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    Ucraina, il punto delle 15: Bozza Mosca per colloqui, 'palla a Kiev'

    La Russia ha consegnato all’Ucraina una bozza di documento sui colloqui negoziali ‘formulata chiaramente’ e adesso attende la risposta. Ora la palla è nel campo di Kiev, dice il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov citato dalla Tass. Tuttavia la sua collega del ministero degli Esteri Maria Zakharova a Russia-24 Tv, a quanto riporta l’agenzia Tass, fa anche presente che Mosca non crede più nei negoziatori ucraini: “Ora non è più una questione di ‘fidati e verifica’”.    “Grande delusione e amarezza” viene espressa intanto da Kiev per il discorso di ieri del cancelliere tedesco Scholz: l’ Ucraina ha accolto con favore la volontà della Germania di fornire a Kiev ulteriori finanziamenti per gli armamenti, ma non le dichiarazioni del cancelliere secondo cui le capacità di export delle forze armate tedesche sono esaurite.    Il numero due dell’ esercito tedesco oggi ha chiarito che è impossibile al momento per Berlino mandare armi pesanti in Ucraina, perché sono necessarie alla Bundeswehr, ne andrebbe degli impegni presi in ambito Nato: ‘Le nostre armi pesanti servono a noi’, ha detto in sostanza.    Sul campo di battaglia, sempre più dura la situazione nella città portuale di Mariupol, assediata da settimane dall’ esercito russo, che cerca di imporsi sulle ultime sacche di resistenza, in particolare nel fortino del complesso siderurgico di Azovstal. Scaduto a mezzogiorno (le 13 ora italiana) il nuovo ultimatum lanciato dai russi, non ci sono segnali di resa da parte dei soldati di Kiev, riferisce la Bbc, e anche se la città portuale assediata è circondata, non è ancora caduta.    C’è un accordo per un corridoio umanitario, con Kiev che vuole evacuare seimila civili con 90 bus, portandoli a Zaporizhizhia, a nordovest della città assediata, attraverso i territori occupati di Mangush e Berdyansk. E i mezzi si fermeranno anche vicino all’acciaieria. Ma il sindaco Vadym Boychenko, a quanto riporta il Guardian, ricorda che in città restano ancora almeno in 100mila. E il suo consigliere Petro Andryushchenko denuncia che gli occupanti stanno trasformandola in un vero e proprio ghetto, costringendo i residenti a spostarsi solo se indossano al braccio dei nastri bianchi. Con le minacce dirette di aprire il fuoco su chiunque si trovi per strada senza tali segni. E madri, mogli e figli dei difensori della città pregano e scrivono al papa perché faccia “il possibile e l’impossibile” per salvare i loro cari e tutte le persone di Mariupol.    Kiev resta comunque convinta che Mosca voglia spingere gli ucraini fuori dalle regioni orientali e mantenere il “corridoio di terra” verso la Crimea prima della data fatidica del 9 maggio, in cui Mosca celebra con una parata la Giornata della Vittoria, in memoria della sconfitta della Germania nazista al termine della seconda guerra mondiale. E per questo amplia il proprio contingente reclutando anche ex combattenti da Siria, Afghanistan e Cecenia. Un grido d’allarme arriva anche da Mykolaiv, città a 130 km da Odessa: ‘Vogliono fare di noi una seconda Mariupol’.    Nuovo appello dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ‘aiutateci a salvare migliaia di ucraini’, mentre dal Cremlino Vladimir Putin assicura che grazie alla Russia arriverà la pace nel Donbass e che Mosca farà in modo che nella regione torni la normalità. Ma intanto, l’intelligence del ministero della Difesa ucraino scrive su Telegram che Mosca ha iniziato a fare ‘pulizia’ nelle zone occupate del Donbass per “fallimenti al fronte”: la prima testa a cadere quella di un maggiore, arrestato dai Servizi russi.    

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    Oltre 350 magistrati al campionato nazionale calcio a otto

