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    Cartabia, la riforma della giustizia è una grande sfida ma ce la faremo

    “Sappiamo bene che la sfida e’ formidabile ma crediamo di potercela fare”: la guardasigilli Marta Cartabia, in visita negli Usa, ha rassicurato gli investitori americani sulla riforma della giustizia, che ha definito “la madre di tutte le riforme”. Cartabia ha ricordato che, secondo una indagine del ministero degli affari esteri, la principale preoccupazione della business community “e’ arrivare in Italia e restare bloccati per qualsiasi ragione in procedimenti che durano troppi anni”, con effetti sulla reputazione degli investitori.  “La questione tempo e’ importante anche per le vittime dei crimini le cui denunce meritano interventi rapidi in tempi ragionevoli”, ha aggiunto. L’obiettivo e’ snellire processi che durano in media 7 anni e mezzo nel civile e oltre 5 nel penale. “Troppo”, ha detto, parlando di una “palla al piede” che “rallenta l’intero Paese a detrimento della nostra vita socio-economica presente e delle generazioni future”. 
    “E’ tempo di cambiamenti, di non avere paura di prendere decisioni impopolari o di disturbare abitudini consolidate. Per questo il governo Draghi sta intraprendendo il programma di riforme coraggiosamente, risolutamente, pragmaticamente e collettivamente”: ha detto inoltre la ministra, illustrando le riforme della giustizia nella residenza dell’ ambasciatrice a Washington Mariangela Zappia davanti ad una platea della business community Usa, presenti giornalisti italiani e americani. 
       

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    Mattarella: 'Sconcertante quanto avviene a confini dell'Europa'

    “E’ sconcertante quanto avviene ai confini dell’Ue, c’è un divario con i principi proclamati”. Lo afferma il capo dello Stato Sergio Mattarella parlando del dramma dei migranti all’inaugurazione dell’anno accademico a Siena. Sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e non tenere conto della fame e del freddo a cui esposti esser umani a confini Unione”, ha aggiunto il presidente della Repubblica.
    Il capo dello Stato rilancia l’appello all’accoglienza e cita l’esempio dell’Ateneo di Siena nell’accoglienza agli afgani. Scelta importante e “significativa” quella dell’Ateneo di Siena di accogliere alcuni studenti afghani, “di fronte a un fenomeno che si è visto in diverse parti nell’ambito europeo, di strano disallineamento, di incoerenza, di contradditorietà tra i principi dell’Ue, tra le solenni affermazioni di solidarietà” verso gli afghani “e il rifiuto di accoglierli. Singolare atteggiamento pensando all’atteggiamento e ai propositi dei fondatori dell’Ue che individuarono e indicarono orizzonti vasti, importanti, pur consapevoli della difficoltà per raggiungerli ma da affrontare con coraggio”.

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    Madre si incatena a Perugia per figlio morto sul lavoro

    (ANSA) – PERUGIA, 15 NOV – Si è incatenata alla cancellata
    della Fontana Maggiore, nel centro storico di Perugia, esponendo
    accanto uno striscione anche le foto del cadavere del figlio
    morto in un incidente sul lavoro Lena Dodaj, la madre di
    Maringleno Dodaj, deceduto all’età di 25 anni, il 18 novembre
    del 2011, dopo essere precipitato dal tetto di una ditta di
    Narni Scalo. “Voglio giustizia per mio figlio e resterò qui
    finché avrò forza” ha detto la donna ai giornalisti.   
    Sul posto è intervenuta anche la Digos della questura che sta
    tenendo sotto controllo la situazione.   
    “Mi appello a tutta la stampa nazionale perché voi siete la
    voce dei cittadini. Siamo vittime della magistratura” c’è
    scritto sullo striscione. “Mio figlio è stato seppellito a mia
    insaputa” un’altra delle frasi.   
    La donna è già stata protagonista di iniziative analoghe
    davanti al tribunale di Terni. “Manca la cosa principale,
    l’autopsia. L’unica cosa che può stabilire la causa della morte
    ma il magistrato non ha mai accettato. Non posso più vivere
    così” ha detto. (ANSA).   

