More stories

  • in

    Mattarella: 'Non possono prevalere le teorie antiscientifiche di pochi'

    “La ripartenza è una strada nuova e dobbiamo percorrerla con determinazione e speranza come nel dopoguerra, con il concorso di forze e persone. Possiamo aver fiducia in noi stessi perché abbiamo affrontato una prova durissima. Non possono prevalere i pochi che vogliono far prevalere le loro teorie antiscientifiche, con una violenza a volte insensata. Gli italiani hanno dimostrato responsabilità. La ricerca e i vaccini ci hanno ridato spazi di libertà e la possibilità di riprendere in mano le nostre vite”, ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando ai Cavalieri del lavoro.
    “Soltanto crescendo insieme cresceremo di più, si tratta dell’affermazione costituzionale del lavoro. Il progresso è possibile e duraturo solo se coinvolge l’intera società. Occorre avere il coraggio di adeguare le condizioni non facili di una società in cui sono aumentate le disuguaglianze. Il lavoro deve essere rimesso al centro e questa è la prova di un Paese maturo”.  
    “Il Pnrr è un’a grande occasione che non possiamo perdere”, ha detto ancora Mattarella parlando ai Cavalieri del lavoro.
    “La nostra economia cresce a ritmi incoraggianti, superiori alla media di altri paesi europei e in Italia la campagna vaccinale ha più successo che altrove”, ha aggiunto Mattarella. “Bisogna andare – ha proseguito – oltre la congiuntura favorevole e porre le basi di un miglioramento strutturale delle reti, dei fattori produttivi e dei servizi. Scontiamo ritardi antichi da recuperare”.
    “L’alleanza tra le generazioni è una condizione per uscire dallo stallo che il Paese ha vissuto. Sono proprio i cambiamenti profondi intervenuti nella società – demografici, culturali, persino antropologici – a imporci di sanare in tempi rapidi quelle fratture che rischiano di farci arretrare. La marginalità di parte del mondo giovanile è sempre stata ragione di indebolimento delle società e delle economie: in una stagione di innovazione così accelerata, come è quella attuale, sarebbe una menomazione ancor più insopportabile. Non dobbiamo permetterlo”.
    “La ripartenza è una strada nuova. Dobbiamo percorrerla con determinazione e con speranza. Come è accaduto nel dopoguerra quando la ricostruzione è cominciata dalle macerie, quando un nuovo modello sociale, più capace di benessere, di opportunità e diritti, è scaturito dal concorso di forze e di persone che quel benessere non l’avevano mai conosciuto. Possiamo avere fiducia in noi stessi. Perché abbiamo affrontato, insieme, una prova durissima. E siamo stati capaci di solidarietà, di senso civico, di responsabilità, di dedizione al lavoro”.

