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    Vertice FI-Lega: 'Difesa del maggioritario e linea comune sul Colle'

    Si è tenuto a Villa Grande il vertice tra Silvio Berlusconi, il leader della Lega Matteo Salvini e le delegazioni dei rispettivi partiti. Salvini è giunto nella residenza del Cavaliere con i due capigruppo mentre poco prima erano arrivati i ministri leghisti. Berlusconi prima di incontrare la delegazione leghista aveva riunito i vertici del suo partito con i ministri Fi. Presente anche Gianni Letta. 
    “La riunione tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e la delegazione dei ministri di Forza Italia e della Lega, con i quattro capigruppo, si è conclusa con l’impegno ad un maggiore coordinamento delle attività della delegazione al Governo e dei gruppi Parlamentari. Tra gli obiettivi, la difesa del sistema elettorale maggioritario e una strategia comune sul Quirinale”. E quanto si legge in una nota congiunta Lega ed Fi al termine del vertice. “L’incontro tra Lega e Forza Italia – si legge ancora – avrà cadenza periodica e sarà replicato nelle prossime settimane”. 
    “Per la legge di Stabilità i due partiti chiederanno un impegno ulteriore a supporto delle partite Iva e di chi ha sofferto maggiormente in questi anni di pandemia”.
    I presenti al vertice del centrodestra di governo hanno convenuto sulla necessità di non alimentare tensioni inutili e divisioni. Salvini ha sottolineato l’esigenza di un centrodestra compatto a partire dal maggioritario “altrimenti avremo il Pd al governo a vita”. I capigruppo di Lega e Forza Italia si rivedranno a breve per mettere a punto iniziative concordate, mentre presto verrà riconvocato un vertice allargato alla Meloni per discutere delle prossime amministrative. Lo si apprende al termine del vertice del centrodestra di governo a Villa Grande.
    Sull’Europa, Matteo Salvini ha ricordato che “gli equilibri stanno cambiando” e che “contro Orban si schiererà perfino l’ultradestra di Jobbik insieme all’estrema sinistra”. E poi: “In Europa stiamo lavorando ancora per riunire il Centrodestra anche a Bruxelles, per contare di più come Italia e contrastare le follie ideologiche delle sinistre”. 

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    Cop26: von der Leyen, è momento verità, agire con urgenza

    (ANSA) – BRUXELLES, 28 OTT – “Bisogna agire con urgenza,
    Cop26 sarà il momento della verità”.   
    Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der
    Leyen nella conferenza stampa sul G20 e la Cop26.   
    Sul clima “abbiamo bisogno di leadership, l’Europa è il primo
    continente sulla strada per raggiungere la neutralità climatica
    entro il 2050. Vogliamo dire al mondo che si può crescere
    economicamente e ridurre le emissioni”, ha sottolineato von der
    Leyen. Quindi la presidente della commissione si è soffermata
    sul dossier finanziamenti. “Registriamo dei progressi per i
    Paesi più vulnerabili ma dobbiamo fare di più. L’ Ue e i suoi
    Stati membri sono già i principali donatori sui finanziamento
    per il clima con più di 25 miliardi di dollari all’anno. Mi
    aspetto che questa cifra possa aumentare nei prossimi giorni e
    mi impegno a garantire un’integrazione di 5 miliardi fino al
    2027”, ha dichiarato. (ANSA).   

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    Università: ok definitivo Senato a ddl titoli abilitanti

    Con 184 voti favorevoli l’Aula di Palazzo Madama ha approvato all’unanimità, in via definitiva, il disegno di legge collegato alla manovra di bilancio sui titoli universitari abilitanti. Il provvedimento dà attuazione ad uno degli interventi di riforma indicati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) inviato alla Commissione europea.   

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    Alt di Di Maio: 'Colle? Obiettivo è profilo migliore, non una crisi'

    “Qui qualcuno sta lavorando per creare una crisi politica, abbiamo bisogno di una guida solida per il paese. Bisognerebbe fermare questo gioco a bruciare nomi perché ci giochiamo i migliori”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo a ‘L’aria che tira’, aggiungendo che il suo obiettivo è quello di portare “al profilo migliore”. Di Maio ha aggiunto che per l’elezione del presidente della Repubblica “ci vorrebbe il pieno coinvolgimento del Parlamento, deve essere un tema molto presente nei prossimi mesi, forze politiche devono coordinarsi il più possibile”.

