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    Quirinale: Serracchiani, non possiamo permetterci la perdita di Draghi

    Per Debora Serracchiani, capogruppo dem alla Camera, è necessaria “una scelta coesa e unitaria” sul Colle, “non è questo il tempo dei capi partito o dei nomi di parte”. “Nessuno ha i numeri per eleggere da solo il capo dello Stato, neppure il centrodestra con un proprio nome. Per quanto riguarda noi, stiamo lavorando a un alto profilo istituzionale e condiviso, e alla definizione di un patto di legislatura”, dice intervistata dal Corriere della Sera.    “Quello che non possiamo assolutamente permetterci è di non averlo (Draghi, ndr) né da una parte né dall’altra. Noi riteniamo che sulla presidenza della Repubblica si debba innanzitutto partire da alcune considerazioni fondamentali: dobbiamo tenere insieme sia il passaggio delicato e solenne del capo dello Stato, sia la continuità dell’azione di governo per consolidare la ripresa economica e metterci alle spalle la pandemia”, spiega.    Al giornalista che le chiede se per il Colle sia più istituzionale Amato o Casini, ribatte: “Non mi sembra il caso di fare il totonomi. Sono tutte figure stimate che hanno avuto ed hanno ruoli istituzionali”. E Casellati? “Abbiamo detto che non è il momento dei nomi di parte”, replica ancora Serracchiani, sostenendo che l’elezione del Capo dello Stato “sia l’occasione perché il patto con i 5 Stelle si consolidi”.    

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    Foto Hitler chiama “Mario”, revocate deleghe assessore

    Subito revocate all’assessore Angela Maria Sartini (già sospesa dalla Lega) le deleghe a lei assegnate nella Giunta comunale di Orvieto dopo che questa ha pubblicato sul suo profilo Facebook personale una foto di Hitler sorridente e al telefono con la scritta “ciao Mario volevo farti i complimenti”. Lo ha annunciato il sindaco Roberta Tardani, che guida un esecutivo di centrodestra. Questa ha spiegato sempre su Fb che la decisione è stata presa “alla luce dell’intollerabile e inopportuno post”.    “Si possono non condividere e criticare le decisioni di un Governo – ha scritto Tardani – ma quanto pubblicato non può essere tollerato né giustificato e non voglio che sia minimamente accostato a questa amministrazione e in nessun modo alla storia e all’immagine della nostra città.️ In attesa di un confronto con la Lega e le altre forze politiche di maggioranza, tratterrò a me le deleghe precedentemente assegnate all’assessore Sartini”.    Per l’ormai ex assessore la Lega Umbria aveva già disposto “l’immediata sospensione” dal partito. “Riteniamo il post – ha sottolineato il partito – del tutto inappropriato e di cattivo gusto. Anche il legittimo dissenso rispetto alle decisioni prese dal Governo non può e non deve mai travalicare il buon senso.    Ancora più grave tirare in ballo pagine di storia così dolorose.    Nei prossimi giorni il direttivo regionale incontrerà lo stesso assessore per un confronto”.    Raggiunta dall’ANSA, Sartini aveva detto di non voler commentare il post, poi rimosso.    L’assessore aveva le deleghe a politiche e servizi sociali, famiglia, scuola, istruzione e formazione, giovani e futuro, pari opportunità e politiche di genere.     Il consigliere comunale di opposizione alla Giunta di centrodestra Franco Raimondo Barbabella ha stigmatizzato sempre su Facebook il post sottolineando: “se un assessore in carica espressione di un partito di governo pubblica una foto di Hitler che fa i complimenti al presidente del Consiglio, il cui significato non può sfuggire a nessuno, che tipo di problema pone non solo a sé ma al sindaco? In modo più chiaro, può ignorare questa che comunque la si consideri è un’enormità?”. Diversi i commenti al post sui social anche da vari cittadini che ne criticano il contenuto.