    (ANSA) – PERUGIA, 20 APR – Oltre 350 magistrati provenienti
    da 17 distretti parteciperanno dal 21 al 25 aprile presso i
    campi di calcio dell’antistadio dello stadio “Renato Curi” di
    Perugia al campionato nazionale di calcio a otto.   
    Il torneo, autofinanziato dai partecipanti e con il patrocinio
    dell’Anm e della locale Figc-Lega nazionale dilettanti, prende
    quest’anno il titolo “Legalità – mettiti in gioco”. Venerdì,
    dalle 17 alle 19, si terrà un incontro sul tema “Si allo sport
    no alla guerra”, presso la sede della locale Figc-Lnd con gli
    studenti del “Centro internazionale Montessori” di Perugia,
    della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” e del
    liceo ad indirizzo sportivo “Mazzatinti” di Gubbio. Verranno
    proiettati dei filmati preparati dagli studenti sul tema della
    legalità e ci sarà un saluto del presidente del comitato
    organizzatore della marcia della Pace Perugia-Assisi. Inoltre
    interverranno dei magistrati per illustrare le esperienze
    pluriennali di educazione alla legalità nelle scuole, coi
    docenti e con gli studenti.   
    Il ricavato della manifestazione verrà interamente devoluto
    all’associazione Dynamo camp, il primo camp di terapia
    ricreativa in Italia, che ospita gratuitamente bambini e ragazzi
    affetti da patologie gravi o croniche e le loro famiglie (ANSA).   

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    Gli intrecci Roma-Mosca, 'Conte e 007 vengano al Copasir'

    I rapporti della Russia con l’Italia durante i due governi Conte tornano alla ribalta e riaccendono lo scontro politico tra Italia Viva e Cinquestelle. Al centro delle polemiche le nuove ricostruzioni uscite sui quotidiani che riportano nel dibattito, da un lato, la missione russa nella Penisola durante i primi mesi dell’emergenza pandemica, e dall’altro lo scandalo del Russiagate, con una “cena segreta” che si sarebbe tenuta a Roma nel 2019 tra l’allora capo dei servizi italiani Gennaro Vecchione e il segretario americano alla Giustizia di Donald Trump, Bill Barr. Quest’ultima vicenda dà la stura all’affondo dei renziani, che con il segretario del Copasir Ernesto Magorno chiedono l’audizione di Vecchione e Giuseppe Conte. L’avvocato, dal canto suo, torna a respingere ogni addebito, mentre i membri pentastellati del Comitato vogliono sentire Matteo Renzi.
    Nell’agosto del 2019 Barr vola a Roma per incontrare Vecchione. Obiettivo della missione – riporta Repubblica – è capire se il Russiagate, cioè lo scandalo sulle presunte interferenze russe nelle presidenziali Usa del 2016 per portare Trump alla Casa Bianca, non sia in realtà stato confezionato in Italia, dai servizi guidati dall’allora premier Renzi insieme ad agenti ostili dell’Fbi, per danneggiare il tycoon e far vincere Hillary Clinton. L’incontro tra Barr e il capo dei Servizi avviene nella sede del Dis, ma poi – secondo il giornale – riprende a cena in un ristorante romano. Cena di cui Conte, ascoltato in ottobre dal Copasir, non avrebbe riferito.    L’interlocuzione con Barr, disse l’allora premier ai commissari, è avvenuta “in piena legalità e correttezza” ed è risultata acclarata “l’estraneità della nostra intelligence”. Un secondo incontro tra Barr e il capo del Dis avviene a fine settembre.    Nel mezzo, il famoso tweet di Trump con l’endorsement per “Giuseppi Conte”, alle prese con la crisi post-Papeete del governo gialloverde. Un collegamento, quello tra la richiesta di informazioni di Barr e la formazione del suo secondo governo, che Conte bolla come “una illazione in malafede, visto che la richiesta di Barr risale al giugno 2019 e la crisi del governo all’8 agosto 2019”. Conte ribadisce di non aver mai incontrato il segretario Usa della Giustizia. Quanto alla cena, “non ne ero a conoscenza”, ma se è stata in un noto ristorante “immagino sia stata motivata da cortesia istituzionale”.
    Nell’ottica di Italia Viva ce n’è comunque abbastanza per tornare all’attacco del leader M5s. Il presidente di Iv Ettore Rosato imputa a Conte un “uso dei servizi segreti per fini personali e politici” e la “subalternità imbarazzante alla Russia di Putin”. Per il segretario del Copasir Magorno serve una nuova audizione di Conte e Vecchione. “Obama ed io che organizziamo una truffa elettorale ai danni di Trump? Follia pura. Che nel 2019 qualcuno a Roma possa aver dato credito a tale idea mi sembra gravissimo”, sottolinea intanto Renzi, che chiede all’intelligence di “chiarire”. Sul fronte opposto i tre componenti M5s del Copasir rimarcano la trasparenza di Conte e chiedono di “audire quanto prima tutte le parti chiamate in causa, a partire dal senatore Renzi”.    Dall’estate 2019 si passa alla primavera 2020. Il governo ora è quello giallorosso del Conte bis. Il Corriere della Sera riporta le mail inviate a fine marzo dall’ambasciata di Mosca all’Italia per pianificare l’arrivo dei voli e dei 130 uomini destinati alla missione anticovid. “Si prevede di inviare i mezzi speciali per la disinfestazione di strutture e centri abitati nelle località infette”, si legge. Una formula che confermerebbe la volontà di bonificare le strutture pubbliche.    Dalle mail e dai documenti raccolti dal Copasir, emerge inoltre che la “missione umanitaria” dei russi sarebbe stata pagata dall’Italia. Dal carburante degli aerei alle spese di vitto e alloggio di 130 persone: un conto di oltre 3 milioni di euro.   