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    Ocse, l'impatto degli immigrati sulle casse dello Stato è nullo o quasi

    Quanto costa realmente l’immigrazione? Facendo la media tra i contributi versati dagli immigrati e le spese pubbliche dello Stato, l’Ocse ritiene che il “loro impatto sul bilancio” vada in pari e può anche essere positivo. “In tutti i Paesi, il contributo degli immigrati sotto forma di tasse e contributi è superiore alle spese che i Paesi consacrano alla loro protezione sociale, alla loro salute e alla loro istruzione”, scrive l’organismo per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale, nel rapporto sulle Prospettive migratorie pubblicato oggi. In Francia, per esempio, il contributo di bilancio netto delle persone nate all’estero è di 1,02% del Pil, in lieve eccedenza, contro una media Ocse dell’1,56%. 
    L’anno 2020 ha visto un crollo inedito di almeno il 30% dei flussi migratori verso i Paesi dell’Ocse, dove la pandemia ha anche “posto fine a dieci anni di miglioramenti” per gli immigrati sul mercato del lavoro: è quanto emerge dalle Prospettive sulle migrazioni internazionali, il cosiddetto ‘International Migration Outlook’, pubblicato dall’Ocse a Parigi. “La crisi da Covid-19 ha suscitato il piu’ forte calo mai registrato dei flussi migratori nei Paesi dell’Ocse, di oltre il 30%”, scrive l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico internazionale con sede a Parigi.Con 3,7 milioni di persone che hanno raggiunto i suoi 25 Paesi membri, l’immigrazione ha toccato lo scorso anno il livello piu’ bassi mai registrato dal 2003. Gli Usa, che restano il primo Paese d’immigrazione dell’Ocse, hanno registrato un calo del 44% rispetto al 2019, con 576.000 nuovi ingressi nel 2020. In Italia, il numero di richiedenti asilo è calato del 39,4% nel 2020, per raggiungere circa 21 000 persone.
    Il numero di richiedenti asilo in Italia è calato del 39,4% nel 2020, per raggiungere circa 21 000 persone: è quanto emerge dalle Prospettive sulle migrazioni internazionali, il cosiddetto ‘International Migration Outlook’, pubblicato dall’Ocse a Parigi. La maggior parte dei richiedenti asilo, precisa l’organismo per lo Sviluppo e la Cooperazione economica internazionale, provengono da Pakistan (4.900), Bangladesh (2.300) ed El Salvador (1.100). Dal 2019, il più importante aumento delle richieste d’asilo riguarda i cittadini del Bangladesh (900) e il più importante calo i cittadini del Pakistan (-2 400). Delle 41.000 decisioni prese nel 2020 dalle autorità italiane sui richiedenti asilo, 28,4% è stato positivo. I grandi cambiamenti nelle politiche migratorie nel biennio 2019-20, precisa l’Ocse, sono dovuti al “cambio di governo nell’estate del 2019 e alla crisi sanitaria legata al coronavirus”. Dalla tabella dell’Ocse consacrata all’Italia, emerge che lo scorso anno le persone nate all’estero residenti in Italia erano 6,2 milioni, di cui 54% donne. Questo equivale al 10,2% del totale della popolazione italiana, per un incremento del 6% rispetto al 2010. I principali Paesi di nascita sono Romania (16%), Albania (8%) e Marocco (7%).

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    Decreto incendi: ok del Senato con 177 sì, passa alla Camera

    Con 177 voti favorevoli l’Aula del Senato dà il via libera al disegno di legge di conversione del decreto recante disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile. Il provvedimento che è stato approvato a larga maggioranza con un solo voto contrario e 15 astenuti ora passa all’esame della Camera.

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    Cannabis: depositate in Cassazione 630mila firme per referendum

    Sono state depositate questa mattina in Cassazione le oltre 630mila firme raccolte dal Comitato promotore del referendum sulla cannabis legale in poco più di un mese. L’obiettivo è andare al voto nella prossima primavera per chiedere la modifica dell’attuale legge. “Oggi abbiamo portato in Corte di Cassazione le firme di oltre mezzo milione di italiane e italiani – ha detto Marco Peduca, presidente del comitato promotore e membro dell’Associazione Luca Coscioni – La risposta è stata straordinaria ma non sorprendente: hanno preso parte molti giovani, oltre il 70% delle persone che hanno firmato ha meno di 35 anni. Le sottoscrizioni sono arrivate dalle grandi città ma anche dai piccoli comuni. Un’omogeneità che sottolinea la portata e l’interesse del tema”.
    Con un Parlamento “immobile sui diritti – ha aggiunto – l’arma referendaria è l’unico modo con cui i cittadini possono far sentire la loro voce”. Le persone “ci chiedono un cambiamento, non è più possibile rimandare” hanno aggiunto Antonella Soldo e Riccardo Maggi, anche loro entrambi membri del Comitato Promotore, sottolineando che proprio per questo al centro della prossima conferenza nazionale sulle droghe in programma il 27 e 28 novembre “ci devono essere le evidenze dei risultati delle politiche proibizioniste e gli effetti nocivi dell’attuale legge”. 