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    Foto Hitler che chiama “Mario”, Lega sospende assessore

    (ANSA) – ORVIETO (TERNI), 21 GEN – “Immediata sospensione”
    dalla Lega per Angela Maria Sartini, assessore del Carroccio al
    Comune di Orvieto, dopo che questa ha pubblicato sul suo profilo
    Facebook personale una foto di Hitler sorridente e al telefono
    con la scritta “ciao Mario volevo farti i complimenti”.   
    “Riteniamo il post del tutto inappropriato e di cattivo gusto”
    ha sottolineato la Lega Umbria in una nota.   
    “Anche il legittimo dissenso rispetto alle decisioni prese dal
    Governo – ha evidenziato ancora il partito – non può e non deve
    mai travalicare il buon senso. Ancora più grave tirare in ballo
    pagine di storia così dolorose. Nei prossimi giorni il direttivo
    regionale incontrerà lo stesso assessore per un confronto”.   
    Raggiunta dall’ANSA, Sartini ha detto di non voler commentare
    il post, poi rimosso. L’assessore ha le deleghe a politiche e
    servizi sociali, famiglia, scuola, istruzione e formazione,
    giovani e futuro, pari opportunità e politiche di genere.   
    Il consigliere comunale di opposizione alla Giunta di
    centrodestra Franco Raimondo Barbabella ha stigmatizzato sempre
    su Facebook il post sottolineando: “se un assessore in carica
    espressione di un partito di governo pubblica una foto di Hitler
    che fa i complimenti al presidente del Consiglio, il cui
    significato non può sfuggire a nessuno, che tipo di problema
    pone non solo a sé ma al sindaco? In modo più chiaro, può
    ignorare questa che comunque la si consideri è un’enormità?”.   
    Diversi i commenti al post sui social anche da vari cittadini
    che ne criticano il contenuto. (ANSA).   

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    Quirinale: incontro Letta-Renzi. Domani a Roma vertice di centrodestra

    I partiti continuano il confronto in vista delle votazioni per eleggere il nuovo capo dello Stato che partono lunedì alle 15 con la Camera convocata in seduta comune. Un incontro di primo mattino, a Palazzo Giustiniani, si è svolto tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Iv Matteo Renzi. Ieri il segretario Dem ha incontrato il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.
    Si è tenuto a Villa San Martino di Arcore, residenza brianzola di Silvio Berlusconi, un vertice di Forza Italia. Presenti i capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, e al Senato, Anna Maria Bernini, e la senatrice Licia Ronzulli, oltre al presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. La delegazione è arrivata alla Villa del Cavaliere verso l’ora di pranzo ed è uscita verso le ore 16. Al centro del colloquio, l’eventuale corsa del leader di Forza Italia per il Quirinale. “Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono sentiti oggi al telefono. È in programma per domani, a Roma, un vertice della coalizione – E’ quanto si legge in una nota congiunta dei tre leader -. In occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, il centrodestra avrà una posizione condivisa e unitaria”. 
    “Domani, molto probabilmente, il presidente Berlusconi scioglierà la riserva, sentito ovviamente anche le informazioni e i pareri dei partiti di coalizione”, ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera Barelli, fuori da Villa San Martino ad Arcore. “Il presidente Berlusconi, insieme ai leader dei partiti di centrodestra, per domani ha organizzato un incontro che era già in calendario – ha aggiunto -. Il centrodestra è unito. Questo è nelle corde di Berlusconi e di tutti gli altri leader. La cosa importante è che il presidente Berlusconi sia molto concentrato affinché il centrodestra possa dire la sua per le elezioni del Presidente della Repubblica”. A chi gli chiedeva di che umore fosse il Cavaliere, Barelli ha risposto: “come sempre ottimo”, aggiungendo che “il centrodestra è unito e deciderà assieme. Siamo ormai a ridosso delle elezioni e quindi è opportuno che i leader si incontrino per stabilire operativamente la linea comune da condurre durante la prossima settimana”.
    “Ci sono 3 o 4 ipotesi. Agli italiani dico: è complicato ma giovedi’ o venerdi avrete un presidente. Non vi preoccuapte se ora c’è una girandola di nomi”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi a “L’aria che tira” su La7, dove ha affermato che al momento sul Quirinale si è ancora “in alto mare, ma è normale”.
    IL DIARIO DEL COLLE
    Ascolta “Renzi: giovedì avremo un presidente, Draghi in pole position” su Spreaker.

