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    Manovra: clima teso sulle pensioni, confronto prosegue domani

    E’ terminato, dopo circa due ore e mezza, l’incontro sulla legge di Bilancio tra governo e sindacati a Palazzo Chigi.”Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha lasciato l’incontro con i sindacati sulla manovra convocato questo pomeriggio a Palazzo Chigi per un impegno. Il confronto che prosegue ora con i ministri Renato Brunetta, Daniele Franco e Andrea Orlando riprenderà comunque domani per “approfondire alcuni aspetti specifici”. Lo fa sapere Palazzo Chigi.Clima teso all’incontro tra governo e sindacati sulla manovra, in particolare sul nodo pensioni, con quello che viene definito “un braccio di ferro”. Così fonti sindacali descrivono la riunione a Palazzo Chigi. Le posizioni restano distanti, al momento non si profila una intesa.”L’incontro non è andato bene”: Sulle pensioni ci sono “solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria. Il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra.”Non ci vediamo domani. Domani è previsto un incontro con i segretari del sindacato europeo e mondiale. Per domani non è previsto alcun incontro” con il governo sulla manovra. Lo dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi.41 anni di contributi e 62 anni d’età. E’ la proposta che la Lega avrebbe avanzato al governo, nell’ambito del confronto sulle pensioni in legge di bilancio. Si tratterebbe in sostanza di Quota 41, ma con un limite minimo d’età di 62 anni.Subito il finanziamento del fondo ad hoc per il taglio delle tasse. E solo in un secondo momento, probabilmente durante l’iter in Parlamento (o in extremis con un decreto successivo) il dettaglio delle misure: sarebbe questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti, l’orientamento del governo. I tempi sarebbero troppo stretti, viene spiegato, per raggiungere un’intesa prima del varo della manovra, previsto giovedì. Quindi si procederebbe a stanziare nell’articolato della legge di Bilancio i sei miliardi aggiuntivi, che porteranno ad 8 le risorse disponibili per il 2021, lasciando più tempo per chiudere l’accordo sulle misure.Intanto potrebbe essere convocato domani, secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo, il Consiglio dei ministri per approvare il nuovo decreto Recovery, con le misure necessarie ad accelerare la realizzazione del Pnrr. La manovra, invece, dovrebbe essere oggetto di una successiva riunione del Cdm.Con la legge di bilancio dovrebbe arrivare la proroga di Opzione Donna e l’estensione dell’Ape social ad altre categorie di lavoratori gravosi. Lo si apprende da fonti di governo, a margine delle riunioni in corso in queste ore sulla manovra. Il ripristino dello strumento per l’anticipo della pensione delle donne e l’ampliamento dell’Ape social sono tra le proposte del ministro del Lavoro Andrea Orlando, sostenute dalla gran parte dei partiti della maggioranza.”Fondamentale la continuità sui bonus, sapere che non è che si fa una norma e un attimo dopo viene cambiata, gli investimenti si fanno se sono di lungo periodo. La battaglia sui bonus, per dare continuità, è necessario farla, muovendosi in quella direzione”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo alla direzione nazionale del partito. “La tassa sugli assorbenti è una questione di cui dobbiamo parlare di più, raggiungere un risultato importante è anche sfatare un tabù rispetto alla necessità di intervenire”. Nella manovra “sono molteplici le questioni sul tema del lavoro, Orlando se ne sta occupando con impegno. Ridurre le tasse sul lavoro in questa legge di bilancio rappresenta una grande priorità, è un modo per spingere i contratti a tempo determinato e aiutare le persone ad avere più soldi in busta paga”, ha aggiunto Letta.”Il nostro atteggiamento è propositivo e costruttivo. Sulle pensioni abbiamo offerto 4-5 alternative. Noi vogliamo scongiurare il ritorno alla Fornero. Mentre altri sono concentrati su altre battaglie a noi interessa non tornare alla Fornero. In Draghi ho trovato ascolto ci stiamo confrontando con il ministero dell’economia e contiamo di trovare una soluzione partendo dalla conferma di opzione donna e tenendo più basso possibile il limite di età anagrafico. Senza la Lega ci sarebbe il ritorno probabile alla Fornero. Noi siamo per lavoro e pensioni e abbiamo idee chiare. L’intervento deve durare un anno poi si andrà a votare e gli italiani sceglieranno quale sistema pensionistico vogliono. Sicuramente troveremo una soluzione”. Così il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa.
    Intervistato da Repubblica Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, osserva che “le pensioni non possono essere considerate solo un costo economico” e che “le risorse attuali sono assolutamente insufficienti”. La riforma Fornero – sostiene – ha realizzato risparmi importanti, così come il finanziamento di Quota 100 non è stato interamente utilizzato. “Noi chiediamo che parte di questi risparmi vengano reinvestiti per cambiare il sistema pensionistico, introducendo elementi di equità, flessibilità e sostenibilità”.    “Se troveremo un muro davanti a noi, o se le nostre rivendicazioni e proposte saranno ostacolate o non prese in considerazione, le mobilitazioni saranno inevitabili nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”, avverte il numero uno della Cisl.    Secondo il sindacalista, “il governo deve recuperare un metodo del confronto con il sindacato più strutturato e permanente, altrimenti la manovra rischia di nascere squilibrata e insufficiente a causa dello scarso dialogo che l’ha preceduta”. “Noi – aggiunge – dobbiamo lasciare alle persone la scelta volontaria di andare in pensione dopo i 62 anni o con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età, sapendo che non tutti i lavori sono uguali e che quindi non possono esserlo neanche le regole pensionistiche, quindi c’è la necessità di introdurre elementi di forte flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, come fatto ad esempio nell’Ape Sociale, dove chiediamo l’ulteriore allargamento”.  