  • in

    Covid: in Cina la città di Lanzhou in lockdown

    La Cina ha messo in lockdown la città di Lanzhou, il capoluogo da 4 milioni di abitanti del Gansu, nel tentativo di bloccare un focolaio domestico di Covid-19, vietando ai residenti di uscire di casa se non in caso di emergenza. Le restrizioni sono maturate quando la Commissione sanitaria nazionale, nei suoi aggiornamenti quotidiani, ha segnalato altre 29 infezioni interne contate lunedì, di cui 6 a Lanzhou. I funzionari della città, in una nota, hanno messo in guardia che “l’ingresso e l’uscita dei residenti” saranno rigorosamente controllati e limitati alle forniture essenziali o alle cure mediche, invitando tutto i residenti a seguire le regole con rigore. L’ultimo focolaio di Covid-19 è stato confermato nella contagiosa variante Delta, con il conteggio ormai salito a circa 200 casi in tutto il Paese dal 17 ottobre, giorno della positività accertata in un gruppo di turisti che da Shanghai ha volato fino a Xi’an e poi nel Gansu e nella Mongolia Interna. I funzionari sanitari hanno anche avvertito che potrebbero emergere altre infezioni nei prossimi giorni, mentre i test saranno intensificati come ulteriore misura per combattere la diffusione dell’infezione. 
    Pechino chiuderà da domani il Tempio dei Lama, tra i siti turistici più noti della città, con l’aumento dei casi di Covid-19. La municipalità, in un avviso, ha riferito che il Tempio dei Lama (‘Yonghegong’, in cinese) sarà “temporaneamente chiuso per prevenire e controllare più efficacemente la pandemia”, a quasi 100 giorni dall’avvio delle Olimpiadi invernali. Pechino ha appena rinviato la maratona del 31 ottobre per la partecipazione attesa di circa 30.000 persone. La Commissione sanitaria nazionale ha reso noto oggi 43 nuovi contagi, di cui 29 di trasmissione locale, inclusi 3 nel distretto di Changping, a nord della capitale.
    La Russia ha registrato 36.446 nuovi casi di Covid-19 e un nuovo massimo storico di 1.106 morti nelle ultime 24 ore. Lo ha detto il quartier generale di risposta al coronavirus. “Negli ultimi giorni, 36.446 casi di Covid-19 sono stati confermati in 85 regioni della Russia, compresi 2.907 casi asintomatici identificati in modo proattivo (8,0%)”, ha detto il quartier generale. Il maggior numero di morti è stato riportato da Mosca, dove il tasso di mortalità è cresciuto nell’ultima settimana praticamente ogni giorno, così come da San Pietroburgo (72) e dal Territorio di Krasnodar (40). Lo riporta Interfax.
    In Austria lunedì entra in vigore l’obbligo di Green pass sul posto di lavoro, ma non per chi lavora totalmente solo, come per esempio i camionisti. Ci sarà comunque un periodo di transizione di due settimane, durante il quale i non testati possono lavorare indossando una mascherina Ffp2. Le “3-G”, che stanno per “geimpft, genesen o getestet” (vaccinato, guarito oppure testato), valgono per tutti i posti di lavoro, dove “non può essere escluso contatto con altre persone”. L’ordinanza precisa che ogni giorno sono consentiti “due contatti all’aria aperta di non più di 15 minuti”. Con l’entrata in vigore delle “3-G” viene a meno l’obbligo di Ffp2 sul lavoro, tranne negli ospedali e case di cura. Per la movida, come le discoteche ma anche l’apres ski, non basta più il test antigenico, ma serve il tampone pcr. Sugli impianti di risalita chiusi oltre al Green pass serve anche l’Ffp2. Per i Mercatini di Natale sono invece previste le “3-G”.

  • in

    Il Presidente Mattarella a Foggia. 'Formare coscienze contro criminalità'

       “La formazione delle coscienze è avvertita come indispensabile in tutto il nostro Paese. E sul fronte della lotta alla criminalità organizzata la formazione delle coscienze è decisiva ed è uno degli elementi cui concorre l’insegnamento universitario che, come presidio di cultura, è ovunque un elemento di sostegno”. Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia. 
    Oggi c’è la “necessità di sostenere un’economia che cresce, di aumentare i posti di lavoro e vi è un’azione indispensabile, quella della formazione delle coscienze. Bisogna sviluppare senso della convivenza e della legalità. Anche i giovani si impegnino ad accettare il rischio, la voglia di mettersi in gioco, questo è in realtà l’orizzonte di cui tutta l’Italia ha bisogno. Dobbiamo puntare ad una crescita costante perchè tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio, di ripresa. C’è bisogno di un rilancio e le università sono un punto decisivo”, ha aggiunto il Capo dello Stato. “Tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio, di esigenza di ripresa, di nuova definizione del suo modo di essere . In questo ambito Foggia e il suo territorio si collocano in maniera perfettamente coerente. C’è bisogno di un rilancio, di garantire ai giovani una prospettiva di vita , di realizzazione personale, di uguaglianza, di libertà”, ha sottolineato. 
    Poi ha osservato: “L’esortazione” dello studente “Bruno, nel chiedere ai giovani di impegnarsi, di non tirarsi indietro, di accettare il rischio e di mettersi in gioco, è l’orizzonte che tutto il nostro Paese si pone come obiettivo, di cui tutto il nostro Paese ha bisogno. La giovane generazione che cresce, consente al nostro Paese di sperare in una crescita costante, nell’innovazione, nel senso di responsabilità, nel senso di eguaglianza e di libertà realmente vissuta”.
    “Impugnare una penna, un pennello o un violino al posto di una pistola non è retorica, è un atto di coraggio, il più poetico che ci sia. È un no convinto e imperituro”, aveva detto Mirko Bruno, presidente consiglio degli studenti dell’Università di Foggia, rivolgendosi al Capo dello Stato. “In un territorio come il nostro – ha aggiunto lo studente – in cui la povertà economica è spesso causa e conseguenza di povertà educativa, in modo silenzioso e quasi invisibile, un minore viene lasciato solo, arrendevole rispetto ai propri sogni e alle proprie passioni”. Secondo lo studente, è di queste circostanze che “giova il più grande cancro di questa terra: la criminalità organizzata. Ne giova tutta quella feccia che, quotidianamente, tra le vie di questa città, accoglie all’interno giovani privi di sogni, passioni, desideri”. Fondamentale per Mirko Bruno “è il diritto allo studio declinato nel suo senso più ampio, inglobando valori di libertà e uguaglianza: esso è lo strumento più efficace – aveva concluso – contro la disuguaglianza sociale, grazie al quale un giovane studente può ricercare la propria strada ed imparare a conoscere se stesso, che è forse la sfida più grande che ognuno di noi è chiamato a compiere”.
    Il diritto allo studio “è espressione di libertà e uguaglianza”, ha dichiarato Mattarella. “L’università è un presidio di cultura, di senso della convivenza, di rispetto degli altri ed è – ha affermato – di grande importanza in questo territorio, richiede un impegno particolare da parte delle istituzioni. Qui l’ateneo è un presidio che esprime la volontà di crescere”. Il contrasto alla criminalità organizzata richiede diversi elementi, ma accanto a repressione e prevenzione, accanto all’esigenza di una Pubblica Amministrazione efficiente e trasparente, accanto alla necessità primaria di un’economia che cresce e aumenta i posti di lavoro, vi è un’azione indispensabile, cioè quella della formazione delle coscienze in tutto il Paese. Bisogna sviluppare questo senso della convivenza e della legalità e la formazione delle coscienze è particolarmente decisivo”.

