasi 443mila, con un numero di persone coinvolte di oltre 1,64 milioni, mentre i nuclei con disabili sono quasi 231mila, con oltre 536mila persone coinvolte. L’importo medio erogato a livello nazionale nel mese di agosto 2021 è di 546 euro (576 euro per il RdC e 270 per la Pensione di Cittadinanza).    L’importo medio varia sensibilmente con il numero dei componenti il nucleo familiare, passando da un minimo di 446 euro per i monocomponenti a un massimo di 699 euro per le famiglie con quattro componenti. La platea dei percettori di Reddito di cittadinanza e di Pensione di Cittadinanza è composta da 2,58 milioni di cittadini italiani, 318mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE almeno da 10 anni in Italia, e 119mila cittadini europei. La distribuzione per aree geografiche vede 592mila beneficiari al Nord e 427mila al Centro, mentre nell’area Sud e Isole supera i 2 milioni di percettori. Nel corso del 2020, all’apice del periodo pandemico, i beneficiari di reddito di cittadinanza sono arrivati a 3,7 milioni di persone”.    “Insieme al reddito di emergenza – sostiene Grillo – sono state raggiunte quasi 5 milioni di poveri, quanti ne certificava l’ISTAT, più o meno, in povertà assoluta. Il reddito di cittadinanza serve anche ad integrare il reddito da lavoro, per molti, i cosiddetti working poor, part time, mamme sole con bambini, che non raggiungono una certa soglia. Il 20% circa dei beneficiari di reddito di cittadinanza riceve una integrazione di reddito. Nel 2020, prima della Pandemia, l’Istat certificava una drastica riduzione della povertà sul 2019, grazie al rdc. Il coefficiente di Gini, ovvero l’indice che misura la disuguaglianza, si è ridotto di quasi un punto. Anche la Caritas ha riconosciuto più volte il grande ruolo svolto dal RdC di contrasto alla povertà. Per molti il RdC è l’unica forma di reddito. Una liberazione anche dallo sfruttamento, dal soggiogo, dal lavoro nero e dai salari da fame. Un “salario di riserva” come dicono gli economisti, che in assenza di un salario minimo legale, offre un cuscinetto al di sotto del quale non si sprofonda in povertà assoluta, e si è liberi di decidere se accettare un lavoro da fame o continuare a cercare senza morire di fame”.    “Durante la Pandemia, insieme al Reddito di emergenza è stato non solo uno strumento di contrasto alla povertà, ma anche una tutela verso la disperazione, che ha consentito quella necessaria coesione sociale, contro i rischi di tenuta civile.    La maggior parte di queste persone, oltre i 2/3, non sono occupabili, ma sono minori, disabili, anziani”.    “I controlli – aggiunge Grillo – sono sia ex ante che ex post. Ex ante l’INPS ha rifiutato 1 milione di domande. Quindi circa il 40% grazie a controlli incrociati su reddito e patrimonio. Inoltre, l’INPS ha revocato 130mila domande di RdC circa, per motivi vari tra cui: false dichiarazioni di reddito, di patrimonio, di residenza, di nucleo, oppure omissione di dichiarazione di condannati per specifici reati, all’interno del nucleo. Ex post, la Guardia di Finanza insieme ad INPS e le altre forze dell’ordine, hanno contestato a percettori irregolari circa 217 milioni di euro, di cui 127 milioni già recuperati. Si tratta di circa l’1% di prestazione RdC irregolarmente spesa ad oggi. Questa quindi è una delle misure più controllate. Purtroppo le truffe esistono su tante prestazioni: false invalidità, percettori di naspi con lavoro nero, cassa integrazione ad aziende che non ne hanno bisogno o che fanno lavorare i beneficiari anche in cassa integrazione, ecc, e spesso per un valore superiore all’1%. Ma questi dati non fanno notizia”. 

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    L'intervento di Draghi al Senato, IL TESTO

    Signor Presidente,Onorevoli Senatrici e Senatori,Nell’intervento di oggi intendo affrontare i temi in discussione nel Consiglio europeo di questa settimana. Si tratta di pandemia e vaccini; transizione digitale; costo dell’energia; migrazioni; commercio estero; impegni internazionali e in particolare la COP26.Dopo un avvio stentato, la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti.Nell’Unione europea, quasi quattro adulti su cinque hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, per un totale di 307 milioni di persone.In Europa, abbiamo somministrato 130 dosi di vaccino per 100 abitanti, a fronte delle 121 negli Stati Uniti.In Italia, la campagna procede più spedita della media europea.A oggi, l’86% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata.Voglio ricordare che prima dell’ultimo Consiglio europeo, a fine giugno, meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale.Negli ultimi quattro mesi, l’Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni.Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri.Voglio inoltre ringraziare ancora una volta tutti i cittadini che hanno scelto di vaccinarsi, in particolare i giovani e i giovanissimi.E chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane, dopo aver superato le proprie esitazioni.La curva epidemiologica è sotto controllo grazie al senso di responsabilità dei cittadini.Questo ci permette di mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità.Il Consiglio europeo riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini.Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l’insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti.Solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50% della popolazione mondiale.L’Italia ha recentemente triplicato le donazioni di vaccino, da 15 a 45 milioni di dosi, da distribuire principalmente attraverso il meccanismo COVAX.A oggi, abbiamo assegnato più di 11 milioni di dosi: tra questi, circa tre milioni ciascuno a Vietnam e Indonesia, 1,5 milioni all’Iran e 700 mila a Libano, Yemen e Iraq.Al Consiglio, discuteremo inoltre dell’approccio europeo per affrontare e superare eventuali future pandemie.Al Global Health Summit dello scorso maggio abbiamo firmato la “Dichiarazione di Roma”, che ci impegna a migliorare la condivisione di dati e conoscenze a livello globale.Dobbiamo investire nella scienza e nella ricerca, che ci hanno permesso di avere vaccini efficaci e sicuri in pochi mesi.A settembre, la Commissione ha inaugurato HERA, l’autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.Il suo scopo è migliorare il coordinamento interno all’Unione sia nella preparazione che nella gestione di crisi future.Si occuperà ad esempio dell’attivazione di misure di emergenza per lo sviluppo, l’approvvigionamento e la distribuzione di prodotti medici e sanitari.Dobbiamo evitare il ripetersi dei pericolosi episodi di protezionismo sanitario a cui abbiamo assistito nei primi mesi della pandemia.Continueremo a lavorare per migliorare la risposta globale a future crisi sanitarie anche in tutte le sedi multilaterali appropriate.Per quanto riguarda l’agenda digitale, il Consiglio intende definire la tabella di marcia per gli obiettivi del 2030, anche con l’indicazione di scadenze e di un sistema di monitoraggio.Gli obiettivi europei per il 2030 riguardano quattro aree prioritarie: infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; competenze digitali.L’Italia ha fatto propri questi obiettivi e ne ha anticipato il raggiungimento al 2026, anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.Siamo ancora indietro, ma intendiamo colmare rapidamente il divario che ci separa dal resto d’Europa, e in alcuni settori arrivare a guidare la transizione digitale europea.Per farlo abbiamo stanziato 50 miliardi di euro, oltre un quarto della dotazione complessiva del Piano.La Presidenza del Consiglio e i Ministeri coinvolti hanno già predisposto meccanismi di verifica sui progressi compiuti.Questi non saranno eccessivamente gravosi e saranno basati su indicatori attendibili.Allo stesso tempo, dobbiamo migliorare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE nel digitale.Vogliamo trovare soluzioni condivise su quattro versanti: la sicurezza cibernetica, la concorrenza, i servizi digitali e l’intelligenza artificiale.Sul fronte della cybersicurezza, il nostro obiettivo è garantire un quadro normativo chiaro e identificare risposte rapide e coordinate.L’Italia si è dotata di un’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che promuove lo sviluppo di capacità di prevenzione, monitoraggio, rilevamento e mitigazione.