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    Ddl Zan in bilico al Senato, incognita sul voto segreto

    Lo scontro finale sul ddl Zan in Senato si consumerà domattina in Aula quando terminata la discussione generale si passerà al voto sul non passaggio all’esame degli articoli. Falliti tutti i tentativi di trovare un accordo, protagonisti della giornata di oggi a palazzo Madama. La proposta di slittare di una settimana l’esame dell’Assemblea è naufragata alle 20.30 nel corso di una capigruppo quando il Pd ha avuto la certezza che la tagliola non sarebbe mai stata ritirata. Dopo la sospensione della discussione sul ddl dettata dalla pausa estiva, ad aspettare al varco il provvedimento, arrivato a palazzo Madama nell’aprile scorso, c’è infatti la richiesta di Lega e Fratelli d’Italia di mettere ai voti il non passaggio all’esame degli articoli, la cosiddetta tagliola, per andare direttamente al voto finale senza l’esame degli emendamenti. Entrambi i voti, con una richiesta sottoscritta da venti senatori, sarebbero a scrutinio segreto. Il rischio è che nel segreto dell’urna, in assenza di un accordo politico, il ddl finisca con l’essere affossato per sempre. Il Pd però promette battaglia, afferma la capogruppo dem Simona Malpezzi e cercherà in tutti i modi di ottenere il voto palese. Al termine di una giornata che ha visto protagonista nella Camera Alta una girandola di incontri, l’appello del segretario dem Enrico Letta di “cercare un’intesa” è caduto nel vuoto.”È da irresponsabili aver deciso di andare subito in aula senza trovare prima un accordo , occorreva fare un rinvio di una settimana per entrare nel merito del provvedimento cercando un’intesa, come aveva chiesto IV, cercando quelle modifiche auspicate anche da Letta. Senza questa intesa si rischia il naufragio in aula” . Così in una nota il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone al termine della capogruppo.
    “L’impegno che il Ddl Zan diventi legge qua lo prendo e lo confermo. Domani c’è un voto tagliola in Senato, chiesto da Lega e Fdi, nelle loro intenzioni vuole affossare il provvedimento. L’appello che faccio è di evitare questo, che sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi cui il ddl Zan risponde. Questa risposta la vogliono tutti i giovani”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo alla direzione nazionale del partito.”Il Movimento 5 Stelle e il Gruppo Misto/Leu non parteciperanno al tavolo indetto per le ore 17 dal presidente Andrea Ostellari. Siamo assolutamente favorevoli e disponibili al confronto, ma il presupposto indispensabile per un serio dialogo è quello di ritirare la cosiddetta tagliola della richiesta del non passaggio agli articoli, dal momento che determinerebbe l’affossamento del provvedimento stesso”. Lo affermano in una nota il presidente del Gruppo M5s Ettore Licheri e Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, al termine del proficuo incontro con il deputato Alessandro Zan e la capogruppo del Pd a Palazzo Madama Malpezzi.

