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    Palamara ricorre a Corte europea diritti dell'uomo

    “La sezione disciplinare che ha rimosso il dott. Palamara non è stato un giudice terzo ed imparziale. Per queste ragioni i legali del dott. Palamara annunciano di aver depositato un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Nel ricorso – presentato dai legali Tedeschini, Rampioni, Buratti e Palla – si lamenta la violazione dell’articolo 6 della Cedu nella misura in cui non è stato garantito il diritto ad un equo processo, in termini di terzietà ed imparzialità”. Lo rendono noto i legali dell’ex magistrato rimosso dall’ordine giudiziario dopo lo scandalo delle nomine ‘pilotate’. 
     In particolare, la difesa di Palamara – per il quale è in corso il processo penale a Perugia – ritiene che il Csm non sia stato imparziale “attesa la mancata astensione e la non disposta ricusazione del dott. Davigo che ha ricoperto il ruolo di Giudice disciplinare pur avendo avuto conoscenza dei fatti oggetto di incolpazione al di fuori del procedimento disciplinar”.    Inoltre, secondo la difesa dell’ex presidente dell’Anm, “è stato impedito al dottor Palamara il suo diritto di difesa negando l’ammissione di prove decisive per dimostrare la sua innocenza”. “In una prossima conferenza stampa- conclude la nota della difesa – verranno spiegati i dettagli del ricorso anche alla luce dell’annullamento del Consiglio di Stato della nomina del presidente aggiunto della Cassazione dottoressa Cassano che ha presieduto il collegio delle Sezioni Unite che ha confermato la decisione di rimozione del Csm”.   

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    Dottoressa canadese porta alla luce una bimba in volo

    ‘Miracle’ (miracolo) Aisha, è una bimba appena nata su un volo della Qatar Airways proveniente da Doha e diretto in Uganda, grazie all’intervento di una dottoressa canadese, Aisha Khatib, docente all’Università di Toronto.  L’aereo era partito da circa un’ora da Doha quando a bordo è scattata la ricerca per un medico: una donna, un’immigrata ugandese in Arabia Saudita che era di ritorno nel suo Paese si apprestava a partorire. Lo riferisce la Bbc. Così è nata Aisha, un po’ in anticipo a 35 settimane di gravidanza, ma in salute. Il nome Aisha le è stato dato proprio in onore della dottoressa.   

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    Quirinale, Pd, intesa su un profilo alto a partire dalla maggioranza

    La direzione Pd all’unanimità “affida” al segretario il mandato, con le capogruppo, “di seguire le trattative per l’elezione del presidente della Repubblica. Il Pd ritiene che sia necessario individuare una figura di alto profilo istituzionale e quindi non di parte”. Lo prevede il documento finale della riunione Dem. “A tal fine occorre giungere rapidamente a una scelta condivisa dall’arco di forze parlamentari più ampio possibile, a partire da quelle dell’attuale maggioranza”, prosegue il documento, che invoca anche “stabilità nell’azione di governo e una conclusione ordinata, e nei tempi ordinari, della legislatura”. 
    “Non c’è nessun diritto di precedenza che il centrodestra può vantare nell’indicare il presidente della Repubblica: si è confuso un atteggiamento rispettoso da parte nostra con un diritto che non c’è, non è che il centrodestra debba semplicemente valutare l’equilibrio migliore al suo interno. Sarebbe una scelta profondamente sbagliata come è sbagliata la logica dello scoiattolo di cercare voti in una dinamica che non è quella del tempo che stiamo vivendo. In Parlamento nessuno ha la maggioranza, ognuno deve considerare l’essere minoranza con responsabilità, che è l’atteggiamento con cui ci muoviamo”. Lo dice al Pd Enrico Letta aprendo la direzione Pd nella sala “David Sassoli” sottolieneando che la presidenza della Repubblica “non è di proprietà del centrodestra”.
    “Responsabilità è l’atteggiamento col quale ci stiamo muovendo. In tanti ci stanno dicendo: mettete in campo anche voi una candidata o un candidato. Nel momento in cui in Parlamento c’è una unione di minoranze, mettere in campo nomi significa bruciarli, essere oggetto di veti da parte di altre parti politiche”, aggiunge. 
    “Entro nel merito: ieri c’è stato un momento importante di cui parla tutta la stampa italiana e non solo. Il fatto che nel 2022 il centrodestra candidi Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica rende la notizia importante per tutto il mondo. Lo dico perché è bene avere chiaro che il passaggio di ieri non è un piccolo passaggio formale che rimane dentro la dinamica domestica, ma riguarda tutto il mondo”. “Noi ci vogliamo muovere per dare al Paese un presidente o una presidente che sia in scia con lo straordinario settennato di Sergio Mattarella”, sottolinea. “Siamo qui a prendere decisioni molto importanti, che hanno a che fare con un passaggio come capitano poche volte: ne dipenderà il futuro del nostro Paese”. 
    “La proposta che faccio è rivolta a tutte le forze politiche, sia ai nostri alleati, sia a coloro che hanno chiuso le porte al dialogo, scelta sbagliata: noi vogliamo riaprire le porte per il bene del Paese – prosegue Letta – . Proponiamo un’iniziativa che crei un patto di legislatura per completarla nei tempi naturali, fatto di tre punti: l’elezione di un o una presidente della Repubblica istituzionale, super partes, di garanzia per tutti; la scelta forte di dare energia perché i prossimi 14 mesi di governo siano efficaci in continuità ma con rinnovata energia; completare le riforme per la buona politica”.
    Il segretario prosegue dicendo di avere “l’impressione che in tanti giochi politici si giochi come se potessimo permetterci di non avere come stella polare di quello che il Paese deve fare oggi: considerare che l’Italia ha una carta fondamentale, che è la credibilità di Draghi, proteggere la sua figura perché sia in grado di far sì che dia il meglio per il Paese, è fondamentale”.
    Intanto, da fonti della Lega arrivano indicazioni sulle azioni che dovrà intraprendere il prossimo Presidente della Repubblica. “Il prossimo presidente della Repubblica, che ricopre anche la carica di presidente del Csm, dovrà avere ben chiara la necessità di una riorganizzazione della Giustizia a partire da una profonda e radicale riforma del Csm: abbiamo vissuto e stiamo vivendo scandali inaccettabili. Per il Quirinale serve un profilo liberale e garantista”. Dal partito di Matteo Salvini si fa anche notare che “aspettiamo da troppo tempo la proposta del ministro Cartabia per mettere ordine al Csm”.
       

