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    Quirinale: Salvini, centrodestra compatto su Berlusconi. Letta: 'Si dialoga ma senza il Cav'

    “Centrodestra compatto e convinto nel sostegno a Berlusconi, non si accettano veti ideologici da parte della sinistra. Spero che nessun segretario e nessun partito si sottraggano al confronto ed alla responsabilità”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini.  
    Centrodestra unito nel nome di Berlusconi? “Noi siamo assolutamente disponibili a dialogare ma abbiamo già detto che il dialogo deve avvenire su un nome condiviso di una personalità istituzionale, non di un capo partito. Lo abbiamo detto in modo chiaro, mi sembra una cosa di buonsenso, non eccezionale o strana”. Lo dice il segretario Pd Enrico Letta, uscendo dalla sede di Arel, ai microfoni di Fanpage e Fattoquotidiano.it. Salvini si è detto disponibile a restare al governo anche senza Draghi: è un segnale? “In queste ore c’è qualche elemento di dialogo positivo, ma siamo solo all’inizio”, afferma. 
    Il vertice del centrodestra è convocato per domani alle 13.30 a Villa Grande, residenza romana di Silvio Berlusconi. La riunione inizierà al termine dei funerali di David Sassoli, a cui prenderanno parte diversi esponenti del centrodestra. 
    “Il clima che si respirava l’altro giorno quando è stato commemorato David Sassoli in Parlamento era straordinario, di serenità e di armonia, di desiderio da tutte le parti di contribuire a guardare agli interessi del Paese e non alle differenze di parte. Si tratta di una grande lezione, un grande contributo. Se i grandi elettori, parlamentari e non, procedessero all’elezione del presidente della Repubblica, David avrebbe un grandissimo merito”, ha detto Gianni Letta parlando all’uscita della Camera ardente di Sassoli davanti alle tv.
     “Trovo molto sagge le parole di Gianni Letta. Ha fatto un appello molto serio. Sono totalmente d’accordo con Letta, Gianni”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a Metropolis Live, sui canali on line del gruppo Gedi. 
    “Noi dimostreremo coi fatti che l’unico sicuro ‘ago della bilancia’ in questa partita sarà proprio il Movimento 5 Stelle, il gruppo di maggioranza relativa in questo Parlamento. Abbiamo l’onore ma anche l’onere di rappresentare 11 milioni italiani” Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte in assemblea congiunta dei deputati e senatori.

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    La camera ardente di Sassoli. Il saluto di Mattarella e Draghi

    Il presidente del Parlamento Ue David Sassoli avrà i funerali di Stato e sarà omaggiato dalle più alte cariche italiane ed europee. La commozione trasversale per la prematura scomparsa dell’esponente del Pd, nelle prossime ore, avrà Roma come protagonista.
    La musica sacra di Johann Sebastian Bach in sottofondo e le corone di fiori delle istituzioni italiane ed europee hanno fatto da cornice nella camera ardente predisposta in Campidoglio per il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. I sette Mottetti e le Cantate di Bach a tema funebre o meditativo si sono alternate mentre cittadini, autorità e parlamentari rendevano omaggio a Sassoli, il cui ritratto sorridente con alle spalle la bandiera UE, spiccava dietro il feretro. Attorno ad esso i cuscini e le corone di fiori delle istituzioni italiane (Presidenza della Repubblica, del Consiglio, Camera e Senato) ed europee (Parlamento e Commissione). Alcuni cittadini hanno posato un fiore vicino alla bara mentre molti si sono fatti il segno della croce.

