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    Il barbiere di Mattarella: “Lo aspetto, tornerà da Presidente”

    Domenico Lo Torto, famoso barbiere di Roma, ha tagliato i capelli a diversi ministri, presidenti della Repubblica e, più di recente anche al capo dello Stato Sergio Mattarella. “E’ un po’ di tempo che non viene, ma non vedo l’ora che torni da presidente – risponde all’ANSA nel giorno in cui, dopo un lungo stallo, i partiti politici hanno deciso per il suo bis -. Sono contento che alla fine abbiano scelto così, secondo me hanno aspettato anche troppo…”. Poi, con il tono di chi la sa lunga, aggiunge: “Io sin dall’inizio pensavo che sarebbe stata la soluzione migliore, perché Mattarella fa le cose per bene al Quirinale. Ed è positivo anche che Mario Draghi porti a termine il suo mandato a Palazzo Chigi: anche lui sta facendo bene da presidente del Consiglio dei ministri”. Prima di Lo Torto, un altro barbiere, questa volta palermitano, è stato l’uomo di fiducia di Mattarella. Si tratta di Franco Alfonso, parrucchiere di Palermo, città natale del presidente della Repubblica dove, quando può, ritorna. Nel 2015 Franco Alfonso era stato un grande sponsor della sua elezione al Colle, crendendoci ancor prima dello stesso Mattarella: “E’ una persona colta e seria, ma che ride alle mie barzellette. E’ tifoso del Palermo”, raccontava di lui forte di una conoscenza trentennale. Nella Capitale è Lo Torto, nel suo studio del centralissimo quartiere Monti, che più di recente ha tagliato i capelli al presidente. Capelli che sono diventati ‘famosi’ dopo il fuorionda del marzo 2020, quando, in pieno lockdown, il capo dello Stato, cercando di sistemarsi davanti alla telecamere la folta e bianca chioma un po’ ribelle, ammise: “Giovanni (il suo portavoce, ndr) non vado dal barbiere neanche io, quindi…”. “I capelli di Mattarella sono un po’ difficili da lavorare perché multiverso, hanno bisogno di molta attenzione”, rivela il parrucchiere romano. Che, nella giornata clou della difficile partita del Quirinale, rivolge al suo più caro cliente un sentito augurio: “Che il presidente continui ad avere forza e coraggio, ne hanno bisogno tutti gli italiani. La pandemia ancora non è finita, speriamo che si affievolisca pian piano, ma ecco è ancora tra noi”. Parlando dei predecessori di Mattarella che sono passati sotto le sue forbici, Lo Torto ricorda Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano: “Ancora oggi vado a casa sua perché lui esce poco”.

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    Emilia, la piccola fan di Mattarella esulta per lui

    E’ la prima fan che da Palermo ha trepidato più di tutti per questo risultato. Da giorni ha seguito tutte le fasi per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Non ha mai smesso di sperare che il suo politico preferito fosse riconfermato. Emilia Saccomando, la bimba palermitana di otto anni, l’unica in Italia che ha avuto modo di parlare con Sergio Mattarella, ha trascorso le ultime ore davanti alla televisione in attesa della ‘fumata bianca’. “Questa mattina siamo usciti per fare alcuni acquisti – racconta la mamma, l’avvocato Monica Manzone – appena ha compreso che il presidente Sergio Mattarella potesse essere riconfermato siamo dovute tornare a casa perché voleva seguire le fasi del voto”. Martedì scorso Emilia era riuscita a parlare con il presidente e consegnarli la terza lettera che gli ha scritto. “Era fiduciosa che potesse finire così – aggiunge la madre – e lei spera di poterlo incontrare, ma al momento dal Quirinale non abbiamo avuto nessuna risposta. Ma comprendiamo che questi sono giorni davvero febbrili”. La bambina in questi anni lo ha rincorso diverse volte. Alla fine, mentre il presidente stava tornando a Roma, Emilia era riuscita a coronare il suo sogno. Accompagnata dalla mamma ha atteso che il presidente Mattarella scendesse dal suo appartamento di via Libertà a Palermo. Così è riuscita finalmente a parlare con il Capo dello Stato diventato ormai il suo “amico del cuore”, tanto da tenere nella sua stanzetta un cartonato a grandezza naturale del presidente. Mattarella le ha chiesto quanti anni avesse e cosa studiasse. “Ho otto anni e studio gli egiziani” ha risposto prima di consegnargli la sua terza lettera. Alla prima missiva il Capo dello Stato aveva risposto: “Cara Emilia, ti ringrazio per la tua attenzione nei miei confronti. Mi rendo conto che, come a tutti i bambini d’Italia, ti sia mancata la scuola ma era purtroppo necessario per non ammalarsi. Ti invito a non avere paura del buio: di giorno c’è il sole e di notte la luna e sono entrambi belle condizioni. Ti auguro di poterti recare in questi giorni al mare, con il suo bellissimo colore azzurro. Tanti auguri per il tuo futuro”. In un’altra lettera inviata a Mattarella la piccola ha invitato il Capo dello Stato nella sua scuola a Palermo per parlare della Costituzione “quando avrà finito di lavorare…”. Chissà se adesso, dopo la riconferma, Sergio Mattarella accetterà l’invito.

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    Giorgetti, dimissioni? Serve nuova fase governo

    “Sono felice che Mattarella abbia accettato con senso di responsabilità l’intenzione del Parlamento di indicarlo alla presidenza della Repubblica. Dimissioni? Per affrontare questa nuova fase serve una messa a punto: il Governo con la sua maggioranza adotti un nuovo tipo di metodo di lavoro che ci permetta di affrontare in maniera costruttiva i tanti dossier, anche divisi, per non trasformare quest’anno in una lunghissima, dannosa campagna elettorale che non serve al paese”. Così il ministro dello sviluppo Giancarlo Giorgetti al termine di un incontro con il segretario delle Lega Salvini. I due hanno chiesto un incontro a Draghi.

