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    Conte 'deluso' da Draghi, e pone le condizioni per restare

    “La crisi di governo è fuori dai radar, è fuori dall’orizzonte, non esiste”, ha detto il segretario del Pd Enrico Letta a Siena. “Sarebbe una cosa assurda, l’Italia non ne ha bisogno, come l’Europa che non ha bisogno di una crisi di governo italiana” ha aggiunto a margine di un incontro del Pd locale. “Non mi sembra però che ci sia nessuno che la voglia – ha aggiunto -. In Parlamento mi sembra che ci sia una volontà di discutere, come è naturale che sia in un momento come questo in cui c’è nel Paese e in ognuno di noi profondo disorientamento per quello che accade” e “vedo che c’è forza e unità di intenti”.
    Ma intanto continua il pressing di Giuseppe Conte sull’esecutivo. “Nella questione della transizione ecologica rientra anche la questione del Superbonus. In questi giorni ha fatto scalpore la posizione del presidente Draghi che al Parlamento Ue ha criticato il superbonus”, “è stata una cosa che ci ha sorpreso molto”, “deprezzare una misura che ci ha fatto ricevere il plauso della presidente von der Leyen”, ha detto il leader del M5s in una diretta Instagram. “Noi non possiamo venir meno ai nostri valori, noi sosteniamo lealmente governo”, aggiunge. Ma “non siamo al governo per ambizioni personali”, “noi saremo a governo solo a queste condizioni”. E poi dice: “Io mi sono meravigliato che non ci sia stata la possibilità del premier di passare in Parlamento prima di viaggi importanti come Washington o Kiev. Durante la pandemia c’è sempre stato un trasparente confronto”. “Sono rimasto sorpreso” anche che “nessuna altra forza politica si sia associata a questa richiesta, anche forze che a parole hanno dato segnali che vogliono la pace”. “Anche se isolati in Parlamento”, Conte ha spiegato che il M5s non lo è nel mondo reale, “io raccolgo le voci dei cittadini” e “ci batteremo” per il “negoziato” e la pace, contro “l’escalation militare”.

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    Chiesa: Repole, dialogo per affrontare una società complessa

    (ANSA) – TORINO, 07 MAG – “Non sarò certo un vate, ma
    camminerò insieme a voi: so che Torino ha subito trasformazioni
    che hanno causato nuove povertà e diseguaglianze. La nostra è
    una società molto complessa, che non si può affrontare con
    superficialità e assenza di dialogo. Ecco, intendo partire da
    questa convinzione”. Ha aperto così il suo primo incontro con la
    stampa monsignor Roberto Repole, sacerdote torinese di 55 anni
    che oggi viene consacrato arcivescovo di Torino con una
    cerimonia in Duomo. Tra le sfide del suo episcopato, e della
    Chiesa in generale, “quella di aprirci al confronto, con umiltà
    e senza paura, come fece Cristo”. (ANSA).   

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    Sanzioni Ue, prosegue il lavoro per un accordo. Borrell ottimista

       Prosegue il lavoro per ricomporre tutte le posizioni all’interno dell’Ue per un’intesa sul sesto pacchetto di sanzioni alla Russia – con al centro l’embargo graduale sul petrolio – dopo che di nuovo ieri pur di fronte al consenso generale è slittato il via libera. Anche questa mattina non è prevista una riunione dei rappresentanti permanenti dei 27 (Coreper), secondo quanto si apprende da fonti europee. Resta comunque probabile un nuovo incontro nel weekend con l’obiettivo di chiudere il pacchetto prima di lunedì.

    Scontro sul petrolio, l’Ungheria fa slittare le nuove sanzioni Ue

        Stanno proseguendo i contatti bilaterali tra Commissione, Presidenza e gli Stati Ue, per i quali saranno previste deroghe alla data di embargo (Ungheria, Slovacchia e, più limitata, Repubblica ceca) o che hanno problemi con il divieto al trasposto del petrolio russo per le navi battenti bandiera di uno stato Ue (tema ‘critico’ per Grecia, Malta e Cipro). Il nodo resterebbe ancora la durata delle deroghe e soprattutto le compensazioni economiche, ad esempio per i Paesi le cui raffinerie sono ‘tarate’ sul petrolio russo.
    Sul nuovo pacchetto di sanzioni Ue alla Russia “troveremo un accordo, certamente. Ora stiamo discutendo a livello di ambasciatori ma se non troveremo un’intesa subito, dovremo necessariamente convocare una riunione dei ministri degli esteri”. Lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrel in un’intervista a TgCom 24 che sarà trasmessa alle 12, secondo una sintesi fornita dalla trasmissione. “Resto ottimista – aggiunge anche Borrell -, quello che non dobbiamo fare è mischiare la discussione sul petrolio russo con altri temi che non c’entrano”. Sull’invio di armi all’Ucraina, sottolinea anche l’Alto rappresentante, “l’Europa non è in guerra ma dobbiamo aiutare gli ucraini a difendersi, non possono arrendersi alle condizioni della Russia”. “Putin fermi la guerra”, è l’invito che rivolge ancora una volta Borrell al presidente russo.