    I primi a rendere omaggio a Sassoli sono stati il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi, accolti alla camera ardente in Campidoglio, dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
    A salutare il presidente del Parlamento europeo anche il presidente della Camera Roberto Fico e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Omaggio anche di Walter Veltroni: il sindaco Gualtieri lo ha accolto all’arrivo e lo ha accompagnato nel percorso, fino all’abbraccio con i familiari di Sassoli. In Campidoglio è giunto Goffredo Bettini, già eurodeputato del Pd e collega di Sassoli a Bruxelles e il sindaco di Firenze (dove David Sassoli era nato), Dario Nardella. Tra i presenti anche Gianni Letta.
    David Sassoli è stato ricordato oggi aprendo i lavori della commissione dell’Europarlamento per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe): “Vorrei esprimere a nome della Commissione le nostre condoglianze per la perdita” del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. “Siamo obbligati – ha detto il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas – a continuare il lavoro istituzionale ma in questi momenti difficili i nostri pensieri sono vicini alla sua famiglia”.
    Il presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere lunedì a Strasburgo per la commemorazione di Sassoli in programma alle 18 alla plenaria del Parlamento Ue.
    In Campidoglio, dalle ore 10.30, è stata aperta la camera ardente al pubblico mentre le esequie saranno domani a mezzogiorno e vedranno la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e del numero uno del Consiglio Ue Charles Michel. Ma a Roma ci saranno anche decine e decine di volti della politica italiana ed europea.
    Numerosi parlamentari e comuni cittadini stanno rendendo omaggio al presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Ad arrivare Antonio Tajani e i capigruppo di Fi Paolo Barelli e Annamaria Bernini, ma a che altri parlamentari come Andrea Cangini. Tra i numerosi esponenti del PD sono giunti Luigi Zanda, Graziano Delrio, Stefano Ceccanti, Walter Verini Andrea Marcucci, Franco Mirabelli, Andrea Giorgis Barbara Pollastrini, Alberto Losacco, Gianni Cuperlo, Beppe Fioroni. Anche Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Stefano Fassina, Marco Follini, Sergio Cofferati. Anche il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.
    Una folta delegazione di Italia Viva guidata da Matteo Renzi, Ettore Rosato, e dai capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone ha reso omaggio alla salma del presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Renzi e gli altri parlamentari di Italia Viva si sono poi intrattenuti a lungo a salutare i familiari di Sassoli ed il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Omaggio anche del ministro della Salute Roberto Speranza e di una delegazione di parlamentari di Leu, guidati dal capogruppo e Federico Fornaro e da Pier Luigi Bersani.
    La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati in Campidoglio per visitare la camera ardente del presidente del Parlamento europeo. Ad accoglierla, anche in questo caso, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Casellati si è a lungo intrattenuta con la moglie e il due figli del presidente del Parlamento europeo.
    E il saluto del segretario del Pd Enrico Letta insieme a i membri della segreteria del partito. Letta si è a lungo soffermato in raccoglimento davanti alla salma di Sassoli per poi salutare i familiari del presidente del Parlamento europeo. “E’ impressionante la mobilitazione di tantissimi cittadini in queste ore per David Sassoli – ha detto Letta -. È l’entusiasmo per l’Europa e per la buona politica che David ha saputo generare, a cui noi vogliamo dare seguito prendendo delle iniziative in nome di David Sassoli per la buona politica e per l’Europa”. I senatori del pd, guidati dalla capogruppo a Simona Malpezzi e dai suoi vice, Franco Mirabelli e Caterina Biti, hanno reso omaggio a Sassoli.
    Anche il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola si è recato alla camera ardente, insieme alla delegazione Pd. Con i vertici del partito si è schierato in picchetto attorno al feretro del Presidente del Parlamento europeo. In un’intervista al Gr1, il suo ricordo: “David Sassoli è stato un grande interprete dei valori migliori della tradizione democratica italiana rafforzata da un europeismo che lo ha visto protagonista. La sua presidenza non era cerimoniale e non era burocratica. Lui ha combattuto negli ultimi due anni perché il parlamento avesse voce in capitolo al servizio dei cittadini europei”. 
    “Ho conosciuto David Sassoli come presidente dei conservatori europei e posso dire che era una persona leale che rispettava gli avversari e per questo mi mancherà”, ha detto la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo aver visitato la Camera ardente.
    “La scomparsa di David Sassoli lascia un vuoto enorme, era un grande italiano e un grande europeo”: queste le prime parole di Luigi Di Maio in apertura del vertice dei ministri degli Esteri Ue a Brest, nel nord-ovest della Francia, dove i rappresentanti delle diplomazie europee hanno osservato un minuto di silenzio, in piedi, in memoria del presidente del Parlamento europeo scomparso due giorni fa.