È un tema prioritario per l’Europa, che metterà in campo degli strumenti legislativi appositi.Sulla concorrenza, lavoriamo sulle proposte di regolamentazione europea per il mercato e i servizi digitali.L’Italia sostiene la proposta di Regolamento sui mercati digitali e ne auspica la pronta adozione.Intendiamo poi fissare adeguate garanzie per la libertà di impresa e di espressione.Occorre assicurare al contempo la non discriminazione e la corretta attribuzione delle responsabilità sulla distribuzione e pubblicazione di contenuti e prodotti on line.L’Italia sostiene il Regolamento UE sui servizi digitali, anche per proteggere efficacemente prodotti e contenuti realizzati in Italia.La nostra convinzione è che quello che è illecito off line debba essere illecito anche on line.Infine, sull’intelligenza artificiale, il nostro obiettivo è promuoverne la sperimentazione e renderne l’utilizzo più sicuro e trasparente.Allo stesso tempo, dobbiamo alimentare la fiducia dei cittadini per queste nuove soluzioni tecnologiche.La Strategia nazionale sull’intelligenza artificiale adottata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale costituisce il quadro per migliorare il posizionamento competitivo del Paese.Una sfida decisiva per l’Europa è raggiungere l’autonomia tecnologica nei semiconduttori e nelle tecnologie quantistiche.L’Europa è passata dal 44% della capacità globale di semiconduttori nel 1990 ad appena il 9% nel 2021.Dipendiamo sempre di più dalle forniture extra-europee.Quando queste ritardano o si bloccano, come è accaduto in questi mesi di ripartenza economica, le aziende possono vedersi costrette a fermare o rallentare di molto la loro produzione.L’Unione europea intende produrre il 20% dei semiconduttori mondiali entro il 2030.Per farlo, dobbiamo intervenire subito e con decisione.La Cina e gli Stati Uniti lo stanno già facendo, investendo decine di miliardi ciascuno in questo settore.L’Unione europea deve mettere insieme le capacità di ricerca, progettazione, sperimentazione e produzione di tutti i Paesi europei per creare, ad esempio, un ecosistema europeo di microchip all’avanguardia.Sosteniamo con convinzione la proposta della Commissione UE di adottare uno European Chips Act per coordinare investimenti e produzione europei di microchip e circuiti integrati.Dobbiamo inoltre agire con la massima urgenza per rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato e attrarre investimenti alla frontiera tecnologica.Un altro tema che tratteremo questa settimana è quello dell’energia.Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un forte aumento del costo del gas e dell’elettricità.Questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali.La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici, e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili.Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette.Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema.Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione.Si tratta di misure immediate, a cui dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi.Il 13 ottobre, la Commissione ha pubblicato una Comunicazione sul tema dell’aumento del costo dell’energia.Il documento descrive gli interventi emergenziali possibili per gestire la situazione attuale e ipotizza soluzioni per rendere le forniture più sicure e affidabili in futuro.Il Governo italiano ha sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo.Questa strategia può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito.La Commissione presenterà una proposta di revisione del quadro normativo entro dicembre.Il nostro obiettivo di medio termine resta quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare sostanzialmente l’utilizzo di fonti rinnovabili.Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050.Allo stesso tempo, lo Stato deve tutelare le fasce più deboli della popolazione dai costi della trasformazione energetica e assicurarsi che i tempi della transizione siano compatibili con le capacità di adattamento delle aziende.Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini.Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione.Per quanto riguarda le migrazioni, l’Italia aveva promosso una discussione sul tema nel Consiglio europeo di giugno, con l’obiettivo di incoraggiare una gestione davvero europea dei flussi.Anche i Paesi preoccupati dai cosiddetti “movimenti secondari” hanno preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale.Su quest’ultimo aspetto, l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari.Il Consiglio di giugno si è impegnato a lavorare con i Paesi di origine e di transito, in collaborazione con l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati e l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione.Questa prospettiva concordata ora necessita di un’attuazione puntuale.Due degli impegni previsti hanno scadenza questo autunno.Il primo è la presentazione da parte della Commissione e dell’Alto Rappresentante Josep Borrell, in collaborazione con gli Stati Membri, di piani d’azione per i Paesi di origine e