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    Qui Pechino, la Nato non destabilizzi anche l'Asia

    La Cina esorta la Nato “ad astenersi dal tentativo di destabilizzare l’Asia o il mondo in generale”: il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha replicato alle recenti valutazioni del suo segretario generale Jens Stoltenberg, secondo cui Pechino pone “una sfida sistemica” alla sicurezza nazionale delle “democrazie”, a meno di una settimana dalla riunione dell’Alleanza che ha visto l’inedita presenza a Bruxelles anche dei partner orientali Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud.    Un campanello d’allarme per la leadership comunista, tanto da spingere Zhao ad attaccare osservando che “la Nato ha già causato il caos in Europa”, a partire dall’Ucraina, e ora “non tenti di farlo in Asia o nel mondo”. Nel briefing quotidiano, il portavoce ha tuonato contro i tentativi di Usa e alleati di creare un cordone di contenimento alla crescita cinese come potenza globale. Ha rivendicato per il Dragone un ruolo di “costruttore di pace mondiale”, di fattore di “sviluppo globale e di difesa dell’ordine internazionale. Continueremo lo sviluppo pacifico che è un’opportunità per il mondo intero, non una minaccia per nessuno”.    Quello che la Nato dovrebbe fare è di smettere “di diffondere osservazioni false e provocatorie” contro la Cina e di abbandonare “il suo approccio conflittuale di tracciare linee basate sull’ideologia”, ha continuato Zhao, perché Pechino è “fortemente insoddisfatta e risolutamente contraria alle recenti accuse infondate e agli attacchi diffamatori”. Vista dalla prospettiva di Pechino, la Nato è una organizzazione militare attraverso il Nord Atlantico che dovrebbe quindi avere un ambito di riferimento ben definito: Zhao, invece, l’ha accusata di aver mostrato i muscoli nella regione Asia-Pacifico e di aver provocato conflitti. La comunità internazionale dovrebbe rimanere “altamente” vigile al clamore di una nuova Guerra Fredda di fronte alla quale dovrebbe opporsi “risolutamente”, ha concluso.    Ad aumentare i sospetti nel quartier generale di Bruxelles della Nato ci sono i sofisticati sistemi missilistici di difesa aerea HQ-22 SAM (surface-to-air missile) consegnati sabato alla Serbia con sei Y-20 da trasporto. Le notizie di stampa del fine settimana sono state confermate dal governo di Pechino, che si è affrettato a precisare che si è trattato di una fornitura militare in termini di normali “progetti di cooperazione” bilaterale “che non hanno nulla a che vedere con la situazione attuale” in Ucraina. Ma l’arrivo di missili cinesi, i primi in Europa, in un’operazione definita “segreta” dai media e in una regione attraversata da perenni tensioni e instabilità come i Balcani, non può che suscitare attenzione e insieme preoccupazione e non solo nelle cancellerie occidentali.    

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    Energia: verso un Cdm mercoledì 13 aprile

     Si dovrebbe tenere mercoledì, secondo quanto si apprende, una nuova riunione del Consiglio dei ministri in tema di energia. Sul tavolo potrebbero arrivare nuove misure per accelerare la produzione di energia da fonti rinnovabili. 
    Intanto, sempre  mercoledì Lega e Forza Italia  incontreranno insieme il presidente del Consiglio, Mario Draghi “per chiedere che non si creino le condizioni per l’aumento delle tasse. Saranno presenti Matteo Salvini, Antonio Tajani e i capigruppo di Camera e Senato”. 