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    Pg Perugia, respingere richiesta ricusazione Palamara

    (ANSA) – PERUGIA, 06 MAG – La Procura generale di Perugia ha
    chiesto il rigetto della domanda di ricusazione avanzata dai
    difensori di Luca Palamara dei giudici di fronte ai quali è in
    corso il processo per corruzione. Motivata dall’iscrizione dei
    due componenti del collegio all’Associazione nazionale
    magistrati che ha chiesto di costituirsi parte civile nel
    procedimento. L’istanza di Palamara sarà esaminata il 9 maggio
    dalla Corte d’appello.   
    La Procura generale guidata da Sergio Sottani ha depositato
    una memoria con la quale afferma che “non sussistono ragioni per
    ritenere un interesse dei giudici nel processo, in quanto le
    condotte addebitate all’imputato, in relazione alle quali l’Anm
    ha inteso presentare la propria domanda di costituzione di parte
    civile, sulla base della prospettazione accusatoria, si pongono
    in assoluto contrasto con i principi che governano l’agire del
    magistrato e che danneggiano il prestigio e l’indipendenza della
    magistratura”. “Questi valori – sottolinea l’Ufficio – sono
    propri della funzione giurisdizionale ed esistono
    indipendentemente dall’esistenza dell’Anm, che quei valori si
    propone di tutelare. Sono i valori a cui ogni magistrato,
    proprio perché tale, deve ispirare il suo lavoro, e si pongono a
    fondamento della sua funzione istituzionale. Valori che esistono
    indipendentemente dall’essere iscritto all’Associazione
    nazionale magistrati. L’interesse morale convergente tra i
    magistrati giudicanti iscritti all’Associazione e quest’ultima,
    che quei valori di imparzialità, autonomia ed indipendenza della
    Magistratura ha per statuto il compito di proteggere, è un falso
    problema. Il valore morale-etico ed al contempo il valore
    giuridico tutelato statutariamente dall’Anm è lo stesso che
    anima il magistrato nella sua funzione quotidiana di esercizio
    della giustizia, prima ed indipendentemente dall’essere iscritto
    ad una Associazione che di quegli stessi valori si erge a
    paladina. In caso contrario si arriverebbe alla paradossale
    conclusione che nessun magistrato, e non solo il magistrato
    iscritto all’Anm, potrebbe giudicare di questi fatti perché
    sempre avrebbe un interesse alla tutela ed al rispetto di quei
    valori che l’Anm si prefigge per statuto di proteggere”. (ANSA).   

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    Bonus di 200 euro anche ai disoccupati e alle colf

