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    Ddl Zan, verso la mediazione. Zan: 'Va superata la tagliola di FdI e Lega'

    La legge contro l’omotransfobia viaggia su un pericoloso crinale dal quale rischia di cadere senza potersi rialzare. E per cercare di salvarla il segretario del Pd, Enrico Letta, ha lanciato un “warning”: tentare un accordo in extremis con le forze politiche che l’avversano, provare a raggiungere un’intesa che non snaturi, però, l’impianto di un provvedimento delicatissimo ma che impatta su una richiesta “di civiltà” che arriva da molte parti della società. Il leader dem ha affidato la difficile partita ad Alessandro Zan, il deputato del Pd che ha dato il nome alla legge di cui è primo firmatario anche se già il testo del provvedimento è il risultato di un lavoro di mediazione tra le forze di maggioranza raggiunto alla Camera. Ma il testo è ora al Senato dove la discussione riprende mercoledì dopo mesi di stallo e con una ‘spada di Damocle’ sul capo che rischia di far finire tutto su un binario morto.
    Mercoledì, infatti, l’Aula di palazzo Madama voterà sulla richiesta di Fdi e di Lega di non procedere all’esame degli articoli della legge: se la Presidente Casellati ne ravviserà gli estremi il voto potrebbe anche avvenire a scrutinio segreto. E’ una “tagliola” contro la quale Zan dovrà tentare l’impossibile a stretto giro: per questo già domani incontrerà i capigruppo dei partiti per cercare di trovare un’intesa e salvare la legge senza però “stravolgerla”. “La partita è complicata ma sono fiducioso che si troverà un punto di incontro. Non possiamo aspettare, né scherzare sui diritti umani”, dice oggi il deputato che si rivolgerà anche a Fdi e Lega: “io sentirò tutti, non ho pregiudizi ma certo è che questi due partiti hanno fatto di tutto per affossare la legge, non di trovare accordo. Ci batteremo perché questo non accada”. Condizione per la “trattativa” è tuttavia il ritiro della cosiddetta “tagliola” da parte dei due partiti. Zan incontrerà i capigruppo singolarmente, in una serie di riunioni. Ma l’iniziativa l’ha presa anche il relatore della legge, il senatore leghista Andrea Ostellari. Anche lui ha convocato i capigruppo per un “tavolo politico”. Un tavolo di cui però Zan non si fida, per il semplice fatto che è stato convocato da un partito che avversa la legge. Come Fdi. “Anche se fosse leggermente modificato resterebbe inaccettabile” chiarisce infatti Lucio Malan.
     “Alla Camera l’abbiamo approvato, ora è al Senato e il dibattito dev’essere importante anche lì. Però bisogna arrivare a un’approvazione. Se poi ci sono aperture da parte del Pd questa è una questione, ma l’importante è che vada a buon fine il provvedimento”. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico rispondendo a Napoli a una domanda sul ddl Zan.   

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    Letta e Conte a pranzo in centro a Roma

    Pranzo di lavoro, oggi, in un ristorante del centro di Roma, tra il segretario del Pd, Enrico Letta, e il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte. A ‘scoprirli’ una troupe del Tg3.
    Al termine dell’incontro, durato circa un’ora, Letta ha preferito non rispondere alle domande spiegando di non voler parlare di “incontri privati”.
    Conte, invece, ha spiegato che c’è stato un confronto sulla manovra e le politiche post Covid.

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    Di Maio contro Renzi: 'Volevano un governo con Mastella-Vitali'

