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    'L'educazione alimentare sia materia scolastica'

    “Il cibo è gusto, tradizione, storia e cultura, fantasia, ma non solo: è un fattore economico fondamentale, un elemento geopolitico, uno straordinario motore di cambiamento. Va conosciuto e studiato”. La Fondazione Guido Carli lancia una campagna per chiedere al governo ed al Parlamento di inserire come materia di studio l’educazione alimentare dalle scuole dell’obbligo fino all’università.
    “Partendo da noi stessi, dal nostro benessere, dai principi di una sana e corretta alimentazione, quindi per contrastare la diffusione delle disfunzioni alimentari, dall’anoressia alla bulimia, per poi giungere ai dati macroeconomici e all’enorme impatto che il cibo ha sull’economia mondiale, sull’ambiente, sulle migrazioni, sui sistemi sociali. Non solo uno stile di vita, ma un asset strategico per lo Stato. Basta qualche numero per confermarlo: oggi in Italia per il cibo spendiamo quasi il 24% in rapporto al nostro Pil, secondo solo alle uscite per la casa (35%) e meno dei trasporti (10%) e dei vestiti (11%). L’alimentazione è anche un elemento su cui si misura fortemente la diseguaglianza sociale: ci sono 2 milioni di famiglie in grossa difficoltà, costrette a ricorrere alla carità per mangiare ed un 30% di differenza tra il Nord e il Sud quanto a possibilità di spesa. Per non parlare dei dati globali, che vedono, a fronte di 857 milioni e 581 mila persone denutrite, un miliardo e 722 milioni in sovrappeso, di cui 800 milioni obese. L’educazione alimentare, la lotta allo spreco di cibo e un accorto uso delle risorse naturali devono essere alla base dell’insegnamento in qualsiasi società che voglia proiettarsi verso un futuro sostenibile”, afferma Romana Liuzzo, presidente della Fondazione Guido Carli, presentando la Lectio Magistralis di Oscar Farinetti “Cibo, la sublime ossessione. L’alimentazione e le sue derive tra piacere e necessità”, che si terrà il 25 febbraio alle ore 17.00 presso l’Aula Magna Mario Arcelli – Luiss Guido Carli di Roma con la partecipazione del Sindaco Roberto Gualtieri, del Presidente Onorario della Fondazione Guido Carli Gianni Letta e della Deputata Maria Elena Boschi.

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    Covid: Camera, Transatlantico richiude, torna estensione Aula

    Il Transatlantico di Montecitorio, riaperto per l’elezione del presidente della Repubblica, tornerà da martedì prossimo ad essere una estensione dell’Aula e quindi accessibile solo ai deputati. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio su proposta del presidente Fico e dei questori. Una nuova valutazione verrà fatta per marzo a fine mese sulla base dei dati epidemiologici. La misura serve a garantire ai deputati la distanza interpersonale. Salta invece la pausa ogni 3 ore di seduta. 

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    Quirinale: Il film del giuramento