transito prioritari.Questi piani devono includere obiettivi, misure di sostegno e tempistiche precise.Il secondo è la presentazione di un rapporto al Consiglio sul miglior utilizzo possibile di almeno il 10% dei fondi dello strumento di Vicinato, Sviluppo e Cooperazione Internazionale.Quest’estate, l’Italia ha continuato a far fronte agli obblighi internazionali di salvataggio in mare e di garanzia di protezione internazionale agli aventi diritto.Lo abbiamo fatto con umanità e per difendere i valori europei della solidarietà e dell’accoglienza.Ma è essenziale che, già a questo Consiglio, la Commissione presenti piani d’azione chiari, adeguatamente finanziati, e rivolti con pari priorità a tutte le rotte del Mediterraneo, compresa quella meridionale.A questi piani andrà poi data rapida attuazione.L’Unione europea deve inoltre prestare attenzione alla specificità delle frontiere marittime e all’effettiva stabilità politica della Libia e della Tunisia.Intendo proporre che la Commissione europea aggiorni i capi di Stato e di Governo in ciascun Consiglio europeo sul grado di attuazione e di avanzamento degli impegni assunti.Solo in questo modo potremo rendere conto ai nostri Parlamenti e soprattutto ai nostri cittadini dei progressi compiuti a livello europeo, e di quello che ancora resta da fare.Il Consiglio europeo discuterà anche di commercio internazionale.Dall’inizio di quest’anno abbiamo assistito a una ripresa robusta degli scambi tra Paesi.È un’ottima notizia, visto il peso delle esportazioni nella nostra economia.In Italia, i valori dei beni esportati nel secondo trimestre di quest’anno erano del 5% più alti che nello stesso periodo di due anni fa, prima della pandemia.Questa crescita è stata però ostacolata da colli di bottiglia nell’approvvigionamento di materiale e interruzioni nelle catene di fornitura.La difficoltà nel reperire materie prime e componenti, unita a rallentamenti nei processi di trasporto e consegna, hanno contribuito a un aumento del tasso d’inflazione.Un tema fondamentale per la politica commerciale europea è quello del contrasto al protezionismo.E dobbiamo migliorare i meccanismi multilaterali esistenti basati sulle regole e incoraggiarne l’utilizzo ampio e condiviso.Per quanto riguarda la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ci auguriamo che la Dodicesima Conferenza Ministeriale di fine novembre abbia successo, e che si superino le criticità nei negoziati sui sussidi alla pesca e sulla politica commerciale e sanitaria post-Covid-19.Infine, il Consiglio discuterà di relazioni esterne.Il 30 e 31 ottobre si terrà a Roma il vertice del G20, che concluderà l’anno della presidenza italiana.La scorsa settimana abbiamo tenuto una riunione straordinaria del G20 sull’Afghanistan, in cui ci siamo concentrati sugli aiuti umanitari, sulla lotta al terrorismo e sulla mobilità.A Roma, ci occuperemo principalmente dei temi della Presidenza italiana: dalla lotta al cambiamento climatico, alla pandemia, al sostegno alla ripresa globale.In particolare, anticiperemo alcune delle negoziazioni che si terranno durante la COP26 di Glasgow per la quale l’Italia è in partenariato con il Regno Unito.L’Unione europea si è posta obiettivi ambiziosi.Questi includono la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, e il raggiungimento di zero emissioni nette nel 2050.Tuttavia, senza il coinvolgimento delle maggiori economie mondiali non potremo rispettare gli accordi di Parigi e contenere il riscaldamento globale entro un grado e mezzo.L’Unione europea è responsabile di appena l’8% delle emissioni globali.I Paesi del G20 nel loro complesso ne producono circa tre quarti del totale.La crisi climatica può essere gestita solo se tutti i principali attori globali decidono di agire in modo incisivo, coordinato e simultaneo.In tutti questi ambiti, l’Italia intende muoversi con convinzione per tutelare l’interesse dei cittadini italiani e di quelli europei.L’appoggio del Parlamento è decisivo perché la nostra azione possa davvero essere efficace.Vi ringrazio per le vostre osservazioni e per il vostro sostegno.