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    Franco Frattini presidente Consiglio di Stato

    Franco Frattini è il nuovo presidente del Consiglio di Stato. Lo si apprende in ambienti parlamentari.  Frattini è stato designato all’unanimità al vertice del Consiglio di Stato dal plenum del Cpga, l’organo di governo autonomo della magistratura amministrativa. La nomina sarà formalizzata con la delibera del Consiglio dei Ministri e dal decreto del Presidente della Repubblica. L’attuale presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi resterà in carica fino al giuramento come giudice costituzionale.
    “Auguri Franco Frattini. La sua caratura di giurista, il suo tratto di gentiluomo saranno preziosi alla guida dell’alta giurisdizione cui è chiamato, tanto importante perchè vertice della giustizia amministrativa ma anche deposito di sapere per il governo e le istituzioni”. Lo scrive in un tweet il senatore del Pd Gianni Pittella.
    “Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Franco Frattini, neo Presidente del Consiglio di Stato. Le competenze e la professionalità che lo contraddistinguono saranno certamente un valore aggiunto importante per la guida di un settore fondamentale per la crescita del Paese, quale è la giustizia amministrativa”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia e ex Presidente del Senato, Renato Schifani.
    “Congratulazioni e auguri sinceri di buon lavoro a Franco Frattini. La sua designazione a Presidente del Consiglio di Stato è una buona notizia per le Istituzioni italiane”. Così il Presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta la designazione da parte dell’organo di governo autonomo della Magistratura Contabile. “Ho avuto modo di conoscere personalmente Frattini – aggiunge Zaia – condividendo con lui l’esperienza nel Governo in cui io ero Ministro dell’Agricoltura e Frattini titolare della Farnesina, e ne ho grande stima”.
    “Congratulazioni a Franco Frattini, designato Presidente del Consiglio di Stato. La sua professionalità e le sue competenze di giurista sono un valore aggiunto indiscusso. Le sue qualità umane, inoltre, qualificheranno al meglio questa Presidenza in un momento storico così delicato per il nostro Paese. A Frattini i migliori auguri di buon lavoro a nome mio personale e di tutti i senatori di Forza Italia”. Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.
    “Congratulazioni a Franco Frattini eletto all’unanimità Presidente del Consiglio di Stato. Sono convinto che con la capacità e professionalità che gli appartengono saprà ricoprire un incarico tanto prestigioso e importante per la crescita del nostro Paese”. Lo scrive su twitter il Presidente di Italia Viva e il Vicepresidente della Camera Ettore Rosato.