    Il giorno del giuramento di Sergio Mattarella. Il film della giornata:
    Ore 18.29 – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera, al termine della cerimonia di insediamento al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, il quale, secondo la prassi, gli ha presentato le dimissioni del Governo. Il Presidente della Repubblica lo ha ringraziato e lo ha invitato a ritirare le dimissioni. Il Presidente del Consiglio ha accolto l’invito rivoltogli dal Presidente della Repubblica.
    Ore 17.16 – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato il Salone dei corazzieri del Quirinale dopo aver salutato la platea composta da autorità, ministri e politici che hanno ascoltato e applaudito il suo discorso. In particolare, Mattarella si è intrattenuto qualche istante con il governatore del Veneto, Luca Zaia.
    Ore 17.02 – Come sette anni fa, nella cerimonia di insediamento del presidente della Repubblica si è ritagliato un breve momento di popolarità in diretta tv Briciola, la cagnolina adottatata nel 2014 dai carabinieri del 4° Reggimento a cavallo. Con la sua consueta pettorina rossa dei carabinieri, la cagnolina si è intravista attraversare il cortile d’onore del Quirinale mentre Mattarella riceveva gli onori militari.
    Ore 16.58 – Dopo gli onori militari, l’Inno di Mameli è stato suonato nel cortile d’onore del Quirinale davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
    ore 16.54 – La Lancia Flaminia storica con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi a bordo, è arrivata al Quirinale. Mattarella ha salutato la gente che lo aspettava. L’auto decappottabile, scortata dalle moto della polizia e poi i corazzieri a cavallo, è entrata nel Palazzo accolta dagli applausi della gente che è ai lati della piazza.
    Ore 16.51 – Accompagnata dalla scorta a piedi e dai corazzieri a cavallo, la Flaminia decappottabile degli anni ’60 con a bordo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Draghi sta percorrendo la strada dall’Altare della Patria al Quirinale. Alcune delle persone lungo il percorso hanno dedicato applausi e urla di ringraziamento a Mattarella, che ha risposto salutando con la mano.
    Ore 16.44 – Entra in scena la Flaminia nella cerimonia di insediamento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato, dopo l’omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria, è salito a bordo della Lancia Flaminia 355 decapottabile con il presidente del Consiglio Mario Draghi e il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti.
    Ore 16.36 – Un minuto in raccoglimento davanti all’Altare della Patria. Così, secondo programma, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio al Milite Ignoto mentre risuonava il Silenzio. Intanto il cielo di Roma veniva sorvolato dalle Frecce Tricolori. 
    Ore 16.20 – Cinquantacinque applausi e una ovazione finale durata oltre tre minuti, hanno segnato il discorso del presidente della Repubblica Mattarella davanti al Parlamento. Ricevendo il lungo applauso dell’Aula al termine del suo discorso di insediamento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è concesso qualche sorriso, ringraziando i grandi elettori con cenni del viso. Poco dopo ha indossato la mascherina riposta nella tasca della giacca durante il discorso, e ha continuato a ringraziare con la mano, prima di riaccomodarsi, una volta esauriti gli applausi durati oltre tre minuti, fra il presidente della Camera Roberto Fico e quella del Senato Elisabetta Casellati. 
    Ore 16.19 – Dopo il giuramento, con cui è iniziato il suo secondo mandato da presidente della Repubblica, e il discorso al Parlamento, Sergio Mattarella si è fermato nel corridoio verso l’uscita per salutare il premier Mario Draghi e il presidente della corte Costituzionale Giuliano Amato. Quindi ha lasciato la Camera per ascoltare in piazza Montecitorio l’Inno di Mameli. Questo passaggio, che di solito avviene in Aula, per le misure anti-Covid questa volta è stato spostato all’esterno. Poi Mattarella ha passato in rassegna il reparto d’onore schierato.
    Ore 16.13 – Si è concluso nell’Aula di Montecitorio il messaggio alla Nazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il messaggio è durato circa 40 minuti. L’Aula tutta gli ha tributato una standing ovation durata diversi minuti.
    Ore 15.35 – “Il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni hanno fatto la loro scelta. E’ per me una nuova chiamata – inattesa – alla responsabilità; alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha esordito nella cerimonia di insediamento in corso a Montecitorio. 
    Ore 15.35 – “Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione”. Dopo aver pronunciato la formula di giuramento da presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è stato salutato da un intenso applauso dell’Aula di Montecitorio. In contemporanea dal Gianicolo sono partiti i tradizionali 21 colpi di cannone. 
    ore 15.35 – Un lungo applauso unanime dell’Aula di Montecitorio ha segnato la fine della pronuncia della formula del giuramento da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il forte battimani copre nell’Emiciclo il suono della campana di Montecitorio e delle salve di cannone sparate dal Gianicolo. Il presidente della Camera invita i grandi elettori a sedere e cede il proprio posto al Presidente della Repubblica, sedendo alla sua destra. Ora il presidente della Repubblica, rimanendo in piedi al centro del banco della Presidenza, rivolge il messaggio alla Nazione.
    Ore 15. 33 – Mattarella  giura sulla Carta. Un lungo applauso unanime dell’Aula di Montecitorio ha segnato la fine della pronuncia della formula del giuramento. Il forte battimani ha coperto  nell’Emiciclo il suono della campana di Montecitorio e delle salve di cannone sparate dal Gianicolo.
    Ore 15.17 – Sergio Mattarella è giunto a Montecitorio per il giuramento con cui inizierà il suo secondo mandato da presidente della Repubblica. Pochi istanti prima, un applauso ha salutato il suo passaggio in piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi
    Ore 15.10 – I familiari del presidente Mattarella seguiranno la cerimonia del giuramento dalla tribuna presidenziale dell’Aula di Montecitorio. Nella stessa tribuna ci sono il Nunzio apostolico in Italia, il Vice Presidente del CSM, il Capo di Stato Maggiore della Difesa e il segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti. L’Aula è già gremita, così come le tribune.
    Ore 14.58 – Una folla è radunata davanti al palazzo del Quirinale da cui fra poco il presidente della Repubblica Sergio Mattarella uscirà per dirigersi alla Camera per il giuramento del suo secondo mandato. Alcune delle persone assiepate dietro le ringhiere al bordo della strada sventolano il tricolore e ci sono anche bandiere di Coldiretti.    

