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    Violenza contro le donne, monito di Mattarella: 'Fallimento di tutti'

    “Le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne sono una vigliaccheria e un degrado per gli uomini e per tutta l’umanità. Non possiamo guardare dall’altra parte. Le donne vittime di violenza devono essere protette dalla società”. Lo afferma papa Francesco in un tweet in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
    Il cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, esprime a nome dei vescovi la vicinanza per la “sofferenza di tante donne per la violenza, e di tante mamme. Credo che si debba fare ancora di più perché queste situazioni siano prevenute e non dobbiamo trovarci quasi tutti i giorni a piangere qualche delitto che, nel modo in cui avviene, ci strappa il cuore”. Per Bassetti “colpire la donna vuol dire colpire i valori più profondi dell’umanità”.
    La violenza contro le donne è “la più tragica mattanza del mondo contemporaneo, oltre 100 femminicidi sono stati consumati in Italia dall’inizio dell’anno e per di più all’interno delle mura domestiche. E’ solo la punta dell’iceberg. Dietro le stime ufficiali c’è una quotidianità di violenze non dette coperte da una subdola violenza psicologica ed economica, violenze barattate come atti d’amore.” Così la presidente del Senato Elisabetta Casellati intervenendo in Aula all’evento “No alla violenza. Il grido delle donne”.
    “La violenza contro le donne è un fallimento della nostra società nel suo insieme, che non è riuscita, nel percorso di liberazione compiuto dalle donne in quest’ultimo secolo, ad accettare una concezione pienamente paritaria dei rapporti di coppia”. Tale violenza “prende origine da una visione distorta dei rapporti tra uomo e donna, che vede la seconda come oggetto e in ogni caso come soggetto non degno di un pieno rispetto. È nell’idea di inferiorità che pervade, ancora troppo spesso, l’approccio alla questione femminile, in cui si trovano le radici di ogni forma di violenza”. Lo scrive il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. 
     “Per uscire da questa spirale – aggiunge – è necessario educare: educare al rispetto, educare alla parità, educare all’idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo. Già nelle famiglie si deve diffondere questa educazione e poi nelle scuole, fin dalla prima infanzia”.
    La violenza contro le donne “è purtroppo un fenomeno strutturale e non emergenziale, quasi una vittima ogni 3 giorni e mezzo, dobbiamo chiederci oggi cosa dobbiamo e possiamo fare per contrastare questa piaga grave inaccettabile e chiedercelo visto la sede in cui ci troviamo rispetto al ruolo del Parlamento”. Lo dice il Presidente della Camera Roberto Fico nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Il Parlamento non ha solo funzioni legislative è anche e deve essere sempre più una istituzione culturale, una istituzione pensante, capace di conoscere i fenomeni e impegnata a definire soluzioni davvero adeguate”. “E’ più che mai necessario sulla violenza di genere che ha complesse radici di carattere economico, sociale, culturale e richiede risposte combinate, in particolare gli stereotipi e i pregiudizi sono l’humus che alimenta la discriminazione e la violenza e non possono essere sradicati soltanto attraverso le leggi”, conclude il Presidente della Camera.

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    Puglia: si dimette Bray, assessore a Cultura e Turismo

    (ANSA) – BARI, 25 NOV – L’assessore alla Cultura e al Turismo
    della Regione Puglia, Massimo Bray, si è dimesso. E’ il secondo
    assessore della giunta guidata da Michele Emiliano a dimettersi.   
    Pochi giorni fa è stato Pierluigi Lopalco a lasciare la delega
    alla Sanità.   
    La decisione di Bray, spiega la Regione, “arriva dopo un
    percorso di condivisione” con Emiliano che “terrà per sé in
    questa fase la delega alla Cultura”. Bray spiega, tra l’altro,
    che per “le difficoltà personali” che affronta “da alcuni mesi”
    e per “le indicazioni ricevute dai medici”, non ritiene di
    essere “nelle condizioni di adempiere alle funzioni che mi sono
    state assegnate”.   
    “Vorrei esprimere pubblicamente il senso di gratitudine nei
    confronti di Massimo Bray. Lo ringrazio – afferma il presidente
    della Regione Puglia, Michele Emiliano – per aver sempre svolto
    la sua attività di assessore senza mai risparmiare energie e
    dedizione. Lo ringrazio perché, nel lasciare la delega, sta
    trasmettendo a tutti noi il desiderio di continuare ad esserci
    vicino. E noi abbiamo bisogno di continuare a confrontarci con
    lui, per il bene della Puglia”. “Le sue qualità professionali e
    umane – prosegue Emiliano – ci hanno consentito di raggiungere
    obiettivi importanti, nonostante i tempi difficili della
    pandemia. I sentimenti che lui esprime nella sua lettera (con
    cui motiva le dimissioni, ndr) sono gli stessi che provo io in
    questo momento”. (ANSA).   