    “Il Conte II è caduto per un’escalation ben orchestrata da Renzi, ma non ho mai compreso perché per qualcuno fosse più sano governare con i cosiddetti responsabili (da Clemente Mastella a Luigi Vitali di FI, che lavorò alla depenalizzazione del falso in bilancio e a una lunga serie di condoni, diventato poi sottosegretario alla Giustizia nel Berlusconi II) piuttosto che consolidare la maggioranza, che avrebbe invece permesso al M5s di continuare a esercitare una leadership nell’esecutivo. E a Conte di restare a Palazzo Chigi”. Lo scrive Luigi Di Maio nel libro ‘Un amore chiamato politica’ (Piemme) di cui è stata diffusa un’anticipazione.
    “Il governo di unità nazionale – prosegue Di Maio nel suo libro in uscita domani – è stata la conseguenza di un’implosione politica che il Paese, in uno dei momenti più drammatici della sua storia, non avrebbe mai potuto sopportare. Decidere di starne fuori avrebbe lasciato mano libera ai nostri detrattori per cancellare tutto il lavoro svolto nei due anni precedenti. Dopo aver celebrato per mesi e mesi l’importanza di esserci, di governare, di incidere per il bene dei cittadini, a costo di compromettere anche il nostro consenso, perché d’improvviso avremmo dovuto cambiare strada?”.    “Malgrado alcuni errori – scrive ancora il titolare della Farnesina – il Movimento 5 Stelle ha avuto molti meriti in questi anni, primo fra tutti quello di restituire umanità e dignità a un sistema che aveva perduto il senso della realtà.    Oggi, conservando il nostro sostegno a questo governo, lo stiamo dimostrando. Non mi ha mai appassionato questa polemica interna tra lealisti e antigovernisti, qui non si tratta di essere leali a una maggioranza o a un presidente, ma alla Nazione”.    

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    Caccia: La Mura, già 500mila firme per il referendum ma ritardi dei comuni

    “Il referendum contro la caccia ha abbondantemente superato la soglia delle 500mila firme. Purtroppo però, come d’altronde già accaduto per il referendum relativo alla cannabis, si registrano ritardi burocratici da parte dei Comuni per la certificazione delle firme raccolte. Il Governo per il referendum sulla cannabis ha già adottato una norma che consente la proroga dei termini, per questo ho chiesto alla ministra Cartabia di dare la possibilità di depositare le certificazioni necessarie all’indizione del referendum contro la caccia entro il 15 novembre, posticipando dunque la data prevista”. Così la senatrice Virginia La Mura (SI).   

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    Palazzo Chigi: 'Pioggia medaglie Italia, settimana da incorniciare'

    “Un’altra settimana da incorniciare per lo sport italiano. Pioggia di medaglie ai mondiali di ginnastica artistica e di ciclismo su pista. Risultati straordinari impreziositi dagli ori di Fidanza, Paternoster, Viviani, Bartolini e del quartetto dell’inseguimento”. E’ quanto si legge sul profilo Twitter di Palazzo Chigi che posta le foto degli atleti che hanno vinto le medaglie.    

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    Lazio:una sala in Consiglio per Bartoloni, vittima del Covid

    (ANSA) – ROMA, 25 OTT – La sala dell’Ufficio di presidenza
    del Consiglio regionale del Lazio è stata intitolata questa
    mattina al giornalista Giovanni Bartoloni, storico ufficio
    stampa delle istituzioni e della politica romana e regionale,
    stroncato proprio il 25 ottobre di un anno fa dal Covid.   
    Bartoloni, classe 1969, era stato per anni portavoce del
    presidente del Consiglio regionale, ma aveva lavorato nella sua
    lunga carriera anche alla presidenza della Provincia di Roma e a
    Equitalia.   
    Ma che non fosse ‘solo’ uno stimato professionista l’ha
    sottolineato il presidente della Regione Nicola Zingaretti, che
    ha partecipato all’inaugurazione della targa: “Giovanni – ha
    detto – è stata la ferita più grande del Coronavirus alla nostra
    comunità. Era uno di noi, dell’ istituzione, riservato e
    presentissimo, capace di dare un consiglio utile anche solo con
    un’occhiata sorniona. Proprio noi – ha detto il governatore –
    che ogni giorno lottiamo e vediamo scorrere i numeri di chi non
    ce l’ha fatta, non dobbiamo mai dimenticare che dietro quei
    numeri ci sono delle persone”. L’ex presidente della Provincia
    di Roma Enrico Gasbarra, commosso, si è rivolto direttamente
    alla moglie Marta e al figlio Paolo, in prima fila con la
    famiglia: “Giovanni era sempre un passo indietro rispetto alle
    luci, ai successi e alle vittorie, ma era sempre dietro ogni
    nostra vittoria. Coi suoi consigli, le sue analisi argute, a
    volte dissacranti. Ha servito con dignità e onore le
    istituzioni.”. “La sua amicizia – il pensiero del direttore
    dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini – è stata un
    dono inaspettato e indimenticabile”.   
    “Ricordare Giovanni Bartoloni – ha concluso il presidente
    del Consiglio regionale Marco Vincenzi, assieme ai suoi
    predecessori Mauro Buschini e Daniele Leodori – è una
    testimonianza per noi, per la sua famiglia e anche per tutti i
    giovani, come il figlio Paolo, che hanno perso qualcosa di
    importante a causa della pandemia”. (ANSA).   