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    Letta, un patto per la manovra poi parleremo del Quirinale

    Un patto di tutti i leader con il premier Draghi per mettere al sicuro la legge di bilancio, subito dopo si potrà cominciare a parlare dell’elezione del nuovo capo dello Stato. Intervistato dalla Stampa, il segretario del Pd Enrico Letta chiede ‘un’assunzione di responsabilità’: ognuno rinunci “alla sua bandiera per un risultato condiviso da tutti”. Immaginare “che sulla prima manovra di questo governo ci possa essere un Vietnam parlamentare non è accettabile di fronte a decisioni da prendere attese da milioni di cittadini, come quella sulle pensioni”.
    Per quanto riguarda la pandemia, “non possiamo permetterci la quarta ondata, perché la fatica sociale del Paese è troppa” e quindi bisogna accelerare sulla terza dose ed essere “netti e irreprensibili sui Green Pass. La decisione di vietare i cortei no Vax nei centri storici è giustissima”, sottolinea.
    Sul nodo dei migranti di cui ha parlato recentemente anche il premier, secondo il leader dem è venuto il momento “di cambiare completamente strada, prendendo atto che quella seguita fin qui è fallita”. Bisogna “uscire temporaneamente dai trattati, che costringono all’unanimità e concedono a Orban un diritto di veto che ci si ritorce contro, e fare un negoziato tra Italia, Spagna, Francia e Germania. Un ‘Migration compact’ aperto ai volenterosi e di cui penso alla fine potranno far parte 25 Paesi”, per agire con “strategie e strumenti che consentano forme di redistribuzione e di gestione delle politiche migratorie efficaci e lungimiranti”. Per Letta, il confronto politico in Italia “è e sarà tra sovranisti ed europeisti.
    Perché Salvini e Meloni lì sono e lì vogliono andare – ribadisce -. Dobbiamo essere all’altezza di questa sfida”. Il segretario del Pd vorrebbe “un decennio progressista a livello europeo”. Per farlo serve “avere tanti voti, essere convincenti e trovare una forza che oggi ancora non abbiamo”.Tra gli altri temi, la vicenda della mancata approvazione della legge Zan che, dice Letta, “è stata un vulnus. L’immagine che il Senato ha dato, quell’applauso volgare e sguaiato, è rimbalzato in tutto il mondo”. E i finanziamenti alla politica: “Credo che ci sia bisogno di rimettere mano complessivamente al finanziamento della politica. La legge che feci io – che non abolisce il finanziamento pubblico, ma crea il meccanismo del 2 per mille – non è stata seguita dal completamento necessario. È oggettivo che ci siano dei problemi”.
    “Silvio Berlusconi è favorevole e io con lui”. Così Antonio Tajani, interpellato al telefono dall’ANSA, commenta la proposta del segretario Pd Enrico Letta di un tavolo dei leader della maggioranza con il premier Mario Draghi per siglare un patto sulla legge di bilancio, prima di aprire il dossier Quirinale.
    Il leader della Lega, Matteo Salvini, “ribadisce la piena disponibilità a collaborare, come già aveva proposto il 13 ottobre al presidente Mario Draghi”: lo fanno sapere fonti del partito, sottolineando che “in quell’occasione, il leader della Lega aveva suggerito un tavolo con tutti i segretari dei partiti della maggioranza per sminare il più possibile il cammino del governo ed evitare inutili muro contro muro come quello voluto da Pd e 5Stelle sul Ddl Zan”.
    “Mettere in sicurezza i conti del Paese, per non perdere il grande lavoro che ha consentito la ripresa dell’Italia, prima di occuparsi del Quirinale. Lo diciamo da tempo e siamo assolutamente d’accordo a lavorare su questo”. Lo dichiara Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, rispondendo all’ANSA sulla proposta di un tavolo dei leader della maggioranza per blindare il passaggio parlamentare della manovra.