     
    Lunedì mattina sono convocati i grandi elettori di Forza Italia, circa 150 fra senatori, deputati e delegati regionali, si apprende da fonti di FI, per coordinare il lavoro in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica e per rafforzare il coordinamento con le altre forze politiche del centrodestra.
    ‘Farò una o più proposte assolutamente di alto livello senza che nessuno possa permettersi di mettere veti”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, intervenuto a Radio Libertà, il nuovo nome di Radio Padania. “Ho l’onere e l’onore di fare una proposta o anche più proporste condivise – ha aggiunto – c’è Draghi presidente del Consiglio, vediamo fare scelte condivise”. “Nomi? non vorrei dannegiare un percorso utile che stiamo facendo”, ha spiegato Salvini.
    “Se va Draghi va al Quirinale, c’è contestualmente un nome già deciso come premier che ha Salvini agli interni e Di Maio agli esteri, come al primo Conte. Con la differenza che questa volta è una maggioranza di centrodestra e M5S senza il PD. Altrimenti, se Draghi impone, anche il PD. Non c’è possibilità che Draghi faccia sciogliere nulla perché la sua indicazione è contestuale all’indicazione del Presidente del Consiglio. È chiarissimo”, ha detto Vittorio Sgarbi a RTL 102.5. “Forza Italia ha varie possibilità – ha detto ancora Sgarbi – Berlusconi potrebbe fare un nome nell’area di Forza Italia rimanendone leader. Quel nome, mettiamo la Casellati, è un nome che è espresso da Forza Italia e contemporaneamente lascia a lui il partito. Se il nome è esterno, come potrebbe essere Draghi, allora si può dire che può uscire perfino una votazione. Mi pare che se lui ragiona riesce ad uscire dalla partita vincitore perché di fatto in questo momento si parla solo di lui. Anche se non si candida ha tenuto fin qui e può decidere. Domani o dopodomani deve dire il nome che propone agli altri. Una volta fatto la partita è chiusa e lui in qualche modo l’ha guidata”, conclude Sgarbi.
    “In caso Draghi vada al Colle ci sono due opzioni: un Governo che sostituisca Draghi con un altro tecnico di garanzia e allora non faccio nomi per non fare danni ad amici che siedono al Governo, magari rafforzato con l’ingresso di alcuni ministri politici. Oppure un Governo politico in cui i leader si impegnano direttamente”. Così il governatore Giovanni Toti a Rainews24. Secondo Toti “è più difficile” la seconda opzione di un “Governo politico, in cui i partiti si impegnano in modo sostanziale e allora ci sarebbe una riduzione dei tecnici e un premier scelto all’interno del mondo politico con un riequilibrio ad altri esponenti di maggioranza di altri partiti, in modo da valorizzare la presenza al Governo in vista delle prossime elezioni. Queste sono le due strade”.
    Intanto prosegue il dibattito sul voto per i grandi elettori positivi o in quarantena. Una richiesta al governo di intervenire per consentire il voto sul Quirinale dei grandi elettori “in isolamento o quarantena Covid”. La avanza il presidente della Camera Roberto Fico in una lettera al ministro Federico D’Incà, che l’Ansa ha visionato. Nella riunione dei capigruppo, spiega Fico, “si è ribadito che solo un intervento regolatorio del governo, alla luce del vigente quadro normativo, potrebbe autorizzare, dettando le prescrizioni sanitarie necessarie”, i grandi elettori “a lasciare il proprio domicilio”. Poi “spetterebbe alla Camera l’onere della definizione delle concrete modalità di esercizio del diritto di voto”.
    Arriva un decreto legge per permettere ai grandi elettori in isolamento o in quarantena per il Covid di partecipare alle votazioni per il Quirinale

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    Quirinale, Fraccaro: 'Clima velenoso, non voterò Draghi'