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    Roma: Gualtieri con la fascia tricolore, corone in luoghi simbolo

       Il neo sindaco Roberto Gualtieri questa mattina ha indossato per la prima volta la fascia tricolore per deporre in città quattro corone d’alloro nei luoghi simbolici di Roma. Prima tappa, Altare della Patria, dove Gualtieri ha affermato: “È un grandissimo onore e una grandissima responsabilità”. Il giro di oggi, dall’Altare della Patria, a Porta San Paolo, dal Mausoleo della Fosse Ardeatine al Tempio Maggiore, è “un giusto omaggio ai Caduti della Resistenza, della Shoah e delle guerre. È molto importante perché il futuro si costruisce sempre con la memoria”, ha affermato ancora. All’ultimo appuntamento, al Tempio Maggiore, il primo cittadino è stato accolto dalla presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, e dal Rabbino capo, Riccardo Di Segni.
     A Gualtieri sono arrivati gli auguri tipici del capodanno ebraico, per un nuovo inizio, da parte di Dureghello. “E’ con grande emozione che questa mattina abbiamo accolto il sindaco di Roma per la deposizione di una corona dinanzi alla lapide che ricorda la deportazione del 16 ottobre. Rinnoviamo l’impegno a voler dare il nostro contributo per il bene della città, non ci siamo mai sottratti ad un impegno comune, non solo sui valori che ci rappresentano ma soprattutto per una Roma che cresca e possa essere un modello di inclusione, di condivisione e umana rappresentanza per il paese”, aveva detto la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello al termine della visita di Gualtieri. “Confidiamo in una collaborazione continua e costante con il sindaco e quindi ci auguriamo di poterci confrontare quotidianamente sui tanti temi. Dalla nuova amministrazione ci aspettiamo un impegno quotidiano. Al di là delle cerimonie saranno i fatti che faranno la differenza”, conclude.   

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    Germania: preoccupa aumento Covid, si dibatte su misure

    È in corso anche in Germania il dibattito sulle misure anticovid, alla luce del forte aumento dei contagi che si è registrato la settimana scorsa, quando venerdì si è sfiorato un record di 19 mila contagi che non si toccava da maggio. Anche oggi, il Robert Koch Institut, ha segalato un aumento dell’incidenza settimanale su 100 mila abitanti passata a 110,1.
    I nuovi contagi nelle 24 ore sono invece 6.573, per l’effetto weekend. Il ministro della Salute Jens Spahn, aveva affermato nei giorni scorsi di non voler prorogare lo stato di emergenza pandemica, facendolo scadere il 25 novembre ma la sua posizione è stata attaccata da diversi politic,i anche dell’Spd.
    Pure oggi il portavoce del ministro della Sanità ha sottolineato in conferenza stampa che l’incidenza dell’ospedalizzazione in Germania (su 100 mila abitanti nell’arco di 7 giorni) resta sotto i 3 pazienti. Tuttavia, è stato spiegato dal portavoce della Merkel, Steffen Seibert, ci sono le prime segnalazioni del rinvio di taluni interventi chirurgici in alcuni ospedali per gli sviluppi della pandemia.