________________________________________Signor Presidente,Onorevoli Senatrici e Senatori,Nell’intervento di oggi intendo affrontare i temi in discussione nel Consiglio europeo di questa settimana. Si tratta di pandemia e vaccini; transizione digitale; costo dell’energia; migrazioni; commercio estero; impegni internazionali e in particolare la COP26.Dopo un avvio stentato, la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti.Nell’Unione europea, quasi quattro adulti su cinque hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, per un totale di 307 milioni di persone.In Europa, abbiamo somministrato 130 dosi di vaccino per 100 abitanti, a fronte delle 121 negli Stati Uniti.In Italia, la campagna procede più spedita della media europea.A oggi, l’86% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata.Voglio ricordare che prima dell’ultimo Consiglio europeo, a fine giugno, meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale.Negli ultimi quattro mesi, l’Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni.Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri.Voglio inoltre ringraziare ancora una volta tutti i cittadini che hanno scelto di vaccinarsi, in particolare i giovani e i giovanissimi.E chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane, dopo aver superato le proprie esitazioni.La curva epidemiologica è sotto controllo grazie al senso di responsabilità dei cittadini.Questo ci permette di mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità.Il Consiglio europeo riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini.Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l’insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti.Solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50% della popolazione mondiale.L’Italia ha recentemente triplicato le donazioni di vaccino, da 15 a 45 milioni di dosi, da distribuire principalmente attraverso il meccanismo COVAX.A oggi, abbiamo assegnato più di 11 milioni di dosi: tra questi, circa tre milioni ciascuno a Vietnam e Indonesia, 1,5 milioni all’Iran e 700 mila a Libano, Yemen e Iraq.Al Consiglio, discuteremo inoltre dell’approccio europeo per affrontare e superare eventuali future pandemie.Al Global Health Summit dello scorso maggio abbiamo firmato la “Dichiarazione di Roma”, che ci impegna a migliorare la condivisione di dati e conoscenze a livello globale.Dobbiamo investire nella scienza e nella ricerca, che ci hanno permesso di avere vaccini efficaci e sicuri in pochi mesi.A settembre, la Commissione ha inaugurato HERA, l’autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.Il suo scopo è migliorare il coordinamento interno all’Unione sia nella preparazione che nella gestione di crisi future.Si occuperà ad esempio dell’attivazione di misure di emergenza per lo sviluppo, l’approvvigionamento e la distribuzione di prodotti medici e sanitari.Dobbiamo evitare il ripetersi dei pericolosi episodi di protezionismo sanitario a cui abbiamo assistito nei primi mesi della pandemia.Continueremo a lavorare per migliorare la risposta globale a future crisi sanitarie anche in tutte le sedi multilaterali appropriate.Per quanto riguarda l’agenda digitale, il Consiglio intende definire la tabella di marcia per gli obiettivi del 2030, anche con l’indicazione di scadenze e di un sistema di monitoraggio.Gli obiettivi europei per il 2030 riguardano quattro aree prioritarie: infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; competenze digitali.L’Italia ha fatto propri questi obiettivi e ne ha anticipato il raggiungimento al 2026, anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.Siamo ancora indietro, ma intendiamo colmare rapidamente il divario che ci separa dal resto d’Europa, e in alcuni settori arrivare a guidare la transizione digitale europea.Per farlo abbiamo stanziato 50 miliardi di euro, oltre un quarto della dotazione complessiva del Piano.La Presidenza del Consiglio e i Ministeri coinvolti hanno già predisposto meccanismi di verifica sui progressi compiuti.Questi non saranno eccessivamente gravosi e saranno basati su indicatori attendibili.Allo stesso tempo, dobbiamo migliorare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE nel digitale.Vogliamo trovare soluzioni condivise su quattro versanti: la sicurezza cibernetica, la concorrenza, i servizi digitali e l’intelligenza artificiale.Sul fronte della cybersicurezza, il nostro obiettivo è garantire un quadro normativo chiaro e identificare risposte rapide e coordinate.L’Italia si è dotata di un’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che promuove lo sviluppo di capacità di prevenzione, monitoraggio, rilevamento e mitigazione.