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    Def: il 20 aprile in Aula alla Camera

    L’Aula della Camera esaminerà il documento di economia e finanza il prossimo 20 aprile a partire dalle 9. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. 
    Allarme dei commercialisti, la pressione fiscale pesa per il 49% -“La pressione fiscale reale italiana, calcolata al netto del sommerso, ha raggiunto ormai il 49%, il livello più alto d’Europa”, mentre nel 2019 era al 48,2%. Il dato è stato fornito dal Consiglio nazionale de commercialisti nel corso di un’audizione di questo pomeriggio sul Def presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato. Per i ricercatori della Fondazione nazionale della categoria professionale Tommaso Di Nardo e Pasquale Saggese, vista “l’elevata quota di economia sommersa e illegale in Italia la pressione fiscale reale”, ossia “il sacrificio davvero imposto alla collettività che opera nell’economia emersa, è di gran lunga più elevato di quello ufficialmente registrato dall’Istat per tutta l’economia”. Pur non essendo, dunque, ancora disponibili le stime Istat dell’economia sommersa per il 2020 e il 2021, i commercialisti hanno sostenuto che, “alla luce dell’incremento della pressione fiscale ufficiale, è comunque possibile ritenere che la pressione fiscale reale si sia incrementata di pari passo. Mantenendo costante la quota di economia sommersa all’11,3% del Pil nominale, come rilevato dall’Istat per il 2019, la pressione fiscale reale nel 2021 raggiunge il 49% del Pil emerso, portando l’Italia al primo posto in Europa”, hanno precisato. Nel 2020 “le misure di sostegno economico e finanziario adottate per fronteggiare la crisi pandemica, hanno permesso di contenere i fallimenti delle imprese e le procedure di sovraindebitamento che interessavano le famiglie e le imprese non fallibili”, poi “nel corso del 2021 si è lentamente ritornati ai valori pre-pandemici”, mentre “oggi rileviamo un deciso incremento delle sofferenze che non si è ancora tradotto nei numeri e nelle statistiche che rendicontano il fenomeno, anche perché le misure di contenimento sono proseguite nel 2021 e in questa prima parte del 2022”. Ad affermarlo il Consiglio nazionale dei commercialisti ascoltato a Montecitorio sul Def. “È indubbio – ha puntualizzato la categoria – che con il venir meno delle misure agevolative delle dilazioni di pagamento dei debiti tributari e contributivi il fenomeno tenderà ad esplodere nei prossimi mesi. Ci auguriamo che le misure di sostegno possano proseguire finché sarà necessario, e che, in particolare, possano essere concesse ulteriori forme di rateizzazione dei debiti tributari e contributivi a regime più ampie”, hanno affermato i professionisti, esternando in Parlamento la loro preoccupazione per la tenuta dei bilanci familiari e delle imprese, interessati oggi da una significativa perdita di potere di acquisto e da una contrazione dei margini a causa della decisa ripresa dell’inflazione.   

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    Via Crucis del Papa al Colosseo, negli ultimi tratti anche una famiglia ucraina insieme a una russa