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    Quirinale: Letta, da Mattarella scelta di generosità

    “Per quanto ci riguarda la capacità di giocare di squadra è la ragione vera del successo. Non c’è individualismo, non c’è personalismo”, ha detto il segretario all’assemblea con i grandi elettori in corso alla Camera.
    “Tutti i passaggi politici hanno dimostrato, nel momento più difficile in assoluto, che il campo largo esiste grazie al nostro lavoro. Siamo riusciti a tenere tutti attorno”, ha aggiunto Letta

    “Voglio esprimere un grande ringraziamento al Presidente Mattarella per la scelta che è una scelta di generosità nei confronti del Paese ed è oggi fondamentale, importante e necessaria. Credo che sia una bella giornata per l’Italia e importante per la politica italiana”. Lo ha detto  Letta in conferenza stampa alla Camera

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    La Consulta elegge Amato, è il nuovo presidente. Patroni Griffi ha giurato al Quirinale

    È Giuliano Amato il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Torinese, 83 anni, professore emerito di diritto pubblico comparato, più volte ministro, ha all’attivo due mandati da presidente del Consiglio nel 1992-1993 e nel 2000-2001. Nominato da Giorgio Napolitano il 12 settembre 2013, è il giudice costituzionale con maggiore anzianità, rimarrà in carica circa 8 mesi prima del termine del suo mandato di nove anni.
    Conflitti sui valori, dalla famiglia alle questioni di genere, quanta sicurezza e quanta libertà: “questi sono i conflitti più impegnativi da comporre”, “la Costituzione dice molto”, ma “non dice quale soluzione” trovare “ed è qui che la collaborazione tra Corte e parlamento diventa essenziale”. Lo ha detto il presidente della Consulta, Giuliano Amato. Dal cognome della madre e del padre, dall’ergastolo ostativo al suicidio assistito, la Corte indica una soluzione possibile, ha ricordato, “ma saremmo molto più contenti se le soluzioni arrivassero dal parlamento”.Questa mattina al Palazzo del Quirinale ha prestato giuramento, dinanzi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Giudice della Corte Costituzionale, Filippo Patroni Griffi , eletto dal Consiglio di Stato il 15 dicembre 2021.    Erano presenti alla cerimonia il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, il Presidente – facente funzioni – della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, i Giudici costituzionali in carica, i Giudici emeriti della stessa Corte ed altre Autorità dello Stato. E’ quanto si legge in una nota del presidente della Repubblica. 

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    TEMPO REALE/ E' Mattarella bis, la richiesta della maggioranza

      I partiti della maggioranza trovano l’intesa per riconfermare Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. L’ottava votazione al via dalle 16.30 si chiuderà quindi con la fumata bianca per l’attuale inquilino del Colle. La decisione di convergere sul capo dello Stato arriva dopo una mattinata di incontri e consultazioni tra i leader, il premier e lo stesso presidente della Repubblica che, raccontano in ambienti parlamentari, avrebbe ricevuto diverse telefonate dai leader di partito stamane mentre si trovava nella sua nuova casa di Roma. Mario Draghi ha fatto da trait d’union tra il Colle e le forze politiche dopo un colloquio con Mattarella a margine del giuramento al Quirinale di Filippo Patroni Griffi come giudice della Corte Costituzionale.
    È opportuno che Mattarella resti al Colle “per il bene e la stabilità del Paese” avrebbe detto il premier – secondo quanto si è appreso da fonti autorevoli – allo stesso presidente della Repubblica e ai leader politici, che ha sentito nella mattinata. Dopo un vertice dei leader della maggioranza l’annuncio dell’intesa per chiedere a Mattarella di restare. Nel pomeriggio, verso le 15, arriverà l’atto formale con una visita dei capigruppo della maggioranza al Quirinale.
    L’accelerazione che ha portato alla decisione di presentarsi da Mattarella per chiedergli di restare, è arrivata dopo che sono naufragate altre ipotesi avanzate da Salvini, che alla fine si è allineato: ‘Gli italiani non meritano altri giorni di confusione. Io ho la coscienza a posto, ho fatto numerose proposte tutte di alto livello, tutte bocciate dalla sinistra. Riconfermiamo il presidente Mattarella al Quirinale e Draghi al governo’. Salvini ha sentito poi al telefono Draghi preannunciandogli una visita a conclusione delle votazioni. Il sì a Mattarella arriva con una nota anche dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che comunica direttamente al capo dello Stato il sostegno del suo partito. “Grande soddisfazione” anche dal leader del Pd Enrico Letta: “È un grande successo per il Paese, il Parlamento e la stabilità del governo”. Un invito a non perdere tempo viene da Pier Ferdinando Casini che fino a questa mattina era uno dei nomi su cui una parte delle forze politiche era pronta a convergere: “Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell’interesse del Paese”. 

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    Quirinale, vertice dei centristi con Fi: uniti su Casini

    (ANSA) – ROMA, 29 GEN – Disponibili a sostenere oggi Pier
    Ferdinando Casini per il Quirinale: è quanto è emerso al termine
    di una riunione durata circa un’ora e mezza, appena terminata,
    alla quale hanno partecipato il coordinatore di Forza Italia,
    Antonio Tajani, Lorenzo Cesa dell’Udc, Maurizio Lupi per Noi per
    l’Italia e Giovanni Toti e Paolo Romani per Coraggio Italia.   
    Un vertice importante perché, dopo lo strappo tra Forza
    Italia e il resto del centrodestra, sancisce la nascita di un
    nuovo gruppo di grandi elettori che porteranno avanti trattative
    autonome. (ANSA).