    Sono ritocchi ma significativi quelli che una nuova riunione del Consiglio dei ministri ha apportato al decreto aiuti varato lunedì scorso. Non cambia la distribuzione dei 14 miliardi stanziati per sostenere famiglie e aziende alle prese con i contraccolpi della guerra in Ucraina, ma cambiano alcune misure chiave come il bonus da 200 euro per lavoratori, pensionati e disoccupati che ora si allarga anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza, ai lavoratori stagionali, agli autonomi e ai collaboratori domestici, esclusi nella prima stesura.
    Arriva poi il buono per i trasporti pubblici, da 60 euro, e vengono in parte riattivate le cessioni multiple di crediti, in modo che le banche possano smaltirli, anche se sempre con dei forti limiti per evitare le frodi. Tra aiuti per il caro materiali e interventi sul settore trasporti il ministero delle Infrastrutture calcola un intervento che sfiora i 10 miliardi. Ci sono poi i fondi per le imprese danneggiate dalla guerra che salgono a 150 milioni complessivi, perché ai 130 del ministero dello Sviluppo economico si aggiunge un fondo da 20 milioni per le imprese agricole istituito presso il ministero delle Politiche agricole. L’ “indennità una tantum” da 200 euro, misura pensata per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, arriverà con la busta paga di luglio. La riceveranno lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati con redditi fino a 35mila euro, ma grazie alla spinta dei ministri 5 Stelle e del dem Andrea Orlando arriverà anche ai percettori del reddito di cittadinanza e agli stagionali. E con le pressioni delle ministre Iv Elena Bonetti e di FI Mariastella Gelmini, anche i lavoratori autonomi avranno il bonus, ma sono ancora da definire forma e sostanza.
    Sul fronte lavoro resta in sospeso il tema dei salari, che secondo il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, va affrontato  trovando un “un punto di approccio comune” tra forze politiche e forze sociali, datori di lavoro e sindacati, soprattutto in vista di un nuovo ciclo elettorale. “È chiaro che dobbiamo inventarci una nuova politica dei redditi”, ha detto il ministro. Altra grande modifica inserita nel dl aiuti riguarda la cessione dei crediti da bonus edilizi: le banche potranno superare il limite numerico di cessioni fissato dalle varie strette, purché il credito venga venduto a clienti professionali che hanno un conto presso la banca stessa, oppure venga passato all’istituto capogruppo.
    Un allentamento dei vincoli che il mondo dell’edilizia chiedeva da tempo per rimettere in moto il meccanismo degli incentivi che negli ultimi mesi è andato a singhiozzo, visto che molte banche hanno raggiunto la capienza massima di crediti che sono in grado di assorbire. Per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e mitigare gli effetti del caro energia sulle famiglie, il decreto istituisce poi un buono per studenti e lavoratori – con reddito sotto i 35mila euro – che viaggiano sui mezzi pubblici locali, regionali, interregionali e sui treni. Il buono, che può essere utilizzato per un solo acquisto, copre fino al 100% della spesa per gli abbonamenti e comunque non può superare i 60 euro.
    L’erogazione del buono avverrà con modalità informatica e sarà utilizzabile fino a dicembre. Il decreto prevede anche ulteriori risorse a favore delle Regioni per assicurare fino al 30 giugno 2022 i servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale legati alle esigenze delle scuole, che a causa dell’emergenza sanitaria hanno previsto orari scaglionati per l’inizio delle lezioni fino alla fine dell’anno scolastico in corso. Infine, nel nuovo testo si aggiunge il sostegno alle aziende agricole che devono far fronte ai danni economici causati dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia. Viene istituito un fondo da 20 milioni di euro presso il ministero delle Politiche agricole, che erogherà contributi a fondo perduto alle imprese piccole e medie che hanno subito un calo del fatturato a causa della contrazione della domanda, dell’interruzione di contratti e della crisi delle catene di approvvigionamento.

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    Due bimbi feriti dai russi curati in Bielorussia REPORTAGE

    Succede in questa atroce guerra in Ucraina che chi spara e ferisce poi, a volte, soccorra.    Valeria, 8 anni, e il suo fratellino di 6, Nazary, stavano aspettando la cena nella casa della prozia in un minuscolo villaggio di campagna a nord di Kiev, Stara Buda, quando i russi hanno aperto il fuoco nonostante la scritta “civili” ben visibile sul cancello verde. I due piccoli sono rimasti feriti e trasportati dagli stessi militari di Mosca in ospedale in Bielorussia, Paese alleato con gli invasori. Adesso la mamma Svitlana chiede aiuto all’Italia: “La bimba ha bisogno di proseguire le cure, portateci via”.    “E’ successo tutto in 30 minuti”, racconta all’ANSA la prozia dei bambini Yanina, un’anziana contadina che quel 15 marzo sotto il fuoco dei russi ha perso il marito. Il corpo dell’uomo, crivellato dai colpi, è rimasto per tre giorni sul prato sotto una coperta prima che Yanina potesse dargli una prima sepoltura provvisoria. “Avevo paura che i cani lo mangiassero”.    In casa c’erano in tutto 10 persone, una famiglia allargata fatta di nonni, zii, bambini. C’era anche un soldato ucraino ferito che vi aveva trovato rifugio. Yanina mostra i buchi lasciati dai proiettili nel muro, senza parlare. Gli spari hanno colpito la piccola Valeria alla gamba, spappolandole il ginocchio sinistro: “Aveva le ossa di fuori”. Il proiettile che ha raggiunto Nazary invece gli ha trapassato l’addome da parte a parte “per fortuna senza toccare organi vitali”, riferisce la zia Natasha.   
    Un anziano morto e due bambini gravemente feriti, il bilancio della mattanza. “Subito dopo i russi sono entrati in casa e con il loro medico si sono offerti di portare via i bambini per soccorrerli”, prosegue Yanina. E così, con il minivan blu di famiglia, la mamma e i due figlioletti feriti e terrorizzati sono stati portati a Ivankiv, in un ospedale da campo nelle retrovie per stabilizzare le condizioni dei piccoli.   
       Ma non è bastato. “Se volete salvarli, dobbiamo portarli in Bielorussia”, è stata la raggelante offerta degli aggressori.    “Ovunque va bene, basta che li salviate”, la risposta risoluta della mamma. Il giorno dopo Svitlana e i suoi bambini sono stati trasferiti in elicottero all’ospedale pediatrico di Gomel, accolti con un permesso da rifugiati. Da allora Valeria ha subito 4 interventi chirurgici alla gamba sinistra, dalla destra è stato prelevato un lembo di pelle. E solo il 5 aprile ha mosso i primi passi grazie a un deambulatore. “Sono stati curati e trattati bene.
    Dei volontari bielorussi li hanno aiutati con le necessità quotidiane, vestiti, giocattoli. Ma per due settimane la bimba non ha proferito parola, è servito l’intervento di uno psicologo”, dice ancora la zia in costate contatto telefonico con i tre, seppure sotto controllo. E mostra le foto di una bimba ferita nei corridoi di un ospedale, a stento in piedi col deambulatore, ma sorridente nella sua maglietta rosa con i Pokemon.    Adesso l’ospedale vuole dimetterli e il permesso da rifugiati sta per scadere, con il rischio che rimangano bloccati in Bielorussia, spiega.
    “In Ucraina non li fanno tornare. Nazary è fuori pericolo, ma Valeria ha bisogno della riabilitazione, altrimenti rischia di non camminare o di rimanere zoppa”, è l’allarme della famiglia.
    Da qui l’appello all’Italia ad aiutarli a uscire dal Paese e raggiungere un luogo sicuro dove continuare le cure. “Mia nipote sogna di vedere il mare, non lo ha mai visto. Per confortarla le abbiamo detto che presto lo vedrà. Il mare italiano”.    