    Durante la Via Crucis presieduta dal Papa al Colosseo, in programma il prossimo Venerdì Santo alle 21.15, a portare la croce alla 13esima stazione saranno una famiglia russa insieme ad una famiglia ucraina. Alla 14esima e ultima stazione vi sarà invece una famiglia di migranti. Lo ha reso noto la Sala stampa vaticana. In occasione dell’anno dedicato alla famiglia, papa Bergoglio ha affidato la preparazione dei testi delle meditazioni e delle preghiere ad alcune famiglie legate a comunità ed associazioni cattoliche di volontariato ed assistenza.
    Le altre famiglie che porteranno la croce saranno una coppia di giovani sposi, una famiglia in missione, una coppia di sposi anziani, una famiglia con 5 figli, una famiglia con un figlio con disabilità, una famiglia che gestisce una casa di accoglienza, una famiglia che affronta la malattia, una coppia di nonni, una famiglia con figli adottivi, una donna con figli che ha perso il marito, una famiglia con un figlio consacrato, una famiglia che si confronta con la perdita di un figlio. Le meditazioni per ogni stazione sono ispirate al percorso di vita di ciascuna famiglia.
    In particolare, la meditazione che sarà letta durante il tratto delle famiglie ucraina e russa, quando Gesù muore sulla croce, dice: “La morte intorno. La vita che sembra perdere di valore. Tutto cambia in pochi secondi. L’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gli abbracci, le amicizie… tutto. Tutto perde improvvisamente valore. ‘Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Vogliamo la nostra vita di prima. Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota?’. Le lacrime sono finite. La rabbia ha lasciato il passo alla rassegnazione. Sappiamo che Tu ci ami, Signore, ma non lo sentiamo questo amore e questa cosa ci fa impazzire. Ci svegliamo al mattino e per qualche secondo siamo felici, ma poi ci ricordiamo subito quanto sarà difficile riconciliarci. Signore dove sei? Parla nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, ad essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare”.
    E quella della famiglia di migranti, nella stazione finale in cui il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro : “Ormai siamo qui. Siamo morti al nostro passato. Avremmo voluto vivere nella nostra terra, ma la guerra ce lo ha impedito. È difficile per una famiglia dover scegliere tra i suoi sogni e la libertà. Tra i desideri e la sopravvivenza. Siamo qui dopo viaggi in cui abbiamo visto morire donne e bambini, amici, fratelli e sorelle. Siamo qui, sopravvissuti. Percepiti come un peso. Noi che a casa nostra eravamo importanti, qui siamo numeri, categorie, semplificazioni. Eppure siamo molto di più che immigrati. Siamo persone. Siamo venuti qui per i nostri figli. Moriamo ogni giorno per loro, perché qui possano provare a vivere una vita normale, senza le bombe, senza il sangue, senza le persecuzioni. Siamo cattolici, ma anche questo a volte sembra passare in secondo piano rispetto al fatto che siamo migranti. Se non ci rassegniamo è perché sappiamo che la grande pietra sulla porta del sepolcro un giorno verrà rotolata via”.    

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    Ucraina: Di Maio, con Draghi in Algeria contro i ricatti russi

     “Domani mattina sarò con il presidente Draghi in Algeria per firmare un accordo sul gas che ci permetterà di fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas. Purtroppo siamo in ritardo come Paese, dovevamo diversificare molto prima ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo”. E’ quanto ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, rispondendo ai cronisti a Maddaloni (Caserta), dove ha fatto visita al Villaggio dei Ragazzi, storica istituzione scolastica, dove ha premiato la Croce Rossa. “Nell’ultimo mese e mezzo sono stato in Algeria, Qatar, Congo, Angola, Mozambico, Azerbijan: tutti questi Paesi si sono detti disponibili ad aumentare le forniture all’Italia” ha aggiunto.    

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    Intimidazioni contro consigliera Puglia favorevole a discarica

    (ANSA) – BARI, 10 APR – “Alla Parchitelli che ha preso 500
    voti a Mola gli auguriamo 500 possibilità di andare in uno 048″
    (codice che si riferisce all’esenzione sanitaria per i malati di
    tumore, ndr)”. E’ uno dei manifesti che questa mattina sono
    comparsi nella piazza di Mola di Bari, contro la consigliera
    regionale del Pd Lucia Parchitelli per aver difeso la riapertura
    della discarica Martucci, tra Mola e Conversano. Qualcuno
    durante la notte scorsa, oltre ai manifesti, ha anche piazzato
    una croce nel prato in piazza.   
    “Invitiamo gli elettori molesi – si legge su un altro
    cartello – a prendere le distanze da tutti i partiti politici e
    le liste civiche che hanno votato a favore della discarica
    Martucci e non votarle alle prossime elezioni amministrative”.   
    “Quello che è accaduto stamattina in piazza è vergognoso –
    commenta su facebook il sindaco Giuseppe Colonna – e prendo
    pubblicamente e nettamente le distanze”. “Vogliono – prosegue –
    inquinare il clima politico e sociale della nostra società: non
    glielo consentiremo. Da parte mia perseguirò nelle sedi
    opportune gli autori di questo inqualificabile gesto”. (ANSA).   