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    Dal Reddito al Superbonus, si cambia. Ecco la manovra

    Nuova “quota” per le pensioni per un solo anno, stretta sul reddito di cittadinanza, proroga del superbonus anche per le villette ma con un tetto di Isee a 25mila euro. Con una settimana di ritardo sulla tabella di marcia – che prevede l’invio al Parlamento entro il 20 ottobre – prende forma la prima legge di Bilancio targata Draghi-Franco che domani, sciolti gli ultimi nodi nella cabina di regia, arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri.
    Una manovra espansiva da 23 miliardi, che conferma l’impianto del Dpb trasmesso a Bruxelles e che contiene le risore per la riforma degli ammortizzatori e quelle, sempre solo con un fondo ad hoc, per il primo assaggio di taglio delle tasse, in attesa della riforma vera e propria del sistema che arriverà con la delega fiscale.
    NEL 2022 IN PENSIONE CON QUOTA 102: Dopo aver esaminato diversi schemi, per l’addio a Quota 100 arriva una soluzione per un solo anno, il 2022, in cui si potrà andare in pensione in anticipo raggiungendo Quota 102 con 64 anni di età e 38 di contributi e un fondo (da 3-400 milioni, per traghettare i più penalizzati dall’innalzamento dei requisiti). Un passaggio minimo (e che secondo i primi calcoli non aprirebbe spazi di flessibilità per moltissime persone) che serve però a sminare le proteste della Lega e l’ira dei sindacati, che ora si aspettano un tavolo di riforma.
    REDDITO, PIU’ FONDI MA SI CAMBIA: Per la misura bandiera del M5S arriva l’annunciata stretta, con controlli preventivi e un taglio dell’assegno a partire dalla seconda proposta di lavoro rifiutata, con un “decalage” progressivo. Ci sarà comunque un rifinanziamento da 800 milioni per coprire l’incremento della platea.
    FISCO, SCELTE RINVIATE AL PARLAMENTO: sul taglio delle tasse manca l’intesa e così in manovra per ora nero su bianco ci sarà solo il fondo da 8 miliardi. A chi destinarli (Irpef, cuneo o contributi) sarà una scelta che si compierà in Parlamento durante l’esame nelle Aule di Camera e Senato.
    SUPERBONUS, TETTO AL REDDITO PER LE VILLETTE: la proroga arriverà e sarà per tutto il 2022 anche per le abitazioni monofamiliari ma con un tetto di Isee per i proprietari fino a 25mila euro e limitato quindi, viene spiegato, alle sole prime case. Per i condomini la proroga sarà al 2023, con successivo decalage. Confermati anche gli altri incentivi per la casa, dall’ecobonus al bonus verde a quello per il rinnovo dei mobili. Il bonus facciate sarà prorogato ma la percentuale scenderà dal 90 al 60% il prossimo anno.
    STOP AL CASHBACK, 1,5 MLD SUL PIATTO: la misura voluta dal governo Conte è destinata a essere cancellata. Partita il primo gennaio 2021 consentiva di ottenere il rimborso del 10% sull’importo degli acquisti con le carte. Già sospesa fino alla fine dell’anno ora viene archiviata anche nel 2022 mettendo a disposizione 1,5 miliardi. FAMIGLIA E CASA, DAI CONGEDI AGLI ASILI: diventano strutturali i 10 giorni di congedo obbligatorio per i papà, viene prorogato lo sconto per gli under 36 che acquistano la prima casa e arrivano fondi aggiuntivi per asili nido e scuole dell’infanzia.
    PIU’ FONDI A SANITA’, RICERCA E TPL: alla sanita’ , in prima linea nell’emergenza Covid, arriveranno altri 4 miliardi tra Fondo sanitario e fondi per i vaccini e farmaci anti-virus. Altri 400 milioni andranno alla ricerca – che sara’ potenziata anche attraverso il Pnrr con il passaggio da 9mila a 20mila dottorati – e sarà rifinanziato anche il trasporto pubblico locale.
    SPINTA A INVESTIMENTI, 4 MLD A IMPRESE: ci saranno 2 miliardi per le infrastrutture e il Fondo di sviluppo e coesione, mentre altri 4 miliardi sosterranno gli investimenti privati.