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    Bancarotta Ste: appello conferma 5 anni 6 mesi a Verdini

    (ANSA) – FIRENZE, 03 MAG – La corte di appello di Firenze ha
    confermato la condanna di primo grado per Denis Verdini a 5 anni
    e 6 mesi nel processo per la bancarotta fraudolenta della Ste,
    la Società Toscana di Edizioni, che fino al fallimento ha
    pubblicato Il Giornale della Toscana. Confermate anche le
    condanne per gli altri imputati: 5 anni all’ex deputato Massimo
    Parisi, 3 anni come amministratori nelle varie fasi a Girolamo
    Strozzi Majorca Renzi, Pierluigi Picerno e Enrico Biagiotti. La
    corte di appello ha condannato Verdini e gli altri imputati
    anche al pagamento delle spese. I giudici della terza sezione si
    sono riuniti in una camera di consiglio durata circa due ore. La
    procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne del
    primo grado. Il processo ha riguardato la bancarotta della Ste,
    società editoriale che nel 1998 ebbe tra i suoi fondatori e
    investitori gli stessi Verdini, Parisi e il principe Strozzi,
    che nel tempo sono stati a vario titolo amministratori della
    Ste, con ruoli diversi. Motivazioni tra 60 giorni. (ANSA).   

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    Scuola: Bianchi, da qui al 2032 1.400.000 studenti in meno

    “Da qui al 2032-33 l’Italia avrà 1 milione e 400 mila studenti in meno, una caduta demografica di grande portata, che coinvolge la struttura sociale, le ambizioni e le speranze del Paese. Bisogna avere ancora più attenzione alla scuola. Come già stiamo facendo tutte le risorse che ci sono per la scuola devono rimanere sulla scuola. Bisogna ridurre il numero delle classi e aumentarne la qualità. La scuola non deve essere solo scuola di apprendimento ma anche avere capacità di costruzione di una comunità”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi alla presentazione della Unesco Chair on Urban Health a La Sapienza.
    “Noi abbiamo sempre avuto la sicurezza che la scuola c’è. La scuola è il battito della comunità. Una società che vive il benessere deve percepire il battito della comunità, dei ritmi collettivi che permettono di pulsare iniseme e questa pulsazione parte dalla scuola”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “In questo momento c’è bisogno di ricucire il paese e formare di più coloro che si occupano di scuola: stiamo investendo moltissimo sulla formazione dei nostri insegnanti, anche grazie al Pnrr. La scuola deve essere portatrice di una idea nuova, aperta, di vita collettiva. Come investiamo nella formazione in servizio, per creare figure intermedie nelle nostre scuole che progettino l’innovazione, con una capacità di struttuare il rapporto tra la ricerca e la sua traduzione in vita collettiva”, ha proseguito Bianchi. “Viviamo in una sorte di angoscia del tempo, di sindrome dell’agenda piena, anche i ragazzi, che vivono grande malessere, ancor più dopo la pandemia. Bisogna riconquistare il tempo e lo spazio”, ha concluso il ministro.    

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    Svp: tregua estiva per uscire dalla crisi

    (ANSA) – BOLZANO, 03 MAG – Si delinea una tregua estiva nella
    Svp per uscire dalla crisi, che il partito di raccolta dei
    sudtirolesi sta attraversando da alcuni mesi. Venerdì scorso il
    consiglio provinciale ha formalizzato l’uscita dalla giunta di
    Thomas Widmann, oggi il segretario del circondario di Bolzano
    Christoph Perathoner formalizzerà la sua uscita.   
    Il ‘pacchetto’ di dimissioni previsto dal parlamentino della
    Volkspartei, alla luce della polemiche dopo l’uscita di un libro
    inchiesta sullo scandalo Sad, la società che per molti anni ha
    gestito il trasporto pubblico locale in Alto Adige, prevedeva
    anche le dimissioni di Karl Zeller, che però non ci saranno.   
    L’ex senatore ed attuale vice segretario del partito è accusato
    da alcuni colleghi di partito di aver passato le intercettazioni
    alla stampa. Lui però nega. Al congresso, che dovrebbe svolgersi
    il 3 settembre a Merano, comunque non si ricandiderà e nel
    frattempo si terrà in disparte. La tregua estiva servirà ad
    arrivare meno divisi al congresso.   
    La crisi ha riavvicinato il segretario Philipp Achammer e il
    governatore Arno Kompatscher. Il tandem piace alla base del
    partito e, salvo sorprese, la Landesversammlung il 3 settembre
    lo rilancerà. Il governatore Kompatscher non ha ancora sciolto
    le riserve in merito ad una sua ricandidatura nel 2023. Per
    ricompattare il partito e limitare il rischio di fuoco amico, la
    candidatura potrebbe essere lanciata e sancita proprio dal
    congresso della Svp. (ANSA).   

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    Ucraina: Salvini, non ho chiesto il visto e non vado a Mosca

    “Nessun visto richiesto o missione organizzata. L’obiettivo di arrivare alla pace a qualunque costo, e incontrando tutti come ribadito oggi dal Santo Padre, rimane per me (e per il 74% degli italiani, dati Ipsos) una priorità. Un rinnovato accordo fra Russia, Ucraina, Europa e Stati Uniti deve essere il traguardo di tutti”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini smentendo una sua missione in Russia. 
    “Grazie a Papa Francesco, una guida che sta cercando, davvero, da sempre e a ogni costo, di arrivare alla Pace”. ha twittato il leader della Lega,  postando il link all’intervista del pontefice al Corriere della sera e alla sua disponibilità a incontrare il presidente russo Putin a Mosca.   

