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    Mattarella: 'Grazie, sono a servizio della Repubblica'

    “Sono al servizio della Repubblica”. Sergio Mattarella usa twitter per ringraziare i cittadini che dopo la sua rielezione hanno inondato il Quirinale di messaggi, auguri, suggerimenti ed anche alcuni critiche. Sono tutti incoraggiamenti che per lui “costituiscono una preziosa sollecitazione per l’impegno a servizio della Repubblica”. Il presidente della Repubblica dopo il richiamo del Parlamento al Colle per un secondo, non richiesto, mandato ha iniziato a riflettere sul discorso di insediamento che che per tutti i presidenti costituisce un fondamentale impegno programmatico, una sorta di indirizzo politico del settennato. Lo sta facendo con i suoi più stretti collaboratori che saranno tutti riconfermati dopo il giuramento. E c’è grande attesa per le sue parole. Il perimetro questa volta è largo: l’unica certezza è che Mattarella non ripercorrerà la strada di Giorgio Napolitano che infierì su un Parlamento che non fu capace di esprimere un nuovo presidente. Troppo forte è il rispetto per le Camere di Sergio Mattarella che infatti le ha già ringraziate per la “fiducia” accordatagli. E poi la sua elezione è nata nel segno della stabilità in un momento difficilissimo per l’intera Europa ed è su questo che insisterà il capo dello Stato. D’altronde la necessità di accompagnare la ripresa è stato il fil rouge degli ultimi mesi della sua presidenza e c’è da scommettere che Mattarella cercherà di iniettare fiducia nel Paese senza rinunciare a chiedere senso di responsabilità alle forze politiche che pur si prepareranno all’inevitabile avvio della campagna elettorale del 2023. Scontato politicamente il pieno supporto a Mario Draghi che d’altronde risulta essere pienamente omogeneo alla sua riconferma al Quirinale. E’ stato proprio Mattarella a forzarlo alla guida di un esecutivo eterogeneo che non è sbagliato definire “del presidente”.
    E l’azione di questo governo si trova esattamente a metà del guado, come confermano le parole odierne del premier che, oltre a registrare dall’Istat la conferma di una crescita vigorosa, ha annunciato di voler correre sulla messa a terra del Pnrr attraverso la realizzazione di ben “45 traguardi e obiettivi per un contributo finanziario e di prestiti pari a 24,1 miliardi di euro”. Cifre importanti che ben spiegano perchè il presidente vigilerà adesso con la massima attenzione. Continuerà ad essere l’arbitro del primo settennato ma questa volta fischierà più spesso e i cartellini gialli potrebbero aumentare.
    Naturalmente Mattarella quando ha ricevuto i capigruppo che con imbarazzo gli chiedevano la sua disponibilità ad un secondo impegno non ha minimamente accennato alla durata del suo mandato e ben si sono guardati dal farlo i deputati. Sono sette anni, per Costituzione. Ma sottotraccia in molti già si interrogano se il presidente possa lasciare in anticipo, ove mai fosse costruito dalla politica un percorso adeguato. Non lo conoscono, osservano laconici dal Quirinale. 

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    Centrodestra: Salvini incontra Berlusconi ad Arcore. Meloni: 'Io mi voglio alleare con gli italiani'