    “Sta montando, e il mio caso ne è un esempio, un clima estremamente preoccupante e velenoso intorno all’elezione del Presidente della Repubblica. Perciò, vorrei sgombrare subito il campo da ogni dubbio dicendo che non voterò mai Mario Draghi”. Così il deputato M5s Riccardo Fraccaro che sottolinea: “Anche Matteo Salvini ha smentito le ricostruzioni uscite oggi sul Quirinale, seppellendo così le falsità riportate sul nostro incontro”. “In merito ad alcune ricostruzioni fantasiose riguardo il mio incontro con Matteo Salvini – aveva già detto Fraccaro -, vorrei chiarire che non si è parlato di numeri né di voti per le prossime elezioni del Presidente della Repubblica”. “La conversazione – prosegue – ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale, rispetto alle quali ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il Presidente Conte. Era ed è chiaro che ogni decisione in merito a tutte le ipotesi resta in mano a Giuseppe Conte, che con la sua scelta può determinare il futuro presidente della Repubblica”, conclude l’ex ministro.
    “I retroscena riportati sulla stampa sull’incontro fra me e Riccardo Fraccaro sono privi di ogni fondamento – ha spiegato il leader della Lega Matteo Salvini -. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane, alla Camera o al Senato. Abbiamo fra le altre cose scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili. Fraccaro mi ha poi consigliato di parlare della chiacchierata con Giuseppe Conte, come normalmente fatto”. 
    Nei confronti di Riccardo Fraccaro “non è stata assunta alcuna sanzione disciplinare”. Così fonti del M5s che spiegano: “qualsiasi sanzione, infatti, nel caso in cui venisse riscontrata la violazione dei doveri stabiliti dalla Carta dei principi e dei valori e dal Codice etico posti a presidio degli interessi e della immagine della intera comunità Cinque Stelle, non potrà che essere comminata all’esito di una puntuale istruttoria, nel rispetto delle garanzie sostanziali e procedurali statutariamente previste e del principio del contraddittorio”.

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    Covid: Dpcm, ecco le attività esentate dal green pass. Niente ritiro pensione senza pass

    Niente più ingresso libero all’ufficio postale per ritirare la pensione: dall’1 febbraio servirà il green pass. In compenso si potrà continuare ad andare al supermercato senza certificazione verde e comprare qualunque cosa, non solo beni di prima necessità. Sono le indicazioni contenute nel nuovo decreto approvato dal Consiglio dei ministri che ha definito le “esigenze essenziali e primarie della persona da garantire anche senza il possesso” della certificazione verde. Spetterà ai titolari degli esercizi far osservare il rispetto delle prescrizioni “attraverso lo svolgimento di controlli anche a campione”.
    Ecco nel dettaglio le attività alle quali si potrà accedere dal PRIMO FEBBRAIO senza il pass.
    – ALIMENTARI E PRIMA NECESSITÀ – Commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto; commercio al dettaglio di prodotti surgelati; commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari; commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica); commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di materiale per ottica; commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.
    Chi entra senza Green pass nei supermercati può acquistare tutti i prodotti lì venduti, non solo beni di prima necessità. Lo precisa una Faq del governo rispetto al dpcm Covid. “Coloro che accedono agli esercizi commerciali esenti dal cd. green pass previsti dall’allegato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2022 possono acquistare ogni tipo di merce in essi venduta? Sì, l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal dpcm”.
    – SALUTE – è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie nonché a quelle veterinarie, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura, anche per gli accompagnatori. Questi ultimi però, per rimanere all’interno delle strutture residenziali, socio assistenziali, sociosanitarie e hospice dovranno aver fatto il booster oppure avere l’esito di un tampone negativo effettuato non oltre le 48 ore precedenti se hanno solo due dosi di vaccino o sono guariti dal virus.
    – SICUREZZA – è consentito l’accesso agli uffici aperti al pubblico delle forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti.
    – GIUSTIZIA – è consentito l’accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata.
    Non sarà possibile andare in un ufficio postale a ritirare la pensione se non si ha il green pass, secondo il Dpcm. E’ saltata dunque la norma inserita nella bozza con la quale erano considerate “esigenze essenziali e primarie” quelle “indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane Spa e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque denominati non soggetti ad obbligo di accredito”.
    “Contestiamo la decisione del Governo e ribadiamo che no, non è possibile controllare la certificazione vaccinale a tutti i nostri clienti. non finisce qui”. Queste le parole del presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, a commento della decisione del Governo di introdurre l’obbligo di controllo del Green Pass anche nelle tabaccherie: “Non è mancanza di volontà, è una questione del tutto pratica. I tabaccai sono spesso soli in tabaccheria e, di certo, non possono allontanarsi dal bancone per controllare il green pass sulla soglia della tabaccheria”.