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    Renzi: sul caso Open 'il pm ha violato la Costituzione'

    “Ho portato quattro prove schiaccianti del fatto che il Pm di Firenze che ha arrestato mio padre e poi annullato l’arresto, indagato mio cognato, mia sorella e mi ha indagato in più di una circostanza. Ha una particolare sensibilità nei miei confronti. Questo Pm ha violato la costituzione in quattro passaggi”. Così il leader di Italia viva Matteo Renzi al termine dell’audizione in Giunta delle Immunità al Senato. 
    “Io ho visto un grande interesse e anche un certo stupore rispetto a ciò che è accaduto”, ha continuato Renzi, sottolineando che “se pensi che ci possano essere 4 violazioni della costituzione è una cosa grave”. Le quattro prove portate dal senatore sono “l’acquisizione di corrispondenza del giugno 2018 con il dottor Manes, lo scambio di WhatsApp con il dottor Carrai, una serie di mail dell’agosto 2019: queste tre sono palesi e evidenti per tutti. La quarta – ha detto ancora il leader di Iv – che trovo molto convincente ma sarà discussa dalla giunta se lo riterrà, è quella relativa all’estratto conto con l’acquisizione da parte del pm in data 11 gennaio 2021”.
    “Io ho grandissima stima dei magistrati, ad esempio di quelli della Cassazione che hanno detto che quel sequestro è illegittimo. Da parte mia non c’è nessuna guerra contro la magistratura, faccio mie le parole che oggi a Scandicci ha espresso il presidente della Repubblica. Non mi sento perseguitato e non credo al complotto”. Così il leader di Italia viva Matteo Renzi al termine dell’audizione in Giunta delle Immunità al Senato.   

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    Migranti: Govoni mette in scena il mondo rovesciato

    Lo chiama “esercizio del teatro dell’oppresso”: il pubblico viene diviso in base al colore dei capelli. Solo i castani e i neri hanno diritto di parlare e a tenere la scena, i biondi possono ascoltare, gli altri devono allontanarsi. Nicolò Govoni ha voluto così rappresentare la condizione degli oppressi per rimarcare l’insensatezza delle ingiustizie sociali. La dimensione teatrale di quella che definisce la “Lotteria umana” gli serve per promuovere “Still I Rise”, l’organizzazione internazionale da lui creata per dare istruzione e protezione ai bambini profughi, agli orfani e agli apolidi. Palermo è stata la prima di otto tappe di un viaggio che toccherà Napoli, Roma, San Marino, Torino, Lugano, Bologna e Milano.
    L’incontro di Palermo nella sala del Rouge et Noir è stato articolato in due momenti: prima il coinvolgimento emotivo del pubblico sui temi dell’impegno sociale e poi la discussione sul libro di Govoni, “Fortuna”, edito da Rizzoli.
    “Still I Rise” è impegnata a promuovere l’istruzione degli ultimi nei luoghi della migrazione globale: in Siria, in Grecia, in Turchia, in Kenya e presto anche in Congo. “Creiamo opportunità, coesione sociale, inclusione. La vita è un dono che noi facciamo agli altri”, dice Govoni che vive a Nairobi. Sono temi che riprende nel suo libro nel quale immagina un futuro governato dall’egoismo e dalla competizione. Rovesciando le direttrici dei flussi migratori, i protagonisti – una donna anziana e i suoi due nipotini – fuggono da un’Europa al collasso. Giungono nella “Città della speranza”, un grande campo profughi in cui il potere è gestito dalla piattaforma online Fortuna, dove solo chi accumula like e follower può accedere agli aiuti umanitari.
    Per fare aprire gli occhi e la mente su questa realtà dove la discriminazione è legge, il pubblico viene coinvolto in un’esperienza immersiva. Il mondo viene capovolto e ogni partecipante indotto a mettere in discussione la propria identità.   