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    Quirinale: Catafalchi 2.0, resta il nodo positivi sul voto per il Colle

    Aula a capienza limitata. Una sola votazione al giorno con ‘chiama’ a fasce orarie. Tampone antigenico di terza generazione di rigore per il giuramento. ‘Catafalchi 2.0’ che consentano il ricambio d’aria salvaguardando però la segretezza del voto. E, ovviamente, mascherine Ffp2 sempre indossate. A dieci giorni dalla prima votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica arriva il protocollo di sicurezza che dovrebbe consentire a questa operazione complessa ed istituzionalmente delicata di svolgersi con il massimo di sicurezza per i grandi elettori. Alla conferenza dei capigruppo della Camera sono state comunicate dal presidente Roberto Fico tutte le misure elaborate dai Questori di Montecitorio e Palazzo Madama per l’elezione in tempo di Covid del nuovo Capo dello Stato. Misure che, però, non risolvono un tema enorme: quello dei grandi elettori che al momento in cui ci sarà da scrivere su una scheda il nome del successore di Sergio Mattarella non potranno recarsi a Montecitorio perchè contagiati o in quarantena. Per loro le porte del Palazzo resteranno chiuse, anche se non manca il dibattito sull’opportunità di fare qualcosa per consentire anche a loro di esprimere il proprio voto.
    Un tema che resta caldo visto il numero dei contagi: oggi se ne registravano quaranta tra i deputati e poco meno di unha decina tra i senatori. Durante le votazioni e lo spoglio la capienza massima dell’Emiciclo di Montecitorio è stata fissata a soli 200 grandi elettori. Ciascun gruppo parlamentare deciderà chi resterà in Aula in proporzione alla propria consistenza. Nelle tribune invece potranno accedere 106 grandi elettori senza contingentamento per gruppo. Il tetto “salterà”, però, per il giuramento del nuovo presidente della Repubblica: saranno ammessi tutti i grandi elettori purché abbiano fatto un tampone antigenico di terza generazione la mattina stessa della cerimonia nelle postazioni per loro allestite a Montecitorio a Palazzo Madama. Il ‘rilassamento’ nei numeri, viene spiegato, è possibile per la breve durata di questa pur significativa fase, stimata tra i 45 ed i 50 minuti in tutto. A meno di particolari situazioni, si terrà una votazione al giorno per la quale complessivamente, tra le fasi di voto e spoglio, sono state previste circa 4 ore e mezza. Nell’ordine, senatori a vita, senatori, deputati e delegati regionali verranno chiamati in gruppi di cinquanta per fasce orarie. Accederanno in Aula da uno degli accessi dell’Emiciclo dove ci saranno quattro cabine poco più grandi dei “catafalchi”: al posto delle tendine, avranno una ‘doppia quinta’, a tutela della segretezza del voto e per far circolare l’aria.
    Dovranno igienizzarsi le mani prima e dopo aver votato, e quindi lasciare l’emiciclo dall’altra uscita. Le regole generali al momento restano quelle che sono: chi può entrare a Montecitorio vota; chi non può, invece no. La questione del voto dei positivi è stata posta da Fdi con Francesco Lollobrigida, chiedendo che venga autorizzato in via legislativa lo spostamento dei grandi elettori positivi nella città di Roma per votare con apposite modalità alla Camera. Fi e Lega hanno proposto di inviare funzionari delle prefetture a prendere il voto dei positivi a domicilio. Pd, M5S, IV e CI si sarebbero invece detti contrari a far votare i positivi, sostenendo che è fisiologico che i malati non possano votare.

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    Caro Bollette, il governo accelera. Si lavora ad un decreto entro gennaio

    Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante il periodo natalizio ha consegnato al premier, Mario Draghi, un documento preliminare con un pacchetto di dieci misure (anche strutturali) per contenere il caro-bollette. Il documento di Cingolani serve da base per un provvedimento in materia (probabilmente un decreto legge) che il governo intende emanare entro la fine di gennaio. Lo ha appreso l’ANSA da fonti governative. 
    Secondo il Pd, il tema è una priorità. “L’aumento del costo dell’energia è una priorità su cui il Pd chiede un impegno rapido del Governo, con provvedimenti che rafforzino le misure già messe in campo nei mesi scorsi e con l’ultima legge di bilancio”, afferma Chiara Braga, responsabile Ambiente della segreteria del partito.  “Servono risorse a sostegno dei settori economici più colpiti, della manifattura energivora e delle pmi, anche prevedendo uno scostamento di bilancio, destinando in modo strutturale i proventi delle aste ETS e lavorando su ipotesi percorribili di compartecipazione da parte dei produttori e della finanza che in questa fase stanno realizzando extraprofitti”. 