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    Anagrafe online da lunedì. Mattarella scarica il primo certificato digitale

     Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scaricato, in anteprima, il primo certificato digitale attraverso la piattaforma “Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente”.    Da lunedì sarà attivo il servizio che consentirà ai cittadini di ottenere i certificati anagrafici online, in materia autonoma e gratuita, accedendo alla piattaforma www.anagrafenazionale.interno.it disponibile anche attraverso l’indirizzo www.anagrafenazionale.gov.it.    I cittadini iscritti all’anagrafe potranno scaricare 14 certificati per proprio conto o per un componente della propria famiglia, senza bisogno di recarsi allo sportello.    Questi i certificati che si possono ottenere:
    Nascita
    Matrimonio
    Cittadinanza
    Esistenza in vita
    Residenza
    Residenza AIRE
    Stato civile
    Stato di famiglia
    Residenza in convivenza
    Stato di famiglia AIRE
    Stato di famiglia con rapporti di parentela
    Stato Libero
    Anagrafico di Unione Civile
    Contratto di Convivenza   
    Per i certificati digitali – precisa una nota del Ministero dell’Innovazione – non si dovrà pagare il bollo e saranno quindi gratuiti (e disponibili in modalità multilingua per i comuni con plurilinguismo). Potranno essere rilasciati anche in forma contestuale (ad esempio cittadinanza, esistenza in vita e residenza potranno essere richiesti in un unico certificato).   
    Al portale si accede con la propria identità digitale (SPID, Carta d’Identità Elettronica, CNS) e se la richiesta è per un familiare verrà mostrato l’elenco dei componenti della famiglia per cui è possibile richiedere un certificato. Il servizio, inoltre, consente la visione dell’anteprima del documento per verificare la correttezza dei dati e di poterlo scaricare in formato .pdf o riceverlo via mail.   
    Grazie ad ANPR – conclude la nota – le amministrazioni italiane avranno a disposizione un punto di riferimento unico di dati e informazioni anagrafiche, dal quale poter reperire informazioni certe e sicure per poter erogare servizi integrati e più efficienti per i cittadini. Con un’anagrafe nazionale unica, ogni aggiornamento su ANPR sarà immediatamente consultabile dagli enti pubblici che accedono alla banca dati, dall’Agenzia delle entrate all’Inps, alla Motorizzazione civile. 
    Ecco nel dettaglio il progetto, secondo quanto spiega una nota del ministero della Trasformazione Digitale
    Il progettoANPR è un progetto del Ministero dell’Interno la cui realizzazione è affidata a Sogei, partner tecnologico dell’amministrazione economico-finanziaria, che ha curato anche lo sviluppo del nuovo portale. Il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è titolare del coordinamento tecnico-operativo dell’iniziativa.L’innovazione dell’Anagrafe Nazionale
    ANPR è un sistema integrato, efficace e con alti standard di sicurezza, che consente ai Comuni di interagire con le altre amministrazioni pubbliche. Permette ai dati di dialogare, evitando duplicazioni di documenti, garantendo maggiore certezza del dato anagrafico e tutelando i dati personali dei cittadini.
    Per la Pubblica Amministrazione significa guadagnare in efficienza superando le precedenti frammentazioni, ottimizzare le risorse, semplificare e automatizzare le operazioni relative ai servizi anagrafici, consultare o estrarre dati, monitorare le attività ed effettuare analisi e statistiche.Per i cittadini vuol dire accedere a servizi sempre più semplici, immediati e intelligenti, basati su informazioni condivise e costantemente aggiornate, potendo così godere dei propri diritti digitali. Ma anche risparmiare tempo e risorse, evitando di duplicare informazioni già fornite in precedenza alle diverse amministrazioni che offrono servizi pubblici.Numeri e serviziAd oggi, ANPR raccoglie i dati del 98% della popolazione italiana con 7808 comuni già subentrati e i restanti in via di subentro. L ‘Anagrafe nazionale, che include 5,7 milioni di persone dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), coinvolge oltre 59 milioni di residenti in Italia e sarà ultimata nel corso del 2021. Sul portale è possibile monitorare l’avanzamento del processo di adesione da parte dei Comuni italiani.I prossimi passi
    A questi primi certificati scaricabili online se ne potranno aggiungere facilmente altri senza modifiche al quadro normativo e nei prossimi mesi saranno implementati ulteriori servizi per il cittadino, come le procedure per effettuare il cambio di residenza.