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    Governo, Letta: 'Sostegno convinto a Draghi'

    “Avanti con il governo Draghi, lo sosteniamo convintamente”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo alla direzione nazionale del partito.
    “Abbiamo vinto le amministrative, le abbiamo vinte ovunque, abbiamo completato questa vittoria completa e totale con il voto degli ultimi ballottaggi nelle regioni a Statuto speciale che ha confermato che la nostra vittoria non è stata episodica, ma totale, completa, al di là delle nostre più rosse aspettative”, ha detto il segretario del Pd.
    “Avanti con il piano vaccinale, che è stata una delle chiavi del successo, sulla pandemia ma anche al voto. Sicurezza e libertà sono due parole fondamentali per la ripartenza e non sono di destra”. “Avanti con il piano vaccinale e chiari e fermi con il green pass. Le resistenze sono di minoranze degli italiani che mettono a repentaglio le vite degli altri con atteggiamenti irresponsabili”.
    “Vinciamo se ci occupiamo della vita degli italiani, poi ci occupiamo di noi stessi, abbiamo vinto perché siamo tornati in sintonia con il Paese più profondo”, ha spiegato Letta.
    Poi ancora: “Di Quirinale si parla dopo che la manovra sarà approvata, l’ultima cosa che deve accadere è che queste priorità – Quirinale o discussione sule regole del voto – finiscano per asciugare le energie dell’impegno politico, che ora deve concentrarsi su altre priorità, come l’uso dei fondi del Pnrr”.  
    letta ha parlato anche del Ddl Zan: “L’impegno che il Ddl Zan diventi legge qua lo prendo e lo confermo. Domani c’è un voto tagliola in Senato, chiesto da Lega e Fdi, nelle loro intenzioni vuole affossare il provvedimento. L’appello che faccio è di evitare questo, che sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi cui il ddl Zan risponde. Questa risposta la vogliono tutti i giovani”. 
    Poi la manovra: “Fondamentale la continuità sui bonus, sapere che non è che si fa una norma e un attimo dopo viene cambiata, gli investimenti si fanno se sono di lungo periodo. La battaglia sui bonus, per dare continuità, è necessario farla, muovendosi in quella direzione”. “La tassa sugli assorbenti è una questione di cui dobbiamo parlare di più, raggiungere un risultato importante è anche sfatare un tabù rispetto alla necessità di intervenire”.    

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    Swg, rischio astensione alle politiche, voterebbe il 59%