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    Padre Fortunato, Sassoli incarnato spirito Manifesto Assisi

    (ANSA) – PERUGIA, 10 APR – “L’amico e fratello David ha
    incarnato lo spirito del Manifesto di Assisi, presentato con
    entusiasmo presso il Sacro Convento e discusso su suo invito a
    Bruxelles. Un ‘Green deal europeo’, così gli piaceva
    presentarlo, in nome di ‘un’Europa più forte'”: il francescano
    padre Enzo Fortunato lo ha sottolineato intervenendo a Perugia
    all’incontro “Difendere il Pianeta, una scelta non negoziabile.   
    Il lascito di David Sassoli”. Promosso dall’Ufficio del
    Parlamento europeo in Italia.   
    “Intervenendo nel 2014 a Strasburgo – ha ricordato padre
    Fortunato -, Papa Francesco usò parole molto nette. Parlò di
    un’Europa vecchia e stanca paragonandola ad una ‘nonna non più
    fertile e vivace’. Non era certo l’Europa che aveva in mente
    David Sassoli, né quell’Europa che insieme abbiamo promosso e
    discusso nel presentare il Manifesto di Assisi. Con la nuova
    Commissione tuttavia le decisioni prese per rispondere alla
    crisi climatica e alla pandemia dimostrano che la comunità
    europea ha imboccato un’altra strada, più vicina all’ispirazione
    della Laudato si’. Una strada che rischia d’essere oggi
    intralciata dalla guerra in Ucraina. ‘Ho pensato che stavano
    cercando di attaccare il cuore della democrazia europea, questo
    vuol dire che il Parlamento europeo sta facendo il proprio
    dovere nel segnalare, richiamare, difendere i valori dello stato
    di diritto e delle libertà’. Sono parole dell’allora presidente
    del Parlamento europeo, cui fu proibito l’accesso in Russia per
    la posizione assunta sul caso Navalny. Personalità mai come oggi
    rimpianta, per il profilo umano e politico, per onestà,
    sensibilità per il sociale e per una modernizzazione
    sostenibile”. (ANSA).   

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    Comunali:Verdi sui manifesti elettorali,polemiche a Piacenza

    (ANSA) – PIACENZA, 10 APR – “Giuseppe Verdi appartiene a
    tutti, in maniera apartitica. Così si svilisce la sua figura”.   
    Angiolo Carrara Verdi, uno degli eredi del Cigno di Busseto
    tuona contro Antonio Levoni, consigliere comunale dei Liberali e
    nome tra i papabili ad essere scelto come candidato sindaco del
    possibile terzo polo promosso dall’Associazione Liberali
    Piacentini, che in alcuni grandi cartelloni pubblicitari esposti
    in città affianca la sua immagine a quella del musicista di
    Busseto. Del contenzioso dà notizia questa mattina il quotidiano
    ‘Libertà’.   
    Secondo Angiolo Carrara Verdi “non si può utilizzare il nome
    di Giuseppe Verdi in campagna elettorale, è un’assurdità. Trovo
    pazzesco che un politico lo strumentalizzi per accaparrarsi
    qualche voto, come se fosse un suo sostenitore”. I cartelloni
    riportano la scritta ‘Vota Antonio Levoni, vota un piacentino
    vero. Te lo dice un altro piacentino vero, Giuseppe Verdi’. Tra
    lo sfondo arancione e la giacca marrone del Maestro c’è anche la
    firma di Verdi a grandi dimensioni.   
    Antonio Levoni respinge le accuse sostenendo di aver voluto
    “valorizzare Verdi e soprattutto le sue radici piacentine.   
    Troppe volte le origini di questa figura vengono attribuite a
    Parma. Ma la sua famiglia era legata al nostro territorio, il
    Maestro abitò a lungo a Sant’Agata di Villanova, oltre a
    frequentare la città. Non a caso, nelle scorse settimane, ho
    proposto di intitolare il Teatro municipale di Piacenza a
    Verdi”. (ANSA).