        Il Presidente della Repubblica, al suo arrivo, era stato accolto da docenti, studenti e massime autorità cittadine e accademiche.
        Prima di Mattarella aveva parlato il magnifico rettore Pierpaolo Limone e dai discorsi di un rappresentante degli studenti e di un rappresentante del personale tecnico-amministrativo. La prolusione, era stata affidata a Daniela Dato, docente del dipartimento di Studi Umanistici.    

  • in

    Ddl Zan, verso la mediazione. Zan: 'Va superata la tagliola di FdI e Lega'

    La legge contro l’omotransfobia viaggia su un pericoloso crinale dal quale rischia di cadere senza potersi rialzare. E per cercare di salvarla il segretario del Pd, Enrico Letta, ha lanciato un “warning”: tentare un accordo in extremis con le forze politiche che l’avversano, provare a raggiungere un’intesa che non snaturi, però, l’impianto di un provvedimento delicatissimo ma che impatta su una richiesta “di civiltà” che arriva da molte parti della società. Il leader dem ha affidato la difficile partita ad Alessandro Zan, il deputato del Pd che ha dato il nome alla legge di cui è primo firmatario anche se già il testo del provvedimento è il risultato di un lavoro di mediazione tra le forze di maggioranza raggiunto alla Camera. Ma il testo è ora al Senato dove la discussione riprende mercoledì dopo mesi di stallo e con una ‘spada di Damocle’ sul capo che rischia di far finire tutto su un binario morto.
    Mercoledì, infatti, l’Aula di palazzo Madama voterà sulla richiesta di Fdi e di Lega di non procedere all’esame degli articoli della legge: se la Presidente Casellati ne ravviserà gli estremi il voto potrebbe anche avvenire a scrutinio segreto. E’ una “tagliola” contro la quale Zan dovrà tentare l’impossibile a stretto giro: per questo già domani incontrerà i capigruppo dei partiti per cercare di trovare un’intesa e salvare la legge senza però “stravolgerla”. “La partita è complicata ma sono fiducioso che si troverà un punto di incontro. Non possiamo aspettare, né scherzare sui diritti umani”, dice oggi il deputato che si rivolgerà anche a Fdi e Lega: “io sentirò tutti, non ho pregiudizi ma certo è che questi due partiti hanno fatto di tutto per affossare la legge, non di trovare accordo. Ci batteremo perché questo non accada”. Condizione per la “trattativa” è tuttavia il ritiro della cosiddetta “tagliola” da parte dei due partiti. Zan incontrerà i capigruppo singolarmente, in una serie di riunioni. Ma l’iniziativa l’ha presa anche il relatore della legge, il senatore leghista Andrea Ostellari. Anche lui ha convocato i capigruppo per un “tavolo politico”. Un tavolo di cui però Zan non si fida, per il semplice fatto che è stato convocato da un partito che avversa la legge. Come Fdi. “Anche se fosse leggermente modificato resterebbe inaccettabile” chiarisce infatti Lucio Malan.
     “Alla Camera l’abbiamo approvato, ora è al Senato e il dibattito dev’essere importante anche lì. Però bisogna arrivare a un’approvazione. Se poi ci sono aperture da parte del Pd questa è una questione, ma l’importante è che vada a buon fine il provvedimento”. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico rispondendo a Napoli a una domanda sul ddl Zan.   