    L’astensione da record registrata alle amministrative (oltre il 45% al primo turno) è un trend che rischia di investire anche le elezioni politiche, secondo l’osservatorio ‘Radar Swg’. Soltanto il 59% degli aventi diritto si recherebbe alle urne (nel 2018 lo fece il 73%), come emerge dal sondaggio su un campione di 1.200 maggiorenni. Il calo, viene spiegato nell’analisi, “è in parte dovuto al fatto che siamo ancora relativamente lontani dall’appuntamento elettorale in questione e l’offerta politica è tutt’altro che definita. Ma – si sottolinea – è da considerare con attenzione quel 19% di elettori solitamente abituati a votare che in questa situazione invece non eserciterebbero questo diritto”.    Fra i motivi delle defezioni il 38% dice di non sentirsi rappresentato da nessuna delle forze politiche in campo, e il dato sale al 47% fra chi si definisce contrario all’obbligatorietà del Green pass. L’ipotesi di consentire il voto via Internet, secondo questo sondaggio, non è un tabù: il 58% è favorevole, e il 18% degli astensionisti dice che quella soluzione aumenterebbe di molto per loro la probabilità di andare a votare.    L’osservatorio riporta anche le intenzioni di voto aggiornate al 25 ottobre: fra i primi partiti ci sono Fratelli d’Italia al 20,7%, Partito Democratico al 19,7%, Lega al 19,2%, Movimento 5 Stelle al 16,6%, Forza Italia al 6,8% e Azione 4,1%.    

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    Ranucci, conduttore di Report: 'Sotto scorta 24/24, due killer vorrebbero colpirmi'

     “Da metà agosto sono sotto scorta 24 ore su 24, c’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri. Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie di Ndrangheta”. Lo ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il vicedirettore di Rai3 e conduttore di Report Sigfrido Ranucci.    

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    Mattarella: 'Non possono prevalere le teorie antiscientifiche di pochi'

    “La ripartenza è una strada nuova e dobbiamo percorrerla con determinazione e speranza come nel dopoguerra, con il concorso di forze e persone. Possiamo aver fiducia in noi stessi perché abbiamo affrontato una prova durissima. Non possono prevalere i pochi che vogliono far prevalere le loro teorie antiscientifiche, con una violenza a volte insensata. Gli italiani hanno dimostrato responsabilità. La ricerca e i vaccini ci hanno ridato spazi di libertà e la possibilità di riprendere in mano le nostre vite”, ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando ai Cavalieri del lavoro.
    “Soltanto crescendo insieme cresceremo di più, si tratta dell’affermazione costituzionale del lavoro. Il progresso è possibile e duraturo solo se coinvolge l’intera società. Occorre avere il coraggio di adeguare le condizioni non facili di una società in cui sono aumentate le disuguaglianze. Il lavoro deve essere rimesso al centro e questa è la prova di un Paese maturo”.  
    “Il Pnrr è un’a grande occasione che non possiamo perdere”, ha detto ancora Mattarella parlando ai Cavalieri del lavoro.
    “La nostra economia cresce a ritmi incoraggianti, superiori alla media di altri paesi europei e in Italia la campagna vaccinale ha più successo che altrove”, ha aggiunto Mattarella. “Bisogna andare – ha proseguito – oltre la congiuntura favorevole e porre le basi di un miglioramento strutturale delle reti, dei fattori produttivi e dei servizi. Scontiamo ritardi antichi da recuperare”.
    “L’alleanza tra le generazioni è una condizione per uscire dallo stallo che il Paese ha vissuto. Sono proprio i cambiamenti profondi intervenuti nella società – demografici, culturali, persino antropologici – a imporci di sanare in tempi rapidi quelle fratture che rischiano di farci arretrare. La marginalità di parte del mondo giovanile è sempre stata ragione di indebolimento delle società e delle economie: in una stagione di innovazione così accelerata, come è quella attuale, sarebbe una menomazione ancor più insopportabile. Non dobbiamo permetterlo”.
    “La ripartenza è una strada nuova. Dobbiamo percorrerla con determinazione e con speranza. Come è accaduto nel dopoguerra quando la ricostruzione è cominciata dalle macerie, quando un nuovo modello sociale, più capace di benessere, di opportunità e diritti, è scaturito dal concorso di forze e di persone che quel benessere non l’avevano mai conosciuto. Possiamo avere fiducia in noi stessi. Perché abbiamo affrontato, insieme, una prova durissima. E siamo stati capaci di solidarietà, di senso civico, di responsabilità, di dedizione al lavoro”.