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    Forum ANSA con Tesei sulla sfida del Pnrr

    La sfida del Pnrr e alle opportunità del Piano di ripresa per l’Umbria saranno i temi al centro di un forum ANSA con la presidente della Regione Donatella Tesei. L’appuntamento è in programma giovedì 25 novembre dalle 17 e verrà trasmesso in diretta sulle pagine Internet dell’Agenzia.    Tesei sarà intervistata dal direttore dell’ANSA Luigi Contu.       

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    Mattarella, magistratura ritrovi prestigio, basta protagonismi

    “Le vicende registrate negli ultimi tempi nell’ambito della Magistratura non possono e non devono indebolire l’esercizio della “funzione giustizia” – essenziale per la coesione di una comunità – attività svolta quotidianamente, con serietà, impegno e dedizione, negli uffici giudiziari. Se così non fosse, ne risulterebbero conseguenze assai gravi per l’ordine sociale e nocumento per l’assetto democratico del Paese. Ma occorre un ritrovato rigore”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando alla Scuola superiore della Magistratura a Scandicci.
    “La garanzia dell’indipendenza della Magistratura, elemento irrinunziabile nel modello della Costituzione – ha aggiunto – risiede nel prestigio che gli viene riconosciuto e nella coscienza dei cittadini. E’ un terreno sul quale non sono ammesse esitazioni o incertezze: la Magistratura è chiamata, in questo periodo, a rivitalizzare le proprie radici deontologiche, valorizzando l’imparzialità e l’irreprensibilità delle condotte individuali; rifuggendo dalle chiusure dell’autoreferenzialità e del protagonismo”.
    “In questa direzione deve muovere anche la riforma del C.S.M., non più rinviabile. L’organo di governo autonomo, quale presidio costituzionale per la tutela dell’autonomia e indipendenza della Magistratura, è chiamato ad assicurare le migliori soluzioni per il funzionamento dell’organizzazione giudiziaria, senza mai cedere ad una sterile difesa corporativa”.

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    Arriva stretta sui no vax, le nuove misure in Cdm