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    Scioglimento bis per Torre Annunziata, mafia dopo dimissioni

    (ANSA) – TORRE ANNUNZIATA, 05 MAG – Il Comune di Torre
    Annunziata, uno dei più importanti e popolosi della provincia di
    Napoli, è stato sciolto ‘anche’ per infiltrazioni mafiose. Per
    l’ente della città vesuviana, già interessato da un’inchiesta
    che aveva visto il coinvolgimento del sindaco Vincenzo Ascione,
    di altri amministratori, dirigenti e funzionari pubblici e
    presso il quale aveva lavorato una commissione d’accesso inviata
    dal prefetto di Napoli per una verifica sugli atti prodotti, si
    tratta del secondo decreto di scioglimento in appena due mesi e
    mezzo, dopo quello di carattere strettamente politico ingenerato
    dalle dimissioni di massa seguite proprio all’inchiesta che
    aveva tra gli indagati anche il primo cittadino Vincenzo Ascione
    (arrivato a sua volta a rimettere il proprio mandato lo scorso
    16 febbraio).   
    Da metà marzo il Comune di Torre Annunziata è già retto dal
    commissario prefettizio Antonio D’Acunto. A causa dello
    scioglimento per infiltrazioni mafiose la città vesuviana non
    sarà interessata, come invece sarebbe avvenuto dopo il primo
    scioglimento, dal voto per le amministrative in programma il
    prossimo 12 giugno. Sulla decisione del Consiglio dei ministri è
    intervenuto il senatore del gruppo misto Sandro Ruotolo: ”Si
    tratta – dice – di un atto dovuto. Un’amministrazione già
    colpita da inchieste e arresti per gravi fatti di corruzione. A
    Torre Annunziata è tempo di dare un segnale di cambiamento. Ci
    sono 18 mesi per ricostruire con rigore e trasparenza una classe
    dirigente credibile”. (ANSA).   

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    Fisco: FI-Lega, intesa con Palazzo Chigi, tasse non aumentano. Pd: 'Non era previsto'

    Il centrodestra di governo annuncia “con grande soddisfazione” di aver “raggiunto un’intesa con Palazzo Chigi per rivedere gli articoli 2 e 6 della delega fiscale”. “Nell’accordo viene eliminato ogni riferimento al sistema duale, preservando i regimi cedolari esistenti e garantendo un’armonizzazione del sistema fiscale: nessun incremento di tassazione potrà quindi colpire i risparmi o la casa degli italiani”, si spiega. 
    Il centrodestra di governo, annunciando l’accordo con Palazzo Chigi sulla delega fiscale, spiega in una nota di aver “chiesto ed ottenuto che le aliquote IMU possano essere ridotte per effetto dell’emersione degli immobili fantasma”.
    Il leader della Lega Matteo Salvini ha incontrato oggi Mario Draghi a Palazzo Chigi dopo che in mattinata si era tenuto un vertice del centrodestra di governo.
    “Non ci sarà un aumento delle tasse. Oggi Salvini lo ha scoperto e dice e racconta che lo ha ottenuto lui” . Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, parlando dell’accordo sul catasto. “Vorrei ripetere con grande forza che secondo noi questo non è il metodo di stare al governo. In maggioranza si sta essendo dentro le discussioni, attenti ai temi e soprattutto all’unità di quello che si fa” .