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    Covid: in Cina la città di Lanzhou in lockdown

    La Cina ha messo in lockdown la città di Lanzhou, il capoluogo da 4 milioni di abitanti del Gansu, nel tentativo di bloccare un focolaio domestico di Covid-19, vietando ai residenti di uscire di casa se non in caso di emergenza. Le restrizioni sono maturate quando la Commissione sanitaria nazionale, nei suoi aggiornamenti quotidiani, ha segnalato altre 29 infezioni interne contate lunedì, di cui 6 a Lanzhou. I funzionari della città, in una nota, hanno messo in guardia che “l’ingresso e l’uscita dei residenti” saranno rigorosamente controllati e limitati alle forniture essenziali o alle cure mediche, invitando tutto i residenti a seguire le regole con rigore. L’ultimo focolaio di Covid-19 è stato confermato nella contagiosa variante Delta, con il conteggio ormai salito a circa 200 casi in tutto il Paese dal 17 ottobre, giorno della positività accertata in un gruppo di turisti che da Shanghai ha volato fino a Xi’an e poi nel Gansu e nella Mongolia Interna. I funzionari sanitari hanno anche avvertito che potrebbero emergere altre infezioni nei prossimi giorni, mentre i test saranno intensificati come ulteriore misura per combattere la diffusione dell’infezione. 
    Pechino chiuderà da domani il Tempio dei Lama, tra i siti turistici più noti della città, con l’aumento dei casi di Covid-19. La municipalità, in un avviso, ha riferito che il Tempio dei Lama (‘Yonghegong’, in cinese) sarà “temporaneamente chiuso per prevenire e controllare più efficacemente la pandemia”, a quasi 100 giorni dall’avvio delle Olimpiadi invernali. Pechino ha appena rinviato la maratona del 31 ottobre per la partecipazione attesa di circa 30.000 persone. La Commissione sanitaria nazionale ha reso noto oggi 43 nuovi contagi, di cui 29 di trasmissione locale, inclusi 3 nel distretto di Changping, a nord della capitale.
    La Russia ha registrato 36.446 nuovi casi di Covid-19 e un nuovo massimo storico di 1.106 morti nelle ultime 24 ore. Lo ha detto il quartier generale di risposta al coronavirus. “Negli ultimi giorni, 36.446 casi di Covid-19 sono stati confermati in 85 regioni della Russia, compresi 2.907 casi asintomatici identificati in modo proattivo (8,0%)”, ha detto il quartier generale. Il maggior numero di morti è stato riportato da Mosca, dove il tasso di mortalità è cresciuto nell’ultima settimana praticamente ogni giorno, così come da San Pietroburgo (72) e dal Territorio di Krasnodar (40). Lo riporta Interfax.
    In Austria lunedì entra in vigore l’obbligo di Green pass sul posto di lavoro, ma non per chi lavora totalmente solo, come per esempio i camionisti. Ci sarà comunque un periodo di transizione di due settimane, durante il quale i non testati possono lavorare indossando una mascherina Ffp2. Le “3-G”, che stanno per “geimpft, genesen o getestet” (vaccinato, guarito oppure testato), valgono per tutti i posti di lavoro, dove “non può essere escluso contatto con altre persone”. L’ordinanza precisa che ogni giorno sono consentiti “due contatti all’aria aperta di non più di 15 minuti”. Con l’entrata in vigore delle “3-G” viene a meno l’obbligo di Ffp2 sul lavoro, tranne negli ospedali e case di cura. Per la movida, come le discoteche ma anche l’apres ski, non basta più il test antigenico, ma serve il tampone pcr. Sugli impianti di risalita chiusi oltre al Green pass serve anche l’Ffp2. Per i Mercatini di Natale sono invece previste le “3-G”.