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    Dl aiuti: strappo M5s, 'norma inceneritori irragionevole'

    Strappo M5s in Consiglio dei ministri. Il governo vara il decreto con i nuovi aiuti per famiglie e imprese per contrastare gli effetti della guerra in Ucraina ma senza il voto dei pentastellati: secondo quanto si apprende i ministri 5S non hanno partecipato al voto in dissenso sulle norme per i rifiuti di Roma che danno poteri speciali al commissario per il Giubileo, con la possibilità della realizzazione del termovalorizzatore. “Noi siamo entrati al governo per accelerare la transizione non per tornare indietro. Riteniamo assolutamente irragionevole la posizione passata in Consiglio dei ministri su questo punto”. Così il M5s in una nota. “Il m5s non ha partecipato al voto sul decreto. Abbiamo chiesto una cosa che credevamo scontata” protesta il Movimento che sullo smaltimento rifiuti chiedeva impianti “di nuova tecnologia, eco-sostenibili e non inceneritori come preannunciato più volte dall’amministrazione capitolina”.
    “Eravamo favorevoli alla norma sui poteri straordinari al sindaco di Roma e, in particolare, anche a quella che gli attribuisce la facoltà di autorizzare nuovi impianti per lo smaltimento rifiuti in deroga a tutte le norme ma avevamo chiesto che questi nuovi impianti, in linea con la normativa europea, fossero di nuova tecnologia, eco-sostenibili e non inceneritori come preannunciato più volte dall’amministrazione capitolina. Niente di tutto questo. Si è preferito – protesta il M5s – mantenere una norma che non c’entra nulla con la sicurezza energetica e il sostegno alle famiglie e alle imprese. Una norma che contraddice la transizione ecologica e riporta indietro le lancette dell’orologio”.
    “Il Movimento 5 Stelle si conferma fuori dal mondo. Il no al termovalorizzatore di Roma è una posizione contro l’ambiente, contro il progresso, contro le città pulite e contro i cittadini”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini commentando la posizione del M5S in consiglio dei ministri. 

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    Governo proroga il mandato a direttori Aise e Aisi

     Il governo proroga i vertici dei servizi d’intelligence. Il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, secondo quanto si apprende, ha rinnovato per altri 4 anni il mandato al direttore dell’Aise – il servizio segreto esterno – Giovanni Caravelli e ha confermato per altri due anni Mario Parente alla guida dell’Aisi, l’Agenzia per la sicurezza interna.   

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    Giallo sulle parole di Cingolani: 'sarebbe bene pagamento in rubli'. Poi arriva la smentita

     “Penso che sarebbe bene per qualche mese, almeno, permettere alle aziende di andare avanti e pagare in rubli, mentre comprendiamo il quadro giuridico e le implicazioni”. Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a Politico sui pagamenti del gas dopo il decreto della Russia che prevede per le aziende degli Stati ‘ostili’ l’apertura di un conto in rubli. “Credo che le compagnie petrolifere e del gas non possano rischiare di pagare e poi essere accusate di aver infranto le sanzioni, ma allo stesso tempo non possono rischiare… di non pagare in rubli”.    In contratti lunghi “i costi sarebbero estremamente alti”.
    “L’articolo pubblicato da Politico dal titolo “Italy open to paying for Russian gas with rubles” è fuorviante e non corrisponde alla posizione espressa dal ministro Cingolani che non ha mai aperto ad un pagamento in rubli”. E’ quanto afferma il ministero della Transizione Ecologica in una nota nella quale aggiunge che “in attesa che si definisca unitariamente, a livello di Ue, la posizione sui pagamenti, lo schema euro/rubli che prevede che le imprese paghino in euro, al momento non lascia ravvisare una violazione delle sanzioni stabilite il 24 febbraio”.
       

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    Decreto aiuti, sindacati a governo: 'Cifra di 6-7 miliardi insufficiente'

    E’ terminato l’incontro tra governo e sindacati sui contenuti del Decreto aiuti che dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri.I sindacati hanno ribadito al premier Draghi che considerano la cifra di 6-7 miliardi insufficiente.
    “Il governo ci ha ripetuto che per ora i ragionamenti che fanno sono su un livello di intervento tra i 6 e i 7 miliardi, gli abbiamo detto che consideriamo la cifra insufficiente. Ora è il momento di uno scostamento”. Così il leader della CGIL Maurizio Landini al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sul decreto aiuti con Mario Draghi. 
    “Abbiamo ribadito la necessità di intervenire su salari, lavoro e pensioni e costo energia. Il governo ha recepito le nostre richieste e le condivide. Nel decreto che si appresta a fare terrà conto delle nostre proposte e richieste”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. “Vedremo le scelte che farà” aggiunge.
    “Il governo ci ha anticipato che è allo studio una norma in arrivo nelle prossime ore da 6-7 miliardi per sostenere famiglie e imprese e fronteggiare questa situazione di difficoltà”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, apprezzando la convocazione del governo e sottolineando che è “uno stanziamento importante ma non sufficiente”. Per recuperare altre risorse servirebbe agire per “un ulteriore tassazione degli extraprofitti delle multinazionali, il reinvestimento dell”extra gettito Iva e possibilità di uno scostamento di bilancio”, aggiunge.