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    Rai, le reazioni. Renzi: non serve piano per distruggere M5s, basta Conte

    “La posizione grillina sulla Rai dimostra che non c’è bisogno di piani segreti per distruggere i Cinque Stelle: basta lasciar fare a Giuseppe Conte. Fa tutto da solo. Un anno fa mandava veline e immagini al Tg1, oggi annuncia che non andranno più in TV. È stato bello, grazie di tutto. In momenti come questi, un pensiero ritorna alla mente: sì, ne valeva la pena”. Lo scrive su Facebook il leader di Italia viva Matteo Renzi.”Resta una buona norma per la politica non commentare le nomine dei direttori dei Tg Rai. Vale anche per GiuseppConte. Monica Maggioni e Simona Sala sono delle grandi professioniste, questo dovrebbe garantire tutti”. Lo scrive su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci commentando la polemica innescata dal leader del M5S.”Nostalgici delle nomine lottizzatorie, quelle sì, che avevano fatto quando Conte immeritatamente stava a Palazzo Chigi i Grillini strepitano sulle vicende della Rai. Quello che dicono Conte e company è ridicolo e patetico al tempo stesso. Hanno imposto, quando hanno avuto maggiore potere, scelte sbagliate sia nel campo del servizio pubblico radiotelevisivo che in altri settori. Dovranno rendere conto e ragione di tante loro malefatte e adesso si mettono a piagnucolare. Le parole di Conte sono irricevibili. Se poi non andranno più davvero in TV, ma vedremo se manterranno questo impegno, l’audience non potrà che trarne effetti benefici. Conte ha perso una ulteriore occasione per tacere”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri componente della Commissione di vigilanza Rai.”Mi chiedono spesso perché considero i 5S un male per la politica. Anche per questa roba qui. Hanno iniziato dando dei ladri a tutti e appena toccato il potere sono diventati dei lottizzatori seriali. Non esistono più. Basta rendersene conto e non continuare a dargli corda”. Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda.”Ho sempre pensato e detto che l’unico modo per escludere i partiti dalla Rai sia di privatizzare l’azienda (prima che faccia la fine di Alitalia). Ma l’attacco sulle nomine e la minaccia di Conte di ‘boicottare’ l’informazione Rai lamentando una presunta esclusione del M5S in questa tornata di nomine, a differenza del passato pare di capire, è lunare: la più vecchia logica partitocratica, con i partiti che considerano la Rai loro proprietà”. Lo scrive il segretario di Più Europa e Sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova.”Non andremo più in tv”. Lo avevano già detto i 5 Stelle, ve lo ricordate? Poi si sono scelti canali, direttori e conduttori imponendo le dirette one-man-show da Palazzo Chigi. Conte era abituato così, non deve aver digerito bene il nuovo corso di Fuortes. Ma vedrete che anche stavolta durerà poco. Non hanno mai mantenuto una promessa: torneranno”. Lo ha detto in un post su facebook il presidente di Italia Viva Ettore Rosato. “Monica Maggioni, Gennaro Sangiuliano e Simona Sala sono nomi autorevoli, professionisti ben preparati che meritano il plauso di tutti. Trovo inusuale e bizzarro che ci sia chi interferisca sulla questione delle nomine dei direttori dei tg Rai”. Così il senatore UDC e presidente nazionale del partito, Antonio De Poli.”Giuseppe Conte ha detto una cosa sacrosanta: le logiche che guidano il servizio pubblico non ci piacciono e non ci sono mai piaciute. Per questo ho presentato un disegno di legge che ha l’obiettivo di spezzare il legame della politica con la Rai. Un provvedimento incardinato in commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni che fatica ad andare avanti. Il Movimento 5 stelle continuerà sempre a battersi per garantire il pluralismo dell’informazione, ma serve la volontà di tutte le forze politiche altrimenti si andrà avanti sempre per logiche spartitorie”. Così, in una nota, il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai Primo Di Nicola, del Movimento 5 Stelle.

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    Mattarella: 'Parlamento tempio della democrazia, sintesi bene comune'