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    Missione russa: Conte, mai incontrato Barr

    “Non ho mai personalmente incontrato l’allora Attorney General degli Stati Uniti, Bill Barr, nel corso delle sue visite in Italia, né nel corso di incontri formali né nel corso di incontri conviviali”. Così l’ex premier e ora presidente M5s, Giuseppe Conte, in un post in cui conferma “di avere riferito, a suo tempo, correttamente e doverosamente, tutte le informazioni in mio possesso riguardanti questa vicenda al Copasir”. 
    “Dopo gli articoli dell’edizione odierna di Repubblica, mi trovo nuovamente costretto a ripetere ciò che in totale trasparenza ho già più volte chiarito davanti agli organi preposti e davanti ai cittadini” scrive Conte secondo il quale “il fatto che dopo la riunione ufficiale del 15 agosto 2019 avvenuta nella sede della nostra Intelligence, a Roma in piazza Dante, si sia tenuta una cena la sera stessa tra la delegazione americana e l’allora Direttore del Dis Vecchione è circostanza di cui non ero specificamente a conoscenza”. Se però, evidenzia l’ex premier, “la cena si è tenuta in un noto ristorante nel centro storico di Roma immagino sia stata motivata da cortesia istituzionale, piuttosto che dalla necessità di avere uno scambio riservato di informazioni”. Per completezza – aggiunge Conte, “preciso che non mi sono mai state riferite neppure altre cene o pranzi che i nostri vertici dell’intelligence hanno avuto con altri rappresentanti di governi esteri”.
    Il leader M5s sottolinea poi che Barr, all’epoca dei fatti, “non era solo Attorney general ma anche Responsabile delle attività dell’FBI che riguardano la sicurezza nazionale (l’FBI svolge, infatti, attività di intelligence civile e, in particolare, di controspionaggio) e fece pervenire la sua richiesta di informazioni non a me direttamente, ma tramite i nostri canali diplomatici ufficiali, in particolare attraverso il nostro ambasciatore negli Stati Uniti”. Ma “la sua richiesta non ha avuto a oggetto una ipotesi di cooperazione giudiziaria per cui sarebbe stato improprio indirizzarla al nostro Ministro di giustizia”.
    Inoltre “credo non sia mai successo nella storia del nostro Paese che a una richiesta di informativa degli Usa attinente al piano dell’intelligence, le nostre Istituzioni abbiano risposto con un rifiuto preventivo di collaborare e, addirittura, di incontrare gli alti rappresentanti degli Stati Uniti. Chi ipotizza uno scenario del genere è in malafede o semplicemente non sa di cosa sta parlando”.
    Infine, “improprio sarebbe stato incontrare i rappresentanti degli Stati Uniti mettendo a disposizione i nostri archivi o consentendo loro di acquisire in modo indiscriminato informazioni. Proprio per questo, dopo un primo incontro in cui il sig. Barr ha esposto le sue richieste ed è stato definito il perimetro della collaborazione, vi è stato un secondo incontro, con tutti i vertici delle nostre tre Agenzie, in cui è avvenuto il confronto oggetto del colloquio, senza consegna di documenti”.   

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    Incontro Salvini-Berlusconi ad Arcore, non aumentare le tasse

    Lungo e cordiale incontro tra il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ad Arcore. Lo riferisce la Lega.
       I due leader si sono visti martedì pomeriggio e hanno fatto il punto della situazione politica con particolare riferimento alla riforma fiscale e alla necessità di non aumentare le tasse per famiglie e imprese.    

