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    Appello card. Basetti, nessuno resti solo

    (ANSA) – PERUGIA, 07 NOV – “Io non so quanto potrà durare
    questo periodo di incertezza e di fragilità, ma una cosa
    raccomando a tutti, fate in modo che nessuno resti solo”: è
    l’appello del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei
    e arcivescovo di Perugia dove ha celebrato la messa per la festa
    di Sant’Ercolano. Il porporato si è rivolto alle parrocchie,
    alle istituzioni di volontariato, e “naturalmente” alle
    “istituzioni civili che devono fare tutto il possibile per
    quello che loro compete”.   
    Non bastano però le istituzioni a prendersi cura, ha ammonito
    il cardinale, secondo quanto si legge in una nota diffusa dalla
    diocesi, “ma bisogna che ciascuno di noi allarghi gli spazi del
    proprio cuore per condividere, farsi attento, rendersi
    disponibili”. Perché – ha sostenuto ancora – la persona che ha
    bisogno di sostegno e di aiuto potrebbe essere il nostro vicino
    di casa o un familiare e basterebbe “un saluto, un invito per un
    compleanno, o una festa di famiglia per farlo sentire meno
    solo”.   
    Il presidente della Cei ha voluto rivolgere un “pensiero
    particolarmente affettuoso a tutte le famiglie che maggiormente
    hanno risentito dei disagi causati dal Covid e che vivono, o
    hanno vissuto situazioni di grande prova e tribolazione”.   
    Ricordando, “con dolore”, che “in qualche famiglia ci sono stati
    anche due morti…”. “Vorrei poterle avvicinare una per una – ha
    aggiunto – per chiedere loro come stai, quali sono i problemi
    che ti affliggono?”.   
    Bassetti ha indicato a coloro che hanno responsabilità di cura
    di un popolo, il modello di Sant’Ercolano, vescovo martire,
    defensor civitatis, patrono della città e dell’Università di
    Perugia. “E’ un modello anzitutto per me, suo successore” ha
    sottolineato. L’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve ha
    presieduto la celebrazione eucaristica nella chiesa duecentesca
    intitolata a quello che è uno dei patroni della città. La messa
    si è conclusa con la preghiera a Sant’Ercolano e con
    l’accensione da parte del sindaco Andrea Romizi del cero votivo
    offerto dal Comune di Perugia, che arde di fronte al reliquiario
    di Sant’Ercolano esposto per la sua festa. (ANSA).   

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    Scomparso neonato affidato a soldati Usa all'aeroporto di Kabul

    Mirza Ali Ahmadi e sua moglie Suraya erano all’aeroporto di Kabul il 19 agosto per lasciare il Paese. Travolti dalla calca davanti ai cancelli dell’Abby Gate, insieme a migliaia di altre persone in attesa di entrare in aeroporto, avevano affidato il loro piccolo di due mesi a un militare Usa nel timore che rimanesse schiacciato dalla folla e pensando che sarebbero presto arrivati all’ingresso. Ma da allora del piccolo Sohail non si hanno più notizie. 
    I genitori, disperati, hanno raccontato la loro storia in esclusiva alla Reuters nella speranza di poter ritrovare il soldato e quindi il loro bambino. Mirza Ali, 35 anni, Suraya, 32, e gli altri figli di 17, 9, 6 e 3 anni, sono stati poi evacuati su un volo che prima li ha portati in Qatar e poi in Germania e alla fine sono atterrati negli Stati Uniti. La famiglia si trova ora a Fort Bliss in Texas con altri rifugiati afgani in attesa di essere reinsediati da qualche parte negli Usa. “Quello di cui mi importa ora è ritrovare il mio bambino”, ha detto Suraya, nella speranza che qualcuno li possa aiutare.       

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    Marcia dei “no Green pass” nelle strade di Assisi

    (ANSA) – ASSISI (PERUGIA), 07 NOV – Marcia dei “no Green
    pass” sulle strade di Assisi. La manifestazione è partita da
    Santa Maria degli Angeli per raggiungere la zona della Rocca di
    Assisi.   
    Presenti all’iniziativa diverse centinaia di manifestanti,
    forse anche 500. Il corteo si sta svolgendo nella massima
    tranquillità, presenti diverse famiglie con bambini.   
    Praticamente quasi tutti senza mascherine e piuttosto
    assembrati.   
    “Libertà, libertà” lo slogan che viene ripetuto insieme a “no
    Green pass” e “giù le mani dai bambini” oltre a cori contro il
    presidente del Consiglio Mario Draghi. Ad aprire il corteo un
    grande striscione con scritto “Libertà, lavoro, verità,
    giustizia. Fronte del dissenso Umbria”. (ANSA).   

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    Australia: i coala a rischio a causa della clamidia

    (ANSA) – ROMA, 07 NOV – La clamidia minaccia i coala in
    Australia: la malattia sessualmente trasmessa ha già colpito
    oltre l’80% della popolazione di questi animali in una zona
    rurale nell’est del Paese e si sta diffondendo rapidamente su
    tutto il territorio nazionale, tanto da spingere gli esperti a
    parlare già di possibili “estinzioni localizzate”.   
    La malattia colpisce oltre 100 milioni di persone ogni anno a
    livello mondiale e può causare infertilità se non viene curata.   
    Per i coala, riporta la Cnn, una epidemia incontrollata di
    clamidia può causare cecità e cisti nel tratto riproduttivo che
    possono portare alla sterilità o alla morte.   
    Nel 2008 c’era una “prevalenza molto, molto bassa di
    clamidia”, di circa il 10% della popolazione di coala a
    Gunnedah, una città rurale nel nordest del Nuovo Galles del Sud,
    spiega Mark Krockenberger, docente di patologia veterinaria
    all’Università di Sidney. Nel 2015 questo tasso era già salito
    al 60% e ora è di circa l’85%. “Praticamente ogni femmina
    infetta da clamidia diventa sterile entro un anno, forse due
    anni al massimo… Anche se sopravvivono, non si riproducono”,
    prosegue l’esperto.   
    E situazioni come quella di Gunnedah si stanno verificando
    tra le popolazioni di coala in tutto il Paese, minacciando la
    sopravvivenza di questi animali già vulnerabili a causa dei
    sempre più devastanti incendi boschivi e della perdita di
    habitat causata dalla deforestazione. Gli scienziati stanno
    sperimentando i vaccini per combattere questo batterio ma
    Krockenberger non esclude il peggio: “Corriamo un rischio molto
    alto se questa strategia vaccinale non funziona… di estinzioni
    localizzate”, mette in guardia. (ANSA).   