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    Nuove minacce dell'Isis a Di Maio, foto del ministro sulla rivista di Daesh

    La rivista dell’Isis Al Naba torna a minacciare l’Italia e il ministro degli Esteri, pubblicando una foto di Luigi Di Maio in occasione del vertice della coalizione anti-Daesh del giugno scorso a Roma insieme al Segretario di Stato Usa Antony Blinken. Nell’articolo dal titolo ‘Perché il Califfato li spaventa!’ anche un accenno alla ‘conquista di Roma’. Già nel luglio scorso il titolare della Farnesina aveva ricevuto minacce sulla stessa rivista. 
    “Il profeta prevedeva che Roma sarebbe stata conquistata, questi tiranni cercano di rinviare un destino che è inevitabile, anche se radunano eserciti, media, intelligence e altro”, si sostiene nell’articolo di Al Naba, corredato dalla foto di Di Maio e Blinken, che non sono però direttamente citati nel testo. “Il califfato esiste ancora oggi grazie a Dio e al suo sostegno – si legge – nonostante i tiranni d’America e la coalizione dei crociati che conoscono l’obiettivo dello Stato Islamico legato alla parola del Profeta”. “Terrorizzare gli infedeli è un ordine divino”, si legge ancora nel testo che spiega come il messaggio del Corano ai credenti sia di “tenersi pronti e mobilitarsi con ogni mezzo, al fine incutere timore al nemico” e lasciare che Allah semini il terrore nei cuori dei miscredenti”. “Il califfato sarà un incubo e una fonte di preoccupazione per i crociati”, si legge ancora.
    “L’Italia non arretrerà di un centimetro nella sua lotta al terrorismo internazionale. Le minacce dell’Isis al ministro Luigi Di Maio sono minacce a tutta la nostra comunità. A lui la vicinanza mia e di Montecitorio”, afferma il presidente della Camera Roberto Fico.
    “L’Italia non fa passi indietro sulla lotta all’Isis e al terrorismo. Stiamo dando il massimo su questo fronte”. Lo ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Fb. “Oggi sono contento di annunciare che a dicembre insieme a Tony Blinken apriremo la riunione della Coalizione che avvierà la piattaforma per la lotta al terrorismo in Africa. Un progetto che mira ad estirpare il terrorismo islamico in varie aree del continente”, ha aggiunto. “Ringrazio tutti per la solidarietà, simbolo della nostra compattezza davanti alle minacce terroristiche. Andiamo avanti sempre uniti”, ha ancora scritto Di Maio dopo l’articolo apparso su una rivista dell’Isis. “Il nostro impegno è sotto gli occhi di tutti, l’Italia è in prima linea per contrastare ogni proliferazione terroristica. Lo facciamo per difendere il nostro popolo e le future generazioni. Lo facciamo per ricordare la memoria delle troppe vittime di attentati terroristici”, ha aggiunto Di Maio nel post. 