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    Principe Alberto II di Monaco da domani in Puglia e Basilicata

    (ANSA) – BARI, 19 APR – E’ tutto pronto per la tre giorni
    in Puglia e Basilicata del Principe Alberto II di Monaco, che
    sarà domani a Terlizzi e Trani, giovedì a Canosa, Poggiorsini e
    Matera, venerdì ad Alberobello. La visita del principe sovrano
    inizia a Terlizzi (Bari), dove Alberto II torna dopo 25 anni in
    quello che fu il feudo dei Grimaldi dal 1532 al 1641.   
    All’ingresso della città, in via Giovinazzo, alle 14.30
    svelerà l’insegna stradale “Terlizzi sito storico Grimaldi” per
    poi far visita, nella chiesa Santa Maria, alla tomba di un suo
    antenato vissuto nel 1546. A seguire, in piazza Cavour, ci sarà
    il saluto ufficiale da parte del sindaco Ninni Gemmato e
    l’esibizione degli inni nazionali. In corso Umberto sarà
    scoperta una iscrizione lapidea in memoria della Signoria dei
    Grimaldi di Monaco e poi nella Cattedrale avverrà l’incontro con
    il vescovo monsignor Domenico Cornacchia. L’evento conclusivo è
    in programma nella Pinacoteca “Michele de Napoli”, dove sarà
    esposta la croce d’argento donata al Capitolo della Collegiata
    di Terlizzi, da parte di Onorato Grimaldi che dal 1632 fino al
    1639, anno in cui è morto, fu signore feudale e arciprete di
    Terlizzi.   
    Domani sera il principe si sposterà a Trani. Il giorno dopo,
    giovedì 21, sarà a Canosa. La visita inizierà alle 9 con lo
    scoprimento di una targa stradale all’ingresso della città.   
    Successivamente verrà accolto a Palazzo di Città dal sindaco. A
    seguire la passeggiata in corso San Sabino e alle 10.30 ci sarà
    la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti
    nella villa comunale. Il principe sarà poi a Poggiorsini, dove
    visiterà i ruderi della Rocca del Garagnone e in serata a
    Matera. Venerdì concluderà il tour pugliese con una visita
    privata ad Alberobello. (ANSA).   

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    Pasqua:Presidente Albania in Calabria per rito Arbereshe

    (ANSA) – CIVITA, 19 APR – Il presidente della Repubblica di
    Albania Ilir Meta è giunto a Civita, piccolo arbereshe della
    provincia di Cosenza, per la prima tappa della sua visita nella
    comunità arbereshe di Calabria in occasione della ripresa, dopo
    l’interruzione di due anni dovuta alla pandemia,
    dell’appuntamento delle Vallje, tradizionali danze evento clou
    della Pasqua delle comunità albanesi d’Italia cui assisterà nel
    pomeriggio.   
    Il Capo di Stato di Tirana, accompagnato dall’ambasciatrice in
    Italia Anila Bitri, è stato accolto al suo arrivo nella
    cittadina del Pollino dal sindaco di Civita Alessandro Tocci,
    presenti l’assessore regionale alle Politiche agricole Gianluca
    Gallo, in rappresentanza della Regione Calabria, la presidente
    della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, la consigliera
    regionale Simona Loizzo.   
    Il presidente Meta, nel pomeriggio, si sposterà a Frascineto,
    altro comune arbereshe della zona nord della Calabria, dove
    incontrerà gli altri sindaci dei comuni italo-albanesi e
    assisterà anche in quel comune alle Vallje, danze molto
    particolari formate da uomini e donne vestiti in costumi
    tradizionali arbereshe che si snodano per le vie del paese
    intonando viersh, canti epici e d’amore.   
    Secondo la tradizione, le Vallje fanno rivivere “la
    commemorazione della vittoria riportata da Giorgio Castriota
    Skanderbeg, il quale, alla guida di un piccolo esercito,
    sconfisse le armate turche guidate dal rinnegato Balabano,
    salvando la cittadella di Kruja il 24 aprile 1467”. (ANSA).   

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    Draghi positivo, dovrà saltare saltano le missioni in Angola e Congo

    Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è risultato positivo al Covid-19 ed è asintomatico. A rappresentare il Governo nelle missioni nella Repubblica dell’Angola e nella Repubblica del Congo, previste mercoledì 20 e giovedì 21 aprile, saranno i ministri Di Maio e Cingolani. E’ quanto spiegano fonti di Palazzo Chigi.Saranno i ministri Di Maio e  Cingolani – confermano fonti di governo – a rappresentare il governo nella missione in Angola e Congo del 20-21 aprile. Missione che – ribadiscono – viene quindi confermata nonostante l’assenza del premier Draghi perchè positivo
    Il presidente del Consiglio si trova nella sua abitazione di Città della Pieve, secondo quanto risulta all’ANSA. Draghi aveva raggiunto la casa di campagna a Città della Pieve nei giorni scorsi con la famiglia per trascorrere le festività pasquali.