    Il leader della Lega Matteo Salvini è stato ad Arcore per un incontro con il leader di FI Silvio Berlusconi. Lo si apprende da fonti di centrodestra. Il colloquio tra i due leader è durato circa due ore.
    Domani è in previsione il consiglio federale del Carroccio. In una lettera pubblicata sul Giornale, intanto, il segretario leghista ha rilanciato il progetto di federazione del centrodesatra. “Io rispetto chi ha detto no al governo di unità nazionale, no a Draghi e l’altro ieri no all’elezione di Mattarella, ma non capisco la scelta di attaccare gli alleati che hanno maturato una decisione diversa”, dice nella lettera. “Bisogna reagire e creare daccapo le condizioni del nostro stare insieme”, sottolineando che “gli attuali schemi non riescono a garantire del tutto questo ancoraggio al reale: non basta sommare le nostre forze, ma è necessario che si cominci a ragionare in un’ottica veramente unitaria. È giunto il momento di federarci. Solo un nuovo contenitore politico delle forze di centrodestra, a cominciare da quelle che appoggiano il governo Draghi, può agire in modo incisivo”. “Per federarci abbiamo bisogno di superare gli egoismi: non annullando, ma valorizzando le nostre differenze e facendole poi convergere in una sintesi in cui tutti si possano riconoscere. La sintesi culturale, valoriale, in verità già esiste: i nostri valori sono chiari, solidi, alternativi a quelli della sinistra”.
    “Il centrodestra è maggioranza tra gli italiani, con buona pace per chi a sinistra vorrebbe cantare vittoria. Ci sono priorità come lo snellimento della burocrazia, la flat tax, la sicurezza e la lotta al fanatismo islamico. Bisogna essere realisti e pensare in quell’ottica unitaria invocata da Matteo Salvini. Una federazione sul modello degli Stati Uniti per creare le condizioni del nostro stare insieme e liberare il Paese dal giogo della sinistra”. Lo dice in una nota la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile dipartimento Pari opportunità del partito.
    Silvio Berlusconi e Matteo Salvini “hanno riaffermato la propria vicinanza umana e politica”: Salvini ha tenuto a portare i propri saluti al Presidente di Forza Italia di persona. Lo spiegano fonti di FI. Si è trattato di una “visita affettuosa”, nel giorno in cui il Cavaliere è tornato a casa dal San Raffaele e il leader della Lega ha scritto una lettera aperta a “il Giornale” per rilanciare la federazione sul modello del “Partito Repubblicano americano”, una idea che Berlusconi aveva lanciato tempo fa.
    “Io non mi adeguo, non mi piego”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni riferendosi sia alla rielezione di Mattarella al Quirinale sia al sostegno al governo Draghi. L’ha detto nella registrazione di ‘Quarta repubblica’ in onda stasera su Rete 4. Alla domanda se così facendo, il suo partito finirà all’angolo, ha risposto: “Vedremo, lo decideranno gli italiani e io con gli italiani mi voglio alleare”.
       

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    Berlusconi dimesso dall'ospedale San Raffaele

    Silvio Berlusconi è tornato nella sua villa di Arcore, dopo otto giorni di ricovero all’ospedale milanese San Raffaele. Ad accompagnare il leader di Forza Italia il giorno delle dimissioni, ci sono la compagna Marta Fascina e una delle sue più strette collaboratrici, la senatrice azzurra Licia Ronzulli. Con indosso un cappotto nero, cappello e mascherina blu, il Cavaliere, 85 anni, è uscito dalla porta principale dell’edificio Diamante dell’istituto fondato da Don Verzè. Poi è salito in macchina, senza rilasciare alcuna dichiarazione, ma con il braccio alzato in segno di saluto a giornalisti, cameraman e fotografi, accorsi in massa. L’ex presidente del consiglio, che ha anche vinto la battaglia contro il covid nel settembre 2020, nell’estate di quasi sei anni fa venne operato con un intervento a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica. Da allora, si è sottoposto spesso a controlli in ospedale. Nei giorni scorsi, dalle sue stanze al sesto piano dell’edificio dove sarebbe stato curato per un’infezione e dove si è sottoposto a diversi accertamenti, ha continuato a seguire la partita per il Quirinale. Dopo la sua rinuncia alla candidatura a presidente della Repubblica in nome della “unità” nazionale, è stato descritto come particolarmente giù di morale. Ma non ha rinunciato a gestire attivamente il partito da lui fondato, alle prese con l’elezione del nuovo capo dello Stato. Prima ha indicato il nome della numero uno del Senato Elisabetta Casellati, infine ha appoggiato Sergio Mattarella assicurando il “sostegno di Forza Italia per la sua elezione”. In questi giorni, l’ex presidente del Consiglio ha ricevuto solo le visite di familiari, amici e collaboratori più vicini, dai figli al presidente di Mediaset Fedele Confalonieri a Marcello Dell’Utri. Sono passati a trovarlo anche il suo ex avvocato Niccolò Ghedini, e gli azzurri Ronzulli e Antonio Tajani. Nei giorni scorsi Paolo Berlusconi, da sempre vicino al fratello, uscendo dal San Raffaele ha detto che “ha passato giorni molto brutti, ma adesso è in ripresa”. E anche: “Sta andando tutto bene, sta riprendendo forze”. Il suo medico personale, Alberto Zangrillo, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale. “E’ assolutamente fuori luogo – ha detto – l’attenzione morbosa che si scatena nei confronti di questioni private come la salute”.   