    Un lungo applauso ha accolto il presidente Sergio Mattarella al suo arrivo nell’aula del Congresso spagnolo. “Siamo felici di accogliere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”, ha detto la presidente del Congresso dei deputati Meritxell Batet prima di introdurre il discorso del capo dello Stato. 
    “Ogni Parlamento è tempio della democrazia. Il confronto fra diverse visioni vi trova posto, in vista di una sintesi orientata al bene comune. Un confronto che è essenza della democrazia e affermazione dello Stato di diritto, perché iscritto entro i limiti e le garanzie della Costituzione. Punto di incontro di tutti i cittadini e – al tempo stesso – punto di partenza per garantire pace sociale, benessere e sviluppo”, ha detto Mattarella parlando al Congresso spagnolo.
    “Tocca ai Parlamenti colmare il divario tra la traiettoria segnata dalle aspirazioni racchiuse nei testi costituzionali e le condizioni reali, attraverso il confronto politico. Si tratta di un compito arduo e appassionante”. 
    “La lunga esperienza di membro del Parlamento ha consolidato le mie convinzioni sulla insostituibile centralità della funzione parlamentare – ha aggiunto Mattarella – nello sviluppo di una società nazionale e nella capacità di trasmettere una dimensione di partecipazione democratica negli organismi multilaterali in cui sempre più la comunità internazionale è destinata a organizzarsi. In questa sede – nel Parlamento – Onorevoli rappresentanti, risiede la libertà di un popolo”.
    “Italia e Spagna sono Paesi fra i quali esiste una naturale, fraterna condivisione. I nostri legami discendono dalla storia, dalla comune radice latina delle nostre lingue, dalla appartenenza a un orizzonte geografico e culturale che è al contempo europeo e mediterraneo. Questi vincoli hanno forgiato una relazione straordinaria tra le nostre popolazioni, con aspirazioni e visioni che si sono reciprocamente arricchite. Entrambi i nostri Paesi sono al centro di un’area, il Mediterraneo, in bilico tra possibile marginalità negli assi di sviluppo globali e incisiva integrazione tra due continenti, Africa ed Europa. Appare allora naturale lavorare insieme, affinché le nostre istanze possano ricevere adeguata considerazione, irrobustendo e fortificando così l’intero edificio dell’Unione Europea”. 
    “I Parlamenti – insieme alle nostre società civili – rappresentano una forza “propulsiva” della nostra relazione. La fucina ove idee e sensibilità si trasformano in linee politiche”, ha spiegato il presidente della Repubblica.
    “Stiamo attraversando un periodo di grandi trasformazioni, di imperiosa crescita della tecnologia, di rinnovate tensioni al livello planetario e di crisi ai nostri confini. Un periodo nel quale sarà decisivo mantenere costante l’attenzione sulla salvaguardia dei diritti, delle libertà e delle tutele, faticosamente conquistate a partire dal secolo scorso. Sono temi che i Parlamenti nazionali, unitamente all’Assemblea di Strasburgo, dovranno considerare al centro della propria agenda”.
     “La pandemia ha messo in luce quanto la nostra società sia dipendente da infrastrutture critiche, il cui controllo assume un’importanza centrale. Ha evidenziato quanto incidano carenze e ritardi nei processi di digitalizzazione. Da esse dipendono non soltanto le nostre relazioni, la nostra competitività, ma anche la capacità di garantire ai nostri cittadini una cornice di sicurezza, premessa di uno sviluppo in linea con i nostri valori. La sovranità, la sovranità europea – una “nostra” sovranità – in campo tecnologico e digitale è in proposito determinante” ha detto Mattarella parlando al Cotec di Malaga.
    Questa di una sovranità europea digitale è ormai, ha aggiunto il presidente Sergio Mattarella, “un’esigenza che diventa ogni giorno più pressante. Pensiamo, ad esempio, a quanto incida sulla libertà del cittadino la tutela della privacy rispetto a tecniche sempre più invasive di “profilazione”. Al valore che ha la certezza della salvaguardia della dignità della persona di fronte a sistemi pubblici e privati di conservazione e impiego dei dati, a partire da quelli in materia sanitaria. In un’economia nella quale una buona fetta di valore aggiunto è fornita dalla quantità di dati che si riescono ad accumulare e scambiare, la modalità di gestione degli stessi diventa espressione diretta di un preciso impianto valoriale e di una nuova stagione di tutela dei diritti umani”. 
    “Accanto al ruolo di “potenza normativa” – ha detto il Presidente – , l’Europa deve dotarsi di una efficace strategia digitale anche sul piano industriale, per poter essere davvero garante della applicazione dei principi elaborati e introdotti nella normativa comunitaria, perché venga offerta una pluralità di scelte di qualità ai propri cittadini e per restare al passo con le altre grandi piattaforme globali, al momento in grandissima parte non europee. In effetti oggi proviene dall’Unione Europea meno del 4% delle principali piattaforme online. In questo, le politiche per l’innovazione svolgono un ruolo centrale e con Next Generation EU, abbiamo compiuto un passo nella giusta direzione. La direzione è quella di fornire a tutti i cittadini europei un orizzonte comune nel quale operare attraverso le “transizioni gemelle”, verde e digitale, trasformazioni profondissime e non più rinviabili, che ci consentano di sviluppare le nostre società nel segno della sostenibilità, senza venire meno ai nostri valori fondanti”.
    “Abbiamo bisogno di investire nel nostro futuro. E possiamo farlo, solo se lo faremo assieme, oltre NextGen, oltre il 2030. Davanti alle sfide del prossimo decennio, Spagna, Portogallo e Italia, uniti da una duratura e fiorente collaborazione, possono farsi promotori di una visione condivisa che ambisca a una maggiore incisività dell’azione europea nel campo dell’innovazione, facendo ricorso a strumenti comuni, a beneficio di tutti i cittadini europei”.
    “Consentitemi, infine, di rivolgervi un invito che è anche un auspicio. L’invito a non cedere mai alla tentazione di restringere la nostra azione nell’ambito di recinti. Di continuare sempre nella ricerca di nuove prospettive, di nuovi spazi, di nuovi orizzonti che ci facciano avanzare nel segno dell’integrazione, dell’inclusione e quindi di un progresso autentico”, ha aggiunto Mattarella. 