  • in

    Letta e Conte a pranzo in centro a Roma

    Pranzo di lavoro, oggi, in un ristorante del centro di Roma, tra il segretario del Pd, Enrico Letta, e il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte. A ‘scoprirli’ una troupe del Tg3.
    Al termine dell’incontro, durato circa un’ora, Letta ha preferito non rispondere alle domande spiegando di non voler parlare di “incontri privati”.
    Conte, invece, ha spiegato che c’è stato un confronto sulla manovra e le politiche post Covid.

  • in

    Di Maio contro Renzi: 'Volevano un governo con Mastella-Vitali'

    “Il Conte II è caduto per un’escalation ben orchestrata da Renzi, ma non ho mai compreso perché per qualcuno fosse più sano governare con i cosiddetti responsabili (da Clemente Mastella a Luigi Vitali di FI, che lavorò alla depenalizzazione del falso in bilancio e a una lunga serie di condoni, diventato poi sottosegretario alla Giustizia nel Berlusconi II) piuttosto che consolidare la maggioranza, che avrebbe invece permesso al M5s di continuare a esercitare una leadership nell’esecutivo. E a Conte di restare a Palazzo Chigi”. Lo scrive Luigi Di Maio nel libro ‘Un amore chiamato politica’ (Piemme) di cui è stata diffusa un’anticipazione.
    “Il governo di unità nazionale – prosegue Di Maio nel suo libro in uscita domani – è stata la conseguenza di un’implosione politica che il Paese, in uno dei momenti più drammatici della sua storia, non avrebbe mai potuto sopportare. Decidere di starne fuori avrebbe lasciato mano libera ai nostri detrattori per cancellare tutto il lavoro svolto nei due anni precedenti. Dopo aver celebrato per mesi e mesi l’importanza di esserci, di governare, di incidere per il bene dei cittadini, a costo di compromettere anche il nostro consenso, perché d’improvviso avremmo dovuto cambiare strada?”.    “Malgrado alcuni errori – scrive ancora il titolare della Farnesina – il Movimento 5 Stelle ha avuto molti meriti in questi anni, primo fra tutti quello di restituire umanità e dignità a un sistema che aveva perduto il senso della realtà.    Oggi, conservando il nostro sostegno a questo governo, lo stiamo dimostrando. Non mi ha mai appassionato questa polemica interna tra lealisti e antigovernisti, qui non si tratta di essere leali a una maggioranza o a un presidente, ma alla Nazione”.    

  • in

    Caccia: La Mura, già 500mila firme per il referendum ma ritardi dei comuni

    “Il referendum contro la caccia ha abbondantemente superato la soglia delle 500mila firme. Purtroppo però, come d’altronde già accaduto per il referendum relativo alla cannabis, si registrano ritardi burocratici da parte dei Comuni per la certificazione delle firme raccolte. Il Governo per il referendum sulla cannabis ha già adottato una norma che consente la proroga dei termini, per questo ho chiesto alla ministra Cartabia di dare la possibilità di depositare le certificazioni necessarie all’indizione del referendum contro la caccia entro il 15 novembre, posticipando dunque la data prevista”. Così la senatrice Virginia La Mura (SI).   

  • in

    Palazzo Chigi: 'Pioggia medaglie Italia, settimana da incorniciare'

    “Un’altra settimana da incorniciare per lo sport italiano. Pioggia di medaglie ai mondiali di ginnastica artistica e di ciclismo su pista. Risultati straordinari impreziositi dagli ori di Fidanza, Paternoster, Viviani, Bartolini e del quartetto dell’inseguimento”. E’ quanto si legge sul profilo Twitter di Palazzo Chigi che posta le foto degli atleti che hanno vinto le medaglie.