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    Quirinale: arriva decreto per il voto dei positivi, ok unanime Cdm

    Arriva un decreto legge per permettere ai grandi elettori in isolamento o in quarantena per il Covid di partecipare alle votazioni per il Quirinale. Il decreto serve ad autorizzare i positivi a lasciare, in via eccezionale, il loro domicilio per votare.
    I grandi elettori in isolamento o quarantena causa Covid “sono autorizzati – prevede il decreto -, previa comunicazione all’azienda sanitaria territorialmente competente, agli spostamenti con mezzo proprio o sanitario sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto e comunque con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio, esclusivamente per raggiungere la sede del Parlamento, ove si svolge la votazione e fare rientro nella propria residenza o dimora”.
    “Durante la trasferta necessaria a completare le operazioni di voto”, i grandi elettori positivi al Covid o in quarantena hanno il “divieto di utilizzo dei mezzi pubblici, divieto di sosta in luoghi pubblici, divieto di entrare in contatto con soggetti diversi da coloro che sono preposti alle operazioni di voto”, prevede il decreto del governo. “Hanno inoltre divieto di pernottamento e consumazione dei pasti nei luoghi diversi da quelli indicati come sede di isolamento o quarantena, obbligo di utilizzo costante, all’aperto e al chiuso”, di mascherine Ffp2.
    ECCO IL DECRETO
    Attesa la richiesta formulata dal Parlamento, al fine di garantire l’esercizio del diritto di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica, i componenti membri delle Camere in seduta comune e i delegati regionali convocati a partire dal 24 gennaio 2022, i quali siano sottoposti alla misura dell’isolamento, in quanto risultati positivi all’esame da contagio del COVID-19 o della quarantena precauzionale, in quanto identificati come contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva prevista dalle vigenti disposizioni, sono autorizzati, previa comunicazione all’azienda sanitaria territorialmente competente, agli spostamenti con mezzo proprio o sanitario sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto e comunque con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio, esclusivamente per raggiungere la sede del Parlamento, ove si svolge la votazione e fare rientro nella propria residenza o dimora.
    Durante la trasferta necessaria a completare le operazioni di voto, i membri componenti del Parlamento in seduta comune e i delegati regionali sono tenuti al rispetto delle seguenti prescrizioni:
    – divieto di utilizzo dei mezzi pubblici;
    – divieto di sosta in luoghi pubblici;
    – divieto di entrare in contatto con soggetti diversi da coloro che sono preposti alle operazioni di voto;
    – divieto di pernottamento e consumazione dei pasti nei luoghi diversi da quelli indicati come sede di isolamento o quarantena;
    – obbligo di utilizzo costante, all’aperto e al chiuso, dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2.
    Una richiesta al governo di intervenire per consentire il voto sul Quirinale dei grandi elettori “in isolamento o quarantena Covid” è stata avanzata dal presidente della Camera Roberto Fico in una lettera al ministro Federico D’Incà, che l’ANSA ha visionato. Nella riunione dei capigruppo, spiega Fico, “si è ribadito che solo un intervento regolatorio del governo, alla luce del vigente quadro normativo, potrebbe autorizzare, dettando le prescrizioni sanitarie necessarie”, i grandi elettori “a lasciare il proprio domicilio”. Poi “spetterebbe alla Camera l’onere della definizione delle concrete modalità di esercizio del diritto di voto”. 
    Per il voto verrà allestito un seggio drive in nel parcheggio di via della Missione. 

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    Moby: Casaleggio, nessun favoritismo politico grazie a me

    “Lo ribadisco per l’ennesima volta: nessun nostro cliente ha mai avuto dei favoritismi politici grazie a me. È un fatto incontestabile, non un’opinione. Non è più tollerabile dovermi difendere da accuse per fatti che non ho mai commesso”. Così Davide Casaleggio che annuncia: “Il 2022 sarà un anno di cambiamenti”.
    Per il presidente della Casaleggio Associati, inoltre, nell’ l”‘affaire Moby”, la società “è parte lesa”.