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    Rai: Fuortes propone Maggioni al Tg1, Sangiuliano al Tg2 e Sala al Tg3

    Monica Maggioni al Tg1, Gennaro Sangiuliano al Tg2 e Simona Sala al Tg3 con Mario Orfeo verso la direzione Approfondimento. Sono queste – secondo quanto si apprende – le proposte di nomina presentate dall’ad Carlo Fuortes ai consiglieri in vista del cda in programma domani.
    Alla direzione del Gr Radio Andrea Vianello che lascerebbe il posto a Rainews a Paolo Petrecca. Alla Tgr confermato Alessandro Casarin, mentre a Raisport l’indicazione dell’ad è Alessandra De Stefano al posto di Auro Bulbarelli.
    La lite tra i partiti sarebbe andata avanti fino alle ultime ore prima dell’invio dei curricula con insistenti voci di rinvio. Il Movimento Cinque Stelle, in particolare, ha contestato la scelta di destinare Monica Maggioni al Tg1 al posto di Carboni, che al momento resterebbe senza incarico. Fibrillazioni questa mattina anche a Viale Mazzini, dove i consiglieri avrebbero rifiutato un incontro con l’ad Carlo Fuortes contestando il fatto di non essere stati coinvolti nelle scelte. Ora la partita si sposta alla riunione del cda di domani a Napoli. Le proposte dell’ad devono essere sottoposte al parere del cda, che è vincolante in caso di maggioranza dei due terzi.

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    Manovra: da venerdì tavolo Franco-partiti su taglio tasse

     A partire dalla fine di questa settimana, probabilmente da venerdì, il ministro dell’Economia Daniele Franco avvierà le riunioni con i partiti della maggioranza per trovare una sintesi su come utilizzare gli 8 miliardi previsti in manovra per il taglio delle tasse. Al tavolo, secondo quanto si apprende, ci saranno Laura Castelli per il M5S e Maria Cecilia Guerra per Leu, rispettivamente viceministro e sottosegretaria al Mef, per Italia Viva ci sarà il presidente della commissione Finanze della Camera Luigi Marattin, Alberto Bagnai per la Lega, Antonio Misiani per il Pd, Gilberto Pichetto, sottosegretario al Mise, per Forza Italia. 

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    Ergastolo ostativo: sì Commissione Camera testo base riforma

    La commissione Giustizia della Camera ha votato il testo base della riforma dell’articolo 4 bis dell’Ordinamento penitenziario, il cosiddetto ergastolo ostativo. Ne dà notizia il presidente della commissione Giustizia e relatore del provvedimento Mario Perantoni, deputato del Movimento Cinque Stelle.    La riforma è stata sollecitata dalla Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittima l’attuale normativa. 
    “Il testo – spiega Perantoni – interviene con il fine di recepire l’orientamento della Corte costituzionale che chiede una revisione della norma attuale. Abbiamo trovato una mediazione tra i valori espressi dalla Consulta e la necessità di mantenere il rigore nei confronti della detenzione dei boss mafiosi, un obiettivo per noi irrinunciabile. Renderò presto noto il termine per la presentazione degli emendamenti”. In commissione hanno votato in favore dell’adozione del testo base tutti i gruppi tranne Fdi. 

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    Green pass: Camera conferma la fiducia, 453 sì

    La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge green pass con 453 voti a favore e 42 contrari. L’Assemblea di Montecitorio ora passa all’esame degli ordini del giorno al testo, che dovrebbe essere definitivamente approvato entro oggi.