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    Quirinale: Consenso bipartisan al discorso di Mattarella

    Consenso bipartisan al discorso di insediamento del presidente Mattarella. “I toni di Mattarella saranno molto diversi” da quelli di Napolitano. “Mattarella è presidente a pieno titolo, evitate di dire un presidente a termine, ha un mandato di sette anni e come tale intenderà svolgerlo al massimo. Napolitano si sapeva che avrebbe fatto il presidente per un paio di anni”, ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, intervistato a Sky Tg24.
    “Il presidente Mattarella, nel suo straordinario discorso dopo il giuramento in Aula, ci ha indicato con chiarezza la rotta: costruire un’Italia più europea, più unita, più giusta. Un’Italia la cui agenda politica è definita dal Next Generation Eu e dalla sua declinazione nazionale, il Pnrr. Un’Italia che può e deve essere rafforzata per orientare il processo per rilanciare l’Europa e rendere strutturale la svolta compiuta in risposta alla pandemia. Un’Italia che ha il dovere di portare avanti le riforme, a cominciare dalla giustizia, e di individuare nella lotta alle disuguaglianze l’asse portante delle politiche pubbliche. Così, in una nota, Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione. 
    Anche Giorgia Meloni dall’opposizione apprezza quella che ritiene ‘la discontinuità’ e sottolinea i passaggi sulla giustizia e sulle disuguaglianze e i ‘mancati diritti al Parlamento’. “Condivido diversi passaggi, il richiamo all’attenzione contro le disuguaglianze, per i giovani e le donne, per la sicurezza sul lavoro. I passaggi più convincenti sono stati quelli sulle correnti del Csm e la bacchettata a Draghi per i mancati diritti al Parlamento e all’opposizione, non lo ha detto ma io la interpreto così, e quando dice che dignità significa combattere la tratta degli esseri umani. Lo considero in significativa discontinuità con il presidente precedente”, ha detto la leader di FdI.
    Per Enrico Letta la ‘frase più forte’ è sulle disuguaglianze, per Conte le parole su giovani e ambiente sono una ‘bussola per una società più giusta’. “Il discorso della #dignità. #Mattarella”, scrive su twitter il segretario del Pd.
    “Un paese moderno, giusto e solidale. Il Presidente Mattarella ha indicato la strada maestra per l’uscita dall’emergenza sanitaria, economica e sociale nel segno della coesione nazionale. Grazie Presidente”. Lo afferma il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.
    “Applausi convinti e condivisibili da parte di tutto il Parlamento al bellissimo discorso del rieletto presidente Mattarella. Anche io, seppur bloccato in casa, ho applaudito convinto, il discorso in generale ed alcuni passaggi (come quelli sulla necessità di una profonda riforma della giustizia) in particolare. Bene, visto che per giorni politici e giornalisti mi hanno criticato e attaccato per il lavoro svolto nella settimana appena trascorsa, oggi posso dire di essere orgoglioso e felice di aver offerto il mio contributo, al pari di altri, per la riconferma del Presidente Mattarella”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
    Cruciale il tema della giustizia anche per Salvini mentre David Ermini, vicepresidente del Csm, sottolinea la ‘spinta fortissima’ alla riforma. Dal capo dello Stato arriva “una spinta fortissima affinché il Parlamento approvi finalmente e velocemente la riforma del Consiglio superiore” commenta il vicepresidente del Csm, David Ermini, convinto che la riforma sia “urgente, indispensabile e indifferibile”. E se è vero che Mattarella “ha giustamente denunciato le distorsioni e degenerazioni che hanno incrinato il rapporto di fiducia con i cittadini sottolineando la necessità di superare le logiche di appartenenza”, ha anche “ricordato che autonomia e indipendenza della magistratura sono principi costituzionali preziosi e basilari”.