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    Quirinale, centrodestra: 'Berlusconi figura adatta'. Pd: 'Delusi e preoccupati'. M5s: 'Irricevibile'

    Il centrodestra in conclave indica la candidatura di Silvio Berlusconi per il Quirinale invitandolo a “sciogliere la riserva”, una decisione che irrita i Dem ed M5s. Le prime reazioni “a caldo” del Nazareno al comunicato congiunto del centrodestra sono: delusione per il merito e preoccupazione per le implicazioni che questa scelta può avere. È quanto fanno sapere fonti del Nazareno.”Silvio Berlusconi alla Presidenza della Repubblica è per noi un’opzione irricevibile e improponibile. Il centrodestra non blocchi l’Italia. Qui fuori c’è un Paese che soffre e attende risposte, non possiamo giocare sulle spalle di famiglie e imprese”. Così su Twitter il leader M5S Giuseppe Conte dopo il vertice del centrodestra sul Quirinale. 
    “Il centrodestra, che rappresenta la maggioranza relativa nell’assemblea chiamata a eleggere il nuovo capo dello Stato, ha il diritto e il dovere di proporre la candidatura al massimo vertice delle istituzioni. I leader della coalizione hanno convenuto che Silvio Berlusconi sia la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l’alta carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono. Gli chiedono pertanto di sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta”. E’ quanto si legge in una nota congiunta delle forze di centrodestra al termine del vertice svolto a Roma. La riunione si è tenuta a Villa Grande. Insieme all’ex premier i leader di Lega e Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni e il presidente di Coraggio italia, Luigi Brugnaro. Presente anche Gianni Letta. “Le forze politiche del centrodestra lavoreranno per trovare le più ampie convergenze in Parlamento e chiedono altresì ai presidenti di Camera e Senato di assumere tutte le iniziative atte a garantire per tutti i 1009 grandi elettori l’esercizio del diritto costituzionale al voto”.
    Secondo fonti del centrodestra Silvio Berlusconi farà una verifica sui numeri in vista di un’eventuale sua corsa alla presidenza della Repubblica. Un nuovo vertice si dovrebbe tenere a metà della prossima settimana.
    In un clima sinceramente cordiale Matteo Salvini ha chiesto esplicitamente a Berlusconi di sciogliere la riserva, se ritiene, e di dare rassicurazioni su numeri e soprattutto nomi dei grandi elettori che dovrebbero sostenerlo, specialmente al di fuori del centrodestra. E’ quanto trapela da fonti leghiste al termine del vertice di centrodestra. Il leader della Lega si è presentato con il dettaglio storico degli ultimi presidenti della Repubblica, da Scalfaro a Mattarella, per ribadire quanti voti hanno preso e in quale votazione. Un modo per evidenziare – riferiscono le stesse fonti – la delicatezza della partita e i numeri necessari per portare a casa il risultato. “Il centrodestra deve essere compatto dall’inizio alla fine, qualunque cosa accada” ha assicurato Salvini. Ora si attendono risposte da Berlusconi. La settimana prossima sarà densa di trattative: Salvini infine ha confidato di essere in contatto da tempo con tutti i leader con l’ambizione di svelenire il clima. Per la Lega, Draghi deve continuare a fare il premier.
    “Ripeto quello che ho sempre detto, il candidato deve essere unitario e non divisivo. Non deve essere un capo politico, ma una figura istituzionale”. Lo ha detto Enrico Letta commentando l’indicazione di Silvio Berlusconi candidato al Quirinale per il centrodestra.
    “Il clima di serenità e di valutazione degli interessi generali del bene comune, prima di tutto, deve essere la guida per tutti quelli che hanno la responsabilità, il compito di eleggere il capo dello Stato. Spero che si possa svolgere in questo clima di serena partecipazione, di armonia, di impegno comune per il bene comune”, ha detto Letta lasciando la basilica di Santa Maria degli Angeli dopo il funerale di David Sassoli. 
    “Dopo 30 anni il centrodestra ha una occasione storica di fare una scelta di assoluto livello che non sia necessariamente di sinistra. Per 30 anni è stata la sinistra a dare le carte, diciamo che dopo 30 anni anche al Quirinale il centrodestra penso che abbia tutti i titoli, oltre che i numeri per fare la sua partita. Nessuno può dire ‘Berlusconi no, tu no’ perché è stato Presidente del Consiglio per tre volte. Io sono al lavoro perché voglio dare agli italiani una immagine di efficienza”, ha detto in mattinata Salvini al Villaggio Olimpico a Roma a margine di una iniziativa elettorale a sostegno di Simonetta Matone in vista delle supplitive.
    A margine dell’incontro del centro-destra sulla imminente elezione del Capo dello Stato, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi, confermano a nome dei loro partiti di essere impegnati, in vista delle future elezioni politiche, a non modificare l’attuale legge elettorale in senso proporzionale. Lo rende noto un comunicato sottoscritto da tutti tranne dal leader di Coraggio Italia Luigi Brugnaro.