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    Gelmini: 'Per ora niente nuove restrizioni'. I governatori: 'Restrizioni solo per i non vaccinati'

    Al momento la validità del green pass resta di12 mesi ma il Governo monitora con grande attenzione l’andamento dei contagi, sappiamo che quelli invernali sono mesi difficili, favorevoli alla diffusione del virus, Valuteremo sulla base dell’andamento dei contagi”. Lo ha detto la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, al programma ‘Start’ di SkyTg24, aggiungendo che “stiamo correndo con la terza dose, dal primo dicembre ci sarà il via agli over 40, per i bimbi attendiamo il responso dell’Ema ma è evidente che poi sarà per tutti e questa volta non abbiamo problemi di quantitativi”.  “Il governo ha assunto decisioni che consentono al nostro paese di restare aperto. Abbiamo l’84% di cittadini vaccinati con due dosi, il governo monitora con grande attenzione l’andamento dei contagi, sollecita la terza dose, ha assunto decisioni sui mezzi di trasporto, per il momento ci fermiamo qui. Le scelte fatte consentono di guardare con discreta tranquillità, ma è evidente che siamo nei mesi più difficili. Valuteremo strada facendo se servirà cambiare l’assetto che ci siamo dati”. Così Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari Regionali, alla presentazione del Rapporto Meridiano Sanità, The European House – Ambrosetti.
    Può accadere” che ci sarà la proroga dello stato di emergenza per il Covid, in scadenza a fine anno: “dipenderà dai contagi, non saranno scelte di parte. Il Governo, sostenuto da una maggioranza eterogenea, ha assunto le sue decisioni all’unanimità con un confronto costruttivo in consiglio dei ministri e se ci fosse questo passaggio avverrà in maniera coesa”, ha aggiunto la ministra, aggiungendo: “Stiamo collaborando con le Regioni che chiedono 2 miliardi di euro per risolvere i problemi di bilancio. Il ministro dell’Economia Franco è sensibile alla richiesta e ci sta aiutando a risolvere”.”Non possiamo pensare a restrizioni per questi cittadini che hanno dimostrato fiducia, consapevolezza e senso del bene comune”. Così scrive su Fb il presidente della Lombardia Attilio Fontana, riferendosi agli “oltre 8 milioni di lombardi che hanno con convinzione e senso di responsabilità aderito alla vaccinazione” contro il Covid.”Se ci saranno nuove restrizioni, queste non potranno essere pagate da coloro i quali si sono vaccinati, perché sarebbe una ingiustizia profonda. Chi si è vaccinato ha dato prova di fiducia nelle istituzioni e io credo che questa fiducia debba essere ripagata”. Lo ha affermato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, intervenuto all’inaugurazione dell’Anno Sportivo Piemontese questo pomeriggio a Vercelli.
    “Chiederemo al Governo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno correttamente fatto”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti dopo una telefonata con il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. “Se qualcuno deve essere convinto sono coloro che non si sono vaccinati, le misure che devono essere prese, lo devono essere solo per i non vaccinati, non certo per chi ha fatto fino in fondo il suo dovere”.  
    “Mi piacerebbe che l’Italia adottasse lo stesso modello dell’Austria. In lockdown, in zona gialla o arancione, ci vanno solo quelli che non hanno fatto il vaccino”, ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, all’Aria che Tira, su La 7.”Se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni – e il vero gradone è rappresentato a mio avviso dalla cosiddetta zona arancione – queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati. La stragrande maggioranza degli italiani ha dato fiducia alla scienza e con senso di responsabilità nei confronti della comunità si è sottoposta al vaccino. Non sarebbe giusto far pagare a questa maggioranza la scelta incomprensibile di una minoranza, In questo senso concordo con il presidente Fedriga e con il presidente Toti”. Così, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.

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    Gualtieri da Draghi, sostegno per il rilancio di Roma

    Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha incontrato questa mattina il premier Mario Draghi. “È stato un incontro molto positivo, abbiamo affrontato tutti i temi principali che riguardano il futuro e il rilancio di Roma, a partire dal Pnrr. Abbiamo discusso di infrastrutture, mobilità e delle grandi sfide del Giubileo e dell’Expo. Abbiamo trovato una grande attenzione ed un grande disponibilità da parte del presidente Draghi a sostenere il rilancio di Roma. È l’avvio dei una collaborazione molto positiva”, ha detto Gualtieri.
    Per affrontare l’annoso problema della gestione dei rifiuti di Roma il sindaco intende fare leva anche sul Pnrr e sulla realizzazione di nuovi impianti come i biodigestori. “La situazione attuale è quella di un deficit di impianti e di sbocchi – ha detto Gualtieri al termine dell’incontro con Draghi – Alla fine di ottobre c’è stato un guasto di un impianto a Frosinone, che sta rallentando la raccolta. Stiamo lavorando intensamente per uscire da questa situazione di difficoltà che riguarda la raccolta ordinaria”.