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    Musk chiede su Twitter se vendere il 10% delle sue azioni Tesla

    (ANSA) – WASHINGTON, 06 NOV – Elon Musk non finisce mai di
    stupire su Twitter. Stavolta, con un post che farà ancora una
    volta discutere, sfida la proposta di Joe Biden e dei
    democratici di una tassa sugli asset dei miliardari americani
    chiedendo ai suoi 63 milioni di follower se sia il caso di
    liberarsi del 10% delle azioni di Tesla in suo possesso.   
    Il post appare come una provocazione, ma Musk ha spiegato di
    fare sul serio, promettendo che si atterrà al risultato del
    sondaggio. Finora le risposte al suo post sono oltre 700 mila, e
    circa il 56% approva la decisione di vendere. Le azioni di Tesla
    nelle mani del suo fondatore a fine giugno erano oltre 170
    milioni. Venderne il 10% significherebbe un ammontare di circa
    21 miliardi di dollari. (ANSA).   

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    Nicaragua: elezioni, domani Ortega cerca un quinto mandato

    (ANSA) – MANAGUA, 06 NOV – Oltre 4,3 milioni di elettori sono
    chiamati a votare domani in Nicaragua per elezioni presidenziali
    e legislative fortemente criticate a livello internazionale per
    l’azione del governo di Managua che ha fatto incarcerare decine
    di leader oppositori.   
    Avendo eliminato almeno sette aspiranti candidati
    presidenziali dell’opposizione, fra cui Cristiana Chamorro,
    figlia della ex presidente Violeta Chamorro, il presidente
    uscente Daniel Ortega si avvia ad una riconferma per un quinto
    mandato, il quarto consecutivo, insieme alla moglie e
    vicepresidente, Rosario Murillo.   
    Questa situazione ha fatto sì che nessuna istituzione o
    organizzazione di rilievo (Osa, Ue o Gruppo Carter) abbia
    inviato una Missione di osservatori.   
    Di recente, l’Alto Rappresentante per la Politica estera
    della Ue, Josep Borrell, ha definito il Nicaragua “una ditatura”
    e le elezioni “una farsa”.   
    Da parte sua il Congresso americano ha approvato una legge,
    denominata ‘Renacer’, che si propone di stimolare pressioni
    politiche, diplomatiche ed economiche per giungere in Nicaragua
    a elezione veramente libere e trasparenti. (ANSA).   

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    Mattarella, per Ue e Africa destino comune

    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, è arrivato al Palazzo Presidenziale El Mouradia, ad Algeri, dove la delegazione italiana è stata accolta dal Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, Abdelmadjid Tebboune.
    “L’Italia spinge per la collaborazione con i paesi sull’altra sponda del mediterraneo che sono la porta per la collaborazione tra Ue e Africa. Penso che il futuro dell’Africa e dell’Ue sia necessariamente comune e in questo ambito l’Algeria ha un ruolo decisivo”, Lo afferma il presidente Sergio Mattarella ad Algeri a fianco del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, sottolineando che “il felice rapporto tra Algeria e Italia può essere da ispirazione”.
    “Intendiamo intensificare il nostro dialogo” con l’Algeria “anche attraverso il quarto vertice intergovernativo che spero possa avvenire presto, per sviluppare la nostra collaborazione in tutte le forme possibili”.
    “Sono molto lieto di incontrare il Presidente Mattarella: siamo d’accordo su tutti i temi su cui abbiamo discusso. Abbiamo parlato della collaborazione economica sapendo che l’economia italiana è basata sulle Pmi e questa è nostra ambizione”. Così il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune a fianco del capo dello Stato, al termine dei loro colloqui. “Per questo – aggiunge – siamo ottimisti e speriamo che comitato italiano-algerino possa portare a risultati positivi. Abbiamo mandato due ministri in Italia che hanno discusso su industria e start up”.
    “L’Europa e l’Africa sono chiamate a fare di più, nel segno di una collaborazione aperta, efficace, sincera, dove le posizioni sono talvolta distanti, ma sempre rispettose e costruttive”. Così Mattarella al quotidiano algerino Liberté, parla del dossier migranti nel giorno del suo arrivo ad Algeri. “Come italiano e come europeo, considero il Mediterraneo come una componente che ha definito l’identità del mio Paese e dell’Europa intera. Essere oggi in Algeria, un Paese mediterraneo e africano, è un simbolo della nostra comune identità e dei nostri valori condivisi”, ha aggiunto il presidente della Repubblica.
       

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    Mattarella firma il decreto per l'attuazione del Pnrr

    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato stamane il decreto recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose. 
    Mattarella è in visita oggi ad Algeri accompagnato dal ministro degli Esteri Di Maio. Al Palazzo Presidenziale El Mouradia la delegazione italiana è stata accolta dal Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, Abdelmadjid Tebboune.