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    Sassoli: la reduce delle bombe di S.Lorenzo, ci mancherà

    Fra le numerose persone che hanno voluto rendere omaggio a David Sassoli, c’è anche una reduce sopravvissuta al bombardamento di San Lorenzo, il primo avvenuto a Roma durante la seconda guerra mondiale, da parte dei bombardieri delle forze alleate. Giunta in auto da Capena, a una quarantina di chilometri dalla Capitale, sorretta da un bastone e dalla sorella più giovane Elvira, Lucia Tomassetti, 91 anni, nella camera ardente allestita in Campidoglio ha chiesto e ottenuto di salutare la moglie e i figli dello scomparso presidente del Parlamento europeo, conosciuto anni fa a una manifestazione in memoria della strage nel popoloso rione romano.
    “Mia sorella è l’ultima reduce sopravvissuta. Abbiamo detto ai ragazzi e alla moglie che mancherà a noi e tutto Paese – spiega Elvira Tomassetti, che aveva un mese il giorno della tragedia, da lei stessa raccontata nel libro ’19 luglio cadono bombe’, donato dalle due sorelle alla famiglia di Sassoli -. Ci sentivamo protetti in Europa con lui. La forza del padre deve diventare ora la forza dei figli”.   

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    'Silvio al Colle', pagina dei seniores di Fi su Il Giornale

    Un’intera pagina sui record e i primati di Silvio Berlusconi per concludere “e quindi, chi come lui?”. È l’iniziativa che campeggia a pagina 5 de Il Giornale con cui ‘Forza Seniores’, il dipartimento di Fi che raccoglie gli over 65 azzurri, lancia la candidatura dell’ex premier al Quirinale.
    “Chi è Silvio Berlusconi”: la locandina-manifesto, con in cima una foto del leader azzurro di qualche anno fa, elenca 22 meriti del fondatore di Forza Italia: la prima è “una persona buona e generosa”, l’ultima è “l’eroe della libertà che, con grande sprezzo del pericolo, è sceso in campo nel ’94 per evitare a tutti noi un regime autoritario e illiberale”.
    Ecco perchè, per i seniores, Berlusconi merita di diventare il prossimo presidente della Repubblica: “il padre di cinque figli e nonno di quindici nipoti”, “un amico di tutti, nemico di nessuno”, “tra i primi contribuenti italiani”, “tra i primi imprenditori italiani per la creazione di posti di lavoro”, “il più giovane imprenditore italiano nominato Cavaliere del Lavoro”, “un self-made man, un esempio per tutti gli italiani”, “l’inventore e costruttore delle città “sicure” con tre circuiti stradali differenziati”, “il primo editore d’Italia e il più liberale”, “il fondatore della tv commerciale in Europa”, “il fondatore con Ennio Doris della ‘Banca del Futuro’, “il presidente di Club che ha vinto di più nella storia del calcio mondiale”.
    Dopo l’uomo e l’imprenditore ci sono i meriti politici: “parlamentare europeo in carica”, “il fondatore del centro-destra liberale, cristiano, europeista e garantista”, “il più votato parlamentare italiano con più di 200 milioni di voti”, “il presidente del Consiglio che ha governato più a lungo nella storia della Repubblica”, “l’ultimo presidente del Consiglio eletto democraticamente dagli italiani (2008)”, “il presidente del Consiglio che in soli sei mesi ha ridato una casa ai terremotati dell’Aquila (2009)”.
    Infine, l’elenco dei successi e degli onori internazionali: “il presidente del Consiglio che mise fine alla guerra fredda realizzando l’accordo di Pratica di Mare tra George Bush e Vladimir Putin (anno 2002)”; “il leader occidentale più apprezzato e più applaudito (8 minuti) nella storia del Congresso Americano”, quindi “l’italiano più competente nella politica internazionale, ascoltato e apprezzato, autorevole e umano, capace di intessere e coltivare le amicizie personali più profonde con i più importanti leader mondiali”. 