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    Quirinale: Renzi, oggi riunione con grandi elettori Iv, sono 45

    “Ci riuniamo oggi con i grandi elettori di Italia viva, che sono 45, quindi non tantissimi, per decidere come aiutare la scelta”. Così il leader di Italia viva, Matteo Renzi parlando delle elezioni per il prossimo capo dello Stato, ospite di ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai uno. 
    “Noi – ha detto Renzi – abbiamo bisogno di un presidente della Repubblica per 7 anni che abbia tra i grandi obiettivi, quello di aiutare il governo a gestire la fine della pandemia, spendere i soldi europei e confermare l’alleanza atlantica. Su questi temi bisogna capire se il centrodestra, che ha più numeri del centrosinistra, avrà la possibilità di fare una proposta o no”. E sull’ipotesi di un mandato bis di Mattarella, ha aggiunto: “Non ce le vedo tutte le forze politiche che chiedono a Mattarella di restare, secondo lei Salvini va a chiedergli di farlo? “.

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    Covid: da Francia via libera a quinto vaccino, il Novavax

    (ANSA) – PARIGI, 14 GEN – Il vaccino contro il coronavirus
    SarsCoV2 del gruppo farmaceutico americano Novavax, basato su
    una tecnologia classica e non mRna come Pfizer o Moderna,
    diventerà il quinto disponibile in Francia dopo il via libera
    dell’Alta Autorità per la Salute (Has) arrivato oggi.   
    Questo vaccino e quello di Janssen (Johnson&Johnson, già
    disponibile per gli over 55 in Francia) possono in alcuni casi
    essere una “alternativa utile” per le persone reticenti a farsi
    iniettare i vaccini mRna di Pfizer e Moderna, sottolinea in una
    nota l’authority transalpina. (ANSA).   

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    L'ultimo saluto a Sassoli. L'omelia: 'Portiamo nel cuore il tuo sorriso mite'

    Ultimo saluto a David Sassoli, il presidente del Parlamento Ue morto nei giorni scorsi. In mattinata si sono svolti i funerali di Stato nella chiesa di Santa Maria degli Angeli con le più alte cariche dello Stato e i presidenti della Commissione e del Consiglio Ue von der Leyen e Michel. Ieri folla ininterrotta alla camera ardente allestita in Campidoglio. 
    Con una bandiera europea posata sopra, il feretro di David Sassoli è stato accompagnato da sei carabinieri in alta uniforme all’interno della basilica. A Sassoli sono stati tributati gli onori militari con tre squilli di tromba.  