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    Il Presidente Mattarella a Foggia. 'Formare coscienze contro criminalità'

       “La formazione delle coscienze è avvertita come indispensabile in tutto il nostro Paese. E sul fronte della lotta alla criminalità organizzata la formazione delle coscienze è decisiva ed è uno degli elementi cui concorre l’insegnamento universitario che, come presidio di cultura, è ovunque un elemento di sostegno”. Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia. 
    Oggi c’è la “necessità di sostenere un’economia che cresce, di aumentare i posti di lavoro e vi è un’azione indispensabile, quella della formazione delle coscienze. Bisogna sviluppare senso della convivenza e della legalità. Anche i giovani si impegnino ad accettare il rischio, la voglia di mettersi in gioco, questo è in realtà l’orizzonte di cui tutta l’Italia ha bisogno. Dobbiamo puntare ad una crescita costante perchè tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio, di ripresa. C’è bisogno di un rilancio e le università sono un punto decisivo”, ha aggiunto il Capo dello Stato. “Tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio, di esigenza di ripresa, di nuova definizione del suo modo di essere . In questo ambito Foggia e il suo territorio si collocano in maniera perfettamente coerente. C’è bisogno di un rilancio, di garantire ai giovani una prospettiva di vita , di realizzazione personale, di uguaglianza, di libertà”, ha sottolineato. 
    Poi ha osservato: “L’esortazione” dello studente “Bruno, nel chiedere ai giovani di impegnarsi, di non tirarsi indietro, di accettare il rischio e di mettersi in gioco, è l’orizzonte che tutto il nostro Paese si pone come obiettivo, di cui tutto il nostro Paese ha bisogno. La giovane generazione che cresce, consente al nostro Paese di sperare in una crescita costante, nell’innovazione, nel senso di responsabilità, nel senso di eguaglianza e di libertà realmente vissuta”.
    “Impugnare una penna, un pennello o un violino al posto di una pistola non è retorica, è un atto di coraggio, il più poetico che ci sia. È un no convinto e imperituro”, aveva detto Mirko Bruno, presidente consiglio degli studenti dell’Università di Foggia, rivolgendosi al Capo dello Stato. “In un territorio come il nostro – ha aggiunto lo studente – in cui la povertà economica è spesso causa e conseguenza di povertà educativa, in modo silenzioso e quasi invisibile, un minore viene lasciato solo, arrendevole rispetto ai propri sogni e alle proprie passioni”. Secondo lo studente, è di queste circostanze che “giova il più grande cancro di questa terra: la criminalità organizzata. Ne giova tutta quella feccia che, quotidianamente, tra le vie di questa città, accoglie all’interno giovani privi di sogni, passioni, desideri”. Fondamentale per Mirko Bruno “è il diritto allo studio declinato nel suo senso più ampio, inglobando valori di libertà e uguaglianza: esso è lo strumento più efficace – aveva concluso – contro la disuguaglianza sociale, grazie al quale un giovane studente può ricercare la propria strada ed imparare a conoscere se stesso, che è forse la sfida più grande che ognuno di noi è chiamato a compiere”.
    Il diritto allo studio “è espressione di libertà e uguaglianza”, ha dichiarato Mattarella. “L’università è un presidio di cultura, di senso della convivenza, di rispetto degli altri ed è – ha affermato – di grande importanza in questo territorio, richiede un impegno particolare da parte delle istituzioni. Qui l’ateneo è un presidio che esprime la volontà di crescere”. Il contrasto alla criminalità organizzata richiede diversi elementi, ma accanto a repressione e prevenzione, accanto all’esigenza di una Pubblica Amministrazione efficiente e trasparente, accanto alla necessità primaria di un’economia che cresce e aumenta i posti di lavoro, vi è un’azione indispensabile, cioè quella della formazione delle coscienze in tutto il Paese. Bisogna sviluppare questo senso della convivenza e della legalità e la formazione delle coscienze è particolarmente decisivo”.

        Il Presidente della Repubblica, al suo arrivo, era stato accolto da docenti, studenti e massime autorità cittadine e accademiche.
        Prima di Mattarella aveva parlato il magnifico rettore Pierpaolo Limone e dai discorsi di un rappresentante degli studenti e di un rappresentante del personale tecnico-amministrativo. La prolusione, era stata affidata a Daniela Dato, docente del dipartimento di Studi Umanistici.