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    Da Davigo a Lotti possibili testimoni processo Palamara

    (ANSA) – PERUGIA, 13 GEN – Ci sono anche i nomi dell’ex
    procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, dell’ex consigliere del
    Csm Piercamillo Davigo, di Luca Lotti e di Cosimo Ferri tra
    quelli, 24 in tutto, che la Procura di Perugia guidata da
    Raffaele Cantone, intende chiamare a testimoniare in aula
    nell’ambito del processo che vede imputati l’ex magistrato
    romano Stefano Rocco Fava e l’ex consigliere del Csm, Luca
    Palamara per rivelazione di segreto d’ufficio. Rinviati a
    giudizio nell’ottobre scorso il processo nei loro confronti
    davanti al terzo collegio del Tribunale di Perugia comincerà il
    19 gennaio.   
    A citare Pignatone come testimone è anche la difesa di Fava,
    rappresentata dall’avvocato Luigi Castaldi. Mentre i nomi di
    Lotti e Ferri compaiono in tutte le liste testi depositate da
    accusa e difesa.   
    Tra i testimoni citati da Luca Palamara, difeso dagli avvocati
    Roberto Rampioni e Benedetto Buratti ci sono magistrati in
    servizio alla procura di Roma e a quella di Napoli, lo stesso
    Davigo e il consigliere del Csm Sebastiano Ardita.   
    Mentre la Procura del capoluogo umbro vuole chiamare in aula
    anche l’imprenditore Fabrizio Centofanti e l’avvocato siciliano
    Piero Amara come fa anche la difesa di Stefano Rocco Fava. Parte
    civile nei confronti di questo ultimo il procuratore aggiunto di
    Roma, Paolo Ielo, che ha depositato una lista testi composta da
    13 nomi. (ANSA).   

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    Nervi tesi in Sicilia, voci di dimissioni di Musumeci

    A Palazzo dei Normanni si rincorrono voci su possibili dimissioni di Nello Musumeci da governatore in Sicilia, dopo lo strappo nella maggioranza sul voto dei grandi elettori del Capo dello Stato. L’ANSA apprende che Musumeci vorrebbe annunciarle alla ripresa dei lavori parlamentari, che sono stati sospesi. Sono attimi frenetici nel centrodestra, l’assessore Toto Cordaro, che tiene i rapporti col Parlamento, in questo momento è nella stanza del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.”Non posso non prendere atto dell’esito del voto espresso dall’Aula e del suo significato politico. Se qualche deputato – vile e pavido – si fosse illuso, con la complicità del voto segreto, di aver fatto un dispetto alla mia persona, si dovrà ricredere. Perché il voto di questo pomeriggio – per la gravità del contesto generale – costituisce solo una offesa alle Istituzioni regionali, a prescindere da chi le rappresenta. Nella consapevolezza di avere ottenuto la fiducia del popolo siciliano, adotterò le decisioni che riterrò più giuste e le renderò note entro le prossime 24 ore”. Lo dice il Governatore della Sicilia, Nello Musumeci.Il voto. Per la Sicilia sono Gianfranco Miccichè di Forza Italia, Nunzio Di Paola del M5s e Nello Musumeci (Db), giunto terzo, i tre grandi elettori che voteranno per il Capo dello Stato.
    I votanti sono stati 67, tre i deputati (tutti del centrodestra) in congedo. Il più votato è stato Miccichè, 44 preferenze. A seguire Nunzio Di Paola (32), che ha ricevuto più voti rispetto al numero dei parlamentari dell’opposizione che ieri avevano concordato di convergere sul capogruppo pentastellato. Il governatore Musumeci è giunto terzo con 29 voti, “tradito” dunque da alcuni franchi tiratori della maggioranza, avendo avuto meno preferenze rispetto al numero complessivo degli onorevoli di centrodestra. Ogni deputato ha espresso due preferenze, molti i voti singoli a Miccichè e Di Paola. Hanno ricevuto un voto i deputati: Giuseppe Lupo (Pd), Anthony Barbagallo (Pd), Antonello Cracolici (Pd), Nello Dipasquale (Pd), Michele Catanzaro (Pd), Baldo Gucciardi (Pd), Giuseppe Arancio (Pd), Claudio Fava (Centopassi), Michele Mancuso (Fi), Riccardo Gallo (Fi), Eleonora Lo Curto (Udc).