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    Cdm: applauso per Mattarella. Draghi accelera: mercoledì nuovo Consiglio dei ministri su Pnrr

     Un applauso per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto il Consiglio dei ministri. Lo si apprende da fonti di governo. 
     “Le priorità che ha espresso” Sergio Mattarella, “la lotta alla pandemia e la ripresa della vita economica e sociale del Paese, sono le stesse del Governo”, ha detto il premier Mario Draghi, a quanto si apprende, in apertura della riunione. 
    “L’erogazione della seconda rata, in scadenza al 30 giugno 2022, presuppone il conseguimento di 45 traguardi e obiettivi per un contributo finanziario e di prestiti pari a 24,1 miliardi di euro –  ha aggiunto Draghi . Il prossimo Consiglio dei ministri di mercoledì sarà dedicato a una puntuale ricognizione della situazione relativa ai principali obiettivi PNRR del primo semestre dell’anno”
    Quanto alla crescita del Pil, Draghi ha espresso soddisfazione. “Sono il prodotto della ripresa globale, ma anche delle misure messe in campo dal governo, a partire dalla campagna di vaccinazione e dalle politiche di sostegno all’economia”. 
       

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    Legge elettorale: Proporzionale-maggioritario, gli schieramenti

    Tra gli strascichi della dinamica creatasi con l’elezione del Presidente della Repubblica c’è la riapertura del dibattito sulla legge elettorale, fermo al 9 gennaio 2020, quando fu depositato in Commissione alla Camera il Germanicum, sostenuto dall’allora maggioranza giallo-rossa: si tratta di un proporzionale con soglia di sbarramento al 5%, che lo rende appunto simile al modello tedesco. Come sempre accade, il dibattito si articola tra due scelte di fondo, vale a dire proporzionale o maggioritario, benché le due impostazioni possono essere declinate in vari modi o anche miscelarsi, come per l’attuale legge, il Rosatellum. A favore del proporzionale sono M5s, Leu, e Coraggio Italia.
    Nel Pd la maggior parte delle correnti sono a favore di tale modello, ma il segretario Letta si era dichiarato per il maggioritario; tuttavia da ieri si è detto disposto a ragionare su un nuovo impianto, a partire dall’eliminazione delle liste bloccate. Italia Viva è ancora in fase di definizione della posizione, visto che quando fu depositato il Germanicum, Renzi affermò di preferire un sistema che assicuri di conoscere il vincitore la sera stessa delle elezioni; ma di recente è sembrato aprire all’ipotesi proporzionalista. A dividere il campo dei proporzionalisti è la soglia di sbarramento, che M5s vuole sia “alla tedesca”, mentre gli altri la chiedono più bassa.
    A favore nel maggioritario Giorgia Meloni e tutto Fdi, e finora anche la Lega, benché nel partito guidato da Matteo Salvini si stia aprendo un “partito” favorevole al proporzionale, perché eviterebbe contenziosi nella divisione dei collegi uninominali e consentirebbe comunque di tenere unito il centrodetrsa dopo le elezioni. In Forza Italia Berlusconi ha ribadito appena due settimane fa di prediligere il maggioritario, ma anche tra gli azzurri si sta facendo più forte la voce dei proporzionalisti.    