    Arriva la stretta per contenere la quarta ondata del Covid: nelle prossime ore il Consiglio dei ministri varerà il decreto con le misure per evitare nuove chiusure, che con il Natale alle porte bloccherebbero la ripresa economica dell’Italia e darebbero un colpo mortale al turismo invernale, e per impedire che con l’aumento dei casi il sistema ospedaliero torni in sofferenza.
    Un intervento la cui necessità trova conferma nei dati dell’Agenas: in 8 regioni sale la percentuale dei posti letto occupati nei reparti ordinari dai pazienti Covid e in 6 aumenta quella delle terapie intensive, con il Friuli Venzia Giulia che, con l’incidenza di 317 ogni 100mila abitanti, le rianimazioni al 15% e i ricoveri al 17%, ha superato tutti i parametri che fanno scattare la zona gialla. I tecnici di palazzo Chigi e dei ministeri stanno scrivendo il provvedimento ma l’impianto di base è delineato, con il presidente del Consiglio Mario Draghi che sarebbe ormai determinato a seguire il modello tedesco delle 2G, vale a dire il doppio binario per il certificato verde: un super green pass per vaccinati e guariti, che potranno accedere a ristoranti, cinema, teatri, piscine, palestre, stadi, e un pass per chi ha scelto di non immunizzarsi, ottenibile con un tampone antigenico o molecolare, che consentirà di accedere solo ai luoghi di lavoro e ai servizi essenziali come supermercati e farmacie, oltre che a treni ed aerei.
    “Non ci possiamo più permettere – dice il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini – di tornare alla stagione dei lockdown e dei ristori”. Una linea condivisa da quasi tutti i presidenti di Regione – alle critiche del governatore delle Marche Francesco Acquaroli si sono aggiunte quello del presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio secondo il quale “è inefficace e crea false aspettative” – e dalla maggioranza dei ministri, da Speranza a Franceschini, da Bonetti a Brunetta.
    “Chi non vuole vaccinarsi – ribadisce il titolare della Pubblica Amministrazione – dovrà fare casa e lavoro perché altrimenti metterebbe in pericolo gli altri”. Non si sono finora pronunciati i ministri leghisti e lo stesso Matteo Salvini, al termine dell’incontro con i governatori del Carroccio, ha mantenuto una posizione attendista, senza però dire no alla stretta e ribadendo il suo “secco no” al green pass per gli under 12 anni. “Si lavora con il governo con buonsenso, per evitare chiusure, eccessive complicazioni per gli italiani e messaggi allarmistici”. Non tutto però è deciso e la cabina di regia della maggioranza che precederà il Consiglio dei ministri dovrà sciogliere sostanzialmente due nodi: da quando scattano le nuove misure e a partire da quale fascia di colore si applica il super green pass. Per quanto riguarda l’entrata in vigore, due sono le date sul tavolo: lunedì 29 novembre, quindi lunedì prossimo, o il primo fine settimana di dicembre. In entrambi i casi, comunque, le misure sarebbero già operative per la festa dell’Immacolata, con milioni di italiani che in quei giorni si sposteranno nelle località sciistiche. Quanto alle fasce in cui si applicherà il super green pass, l’ala rigorista del governo e buona parte delle Regioni vorrebbe che scattasse fin dalla zona bianca.
    In sostanza, il doppio binario dovrebbe esserci a prescindere dalla situazione in cui si trova la Regione. Altri governatori e parte del governo ritengono invece che le misure debbano scattare dalla zona gialla. In ogni caso servirà una modifica della norma sul sistema dei colori per ‘legarla’ al super green pass, altrimenti al superamento di determinati parametri le limitazioni scatterebbero comunque. Sarà Draghi a fare la sintesi delle diverse posizioni.
    Sarebbero stati invece tutti sciolti i nodi politici sulle altre due misure che verranno introdotte con il decreto: la riduzione della durata del green pass, che passerà da 12 a 9 mesi, e l’introduzione dell’obbligo della terza dose per i sanitari e il personale che lavora nelle Residenze sanitarie assistite. Non ci dovrebbero quindi essere almeno per il momento né l’obbligo vaccinale per altre categorie, a partire da quelle più a contatto con il pubblico (forze di polizia, dipendenti della pubblica amministrazione e professori), né una riduzione della durata dei tamponi antigenici da 48 a 24 ore e dei test molecolari da 72 a 48 ore, interventi entrambi di cui si discute da giorni nella comunità scientifica. Quanto all’obbligo della mascherina all’aperto, dovrebbe rimanere a partire dalla zona gialla, anche se a livello locale governatori e sindaci si stanno già muovendo: lo ha deciso l’Alto Adige, la ha stabilito il sindaco di Padova per il centro storico della città e lo sta valutando il primo cittadino di Firenze Dario Nardella.

     Super Green Pass, Salvini: “In sintonia con governatori Lega per garantire lavoro e salute”

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    Covid: sindaco Padova, obbligo mascherine in centro storico

    (ANSA) – VENEZIA, 23 NOV – Il sindaco di Padova, Sergio
    Giordani, firmerà a breve un’ordinanza per imporre l’obbligo
    della mascherina anche all’aperto, 24 ore su 24, in tutto il
    centro storico. La misura sarà in vigore dal prossimo venerdì 26
    novembre e sarà valida fino al 31 dicembre. Per chi non rispetta
    l’obbligo sono previste sanzioni. Il Prefetto, Raffaele Grassi,
    ha inoltre deciso di “chiudere” il centro storico alle
    manifestazioni no Green pass, delegando al Questore la
    valutazione di interdire le manifestazioni. Entrambe le
    decisioni sono state concordate oggi pomeriggio nel Comitato per
    l’ordine e la sicurezza. (ANSA).