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    A 91 anni offrì suo vaccino, 'nessun eroismo'

    Già a marzo scorso si stupiva che qualcuno lo volesse proporre come cavaliere della Repubblica per la sua generosità. Da oggi che è commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana continua a ripetere di non sentirsi affatto un eroe. Semmai “generoso”, spiega, è stato il Capo dello Stato Sergio Mattarella che ha voluto premiare il suo altruismo e la sua sensibilità per aver offerto a Cinzia, mamma di Mattia, disabile 22enne, la sua dose di vaccino contro il Covid. A Giancarlo Dell’Amico, 91 anni, di Carrara, imprenditore del marmo in pensione da soli 5 anni, rinunciare al suo turno era sembrata la “cosa più semplice da fare”. Del resto, ha sempre ripetuto, “chi è anziano viene dopo un giovane: la sua vita l’ha già fatta. Muore un anziano? Requiem”.
    La storia inizia a febbraio scorso, con la campagna vaccinale quasi all’inizio, che procede per categorie. Cinzia, cinquantenne, ne è esclusa, ma per tutelare Mattia attraverso La Nazione rivolge un appello per chiedere che i familiari delle persone fragili abbiano una priorità. Giancarlo lo legge e decide di mobilitarsi, dapprima rimanendo nell’anonimato, poi venendo allo scoperto quando si ‘scontra’ con i protocolli che impediscono di cedere alla donna il suo turno di vaccinazione.
    “Ho mosso le acque perchè volevo portare all’attenzione di chi di dovere persone dimenticate. Mi pareva una mostruosità che certe persone fossero escluse. Lo Stato italiano – commenta – o eccelle come oggi che siamo avanti a tutti nelle vaccinazioni oppure…insomma o troppo buoni o troppo asini”. Arriva la notorietà e anche il risultato. La Regione Toscana decide di allargare la platea delle priorità anche ai conviventi delle persone estremamente vulnerabili o a chi li assiste. “Abbiamo trovato comprensione – spiega oggi il neo commendatore -: a Cinzia il vaccino è stato poi fatto il mio stesso giorno, 15 minuti prima di me, il 4 marzo”, a Carrara.
    Da allora, racconta ancora Giancarlo, ha anche già fatto “la terza dose, perchè sia chiaro, sono un pro vax. Nel corso della mia vita ho visto sconfiggere la difterite, la paralisi infantile, la rosolia, una bestia per le donne incinte. Non è comprensibile chi non vuole capire che ci sono cose che per il bene comune si devono accettare, che bisogna pensare agli altri”. Quanto a Mattia non solo lo ha incontrato: è diventato il suo “nipote putativo, il tredicesimo”.    

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    Trova e restituisce 5mila euro, somalo Cavaliere

    Nel luglio scorso trovò un portafogli contenente cinquemila euro e lo restituì al legittimo proprietario. L’altruismo di Mohamed Ali Hassan, 39 anni, somalo, sposato e padre di sei figli, è stato premiato oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la nomina a Cavaliere della Repubblica. Mohamed vive e lavora da anni come collaboratore domestico a Vibo Valentia nell’abitazione della signora Maria Folino Murmura, vedova di Antonino Murmura, per molti anni parlamentare e figura storica della politica vibonese.
    La storia di Mohamed é un vero esempio di senso civico, come viene sottolineato nella motivazione dell’onorificenza attribuitagli dal Capo dello Stato. La mattina dell’8 luglio scorso, esce insieme alla figlia per recarsi dai carabinieri, ai quali presenta una denuncia poiché la ragazza aveva smarrito la carta d’identità. Una volta regolarizzata la denuncia, durante il tragitto verso il Comune, Mohamed rinviene per strada un portafogli e, con grande sorpresa, vede che contiene una consistente somma di denaro. Grazie alla presenza di un documento di identità scopre che il portafoglio appartiene a una donna di Maierato, un centro ad una decina di chilometri da Vibo Valentia. Non ci pensa su due volte per capire che l’unica cosa da fare é restituire quel portafogli alla legittima proprietaria. Un gesto di “alto senso civico”, come sottolineato nelle motivazioni del riconoscimento quirinalizio, che si arricchisce anche del gesto di declinare con cortesia una ricompensa di 200 euro che gli è stata offerta dalla proprietaria del portafoglio: “Lasci stare – dice alla donna – non mi serve alcun premio per ciò che ho fatto”.