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    Mattarella: “dignità” la parola più usata, 18 volte

    Se “speranza” fu la parola più usata sette anni fa dal presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di giuramento, oggi è “dignità” il termine ripetuto maggiormente: ben 18 volte. Altre parole ripetute sono state Parlamento (8 volte), unità (8), Costituzione (6), Democrazia (6), impegno (6). In un lungo passaggio dedicato ai temi sociali, cari a Mattarella, costruito in modo anaforico, il presidente della Repubblica ha ripetuto “dignità è”, seguito da una serie di diritti e impegni a cui tutto il Paese deve lavorare: “azzerare le morti sul lavoro”, “opporsi al razzismo”, “impedire la violenza sulle donne”. 

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    Incontro Draghi-Cartabia su riforma del Csm

    C’è stato un incontro stamattina tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra della Marta Giustizia Cartabia sulla riforma del Csm. Lo si apprende da fonti governative. 
    Nel suo discorso di insediamento oggi il presidente della Repubblica ha sottolineato la necessità di una riforma della giustizia. “Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della nostra Carta. Nell’inviare un saluto alle nostre Magistrature – elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della nostra società -mi preme sottolineare che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività”.
    “È indispensabile che le riforme annunciate” per la giustizia “giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore”.
    Già da dicembre la riforma del Csm è pronta e doveva essere discussa in Consiglio dei ministri prima di Natale. Ma le tensioni crescenti tra i partiti in vista del voto del Quirinale avevano spinto a rimandare. Oggi si è ripreso il filo di quel discorso e l’incontro potrebbe essere il segnale della consapevolezza di dover accelerare e chiudere sulla riforma. Riforma che è già stata oggetto di diversi confronti della ministra con le forze della maggioranza e anche con i rappresentanti della magistratura e dell’avvocatura e la cui urgenza è dettata dal fatto che a luglio scade il Csm in carica e dunque c’è pochissimo tempo per evitare che al voto si vada con le vecchie regole.
       

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    Quirinale: Salvini positivo al covid, salta il giuramento

    Il leader della Lega Matteo Salvini è risultato positivo al Covid nello screening per l’accesso al giuramento del Capo dello Stato, cui non potrà essere presente. Lo apprende l’ANSA da fonti parlamentari di maggioranza. 
    “Amici sono in buona compagnia: ai 10 milioni di Italiani positivi e poi guariti, da oggi mi aggiungo io! Giornata di lavoro come tante altre, tampone di controllo come tanti altri, nessun sintomo di nessun genere, ma risultato positivo. Proprio nel giorno del panettone di San Biagio..!! A casa al volo qui a Roma, armato di computer, telefono e pazienza”. Lo scrive sui social il segretario della Lega, Matteo Salvini che è risultato positivo al covid.