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    Scuola: Bianchi, Dad va bene solo per tempi molto brevi

    “Il prolungamento dell’attività a distanza genera problemi, ma immaginiamo cosa sarebbe stato se quest’ultima non ci fosse stata. All’inizio della pandemia c’è stato uno sbando proprio perché non c’era nessun collegamento con la scuola. In quella bufera è stato rilevante avere almeno un collegamento con la scuola, presente con strumenti inediti”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che ha partecipato ad un evento online dell’università Bocconi. “La scuola – ha aggiunto – vuole essere caparbiamente in presenza: possono esserci esercizi di attività a distanza o integrata e surrogatoria, ma solo per tempi molto brevi”.
    “C’è un problema di nuova centralità della scuola – ha osservato – che però va costruita e non è così ovvio e scontato. Non tutti i problemi sono sorti con la Dad e la pandemia, non attribuiamo problemi che sono molto più radicati nella nostra storia”. 
    “Il virus ha esasperato le disuguaglianze. Attraverso il Pnrr stiamo facendo investimenti sulla scuola come mai successo prima”. “Abbiamo mantenuto la posizione di mantenere aperta la scuola in una fase in cui il virus ancora circola, in cui c’è ancora bisogno di strumenti a distanza per gestire con tutela alcune situazioni”, ha aggiunto Bianchi.

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    Noemi Letizia: 'Violentata psicologicamente, dette tante falsità'

    “Sono diventata anoressica, mi sono chiusa in casa. E un motivo c’è, no? Mi hanno violentata psicologicamente, chiamandomi prostituta a ogni angolo di strada, ma di cosa stiamo parlando?”. Così Noemi Letizia torna a parlare, in un’intervista a Report in onda stasera su Rai3, del caso che l’ha vista protagonista nell’aprile 2009 quando festeggiò i suoi 18 anni e al compleanno, a Casoria, si presentò anche l’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
    “Io, tramite un percorso psicologico – racconta -, sono riuscita a scegliere la strada più lunga, ma avrei potuto anche scegliere l’altra strada, come tanta gente fa, no? (…) Togliermi la vita, ci ho pensato tante volte”.    Nell’intervista (un’anticipazione è stata pubblicata su Repubblica.it) si ricorda che la giovane raccontò di chiamare Berlusconi “papi”. “Io chiamo “papi” mio padre”, dice ora Noemi Letizia. Anche Berlusconi? “Mi è stato detto di dire questa determinata cosa e quindi io l’ho detta”. In realtà non lo chiamava così? “Ma no (…) Sono state dette tante cose, ci siamo attenuti a quanto ci hanno detto di dire e fare. La verità è tutt’altra roba”.   

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    Foibe: Grimaldi, locandina Piemonte è revisionismo cialtrone

    (ANSA) – TORINO, 31 GEN – Fa discutere la locandina scelta
    dalla Regione Piemonte, nell’ambito del progetto ‘Identità oltre
    confine’, per il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e
    dell’esodo giuliano-dalmata. A prendere posizione contro quella
    che definisce “un’immagine che sembra propaganda nazista” è il
    capogruppo di Luv, Marco Grimaldi, che sollecita il presidente
    Alberto Cirio a “prendere posizione”.   
    “Dopo il fumetto pubblicato da una casa editrice di estrema
    destra e farcito di errori storici dell’anno scorso – attacca
    Grimaldi -, anche quest’anno la Regione a trazione nera non
    perde il vizio ed esce con una locandina che ha l’aspetto di un
    manifesto di propaganda nazista, con tanto di partigiani di Tito
    rappresentati come mostruosi giganti neri. Le manipolazioni
    legate al Giorno del Ricordo continuano, impiegando, per
    l’ennesima volta, denaro pubblico e utilizzando il Circolo dei
    Lettori. Vorrei sapere se il presidente Cirio ritiene che questa
    locandina si presti a una grande indagine culturale – prosegue
    -. Testi e iniziative rigorosi e ben fatti, che facciano luce su
    quella fase della storia, ne esistono, ma la nostra destra in
    genere non perde occasione per aggredire verbalmente e
    minacciare chi li promuove, siccome alla storia preferisce da
    sempre il revisionismo cialtrone”. (ANSA).