È un tema prioritario per l’Europa, che metterà in campo degli strumenti legislativi appositi.Sulla concorrenza, lavoriamo sulle proposte di regolamentazione europea per il mercato e i servizi digitali.L’Italia sostiene la proposta di Regolamento sui mercati digitali e ne auspica la pronta adozione.Intendiamo poi fissare adeguate garanzie per la libertà di impresa e di espressione.Occorre assicurare al contempo la non discriminazione e la corretta attribuzione delle responsabilità sulla distribuzione e pubblicazione di contenuti e prodotti on line.L’Italia sostiene il Regolamento UE sui servizi digitali, anche per proteggere efficacemente prodotti e contenuti realizzati in Italia.La nostra convinzione è che quello che è illecito off line debba essere illecito anche on line.Infine, sull’intelligenza artificiale, il nostro obiettivo è promuoverne la sperimentazione e renderne l’utilizzo più sicuro e trasparente.Allo stesso tempo, dobbiamo alimentare la fiducia dei cittadini per queste nuove soluzioni tecnologiche.La Strategia nazionale sull’intelligenza artificiale adottata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale costituisce il quadro per migliorare il posizionamento competitivo del Paese.Una sfida decisiva per l’Europa è raggiungere l’autonomia tecnologica nei semiconduttori e nelle tecnologie quantistiche.L’Europa è passata dal 44% della capacità globale di semiconduttori nel 1990 ad appena il 9% nel 2021.Dipendiamo sempre di più dalle forniture extra-europee.Quando queste ritardano o si bloccano, come è accaduto in questi mesi di ripartenza economica, le aziende possono vedersi costrette a fermare o rallentare di molto la loro produzione.L’Unione europea intende produrre il 20% dei semiconduttori mondiali entro il 2030.Per farlo, dobbiamo intervenire subito e con decisione.La Cina e gli Stati Uniti lo stanno già facendo, investendo decine di miliardi ciascuno in questo settore.L’Unione europea deve mettere insieme le capacità di ricerca, progettazione, sperimentazione e produzione di tutti i Paesi europei per creare, ad esempio, un ecosistema europeo di microchip all’avanguardia.Sosteniamo con convinzione la proposta della Commissione UE di adottare uno European Chips Act per coordinare investimenti e produzione europei di microchip e circuiti integrati.Dobbiamo inoltre agire con la massima urgenza per rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato e attrarre investimenti alla frontiera tecnologica.Un altro tema che tratteremo questa settimana è quello dell’energia.Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un forte aumento del costo del gas e dell’elettricità.Questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali.La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici, e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili.Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette.Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema.Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione.Si tratta di misure immediate, a cui dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi.Il 13 ottobre, la Commissione ha pubblicato una Comunicazione sul tema dell’aumento del costo dell’energia.Il documento descrive gli interventi emergenziali possibili per gestire la situazione attuale e ipotizza soluzioni per rendere le forniture più sicure e affidabili in futuro.Il Governo italiano ha sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo.Questa strategia può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito.La Commissione presenterà una proposta di revisione del quadro normativo entro dicembre.Il nostro obiettivo di medio termine resta quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare sostanzialmente l’utilizzo di fonti rinnovabili.Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050.Allo stesso tempo, lo Stato deve tutelare le fasce più deboli della popolazione dai costi della trasformazione energetica e assicurarsi che i tempi della transizione siano compatibili con le capacità di adattamento delle aziende.Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini.Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione.Per quanto riguarda le migrazioni, l’Italia aveva promosso una discussione sul tema nel Consiglio europeo di giugno, con l’obiettivo di incoraggiare una gestione davvero europea dei flussi.Anche i Paesi preoccupati dai cosiddetti “movimenti secondari” hanno preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale.Su quest’ultimo aspetto, l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari.Il Consiglio di giugno si è impegnato a lavorare con i Paesi di origine e di transito, in collaborazione con l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati e l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione.Questa prospettiva concordata ora necessita di un’attuazione puntuale.Due degli impegni previsti hanno scadenza questo autunno.Il primo è la presentazione da parte della Commissione e dell’Alto Rappresentante Josep Borrell, in collaborazione con gli Stati Membri, di piani d’azione per i Paesi di origine e transito prioritari.Questi piani devono includere obiettivi, misure di sostegno e tempistiche precise.Il secondo è la presentazione di un rapporto al Consiglio sul miglior utilizzo possibile di almeno il 10% dei fondi dello strumento di Vicinato, Sviluppo e Cooperazione Internazionale.Quest’estate, l’Italia ha continuato a far fronte agli obblighi internazionali di salvataggio in mare e di garanzia di protezione internazionale agli aventi diritto.Lo abbiamo fatto con umanità e per difendere i valori europei della solidarietà e dell’accoglienza.Ma è essenziale che, già a questo Consiglio, la Commissione presenti piani d’azione chiari, adeguatamente finanziati, e rivolti con pari priorità a tutte le rotte del Mediterraneo, compresa quella meridionale.A questi piani andrà poi data rapida attuazione.L’Unione europea deve inoltre prestare attenzione alla specificità delle frontiere marittime e all’effettiva stabilità politica della Libia e della Tunisia.Intendo proporre che la Commissione europea aggiorni i capi di Stato e di Governo in ciascun Consiglio europeo sul grado di attuazione e di avanzamento degli impegni assunti.Solo in questo modo potremo rendere conto ai nostri Parlamenti e soprattutto ai nostri cittadini dei progressi compiuti a livello europeo, e di quello che ancora resta da fare.Il Consiglio europeo discuterà anche di commercio internazionale.Dall’inizio di quest’anno abbiamo assistito a una ripresa robusta degli scambi tra Paesi.È un’ottima notizia, visto il peso delle esportazioni nella nostra economia.In Italia, i valori dei beni esportati nel secondo trimestre di quest’anno erano del 5% più alti che nello stesso periodo di due anni fa, prima della pandemia.Questa crescita è stata però ostacolata da colli di bottiglia nell’approvvigionamento di materiale e interruzioni nelle catene di fornitura.La difficoltà nel reperire materie prime e componenti, unita a rallentamenti nei processi di trasporto e consegna, hanno contribuito a un aumento del tasso d’inflazione.Un tema fondamentale per la politica commerciale europea è quello del contrasto al protezionismo.E dobbiamo migliorare i meccanismi multilaterali esistenti basati sulle regole e incoraggiarne l’utilizzo ampio e condiviso.Per quanto riguarda la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ci auguriamo che la Dodicesima Conferenza Ministeriale di fine novembre abbia successo, e che si superino le criticità nei negoziati sui sussidi alla pesca e sulla politica commerciale e sanitaria post-Covid-19.Infine, il Consiglio discuterà di relazioni esterne.Il 30 e 31 ottobre si terrà a Roma il vertice del G20, che concluderà l’anno della presidenza italiana.La scorsa settimana abbiamo tenuto una riunione straordinaria del G20 sull’Afghanistan, in cui ci siamo concentrati sugli aiuti umanitari, sulla lotta al terrorismo e sulla mobilità.A Roma, ci occuperemo principalmente dei temi della Presidenza italiana: dalla lotta al cambiamento climatico, alla pandemia, al sostegno alla ripresa globale.In particolare, anticiperemo alcune delle negoziazioni che si terranno durante la COP26 di Glasgow per la quale l’Italia è in partenariato con il Regno Unito.L’Unione europea si è posta obiettivi ambiziosi.Questi includono la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, e il raggiungimento di zero emissioni nette nel 2050.Tuttavia, senza il coinvolgimento delle maggiori economie mondiali non potremo rispettare gli accordi di Parigi e contenere il riscaldamento globale entro un grado e mezzo.L’Unione europea è responsabile di appena l’8% delle emissioni globali.I Paesi del G20 nel loro complesso ne producono circa tre quarti del totale.La crisi climatica può essere gestita solo se tutti i principali attori globali decidono di agire in modo incisivo, coordinato e simultaneo.In tutti questi ambiti, l’Italia intende muoversi con convinzione per tutelare l’interesse dei cittadini italiani e di quelli europei.L’appoggio del Parlamento è decisivo perché la nostra azione possa davvero essere efficace.Vi ringrazio per le vostre osservazioni e per il vostro sostegno.