    “Tanti lo consideravano uno di noi per quell’aria empatica, un po’ per tutti era un compagno di classe, quello che tutti avremmo desiderato, che sicuramente ci avrebbe aiutato”. Così nella sua omelia al funerale di Stato di David Sassoli il cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, amico sin dai tempi del liceo dello scomparso presidente del Parlamento europeo.
    “Sceglievi parole pacate e calibrate, le scagliavi come un arciere nel nostro cuore, parole che hanno modellato il nostro Paese e l’Europa, parole che profumano di fraternità”. Lo ha detto padre Francesco Occhetta, gesuita e politologo, in apertura dei funerali di Stato dello scomparso presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Occhetta ha ricordato che Sassoli aveva “la forza per camminare se tare dalla parte del bene e dei deboli. Lo sapevi e lo dicevi, il miracolo dell’eucarestia è che più cresce condivisione e più diminuiscono pace e povertà – ha aggiunto -. Sempre spinto a fare un passo in più. Il popolo ti ha riconosciuto come un presidente mite e prossimo”.
    “Era un uomo di parte e anche un uomo di tutti, la sua parte era quella della persona: per lui la politica doveva essere per il bene comune. Ecco perché voleva un’Europa unita con i valori fondativi, e ha servito perché le istituzioni funzionassero. Non ideologie ma ideali, non calcoli ma una visione”. Lo ha detto nella sua omelia l’arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi, che ha citato l’ultimo messaggio di David Sassoli, prima di Natale, nell’omelia durante il funerale di Stato dello scomparso presidente del Parlamento europeo, suo amico dai tempi del liceo. “Abbiamo visto nuovi muri, i nostri confini in alcuni casi sono diventati confini tra morale e immorale, tra umanità e disumanità, muri eretti contro persone che chiedono riparo dal freddo dalla fame dalla guerra dalla povertà – aveva detto Sassoli in un messaggio di auguri sui social, pochi giorni prima dell’ultimo ricovero in ospedale -. Il periodo del Natale è il periodo della nascita della speranza e la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini e quando combattiamo contro tutte le ingiustizie”.
    “Hai sfondato muri di gomma con la tenacia della tua gentilezza, con l’ostentazione del rispetto che avevi per gli altri, con lo sfinimento del dialogo, la forza della prudenza e la dirompenza della tua mitezza. “A noi lasci una caparbia lezione di ottimismo”. Così gli ex colleghi del Tg1 hanno ricordato David Sassoli, in un messaggio letto durante il funerale di Stato dalla giornalista Elisa Anzaldo. Con voce rotta dalla commozione, Anzaldo ha rievocato quando “arrivava trafelato in studio” poco prima dell’inizio del Tg, il “maledettissimo vizio del fumo”, la sua ritrosia di fronte ai social network: “Lui diceva, ‘ma io sono qui, parliamoci’. Diceva che è social buttare giù un muro, perché dietro c’è un mondo. Che è social accogliere un migrante, perché dietro di lui c’è una comunità. Che La famiglia è più ricca e moderna di un gruppone Facebook”. “Un’ondata di affetto ci ha travolto al Tg1 – ha detto – e ci ha fatto ricordare tanti momenti: se a mensa se ti scappava poco poco l’inizio di una discussione politica non ti si fermava più, partivi da De Gasperi, per concludere che qualcosa comune bisognava farla. E l’hai fatta. Dicevi, il problema degli altri è il mio problema, L’indifferenza non è un’opzione, tutti gli insegnamenti di don Milani che avevi respirato a casa e raccontavi a noi”.
    “Grazie papà, buona strada e, mi raccomando, giudizio”. Rievocando una raccomandazione paterna, Giulio Sassoli, accanto alla sorella Livia, ha concluso il suo messaggio durante il funerale di Stato del padre David, in cui ha ricordato “la sua spontaneità e i modi di fare sempre autentici, in ogni contesto”. “Oltre a buongiorno e buonasera, esclamavi sempre ‘evviva’, come se anche solo incontrarsi fosse già una vittoria” ha ricordato Giulio Sassoli”, rievocando “la dignità di chi non ha mai fatto pesare la sua malattia, né ora né anni fa. In un mondo di scuse, dicevi ‘Sì ma io c’ho da fa”. Ci hai insegnato che la fama e la popolarità hanno senso solo se si riescono a fare cose utili”. E poi ancora “passione e amore”, sono le parole del tuo insegnamento pronunciate fino all’ultimo. La figlia Livia, poi, ha letto l’ultimo messaggio pronunciato da David Sassoli prima di Natale.
    “Sarà dura, durissima, ma in questi anni ci hai dimostrato che niente è impossibile”. Con queste parole Alessandra Vittorini ha concluso un messaggio rivolto al marito David Sassoli, in conclusione del funerale di Stato dello scomparso presidente del Parlamento europeo. “Ci siamo cercati e trovati sui banchi di scuola. In questo tempo lo stare insieme ha fatto i conti con altro e altrove – ha ricordato -. Ti abbiamo sempre diviso e condiviso con altri, famiglia e lavoro, famiglia e politica, famiglia e passioni. Altri luoghi e altri impegni con cui hai costruito con tenacia il tuo modo di essere, di fare, i tuoi valori. Noi siamo stati il tuo punto fermo ma dividerti e condividerti con altri ha prodotto questa cosa immensa a cui stiamo assistendo in queste ore, e che abbiamo visto nei fiori e nei biglietti trovati l’altro ieri attaccati al portone in strada”.

    Sassoli, il messaggio “politico” della figlia Livia

    Alla cerimonia hannno partecipato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Entrato nella basilica, Draghi ha stretto la mano al premier spagnolo Pedro Sanchez, giunto poco prima di lui, e poi ha salutato i vertici delle istituzioni europee, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Luciana Lamorgese, Luigi Di Maio e Renato Brunetta sono fra i primi ministri giunti alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, a Roma. Fra i circa 300 partecipanti già nella basilica ci sono anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il segretario del Pd Enrico Letta, il senatore a vita Mario Monti, Gianni Letta, e la delegazione del Parlamento europeo.